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Autore: almostred    31/08/2006    6 recensioni
Ecco qui... questa è una fiction ambientata a Natale e naturalmente parla della mia coppia preferita: Ron e Hermione!!
"Caro Babbo Natale,
Fred e George dicono che è una cosa da
bambocci scrivere la lista di regali
ma quest'anno ho assolutamente bisogno di te e poi mi piace un sacco il Natale!!
Bene ecco le cose che vorrei:[...]"
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco qui il chap-extra che vi avevo promesso. Spero vi piaccia!Questo chap lo dedico a tutti i miei recensori e anche a chi ha solo letto. Grazie mille a tutti. Me commossa. 50 recensioni...grazie mille!vi voglio tanto bene. Volevo dirvi, inoltre, che questo capitolo, mi è uscito fuori così, ho fatto del mio meglio...beh, vi lascio alla lettura. Arrivederci ragazzi!^_________^


La Leggenda di Santa Clause



Molto tempo fa, viveva in Inghilterra, un uomo chiamato Jean Claude. Sua madre era una strega francese mentre suo padre un mago inglese; eppure Jean Claude poteva vantare nonni, bisnonni,zii e cugini, originari di ogni parte del mondo: una cosa più unica che rara.


Il mondo Magico era in crisi, economica ma soprattutto politica: si rischiava una guerra civile.

Ma a Jean Claude, questo non importava molto. Lui si limitava a vivere bene, e a svolgere, brillantemente come al solito, il suo lavoro di falegname , nel piccolo paesino di Rainbow Falls, ai confini con la Scozia.


Il paese aveva preso il suo nome da delle grandi cascate, denominate appunto, Rainbow Falls, che si trovavano nelle vicinanze. Le cascate avevano quell'appellativo, per via di uno strano fenomeno che si verificava in un preciso giorno d'inverno: le cascate assumevano tutte le tonalità di colore dell'arcobaleno, creando così uno spettacolo meraviglioso e molto suggestivo.


Jean Claude era benvoluto da tutti, oltre che per la sua grande abilità nel fabbricare oggetti in legno, soprattutto per la sua innata bontà. Se un bambino si avvicinava alla sua bottega, e contemplava i sui giocattoli, con aria triste, lui gliene regalava uno.


Ma Jean Claude, era in realtà un esempio, una guida, per la gente del paese. I bambini gli volevano bene per la sua faccia bonaria e per i suoi regali. I giovani lo ammiravano, per la sua abilità nel lavorare il legno a mano(non usava la magia, perché altrimenti l'oggetto avrebbe perso tutto il suo valore). E infine, gli anziani, lo ritenevano un uomo colto e per bene, un esempio per tutti i loro figli e nipoti.


Ogni anno nel pieno dell'inverno, Jean Claude, si recava nel bosco vicino alle cascate e abbatteva alcuni preziosi pini innevati. E quell'anno non andò diversamente.


Era il 25 Dicembre e Jean Claude, camminava lentamente nella notte, esaminando gli alberi, bacchetta alla mano. Dietro di lui, venivano una serie di tronchi tagliati, sospesi magicamente ad un metro dal suolo.

Aveva lavorato tutto il pomeriggio e la sera, ed ora, a notte fonda stava ultimando il suo lavoro.


D'un tratto gli parve di scorgere un bagliore colorato nella notte. Jean Claude si guardò intorno ma il bagliore non si ripeté. Continuò a camminare e all'improvviso, eccolo di nuovo, ancora più luminoso. Ma stavolta il vecchio mago era stato attento. Si volse e iniziò a camminare verso la fonte del bagliore, dopo pochi minuti era arrivato a destinazione.


Uno spettacolo meraviglioso gli si presentò davanti agli occhi: la cascata riluceva della luce di mille colori, i colori dell'arcobaleno.

Jean Claude si avvicinò alla cascata fino a toccare l'acqua con una mano, attirato da un forza invisibile.

E allora successe: la stessa forza misteriosa, stavolta più forte, lo risucchiò verso il getto d'acqua e lui, troppo sorpreso per reagire, si lasciò trascinare via.


Chiuse gli occhi quasi involontariamente, e quando li riaprì, una landa ghiacciata si apriva ai suoi occhi meravigliati, convinti di trovare solo pietra, al di là della cascata.


"Salve signore, la stavamo aspettando”

Il vecchio mago abbassò lo sguardo e vide un esserino cicciottello e bassetto, con un grosso cappello verde con un pompon bianco sulla punta, e una lunga barba bianca.

"Dove sono?Chi sei tu?E che vuol dire che mi stavi aspettando?”


L'esserino sorrise.

"Sei al Polo Nord. Io sono il folletto custode e mi chiamo Rin. Ti stavo aspettando perché ci è giunta voce che quando la porta si sarebbe aperta, un umano sarebbe passato da questa parte, per aiutarci a compiere il nostro dovere. Come hai detto che ti chiami?”

"Jean Claude”

"Bene Jean Clause...”

"No, Jean Claude

"E io che ho detto!Jean Clause!”


All'improvviso, l'uomo vide arrivare di corsa un altro folletto.

"Rin, Rin, presto dobbiamo andare alla Casa! I folletti stanno per andarsene perché non credono che l'uomo verrà mai, e a dire il vero, neanche io sono molto conv- Per tutti i folletti!!Scusatemi!Non vi avevo visto!Io sono Bin, il fratello di Rin.”

"Questo è Jean Clause, presto andiamo! Se i folletti se ne vanno è un bel guaio!”


Rin prese un Jean Claude completamente senza parole e lo strascinò a forza verso una slitta.

Dopo che gli ebbe spiegato come si doveva mettere e si fu assicurato che tutti erano stabili, Rin fece un sorrisetto.

"Nessuno guida la slitta meglio di me...ma neanche più veloce di me!”


E infatti in meno di cinque minuti di corsa sfrenata arrivarono ai piedi di un palazzo, a detta di Jean Claude, alquanto strano.

"Mai più sulla slitta con mi fratello alla guida. Mai più! E' un suicidio!”

Jean Claude annuì mentre Rin sbuffò.

"Non lamentarti Bin, piuttosto, non perdiamo altro tempo!”


I tre entrarono e videro una grande e rumorosa massa di folletti che al loro passaggio ammutolirono.

Arrivati al centro, Rin esordì:

"Amici!Ecco l'umano che ci aiuterà. Lui è Jean Clause e fa il...- che lavoro fai?” chiese sottovoce a Jean Claude.

"Falegname.”

"....-il Falegname!La profezia diceva il vero!” poi si rivolse a Jean Claude.


"Tu, ogni anno, il 25 Dicembre, uscirai dalla porta della cascata e andrai a consegnare i regali a tutti i bambini del mondo che ne hanno bisogno o che lo desiderano. Avrai in dotazione una slitta volante(incantata naturalmente) e sei renne volanti. In più, noi folletti, ti aiuteremo per tutto il resto dell'anno a fabbricare i regali che ti servono.”

Un applauso si levò da tutta a sala.


"Diventerai immortale come tutti noi,e il tuo nome, non sarà più Jean Clause ma...Santa Clause!!!”

Un grido scaturì da tutti i presenti: “Santa Clause!Santa Clause!Santa Clause!”

"Allora accetti?” tornò a dire Rin, quando fu disceso il silenzio.


Jean Claude, stavolta, era perfettamente cosciente della situazione e gli piaceva l'idea di far felici migliaia di bambini...

"Si, accetto!”

Il grido di giubilo dei folletti si udì fin da fuori: “EVVIVA, EVVIVA, EVVIVA SANTA CLAUSE!!!”


Da allora, se la notte del 25 Dicembre , a mezzanotte, guardi il cielo stellato, forse riuscirai a scorgere una slitta trainata da renne, con a bordo un vecchio dalla barba bianca, che grida ogni tanto: “OH OH OH!”


Ma purtroppo, è passato molto tempo...e la gente...i bambini, non credono più a Santa Clause, o meglio, a Babbo Natale(come lo hanno rinominato poi).


Così la lista delle persone a cui consegnare doni, si è ridotta alle sole persone che credono...

Questo però, a lui non importa, perché ci sono ancora tante persone bisognose al mondo.

L'unica cosa di cui risente, in effetti, è la diminuzione dei biscotti che mangiava quella notte...



The**

**End





  
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