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Autore: Lena G    04/02/2012    6 recensioni
Blaise e Daphne stanno insieme ma sono innamorati di altri così decidono di "scoppiare" una coppia grazie all'aiuto di un'altra persona: Hermione Granger.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao a tutti! Sì, sono tornata con un nuovo capitolo di questa storia complessa e contorta! Allora, prima di tutto ringrazio Anna (la trovate come AnneEvans qui su EFP, cercatela, è bravissimissima e giovanissima!) che mi ha controllato questo capitolo e me l’ha promosso. Io del suo giudizio mi fido, se non vi piace, è colpa sua, è lei che mi ha dato il nulla osta!!! (Scherzo ovviamente!)
Due ultime cose, c'è una frase che non ho scritto io, ma una mia amica, Chiara, riguarda la frase sull'aura di Hermione. Mi sembra corretto dirlo e ringraziarla perchè con quella frase mi ha aiutato a completare questo capitolo! L'Erbum Miraculi non esiste! Questa è un'erba che ha inventato Anna così su due piedi e mi serviva per la scena finale. Dato che non esiste, non può far parte degli ingredienti fondamentali della Felix Felicis. 
Direi di aver parlato troppo e di aver fatto aspettare abbastanza Manuel, mio muso ispiratore, che penso che stia per avere una crisi di nervi per questo mio aggiornamento!! Ahah!
Ciao! Spero vi piaccia J
Lena G

 


4 – This is how the whole shit began

Hermione si era appena svegliata, la chiacchierata serale con Zabini del giorno precedente l’aveva piuttosto turbata: davvero sarebbe dovuta andare a letto con Malfoy? Per lei non era una cosa scontata, assolutamente no. Non scontata e soprattutto non voluta! Un conto era fare la “seducente”, un altro era andare a letto con il nemico!
Scosse la testa e si avviò per la lezione di Storia della Magia, una voce la chiamò: “Granger!”
Hermione alzò lo sguardo per cercare chi la stava chiamando e vide Daphne Greengrass che lanciava occhiate furtive ai ragazzi che passavano di lì alternandole con sguardi intensi nella direzione della Grifondoro.
Hermione si sporse verso di lei piuttosto incredula: “D-daphne? Mi hai chiamata tu?”
“Greengrass. E non far in modo di mostrare a tutti che stiamo parlando!” con un leggero moto di stizza durato qualche istante prima di riprendere la sua algida presenza, Daphne le indicò dove mettersi per destare meno sospetti.
Hermione capì al volo, fece un piccolo scatto e si mise davanti ad una teca di fianco a Daphne mentre stava attenta a non rivolgerle lo sguardo.
“Allora, cosa c’è?”
“Ho saputo cosa ti ha detto Blaise ieri sera”
“Quello stupido, idiota, imbecille… Dimmi che non devo per forza andare a letto con Malfoy! Già sarà tremendo provare a sedurlo e ci sarà da ridere e piangere… Non voglio umiliarmi così tanto!”
“Ti capisco, sai? Non voglio dirti se ci andrai o meno perché io non vedo nel futuro e poi magari sarai tu a volerlo”
“Non ti ci mettere anche tu! Non avete idea del terrorismo psicologico che tu e Zabini mi state facendo subire!”
“Lo so e se devo dire la verità, mi spiace solo in parte. Draco non è male, devi solo conoscerlo meglio. E lo farai”
“Solo perché mi avete immischiato…”
“Devo rinfrescarti la memoria? È stato Blaise a coinvolgerti, tu ad accettare e lui sarà l’unico che avrà dei vantaggi se tu riuscirai nel tuo intento. Comunque non è per questo che sono venuta a parlarti. Volevo dirti che sì, è stato un deficiente a dirti quelle cose e soprattutto te le ha dette nel peggior modo possibile. Stamattina Draco sarà davanti alla porta dell’aula del Professor Ruf, rimarrà incastrato tra gli infissi –grazie a me- fino a quando tu non gli passerai di fianco. Dovrai appoggiarti delicatamente a lui, lo guarderai negli occhi per un secondo e poi te ne andrai spedita al tuo posto senza più degnarlo di attenzione. Questo dovrebbe andare bene come inizio. Ah, e sbottonati un po’ la camicia, almeno di un bottone, niente di esagerato. Devi sedurlo!”
Hermione rimase senza parole. Rimase per qualche secondo a fissare i blocchi di marmo davanti a se, si rese conto che Daphne era andata via e così s’incamminò verso quella che era l’aula di Storia della Magia.
Draco non sapeva esattamente perché era lì. Lui aveva lezione di Erbologia e quella vecchia aula polverosa non era la Serra 8, anzi, era un’aula che non si ricordava molto bene, eppure qualcosa gli diceva che aveva passato tanto tempo lì dentro.
“Buongiorno signor Malfoy”
Draco si girò verso il suo interlocutore e vide un fantasma: “Buongiorno Professor Ruf! Come mai qui?”
“Potrei farti io la stessa domanda ragazzo dato che questa è la mia aula”
Ecco perché gli sembrava familiare! Era l’aula di Storia della Magia! Draco sorrise imbarazzato perché scoprì di non riconoscere pienamente il locale grazie, o a causa, delle sue lunghe e deliziose dormite fatte insieme a tutti gli altri suoi compagni di corso.
“Signor Malfoy, ha intenzione di star sulla soglia ancora per molto? Si sieda”
“Ma io in realtà non ho lezione con lei, dovrei essere ad Erbologia. E non posso staccarmi da qui!”
“Dev’essere stato attaccato con un incantesimo temporaneo fatto in modo assolutamente divino. Che siano stai quei due ragazzi…” il professore s’interruppe pensieroso.
“Chi?” urlò Draco: “Lei ha visto chi è stato a farmi questo? Mi dica i nomi! Ah! Mio padre lo verrà a sapere! Come minimo li farà espellere! Come osano fare questo a me, a Draco Malfoy?”
Mentre il ragazzo continuava ad imprecare, il professore fantasma fluttuò per la stanza e si mise al suo posto aspettando i suoi studenti sonnolenti. Girò lo sguardo verso il ragazzo e con tono pacato misto a disprezzo disse: “Alquanto deplorevole” e lo lasciò continuare.
Dopo un po’ di minuti che a Draco parvero interminabili, nel corridoio apparve un’ombra, seguita da un ticchettio di passi e un fischiettio allegro. Il giovane Malfoy aguzzò la vista e vide che quell’ombra si stava avvicinando a lui, passo dopo passo la curiosità cresceva nelSerpeverde e anche un minimo di speranza si stava propagando in lui.
“Ohi Scemo!” urlò la voce. Ed ecco che tutto quello in cui stava sperando Draco cadde in mille pezzi sul pavimento freddo. Era Blaise.
“Ciao…”
“Allora! Come va? Pronto per Erbologia? Serra 8 oggi!”
“Non posso. Sono incollato sulla soglia di questa porta”
“Cosa? E chi ti ha messo qui?”
“Vorrei saperlo Bla! Lo direi a mio padre e sarebbero grossi guai per lui!”
Blaise deglutì sforzandosi di mantenere il sorriso: “Tuo padre addirittura?”
“Sì! Dai Bla aiutami!”
Blaise finse di analizzare la situazione mentre Daphne, nascosta dietro una colonna, fortificava quell’incantesimo incollante: “Mi spiace amico, ma io non ho mai letto di incantesimi simili…” finse di guardarsi intorno: “facciamo così: tu stai qui…”
“Tranquillo che non mi muovo”
“Io vado dalla Sprite ad avvertirla del tuo ritardo e poi chiamo qualcuno che ci può aiutare. Ok?” Detto questo Blaise corse via, scoccando un'occhiata veloce a Daphne che ripercorse velocemente la strada che l’aveva portata lì facendo attenzione a non essere nè sentita nè vista.
“Va bene, ma non farmi aspettare troppo!” urlò sconsolato Draco che dopo aver sospirato, riprese la sua serie di insulti.
-Finalmente sono sola e posso andare tranquillamente a lezione. Ok, mi tocca strusciarmi su Malfoy, ma quante volte ho avuto dei contatti con dei miei compagni perché dovevo andare da qualche parte e mi intralciavano la strada? Farò la stessa cosa, solo che lo guarderò. Stop. Non è una cosa impossibile. Hermione puoi farcela-
La riccia continuava a ripetersi mentalmente quello che avrebbe dovuto fare quella mattina e provava a minimizzare la situazione. Tutta la faccenda era drammatica, sapeva benissimo del disprezzo dei Serpeverde per i ragazzi come lei e ovviamente, lei ricambiava i suoi sentimenti al cento per cento.
Continuava a camminare velocemente e nonostante il suo nervosismo la tentasse a nascondersi dalla folla che si aggirava sotto i portici, attirò subito gli sguardi dei presenti, non perchè fosse particolarmente bella, anzi era una ragazza comune, semplice, una di quelle che passano inosservate, di quelle che non sai quando siano arrivate nè tanto meno quando se ne siano andate. Ma quel giorno no. Quel giorno aveva qualcosa di diverso, emanava una strana energia, come se la sua aura si espandesse tutt'intorno.
-Corri corri corri corri corri corri corri! Cavolo! Ci mancavano anche quegli sguardi! Ma cos’avranno mai da guardare? Sono sempre io, i miei capelli sono orrendi e in disordine come sempre, la pancia e i fianchi non sono magicamente scomparsi e la gonna è sempre lunga fino alle ginocchia- scoccò qualche occhiata a chi la stava guardando con insistenza: -Non penso di avere qualcosa fuori posto, mi sono controllata. Forse avrò una faccia un po’ strana, però mi capirebbero tutti se sapessero cosa mi toccherà fare a momenti.- In quel momento vide una faccia a lei conosciuta e si fermò immediatamente con gli occhi sbarrati: davanti a lei c’era Blaise Zabini. Il ragazzo le sorrise sghembamente, poi la squadrò dall’alto verso il basso, il sorriso gli sparì, scosse la testa e le indicò con gli occhi un’aula vuota a metà strada tra loro. Hermione non voleva entrarci, ma non poteva più tirarsi indietro, quindi entrò con lui. Blaise chiuse la porta in modo che nessuno potesse disturbarli e esordì quasi urlando: “Ma ti pare il modo?”
“Cosa?”
“Oggi dovresti sedurre Draco. SEDURRE, non provocare… schifo! Daphne non ti ha detto niente?”
“Sì mi ha parlato e mi ha detto di sbottonarmi un bottone della maglietta. Cosa che ho fatto, vedi?” e si indicò il primo bottone che in effetti era sbottonato.
“Granger, a volte penso che tu lo stia facendo apposta. Dio mio, ma non hai mai flirtato con un ragazzo?”
Hermione abbassò lo sguardo.
“Ora capisco tutto. Allora… Senti, partiamo dagli inizi ok? Proprio dalle cose base. Per i ragazzi il senso più importante è la vista. Quindi per far interessare un ragazzo a te, devi lasciargli intravedere qualcosa. Quel bottoncino non serve a niente.”
Hermione continuò a non dirgli niente e lo guardò con perplessa: “Come il senso più importante è la vista? Mi hanno sempre detto che bisogna farsi apprezzare per le cose che si ha dentro, non perché si è belle o meno”
“Ma certo, hai ragione. Però diciamo che se un ragazzo deve scegliere tra una bella o una intelligente, sceglie a primo impatto la bella”
“Sì va beh ho capito! Comunque ora sono così, non andrò a cambiarmi e se non mi lasci andare subito sarò in ritardo sia per quella cosa, sia per la lezione!”
“Va bene va bene!” Blaise tirò fuori la bacchetta e iniziò a giocarci. Piccoli filamenti argentati fuoriuscivano da essa e andavano ad avvolgere il corpo di Hermione, che sbuffò e corse via dall’aula quasi subito. Zabini non la guardò e finalmente il sorriso sghembo ritornò sul suo viso. Solo dopo che lei chiuse la porta, il ragazzo uscì e s’incamminò finalmente alla serra 8.
La riccia, incredibilmente stizzita, una volta fuori da quell’aula ricominciò a camminare spedita e si accorse che gli sguardi che prima la sfioravano, ora stavano diventando sempre più insistenti soprattutto dalla flora maschile. Alzando gli occhi al cielo continuò imperterrita fino a quando non passò davanti ad una vetrata che rifletteva parzialmente le figure. Di sfuggita guardò il suo riflesso, dopo pochi passi si fermò e piano piano tornò allo specchio e ciò che vide la fece diventare furiosa.
“ZABINI!” si girò cercando il ragazzo ma, ovviamente non lo vide. Tornò a studiare la sua figura: capelli raccolti non troppo stretti, anzi, con un bel po’ di ricci che fuoriuscivano, la maglia era leggermente più attillata del solito e anche la gonna era più corta, non arrivava più al ginocchio, ma a metà coscia. Quello che però meravigliò Hermione fu l’ampia scollatura della camicia e il “riempimento” di essa. Sgranò gli occhi, si mise di profilo e la sua mente iniziò a sfornare magnifici modi di tortura rivolti al ragazzo.
Non sapendo come rimediare in quel momento, dato il suo stato d’animo più che agitato decise di presentarsi lo stesso a lezione con quel nuovo look, sperando sparisse entro il giorno dopo.
“E fu così che Blaise sparì e firmò la sua condanna a morte…” sospirò Malfoy. Lo scalpiccio dei passi degli studenti che si stavano avvicinando lo fece agitare ancora di più. Non potevano vedere l’unico erede della famiglia Malfoy, rispettato e temuto da tutti, incollato alla porta di un aula come fosse un sempliciotto come Paciock. No, non poteva assolutamente permetterlo.
Chiuse gli occhi e sperò che nessuno potesse vederlo. Piano piano lo scalpiccio scemò per evidenziare solo un rumore lieve di passi: –Non può essere Zabini, riconoscerei la sua camminata tra mille. No, dev’essere una ragazza. Sì, è decisamente una ragazza.-
Hermione camminava agitata stando attenta a non far svolazzare troppo la gonna, con i libri ben schiacciati contro il suo petto. Non voleva farsi vedere in quel modo, non si addiceva assolutamente a lei. Anche se era impossibile, solo l’idea che lei potesse sembrare una ragazza “facile” e “senza cervello” la sdegnava e la umiliava. Lei era migliore e si sentiva meglio tra i suoi abiti sformati e libri senza fine.
Draco vide la ragazza misteriosa svoltare l’angolo e camminare spedita verso di lui. Non era male, ma gli parve di non conoscerla. Sperò ardentemente di non essere notato, quindi si immobilizzò e respirò impercettibilmente. Con sua grande sfortuna, la ragazza lo vide e rallentò. La vide prendere due grossi respiri, mise i suoi libri nella borsa e gli si avvicinò con passo sicuro e lo sguardo fiero.
Hermione fece appello a tutto il suo coraggio da Grifondoro e senza esitare mai una volta passò attraverso lo stipite della porta, in quel momento sentì le frasi di Daphne e di Blaise che le avevano ripetuto fino a poco tempo prima.
Devi sedurre.
Appoggiati al suo tronco e guardalo negli occhi.

E lo fece.
Quando i loro sguardi s’incrociarono, Draco sgranò gli occhi per la sorpresa, Hermione si sforzò di rimanere seria, cercando di non far trapelare il suo vero stato d’animo e si morse il labbro, non in modo seducente, ma questa mossa fece impietrire il ragazzo.
-E questo? Cioè, la Granger mi sta strusciando il suo petto addosso, mordendosi il labbro. No, non può essere una cosa reale. Merlino! Ma cos’ho fatto per meritarmi questo? E perché non si sposta?- abbassò lievemente lo sguardo: -Una cosa l’ammetto, non pensavo assolutamente che potesse essere… ben messa. Va bene, ora l’ho vista e so che non fa schifo, ora ti prego Granger, ti scongiuro… togliti da me!-
-Oh magico Merlino! Ma cosa ho fatto? Ho dato ascolto a quei due e ora mi trovo qui spiaccicata addosso a Draco Malfoy che non è niente di che! Troppo spigoloso, troppo magro, troppo snob… Troppo platino! Ha degli occhi grigi da mozzare il fiato, ma il resto lascia proprio desiderare. Ma in che guaio mi sono cacciata? Devo staccarmi, devo staccarmi subito!- si staccò da lui e raggiunse di corsa il suo posto, non accorgendosi che la gonna si era alzata con i suoi movimenti. Draco si ritrovò subito libero dal suo incantesimo e rimase lì a fissarla shockato per un po’ di tempo, fino a quando un ragazzo per sbaglio gli diede una spallata e lo fece ridestare: “Hey tu! Non provare a toccarmi di nuovo!”
“S-scusa! Non volevo! Pensavo di riuscire a schivarti ma non ce l’ho fatta”
“Sparisci immediatamente” e quel povero ragazzo corse anche lui al suo posto.
Malfoy scoccò un’ultima occhiata ad Hermione, ma la vide come tutti i giorni, non notò nulla che potesse ricordargli l’evento successo poco tempo prima. Scosse la testa e si rese conto di essere ancora davanti l’aula di Storia della Magia. Indietreggiò e s’incamminò velocemente verso la Serra 8 dove la Sprite stava facendo lezione alla sua classe.
Hermione si portò una mano tra i capelli e con sua enorme felicità notò che era tornata al suo look, la gonna era di nuovo lunga, i capelli sciolti e leonini, niente rigonfiamenti a livello del cuore. Era tornata quella di sempre. Tirò un sospiro di sollievo e ritornò ai suoi appunti con serenità.
Draco entrò nella Serra 8, la professoressa interruppe la lezione e disse: “Ah! Malfoy! Per fortuna sei arrivato! Il signor Zabini ci aveva avvisato di un suo possibile ritardo. Ora la prego di prendere posto davanti alla sua Erbum Miraculi1 e di raggiungere i suoi compagni”
Il ragazzo si mise di fianco a Blaise che gli aveva lasciato un posto libero: “Andavi a chiedere aiuto eh?”
“Ho provato Draco. Ma nessuno sembrava disponibile. Alla fine ero troppo in ritardo per la lezione e allora ho preferito venire qui ad avvisare la Sprite che saresti arrivato in ritardo”
“Va beh. Allora, cosa devo fare con questa cosa qui?”
“Con il contagocce le versi ventiquattro gocce di letame liquido, tappati il naso, puzza. Poi la prendi per la testa, la riconosci perché ha questa piccola chiazza scura, proprio qui. E premila delicatamente. Ne vedrai uscire un liquido violetto/trasparente e versane tre gocce nel barattolo. Continua fino a che non raggiungi la linea rossa. Questo è un ingrediente importante per la Felix Felicis”
“Ok. Va bene… Letame liquido. Che schifo” e Draco iniziò a svolgere tutte le istruzioni che gli aveva dato l’amico, che aggiunse: “Mi spieghi come hai fatto a liberarti? Insomma, non dev’essere stato un gioco da ragazzi”
“No. In effetti no. Dio mio che schifo! Beh, ero in preda al panico, non potevo permettere a nessuno di vedermi in quello stato, quando un fantasma mi ha salvato. Io mi sono liberato, l’ho cercato con lo sguardo ma non l’ho più visto. Così sono venuto qui”
“Un fantasma dici? E quale?”
“Era una ragazza…”
“Mirtilla Malcontenta? Ma non esce mai dal bagno”
“Ma no! Non era Mirtill… Ma per tutte le serpi velenose! Blaise attento! Mi stavi per versare il letame sui pantaloni!”
“Scusami mi è scappata una goccia… Dicevi?”
“Era una ragazza bella… Capelli ricci, indossava la nostra uniforme nel modo in cui piace a noi, capito?”
“Oh, certo!”
“Curve a posto. Insomma… Una bella puledrina da domare. Non mi ricordo bene però come fosse il viso…”
-Oh no Granger! Ti avevamo detto di guardarlo negli occhi!- pensò Blaise.
“Ma… gli occhi. Oh, che occhi! Castano intenso, quel marrone avvolgente, caldo. Che ti fa sciogliere. E sai cosa? Si è pure morsa il labbro! Il fascino Malfoy conquista anche i fantasmi” e ghignò.
-Eheh… E brava la nostra Granger!-
-Non posso far scoprire a Blaise che quegli occhi così magnetici appartengono alla Sanguesporco!-
“Hai detto occhi marroni? Come fai a sapere che sono proprio marroni? I fantasmi qui sono tutti grigi! Draco… Non mi starai nascondendo qualcosa?”
“No no! Figurati!”
“Va bene” Blaise guardò l’Erbum Miraculi del suo amico e aggiunse: “Draco?”
“Sì?”
“Potresti evitare di stritolare quella povera alga? Sei alla tredicesima goccia”
“Oh! Ma no!” e mantenendo grazia ed eleganza consoni alla nobiltà, Malfoy cercò di rimediare al pasticcio che aveva appena combinato.
-Granger! Sei un mito!-
-Granger! Questa non dovevi farmela!-
   
 
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