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Autore: Beauty    12/02/2012    5 recensioni
E se...Tonks avesse una sorellina più piccola? E se lei, Remus e Sirius si trovassero per caso ad accudirla per una settimana? E se fosse proprio la piccola Will a risolvere i problemi di cuore della sua "sorellina" e a far cambiare idea ad un certo lupo mannaro troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso? E se ci fosse qualcuno che trama nell'ombra contro le due sorelle Tonks? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Non voglio!

- Will, smettila di fare i capricci!

- Io quella non me la metto!

- Non puoi stare in pigiama tutto il giorno!

- Ho detto di no!

La bambina cercò di divincolarsi, ma Tonks la riacciuffò per la maglietta. Le due finirono distese sul pavimento, e subito incominciò una lotta fra la sorella maggiore, che tentava in tutti i modi di infilare alla minore una maglietta rosa, e quest’ultima, che proprio non ne voleva sapere.

- Stai ferma!- gridò Tonks, riuscendo ad infilarle una manica.

- Lasciami!

- Will, ho detto di…

Wilhelmina riuscì a divincolarsi dalla presa della sorella, si liberò dello scomodo indumento e tentò di fuggire verso la porta della stanza, se non che la trovò bloccata.

- Ma che succede qui?- fece Remus, perplesso.

Will fece un gran sorriso e alzò le braccia verso di lui, come per farsi prendere in braccio. Lupin l’accontentò con un sorriso.

- E’ un’ora che siete chiuse qui dentro…- disse.

- Salvami!- fece Will, indicando la sorella.

- Salvarti?

- Ruffiana!- bofonchiò Tonks, rialzandosi dal pavimento.- Ora vieni qui e finisci di vestirti senza fare tante storie!

- No!

- Will, se non fai la brava ti metto nel frullatore di papà e lo accendo al massimo!

- Vai a farti avvelenare da un Doxy!

- Si può sapere qual è il problema?- chiese Remus.

- Lei è cattiva!- disse Will.

- Non esageriamo. Forse un po’ rissosa, a volte…- sogghignò il mannaro.

- Non fare tanto lo spiritoso tu - sbuffò Tonks.- Non può stare in pigiama tutto il giorno.

- Sì che posso!- insistette la piccola.

- Tua sorella ha ragione - disse Remus.- Sai, oggi verranno qui parecchie persone…

- Chi?- chiese Will, incuriosita.

- Tutte le persone che fanno parte dell’Ordine della Fenice, come tua sorella.

- Ma sono persone simpatiche? Perché Ninfadora non lo è per niente…

- Mostriciattolo!

- Certo - si affrettò a dire Lupin.- Persone molto simpatiche.

- Come te e lo zio Felpato?

- Sì, come me…e lo zio Felpato…

- Va bene…- acconsentì Will.- Ma io quella non me la metto!- aggiunse poi, indicando la maglietta rosa chiaro che Tonks teneva in mano.

- Tu ti metti quello che dico io!

- No!

- Perché non vuoi, Will?- chiese Remus.- Il rosa è un così bel colore…a tua sorella piace tanto…

- Appunto! Io non mi vesto come piace a lei!

Lupin ci pensò un po’ su, alla fine ebbe un’idea.

- Will…ti ricordi la moto volante di zio Sirius?

- Sì! Zio Sirius me l’ha fatta vedere ieri sera! Mi piace un sacco!

- Bene…facciamo così…se tu ti metti quello che dice Ninfadora, allora io ti prometto che chiederò allo zio Sirius di farti fare un giro…

- Affare fatto!- esclamò Will, correndo a mettersi la maglietta.

Tonks osservava la scena a bocca aperta.

- Fatto!- trillò infine la bambina. Si sentirono dei rumori al piano di sotto.

- Sono arrivati…- osservò Tonks.- Will, scendi…noi…noi arriviamo subito.

- Va bene. Ah, Remus…- disse poi.- Dovrei farti vedere una cosa, dopo. Puoi venire nella mia cameretta più tardi? E’ davvero importante…

- Ma certo - sorrise Lupin.- Verrò sicuramente.

Will fece un sorrisone, poi scese.

- Pure civetta, adesso…- sospirò Tonks.- Chi lo sa, magari diventeremo cognati, un giorno. Oh, no, giusto, tu sei troppo vecchio…persino per me.

- Tonks, non ricominciare a discutere…

- Non ci sarebbe alcun bisogno di discutere, se tu non ti ostinassi con queste ridicole scuse!- sbottò Tonks, guardandolo in cagnesco.

- Tonks, io…

I rumori al pianterreno si intensificarono; nella stanza piombò il silenzio.

- E’ meglio scendere…- mormorò infine Lupin.

Tonks annuì, e scesero.

 

***

 

- Maledetto quest’occhio, maledetto chi me l’ha portato via, maledetto quel damerino di Barty Couch Junior!- imprecò Malocchio, togliendosi l’occhio magico che si era incastrato per l’ennesima volta. Riempì un bicchiere d’acqua e ce lo pose dentro.

- Malocchio, per l’amor di Merlino, già è abbastanza disgustoso, vogliamo ricordarci che c’è anche una bambina piccola?- commentò la signora Weasley, che non appena aveva messo gli occhi su Will non aveva perso occasione per strapazzarla di coccole e baci e riempirla di biscotti e dolci al cioccolato. Non che alla bambina tutto ciò dispiacesse, tutt’altro.

- Non c’è problema, Molly…- fece Tonks, noncurante.- Una volta ha portato a casa un Vermicolo morto e me l’ha infilato nel letto…

Wilhelmina, in effetti, non sembrava troppo sconvolta dall’occhio magico che galleggiava nell’acqua. Anzi, lo guardava con un misto di curiosità e ammirazione.

- Dunque, dov’eravamo rimasti?- chiese Kingsley.

Arthur Weasley gettò in mezzo al tavolo una fotografia. Will si sporse a vedere. Mostrava la faccia di un uomo, ma era un uomo strano, quasi un misto fra un essere umano e un lupo. Aveva i denti affilati e gli occhi cattivi. Will, che sapeva leggere, tradusse mentalmente le lettere scritte sotto la fotografia.


Fenrir Greyback 


- Che brutto muso!- commentò la bambina.

- Credimi, piccola, dal vivo è anche peggio - disse il signor Weasley.- Ha morso altri due bambini, questa settimana - aggiunse poi, ad alta voce.

- Il Ministero non fa niente?- chiese Sirius a Kingsley e Tonks.

- Che vuoi che faccia?- rispose quest’ultima.- Ha messo una taglia sulla sua testa, ma anche se qualcuno l’avesse visto, non lo denuncerebbe mai…

- Non se ci tiene ai suoi figli…- aggiunse Lupin, stringendo i pugni.

La porta d’ingresso si aprì. Entrò un uomo, bagnato fradicio. Anche se non aveva idea di chi fosse, a Will stette subito antipatico. Aveva un aspetto sgradevole: era alto e con il volto giallognolo, vestiva di nero così com’erano i suoi capelli, lunghi e unticci. E poi, aveva un enorme naso, il naso più grande che la bambina avesse visto in vita sua.

Ma quello che la fece davvero arrabbiare fu l’occhiata infastidita che le lanciò non appena fu entrato, quasi stesse fissando un fungo velenoso.

- Lei è la sorella di Tonks, Severus…- disse Lupin.

- Sul serio? Vorrà dire che anziché una sola mocciosa per casa ne avremo due?- rispose quell’antipatico.

Will aggrottò le sopracciglia e lo guardò arrabbiatissima, ma lui le passò di fronte senza neanche accorgersene.

- Scusate il ritardo…- disse, prendendo posto.

- Prego, Mocciosus - ghignò Sirius.- Facevamo anche a meno di te, sai? Non ci sei mancato per niente.

Piton non si degnò di rispondere; il signor Weasley riprese a parlare di Grayback.

- E Harry, come va?- chiese, quand’ebbe finito, rivolto al professore di Pozioni.

- Come al solito - rispose Piton con una smorfia.- E’ tale e quale suo padre. Sembra quasi che si diverta a prendersi gioco di me…

- Lo credo, con quel nasone!- fece una vocina in un angolo.

Tutti si voltarono verso Will.

- E’ vero - disse la piccola.- Non ho mai visto un naso così grande in vita mia.

Sirius prese a ridere sguaiatamente, quasi cadde dalla sedia. Anche Tonks cominciò a ridere, mentre tutti gli altri cercavano disperatamente di rimanere seri.

Piton rimase impietrito a guardarla. Infine si alzò, mentre tutti cercavano di ricomporsi, fatta eccezione per Sirius, che continuava a ridere sfacciatamente.

- Deduco che la riunione sia finita - disse, tra i denti.- Io vi saluto. Ninfadora, forse sarebbe il caso di mettere una museruola alla tua sorellina…- e uscì sbattendo la porta.

- Non ho mai assistito ad una scena simile…- sghignazzò Kingsley.

- Beh, era ora che venisse a sapere la verità…- commentò Bill.

- Già…- fece Malocchio.- Comunque, ha ragione. La riunione è finita. Mi raccomando, state attenti a Greyback, ci aggiorniamo fra tre giorni. E ricordate: vigilanza costan…ehi, dov’è il mio occhio?

Nel bicchiere era rimasta solo l’acqua.

- Wow!- esclamò Will, portandosi l’occhio magico di fronte al proprio.- Che bello! Devo chiedere a Babbo Natale di regalarmene uno…

- Ehi, bimbetta, mettilo giù, non è un giocattolo!- disse Malocchio.

- Che magia è? Come si fa a vedere tutte queste cos…ooops!

L’occhio magico le cadde di mano. Rotolò fuori dalla cucina, lungo il corridoio, dirigendosi verso la porta d’ingresso.

- Fermatelo!- urlò Malocchio, zoppicandogli dietro; Will prese a rincorrerlo, mentre tutti i membri dell’Ordine si affacciavano per vedere cosa sarebbe successo. La bambina fu più veloce, e riacciuffò l’occhio magico per prima.

- L’ho preso!- esultò ad alta voce.

- No, Will, non grida…- fece la signora Weasley, ma ormai era troppo tardi.

Il ritratto della signora Black si svegliò, e la padrona di casa prese a strillare a squarciagola.

- MEZZOSANGUE, IBRIDI, MUTANTI, FECCIA CHE INSOZZA LA MIA CASA, PICCOLI LURIDI MOCCIOSI…!

Kreacher accorse al frastuono.

- Qualcuno la faccia tacere!- urlò Molly, mentre Remus e Sirius si precipitavano a tirare le tende del quadro.

- MARMOCCHI! PICCOLI DIAVOLI! SCHIFOSE BESTIOLE!

- Zitta, vecchia strega!- gridò Sirius, mentre Lupin, con uno sforzo immane, riuscì a richiudere le tende.

Tornò il silenzio. Tutti sospirarono di sollievo.

Will guardò perplessa prima i membri dell’Ordine della Fenice, poi il quadro della signora Black, infine l’Elfo Kreacher, che si stava allontanando borbottando le sue solite maledizioni.

Qui dentro di normale ci sono solo io, pensò la piccola, scuotendo il capo.

- Forza, bambinetta! Ridammi il mio occhio!- disse Malocchio, tendendo la mano.

- Restituisciglielo, Will - ordinò Tonks.

- Va bene…do solo un’ultima occhiata, okay?- fece la piccola, portandosi l’occhio magico all’altezza del proprio.

- Oh!- esclamò d’un tratto, osservando la sorella.- Remus, tu sei un lupo mannaro, giusto?

- Sì…- fece Lupin.

- Oh…Ninfadora, sei sicura che tu e Remus non siete fidanzati?

- No!- rispose Tonks, seccata, sentendosi addosso gli occhi di tutti.- No, non siamo fidanzati. Quante volte te lo devo ripetere?

- Uhm…- fece la piccola, pensosa.- Ma se non siete fidanzati, allora perché indossi un reggiseno con i lupetti che si rincorrono?

- IO TI AMMAZZOOOOOOOOOOOOO!!!!!!

 

***

 

- Will?- Lupin bussò alla porta aperta.- Will, posso entrare?

- Ciao, Remus!

Wilhelmina era seduta sul letto, con una marea di giornali, fotografie e cianfrusaglie varie ammassate sulla coperta.

- Mi volevi mostrare qualcosa, vero?- chiese Remus, sorridendo ed entrando nella stanza.

- Sì! Dai, siediti!- la bambina indicò un punto del letto rimasto libero.

Lupin si sedette, incuriosito.

- Volevo parlarti - incominciò Will, serissima.

- Di che cosa?

- Di te e di mia sorella.

- Will - sospirò Remus.- Te l’ho già spiegato. Noi non siamo…

- Non siete fidanzati, lo so. Ma questo non significa che non possiate fidanzarvi- continuò la bimba, imperterrita e sempre serissima.

- Ti ho già spiegato anche perché non possiamo stare insieme…

- Lo so. Ma mi hai detto una bugia.

- Come?- fece Lupin, stupefatto.

- Tu hai detto di essere troppo vecchio. Ma non è vero.

Remus rimase in ascolto, incuriosito.

- Intanto, una persona vecchia è piena di rughe, ha i capelli bianche e va in giro con un bastone…- disse Will.

- Non era quello che intendevo…- cominciò Remus, ma la bimba non gli diede tempo di finire.

- Tu invece non hai rughe, hai i capelli castani e non usi il bastone!- concluse la piccola, soddisfatta.

Lupin sospirò. Non faceva una piega, ma doveva spiegare a quella bambina cosa veramente intendesse lui con troppo vecchio.

- Hai ragione, Will…

- Certo che ho ragione!

Il mannaro ridacchiò.

- Hai ragione, ma io non intendevo vecchio in quel senso. Quando dico che sono troppo vecchio per Ninfadora, voglio dire che sono troppo grande.

- Beh, certo, tu sei altissimo, e lei è alta come uno Gnomo da giardino.

- No, Will…- Lupin si fermò un attimo, cercando le parole giuste.- Sono troppo grande nel senso che ho molti anni più di lei…

Wilhelmina non rispose, assumendo nuovamente quell’espressione seria e pensosa.

- Il mio papà ha cinque anni in più della mia mamma…- concluse infine.

- Non è la stessa cosa, Will…- disse Remus.- Io e tua sorella abbiamo ben tredici anni di differenza!

- Oh…Allora forse ho qualcosa che fa al caso vostro…- si mise a rovistare in mezzo a tutte quelle cose, estraendone un giornale. Lupin lo guardò: era una di quelle riviste di gossip e cronaca mondana, uno di quei settimanali per signore.

- E questo dove l’hai preso?

- Ninfadora ne ha un cassetto pieno…

Will sfogliò velocemente le pagine del giornale, arrivando al punto che le interessava.

- Leggi!- disse, sventolandogli sotto il naso la pagina.

Lupin lesse, incuriosito; l’articolo che Wilhelmina gli aveva indicato era intitolato La sindrome Moore. Parlava di personaggi famosi, Remus non ne conosceva nemmeno uno, ma aveva afferrato il succo del discorso: questa fantomatica sindrome Moore prendeva il nome da due donne, tali Julianne e Demi Moore – che fossero sorelle? Mah… – le quali erano felicemente sposate rispettivamente con un uomo di dieci e di quindici anni più giovane.

Beh, un bel record...

- Visto?- incalzò Will. - Un sacco di gente si sposa con persone più giovani…

Remus non seppe che rispondere; in effetti la piccola aveva centrato il punto. Non era il tipo da farsi condizionare da una sciocchezza letta sulle pagine di un giornale, né tantomeno dai discorsi facili di una bambina di sei anni, ma non poteva negare che Will, nella sua ingenuità, avesse ragione. Il mondo era pieno di persone che si amavano nonostante l’età. In effetti, ora che ci pensava, Kingsley Shacklebolt stava per sposarsi con Hestia Jones, e tra i due passavano almeno una decina d’anni.

- La mia mamma dice sempre che l’amore non ha età…- mormorò Will.

- Sì, l’ho sentito dire anch’io…- sorrise Remus.

- Beh, è vero, no?

Remus non rispose, continuando a pensare a come quell’adorabile e furba bambina gli avesse in pochi minuti smontato una scusa che sembrava perfetta.

- Allora, tu e Dora vi fidanzerete?- incalzò la bambina.

- Mi dispiace, piccola, ma temo proprio di no…- sospirò il mannaro, guardandola come per scusarsi.

- Ma perché no?- gemette lei.- Non hai visto? L’età non conta…

- Forse hai ragione…- ammise Lupin.- Ma non è solo questo…Ci sono anche degli altri problemi, te l’ho già detto…

- Quello che sei troppo povero e sei un lupo mannaro? Non preoccuparti, troveremo una soluzione anche a questo…

Remus rise.

- Will, dimmi una cosa: perché ci tieni tanto che io e tua sorella ci fidanziamo?

- Beh, stareste bene insieme, no?- fece Will. - Sai, tutti i suoi fidanzati mi hanno sempre trattata come una bambina piccola, anche se io non sono piccola. Facevano finta di non vedermi, oppure cercavano di essere gentili solo per piacere a Ninfadora o a mamma e papà. Ma poi, di nascosto, mi prendevano sempre in giro e a volte mi tiravano i capelli…Tu invece no…

- Io non ti tirerei mai i capelli, Will…

- Lo so, è proprio per questo che dico che mi piacerebbe che fossi il fidanzato di Ninfadora…perché tu sei sempre buono e gentile con me, con tutti…e poi, se vi sposate, io potrei…

- Non credo che io e Remus ci sposeremo mai, sorellina!- una voce l’interruppe. I due alzarono lo sguardo all’unisono. Tonks era in piedi sulla soglia della camera, le mani sui fianchi e i capelli blu scuro, segno che era parecchio innervosita.

- La mamma dice che non si deve spiare!- gridò la piccola, indignata.

- La mamma non è qui.

Ninfadora avanzò, guardando entrambi come se volesse incenerirli.

- Allora, vecchio lupastro, la mia sorellina è riuscita a convincerti?

- Ninfadora…

- Non c’è “Ninfadora” che tenga!- urlò. - Doveva essere una bambina di sei anni a farti capire che non sei affatto vecchio? Non ci arrivavi da solo?

- Tonks, forse Will avrà smontato la mia teoria sugli anni di troppo, ma questo non vuol dire che…

- Ricominci?! Quante volte devo dirtelo che non m’importa! Non me ne frega un accidente se sei più grande di me, se sei povero, né tantomeno se sei un lupo mannaro!

- Basta! Non litigate!- gridò Will.

- E tu?- fece Tonks.- Da quando in qua ti hanno eletta Miss Posta del Cuore? Tu? Tu che non riesci neanche a…

Tonks si portò entrambe le mani alla bocca; aveva parlato troppo, lo sapeva. Non aveva terminato la frase, ma sua sorella non era stupida, aveva capito benissimo cosa stava per dire. Wilhelmina abbassò lo sguardo, con le lacrime agli occhi. Scese dal letto, dirigendosi verso la porta.

- Will…- mormorò Tonks.- Will, mi dispiace…scusami, io non volevo…

- Lasciami in pace!

Will uscì dalla sua stanza, sbattendo la porta.

 

Angolo Autrice: Ok, il mix di idee pietose è pauroso…Dunque, sappiate che non mi sono affatto dimenticata nella misteriosa (?) ombra del primo capitolo, solo sto aspettando il momento adatto per tirarla fuori…momento che non dovrebbe tardare ad arrivare…:). Vediamo, comincia a capirsi un po’ meglio che Will ha qualche problemino…di che si tratta? E riuscirà a risolverlo? E riuscirà anche a smontare tutti i dubbi del nostro bel mannaro? A questo proposito, scusatemi se l’idea della Sindrome Moore è molto banale, ma va intesa in un’ottica “bambinesca”…Nel prossimo capitolo, la nostra Will continuerà ad occuparsi dei problemi di cuore di sua sorella, ma stavolta, pasticcerà un po’ con la magia, utilizzando…Beh, per scoprirlo, non vi resta che leggere!

Come sempre, vi invito a commentare senza lesinare critiche e consigli!

Nel frattempo, ringrazio le 39 persone che hanno letto, e in particolare fay90, Lunastorta99 e Selene Potter93 per aver aggiunto la mia storia alle seguite, aloiv_aloiv per aver recensito e per averla aggiunta alle preferite, DoraremusLupin per la sua recensione e per aver aggiunto questa ff alle seguite, e alliearthur e MoonyPhoenix per aver recensito.

Ciao, al prossimo capitolo!

 

  
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