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Autore: lilyblack    03/10/2010    11 recensioni
Storia partecipante al 'We want...missing moments' contest indetto da Tittigranger sul forum.
*°*°*° Dopo la guerra è il tempo di piangere e onorare i morti,aprendo loro il cuore e tentando di andare avanti °*°*°*
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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AUTORE: lilyblack
OGGETTO: Armadio svanitore
MISSING MOMENT: Cerimonia in memoria di Fred
TITOLO: In Memory. Ogni storia della raccolta ha un titolo secondario(In memory of a Son,In memory of a Friend,In memory of Fred, In Memory o fan antythesis)
PERSONAGGI: Molly Weasley,Hermione Granger,Ron Weasley,Percy Weasley
GENERE: Introspettivo,Malinconico
RATING: Verde
ELEMENTI BONUS SCELTI: /
NOTE AUTORE: Inizialmente l’idea era molto diversa,c’era anche un personaggio in più, poi mi sono resa conto che andava bene così. Ho scelto il genere introspettivo perché penso che quando muore qualcuno che amiamo, siamo sempre più propensi a guardare anche dentro noi stessi.
Ogni shot è strutturata in modo che al suo interno contenga un altro minuscolo missing moment della vita di Fred. Le shot hanno un senso compiuto sia da sole che tutte insieme, ovviamente XD
Dopo questo delirio,spero che il tutto piaccia,a me ha dato molte soddisfazioni scriverlo.
L.B.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
In Memory
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In memory of an anthitesis


Quando Ron finì di parlare Percy si sentì spinto in avanti da una forza che non riusciva a controllare e che, stranamente, proveniva dal suo cuore.
Lui forse era fra tanti quello che aveva più cose da dire al fratello, perché meno gliene aveva dette in vita.
Aveva vissuto gran parte della sua adolescenza credendosi al di sopra di tutta la sua famiglia, il migliore di tutti i suoi fratelli, colui che riusciva a vedere oltre, a giungere alle cose giuste. Stupido, come tutti gli egocentrici, si era seduto sugli allori e aveva buttato al vento attimi preziosi, facendosi forte di presunti errori visti negli altri, che però nascevano solo dalle sue invidie. Percy Weasley era un egocentrico invidioso e aveva impiegato anni ad ammetterlo a se stesso; riconoscere di essere la pecora nera della famiglia Weasley era stato un cammino lungo e difficile, come crescere nuovamente, dovendo però fare i conti con di punti di riferimento familiari che non esistevano ancora ai tempi della sua prima infanzia.
Ginny e la sua determinazione, Ron e il suo candore, i Gemelli con la loro incredibile forza di vivere. Era quasi un pleonasmo spiegare come fossero Fred e George al mondo, perché loro erano talmente incapaci di mentire, sulle cose serie, che chiunque li guardava negli occhi riusciva a cogliere il punto della situazione.
Lui invece a mentire era bravissimo, lo era stato per un tempo lungo più di vent'anni.
Negli anni aveva sviluppato un talento incredibile a far finta di sentirsi totalmente a proprio agio nei suoi panni, tanto che aveva finito per convincersene e andare istintivamente contro  i principi con i quali era stato cresciuto; cercava scuse nel volersi sentire unico in una famiglia troppo grande, ma sapeva benissimo di non averne.
I suoi familiari non avevano alcuna colpa se lui vedeva in loro tante piccole nemesi con le quali doversi scontrare ogni giorno e che era, indubbiamente, più facile affrontare da una certa distanza.
Anche in quel momento continuava a sentirsi in perenne competizione con i fratelli, nonostante la redenzione attraverso la quale era passato rinascendo a nuova vita e nonostante l'innegabile pateticità del sentirsi in competizione con un morto.
Era fisiologicamente impossibile, però, non sentirsi in competizione con una figura che incarna tutto ciò che vorresti e che non hai, ed era innegabile che tanto Percy era incapace di cogliere il senso profondo delle cose, quanto a Fred quello riusciva istintivo.
Il terzo figlio di Arthur e Molly era consapevole che avrebbe potuto vivere cento volte l'età che aveva già vissuto, ma non sarebbe riuscito a cogliere nient'altro che una minima parte degli infiniti disegni che organizzano il mondo e a carpire un'infinitesimale porzione della felicità che il mondo mette a disposizione dei suoi abitanti.
Fu, inaspettatamente, colui che rimase più tempo davanti alla tomba, anche se parlò a voce talmente bassa che quasi nessuno riuscì a sentirlo.
Il suo era un dialogo che doveva essere simbolico e esclusivo e qualsiasi persona estranea a lui e a Fred sarebbe stata superflusa.
Sospirò, sperando con tutto se stesso che qualche pezzo dell'anima del fratello lo stesse realmente ascoltando e si accovacciò,stringendo quasi convulsamente un piccolo oggetto nella mano sinistra.

'Ti ho invidiato Fred,ti ho invidiato tanto e  non l'avrei mai ammesso se non in questo particolare frangente che, ovviamente, non mi sarei mai augurato.
Avrei voluto avere il tempo di riconciliarmi con te e con la parte di me che si rispecchia in te. Ho paura del silenzio che lascerai nelle nostre vite, perché in quel silenzio per me esiste solo il vuoto, mentre tu avresti trovato il tempo per scoprirvi tutte le regole dell'universo e, nel caso remoto di un fallimento, ti saresti impegnato ad inventarne di nuove, per far girare il mondo esattamente come volevi tu.
Non ti saresti fatto fermare mai da nulla, mentre io mi sono lasciato fermare da me stesso, bello stupido.'

Si alzò lentamente, guardando a tratti ciò che stringeva nelle mani e a tratti la buca vuota e nera che aveva inghiottito Fred.
Il sospiro che gli scosse il petto aveva la stessa intensità necessaria ad invocare un Patronus e lo stesso dolore che avrebbero provocato mille maledizioni senza perdono.

'Il ricordo di te che porterò con me in tutta la mia vita, sarà la risata che scosse la casa quando mi arrivò la spilla da prefetto; avrei dovuto capire che avevi ragione, che quello era l'inizio della fine, che dovevo guardarmi da me stesso. Non te l'ho dimostrato Fred, ma ti ho voluto bene..'

Le ultime parole furono quasi mormorate e morirono nel vento prima ancora che la mano avesse lasciato cadere il suo misterioso contenuto.
Il brillio spento della spilla da prefetto disegnò uno strano arabesco in aria, finendo il suo ultimo viaggio sulla tomba di una delle poche persone che non l'aveva mai desiderata, accompagnata dal sorriso rilassato di colui che l'aveva lasciata andare.

'Sei sereno, Perce?'
'Si, mamma...'

Niente avrebbe potuto essere più vero di quelle parole, perché, abbandonando quella spilla Percy Weasley aveva iniziato il suo personale viaggio verso la libertà.

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
Alors.
Sono arrivata in fondo a questa raccolta, a questa piccola fatica.
Le storie erano solo quattro, una in meno di quante erano state progettate.
Sono piaciute e questa è la cosa più importante per me *_* che vi piacciano.
Ora per un pò non scriverò dei Weasley XD
Un abbraccio grande grande,
vostra

lilyblack
   
 
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