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Autore: Siirist    12/06/2006    3 recensioni
Premessa: è la mia prima fanfic, ergo siate relativamente clementi e aiutatemi con i vostri commenti please. Ci sono dei personaggi nuovi (tra cui Squall Leonheart e Yuna di Final Fantasy). I primi dieci capitoli sono un flash back e Harry comparirà nel capitolo 18. Fanfic dedicata ad Antares che mi è stata di grande aiuto (se non avete ancora letto "Harry Potter e le fenici maledette" andatela a leggere subito! Ora!) e a voi che leggete (specie quelli che recensiscono...) NB: a scanso di equivoci specifico una cosa importantissima: a parte i professori delle materie che ho inventato di sana pianta, i nomi dei prof sono gli stessi di quelli di Hogwarts, però ho usato i nomi italiani (Silente, McGrannitt, Piton...) per i prof di Squame di Drago, mentre i nomi originali inglesi (Dumblendore, McGonagoll, Snape...) sranno quelli dei prof di Hogwarts. Naturalmente nella mia storia, a partire dal capitolo 17, mancheranno due professori di Hogwarts perché ho letto il sesto libro e la mia fanfic ne sarà un po' il seguito, quindi, sempre dal 17, ci saranno degli spoiler
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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28-LA VITA DELL’EROE

28-LA VITA DELL’EROE

Il giorno successivo al funerale, Squall ritornò a Hogwarts così da poter tornare a Squame di Drago con la polvere volante, anche se lui avrebbe preferito teletrasportarsi fino in camera di Yuna e farle una bella sorpresa…

«Pronto?» gli domandò la McGonagoll.

«.» rispose lui e lei gettò la polvere nel focolare e le fiamme divennero verdi.

«Allora ciao.» gli disse Hermione abbracciandolo.

«Torna presto a visitarci, amico.» Harry gli tese la mano.

«Contaci! E salutatemi gli altri

«D’accordo.» gli risposero in coro i due.

Così, tra i saluti dei due amici, della McGonagoll, di Dumbledore, di Phineas e di tutti gli altri quadri della presidenza di Hogwarts, Squall entrò nel camino.

 

«Finalmente sono tornato! W l’Italia!» esclamò il ragazzo appena uscito dal camino dell’ufficio di Silente.

«Bentornato Leonheart. Ottimo lavoro.» lo accolse il preside.

«SQUALL!! Sei stato grande!! Un mito!!» i tre amici gli si fiondarono addosso abbracciandolo, quasi stritolandolo.

«Ahh…» disse Squall in un suono strozzato.

«Oh! Scusa!» gli dissero Alex ed Elena, mentre Yuna continuava ad abbracciarlo.

«Dopo, dopo…» le sussurrò Squall malizioso all’orecchio prima di allontanarla da sé.

 

Squall arrivò alle 13:30=ora di pranzo, così andarono a mangiare in sala grande. Al suo ingresso, tutto il vociare cessò e tutti gli occhi furono puntati su di lui. La faccia di Squall divenne del colore della folgore. Pochi istanti dopo, nella sala grande esplose un boato che accolse Squall con calore. Tutti applaudivano e urlavano, professori e studenti. Beh, tutti tranne alcuni Laigher, cioè Manzoni ed i suoi leccaculo. Tutto soddisfatto, Squall prese posto alla sua tavolata e le persone che se lo trovarono vicino ebbero tre diverse reazioni: svennero, urlarono d’eccitazione, tirarono fuori dalle borse pergamena e penna e gli chiesero l’autografo. Le ragazze gli si appiccicarono come sanguisughe. Alex ed Elena si misero a ridere, Yuna prese fuoco (letteralmente) e gliele strappò via.

«Ora ti metti a fare il cascamorto con le oche?!» gli urlò in faccia.

Tutta la sala rise, tranne che per Squall (anche se faticava a trattenere le risa, però sapeva che, se avesse riso, Yuna lo avrebbe ammazzato), Yuna che era tutta fuoco e fiamme (e non è un modo di dire) e le oche che aveva scagliato lontano dal ragazzo.

«Calmati, dai! Per me ci sei solo tu!» le disse Squall che stava facendo appello a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere: Yuna era un amore quando si ingelosiva! Ovviamente non per le ragazze che la facevano ingelosire…

«D’accordo.» rispose lei e si sedette tranquilla accanto al ragazzo che tirò un sospiro di sollievo.

I due furono raggiunti anche da Alex ed Elena che scacciarono tutte le persone che si erano accalcate attorno all’amico prima che lo facesse lui con maniere un po’ più forti (a Squall non piace molto stare al centro dell’attenzione)…

Squall non riuscì a mangiare in pace. Visto che i ragazzi avevano capito che vicino a lui non si poteva andare, stavano facendo tutti a lotta per stargli davanti e questo lo divertiva talmente tanto che, ogni qualvolta cercasse di ingoiare qualcosa, gli andava quasi di traverso tutto.

 

Dopo pranzo, la prima lezione fu stregoneria ed il professore si congratulò tantissimo con Squall.

 

A fine lezione, il ragazzo ringraziò immensamente Ernesti per avergli insegnato l’Avalon e l’evocazione di Bahamut perché senza di essi sarebbe stato spacciato.

 

In poco tempo Squall riuscì a recuperare in fretta le lezioni perse, però dovette mettersi sotto a studiare e non si accorse assolutamente che erano passati venti giorni dal suo ritorno e che era sopraggiunta la festa allo stesso tempo più odiata e più amata dell’anno: San Valetino.

La mattina del 14 febbraio, Squall fu svegliato da Yuna che gli saltò sul letto riempiendolo di baci. Questo fatto gli fece venire in mente ciò che accadde la sera del suo ritorno…

«Buon San Valentino tesoro!» gli urlò lei dandogli il suo regalo.

‹Oh cazzo…ma ne sono completamente dimenticato…e mo’ che me ‘nvento? Ma certo!› 

«Quante volte devo dirti che odio questa festa? San Valentino era un ternano, quindi per noi il festeggiamento di questa data è abolito, chiaro?»

Yuna era un po’ scettica alle parole del ragazzo.

«Dì la verità: te ne sei dimenticato, vero?»

«In effetti…» ammise Squall parandosi la faccia con le mani.

«Come-puoi-dimenticarti-di-San-Valentino?» chiese lei con finta rabbia prendendolo a cuscinate.

«Perché sono stato impegnato a recuperare le lezioni perse, ecco perché! E poi è vero che odio San Valentino: era ternano sul serio!»

«Sì, lo so. Me l’hai detto l’anno scorso circa diecimila volte quando eravamo a La Tana dell’Unicorno. Eppure l’anno scorso siamo usciti e il regalo me l’hai fatto!»

«Dannazione, speravo non te lo ricordassi…»

«Sì, come no…» disse lei guardandolo scherzosamente male.

 

Appena sceso in sala grande per colazione (ovviamente dopo essersi fatto una doccia), Squall fu assalito da metà della popolazione femminile single. Quando arrivò Yuna, però, tutte scapparono terrorizzate, ricordandosi di ciò che era successo durante il pranzo del 25 gennaio. Squall si mise a ridere e Yuna fece altrettanto.

 

Il pomeriggio non c’erano lezioni, così da permettere alle coppiette di trascorrerlo insieme (brillante idea di Silente che gli assicurò tantissimi applausi e complimenti).

Squall si fece perdonare da Yuna per il mancato regalo portandola, a giornata terminata, a cena all’Angelo Bianco, un ristorantino romantico con tanto di luci soffuse in cui si era soliti cenare a San Valentino.

«Porca miseria! Squall! Ma l’Angelo Bianco costa un occhio della testa!» esclamò Yuna appena lei ed il ragazzo, che per il tragitto fino al ristorante le aveva coperto gli occhi per farle una sorpresa, giunsero all’ingresso del posto.

«Non ti preoccupare. Ho parlato con il proprietario che mi ha detto che, visto che sono io, offre la casa.»

«E te pareva…» scosse la testa la ragazza: pareva strano che la solita tirchiaggine di Squall (anche se con lei molto ridotta) non fosse presente anche questa volta!

 

Dopo la cena, i due ragazzi tornarono al castello e la notte la passarono insieme sul divano davanti al fuoco, lo stesso su cui erano stati a Natale.

 

Il mattino dopo, Squall e Yuna si svegliarono presto, così da non farsi vedere da nessuno sul divano insieme.

Squall andò in camera sua a farsi una doccia (gallus e “anonimus” non rompete. Nd autore), dopodichè indossò la divisa e, insieme a Yuna, andò a fare colazione.

 

Quando cominciò ad arrivare gente, i due ragazzi se ne andarono perché sapevano che, come ogni mattina, qualche ragazzo sarebbe venuto da Squall e salutarlo (nessuno gli chiedeva più l’autografo perché, ormai, ce l’avevano tutti) e qualche civetta gli sarebbe passata davanti con la gonna della divisa più corta del solito e sculettando. Ormai neanche Yuna si ingelosiva più, rideva e basta perché tanto sapeva che Squall non l’avrebbe mai tradita con un’oca di quelle (anche se lui si divertiva a stuzzicarla con frasi tipo “carina quella…”, oppure “una botta gliela darei…”).

 

La prima lezione del giorno fu la preferita di Squall: pozioni. L’adorabile professor Piton, come ogni giorno da quando era tornato, lo accolse amorevolmente.

«Oh! E anche oggi il nostro eroe si è degnato di farsi vedere! E io che pensavo giudicasse una perdita di tempo frequentare le lezioni di pozioni!» disse con un sorriso perfido e tutti i Laigher risero.

Squall si aspettava qualcosa del genere e stavolta non voleva rimanere zitto.

«In effetti, durante lo scontro con Lord Voldemort ed i Death Eaters, le pozioni non mi sono servite molto…»

Piton parve incazzars… Piton si incazzò come una iena in calore alla quale hanno infilato un razzo acceso in culo e tolse cinquanta punti a Greiver, ma Squall fu acclamato da tutti i suoi compagni di casa e questo costò loro altri cinquanta punti.

«Solo perché sei una celebrità, un “eroe”, credi di poterti prendere gioco di me?»

I Laigher (specie Manzoni) esultarono ma, subito dopo la lezione, vennero fulminati.

 

Sabato 18 ci fu una partita di quidditch e la squadra di Greiver diede il bentornato al loro asso: Squall. Era entrato a far parte della squadra in quarta nel ruolo di cacciatore ed all’inizio della quinta era stato formidabile (non che in quarta fosse scarso) poiché era possibile sfruttare i propri poteri durante una partita dandone la potenza alla pluffa. L’importante era che essa non oltrepassasse la velocità del suono e grazie a ciò nessuno era riuscito a parargli un tiro: la pluffa con la potenza della folgore che sfreccia a 240 m/s non è molto facile da prendere…

Squall era eccitatissimo per la partita perché era contro Laigher e, ora, aveva l’opportunità di spaccare la faccia (letteralmente) e Manzoni che giocava in ruolo di portiere.

Durante il gioco, i battitori di Laigher fecero una cazzata enorme: lanciarono i bolidi verso Squall. Ancora non avevano capito che lui li poteva afferrare senza problemi e lanciarglieli contro, però lo compresero quando dovettero essere sostituiti (il primo colpito in piena faccia, il secondo in un punto assai peggiore, tanto che avrebbe preferito la faccia…).

Quello che si trovò peggio, però, fu Manzoni. Squall, accidentalmente, sbagliava i suoi tiri, colpendo il portiere invece che centrare uno dei tre cerchi. Alla fine, però, Squall si stufò di bersagliarlo e si limitò a segnare, portando, così, il punteggio a 150 a 0 (ogni volta che i cacciatori Laigher prendevano palla, Squall si faceva passare i bolidi dai battitori della sua squadra e li lanciava contro gli avversari in possesso di palla, così da poterla recuperare e poi segnare, senza contare il fatto che le poche volte in cui permetteva loro di andare a provare a segnare Alex che giocava come portiere parava senza alcuna difficoltà).

Dopo un po’, Squall fu attirato da un bagliore dorato che gli sfrecciò accanto, seguito a ruota dal cercatore avversario. Immediatamente, anche il cercatore di Greiver fu dietro al boccino d’oro, ma l’avversario era in vantaggio. Decise, quindi, di tirare la pluffa in testa al cercatore di Laigher che cadde dalla scopa e il Greiver prese il boccino. Sfortunatamente, però, l’arbitro fischiò fallo e considerò invalida la presa del boccino, in più assegnò un rigore a Laigher (che venne parato senza alcuna difficoltà da Alex) ed espulse Squall. Dalle tribune Laigher si alzò un boato, ma accadde la stessa cosa in quella di Greiver. L’unica differenza stava nelle parole usate dalle due tifoserie: la prima urlò “LEONHEART!! PRENDITELA IN CULO!!”, mentre la seconda “SQUALL!! HAI FATTO BENISSIMO! ANZI, FALLO ANCORA!!”.

Il ragazzo arrivò a terra tutto triste, saltò giù dalla scopa, la prese in mano ed andò verso la tribuna accanto a Yuna ed Elena che gli diedero dell’idiota.

Alla fine, la partita finì pari: 150 a 150. Dopo l’uscita di Squall, nessun Greiver riuscì più a segnare (Manzoni se la cavava) e lo stesso discorso per i Laigher (Alex era formidabile), che però conquistarono il boccino (il cercatore Greiver era un incompetente) guadagnando così i 150 punti che fecero finire le due squadre in parità.

 

«Sei un coglione!» disse Alex all’amico, dopo che si erano entrambi fatti una doccia e cambiati e stavano tornando al castello accompagnati dalle gemelle che si trovarono pienamente d’accordo con lui.

«Perché?» chiese innocente Squall che però lo sapeva benissimo.

«Perché se tu avessi tirato la pluffa in porta anziché in testa a Foscolo (sarebbe il cercatore di Laigher. Odio pure lui, quindi ce l’ho messo. Nd autore) avresti fatto gol, avremmo avuto 160 punti ed avremmo vinto per 160 a 150, brutto idiota!» e nuovamente le gemelle si trovarono d’accordo.

«Vabbè! Tanto siamo in testa nel campionato, no? Alla prossima partita giocheremo contro Seclet e li massacreremo.»

«Giusto. Ma ora andiamo.» ammisero gli altri tre.

 

Arrivò il 22 aprile e ci fu la partita Greiver vs. Seclet ed i primi vinsero per 360 a 20 (Alex si era addormentato così i Seclet erano riusciti a segnare due gol), così vinsero la coppa di quidditch, al secondo posto i Laigher, al terzo i Seclet, al quarto i Falchior.

 

Il 31 maggio arrivò in fretta e, al banchetto finale, tutti erano eccitati, i Laigher in particolare perché erano in testa nella coppa delle case mentre Greiver era al secondo posto ed i primi ci godevano come dei matti.

Finito il banchetto, Silente si alzò per premiare i vincitori, ma, con grande sorpresa di tutti gli studenti specialmente dei Laigher, assegnò cento punti a Squall per la sconfitta di Lord Voldemort e la tavolata dei Greiver proruppe in un boato di festeggiamenti, le tavolate dei Falchior e dei Seclet in fragorose risate perché le facce dei Laigher erano impagabili, quest’ultimi erano ammutoliti.

 

Il giorno dopo in tutta Squame di Drago c’era un casino assurdo: i bagagli di trecento ragazzi per le scale facevano un baccano terribile.

Arrivati sul treno, Squall e compagni si trovarono uno scompartimento vuoto e vi entrarono, felici di essere finalmente liberi ma anche dispiaciuti perché, dopo tutto, a scuola si divertivano da matti.

 

Arrivati in stazione, Squall si teletrasportò a casa per riportare il suo baule, ma non ci sarebbe stato a lungo perché l’indomani sarebbe, come ogni anno, andato a casa di Alex e vi avrebbe passato tutta l’estate insieme all’amico ed alle gemelle.

«Ok, ora ci sarà da divertirsi…» disse demoralizzato Squall sapendo che sua madre gli avrebbe fatto un terzo grado su cosa era successo durante l’anno visto che non l’avrebbe visto per tutta l’estate e voleva sapere tutto di quello che aveva fatto.

«Squall! Come stai? Cos’hai fatto a scuola?» chiese la sig.ra Leonheart tutta eccitata.

‹Per il prossim’anno devo ricordarmi di scriverle più spesso e non solo a Natale e Pasqua…›

«Allora…» iniziò Squall, bene attento ad evitare tutto ciò che riguardasse Lord Voldemort.

 

Il mattino dopo, Squall partì per la villa di Alex, ma quando cercò di teletrasportarsi non ci riuscì. Ci riprovò di nuovo ma accadde la stessa cosa, così, d’istinto, si guardò la mano sinistra.

«Ma cosa cazzo…?»

Cercò di elettrizzarla ma ciò non accadde, per cui spinse al massimo il suo potere e, dopo un po’, comparvero le scariche elettriche, anche se gli era parso, per un momento, di vederne una strana: una di colore verde smeraldo.

 

 

FINE (forse*…)

*e non è una minaccia…

 

 

 

Mi scuso per il ritardo, però ieri internet non mi funzionava.

 

Ringraziamenti:

1)    Angelickall. Allora auguri, anche se in ritardo. Oggi invece è il mio di compleanno: 16 anni! Guarda che io ci godo se mi chiamano bastardo.

2)    tomokachan. No, non ci credo…

3)    Rika Malfoy. Ti informo che non è necessario essere iscritti per commentare, comunque meglio tardi che mai, no? Sono felice che ti piaccia e spero che il ritorno non ti abbia deluso. Sì, il rating R comprende anche il linguaggio. In effetti a volte esagero con le parolacce, ma in futuro rimedierò…

4)    anonimus. Sì, hai ragione: Squall non ci ha capito un’emerita mazza. +

5)    SATANABAAN. Ti dispiace se mi tocco da qualche parte…?

 

 

ANITICIPAZIONI: TRA BREVE - “Il ritorno dell’alleanza”

  
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