Capitolo III
Il sole della metà mattina
pareva potesse spaccare le pietre. Era caldo, e di rado, il vento che tirava
quella mattina presto, quando erano partiti, rinfrescava l’aria. Ora le chiome
degli alberi erano immobili, e nemmeno l’ombra che proiettavano sul terreno
serviva a proteggerli dal cado intollerabile.
Camminavano da ore ormai, e
avevano preso un buon passo. Richard apriva il gruppo, affiancato da Zedd e
Kahlan che di tanto in tanto si scambiavano degli sguardi frustrati e
preoccupati, che Richard pareva non cogliere. Rahl camminava fieramente a
qualche passo di distanza, senza dire una parola, massaggiandosi di tanto in
tanto i polsi e le mani. Di rado volgeva lo sguardo alle nuche dei tre che
camminavano davanti a lui, pareva più interessato a scrutare la foresta che li
avvolgeva od oltre la stretta strada che stavano percorrendo. Aveva lo sguardo
onnisciente di sempre, ma nei suoi occhi si poteva cogliere una certa vena di
preoccupazione che stonava leggermente con il suo atteggiamento regale e fiero.
Cara chiudeva la fila e
camminava cupa in volto, senza aggiungere una parola. I capelli le scendevano
sulla fronte e le gettavano in ombra gli occhi fiammeggianti. L’abito rosso
schioccava ad ogni passo e la mano posta sulla Agiel era talmente stretta da
sbiancare sulle nocche. Non era interessata a nulla in particolare e, a seconda
dei suoi pensieri volgeva lo sguardo su Richard, Zedd o Kahlan soffermandosi
sempre per qualche attimo su Rahl. In qualche modo che non capiva, l’uomo le
ispirava una nota di fiducia e sicurezza, ed il suo atteggiamento onnisciente
la incoraggiava a credergli. Vedeva nei suoi occhi la vena sicura e fiera dei
Rahl ed il ché le faceva pensare inevitabilmente ad un capo da seguire,
qualcuno da servire, che sapeva rispondere a tutto. Il dolore che provava nello
stringere la Agiel non faceva altro che tenderle ancora di più muscoli ed
innervosirla, ma di contro, se si concentrava sul dolore provocatole
dall’attrezzo, faceva a meno di pensare e di indugiare in ricordi passati, ma
soprattutto, le impediva di pensare a quello che Rahl le aveva detto poco prima
dell’alba di quello stesso giorno. Le sue parole erano ancora ben impresse nel
suo cervello e per qualche strano motivo, iniziava a tenerle di gran conto,
come se potessero essere vere. Dopo tutto, negli atteggiamenti dei suoi
compagni non vedeva una negazione di quelle parole. Richard e Kahlan
camminavano affiancati, e di tanto in tanto si scambiavano sguardi
significativi che le facevano ribollire il sangue. Zedd era intento a pensare,
ma era pur sempre al fianco del nipote, sempre pronto a consigliarlo. Per la
prima volta dopo quasi un anno di viaggio si sentiva lasciata indietro, come se
fosse un intrusa di una grande famiglia. I suoi occhi indugiarono ancora un
attimo su Rahl, e i suoi pensieri scivolarono automaticamente al pensiero folle
e disperato, che anche lui era parte della famiglia. Era il fratello di
Richard. Quei pensieri la tormentavano. Rahl era anche il suo signore. In un
modo strano e cupo, Rahl rappresentava un’importante pare della sua vita. L’aveva
riconsegnata alla sua gloriosa famiglia delle Mord-Sith, era stato il suo punto
di riferimento per lungo tempo, e anche ora, era per lei qualcosa, ma non
capiva con precisione cosa. Un nemico o un amico?
L’aveva fatta soffrire in
passato e aveva cercato di estendere la sua tirannia su tutti e tre i
territori, e per questo si poteva considerare un nemico. Ma al contrario, lui
la stava aiutando a vedere la verità celata dietro i bei sorrisi di Richard,
Kahlan e Zedd, le stava illuminando un cammino diverso, al suo fianco, e per
questo era qualcuno di cui avere rispetto e da amare, di cui fidarsi.
Strinse in modo convulso la
Agiel e il dolore che provava aumentò di netto, spazzando via ogni suo
pensiero, come se fosse una tempesta.
<< Richard, i non so
fino a che punto ci possiamo fidare di lui… >> disse Kahlan preoccupata,
mentre ancora, le parole di quella mattina rivolte a lei da parte di Zedd le
fremevano sulla punta della lingua, voleva dire tutto a Richard, metterlo al
corrente di quello che lei e Zedd sospettavano, ma sapeva bene che il mago non
voleva preoccuparlo.
<< E’ strano… >>
aggiunse Zedd sotto voce:<< è troppo ‘quieto’ >> disse.
Richard inarcò le
sopracciglia e increspò la fronte in un’espressione sensibilmente
indecisa:<< essere un prigioniero non deve essere tanto piacevole per
lui… >> disse.
<< Ti sbagli Richard…
>> disse Zedd, fissandolo con sguardo sapiente:<< è lui che ci
tieni tutti come prigionieri… >> disse serio. Richard increspò ancora di
più la fronte:<< cosa? >>
Zedd sospirò:<< non
vorrei dirtelo, ma è lui che ci comanda, è lui che è in possesso delle
informazioni sulla pergamena di Valdeer, non noi… >> disse:<< ed è
strano che sia così calmo… >> aggiunse.
<< Ti sbagli Zedd…
>> disse serio Richard:<< lui possiede la conoscenza della
pergamena, ma noi abbiamo la bussola, abbiamo forze alla pari! >> affermò.
<< Io non penso
proprio figliuolo… >> gli disse il mago lanciando un occhiata furtiva
verso Rahl che continuava a guardarsi intorno.
<< Perché?
>>chiese di colpo lui, prendendolo saldamente per un braccio:<<
cos’ha in più? >> chiese senza nemmeno pensarci, rallentando il passo.
<< Richard, io non ne
sono sicuro… >> mormorò l’anziano, senza aggiungere altro.
<< Cosa? >>
domandò Richard mentre il volto si tingeva di determinazione:<< dimmelo
Zedd, cosa? >> disse, stringendo di più la presa sul braccio.
<< Richard, sono cose
pericolose di cui non posso essere del tutto certo e che è meglio non pronunziare
quando si è così… >> Richard lo scosse debolmente, per intimagli di parlare,
e in fretta, ma il mago parve non curarsene troppo, era evidente che non voleva
digli nulla.
<< Kahlan, cosa?
>> chiese di scatto l’uomo, voltandosi vero la Depositaria, che camminava
a testa bassa. Gli occhi della donna si riempirono di incertezza e per un
attimo tentò di parlare, ma le parve che nessuna parola uscisse dalla sua
bocca.
<< Dimmelo Kahlan…
>> insistette Richard. Zedd, da dietro di lui lanciò un occhiata
significativa alla donna, che lo fissò per qualche attimo interdetta, non
sapeva cosa fare.
<< Richard! >>
lo richiamò alla calma il mago, attraendo la sua attenzione:<< forse Rahl
è in possesso di qualche frammento del suo antico potere… >> mormorò in
uno sbuffo irritato.
Lo sguardo di Richard si
colmò di sorpresa, e i suoi occhi parvero aleggiare nel nulla per qualche
attimo:<< cosa? >> chiese poi lentamente.
<< Penso che abbia
mantenuto un po' del suo potere… >> ripeté Zedd seriamente
preoccupato:<< e questo gli dà un bel po' di vantaggio… >> disse.
Richard scosse la testa
confuso, com’era possibile? E soprattutto perché non glielo avevano riferito
immediatamente?
Rahl, dietro di loro, aveva
smesso per un attimo di guardarsi intorno, mentre sul suo volto compariva
ancora una volta quel sorrisetto compiaciuto e furbo, gli ci era voluto poco
per capire quello di cui stavano parlando i tre compagni di viaggio. Quello era
il momento giusto per giocare una delle sue ultime carte.
<< Non posso fare a
meno di notare la vostra agitazione! >> disse ad alta voce, senza lasciar
scomparire quel sorrisetto dalle labbra.
Richard fu il primo a
voltarsi, per fissarlo con sguardo intimidatorio e irritato.
<< Fratello! >>
esclamò l’altro, senza smettere di far scintillare gli occhi con la luce furba
che Richard odiava tanto:<< visto che adesso faccio parte della vostra
allegra compagnia… >> prese a dire:<< potreste anche rendermi
partecipe delle vostre discussioni! >> disse, facendo una pausa non
sufficientemente lunga per dare il tempo a Richard di parlare:<< almeno
ché… >> aggiunse alzando un dito a mezz’aria, mentre il suo sguardo si
incupiva e diventava sempre più truce e canzonatorio:<< quelle angosciose
discussioni non riguardino me! >> sbottò poi, con voce cupa e tono
onnisciente.
Richard fece per estrarre la
Spada della Verità, ma dovette trattenersi, interrotto dalla voce di Cara che
sopraggiungeva da oltre le spalle del fratello:<< non ti crederai davvero
così importante da essere al centro dei pensieri di chiunque! >> disse
con tono di beffa e malizia nella voce, portando i pugni ai fianchi e sorridendo
di sbieco.
Rahl si voltò lentamente e
la fissò per qualche attimo con un sorrisetto deliziato sulle labbra e gli
occhi che scintillavano, mentre le gote divenivano un poco rosse per il
divertimento:<< no… >> disse semplicemente:<< ma sicuramente
sono al centro dei Tuoi di pensieri, Cara. Nevvero? >> rimbeccò
sottolineando con il tono della voce quell’ultima provocazione. La Mord-Sith
ribollì per la rabbia e Rahl intravide i muscoli della mascella tendersi per
via del digrignare i denti irritato della donna. I suoi occhi si ridussero a
due fessure fiammeggianti di ira, ma non aggiunse nulla, dopo tutto, Rahl non
aveva del tutto torto.
<< Riprendiamo il
cammino! >> si intromise Kahlan, posando delicatamente una mano sulla
spalla di Richard, cercando di placare la sua ira ammontata nei confronti del
fratello.
<< Sì… >> disse
Cara a denti stretti, riprendendo a camminare:<< abbiamo già perso
abbastanza tempo per assecondare le manie di grandezza di quest’uomo! >>
aggiunse passando irriverentemente accanto a Rahl, colpendo la spalla dell’uomo
con la sua.
<< Andiamo… >>
disse Richard, riacquistando un poco di calma.
Rahl sogghignò e il suo
sorrisetto si allargò di nuovo sulle labbra. Cara era totalmente in suo potere,
lo capiva dal suo modo di provocarlo, era riluttante a sottomettersi a lui, ma
il suo atteggiamento gli confermava la totale fiducia nei suoi confronti.
La sera era calata presto, e
anche dopo l’imbrunire avevano continuato a camminare per ore. Cara era sempre
in fondo al gruppo a studiare attentamente ogni movimento di Rahl.
Era ormai calata totalmente
la notte e già le stelle e la luna splendevano nel cielo, gettando una luce
opaca su tutta la foresta quando i viaggiatori decisero di fermarsi.
Il campo era stato allestito
velocemente e al centro della radura ardeva un piccolo fuocherello.
Kahlan e Zedd avevano finito
di mangiare la loro cene poco prima, e adesso si accingevano a dormire. Cara e
Richard erano tornati poco dopo con sufficiente legna per tutta la notte e
avevano deciso che sarebbe stata la Mord-Sith a fare il primo turno di guardia.
Richard e Kahlan avevano
conversato per qualche attimo con tono cospiratore che non era piaciuto per
nulla a Cara, ma ben presto si erano messi a dormire imitati da Zedd.
La notte diventava sempre
più fredda, e per la prima volta dopo lungo tempo, Cara fu felice di sentire
che Zedd cominciava a russare, doveva essersi addormentato profondamente. Senza
fare nessun rumore si avvicinò a Richard e Kahlan e quando fu certa che anche
loro fossero ben addormentati si voltò di scatto e si diresse verso Rahl, che
ancora era intento a disegnare qualcosa nella sabbia con due dita.
<< Dimmi quello che
vuoi! >> sbottò irritata, arrivatagli accanto e fermandosi statuaria, con
le gambe un poco divaricate e le braccia incrociate sul petto.
Rahl rimase in silenzio per
un altro po', continuando a disegnare nella terra, mentre sulle sue labbra
compariva il solito sorrisetto compiaciuto mentre prendeva a fissarla con un
tocco di malizia negli occhi:<< le cose che vogio sono tante, Cara…
>> disse in un sussurro, poi la fissò ancora per un attimo, mentre gli
occhi brillavano:<< a partire da qualcosa di molto… vicino… >>
aggiunse.
La donna lo fissò glaciale
per un attimo, poi con uno sbuffo sommesso si mise a sedere con le gambe
incrociate accanto a lui.
<< Tu non mi incanti!
>> sbottò fissandolo gelida:<< né con quello che mi hai detto ieri
né con nientaltro! >> aggiunse seria e piena di rabbia.
Rahl fu costretto a
trattenere una risata compiaciuta, celandola sotto una dei suoi sorrisetti
arcigni:<< ma io ho bisogno di te, Cara… >> disse con voce
insolitamente passiva.
<< Per qualche tua
losca macchinazione? >> disse lei in un ringhio:<< non mi importa
di te, né dei tuoi piani! >> sbottò.
<< Ah sì? >>
riprese lui con voce seria:<< Cara! >> riprese con voce ferma e
determinata:<< io ti sto offrendo un’altra possibilità, torna in seno
alla tua famiglia… >> disse:<< la tua vera famiglia… Cara, loro non
ti amano… >> disse indicando con un gesto della mano i tre che dormivano:<<
non ti amano come ti ama la tua famiglia… >> disse sotto voce, ma con la
solita pacatezza che scorreva nelle sue vene.
Cara rimase in silenzio.
Aveva sempre pensato che le Mord-Sith fossero la sua vera ed unica famiglia, ma
poi aveva conosciuto Kahlan, Zedd e Richard. Mai prima di allora si era trovata
davanti ad una scelta simile, Darken Rahl era la persona che più di tutte
l’aveva fatta diventare forte, che le aveva dato il grande onore di essere una
Mord-Sith e di essere al suo servizio, e lei lo amava, come ogni Sorella
d’Agiel doveva profondamente amare il suo Lord Rahl.
Per un attimo il buon senso
che l’aveva spinta ad affrontarlo l’abbandonò. Come sarebbe stato il suo
futuro? Cosa avrebbe fatto se Richard, Kahlan e Zedd non l’avessero più voluta?
Rahl la voleva solo aiutare.
<< Pensa, Cara…
>> riprese a spiegare l’uomo con voce gelida:<< le mie Mord-Sith ti
hanno accolto nella loro famiglia e ti hanno insegnato ciò che ti serviva per
essere forte, Richard cosa ha fatto per te? Ti ha usata, per raggiungere i suoi
scopi! >> disse con un tocco di rabbia in più nella voce:<< e ti
sta usando anche adesso, ma una volta che tutto sarà finito lui non ti vorrà
più! Ti ha cambiata, Cara. Perché com’eri prima non andavi bene per lui, ha paura
di te perché sei più forte di lui e così ha usato la tua ingenuità per usarti
come una marionetta! >> disse irritato.
Cara rimase in silenzio a
fissare il terreno. Lo sapeva bene, lo sapeva anche lei, era cambiata, e le
pareva che quel cambiamento fosse una cosa buona, ma ora, Rahl le stava
offrendo un’ottica diversa della cosa. I suoi genitori non l’avevano voluta,
perché non andava bene per loro, le Mord-Sith, invece, l’avevano accettata
così, e l’avevano fatta crescere!
Indugiò in quei pensieri per
un altro po', poi alzò lo sguardo: Rahl aveva ragione, erano loro la sua
famiglia. Erano le Mord-Sith, e lui era il suo Lord Rahl, non Richard.
I suoi occhi si riempirono
di determinazione, mentre quelle parole le giravano per la testa, Rahl l’amava
veramente, non Richard. Richard amava Kahlan, non lei, una Mord-Sith
sanguinaria che aveva usato solo per i suoi scopi. No, non si sarebbe più fatta ingannare. Non
più.
Fissò Rahl per un lungo
periodo di tempo, durante in quale il silenzio pareva palpabile, non un gufo
gorgogliava nella notte.
<< Ditemi quello che
devo fare, Padre Rahl! >> ruppe il silenzio Cara, con la voce dura e
inespressiva della Mord-Sith.
Rahl restò per un attimo in
silenzio, come se quella risposta tardasse ad arrivare alle sue orecchie, poi,
il suo volto si illuminò e si aprì in un sorriso convinto e rapace, mentre le
sue membra parevano emanare una luce propria, cupa e malefica:<< ottima
scelta, Cara… >> disse poi, mentre il suo sorriso prendeva una piega di
furbizia.
La donna sogghignò a sua
volta e fissò il suo padrone con intensità, desiderando più di qualsiasi altra
cosa servirlo. Nella sua mente non c’erano più né Richard, né Kahlan né tanto
meno Zedd, ora c’era solo Lord Rahl ed il suo prossimo ordine da eseguire.
<< Sapevo che potevo
contare su di te, Cara… >> disse l’uomo, mentre le lanciava un’occhiata
significativa.
La donna si allargò in un
sorriso e alzò un poco la testa, e con un gesto provocante si sporse in avanti,
mentre i capelli le scendevano dalle spalle e pendevano a mezz’aria, mossi dal
vento ormai freddo della sera. Con passione sempre maggiore, sentendo il
desiderio prendere sempre più possesso di sé, si sporse ancora più avanti.
Aveva quasi dimenticato la lussuria che provava in quel momento viaggiando con
Kahlan, Richard e Zedd. Le pareva un ricordo lontano e in quel momento si
sentiva struggere dal desiderio di compiacerla senza limiti. Sentiva il bisogno di provare emozioni forti
che si era dimenticata di poter sentire, e, in quell’attimo capì che Rahl
provava la stessa cosa. Il suo sorrisetto furbo era leggermente inclinato e nei
suoi occhi era presente una scintilla di desiderio misto a passione. Quella
scintilla che aveva visto spesso nei suoi occhi.
Senza potersi trattene oltre
premette le sue labbra contro quelle dell’uomo, ed al sentirne il tocco si
sentì avvampare. Ne aveva bisogno, doveva baciarlo, non poteva farne a meno,
era un desiderio più forte di lei, potente ed irrefrenabile come una tempesta.
Si staccò da lui e gli baciò
la base del collo con passione, sentendo sotto le sue labbra la pelle calda,
mentre sulle labbra dell’uomo appariva un sorrisetto compiaciuto e cupo allo
stesso tempo. Il desiderio che provava in quel momento era forte, e nella sua
anima si accumulavano sentimenti diversi e oscuri.
Sentì nuovamente le labbra
di Cara sul collo e sulla mascella, ed infine che raggiungevano le sue labbra,
coinvolgendolo in un bacio passionale e lungo, mentre le labbra di ambedue si
schiudevano lentamente.
Assaporò il profumo delle
sue membra e il calore della sua carne, infine fece scorrere le mani ruvide e
grandi lungo la schiena della donna.
Prolungò quel bacio il più
possibile, godendosene ogni minima sfaccettatura, infine, con riluttanza nell’animo
dovette costringersi a staccarsi da lei, nello stesso momento in cui dalle
labbra di Cara proveniva un gemito di piacere, che mise a dura prova la sua
capacità di controllarsi, eccitandolo profondamente. Avrebbe voluto baciarla e
toccarla per tutta la notte, ma non poteva, e l’unica parte ancora ragionevole
del suo animo gli impedì di spingersi oltre.
Si staccò violentemente da
lei, assaporando per l’ultima volta il calore della sua pelle sotto il tocco
delle sue mani e la morbidezza della sue labbra.
Si ritrasse con il corpo e
staccò il volto da quello della donna, che per un attimo lo fissò perplessa,
poi, fece scorrere due dita sottili sulla gola di Rahl, scendendo ad
accarezzare il suo patto.
Rahl evitò di guardarla
negli occhi, perfettamente conscio che se l’avesse fatto la passione che
travolgeva la donna avrebbe definitivamente preso il controllo anche su di lui.
Inspirò profondamente un paio di volte, cercando di tenere a bada quella
lussuria irrefrenabile che ancora provava. Sentì le labbra di Cara sul suo
petto e si ritrasse nuovamente.
La donna si rimise eretta,
senza riuscire a trattenere una nota di indecisione. << No vi soddisfo
abbastanza, Padre Rahl? >> chiese con voce impregnata di malizia, ma che
lasciava intravedere una nota di malinconia.
<< No… >>
rispose l’uomo, sospirando profondamente, per riacquistare la sua
calma:<< non è questo… >> aggiunse:<< non qui, Cara… >>
mormorò, indicando con un gesto della testa i tre che dormivano poco più in
là:<< non adesso… >> disse.
Cara si girò a fissare
Richard, dormiva a pancia in su, con un braccio lungo il corpo e l’altro
piegato dietro la testa, per rialzarla un poco dal terreno. La Spada della
Verità era ancora al suo fianco.
Kahlan era voltava su un
fianco e dava le spalle al cercatore, con ambedue le mani sotto una guancia e
le ginocchia un poco piegate. Zedd, russava profondamente con la bocca aperta e
i capelli scompigliati, sdraiato, come solito, a pancia in giù, con la testa
appoggiata allo zaino, voltata su una guancia.
Cara si voltò verso Rahl
lentamente e gli mise una mano su una guancia in un gesto loquace e allo stesso
tempo stranamente tenero:<< dormono profondamente, Lord Rahl… >>
disse con voce concitata ed eccitante, che colpì le orecchie dell’uomo come una
dolce melodia di piacere:<< non si accorgeranno di nulla… >> aggiunse,
mentre si sporgeva nuovamente in avanti, per baciarlo di nuovo.
<< No, Cara! >>
la bloccò l’uomo, ad ormai un passo dall’incontrare le sue labbra.
La donna si rimise eretta a
sedere e poggiò le mani sulle ginocchia, riacquistando la calma:<< cosa
devo fare allora per compiacervi, Padre Rahl? >> chiese cercando di
mantenere un atteggiamento serio.
Rahl sogghignò arcigno e
fece comparire il suo sorrisetto furbo sulle labbra, infine, alzò gli occhi
scintillanti e con voce cospiratrice disse:<< presto, Cara, avrò bisogno
di te, e voglio che tu, capisca alla perfezione quello che devi fare… >>
prese a spiegare...
Eccoci di nuovo qui a fine capitolo…
Bhé, penso che i miei ringraziamenti siano
d’obbligo, per le magnifiche recensioni, Dreaming_Archer e flowe_moon!!!
Vi rubo solo due minuti, poi vi lascio andare,
(so che posso sembrare noiosa) ho deciso di far dire a Cara:’Padre Rahl’ quando
si riferisce a Darken Rahl perché nel libro è così che tutti si riferiscono a
lui, con l’appellativo di ‘Padre Rahl’ o ‘Maestro Rahl’… quindi non vi
allarmante se ogni tanto salterà fuori questa dicitura!!!
Ancora grazie mille
Hivy!!!