14 - Confessions
“I’m
sorry, I did not mean
To hurt my little girl
It's beyond me, I cannot carry
The weight of a heavy world
So goodnight, goodnight, goodnight…”
“Le
Holyhead Arpies conducono
la partita per settanta a trenta! Marine Logan riceve la pluffa da
Wendy
Roberts…si avvicina ai pali…ed è
Goal!!! Ragazzi, che fantastica azio…” la
radio, che fino a quel momento non aveva smesso per un istante di fare
casino,
si spense improvvisamente ed io mi costrinsi a sollevare la testa dal
libro che
stavo leggendo.
Ero
alla Tana, nella vecchia
stanza di papà, appollaiata sul davanzale della finestra. Mi
ero lasciata alle
spalle le urla e gli strilli tipici di tutto il clan Weasley e mi ero
rifugiata
lì, mettendo una semplice porta di legno tra me ed il mondo
intero. Peccato che
proprio lui, l’ex proprietario di quella camera, avesse
deciso di venire a
controllare quale fosse il problema.
-
Non capisco come tu possa
leggere e contemporaneamente ascoltare la partita, Rosie. Per il
Quidditch ci
vuole concentrazione! – commentò papà,
scuotendo la testa. Mi strinsi nelle
spalle – Non so, mi riesce. – replicai, senza
sapere cosa dire.
Lui
annuì e si mise ad
osservare il vecchio poster dei Cannons, lanciandomi di tanto in tanto
qualche
occhiata preoccupata. Per sfuggire al suo sguardo, mi voltai verso la
finestra,
fissando il paesaggio oltre il vetro. Era pomeriggio, ma il cielo non
prometteva nulla di buono; sarebbe arrivato un temporale coi fiocchi.
L’aria
era tetra e terribilmente triste…rispecchiava il mio umore.
Sospirai
e sentii i passi di
papà farsi più vicini - Lo so che forse ti sembra
strano parlarne con me -
cominciò, affiancandomi. Mi voltai un po’
preoccupata; davvero
voleva…consolarmi? - …ma ultimamente ti vedo
particolarmente giù…stai poco
bene, Rose?
Io
arrossii e scossi la testa
vigorosamente – Non è nulla
papà…sono solo molto stressata per via del
lavoro.
Solo lavoro, sai…- spiegai, cercando di sorridere.
Non provo nulla per te. Nulla che
somigli all’amore. E
non voglio stare con te.
Strinsi
le labbra e i pugni.
Non ci volevo pensare, non volevo ricordare. Che senso aveva amare
qualcuno che
non ti ricambiava? Stupida, stupida Rose.
Nel
frattempo, papà continuava
a parlare – Beh…non credi di stare esagerando,
allora? Passi troppo tempo al
San Mungo! Dovresti cercare di distrarti un po’, magari
venire per qualche
giorno a casa…sono sicuro che…- si interruppe,
fissandomi attentamente – Rosie?
-
Non…non è niente! –
balbettai, spaventata di sentire il calore delle lacrime sul mio viso.
Cercai
di asciugarle in fretta, ma quelle continuavano a scendere, come un
rubinetto
chiuso male. - Anzi adesso devo proprio andare…alle tre
comincia il turno…-
continuai, chiudendo il libro di gran fretta. Scesi dal davanzale, ma
la sua mano
mi fermò. Fui costretta a guardarlo negli occhi e, solo
allora, notai che erano
pieni di ansia e preoccupazione. Mi sentii ancora peggio.
-
Papà…lascia stare, davvero.
Sono solo una stupida, piango per niente… - cercai di
mentire, senza risultare
affatto convincente.
Ci
fu un attimo di silenzio,
rotto solo dal rombo di un tuono lontano, poi papà mi fece
un piccolo sorriso
triste – So che parlare con me non è la stessa
cosa…la mamma è molto più brava
di me… Però…ti assicuro che non sono
male, dopotutto sono un buon amico per lo
zio Harry, no? – aggiunse, facendomi sorridere.
Scossi
la testa - Non so se
ti piacerebbe sentire quello che mi è successo, credimi. -
borbottai,
stringendomi nelle spalle. Lui allargò le braccia.
-
Tu mettimi alla prova,
Rosie.
-
Mi sono innamorata. –
dichiarai, tutto d’un fiato, prima che il mio cervello
potesse davvero rendersi
conto di cosa avessi fatto. Il perché lo stessi realmente
dicendo a mio padre
era…beh, non ne avevo idea. Avrei potuto raccontarlo a
mamma, a Domi, Lily,
Roxie, Lucy, Molly…eccetera, eccetera…e invece,
tra tutti i consiglieri che
avrei potuto scegliere, avevo optato per lui. Il mio papà.
Che si arrabbiava
non appena si parlava di ragazzi e che mi considerava ancora una
bambina.
La
sua bambina.
-
…ah? - azzardai uno sguardo
verso l’alto; il suo viso stava cambiando rapidamente
colore…prima bianco, poi
rosso…ed infine violetto. Allungai una mano verso di lui, ma
poi non me la
sentii di aggiungere alcunché.
-
Chi è…cioè…tu sei
innam…come
è successo? Cioè, quando? –
balbettò, fissandomi come se mi vedesse per la
prima volta. Io annuii, come una bambina scoperta a combinare qualche
marachella, e strinsi le braccia attorno al corpo – Ti ho
messo alla prova
papà. Se
davvero vuoi consigliarmi,
spiegami…spiegami come posso fare per cancellare tutto,
dimenticare e ritornare
a comportarmi come
Mi
aspettavo che papà
cominciasse a sbraitare, urlando che ero solo una bambina e che non
dovevo
pensare a queste cose…e invece sentii una mano posarsi
delicatamente sulla
spalla. Quando mi voltai a guardarlo, notai che il suo viso si era
aperto in un
sorriso gentile. – Non devi. Tutti noi facciamo tante di
quelle sciocchezze…per
esempio, prova a chiedere a mamma, lei ti darà una conferma
di tutte le cavolate
che ho combinato quando volevo farmi notare da lei! In amore non si
è mai
abbastanza stupidi Rose; questa però è una cosa
che impari col tempo.
-
Davvero? - mormorai, stupita.
Lui annuì – E solo dopo molti errori. E adesso,
cambiando discorso, chi devo mandare
ad uccidere? Conosco parecchi Auror addestrati, la metà dei
quali ti conosce da
quando sei nata…! Sarebbero felici di farti un favore!
– esclamò, facendomi
ridere. Arrossii -
E tu ti aspetti che
ti dica di chi si tratta?!
-
Beh, sono pur sempre tuo
padre, mica Dominique, diamine!
-
Lo sapevo, sei sempre il
solito! – esclamai, asciugandomi del tutto le lacrime. Lui
annuì, poi mi
abbracciò –
Passerà presto! Sei troppo
intelligente per non saperlo anche tu. – non ne ero del tutto
sicura, ma mi
limitai ad annuire.
-
Sei arrabbiato? – chiesi,
un po’ preoccupata di ciò che avevo appena fatto.
-
Vorrei solo uccidere questo
idiota con le mie mani…ma, a parte questo, no.
-
Ti voglio bene papà.
-
Anche io, Rosie. E grazie
della fiducia.
***
Pioveva.
Le
gocce di pioggia ticchettavano
sul soffitto di casa, sulle finestre appannate. Rimasi a fissare il
loro
percorso sul vetro, la loro caduta verso il basso, per un tempo
indefinito. Non
riuscivo a muovere un muscolo, mentre il mio cuore ed il mio cervello
lottavano. Chi avrebbe avuto la meglio? Probabilmente nessuno dei due;
sarei
rimasto in quello stato comatoso per ore…se qualcuno non
avesse preso a suonare
insistentemente il campanello.
Mi
sollevai a fatica e mi
diressi all’ingresso, spalancando la porta, senza neppure
chiedere chi fosse.
Difficilmente sarebbe stato un assassino e comunque avevo accompagnato
i
bambini all’asilo, per cui
nell’eventualità sarei stato da solo.
In
realtà, il fatto di
ritrovarmi Jackie, Matt e Liam davanti, mi stupì non poco.
Li fissai
inespressivo, scostandomi per farli entrare – Non dovreste
essere a lavoro?
-
Io sono incinta! – mi fece
notare Jackie, come se non ce ne fossimo
mai accorti – E loro hanno capito che c’era bisogno
di rinforzi. – aggiunse,
indicando i due alle sue spalle.
-
I bambini sono a scuola? –
chiese Liam, un po’ troppo seriamente. Annuii.
- Bene... – Matt
si girò verso la porta – Non
ci sono minori, Al! Vieni avanti! – gridò e, non
appena vidi comparire il volto
livido del mio migliore amico, pensai che sarebbe stato meglio se alla
porta ci
fosse stato un serial killer. Molto meglio.
Non
ebbi il coraggio di
guardarlo negli occhi, ma sentii il suo sguardo su di me. Mi
urtò con una
spallata e senza dire nulla entrò in salotto. Lo seguimmo.
-
Sei uno stronzo. – disse Al
con voce secca, arrabbiata, non appena entrai nella stanza. Mi venne in
mente
Rose, col volto arrossato e gli occhi lucidi, e non potei fare a meno
di
stringermi nelle spalle. Per proteggermi. Annuii senza vigore
– Non sei il
primo che me lo dice. - commentai piano.
Aveva
ragione, maledettamente
ragione.
-
Ma che diavolo ti passa per
la testa?! Mia cugina…Scorpius, Rose è mia
cugina! – sbottò quello, cominciando
a camminare avanti e indietro come un pazzo, ignorando completamente le
mie
parole – Per quanto mi riguarda può anche fartela
con tutte le ragazze del
mondo, ma lei…lo sai benissimo quanto male le hai fatto!
Mi
morsi la lingua,
impedendomi di chiedergli come stesse lei,
e continuai ad annuire, come un completo idiota - Infatti, lo so. Ma
vorrei che
ricordassi che non posso…non posso impegnarmi in una storia
seria…- cercai di
dire, prima che lui mi interrompesse.
-
Perché? Per i bambini?! -
ribatté sorridendo sarcastico. Mi sentii offeso dal suo tono
irridente, ma non
ebbi il tempo di reagire, perché riprese a parlare
– Ma andiamo! La verità è
una sola…tu hai paura! Sono anni che ti rifugi dietro questa
cazzata! Cresci,
Scorpius! Ti ho perdonato una volta, quando avevamo solo tredici
anni…ma adesso
sei un po’ troppo cresciuto per aspettarti la mia
comprensione!
-
Al ha ragione, Scorp…e poi siete
così belli insieme! E tu…beh…- Jackie
cercò supporto in Matt e Liam. Li fissai
interrogativamente – Io cosa?
Matt
sorrise – Fino a qualche
mese fa sembravi un completo svitato, uscivi con tante ragazze e non te
ne piaceva
realmente neanche una…e adesso che ti sei veramente
innamorato…butti tutto via?
-
Rose è una brava ragazza,
potresti provarci davvero. – aggiunse Liam.
Sbuffai
nervosamente - Lo so
benissimo che Rose è una brava ragazza. – tagliai
corto. In realtà dire
semplicemente “brava ragazza” era un po’
riduttivo. Come spiegare, come
razionalizzare le emozioni che il suo sorriso mi donava? Non era una
questione di “bravura”…non
c’entrava niente. Rose era brava, certo, ma anche
appassionata, dolce, incredibile, piena d’ardore e di
vita…
-
Ti sei addormentato? – il
sibilo acido di Al mi costrinse a ritornare alla realtà.
Scossi la testa con
decisione e sospirai – Magari hai ragione tu, Al.
Sì sono un codardo. Ma puoi
giudicarmi davvero così? Non…- mi passai una mano
tra i capelli e, infine,
crollai sul divano.
-
Non..?
Aprii
gli occhi e li fissai
uno per uno. I miei amici. A loro dovevo tutto; mi avevano salvato, in
un
momento in cui avevo smesso di lottare. Con loro non potevo mentire,
né
impuntarmi, perché avrei perso - Io…non voglio
farmi ancora del male. Non
voglio illudermi che sia tutto perfetto, non voglio innamorarmi di lei
così
profondamente da perderci la testa, perché se poi va
male…se poi non funziona…
- lasciai cadere le spalle.
All’improvviso,
l’ira negli
occhi di Al si spense. Si avvicinò e mi si sedette accanto.
-
Ah Scorpius…basta. Nel tuo
cuore hai già deciso da un pezzo…non lottare, non
stare a pensarci troppo. Lei
ti ama sinceramente…e tu la ricambi. –
commentò, battendomi una mano sulla
schiena. Jackie sorrise – Sei stato solo abbastanza a lungo,
direi! Devi
prenderti cura di te, non solo dei bambini. Loro sono felici se lo sei
tu!
-
Io…- io cosa? Potevo
davvero continuare così? Fingere che non me ne importava
nulla?
-
Ha detto che…voleva stare
con me…ma che includeva i bambini, nel nostro rapporto.
Che…non vorrebbe mai
sostituirsi a loro…sa che per me sono importantissimi.
– borbottai piano. Al
sospirò – Lo sapevo, hai visto? Dai Scorpius,
non…lasciare che le cose passate
rovinino anche il tuo presente!
-
Ehi, forte questa! Dove
l’hai presa? – esclamò Matt, sedendosi
sul tavolo. Al gli lanciò un cuscino -
Zitto, idiota!
-
Perché non scrivi una serie
di aforismi?
-
Potresti fare Galeoni!
Palate di Galeoni!
-
La volete smettere? Mi fate
scoppiare la testa, io sono incinta, non dimenticatelo!
-
Non credo sia possibile dimenticare,
tesoro, ormai siamo stati costretti ad allargare le porte per farti
pass...ahi!!!
-
Ben ti sta, cretino! Oh, ho
davvero deciso di fare un figlio con te? Ma che geni avrà?!
-
Ragazzi! – sbottai,
alzandomi di scatto – Dove…- mi guardai intorno,
confuso.
-
Alla Tana, ma devi muovere
il culo…perché deve andare a lavorare.
– borbottò Al, mentre io afferravo
contemporaneamente scarpe e chiavi di casa. I quattro mi vennero
dietro, mentre
caracollavo verso il bagno – Okay, okay. Ci vado.
Io…devo…parlarle giusto un
attimo.
-
Giusto un attimo? – ignorai
gli sguardi allusivi di quei cretini di Liam e Matt, mentre Al
sorrideva.
Jackie batté le mani, deliziata – Oh! Andiamo
tutti alla…dove hai detto scusa?
-
Alla Tana. Dai miei nonni,
Jacqueline.
-
Non.pronunciare.mai.più.quello.schifosissimo.nome!
-
Ma è il tuo…ahia! Ma sei
diventata scema?
Mi
fermai di scatto – Ora
basta! – tuonai, col cuore in gola – Sto cercando
di concentrarmi e voi non
fate altro che starnazzare! Al, fai strada tu!
Ci
materializzammo appena
fuori una casa dall’aria veramente
strana, anche per gli standard di noi maghi. Rimasi a fissare la
struttura
traballante per un bel pezzo, finché Al non mi
trascinò fino alla porta. Sentii
qualcosa contrarsi all’altezza del petto, come se avessi
ingoiato un porcospino
vivo, ma non opposi resistenza. Al bussò con forza ed io
pensai seriamente di
Smaterializzarmi.
Adesso
cosa le avrei detto?
-
Che forza…- bisbigliò
Jackie, pochi istanti prima che una donna bruna spalancasse
l’uscio. I suoi
occhi castani scivolarono su tutti noi, prima di soffermarsi su di me.
Cercai
di sorridere, ma sentivo i muscoli del volto contratti.
-
Ciao zia! Dov’è Rose? – Al ruppe il
silenzio e costrinse la donna a distogliere
lo sguardo dal mio - Ciao Al…non mi ero accorta fossi andato
via! Entrate…Rose
è appena andata vi…
- Tu!
Che cosa ci fai qui? – una voce
parecchio incazzata ci fece saltare in aria. Tutti e cinque ci voltammo
verso
le scale, sulle quali si stagliava un uomo dai capelli rossi.
Mi
sentii morire; io lo conoscevo.
Lanciai
un’ulteriore occhiata alla zia di Al e improvvisamente
ricordai; erano i
genitori di Rose. Li avevo visti dieci anni prima, quando erano venuti
a
prendere lei e Dominique.
Non
avevo mai dimenticato lo sguardo furente di Ron Weasley, lo stesso che
mi stava
riservando in quel momento.
- Oh
merda…- borbottò Liam, facendo un passo indietro.
Non avrei saputo trovare
espressione migliore.
Ebbene sì...sono proprio io! Sono tornata!!! E vi chiedo immensamente perdono :( ho avuto un sacco di casini, a cominciare dal fatto che ho traslocato e che non ho avuto la linea adsl per parecchio tempo! In più lo studio, lo stress, e tanti altri fattori hanno contribuito a farmi sparire da EPF...ma non temete...SONO TORNATAAAAAAAAAAAA! E, come regalo (cioè, spero sia gradito xD) ho deciso di spezzettare l'ultimo capitolo (che cominciava con questo ) in due! Quindi l'ultimo capitolo sarà il prossimo!!!!!!!! Spero di essermi fatta perdonare almeno un pochino..! :)
Per quanto riguarda il capitolo...allur...innanzi tutto spero di non aver reso Ron troppo OOC, ma ci tenevo a sottolineare questo legame "speciale" con Rose...ditemi un po' voi cosa ve ne pare xD E Scorpius...beh, come se la caverà ad affrontare non solo tutta la famiglia Weasley (eh, sì, son tutti alla Tana!), ma soprattutto Ron?! Eheheheh....
Vi chiedo ancora scusa per la lunga assenza...spero davvero che il capitolo vi piaccia!
Un bacione!
Lily_Luna