Cap.2- La corsa al
ripasso generale
In pochi minuti
l’atmosfera nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwars si era tramutata da
clima rilassato e tranquillo ad un’aura di terrore e
tensione.
Se prima gli
antichissimi corridoi del castello e lo spazioso giardino attorno al castello
erano popolati di studenti felici per la bella giornata, improvvisamente si
erano svuotati, diventando silenziosi.
Inspiegabilmente,
infatti, per le aule e corridoi del castello non solo non si vedeva più nessuno
( eccetto qualche fantasma e Pix, che approfittava della desolazione per mettere
in pratica uno dei suoi piani ), ma non si sentiva volare una
mosca!
L’annuncio
dell’avvicinarsi degl’esami aveva preso alla sprovvista la maggior parte degli
studenti ( diciamo anche tutti! nda ) che subito si erano precipitati sui libri
a ripassare.
Seduti ad uno dei
tavoli della biblioteca, i nostri protagonisti rispecchiavano pienamente lo
schema dello studente medio durante il periodo che precede gli
esami.
Mentre Neville e
Harry si davano una mano a vicenda con Erbologia e Difesa contro le Arti Oscure,
Ron farfugliava frasi senza ne capo ne coda, sfogliando e risfogliando
morbosamente il libro di Storia della Magia.
Invece Hermione e
Draco sembravano provenienti da un altro pianeta; rileggevano tranquillamente i
loro libri senza essere minimamente influenzati dalla cappa di tensione e
terrore che aleggiava in tutto la scuola.
Infondo loro avevano
studiato assiduamente per tutto l’anno scolastico, perché avrebbero dovuto
preoccuparsi?
Solo quando Ron
trovò il coraggio di chiedere aiuto ad Hermione per farsi rispiegare bene la
serie d’avvenimenti di una certa rivoluzione di Elfi, i due studenti rilassati
tornarono sulla terra.
- Suvvia Ron! La
rivoluzione degl’Elfi del Bosco Dorato avvenuta nel 1014, naturalmente anni
elfici!, è uno degl’argomenti più importanti di tutta
La ragazza
continuava a parlare di regine, elfi e rivoluzioni, mentre Ron, seguendo
affascinato ogni suo movimento, sentiva soltanto lenti e ripetuti “bla bla bla
blabla blabla bla…….”.
Nella sua testa
erano completamente scomparsi sia gli esami che le rivoluzioni; gli unici
sconvolgimenti presenti in lui erano quelli ormonali.
Infatti il rosso
osservava ammaliato la ragazza seduta di fronte a lui, vedendola come una dea
circondata da un fascio di luce celestiale.
Le uniche parole che
gli svolazzavano dentro la mente erano di apprezzamento sulla bellezza della sua
amica e sulla sua bravura nel muovere le mani mentre parlava ( Questo è
completamente matto! nda ).
Era preso nelle sue
poesie mentali, quando si lasciò sfuggire una delle parole più ripetute nei suoi
versi d’amore.
-
…ah……bellissima……-
Ron si accorse
troppo tardi di cosa stava per uscire dalla sua bocca.
La mora s’interruppe
bruscamente, puntando i taglienti gli occhi nocciola su quelli azzurri del
rosso.
Il ragazzo si morse
il labbro e iniziò pregare gli Dei di mostrargli una via di scampo da quella
figuraccia.
Hermione lo scrutò
con un’espressione inquisitoria.
- Cos’hai
detto?
Il rosso si guardò
attorno alla ricerca di una buona scusa e improvvisamente gli tornò in mente il
vero argomento della filippica della mora.
- Beh…stavo notando
quanto fosse bella e interessante la storia di questa rivolta di
nani…
La mora sbuffo,
rassegnata.
“Com’è possibile che
non abbia sentito niente di quello che ho detto?!......ma è ovvio……e Ronald
Wesley!”
Si sporse in avanti
verso di lui per farsi capire meglio.
- Primo, era una
rivolta di Elfi e non di Nani; secondo, come può essere bello se è stato un vero
e proprio massacro!?
“Accidenti! Ma
perché non sto più attento a cosa sputo fuori da questa mia
boccaccia!?”
Il rosso abbassò di
scatto la testa sul libro e tentò di sgattaiolare dalla
discussione.
- Zittazitta! Devo
studiare!
Detto questo portò
la mano aperta davanti al viso della mora, per farla tacere, mentre l’altra la
faceva scorrere sotto le parole, facendo finta di leggere con
attenzione.
“Fa che si arrenda,
ti prego! ti prego!”
Ma Ron si dimenticò
che era una Grifondoro, osso duro da mordere.
- Ron, tu stai
cercando di evitarmi!! Dimmi immediatamente cos’hai detto
prima!!
La mora, mossa da un
impeto di rabbia, si alzò in piedi, sbattendo le mani sul tavolo e attirando
l’attenzione di tutta la biblioteca.
Il silenzio calò
sulla sala piena di scaffali, tutti in attesa di una
risposta.
Ma questa non
arrivò.
Ron rimase in
silenzio, fingendo di essere troppo preso dalla lettura per sentire ciò che
aveva detto l’amica.
La ragazza con le
lacrime agl’occhi raccolse in fretta e furia i suoi libri e uscì di corsa dalla
sala.
Quando la porta fu
sbattuta malamente dalla mora, fracasso che interrupe il silenzio, tutti
tornarono ai propri libri.
Un ragazzo dagli
scompigliati capelli corvini, occhi verdi e una strana cicatrice in fronte si
sporse verso il rosso, che aveva alzato la testa dal libro per guardare la porta
appena sbattuta.
- Come hai
intenzione di far pace con lei?
Il rosso si voltò
verso di lui.
- Adesso non lo so,
ci penserò più tardi…
Detto questo abbassò
ancora lo sguardo sul suo libro.
- Okok! L’importante
che fate pace! Perché se Hermione non rivolge la parola a te, non la rivolge
nemmeno a me!
Poiché un’irata
custode della biblioteca si era avvicinata a loro per zittirli, i ragazzi
tornarono allo studio in silenzio.
Mentre Neville,
Harry e Draco si concentravano sullo studio, Ron escogitava un piano per
riconquistare la pace con Hermione…
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