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Autore: cocochokocookie    12/06/2011    3 recensioni
L'orgoglio ferito da parole di sottovalutazione, desideri di conquista che portano anche ad andare contro amici di vecchia data, e la presunzione del potere che scorre nelle vene. Ma la superbia non sempre veleggia su acque sicure, nella Storia di un Impero.
[Siglo de Oro]
Genere: Generale, Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Naturalmente mi rendo conto dell'indecenza del mio ritardo e non ho la minima intenzione di dare spiegazioni in veste di attenuanti, ma di semplice esplicazione della mia negligenza, ovvero ciò che vi è giustamente dovuto. L'introduzione di questo capitolo è stata battuta a tastiera per qualcosa come una ventina di volte, ma il computer non pareva perder mai occasione per chiudere programmi in modo puramente casuale ed esplicitamente sadico quando aprivo Word o Nvu, sto pregando in tedesco, francese, spagnolo, italiano e croato, al momento, facendo solo una gran cagnara di lingue europee.
Nove mesi. Nove mesi dal capitolo precedente a questo.
Non biasimo nessuno, anzi, ringrazio di cuore se qualcuna delle mie lettrici storiche ancora ha la pazienza e la solidità digestiva di aprire Imperio Mutilado, voglio solo ringraziarvi a prescindere.
Mi dispiace. Devo scuse sia a voi che alla FanFiction stessa, spero possiate perdonarmi. Oppure semplicemente ignorare la cosa, non era mia intenzione giocare con la vostra pazienza né tantomeno frustrarvi, ma era davvero così... demolente (?) vedere tutto ciò che avevo scritto chiudersi. Ogni. Santissima. Volta.
Grazie.

Rating: Giallo –decapitazioni-.
Genere: Storico.
Personaggi: Antonio Fernandez Carriedo ~ Reino de España | | Lovino Vargas ~ Italia Romano ◊ Stato del Vaticano ◊ Stati italiani del Meridione | Elizavetha Hedervary ~ Magyar Köztársaság | Heracles Karpusi ~ | Sadiq Adnan ~ Impero Ottomano.
Nota: Metà del XVII secolo.
Osservazioni personali:  Sì, sto scrivendo il mio testamento, aspettate due secondi che trovo il notaio ed arrivo al patibolo ;-;. Ed oltretutto è anche uno di quei maledetti capitoli di passaggio, mandatemi anche a 'fanculo, a questo punto.




Imperio mutilado
ARRUGAMIENTOS




« Antonio*, per Dio, questi non sono affari adatti a te! »

Ricordava quelle parole, gli risuonavano nei timpani fin dall’imbarco sulla galeazza veneziana, troppo curioso, troppo ardito per restare ancorato a terra ad immaginare. Lui voleva vedere.
Aveva tanto sentito parlare delle gesta di quegli Imperi, or ora combatteva al fianco di uno dei rappresentati di una tra le più note famiglie della penisola italica, passato sulla Fiorenza dell’Ordine di Santo Stefano**, quando tutto si fece silente.

Il fracasso dei prematuri festeggiamenti arabi, lo stridente cozzare di metalli tra i più disparati. Tamburi squarciati ed armi spezzate.
Circondato dalla debole, seppur caparbia, resistenza d’altri quindici uomini, si guardò attorno con circospezione, il fiato corto.

Qualcuno era caduto.
Ora bastava solamente capire chi.


Scivolava in sottili rivoli sinuosi, dal capo mozzato ed impalato, fino a cadere in piccole gocce sul legno consunto da calzature ed affondi, oppure mescolandosi al sale del cielo capovolto.

Il trofeo dei vincitori, l’ennesimo scempio umano dagli occhi vitrei ed il viso congestionato in un’espressione mortifera.
Il condottiero era caduto.


Gli occhi socchiusi, percepiva il suono ovattato delle proprie fila alzare le spalle ed avanzare agli sconfitti, il torace che si alzava ed abbassava con lentezza quasi preoccupante mentre l’agognato respiro che tanto gli era mancato nel mezzo dello scontro rifluiva generoso entro le membra stanche del vincitore supino lungo la pavimentazione levigata della propria galea.

« I tuoi fantasmi sono tanto aggrappati a te quanto tu lasci loro carne alla quale appigliarsi, fratello. » Adombrata, la figura che cercava sostegno lungo il corrimano dell’imbarcazione mormorava sorridente, la dentatura macchiata di vermiglio.
« Taci. » sibilò in risposta Matamori, tossendo e deglutendo il sapore ferroso che gli permeava la bocca, prima di sedersi con debito colpo di reni, alzandosi con il sostegno dell’imponente arma bilame.

L’avversario non parve voler farselo ripetere, probabilmente per la carica di disprezzo con la quale l’altro gli ordinava di levarsi dal suo campo visivo ed la conseguente lacerazione d’amor proprio alla quale il suo orgoglio veniva sottoposto.

Una risata ruppe il silenzio, facendola sussultare e cingersi le spalle con le proprie mani, scuotendo poi il capo nel riconoscere l’impronta soddisfatta nel timbro adolescenziale della voce che serpeggiava dirompente tra le opulente decorazioni orientali.


Sorridente.

Nascosto, ma sorridente, attendeva lungo il porto delle sue genti, tentando di ritrovare un broncio autoimposto da più di un millennio, dietro l’ombra della novizia colonna che si protendeva verso il cielo terso.***

Quasi dall’altro capo verticale dell’Europa Centrale, il campo di battaglia pareva ancora integro, almeno entro le mura del Palazzo di Den Haag****, ove le ferite sembravano aprirsi solamente fissando un pezzo di carta firmata e controfirmata, ed ancor più osservando attentamente una porta sbattuta per l’ennesima volta.


Le Nazioni non sono nate per mera rappresentanza.

Ma allora, perché, perché, perché**** dar loro anche solo una briciola d’umanità?
Sadismo o crudele casualità, anche i legami di sangue si piegano ai capricci di esseri tanto bassi quanto gli uomini.




*= Antonio Canal, detto ‘Canaetto’ dai veneziani ed in seguito denominato ‘Canaletto’ dalla critica artistica mondiale, prese parte allo scontro.
**= Così come Tommaso de’Medici, sulla quale imbarcazione fiorentina rimasero solo altri quindici uomini. Infilarvi anche Canal è un mero capriccio personale, non si sa con precisione su quale nave fosse collocato l’artista, quindi mi permetto di prenderlo in prestito sulla galea toscana <3
***= A Napoli venne issata una colonna in corrispondenza del porto dove le navi cristiane approdarono di ritorno dalla Battaglia di Lèpanto.
****= Vecchia capitale delle allora Provincie Unite Spagnole, ora sede della Corte Penale Internazionale, della Corte Internazionale di Giustizia, dell’ Europol, dell’Eurojust, dell’Ufficio europeo dei brevetti, dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche e del Tribunale internazionale per i crimini nell'ex-Iugoslavia. Chiamasi anche “L’Aia”. Sì, me la sono tirata con Wikipedia. Penosa, tzé.
*****= PERCHÉ ANCHE TU, CALEB?

Se riconoscete la quinta nota asteriscata [oramai VIVE di asterischi. Dios.] vi regalo una torta fatta da me! E sono brava, eh!
E se indovinate anche cosa c’è oltre quello sbattimento (?) di poveri infissi colpevoli esclusivamente della loro collocazione, vi regalo il Dottor Reed di Criminal Minds. EEEEH? <3

Dove c'è Antonio, c'è casa <3
© Miki89

ANTONIO REGNA!
© la Crapa
   
 
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