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Autore: Argento    18/07/2011    4 recensioni
Dunque, questa è un'idea che mi ronzava in testa da molto, molto tempo, e finalmente ho trovato il coraggio di scriverla e pubblicarla. All'inizio potrete pensare che non centri nulla con Harry Potter, ma capirete nei prossimi capitoli come si intreccia con la storia dei nostri maghi preferiti. Se la storia prende, aggiornerò ciclicamente ogni cinque giorni.
Buona lettura, e, per favore, recensite!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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2. Una soluzione.



Chiara amava leggere. Aveva letto tanti libri. La sua storia preferita era quella di Harry Potter. L’amava. Si era vista tante volte nei panni dei protagonisti, e aveva dentro di se un pizzico del carattere di ognuno di loro. Erano diventati una parte di se.

C’era anche una trilogia che le era piaciuta molto e che l’aveva appassionata, anche se non al livello di Harry Potter.

Questa trilogia era Cuore d’Inchiostro.

Da questo libro aveva trovato la soluzione ai suoi problemi.

La protagonista di questa storia aveva un dono: era in grado di entrare in un libro o di evocarne i personaggi leggendo a voce alta. Nel libro chi possedeva questa capacità veniva chiamato Lingua di Fata.

Chiara aveva scoperto che era anche lei una Lingua di Fata.

Non era stato semplice, si era dovuta allenare per tanto tempo, ma alla fine ci era riuscita.

Aveva programmato tutto alla perfezione.

Quel giorno i suoi genitori non sarebbero stati a casa. E neanche sua sorella.

Era estate, e il padre di Chiara le aveva anche proibito di uscire.

Che occasione migliore di questa?

Quella mattina aveva aspettato pazientemente che tutti uscissero.

Prima sua madre alle 8.00 del mattino. Poi suo padre alle 9.00. Poi sua sorella alle 10.00.

Bene, aveva campo libero.

Per prima cosa, andò a prendere le valigie. Avrebbe dovuto portarsi molte cose.

Cominciò a riempirle con i suoi vestiti. Mise dentro di tutto: dagli abiti estivi a quelli invernali.

Poi passò agli accessori.

Per quanto potesse sembrare assurdo, Chiara non voleva lasciare in quella casa niente di suo.

Dopo che ebbe finito, passò alla cosa più importante: i suoi libri. Li avrebbe portati TUTTI.

Purtroppo le valigie non bastavano per tutte le sue cose, perciò dovette arrangiarsi con zaini e borse varie. Poi corse a prendere tutti i suoi film preferiti.

Non sarebbe rimasta per poter vedere Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2 al cinema, ma aveva una soluzione anche per quello.

Dopo che ebbe finito di sistemare il tutto, si occupò di qualcosa che le sarebbe stato molto utile o non lo sarebbe stato.

Sapeva dove i suoi genitori tenevano i soldi che non depositavano in banca, quindi andò a prenderli. Non ne prese molti, in fondo l’Euro non valeva nel mondo dei maghi, ma pensò che forse alla Gringott glieli avrebbero scambiato in Galeoni. Prese anche le sterline che erano avanzate quando era andata in Inghilterra con i suoi genitori.

Dopo che ebbe sistemato tutto, ma veramente tutto, fece colazione e poi corse a fare una doccia prima di partire. Si vestì e si preparò al punto cruciale di tutto quello che aveva fatto.

Per sicurezza, aveva preso una vecchia cima che aveva trovato da qualche parte nel ripostiglio, e l’aveva fatta passare attraverso tutti i manici e cinghie delle borse e valigie che si stava portando, e teneva in una mano le due estremità.

Poi prese tra le mani Harry Potter e il Calice di Fuoco e cominciò a leggere.

Presto la sensazione che le parole aleggiassero come vento attorno a lei l’avvolse, e vide con i suoi occhi che le forme e le ombre della sua stanza svanivano, lasciando posto alle mura di Hogwarts.

Era il 1° Settembre, mezzogiorno, e gli studenti dovevano ancora arrivare con l’Espresso di Hogwarts.

Quand’era sola, a casa, aveva provato a esercitarsi con tutti gli incantesimi di Harry Potter che aveva trovato su Wikipedia e quelli sparsi appuntati nei vari libri, e ne aveva fatto una lunga lista. Ovviamente a casa sua non succedeva niente, ma quando era sola, quando nessuno la vedeva, si esercitava, sperando che un giorno le riuscissero sul serio.

Ma ancora non aveva una bacchetta. Cosi, provò a pensare intensamente ‘Wingardium Leviosa’ .

All’inizio non successe niente, ma al terzo tentativo le valigie si sollevarono di poco più di dieci centimetri da terra.

Era euforica. Era riuscita a fare un incantesimo senza bacchetta!

Era contenta ma si riscosse subito. Voleva andare subito da Silente, ma prima di recarvisi voleva pensare a un modo per presentarsi.

Il suo vero nome era Chiara Valente ma l’aveva sempre odiato. Era da molto tempo invece, che sognava di chiamarsi Lyra Elizabeth Evans.

Lyra perché cosi si chiamava la protagonista di un altro suo libro preferito, Elizabeth perché era la protagonista di un film che adorava, e Evans in onore di Lily Evans Potter.

Si, aveva deciso, si sarebbe presentata con questo nome nel mondo di Harry Potter.

Si avvicinò adagio al grande Gargoyle che rappresentava l’ingresso allo studio di Silente.

Sapeva per certo la parola d’ordine, avendo letto il libro, cosi disse con voce sicura:

<< Scarafaggi a Grappolo >>

Il gargoyle balzò di lato e lei poté passare.

Quante volte aveva desiderato parlare con Silente! Finalmente poteva.

<< Salve professor Silente, professor Piton >>

Con suo sommo dispiacere, notò che Silente non era solo.

<< Salve, signorina.. >>

Disse Silente con voce profonda mentre Piton la guardava con curiosità mista a fastidio.

<< Evans >>

Le palpebre di Piton si alzarono e abbassarono freneticamente.

Lyra sapeva benissimo che ricordo stava suscitando in Piton e ne fu compiaciuta.

Per quanto Piton potesse essere coraggioso, non gli avrebbe mai perdonato il suo comportamento verso i Grifondoro e in particolare verso Harry, Neville, Ron e Hermione.

<< Potrebbe spiegarmi come mai non si trova sull’Espresso, e come mai io non l’abbia mai vista prima? >>

<< Professor Silente, ho tante cose da dirle e vorrei farlo in privato, aspetterò fuori finché non avrete finito. Mi scuso per l’interruzione. >>

Fece per andarsene ma Silente la richiamò.

<< Non è necessario che lei se ne vada. Io e il professor Piton avevamo appena terminato la nostra discussione. Prego, si accomodi. >>

Piton le rivolse uno sguardo sprezzante, poi se ne andò senza salutare. Dopo che ebbe sbattuto la porta dell’ufficio violentemente, Silente parlò.

<< Bene, signorina Evans. L’ascolto. >>

Lyra tirò un lungo respiro prima di parlare.

<< Professore, io vengo da un altro mondo, un po’ diverso. Innanzitutto, per lei, è come se venissi da un prossimo futuro. Sono partita dal mio mondo oggi stesso, ed ero nel 2011, ora sono qui, e se non sbaglio, sono nel 1993.

Nel mio mondo, lei, Hogwarts, Diagon Alley e tutto il mondo dei maghi non esiste. Eppure siete famosissimi, vi conoscono tutti nel mio mondo, pur essendo un mondo di Babbani. Vi conoscono perché voi non siete in carne e ossa ma in carta e inchiostro. Guardi. >>

Lyra tirò fuori da una borsa Harry Potter e il Calice di Fuoco e lo mostrò a Silente.

<< Esistono 7 libri che parlano della storia di Harry Potter, e quindi anche di lei, dei suoi amici, dei suoi nemici eccetera. Avendo letto tutti i libri, e come se conoscessi il futuro.

Potrei dirle tante cose, cose che sa e cose che non sa, ma dovrei farlo con giudizio. Vorrei chiederle se per me è possibile frequentare Hogwarts iniziando dal quarto anno. Mi rendo conto che le mie conoscenze magiche sono piuttosto scarse, ma conosco diversi incantesimi più o meno difficili. Mi metta alla prova, se desidera. C’è un problema però, io non posseggo una bacchetta. Sono riuscita ad eseguire un Incantesimo di Levitazione pur non avendola, ma non penso che potrei resistere senza. >>

<< Dovrei metterla alla prova signorina Evans, ma credo che si possa fare ciò che mi ha chiesto. Ma quindi lei sa già cosa accadrà quest’anno. >>

<< Si, signore. Infatti vorrei fare tutto il possibile per evitare problemi. So che quest’anno a Hogwarts si terrà il Torneo Tremaghi, so che prove verranno sottoposte a i partecipanti. Non posso dirle tutto però, non perché non voglia, ma perché certe cose, seppur sbagliate o pericolose, devono accadere, o non si risolveranno altri problemi. Ho bisogno del suo aiuto, professore. E forse anche lei potrebbe avere bisogno del mio, un giorno. >>

<< Qual è il tuo nome? >>

<< Lyra Elizabeth Evans. Nel mondo da cui provengo ne avevo un altro, ma non voglio ripeterlo ne ricordarlo. >>

<< Va bene signorina Evans, la sottoporrò a un breve esame. Le accorderò questa richiesta. Ma immagino che lei già sappia in che casa desidera essere smistata. >>

Silente le sorrideva e ammiccava.

<< Avrei un’idea, in effetti. Professore, io vorrei poter diventare amica di alcune persone in particolare in questa scuola. Sicuramente Harry Potter, Hermione Granger, e tutti e quattro i Weasley che frequentano Hogwarts, ma vorrei anche riuscire ad ottenere un dialogo con Draco Malfoy. Servirà in futuro, infatti avrò anche bisogno di discutere con lei del ragazzo, ma non ora. Come Casa, io ho sempre sognato Grifondoro, ma se voglio riuscire a poter essere anche guardata con rispetto da un Serpeverde, dovrei scegliere quella casa, ma ho comunque il terrore che la scelta di una delle due case mi neghi l’opportunità di entrare in contatto con l’altra. Secondo lei cosa dovrei fare, professore? >>

<< Se le sue paure sono queste, le consiglierei signorina, di scegliere la Casa di Serpeverde. I signori Potter, Wesley e Granger non si fermano alla superficialità della Casa di appartenenza. >>

<< Ha ragione professore, grazie. >>

<< Prego, desidero che lei esegua degli incantesimi per me. >>

E così Lyra passò il pomeriggio a mostrare a Silente le sue conoscenze.

Arrivò molto presto il treno quell’anno, secondo Lyra, e quindi quasi all’ultimo minuto si trovò in una saletta dietro il tavolo dei professori. Quando sarebbe giunto il momento, Silente l’avrebbe chiamata. Aveva già fatto conoscenza con tutti i professori, tutti meno Alastor Moody, o meglio, Barty Crouch Jr, che avrebbe avuto il suo ingresso teatrale più tardi.

Nel frattempo, Lyra sentiva la Sala Grande che si riempiva, e, emozionata, ascoltò il Cappello Parlante che cantava la canzone d’inizio anno. Non appena ebbe finito, la professoressa McGranitt, Lyra non poteva vederla ma seppe che era lei, cominciò a chiamare a gran voce gli studenti del primo anno affinché venissero smistati.

Non appena ebbero terminato, Silente si alzò.

<< Buonasera a tutti. Prima di dare il via all’abbuffata di questa sera, devo fare un annuncio. Da quest’anno, una nuova studentessa sarà con noi. Inizierà il quarto anno ma verrà smistata dal Cappello Parlante come se fosse una di primo. Vi presento Lyra Elizabeth Evans. >>

Lyra aveva seguito tutto il discorso col fiato sospeso. Era arrivato il suo momento.

Con tutto il coraggio che riuscì a trovare, usci dalla saletta e raggiunse Silente davanti a tutti.

<< Prego >>

Le disse Silente mentre le faceva segno di sedersi.

Lyra prese tremante il Cappello Parlante e lo posizionò in testa.

Si aprì uno strappo che doveva essere la bocca e parlò.

<< Bene, bene, bene. Vedo animo Grifondoro qui. >>

Dal tavolo di Grifondoro si levarono tutte le teste con lo scopo di vedere meglio la scena, speranzosi.

Eppure Lyra sussurrò qualcosa al Cappello Parlante.

<< No, devo andare a Serpeverde, per favore! >>

<< Si, vedo che il carattere freddo e tagliente da Serpeverde non ti manca >>

Questa volta toccò al tavolo di Serpeverde voltare molte teste.

<< Ma anche il coraggio Grifondoro. Ne hai in gran quantità, vedo. >>

Lyra si ritrovò a bisbigliare nuovamente.

<< Assolutamente no! Io sono una fifona. Devo andare a Serpeverde, devo andare a Serpeverde. Per favore >>

<< Mmm. Non saprei, tu non vorresti Serpeverde. Ma senti di dovere. Ma se questa è la tua scelta, allora, SERPEVERDE! >>

E dal tavolo di Serpeverde si levò un ruggito di trionfo.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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