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Autore: space_oddity    12/06/2011    3 recensioni
"Avevamo dodici anni quando io, Mary Anne Longbottom e Lilian Cooper, le mie migliori amiche, abbiamo scoperto come nascono i bambini.
Ok, ok, ne avevamo quattordici.".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed eccoci qui, l'ultimo capitolo! :)
Non voglio fare dichiarazioni lacrimose o similiXD Anche perchè per quelle ci sarà tempo nella pagina dei ringraziamenti nel caso u.u
Siccome quando verrete a vedere qui troverete ben tre capitoli aggiornati, per evitare confusione vi informo che questo è l'ultimo capitolo, quello successivo è l'epilogo "sorpresa" (che è una sorpresa anche per la mia beta, perchè non l'ho inviato per farlo betare ma volevo che lo leggesse da lettrice:)) e, per ultima, la pagina dei ringraziamenti, che è una rottura per tutti ma si deve fare u.u XD
Ok, chiudo qui:)
Grazie a tutti quelli che hanno seguito, letto e recensito questa fiction e un milione di grazie alla sempre più fantastica Candidalametta che ha betato l'intera storia:) Senza di lei non sarei mai arrivata alla fine e questo è un dato di fatto u.u
Buona lettura!


Là dove non batte il sole - Il matrimonio





E' un classico pomeriggio di tardo agosto. Il cielo è perfettamente blu, senza neanche una nuvola o una striscia bianca ad intaccare il colore intenso, il clima è caldo ma non afoso e una leggerissima brezza fa muovere appena le foglie sugli alberi.
Mi inginocchio per togliermi le scarpe e poi riappoggio i piedi sull'erba meravigliosamente fresca, guardandomi intorno con espressione beata e chiedendomi per la cinquantesima volta il motivo per cui ho deciso di mettere questi dannatissimi tacchi.
Oddio, ovviamente lo so, è chiaro. Sarebbe stato perfettamente inutile rovinare il vestito elegante che indosso con un paio di ballerine, ma tant'è. Nemmeno ritrovarmi a camminare scalza in un prato cercando di scansare cacche di cane e mozziconi semiaccesi denota un grande buonsenso.
Aggrotto le soppraciglia e sbuffo.

"Ehi."- sento una voce calda e familiare apostrofarmi.
"Ehi."- replico sorridendo, prendendo le scarpe in mano e andando verso James, elegantissimo nella sua camicia grigia con cravatta nera a righine abbinata.
Lancia un'occhiata divertita ai miei piedi nudi.
"Ancora? Guarda che non ti ci fanno entrare in chiesa scalza."- mi informa con un sorrisetto di scherno.
Mi incupisco.
"Non è mica colpa mia se le donne per essere eleganti devono sempre stare scomode mentre gli uomini possono camminare tranquilli nelle loro dannate scarpe basse. Prova a starci tu su dei tacchi da dodici tutto il giorno."- replico, severa.
James mi rivolge un sorriso furbo.
"Ehi, se vuoi possiamo fare a cambio, ma credo che risulteremmo un po' strani da vedere.".
Sbuffo, cercando di trattenere una risatina.
"Dai, dillo che è solo perchè le scarpe non sono abbinate al tuo vestito."- ribatto, prendendolo in giro.
"Certo."- replica lui, fingendosi scandalizzato -"E poi io porto solo Manolo Blahnik, non esiste che metta piede in un negozio di scarpe qualunque."- conclude, con un espressione fintamente altezzosa.
Soffia via dalla fronte un ciuffo di capelli e si mette in una posa equivocamente femminile.
Gli tiro uno schiaffetto sulla spalla e sbuffo:"Dai, buffone, andiamo di là prima che ci diano per dispersi.".
Raggiungiamo il grande spiazzo con gazebo bianco sotto il quale sono apparecchiati una decina di tavoli per il buffet disposti a cerchio.
Addocchio subito Mary Anne e Lily, il che indica chiaramente che ho davvero una buona vista. Oppure potrebbe anche dipendere dal fatto che Mary Anne indossa il vestito più variopinto e spettacolare che io abbia visto oggi e Lily non è da meno.
Vederle insieme è un trionfo di colori. Quello di Mary Anne è corto e leggero, più verde del verde, con una scollatura orizzontale e delle piume bianche e turchesi lungo il bordo e le spalline, mentre Lily ha optato per un vestito rosso fiammante in stile prom queen, lungo e con uno spacco che oserei definire scandaloso.
Elise, accanto a loro, nel suo semplice ma splendido vestito bianco di pizzo, le fa sembrare ancora più appariscenti.
Sorrido scuotendo la testa e le raggiungo.
"Oh, eccoti, dov'eri finita?"- chiede subito Elise non appena mi vede -"Non si può cominciare senza le damigelle d'onore!".
Ha un sorriso leggermente teso ma la voce è allegra.
"Scusate. Mi stavo solo.. Ehm.."- balbetto, guardando James in cerca di aiuto.
Lui mi lancia un sorriso complice:"Rinfrescando?".
Annuisco.
"Rinfrescando. Proprio così."- concludo, trattenendo l'ennesima risata di oggi.
Un capanello di persone si dirige in massa verso la piccola chiesa di pietra.
"Non importa. Forza, dobbiamo muoverci!"- replica Mary Anne sorridendo -"Solo la sposa può permettersi di arrivare in ritardo.".
"Ben detto!"- concorda James -"Io vado subito a cercarmi un posto."- ci informa, allontanandosi a passo svelto.
Lily ha un'espressione combattuta.
"Andate pure, io vi raggiungo dopo."- ribatte facendo un cenno verso sua madre.
La capisco al volo.
"Certo, non preoccuparti."- rispondo con voce rassicurante -"Ci vediamo fra poco.".
Ci incamminiamo lentamente. Quando arriviamo ad una distanza d'orecchio sufficiente mi sporgo verso Mary Anne e bisbiglio:"Lily come sta? Sei riuscita a parlarci?".
Lei rimane in silenzio per un istante, come se non sapesse bene cosa rispondere.
"Beh, Lily sta bene. Più o meno. E' un po' preoccupata per sua mamma però.. Da quando ha chiesto il divorzio a George è molto più felice, ma è comunque una situazione difficile da gestire.".
Annuisco con espressione assorta.
Mary Anne riprende:"Lily dice che comunque è meglio così. Da quando George è andato a vivere da suo fratello l'atmosfera è molto più rilassata."- si ferma e sospira. -"Lily dice che George non riesce a rassegnarsi. Secondo lui il matrimonio andava alla grande.".
Io rifletto per un momento.
"Beh, non litigavano furiosamente in effetti. Ma non credo ci fosse più qualcosa che facessero con passione da un bel po' di tempo.".
Mary Anne arrossisce:"Chastity!".
Mi stringo nelle spalle:"Beh, che c'è? E' vero! Forse era proprio ora che decidessero di essere sinceri con sè stessi. Voglio dire, non si sta insieme per routine. Probabilmente era da molto tempo che Elise non faceva nemmeno..".
"Ti prego."- mi interrompe Mary Anne mettendosi una mano sugli occhi -"Non continuare. Sono già abbastanza traumatizzata dall'immagine orribile che mi hai appena suggerito.".
Le rivolgo un sorriso malizioso.
"Andiamo, non c'è bisogno di fare la santarellina. Non dopo che che hai ammesso di aver fatto la numero undici della lista, perlomeno".
Mary Anne alza gli occhi al cielo:"Non smetterai mai di rinfacciarmela questa, vero?"- replica in tono lamentoso.
"Mai"- confermo io, annuendo -"Anche se quando la si prova non sembra più tanto perversa, ti dirò.".
Silenzio.
"Tu.. Tu hai..?"- chiede, sbalordita.
Le rivolgo un sorrisetto imperscrutabile:"Chissà. Forse sì, forse no.".
La faccia di Mary Anne è uno spettacolo.
"Raccontami tutto! Voglio sapere i dettagli! Quando è successo?".
"Oh, no. Stiamo entrando in chiesa, ricordi? Niente discorsi pornografici in luoghi sacri."- rispondo in tono ironico, sgattaiolando dentro la grande porta decorata mentre Mary Anne dietro di me impreca sommessamente.


"Siamo qui oggi riuniti per unire Philip Oliver..".

"Philip Oliver? Stai scherzando! Scommetto che al liceo i professori non sapevano mai come chiamarti"- sussurro con un sorrisetto malizioso in direzione di Philip.
"Già"- replica Lily ridendo sommessamente -"Andiamo, si può sapere qual è il nome e qual è il cognome?".
Philip si china impercettibilmente verso di noi con un sorrisetto:"Io ci rifletterei bene prima di criticare i nomi degli altri se avessi un nome che significa 'Castità', sai. Non che stia alludendo a qualcosa, è chiaro."- bisbiglia, raddrizzandosi con la schiena.

".. E Louise Marie Bernard..".

"Chi la fa l'aspetti, Chastity."- bisbiglia Mary Anne con aria saggia e divertita.
"Ma tu da che parte stai?!"- ribattiamo io e Lily in coro, indignate.
Mary Anne si stringe nelle spalle.
"Dalla sua, è ovvio."- replica impassibile.

".. Nel sacro vincolo del matrimonio..".

"Ah, Louise, se avessimo saputo prima il suo nome per intero ti avremmo avvertito."- replico in un sussurro con aria grave, ignorando la frecciatina di Mary Anne -"Sicura che non vuoi ripensarci?".
Louise replica con una risatina e un elegante cenno di diniego:"Direi che è decisamente un po' troppo tardi per avere ripensamenti adesso. Posso conviverci."- risponde con un filo di voce, guardando Philip con uno sguardo che definire adorante sarebbe riduttivo. Lui le rivolge un sorriso incantevole e le stringe piano la mano.

".. Se qualcuno ha qualcosa contro l'unione di queste due anime..".

"Dio, non ho mai visto una coppia più bella di voi."- sospira Mary Anne, con un tono da protagonista di un romanzo rosa.
"Concordo."- bisbiglio in risposta -"Comunque, Louise, nel caso.. Fuori la limousine è accesa e ci sono le chiavi nel cruscotto."- concludo ironica.
Perfino Lily ha abbandonato l'aria da dura e li guarda con gli occhi a cuoricino.
"Comunque, seriamente"- riprendo, con un sussurro -"A questo punto sono sicura che ti fermerei se osassi NON sposarlo."- concludo guardando Louise con affetto infinito.
Lei si gira verso di noi con un sorriso commosso:"Queste sì che sono le mie ragazze!".
Scoppiamo tutti e cinque in una risatina sommessa.

".. Parli ora o taccia per sempre!"- tuona il prete, lanciandoci uno sguardo che gronda disapprovazione.

Ci zittiamo con aria colpevole e seguiamo il resto della cerimonia in relativo silenzio. Al momento di pronunciare i voti nuziali il prete invita in tono burbero anche le altre coppie sposate a ripeterli insieme a Louise e Philip. Lancio un'occhiata circolare alla chiesa.
Mio padre giocherella imbarazzato con il cartoncino segnaposto su cui è scritto:"Anne e Richard Prescott". Mia madre, con la sua solita aria risoluta, sospira e gli prende le mani guardandolo dritto negli occhi.
Caroline ed Henry, i genitori di Mary Anne, hanno abbandonato la loro solita aria composta e si guardano languidamente. Incrocio lo sguardo di James che mi guarda come se fossi l'unica persona presente in chiesa e avverto una piacevolissima fitta allo stomaco. Sto quasi per tornare a girarmi verso l'altare quando Elise e Tom entrano nel mio campo visivo.
Oh, sì, ti prego. Fa che non sia un'allucinazione.

Ok. Ho una piccola confessione da fare.
Nelle ultime settimane ho iniziato segretamente a fare il tifo per Tom. Soprattutto da quando Lily ha intercettato una sua email in cui si scusava con Elise con parole meravigliose e le diceva che per lui non c'è mai stata davvero nessun'altra prima e dopo di lei, che all'epoca era uno stupido e non aveva capito la fortuna che aveva. E che tutto quello che era successo se l'era meritato ma sperava lo stesso di poter essere perdonato perchè "Vorrei tanto tornare a vivere con te e la nostra bambina. Per recuperare il troppo tempo perduto.". Lily non ha apprezzato particolarmente il fatto di essere definita una bambina, ma quando ce l'ha raccontato aveva gli occhi lucidi. E quando Elise ha chiesto il divorzio a George mi è sembrato che fosse destino, ecco.
Comunque.

Tom sta guardando Elise nello stesso modo in cui James ha guardato me prima e le offre timidamente la mano. Lei la guarda indecisa per un momento. Poi alza gli occhi su di lui. E, anche se ha detto che tornare sui propri passi con Tom per lei è escluso, il suo sguardo la tradisce. Perchè è lo sguardo di qualcuno che ha già deciso. Stringe titubante la mano di Tom e poi alza la testa, fiera ed impettita.
Mi giro e incrocio gli occhi di Lily, che sta osservando la scena.
Dal modo in cui li guarda capisco che anche lei, segretamente, tifava per Tom.
E' mentre guardo Louise e Philip che si baciano, Tom ed Elise che si stringono la mano e i miei genitori e quelli di Mary Anne che chiacchierano del più e del meno, sento una sensazione indescrivibile gonfiarsi come una bolla nel mio petto. Sposto lo sguardo su Lily, Mary Anne, Simon e Charles e questa sensazione si intensifica. E' un miscuglio di euforia, calore e connessione con il mondo che mi toglie il fiato.
E' come la vigilia di Natale, lo scoccare della mezzanotte a Capodanno e la campanella dell'ultimo giorno di scuola tutto insieme.
Esco dalla chiesa trascinata dalla folla e, come in un sogno, sento la mano di James stringere la mia.
E finalmente capisco di cosa si tratta. E' la sensazione che provi quando sai che sei esattamente nel posto in cui vorresti essere.
Esco nel prato inondato di sole e mi preparo per andare a fare le congratulazioni ai novelli sposini e affrontare il resto della giornata. Non prima di aver fatto una capatina in bagno per togliermi questi tacchi infernali ed infilarmi con discrezione un paio di Converse che ho saggiamente sistemato nella borsa. E al diavolo anche l'eleganza.

Come insegnano gli scout: essere sempre pronti ad ogni evenienza.
  
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