III
Il Sole e la Luna
“Poi mi hanno segato, poi mi hanno sgamato.
Non sono come tu avevi sognato.
Se non sono ignorante e non mi è mancato niente
è perché tu mi hai dato tutto, semplicemente.”
Club
Dogo e Daniele
Vit, “Il Sole e la Luna”
Sapevi fin da subito che
qualcosa non stava andando come
doveva. Te lo sentivi nel petto, nel cuore, ovunque. Il tuo istinto da
madre
non ha mai sbagliato un colpo.
Andava
ancora alle medie quando ti sei
accorta che qualcosa iniziava a cambiare in lui, nel tuo bambino. Ai
tempi non
avevi dato importanza alla cosa perché, contrariamente a
quello che pensano i
tuoi figli, la tua adolescenza la ricordi fin troppo bene. Sai che
è un periodo
difficile di profondo turbamento e il tuo figlio più piccolo
non sembrava
differire dagli altri ragazzini, tantomeno dal fratello maggiore che
aveva
passato gli stessi momenti. Tutto ciò però non ti
ha impedito di preoccuparti
per lui e di stare in ansia per ore davanti al telefono di casa
aspettando una
chiamata per sapere che tutto andava bene.
La stessa ansia ha
cominciato ad amplificarsi nel momento in cui il tuo bambino
è cresciuto, ha smesso di studiare e ha perso un anno di
scuola in maniera
stupida. Non pretendevi grandi cose da lui, ma tuo marito
sì. Non ti eri
arrabbiata allora – “Anche Einstein è
stato bocciato!” –, per quello ci aveva
pensato suo padre. Erano i
tempi in cui sembravate due poliziotti e il ragazzo era costantemente
sottoposto ad un interrogatorio.
“Dove
vai?”, “Con chi sei?”, “A che
ora
torni?” e “Hai bevuto?” erano le domande
che più gli rivolgevate e lui le
raggirava perfettamente. Poi il tuo controllo lo eludeva con un
semplice
sorriso e un “Non ti preoccupare, ma’”
quando gli chiedevi, quasi
supplicandolo, di stare attento in sella al suo motorino truccato, di
non fare
il cretino, di studiare e di non bere.
Alla prima caduta in
motorino avevi deciso di ritirargli le chiavi nonostante
sapessi benissimo che se non usava il suo sarebbe sicuramente salito
sopra quello
di un altro. Non volevi che si facesse male, avevi paura e ti ricordi
bene che
quella sera avevi litigato con suo padre.
Tu non volevi nemmeno
che lui comprasse quel motorino perché ci avresti pensato
sempre tu a portarlo in giro quando ne aveva bisogno.
Ti sei sempre chiesta
se non fossi stata una madre un po’ troppo opprimente,
però ti rispondevi che era quello di cui il tuo bambino
aveva bisogno per
compensare un padre assente – presente solo per darle
punizioni.
Occhi rossi e
quant’altro non li avevate mai notati fino al momento in cui,
stanca del disordine di quella camera che costituiva il suo mondo
privato, non
avevi deciso di mettere in ordine. Sul fondo di un cassetto della
biancheria
avevi trovato la marjuana.
Ti ricordi di ogni
singola lacrima versata su quel pacchetto di sigarette pieno
di droga. Hai pianto tanto e ti sei sentita una pessima madre, la
peggiore di
questo mondo.
E ora è
ancora così. Tuo marito avrebbe voluto sbatterlo fuori di
casa, ma tu
ti sei opposto fermamente. La frattura creata tra voi in quel momento
aveva
appena incominciato a saldarsi dopo anni, eppure il destino sembra
avercela
ancora una volta con te.
Tuo figlio ti sta
aspettando in centrale. L’hanno trovato con della droga
addosso e lui non sembra aver negato il suo coinvolgimento. Ed
è in questo
momento che capisci che sapevi che sarebbe accaduto. Lo sapevi prima
ancora che
tuo figlio iniziasse a fumarsi le canne o a farsi chissà
cos’altro; lo sapevi
quando eri andata a pagargli la sua prima multa per eccesso di
velocità; lo
sapevi prima ancora che l’ostetrica te lo facesse vedere dopo
il primo bagnetto
in ospedale. Tutto ciò era compreso nel “pacchetto
maternità” ma non l’avevi
mai capito. Tuo figlio sarebbe stato scarcerato, ma sarebbe rimasto
segnato per
tutta la vita.
La fedina penale
sporca non si cancella con un po’ di bianchetto.
Nemmeno
l’amore di una madre, però.
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Ultima parte di
tre. Spero solo che vi sia piaciuta almeno la metà di quanto
è piaciuta a me u.u Non ci vuole poi molto ad apprezzarla
più della sottoscritta ahahah
Fatemi sapere!
Alla prossima fanfiction.
Un bacio,
Fay <3