Il primo capitolo di
una storia, che si prospetta lunga e ricca di segreti e bugie, oltre che amori
e morti di ogni genere. BUONA LETTURA, sperando piaccia a più persone
possibili.
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I°
CONVIVENZA FORZATA
I tempi erano oscuri e tetri, vigeva la legge del più forte
e nessuno osava andare contro
"Muoviti ragazzo, non ho alcuna intenzione di stare ad aspettarti!"
esclamò il moro prendendo la sua fedele Katana. Ogni cacciatore aveva la sua
arma, in quell'epoca molto sviluppata si poteva accedere ad armi, come pistole
laser o bombe fantasma, ma lui preferiva la classica lama che affondava nel
corpo nemico. Non aveva deciso di conto suo, di diventare cacciatore, ma ci era
stato costretto per vivere. Il suo capo, non lo aveva mai incontrato e non
aveva nulla contro i maghi, solo doveva pur vivere.
"Arrivo Suwa-Sensei"
"Chiamami Kurogane e basta! Odio i convenevoli"
"Daccordo Kurogane"
"Oggi farai la tua prima esperienza sul campo! Ti senti pronto?"
chiese, il ragazzo annuì stringendo la sua spada, simile a quella del maestro,
che portava alla cinghia dei pantaloni. Kurogane sorrise per l'impazienza e la
paura del ragazzo, gli ricordavano lui anni addietro "Allora andimao"
Il posto migliore dove cercare maghi, era il bosco. Spesso si nascondevano li
per fare stregonerie di ogni genere o creare nuove formule, almeno quelle erano
le leggende. Kurogane non aveva mai visto un mago all'opera, li aveva solo
uccisi e portati a chi di dovere. "Allora ragazzino, se vedi un mago
comincia subito ad attaccare o sarà troppo tardi per te!" esclamò il moro.
"D’accordo!" Era la prima regola dell'accademia. Fai la prima mossa
prima che loro uccidano te. Kurogane prese a camminare lasciando il ragazzino
da solo.
"Mi raccomando, vedi di non morire!" I cacciatori lavoravano da soli,
mai in coppia, quindi il ragazzino doveva abituarsi a tale evenienza. Kurogane
cominciò a camminare per il bosco alla ricerca di un mago da uccidere, quando
la sua attenzione fu attirata da una strana risata.
"HHHHAAAAA HA HA HAAAAAAAAAAAAAAAAA! Fermi, così mi fate il
solletico" Un ragazzo biondo se ne stava seduto sull'erba, rinfrescata dal
sole con degli animali, per lo più scoiattoli, in torno. La prima impressione
di Kurogane fu che doveva essere un idiota, ma vista la situazione, forse era
meglio metterlo in guardia.
"Ehi, tu! Biondino" Il ragazzo si girò di scatto, mentre gli animali
se ne andarono "Non dovresti stare quì, è pieno di maghi!"
"Maghi?" chiese Il biondo non capendo
"Si sono creature che ti mangiano l'anima" spiegò Kurogane. Il
biondo si mise a ridere e alzandosi si diede una pulita al vestito.
"Addirittura l'anima! Che essere spregevoli" proclamo, con finta rabbia
"Guarda che è vero"
"Ne hai le prove?" chiese il biondo. Kurogane rimase a bocca aperta,
in effetti non aveva mai visto un mago in azione, quindi non poteva saperlo con
esattezza, ma i suoi sempai gli avevano spiegato tutto.
"No, non ho prove: ma credo in quello che ho imparato" proclamò fiero
"Piuttosto chi sei?" chiese, infine. Essendo biondo con gli occhi
chiari, poteva essere solo uno straniero. Cosa rara da quelle parti, vederne
uno.
"Il mio nome è Fay D. Flowrit, ma mi puoi chiamare solo Fay e sono un
viandante, più precisamente un musicista" rispose "Con chi ho il
piacere di parlare?"
"Sono un cacciatore e il mio nome è Kurogane"
"Kurogane? Mi sembri un tipo tutto d'un pezzo!" disse Fay "In
ogni caso, stai tranquillo. Se mai vedessi un mago saresti il primo a saperlo,
Kuro-Chu" sbeffeggiò il biondo andandosene. Kurogane lo lasciò andare,
nonostante il nome datogli dal biondo. Lo aveva già preso in antipatia e pregò
per non incontrarlo di nuovo, in fondo non era affar suo se si faceva male, o
veniva ucciso. Il suo compito era uccidere maghi, non biondo deficienti.
Alla fine della giornata non riuscì ad uccidere e a vedere neanche un mago.
"Forse hanno avuto paura!" propose l'allievo.
"Si, come no, ti devo ricordare che sono sanguinari?" chiese
Kurogane. Tornati a palazzo del re per fare rapporto, vi trovarono il capitano
dei cacciatori e il generale, che parlavano con uno sconosciuto. Il capitano,
uomo molto alto e serio, oltre ad essere anche gentile e molto permissivo si
chiamava Kusanagi Shiyu. Il generale, invece era assai diverso, minuto e
pacato, ma con una vena di sadismo che, faceva scappare tutti, rispondeva al
nome di Seishiro Sakurazukamori.
"Ah, Kuroppi!" esclamò il biondo. Kurogane fece cadere la sua preziosa
katana a quell'esclamazione. La persona in questione era il biondino incontrato
quella mattina.
"Che diavolo ci fai tu quì?" chiese
"Che domande, mi sono trasferito, quì!" spiegò Fay.
"Lo conosci, Kurogane?" chiese il generale. Kurogane guardò i
superiori con sguardo supplichevole.
"Vi prego ditemi che non è un cacciatore"
"No, è solo venuto a chiedere un posto dove poter dormire, visto che non
ha casa e non sa dove andare. E visto che tu già lo consci! Potresti
ospitarlo?" chiese il capitano. Kurogane era sollevato dal non averlo come
collega, ma la proposta del suo capitano era a dir poco sconcertante.
"Perchè proprio io?"
"Sei quello che lo conosce meglio!" esclamò il generale.
"Veramente abbiamo avuto una conversazione di neanche cinque minuti, e poi
non posso, la mia casa è troppo piccola"
"Ah, sta tranquillo, non occupo molto spazio!" disse il biondo già
pronto ad andare a casa del moro.
"Bene direi che è deciso! Fay starà da noi per un anno, quindi buona
convivenza" sorrise il generale congedandoli. Kurogane capitolò. Il
generale sapeva essere molto perfido in alcune situazioni, e a parte il nome
inpronunciabile possedeva il potere di licenziarlo quando voleva, mentre
l'altro generale, Sorata Arisugawa era l'opposto: Scalmanato, non stava
fermo un secondo e continuava ad andare dietro ad una certa Honey, della quale
non si sapeva il nome.
A casa di Kurogane, Fay si accorse che, nonostante i soldi retribuiti, era abbastanza
sobria come abitazione. Kurogane fece strada fino alla camera che, avrebbe
ospitato il biondo in quel mese.
"La mia camera è quella davanti! Se hai problemi o domande io sono
li" spiegò per poi andarsene. Fay sistemò la valigia sul letto, aprendola
e levando i vestiti, per riporli nell'armadio. Oltre alla valigia, il biondo si
era portato dietro il suo strumento preferito, riposto con cura dentro la sua
custodia. Era un flauto traverso d'argento intagliato. Lo ripose sul comodino e
finì di sistemare i vestiti.
"Bene! Ho fatto proprio un bel lavoretto, non c'è che dire" si auto
applaudì Fay.
"Ehi, biondino! La cena è pronta" disse il moro. Fay uscì dalla
stanza chiudendo la porta dietro di se. Arrivato in cucina si ritrovò davanti
una tavola apparecchiata per due con già i piatti in tavola. "Spero ti
piaccia il sushi! Biondino"
"Potresti chiamarmi con il mio nome! Biondino è snervante" protestò
Fay
"Senti da che pulpito!"
"Ma il mio nome è corto il tuo no" spiegò sedendosi. "piuttosto
cos'è il sushi?" chiese guardando la pietanza nel piatto. Kurogane sputò
il cibo dalla bocca, per
"COOOSA
"Non mi piace!" esclamò Fay. Kurogane inorridì a quell'affermazione
levando il piatto da sotto al biondo con indisponenza. Fay di tutta risposta,
si alzò andando ai fornelli e cucinando qualcosa di più appetibile. Kurogane lo
guardava cucinare e nel mentre pensava che sarebbe stato l'anno più duro della
sua vita.
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La fanfic, non so
quanto sarà lunga, ma mi aspetto molte persone che
Per ora lo metto ratig giallo, ma con l'andare della storia potrebbe arrivare al rosso.