LA FESTA DELL'ESTATE
-capitolo
12-
ciao
ragazzi!Avete visto?ce l'abbiamo fatta!Siamo arrivati all'ultimo
capitolo...sigh...mi dispiace così tanto!!Ormai mi ero affezionata a questa
fanfiction. Ringrazio tantissimo tutti quelli che hanno commentato e che con le
loro critiche mi hanno permesso di migliorare, grazie davvero!
E ora
è il momento di lasciarvi all'ultimo capitolo.
Buona
lettura
E fu
così che Daichi tornò nella città dove la sua vita era statà sconvolta. Si
trovava in taxi con la sua ragazza e ripensava alla reazione dei suoi genitori
quando li aveva informati della sua decisione. Aveva comunicato loro che
avrebbe continuato a vivere con loro, ma che avrebbe frequentato il liceo in
cui andava prima delle vacanze.
Ovviamente ai suoi bastava sapere che sarebbe restato a casa sua, per cui non
avevano avuto niente da ridire. Un pò più dura era stata convincere Tetsu che
non era affatto sicuro che quella fosse una buona, d'altronde non erano fatti
suoi, per aveva dovuto arrendersi. Ma prima di farlo gli disse qualcosa, che
rieccheggiava ancora nella sua mente.
-Stai
attento Daichi. Hai avuto una possibilità di essere felice, non è detto che ce
ne sia una seconda-
Il
ragazzo aveva capito perfettamente a cosa si riferiva l'amico, ma davanti a lui
aveva fatto finta di niente. Ora però ricordando quelle parole, era difficile
non pensare allo scopo per cui erano state pronunciate. Già, Tetsu lo conosceva
abbastanza bene da capire che il problema di quella partenza non erano i suoi
che, come menzionato prima, non avevano fatto storie, non era nemmeno il suo
migliore amico perchè gli aveva assicurato che sarebbe andato più volte a
trovarlo. Il problema è che non avrebbe più rivisto il suo angelo....gli si
strinse il cuore...basta!Gli faceva male la testa. Aveva deciso di restare al
fianco di Yumi, per cui tutte quelle riflessioni erano solo futili tormenti.
Posò lo sguardo sulla giovane dai capelli ricci accanto a lui; avrebbe dovuto
sentirsi in colpa per la notte precedente ma non ci riusciva. Come poteva rinnegare
il momento più bello che il destino gli aveva donato?A quel ricordo il suo
cuore prese a battere più velocemente, no, non poteva negare che erano state le
ore più fantastiche della sua vita, ma doveva anche accettare che quello
sarebbe rimasto solo un ricordo passato. Intanto Yumi osservava il suo ragazzo
pensieroso, con lo sguardo perso nel vuoto. Non era difficile capire a cosa
stesse pensando e ne provò fastidio. Possibile che quella biondina fosse tanto
importante per lui?Bè, anche se lo fosse stata, ormai non doveva più
preoccuparsi, non si sarebbero più rivisti e Daichi l'avrebbe sicuramente
dimenticata.
Così
tornarono alla vita di sempre, in realtà non fu proprio tutto come prima e Nei
giorni seguenti le certezze di Yumi cominciarono a vacillare. I due, visto che
mancava poco all'inizio della scuola e non avrebbero più avuto tempo libero,
uscivano insieme praticamente tutti i giorni, comportandosi in quelle occasioni
come veri fidanzati, almeno questo che ciò che appariva agli occhi della gente.
Ma la ragazza non era stupida e si era accorta che qualcosa era cambiato.
Sebbene si abbracciavano e baciavano come innamorati, in quei gesti mancava del
tutto la passione che li contraddistingue e a volte Daichi era distratto, come
se vivesse su un altro pianeta. C'erano momenti in cui il ragazzo non diceva
una parola per ore e non l'ascoltava nemmeno. Allora lei cercando di non
arrabbiarsi, gli chiedeva cosa avesse, ma lui chiudeva il discorso rispondendo
che andava tutto bene e lei non restava che accettare quelle risposte così poco
convincenti.
Passarono
i giorni e le cose fra loro peggiorarono sempre più. Ormai anche i baci che si
scambiavano erano diventati episodi sporadici, spesso Yumi si ritrovava a dover
chiamarlo insistentemente per farlo tornare alla realtà e anche quando si
tenevano per malo sembrava che fosse più per abitudine che per vero desiderio
di stare vicini. I dubbi della ragazza si fecero più forti man mano che passava
il tempo e cominciò a pensare che forse Daichi era davvero innamorato di quella
ragazza.
Nel
frattempo a Kazetachi Himeko aveva ripreso la sua vita normale. Soffriva molto
per essere stata abbandonata per la seconda volta dal ragazzo che amava, ma non
voleva tornare arrogante e prepotente come un tempo. Quei tre anni e soprattutto
quell'ultimo periodo erano stati difficili da superare e spesso aveva creduto
di non farcela a reggere un dolore tanto forte, ora però capiva che quei
momenti l'avevano fatta crescere e maturare. Ora si rendeva conto di non essere
sola, ma di avere accanto persone splendide che l'amavano e che l'avrebbe
aiutata a sopportare anche quest'ultimo distacco.
Sorrise.
Certo stava ancora male. Non l'aveva nemmeno salutato, poiché lui se ne era
andato mentre lei ancora dormiva. Ma era stato meglio così non avrebbe retto
alla vista di lui che se andava. In fondo non poteva lamentarsi più di tanto,
voleva rivedere Daichi ed era stata accontentata, anzi si era pure unita a lui.
Avvampò, mentre rammentava quelle sensazioni così intense, che però non avrebbe
più conosciuto. S'intristì un poco, ma il malumore cessò immediatamente
osservando Pokotà che dormiva beatamente sul suo letto. Il saggio leoncino le
era sempre rimasto vicino e anche stavolta non l'aveva delusa. Quando era
rincasara con una faccia da funerale, le si era accucciato in grembo in
silenzio per darle conforto.
Non
solo lui, ma in quei giorni che avrebbero dovuto essere neri e freddi per la
tristezza di essere stata lasciata, conobbero un leggero calore dai suoi amici
Erika e Simone che la tenevano impegnata per farla ricadere in brutti pensieri.
E lei mentre era con loro, li osservava e li ringraziava per il loro appoggio.
Soprattutto Simone, il quale visti i precedenti avrebbe potuto fregarsene, ma
ora sembrava che anche lui avesse smesso di soffrire e si fosse avvicinato a
Erika, e Himeko augurava loro di cuore di tutta la felicità del mondo per
quell'amore che presto sarebbe sbocciato.
Purtroppo
i buoni propositi sono facili da fare, ma mantenerli è tutta un'altra storia.
Anche Yumi se ne rendeva conto e le piaceva sempre meno il gelo che era sceso
fra lei e il suo Daichi.
Fu
così che una sera il gelo si ruppe. Erano usciti per mangiare una pizza ed ora
passeggiavano nel parco. Come al solito il corpo di Daichi era lì, la mente a
Kazetachi. Ma ormai Yumi si era veramente stufata di quel comportamento.
L'aveva voluto con lei a tutti costi, perchè pensava che in fondo anche lui ci
tenesse, ma adesso si prendeva coscienza di quanto si era sbagliata. A
malincuore doveva ammetterlo che nel cuore del ragazzo non c'era lei. Aveva
addirittura pensato che l'avesse solo usata e aveva quindi sfruttato questa sua
paura per innescare nel giovane sensi di colpa, rinfacciandogli l'aiuto che lei
gli aveva dato quando era convalescente, per farlo tornare da lei. Ma non era
questo che desiderara; no, lei voleva essere amata davvero, non per un rimorso
ingiustificato. La sua vicinanza era stata di grande conforto al ragazzo nel
momento del bisogno, ma era stata una sua scelta spontanea e utilizzarla per
forzare dei sentimenti che non esistevano, era un'azione maschina, che gli si
stava ritorcendo contro. Forse però poteva fare qualcosa per il giovane che
amava.
-E'
ora di finirla- lo disse così dal nulla e Daichi la guardò senza capire.
-Voglio
dire che è inutile stare insieme ,quando con la mente sei lontano mille miglia-
Il
ragazzo si arrabbiò:- Che stai dicendo?Non è vero!Abbiamo deciso di restare
insieme e tornare ed eccoci qua,qual'è il problema?-
- Il
problema è che non posso sopportare che tu stia con me solo perché ti senti in
colpa-
- Che
cosa?Come ti viene in mente una sciocchezza del genere?Non é assolutamente vero
che sono insieme a te per sensi di colpa- rispose Daichi convinto.
- A
sono sciocchezze?- chiese Yumi, guardandolo dritto negli occhi. La sicurezza
del giovane venne meno e abbassò il capo non riuscendo più a sostenere lo
sguardo. Alla ragazza fece pena vederlo giù di morale e il brutto è che era lei
la causa. Con voce dolce tranquilla gli domandò:- Dimmi la verità. Tu l'ami?-
Daichi
arrossì e annuì con la testa.
-Allora
non stare qui a farti divorare da rimorsi inutili. Mi dispiace per come mi sono
comportata. Mi sono sentita tradita e ho pensato che tu mi avessi usato-
-Io
non ti ho usato. I miei sentimenti erano sinceri!-
-Ora
lo so. Mi dispiace solo per il male che ti ho fatto-
-Non
è tutta colpa tua. Io non mi sono curato per niente di come potevi stare e ti
chiedo scusa-
Vedendolo
veramente dispiaciuto, le fece tenerezza e sorrise:- Adesso basta con le scuse.
Spero solo che resteremo amici-
Sorrise
anche lui- Ci puoi contare-
-Bene
ora che pensi di fare-
Daichi
la guardò perplesso.
-Intendo
con Hime-chan. Che farai?-
Rimase
sorpreso, non si aspettava proprio da lei una domanda del genere.
-Non
ne ho idea. Insomma da una parte vorrei tornare da lei, ma finora non le ho
causato che dolore..forse sarebbe meglio lasciarla stare- aggiunse. -No, o
giusto che le cose restino così, e poi chissà magari mentre stiamo e qui è con
un'altro-
Fece
in tempo a finire la frase che Yumi gli diede un leggero schiaffo sulla
guancia.
-Non
fare il vigliacco. Le paure si devono affrontare e se non vai da lei non saprai
mai si ti rifiuterà o no!-
-IO
AVREI PAURA?-s'irritò Daichi
Ma la
sicurezza di Yumi era più forte del suo orgoglio. - Moltissima-
- Hai
ragione, però non lo so se voglio tornare indietro-
-Riflettici
su-
Così
s'incamminarono verso casa da veri amici.
Intanto
a Tokyo e nei dintorni si stavano preparando addobbi, bancarelle, giochi, tutto
il necessario per la festa della fine dell'estate. Ogni ragazza era indaffarata
a organizzarsi quella meravigliosa serata e a cercare il kimono più bello.Anche
a Yumi piaceva molto quella festa, e notando che Daichi era depresso,gli venne
l'idea che forse l'avrebbe tirato un pò
e poi non c'era nulla di male a chiedere ad un amico di accompagnarla.
Anche lui fu d'accordo e così presero il pullman e andarono a Tokyo a
divertirsi.
Ma
non erano gli unici, la gente proveniente dalle città vicine si riversava sulle
strade per godersi quella festa adatta a tutte le età, fra cui anche Himeko,
Monica e Isabel, rigorosamente vestite con il kimono, le quali gironzolavano
per le bancarelle.
Se le
gustarono tutte, assaporando appieno l'allegria ceh sprizzava da ogni angolo,
finché non arrivarono alla fine del viale. Lì si trovarono di fronte una pista
ballo non molto grande ma piena di gente che ballava sulle note di una canzone
romantica. Si guardarono intorno per vedere so c'era quancuno che conoscevano e
a Himeko mancò un battito quando vide che fra i ballerini erano presenti anche
Daichi e Yumi. Anche Isabel e Monica se ne accorsero.
-Ma
quello non è Daichi-
-Sta
ballando con una ragazza, com'è possibile?- esclarono sconcertate. Le due
ragazza non sapevano del ritorno di Daichi e della sua amnesia, non erano a
conoscenza neanche del fatto che Himeko e il ragazzo si erano incontrati,
quindi erano nella situazione dell'amica qualche mese fa. Deluse dal
comportamento del loro ex-amico, tentatono di confortare Himeko.
-Non
te la prendere, in fondo non lo vedi da tre anni, lascia stare perchè non ce ne
andiamo da qualche parte?- chiese Isabel con dolcezza.
Monica
le fece eco- Ha ragione, non vale la pena di star male per chi non ti merita-
-A
me....non me ne frega niente- disse con rabbia la giovane, e se andò. Ma non
potè fare che pochi passi che venne presa per un braccio dall'oggetto di
interesse delle tre ragazze. Quando l'aveva vista ai bordi della pista con quel
kimono addosso, che metteva in evidenza il suo splendido corpo, era andati in
tilt e nonostante i suoi dubbi e le sue paure, le gambe si erano mosse
autonomaticamente verso "il suo maschiaccio"
- Ti
devo parlare- disse con voce flebile, ma decisa.
-Non
c'è nulla da spiegare, lasciami stare- rispose Himeko, voltandosi dall'altra
parte.
-Non
che non ti lascio!Ascoltami tu hai frainteso tutto-
Ma la
ragazza non gli dava retta: - Non devi giustificarti di niente. State insieme,
no. L'hai detto tu. E adesso lasciami- Con uno strattone si liberò dalla presa
di Daichi. Monica e Isabel e un pò più distante Yumi osservarono la scena senza
intervenirem perchè conoscevano la testardaggine e l'orgoglio dei due amici.
Il
ragazzo non mollò e prese Himeko per le spalle e la fece voltare velocemente.
-Cavoli!Ti
chiedo solo di ascoltarmi!-
La
biondina cercò di liberarsi dalla stretta.-ADESSO, BASTA LASCIAMI HO DETTO!CHE
ACCIDENTI VUOI DA ME-
- ma
ascoltami-
-E
PER COSA PER SENTIRMI DIRE QUANTO SIETE FELICI, MA VAI AL DIAVOLO!- urlò la
ragazza.
-Ora
mollami,insomma, perchè mi fa questo? non capisci che così mi fai anc..-
-IO
TI AMO!- Himeko s'interruppe di colpo.
-Ti
amo- ripetè Daichi, sorridendo.
Non
credeva a quello che aveva a detto, l'amava?
-Anch'io-
rispose timidamente.
A
quelle parole un'intensa voglia di stringerla fra le braccia lo invase. Le
porse gentilmente la mano.
-Vuoi
ballare?-
Himeko
emozionata, sorpresa, felice, mise la propria mano sulla sua. Non avevano
bisogno di parole per chiarirsi, bastava uno sguardo. Senza staccare gli occhi
l'uno dall'altro, arrivarono al centro della pista e iniziarono una danza lenta
che riscaldò gli animi dei due innamorati. Non si preoccupavano di ciò che
sarebbe accaduto in futuro. Il loro rapporto così speciale era resistito a tre
anni di separazione, ai rimorsi e ne erano orgogliosi. Ma non aveva importanza
il passato che era già trascorso,nè il futuro che doveva ancora venire. No,
contava solo il presente, perchè era lì e nel presente erano l'uno fra le
braccia dell'altro. Insieme.
E'
finita. Sono tristissima!!!!!Però spero che nel complesso la mia fanfiction vi
sia piaciuta e che abbia invogliato qualcun'altro a scrivere su questo anime,
che secondo me è fantastico, ma che da anni non vediamo e ormai se ne sono
scordati tutti.
E'
ora di lasciarvi ragazzi, ma mi raccomando commentate anche questo capitolo.
Baci
Shirin