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Autore: Hyperviolet Pixie    05/10/2011    3 recensioni
Qualche giorno fa, eri riuscito a recuperare un etto di polline, roba buona, che sballa un cifro. L’hai fumato con i tuoi fra’ e ora sei completamente a secco. Un paio di chiamate hanno avuto buon esito: la serra è aperta, l’indoor è introvabile però.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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III

Il Sole e la Luna

 

Poi mi hanno segato, poi mi hanno sgamato.
Non sono come tu avevi sognato.
Se non sono ignorante e non mi è mancato niente
è perché tu mi hai dato tutto, semplicemente
.”

Club Dogo e Daniele Vit, “Il Sole e la Luna”

 

Sapevi fin da subito che qualcosa non stava andando come doveva. Te lo sentivi nel petto, nel cuore, ovunque. Il tuo istinto da madre non ha mai sbagliato un colpo.
 Andava ancora alle medie quando ti sei accorta che qualcosa iniziava a cambiare in lui, nel tuo bambino. Ai tempi non avevi dato importanza alla cosa perché, contrariamente a quello che pensano i tuoi figli, la tua adolescenza la ricordi fin troppo bene. Sai che è un periodo difficile di profondo turbamento e il tuo figlio più piccolo non sembrava differire dagli altri ragazzini, tantomeno dal fratello maggiore che aveva passato gli stessi momenti. Tutto ciò però non ti ha impedito di preoccuparti per lui e di stare in ansia per ore davanti al telefono di casa aspettando una chiamata per sapere che tutto andava bene.
La stessa ansia ha cominciato ad amplificarsi nel momento in cui il tuo bambino è cresciuto, ha smesso di studiare e ha perso un anno di scuola in maniera stupida. Non pretendevi grandi cose da lui, ma tuo marito sì. Non ti eri arrabbiata allora – “Anche Einstein è stato bocciato!” –, per  quello ci aveva pensato suo padre. Erano i tempi in cui sembravate due poliziotti e il ragazzo era costantemente sottoposto ad un interrogatorio.
 “Dove vai?”, “Con chi sei?”, “A che ora torni?” e “Hai bevuto?” erano le domande che più gli rivolgevate e lui le raggirava perfettamente. Poi il tuo controllo lo eludeva con un semplice sorriso e un “Non ti preoccupare, ma’” quando gli chiedevi, quasi supplicandolo, di stare attento in sella al suo motorino truccato, di non fare il cretino, di studiare e di non bere.
Alla prima caduta in motorino avevi deciso di ritirargli le chiavi nonostante sapessi benissimo che se non usava il suo sarebbe sicuramente salito sopra quello di un altro. Non volevi che si facesse male, avevi paura e ti ricordi bene che quella sera avevi litigato con suo padre.
Tu non volevi nemmeno che lui comprasse quel motorino perché ci avresti pensato sempre tu a portarlo in giro quando ne aveva bisogno.
Ti sei sempre chiesta se non fossi stata una madre un po’ troppo opprimente, però ti rispondevi che era quello di cui il tuo bambino aveva bisogno per compensare un padre assente – presente solo per darle punizioni.
Occhi rossi e quant’altro non li avevate mai notati fino al momento in cui, stanca del disordine di quella camera che costituiva il suo mondo privato, non avevi deciso di mettere in ordine. Sul fondo di un cassetto della biancheria avevi trovato la marjuana.
Ti ricordi di ogni singola lacrima versata su quel pacchetto di sigarette pieno di droga. Hai pianto tanto e ti sei sentita una pessima madre, la peggiore di questo mondo.
E ora è ancora così. Tuo marito avrebbe voluto sbatterlo fuori di casa, ma tu ti sei opposto fermamente. La frattura creata tra voi in quel momento aveva appena incominciato a saldarsi dopo anni, eppure il destino sembra avercela ancora una volta con te.
Tuo figlio ti sta aspettando in centrale. L’hanno trovato con della droga addosso e lui non sembra aver negato il suo coinvolgimento. Ed è in questo momento che capisci che sapevi che sarebbe accaduto. Lo sapevi prima ancora che tuo figlio iniziasse a fumarsi le canne o a farsi chissà cos’altro; lo sapevi quando eri andata a pagargli la sua prima multa per eccesso di velocità; lo sapevi prima ancora che l’ostetrica te lo facesse vedere dopo il primo bagnetto in ospedale. Tutto ciò era compreso nel “pacchetto maternità” ma non l’avevi mai capito. Tuo figlio sarebbe stato scarcerato, ma sarebbe rimasto segnato per tutta la vita.
La fedina penale sporca non si cancella con un po’ di bianchetto.
Nemmeno l’amore di una madre, però.

________________

Ultima parte di tre. Spero solo che vi sia piaciuta almeno la metà di quanto è piaciuta a me u.u Non ci vuole poi molto ad apprezzarla più della sottoscritta ahahah
Fatemi sapere!
Alla prossima fanfiction.
Un bacio,
Fay <3

   
 
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