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Autore: GrumpyTrolla    27/08/2011    3 recensioni
Qualche mese è passato dal caso del finto Jack lo Squartatore, e le vite di tutti sono proseguite - più o meno - come al solito. Ora però, per l’investigatore è in arrivo un nuovo, inquietante caso. Questa storia è il seguito di “Red Flags and long Nights“.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Due Facce aka Harvey Dent, Enigmista aka Edward Nygma, Joker aka Jack Napier, Spaventapasseri aka Jonathan Crane
Note: Movieverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Dal diario di Edward: arriva sempre un momento nella vita
In cui ci si sente lieti di avere al proprio fianco *gli amici*.
Anche se non capisci più di chi è la colpa dei tuoi problemi.

 …I’d rather just die.
(Piuttosto preferirei morire)

 

Capitolo 13: Rather.

 
Quando Wu si avviò verso il macchinario al centro di quel salone sotterraneo, fu la voce di Spaventapasseri a farsi sentire, di nuovo, ancora rivolta verso Richie, mai verso il dottore; Nigma inarcò un sopracciglio, probabilmente incuriosito da quel comportamento.
“Non solo hai ucciso una persona per un capriccio come l’aspetto esteriore, ma ti sei pure lasciato manovrare da Wu. Bravo.”
“Tu no-non sai che vuol dire.” Rispose il ragazzo, la voce che tremava, la balbuzie più accentuata. “Il Do-dottor Steiner si rifiutava di la-lasciarmi sottoporre all’operazione, di-diceva che era pericoloso! So-solo il dottor Wu si è o-offerto di aiutarmi! Ho dovuto fa-farlo!”
“Goditi la nuova vita allora, se pensi di essertela meritata. Dopo tutto quello che hai fatto…” Annuì Crane, un ghigno sporco sul viso. “Ormai Axel Steiner se lo stanno mangiando i vermi, no?”
Disse, e Nigma si sentì ancora una volta spiazzato; non che Jonathan fosse mai stato un tipo gentile o dolce, ma quel linguaggio lì, così crudo, suonava fuori posto perfino per lui.
“Fatelo star zitto.” Disse il dottore, il tono calmo e gli infermieri attorno a Crane si affrettarono a rimettergli il bavaglio. 
Edward si sentiva teso, quindi non c’era da meravigliarsi se solo in ritardo s’accorse che le parole di Spaventapasseri ebbero il duplice effetto di scuotere Richie e portare alle lacrime la vedova Steiner; il ragazzo la stava fissando, sul suo viso c’era, chiaro, il senso di colpa per aver ammazzato suo marito.
Il dottor Wu, terminati gli ultimi preparativi prima dell’operazione, raggiunse Richie e gli passò un braccio sulle spalle, letteralmente guidandolo verso la postazione, impedendogli di guardare oltre gli altri presenti.
“Cos’è una vita umana in confronto al gigantesco passo sulla via della conoscenza?” Disse, e non era la prima volta, quella notte. “Loro non possono capire Richie, non vedi?” Concluse, ed a Nigma parve di vedere un altro ghigno nascere dietro il bavaglio di Jonathan.
Il ragazzo fu fatto stendere sul lettino, sopra di lui aleggiava un monitor, dal quale schermo l’immagine di un uomo giovane ed affascinante lo fissava di rimando, col suo sorriso perfetto.
“Voglio che te lo stampi nella mente, Richie. Fissati bene in testa quello che vuoi diventare.” Lo incoraggiò Wu. “Desideralo intensamente.”
“Io… lo desidero, dottore. I-immensamente.” Ribatté il ragazzo, ora sorridente.
Dopo qualche secondo, un’infermiera si avvicinò per coprirgli il viso con una mascherina, il gas anestetizzante lo fece addormentare quasi subito, ed un altro infermiere si avvicinò al dottore, tra le braccia portava un vassoio, sul quale stavano adagiati una serie di aghi, coperti da una cupola trasparente.
“Possiamo cominciare.” Disse Wu, prendendone uno, ed avvicinandolo alla fronte del paziente. “Quello che tutti considererebbero un miracolo, altro non è che il primo passo nell’impiego della forza più potente al mondo: quella della mente.” Spiegò, mentre valutava in quale punto infilare lo strumento chirurgico. “Vedete, esistono dei precisi canali di correlazione tra la mente ed il corpo. Attraverso questi canali, il cervello è in grado di controllare i muscoli, ma anche gli organi interni e perfino le ossa.” Disse, e quando Nigma lo vide infilare completamente la sonda  nel cranio del ragazzo, suo malgrado ebbe una spiacevole torsione al livello dello stomaco.
“L’ipnosi ed alcune pratiche di meditazione orientale riescono talvolta ad usare questi canali, provocando reazioni fisiche apparentemente sconcertanti.” Continuò nel frattempo Wu. “Si vedono individui in trance camminare sui carboni ardenti senza bruciarsi, o ustioni sviluppate solo credendo di essersele provocate. Molti anni fa, il dottor Steiner, io ed il dottor Crane decidemmo di unire le nostre conoscenze in psicologia, chirurgia e farmacologia, e partimmo alla scoperta di quelle discipline presenti nella tradizione orientale e che quasi sconfinavano in quella che si potrebbe chiamare magia.
Il dottor Crane ci abbandonò quasi subito, ma anche se molto delusi da quella fuga inaspettata, io e Steiner, gradatamente arrivammo a comprendere le immense possibilità di applicazione delle nostre scoperte; utilizzi che avrebbero potuto portare ad una svolta nella storia della medicina.”
Mentre raccontava, Wu continuava ad infilare quegli aghi, alcuni nella fronte, altri nel collo appena sotto il cranio.
“Non si sarebbe trattato di far altro che applicare alla scienza moderna, alcuni rituali che i nostri avi praticavano da millenni. Loro non avevano la penicillina, gli anestetici, le radiografie o i bisturi, usavano la mente per guarire il corpo ed imputavano il miracolo ai loro dei. Ma il vero miracolo signori, è l’energia che ognuno di noi ha dentro, che ci permette di fare tutto. Al ritorno in patria, quasi tutti risero di queste testimonianze, ma vedranno anche loro.”
Su quella nota amara, la spiegazione parve infine conclusa, e Wu si allontanò leggermente dal tavolo operatorio, poi allargò le braccia in modo piuttosto scenografico e riprese a parlare, stavolta con voce più decisa e alta.
“Ora ascoltami Richie, so che la tua mente può sentirmi. Ho eseguito il rituale su di te ragazzo, ho aperto la strada. Adesso la tua mente e il tuo corpo sono una cosa sola, se la mente ordina, il corpo obbedirà. Devi solo volerlo. Devi voler cambiare!”
Esclamò, ed alcuni rumori, secchi, prolungati, striduli, iniziarono a riecheggiare nella stanza silenziosissima. 

“Questi suoni…” Mormorò Edward, aggrottando le sopracciglia.
“Sono le ossa di Richie, si stanno muovendo.” Terminò per lui Eva, e quando l’investigatore si voltò a guardarla, notò che era strana, sembrava meravigliata. “Scorrono sotto la pelle… Dio, i canali di correlazione. Ricordo tutto adesso…”
Ed a quel punto, Nigma spalancò gli occhi: aveva finalmente realizzato quale fosse il piano dell’ex psichiatra, il perché del suo comportamento di poco prima. Lanciò uno sguardo al macchinario, poi allo Spaventapasseri.

È stato un azzardo
. Rifletté Edward. Non che si abbia qualcosa da perdere però, a questo punto.

  
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