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Autore: MissyHarry    18/12/2011    1 recensioni
Una vecchia conoscenza di Revy, una nuova associazione che tenta di prendere il sopravvento sull'Hotel Moscow e i soliti fattorini che ogni tanto si scontrano con la legge.
Perché in fondo un traditore, anche se passa dalla tua parte, rimane pur sempre un traditore.
RevyxRock, accenni... O forse qualcosa di più di semplici accenni, hmmm...
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dutch, Nuovo personaggio, Revy, Rock, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4.
 

Bad day

 

Era ormai pomeriggio inoltrato quando Revy e Mark noleggiarono le moto per fare una corsa fuori città. Avevano fatto un paio di deviazioni prima di arrivare al noleggio; lei gli aveva mostrato la loro nave, ormai rimodernata, e avevano fatto un salto dai rivenditori di armi. La ragazza si infilò il casco, aspettando che la moto si scaldasse. Non riusciva proprio a capire perché quella cretina di Eda girasse ancora con una vecchissima Harley Davidson; le moto da corsa erano mille volte più eccitanti e, soprattutto, più veloci. Lanciò un'occhiata a Mark, accertandosi che fosse pronto. Gli mostrò il pollice alto e diede gas, partendo e dirigendosi nell'entroterra. 

 

La via per arrivare a Roanapur via terra era una sola, ed era necessario percorrere uno scalcinato ponte pericolante. Dalla parte dell'entrata della città era appeso un cappio vuoto, una specie di monito per i pirati; i due ragazzi lo passarono senza nemmeno degnarlo di un'occhiata, l'inglese in testa e la rossa poco dietro. Quest'ultima si abbassò meccanicamente sul serbatoio, quasi a rendersi più aerodinamica, e accelerò fino in fondo, tentando di superare il biondo che, per sua sfortuna, non aveva la minima intenzione di lasciarla passare. Si fermarono un bel po' di chilometri dopo, alle pendici delle colline. Revy si sfilò il casco, scendendo dalla moto e imprecando. 

"Ah, vaffanculo!" esclamò, passandosi una mano fra i capelli e prendendo dalla tasca il pacchetto di sigarette "sono troppo fuori allenamento… E poi sei uno stronzo, mi hai chiuso nell'ultima curva! Stavo finendo fuori strada!" gli mollò un pugno, fregandogli dalla tasca dei jeans l'accendino. Il biondo rise, stiracchiandosi e giocherellando con le chiavi: "senti, non devi cercare scuse quando perdi. Semplicemente, ammetti la mia superiorità…" 

La ragazza nemmeno lo ascoltò, e raggiunse il guardrail che dava direttamente sulla scogliera. Lo scavalcò e si appoggiò alla ringhiera poco più avanti, godendosi il panorama. Il sole stava tramontando, e aveva tinto il mare di rosso, quasi ci fosse appena stata una strage. A Revy piacque particolarmente. "Di' un po', Mark" biascicò con la sigaretta stretta fra i denti "in Inghilterra ci sono spettacoli come questo…? O è tutta una merda come racconta la sorellona?" "Perché, lei che dice?" Il ragazzo l'aveva raggiunta e si era appoggiato vicino a lei, fissandola divertito.

"Bah. C'è andata l'anno scorso, e ha detto che non si vede mai un cazzo, che piove sempre e che se spari a qualcuno per strada fanno su un macello gigantesco". Scrollò le spalle. "Pensando alla mia vita di tutti i giorni, non riuscirei mai a vivere là". "Bah, più o meno è così, ma non in dappertutto. Balalaika sarà andata solo nei quartieri più ricchi. Dove vado io…" aspirò dalla sigaretta, socchiudendo gli occhi "fidati, nessuno ti romperebbe mai i coglioni. E la notte dal balcone di casa mia vedi Londra illuminata, ed è stupenda". 

Revy lo imitò chiudendo gli occhi e godendosi la brezza che saliva dal mare sul suo volto. Inspirò a pieni polmoni. "Chissà quante cose hai da raccontarmi…" sussurrò, le parole strappate via dal vento. "Ma sai, si sta così bene in silenzio qua che non ne ho nemmeno per le palle di ascoltarti". "E che vuoi fare?" Chiese lui,  voltandosi a guardarla. Si perse a rimirare le linee del suo tatuaggio, verso il collo così femminile - se si ignoravano le cicatrici, ovvio. Erano quasi due anni che non la vedeva, ma era rimasta la stessa identica ragazza che conosceva. Stesso carattere, stessi modi volgari… "Cazzo c'è?" Revy lo riscosse dai suoi pensieri, alzando un sopracciglio. "Ho qualcosa che non va?" Mark sospirò sconsolato. "ah, lascia stare. Sei proprio irrecuperabile, cazzo!" si voltò per tornare alla moto, scompigliandole i capelli. Lei gli afferrò un polso e lo costrinse a girarsi. "Anche se sei un cretino, sono felice che tu sia tornato. Dai, mettiamo giù le moto e andiamo a rifornirci da Bao". Gli regalò un sorriso, prima di gettare il mozzicone ancora fumante giù dal dirupo. Prese il casco fra le mani, ma esitò a infilarlo. "Mark…" "Mh…?" "…Certo che hai proprio una maglietta di merda. Cazzo è?"


 

Rock era decisamente di pessimo umore, quella giornata. Quando Revy si svegliava presto la mattina, già presagiva guai; poi, era arrivato quel simpaticissimo punk dall'India; infine, Balalaika gli ammazzava un uomo davanti e gli affidava un lavoretto niente male. Compito della russa era occuparsi delle voci che circolavano; ma compito della Lagoon era assicurarsi che fossero vere. Ecco perché gli toccava fare una visitina a quel night club… La voglia era sottozero, ma magari sarebbe riuscito a distrarsi…
"Distrarmi da cosa…?" Pensò ad alta voce, sospirando. Ormai stava calando la sera, ed era meglio tornare all'appartamento.
 

 

Appena aprì la porta, il timbro cristallino di una risata gli arrivò dritto alle orecchie. Si sporse oltre la soglia e vide Revy sdraiata sul divano, le gambe appoggiate su quelle dell'inglese, intenta a scorrere le foto dalla macchina digitale. "Dio, sei un coglione! Come ci sei arrivato qui?!" Rock si schiarì la voce, confermando la sua presenza che venne nuovamente ignorata. Scrollando le spalle entrò in camera, e si chiuse la porta alle spalle.
"Roooock! Colletto bianco, vieni qui!" il ragazzo odiava quando Revy si appellava a lui con quel nome, specialmente se davanti agli altri; tuttavia, raccolse tutta la sua buona volontà e li raggiunse in cucina. "…Sì? Che c'è?" La rossa non si mosse dalla sua posizione, mantenendo lo sguardo fisso sullo schermo digitale. "Mh, ha telefonato la sorellona. Ha detto che ha scoperto che un contatto è appena arrivato dall'India, con la stessa nave di Mark. Le ho chiesto che cazzo stava dicendo, se si era fumata il cervello, ma mi ha risposto che tu sai tutto… E che questo stronzo qui può darti una mano. Ha detto che dovete collaborare." Evidentemente aveva finito l'album, perché aveva spento la macchina fotografica e ora lo stava fissando in tralice. "Che cazzo significa?"

Rock prese le chiavi dell'auto. "Ve lo spiegherò da Bao. Mark" pronunciò il suo nome scandendo bene le lettere "mi spiace coinvolgerti, ma temo che dovrai darti da fare anche tu per il nuovo incarico che ci ha dato l'Hotel Moscow. Ora andiamo, perché temo che dovremo cominciare stanotte". Scosse la testa irritato, mentre scendeva le scale seguito da una Revy sbadigliante e da un biondino che non si era ancora degnato di rispondere. Ma perché ci doveva lavorare insieme? Perché? La giornata andava drasticamente peggiorando...

 

 

Il vociare fragoroso ormai tipico dello Yellow Flag si attenuò quando entrarono due ragazzi seguiti da una donna in abiti decisamente minimal, ma tutti si voltarono di nuovo verso il loro bicchiere quando identificarono la pistolera, ormai famosa in quel locale per averlo distrutto sulle sei-settemila volte.

Benny e Dutch erano già seduti al tavolo da almeno una mezz'ora. Benny era al suo terzo analcolico, mentre Dutch stava aprendo l'ennesima lattina di birra. "Oh, grazie a dio siete arrivati!" Esclamò, bevendone un sorso "stavamo per mandare i russi a cercarvi…" "Risparmiati le battute, Dutch" lo interruppe Revy, strascicando una sedia e sedendoglisi a fianco "Temo che la sorellona ci abbia battuti sul tempo! Bao! Porta il rum!" "Ah, giusto!" si ricordò "Rock, perché ti ha telefonato Balalaika oggi pomeriggio?"

 

"…E questo è quanto".

Rock portò alla bocca il bicchiere di rum che gli aveva appena versato Revy, la gola secca dal lungo resoconto. Mark si mordicchiò il labbro, rigirando fra le mani il boccale di birra "Mi stai dicendo che un membro di quell'organizzazione era sulla nave che ho preso stamattina…?" il suo sguardo si perse nel vuoto, mentre cercava di concentrarsi "Non so in quanti fossimo in totale, ma non avremo di sicuro superato la decina. Tolti i trafficanti indiani, s'intende". "Sapresti riconoscere i tuoi compagni di viaggio?" Rock si chiese se l'inglese gli avrebbe risposto, questa volta. "Mh, seh" mugugnò vagamente senza guardarlo in faccia. Il giapponese sbuffò. "Quindi" Benny cercò di portare la conversazione a un livello più frivolo, per tentare di alleggerire la cappa di malumore che si stava formando "stanotte ci tocca proprio andare a far visita al night club…?" Dutch roteò gli occhi. "Dai, non dire stronzate. Ovviamente prima dobbiamo studiare la situazione, capire cosa può avere a che fare col viola e infiltrarci in quel modo". Mark scosse la testa. "Non sono d'accordo, boss. Balalaika ha detto che hanno fatto fuori pochi clienti, no? Sicuramente sono gente importante. Con tutti quelli che entreranno, non prenderanno di mira noi… Soprattutto se andiamo io e il damerino, qui" indicò Rock col pollice, che aggrottò la fronte "che non siamo per niente conosciuti. Che ne dici, nh?" ammiccò verso il giapponese, che rispose con un debole sorriso. Beh, dopotutto il ragionamento non era male, e addirittura aveva acconsentito a lavorare con lui. Piano piano stava cominciando a andargli a genio, magari.
"Beh, ottimo allora! Domani sera ci daremo da fare, mentre stasera ci si rilassa un po'!" Revy disintegrò in pochi secondi l'atmosfera greve e versò rum per tutti. Mentre lottava con Benny per convincerlo a bere, Rock si girò verso Mark. "Uh, a proposito, per stanotte… Se non sai dove dormire, puoi anche stare nella mia stanza… È grande e c'è una branda che…" "oh, don't worry, è tutto ok!" Il biondo sorrise "Dormo con Revy stanotte".
 

No, pensò Rock.

Questa era davvero una pessima giornata.


~

Buonsalve!
Non mi aspettavo recensioni, non preoccupatevi, ormai mi sono rassegnata, comunque... Beh, questo è il quarto! Finalmente! Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto un bel po' di impegni... Con l'università e tutto quanto...
Allora, qui la RockRevy è leggermente accennata... Ne sapremo di più nei prossiim capitoli, eheheh! Penso di aggiornarla la settimana prossima, prima di Natale... L'ho già scritta, devo solo ricontrollare :) Buona lettura a tutti! Baci
Harry

  
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