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Autore: Herit    02/03/2011    2 recensioni
In una Midgar troppo sporca e macchiata dalla piaga della droga vive Cloud. Poliziotto che non fa altro che sopravvivere senza combattere o affrontare quelli che sono i fantasmi del suo passato. Nella stessa Midgar c'è una ragazza, Tifa, che l'aspetta paziente da troppo, troppo tempo, ma che non ha il coraggio di lasciarlo andare. Due persone tanto vicine da risultare tremendamente distante. E quando Tifa viene rapita, lui è costretto a fare i conti con il passato, con il presente, ed anche con il suo futuro.
Dal racconto:Vive da solo. Un fantasma di se stesso e di quello che era stato. La vita frantumata a soli ventitré anni. O per lo meno così si sente. Preda di sensi di colpa non suoi. Per cose che lui non ha fatto. Ed è forse per questo che si ritiene ancora più responsabile. [...] Con il braccio che non sorregge Denzel va ad avvolgere il collo del biondino, costringendolo a posare il capo chino sulla sua spalla. Lo stesso capo contro il quale lei appoggia il proprio. -Profumi di gigli. Sei stato alla chiesa.- Non è una domanda, quella della ragazza, ma una semplice constatazione. Lui la lascia fare. Gli piace quel contatto.
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Denzel, Marlene Wallace, Sephiroth, Tifa Lockheart
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Track 7. Step by Step

Danger on the Track


La porta del 7th Heaven si apre nuovamente. Al suo interno pochi fortuiti clienti. Quei pochi che, nonostante la pioggia, si sono azzardati ad arrivare fin lì per il loro meritato caffè o per consumare in fretta e furia un tramezzino, approfittando del fato che la pioggia fosse un po' scemata. Tifa si trovava dietro il bancone e i bambini sarebbero tornati di lì a poco dall'asilo dietro l'angolo accompagnati dalla madre di qualche compagno di classe. Non si sarebbe stupita se ad entrare fossero stati loro. Si stupisce, invece, nel veder far il suo ingresso lì ad un uomo alto. I capelli bianchi lunghissimi ed una giubba nera lasciata aperta sul petto dove trovavano intreccio due cinghie non meno chiare. Lo conosceva bene. L'aveva visto più e più volte, prima con Cloud e Zack e poi in televisione. Ci aveva scambiato anche qualche sporadica chiacchiera quando, assieme agli altri due poliziotti, aveva fatto sosta al locale.

-Sephiroth..?- La voce incerta. Incrinata dallo sbigottimento. Dalla paura. No! Tifa Lockheart non ha paura di niente. Ha affrontato tanti pericoli nel periodo in cui ha fatto parte di una squadra di primo soccorso in zona di guerra, quando ancora la guerra c'era. Di sicuro non aveva paura di un singolo uomo.

-Tifa.- Ne ricambia il saluto con un sorrisetto piuttosto falso. Melenso quasi. E la proprietaria del bar non può fare a meno di rabbrividire. Una scarica che le parte dal dietro la schiena e che dilaga per tutto il corpo. Rimane immobile, Tifa. Lo sguardo fiero e deciso puntato sull'ex SOLDIER. Lo osserva. Lo segue quando va a sedersi al bancone, esattamente davanti a lei. -Mi fai un Bourbon?- Le domanda andando a lanciare qualche rapida occhiata attorno. Chissà com'è, ma quei pochi avventori che affollavano il locale se la sono data a gambe, nel mentre, lasciandole qualche caffè ancora intatto sulla tazzina o qualche moneta per la consumazione, giusto per non avere debiti, per poi dileguarsi nel nulla. Annuisce la ragazza, allungandosi a prendere la bottiglia dell'alcolico sulla mensola sopra la sua testa.

-Perché sei qui?- Diretta la giovane. Non distoglie nemmeno per un istante lo sguardo scuro dall'unico cliente rimasto. Una forma di auto difesa, la sua. Lo guarda, pronta a reagire in qualunque momento. In qualunque modo. E lo vede sorridere di nuovo. Un ghigno che ha qualcosa di oscuro, in sé. Di terribile e spietato. E lei deve rendersene conto, perché per un attimo rimane lì, con le braccia sollevate a mezz'aria a frugare tra le bottiglie, per poi riprendere. Attenta.

-Per consumare, no?- Ironico il tono dell'uomo che nel mentre si alza. Le mani coperte dai guanti neri posate sopra la superficie liscia e pulita del bancone. Si protende poi verso la giovane, che per un istante pare trattenere il respiro, serrando con forza le mascelle tra loro a trattenere una sorta di nervosismo recondito. Di paura? Aggrotta le sopracciglia, Tifa, facendo assumere al volto un'espressione sera. Compita.

-Ci sono altri bar in città, p...- La frase però le muore in gola. Lì, ferma. E lei che resta con le labbra schiuse, e la bottiglia di Bourbon in mano, stretta con forza. I guanti. Dove li ha lasciati? Con la sua forza potrebbe fargli male anche a mani nude, volendo. Ma si tratta di Sephiroth. No. Non gli farebbe nemmeno il solletico. Ed è consapevolezza, il sentimento con cui lo guarda. Il medesimo sentimento che ha una lepre davanti alla volpe che l'ha messa in trappola. Lei è la lepre. Forse potrebbe scappare. Prendere i bambini ed andare in centrale da Cloud. La porta sul retro non è distante. E Sephiroth è una faina che l'osserva in attesa che scappi. Gli piace rincorrere le sue prede. Vuol vederle soffrire.

-Ma gli altri bar non hanno una proprietaria tanto graziosa.- Il tono risulta canzonatorio nella voce bassa dell'altro e tifa serra di nuovo i denti tra loro. La bottiglia stretta nella mano. La porta poco distante. I bambini. In centrale. E' la calma ad averla vinta, però e lei si costringe a fronteggiare ancora il suo cliente.

-Cosa vuoi?- Cambia le parole, ma il concetto è sempre quello. Ed il sorriso dell'uomo si allarga, tanto da divenire dolcemente divertito. Palesemente canzonatorio mentre con un cenno del capo va ad indicarle la bottiglia che tiene tra le mani.

-Una spremuta di Limone.- Ripete placidamente, per poi tramutare il sorriso in un ghigno. E quel ghigno sì, ha decisamente l'effetto desiderato, perché Tifa rabbrividisce di nuovo e legge. Legge tra le righe. Legge quello che pochi possono cogliere. Lemon Crush. Cloud.

-Mi spiace, ma non ho abbastanza limone.- Sibila quelle parole. E tanto basta a Sephiroth per capire che la ragazza ha colto dove vuole arrivare. Quel tono. Quell'acidità. Quello sguardo freddo che si vede rivolgere dalla Lockheart. Sembra trovarli addirittura divertenti, visto che si concede una breve risata. E' sibilante. Raggelante a modo suo. Tifa resta lì, immobile per qualche istante. Ferma nell'osservare l'ex SOLDIER.

-Oh, ma io ho trovato un'ottima merce di scambio per acquistarli.- Ribatte ed un attimo dopo la porta viene aperta dall'esterno. Fermo sull'uscio c'è un uomo alto. Anche lui ha i capelli bianchi. Corti e sparati all'insù. La giovane non può fare altro che portare gli occhi scuri verso di lui, cogliendone il cenno con il quale le indica la macchina parcheggiata perfettamente davanti all'ingresso. Due bambini sono tenuti legati ed imbavagliati da un terzo. Non riesce a vederlo, ma il solo vedere Denzel e Marlene ridotti in quello stato le basta per farle andare il sangue alla testa. La bottiglia di Bourbon la lancia addosso a Sephiroth, mentre lei letteralmente scavalca il bancone scaraventandosi contro il secondo uomo.

-Lasciateli andare!- Perentoria. Il braccio destro vien portato all'indietro e poi scagliato verso lo sconosciuto. Un ghigno. Ecco in cosa si infrangono i suoi sforzi. Un ghigno sfrontato ed una mano troppo grande anche per la sua. Una mano che la raccoglie e che poi le storce il braccio con forza, facendola gemere dal dolore. Dolore che però persiste ben poco, visto che in qualche istante perde i sensi. L'unica cosa che sente è un formicolio al braccio. Una puntura. Un'iniezione.

-Con questa dovrebbe stare buona per un po'. Loz, portala in macchina e di a Kadaj di legarla.- Perentorio l'uomo, mentre alterna lo sguardo la Loz ancora fermo sull'uscio con Tifa tra le braccia ed il giovane che nel mentre si è sporto dal finestrino dell'auto con un sorriso divertito. A tratti ancora infantile e vagamente invasato. E' un'auto che va via, quella che lascia ricordo di sé in quegli avventori stesi a terra abbandonati, privi di sensi e malmenati, che con uno sforzo di volontà riaprono gli occhi al rumore del motore che si accende.


   
 
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