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Autore: Beauty    17/02/2012    6 recensioni
E se...Tonks avesse una sorellina più piccola? E se lei, Remus e Sirius si trovassero per caso ad accudirla per una settimana? E se fosse proprio la piccola Will a risolvere i problemi di cuore della sua "sorellina" e a far cambiare idea ad un certo lupo mannaro troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso? E se ci fosse qualcuno che trama nell'ombra contro le due sorelle Tonks? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Remus osservò perplesso la scena di Will che scappava fuori dalla cameretta con le lacrime agli occhi. Tonks gettò un sospiro, lasciandosi cadere seduta sul letto della sorellina; appoggiò i gomiti sulle ginocchia e si coprì gli occhi con i palmi delle mani, mentre i capelli diventavano verde melma.

- Sono una stupida…- gemette, asciugandosi qualche lacrima.

Si sentiva morire; avrebbe voluto avere con sé una Giratempo per poter tornare indietro di qualche minuto, per potersene stare zitta. Provò il fortissimo impulso di prendersi a schiaffi.

Lupin, allibito, si sedette accanto a lei e le posò dolcemente una mano sulla spalla, nel tentativo di consolarla e nel contempo sperando che non interpretasse male quel gesto.

- Tonks?- chiamò, mentre la ragazza continuava a tenere il viso nascosto nelle proprie mani.- Tonks, che succede?

- Sono una stupida - ripeté lei, fra le lacrime.

- Non fare così…Allora, mi vuoi dire che è successo?

- Io non volevo…- singhiozzò, guardandolo negli occhi.- Lo giuro, non volevo. Cerco sempre di evitare l’argomento, ma…- e riprese a piangere.

- Dora - fece Lupin, fermo e deciso.- Dora, non fare così. Se mi spieghi qual è il problema, allora forse potremmo cercare di risolverlo…

Tonks sembrò riscuotersi; si mise a sedere diritta, si asciugò una lacrima con il dorso della mano, quindi inspirò profondamente prima di parlare.

- Will non riesce a fare magie - disse infine.

Remus rimase a bocca aperta.

- Temiamo che sia una Maganò - continuò Tonks, sconsolata, evitando di guardarlo, concentrata solo sulle proprie ginocchia.- Sai, per i miei genitori questo non conterebbe, e nemmeno per me…è mia sorella, capisci, io le voglio bene, non importa se è una strega o no…Il problema…- e qui riprese a piangere, ancora più disperata di prima.- Il problema è che lei, Will, ci sta malissimo…soffre da morire, e ogni volta che mi vede usare la bacchetta magica mi guarda come se…- non riuscì a continuare, scossa dai singhiozzi, abbandonando il capo contro la spalla di Lupin.

Il mannaro le cinse le spalle, abbracciandola, senza parole. Non avrebbe mai immaginato che Will avesse questo problema. Sembrava una bambina così allegra e solare…eppure, in fondo, c’era qualcosa che la faceva sentire triste.

- Ma…Tonks…- disse d’un tratto, cercando di consolarla.- Tonks, forse è un po’ presto per saltare a conclusioni affrettate, no? Insomma, tutti i maghi cominciano a fare magie a sette anni…Will ne ha solo sei...

- Ne ha sei e mezzo…- precisò Tonks, scostandosi da lui.- E poi, sai anche tu che non è vero. I maghi manifestano comunque qualche forma di magia prima dei sette anni…io facevo accidentalmente cadere le pentole della mamma con la forza del pensiero…Will, invece, niente, quasi fosse figlia di due Babbani…E comunque, resta il fatto che ho combinato un casino!- concluse, con disperazione.

Lupin non sapeva che ribattere; si sentì infinitamente idiota e inutile.

- Beh, si può rimediare - disse d’un tratto, alzandosi in piedi. Tese una mano a Tonks, la quale l’accettò sforzandosi di sorridere. Remus l’aiutò ad alzarsi, conducendola in direzione della porta.

- Vieni, andiamo a cercare Will…

 

***

 

Trovarono Wilhelmina nell’ultima stanza in fondo al corridoio, una specie di sgabuzzino che, ai tempi della famiglia Black, aveva spiegato una volta Sirius, veniva utilizzato come “camera da letto” per gli Elfi Domestici. Ora, invece, era solo una stanzetta buia e polverosa, la cui unica traccia di arredamento era uno specchio rotto poggiato malamente contro una parete.

Will era rannicchiata in un angolo, con la testa bionda affondata contro le ginocchia.

- Will…- mormorò timidamente Tonks, cercando di toccarle una spalla.

- Vattene via!- gridò la bambina, scostandosi con rabbia al tocco della sorella e riprendendo a piangere.

- Will, ascoltami…- riprovò la ragazza, inginocchiandosi sul pavimento polveroso.- Will, mi dispiace, okay? Scusami, ero arrabbiata…non volevo farti piangere, davvero…

Wilhelmina sollevò piano il capo, asciugandosi qualche lacrima, e guardò Remus con aria interrogativa.

- Sul serio, Will - confermò il licantropo.- Ninfadora è davvero dispiaciuta…

La bambina sembrò riprendersi, ma subito riprese a singhiozzare.

- Ma perché non riesco a fare magie?- disse, fra le lacrime.- Io non capisco…la mamma ci riesce, papà ci riesce…persino lei - e accennò a Tonks con una smorfia di sufficienza - ci riesce…perché io no?

Prima che i due potessero risponderle, la bambina gattonò fino allo specchio infranto, osservando la propria immagine riflessa. Strizzò gli occhi come se stesse cercando di ricordare qualcosa, ma quando li riaprì e rivide la propria immagine, nel suo sguardo c’era solo una gran delusione.

- Non riesco neanche a fare quello che fa sempre Ninfadora…- mormorò, con la voce rotta, osservando sconsolata i suoi capelli sempre biondi e i suoi occhi sempre marroni.- Papà mi ha detto una bugia…

Lupin inarcò le sopracciglia, lanciando a Tonks un’occhiata interrogativa.

- Mio padre, una volta, ha giurato di aver visto gli occhi di Will avere un flash di azzurro…- rispose la ragazza, seppur di malavoglia.

- Questo significa…?

- Che potrebbe essere una Metamorfomagus, sì - concluse Tonks per lui.- Ma non è detto - sussurrò, in modo che la bimba non potesse sentire.- E’ stato solo un flash, e mio padre sarebbe anche capace di dirti che Tu-Sai-Chi è un campione mondiale di tip tap…

- Ma non importa!- esclamò Remus, prendendo in braccio Will, la quale parve essersi notevolmente rasserenata.- Non importa, può anche darsi che tuo padre abbia avuto ragione, Dora. Se Will è una Metamorfomagus, allora automaticamente è anche una strega…

- Davvero?- fece Wilhelmina, con un gran sorriso, sperando davvero che il suo nuovo amico – nonché futuro marito di Ninfadora, appuntò mentalmente – stesse dicendo la verità.

- Ma certo - confermò Lupin.- E’ solo questione di tempo, e presto sarai perfettamente in grado di esercitare i tuoi poteri magici. E diventerai una strega in gamba proprio come tua sorella…- concluse Remus, facendo l’occhiolino a Ninfadora, la quale, maledicendo se stessa e i suoi capelli per essere diventati rosso fuoco a quel gesto, disse:

- Giusto, Will. Vedrai che presto riuscirai anche tu a…

- CHE FINE AVETE FATTO TUTTI QUANTI?- sentirono gridare dal piano di sotto.

- Siamo qui, Sirius…- rispose Remus.

- AVETE INTENZIONE DI SCENDERE AD AIUTARMI A PULIRE IL CASINO CHE HA FATTO FIEROBECCO O DI RESTARVENE LASSU’ A POLTRIRE?

- Io opterei per la seconda…- bofonchiò Tonks.

Alla fine, però, si decisero a scendere.

 

***

 

Le lacrime e i problemi per quel giorno non erano ancora finiti, a quanto pareva.

Neanche un’ora più tardi, infatti, Tonks sentì suonare al campanello con ripetuta violenza. Ond’evitare l’ennesima crisi isterica di sua zia Walburga, la ragazza si precipitò ad aprire la porta, imprecando mentalmente contro quel pazzoide, chiunque fosse, che aveva la brillante idea di scampanellare in quel modo.

Will, che stava scendendo in cucina con l’intenzione di sbirciare se la signora Weasley avesse casualmente dimenticato un po’ di torta al rabarbaro, nel vedere sua sorella correre incespicando in direzione della porta d’ingresso, si bloccò a metà delle scale, accovacciandosi sui gradini in attesa di vedere che sarebbe successo.

- Ma insomma, si può sapere che Merlino hai da suonare in questo modo?!- ringhiò Tonks, aprendo la porta.- Non lo sai che quella pazza della signora Black al minimo rumore…?

Si bloccò, vedendo di fronte a sé un’Emmeline Vance più depressa che mai.

- Emmeline?- fece Tonks, sorpresa.- Emmeline, ma che ci fai qui? Che ti è successo?

Quella, per tutta risposta, attaccò a singhiozzare, gettandosi fra le braccia della Metamorfomagus.

- Ma che avete, oggi, che siete tutti depressi?- gemette Tonks, ricambiando l’abbraccio.- Emmeline, che è successo? C’è stato qualche attacco dei Mangiamorte? Qualcuno è stato ferito?

La Vance fece di no con la tesa, continuando a singhiozzare.

- Ma allora che è successo?- chiese Tonks.

Wilhelmina, non vista, si sporse per osservare e sentire meglio.

- Tonks, io non ce la faccio più…!- fece Emmeline.- Se continua così, io impazzisco…!

- Di che parli?

- Sirius…- disse la donna, sciogliendosi dall’abbraccio della collega e asciugandosi gli occhi con un fazzoletto.

- Oh…- fece Tonks, con l’aria di chi la sapeva lunga.- Senti, so che a volte esagera con le sue battute, ma cerca di avere pazienza, non ti offendere, lui è fatto così…

- No, no, non hai capito!- disse Emmeline.- Magari facesse qualche battuta…magari dicesse qualcosa, mi parlasse…e invece, mi tratta solo come un oggetto!

- Oh…capisco…- fece la ragazza, realizzando che intendeva dire la Vance.- Ma hai provato a dirglielo? Insomma, a fargli capire che tu lo ami…

- E secondo te, non è abbastanza quel che faccio?- protestò la donna.- Insomma, Tonks! Io sono innamorata di lui dai tempi della scuola, e invece lui…lui vuole solo che io…- non finì la frase, scossa dai singulti.

- Beh, almeno tu hai ottenuto quello…- buttò lì la ragazza.- Magari Remus pretendesse la stessa cosa da me…

Will si accoccolò di più contro la ringhiera, stringendo la bambola Ninfadora tra le mani. La cosa si stava facendo interessante.

- Mi prendi in giro?- singhiozzò Emmeline.- Io lo amo! Lo amo per quello che è! Gliel’avrò detto almeno un miliardo di volte, ma lui…credevo che anche lui fosse innamorato di me, e invece…non mi ha mai detto neanche “ti amo”…A lui interessa solo fare l’amore con me!

Fare l’amore, pensò Will. E che vuol dire?

Intanto, Ninfadora aveva abbracciato Emmeline.

- Sta’ tranquilla…- sussurrò.

- Io non ne posso più! Perché non vuol capire che io lo amo?!

- Non ti preoccupare, vedrai che tutto si risolverà. Em, fermati a cena da noi, stasera. Proveremo a parlargli…

Le due donne presero a confabulare sottovoce, e Will non riuscì più a sentire quel che stavano dicendo. Beh, poco male, pensò, non ci stava capendo niente. Si alzò, ma l’idea di sgraffignare qualche fetta di torta l’aveva abbandonata. Ora c’era un’altra cosa che la incuriosiva.

Aveva imparato una cosa nuova…

 

***

 

- Zio Sirius!- Will entrò di corsa in cucina.

Sirius se ne stava in piedi con la schiena appoggiata al muro, sorseggiando un po’ di Whiskey Incendiario. Sorrise non appena vide entrare la bimba.

- Dimmi, Will…

- Zio Sirius, dovrei chiederti una cosa…- fece Will, sedendosi a tavola. Sirius la raggiunse.

Wilhelmina aveva deciso di chiedere spiegazioni allo zio Felpato. Quella stessa mattina l’aveva sentito vantarsi con Remus della sua straordinaria intelligenza; chi meglio di lui avrebbe potuto aiutarla?

- Zio Sirius, che vuol dire fare l’amore?

Poco ci mancò che Sirius si soffocasse con il Whiskey Incendiario che gli era andato di traverso, a quella domanda. Continuò a tossire incessantemente per cinque minuti filati, sotto lo sguardo perplesso della cuginetta.

- Will…dove…dove l’hai sentito?- ansimò alla fine.

Will fece spallucce.

- Allora, che significa?- insistette.

Sirius si passò una mano fra i lunghi capelli corvini, visibilmente imbarazzato. Cavoli, e ora come faceva a spiegare una cosa del genere ad una bambina di sei anni?

- Beh…vedi, Will…fare l’amore significa…insomma, è una cosa che si fa quando due persone si vogliono molto bene…

- Oh…- fece la bimba.- Tipo mangiare un gelato insieme?

- Qualcosa di simile…- fece Sirius, un po’ rincuorato che la bambina avesse trovato da sola una soluzione, benché tutta sua.

- E come funziona?

Argh! E adesso? Che diamine, lui non era mai stato molto ferrato sulla teoria! Preferiva di gran lunga la pratica…Ma, Merlino, Will aveva sei anni! Non poteva mettersi a fare certi discorsi su api e polline!

- E’ un bacio sulle labbra…- dichiarò infine, decidendo che avrebbe lasciato l’onore di tale spiegazione ad Andromeda.

- Ah, ora ho capito!- esclamò Will, saltando su dalla sedia.- E’ come nei cartoni animati, allora! Succede sempre quando qualcuno dice ti amo. Dopo, si baciano sempre…

- Sì, esatto…è proprio un bacio sulle labbra che avviene dopo che qualcuno ha detto ti amo!- confermò Sirius, ben felice della piega che aveva preso il discorso.

- Ma come si fa?- fece Will dopo un momento.- Intendo, cosa bisogna fare perché qualcuno dica ti amo?

- Beh, in genere, lo si dice quando si è innamorati…- buttò lì Sirius.

- Sì, ma se qualcuno è innamorato e non vuole dirlo?

- In tal caso…ci sono altri modi per dimostrarlo…tipo farsi dei regali, o…

La bambina sbuffò, battendosi un palmo sulla fronte e scuotendo il capo con aria corrucciata.

- No, no, no, zio Felpato, non hai capito. Quello che voglio dire è…come si fa per costringere due persone a dirlo? Se no, come fanno poi a fare l’amore?

- Will…diciamo darsi un bacio, che ne pensi?- propose Sirius con i sudori freddi.

- Va bene…comunque, come si fa?

L’ex detenuto ci pensò un po’ su, prima di rispondere.

- Si potrebbe usare una magia…- dichiarò infine.

- Oh…

Allora non ho speranze, pensò Will, appoggiando il mento sul piano del tavolo.

- Utilizzare una magia…- proseguì Sirius.- Oppure, una pozione magica…

- Una pozione magica?- Will s’illuminò.

- Sì…oppure…

- Grazie, zio Felpato, grazie!- la bambina lo abbracciò brevemente, per poi sgattaiolare di corsa fuori dalla cucina.

Sirius sorrise, buttando giù un altro sorso di Whiskey Incendiario, sollevato.

 

***

 

Un filtro d’amore non è buono a niente, sbuffò Will, sfogliando un libro di Pozioni che aveva rubato da uno degli scaffali di Tonks. Erano ore che se ne stava chiusa in camera sua, e ancora non aveva trovato niente che facesse al caso suo. Sotto la voce Filtri d’amore non aveva trovato nulla che riguardasse propriamente il dire ti amo.

Riprese a sfogliare il librone, alla ricerca di una soluzione.

Lo sguardo le si posò su una scritta:

 

Basta un sorso, e per un’ora esatta si sarà costretti a dire solo e soltanto la verità

 

Solo e soltanto la verità, pensò Will. Quindi, anche dire ti amo a qualcuno.

Lesse gli ingredienti; non era molto difficile da preparare, una capatina nella cucina di Grimmauld Place e si sarebbe procurata tutto l’occorrente.

La bimba posò il libro, mentre un sorrisetto malandrino le si disegnava sulle labbra.

 

***

 

- Ecco qui…- disse Tonks, posando con attenzione l’ultimo piatto sulla tavola, proprio sotto il naso di Emmeline Vance, prima di prendere posto accanto a lei.

La situazione era veramente assurda. Tonks ed Emmeline erano sedute vicine, rispettivamente l’una di fronte a Remus e l’altra a Sirius. I due uomini evitavano di guardarle, scambiandosi di tanto in tanto un’occhiata imbarazzata. Tonks aveva perennemente una luce di rimprovero e risentimento negli occhi, mentre la Vance era ancora depressa dal pomeriggio. Lupin sapeva che significavano quelle occhiatacce da parte della Metamorfomagus, e anche Sirius aveva intuito quale fosse il problema di Emmeline.

- Tonks…- Lupin si schiarì la voce, nel tentativo di dare un taglio a quella situazione oltremodo imbarazzante.- Dov’è Will?

- Ha detto che sarebbe scesa tra due minuti…- rispose Tonks, con voce incolore.

- Eccomi!- trillò una voce.

Will entrò in cucina, reggendo con fatica un vassoio con quattro bicchieri d’acqua.

- Scusate il ritardo…- disse.- Ma…volevo prepararvi qualcosa da bere…- aggiunse, assumendo la stessa aria della mamma quando offriva qualcosa a degli ospiti.

- Grazie, Will - disse Remus, gentilmente, prendendo uno dei bicchieri.

- Grazie mille - Sirius imitò l’amico.

Anche Tonks ed Emmeline presero un bicchiere.

- Cosa c’è sotto?- borbottò Ninfadora, osservando con diffidenza il bicchiere d’acqua, come alla ricerca di un Avvincino nascosto dentro. Sua sorella non era mai stata un tipo casalingo e servizievole, e tutta quell’improvvisa gentilezza non la convinceva.

- Andiamo, Tonks, è acqua del rubinetto…- bisbigliò Lupin, bevendone un sorso.

- Molto buona, Will, davvero - fece Sirius, buttando giù quasi tutto il contenuto del bicchiere.

Anche Emmeline Vance ne sorseggiò un po’, e lo stesso fece Tonks, vinta l’iniziale diffidenza.

Will si sedette a capotavola, osservando preoccupata i quattro, che avevano ripreso a mangiare. Aveva preparato quattro bicchieri perché nessuno sospettasse niente, ma aveva messo la pozione magica solo in due. Peccato, però, che aveva clamorosamente confuso le carte, prima di scendere.

Tonks smise un attimo di mangiare, sollevando lo sguardo su Remus, che appariva pensoso ma che allo stesso tempo la scrutava di sottecchi.

- Che hai da guardare, Rem?- fece.

- Scusa, Ninfadora, è che proprio non posso fare a meno di guardarti…

Lupin lasciò cadere la forchetta, avvampando vistosamente. Tonks rimase a bocca aperta, mentre Emmeline e Sirius si girarono nella sua direzione.

- Io…- boccheggiò Remus, chiedendosi perché mai avesse detto una cosa simile.

- Cos’hai detto, Remus?- incalzò Tonks, ancora incredula.

- Ho detto che non riesco a fare a meno di guardarti perché ti trovo meravigliosa.

Si portò una mano alla bocca. Ma perché stava dicendo quelle cose?Che gli saltava in mente?

- Cioè…hai detto che mi trovi meravigliosa?- ripeté Ninfadora, non credendo alle proprie orecchie.

- Sì, sei stupenda, sei la ragazza più straordinaria che io abbia mai conosciuto, è proprio per questo che ti amo.

Erano tutti ammutoliti, Lupin compreso.

- Io…- provò a dire.- Io…mi dispiace, non so che cosa…non…è come se non riuscissi a controllare quello che dico…

- Evvai!- esultò improvvisamente Will.- Ha detto ti amo! Dai, Dora, ora diglielo anche tu!

- Lo sapevo che c’era il tuo zampino…- fece Tonks, combattuta fra la voglia di urlare contro sua sorella e l’istinto di saltare al collo di Remus.

Intanto, però, Emmeline era balzata in piedi, con le lacrime agli occhi, e aveva preso ad urlare in faccia a Sirius.

- Visto?!- gridò.- Hai visto? Lui ha avuto il coraggio di dirle quello che prova, mentre tu…tu…tu mi consideri solo una bambola, uno straccio vecchio!

- Ma no, Em…- si difese Sirius.- Non penso affatto che tu sia uno straccio vecchio, come potrei? Io sono pazzo di te…

Stavolta fu Sirius ad avvampare ed Emmeline a rimanere a bocca aperta.

- Ops…- gemette Will.

- Ma…ma perché non l’hai detto prima?- fece la Vance.

- Perché avevo paura che tu mi rifiutassi, e temevo di soffrire a coinvolgermi troppo, ma so che non potrei vivere senza di te…

- Oh, Sirius!- trillò Emmeline, gettandogli le braccia al collo.

- Will…- fece Lupin.- Will, che hai messo in quell’acqua?

- Una pozione magica…- confessò la piccola.

- Che pozione?

- Non lo so, una cosa tipo Veriterum, o Vertaserus

- Veritaserum?

- Sì, esatto, quello. Ma Sirius non c’entrava niente. Era per voi due, te e Dora. Devo aver confuso i bicchieri…

- Non ti sgrido solo perché la tua bravata ha avuto un effetto positivo…- disse la sorella, osservando il licantropo con aria sognante.

- Ma perché hai messo del Veritaserum nell’acqua, Will?- gemette Lupin.

- Perché così tu e Ninfadora potevate dirvi ti amo e fare l’amore.

Piombò il silenzio. Tutti si guardarono i faccia.

- Chi ti ha detto questo?- sibilò Tonks, con i capelli viola.

- Io!- saltò su Sirius, per poi tapparsi immediatamente la bocca con le mani.

- Tu?!- fece Tonks, alzandosi in piedi e guardandolo con aria minacciosa.

- Zio Felpato mi ha detto che significa baciarsi sulla bocca…- pigolò Wilhelmina.

- Sirius?- fece Tonks.

- Sì?

- Comincia. A. Correre.

- No, Tonks, calmati, lascia che ti spieghi…- urlò Sirius, precipitandosi fuori dalla cucina con la Metamorfomagus alle calcagna.

- Che hai detto a mia sorella?Io ti strozzo, cagnaccio pulcioso!

- Ferma, Tonks!- Emmeline Vance si parò di fronte alla ragazza, mentre Sirius se ne stava rintanato in un angolo, tremante di paura.

- Senti, Tonks…- sussurrò la donna.- Dai, non farne un dramma. Hai sentito, Sirius le ha detto che si tratta di un semplice bacio, niente di più. Non c’è bisogno di scaldarsi tanto. E poi - aggiunse, accennando maliziosamente ai due uomini - l’effetto della pozione non durerà ancora a lungo. Io direi di approfittare della situazione, finché ne abbiamo la possibilità…

- Uhm…sì, forse hai ragione…- concordò Tonks.- Tu - si rivolse a Sirius.- Con te facciamo i conti più tardi…e vale anche per te…- aggiunse, parlando con la sorellina.

- Remus?- chiamò poi.- Io e te dobbiamo parlare…

Il mannaro si affrettò a salire al piano di sopra, seguito a ruota dalla ragazza, ben decisa a fargli un vero e proprio terzo grado amoroso.

Will rimase in piedi in mezzo al corridoio; dopo due minuti, vide Sirius ed Emmeline abbracciarsi e infine scambiarsi un bacio appassionato. Beh, in fondo, non era andata poi tanto male, concluse, pensando bene di tornarsene in cucina e di finire il dolce.

Probabilmente, anche per Remus e sua sorella il Verterum, o come si chiamava quell’intruglio, avrebbe funzionato.

 

***

 

- Ehi, ma ti vuoi fermare?- ansimò la ragazza, raggiungendo Lupin in cima alle scale.

- Senti, Tonks, mi dispiace per quello che è successo stasera…

- A me no!

- …ma noi non potremo mai stare insieme - concluse il mannaro.

- Oh…- fece Tonks, abbassando lo sguardo, un po’ delusa.- Vedo che l’effetto del Veritaserum è già terminato…

- No, il Veritaserum farà effetto ancora per un po’, purtroppo per me…- Lupin scosse il capo, aprendo la porta della propria stanza.- Quello che ti dico è la verità: io sono troppo povero e troppo pericoloso, per te…

- Non è vero…- fece Tonks, con la voce incrinata, cercando disperatamente di non mettersi a frignare come una bambina.- Questo è solo quello che tu credi, ti sbagli, non è la verità…

- Non importa. Io e te non potremo mai amarci…- sospirò Remus.- Anche se io già ti amo più della mia vita…- sussurrò, prima di sparire oltre la porta.

 

Angolo Autrice: No, no, no, fermi! Vi prego, abbiate pietà, pensate a quanta fame c’è nel mondo! Tirarmi addosso pomodori e uova sarebbe uno spreco immenso! :)

Okay, mi scuso per il ritardo, e anche perché questo capitolo è penoso, spero che il prossimo mi verrà un po’ meglio.

Dunque, ora si è capito qual è il problema di Will…riuscirà a risolverlo? E come andrà a finire fra Remus e Dora? A questo proposito, per quanto riguarda il Veritaserum, ho pensato che una pozione magica non richieda capacità magiche vere e proprie per essere preparata, e così anche Will ha potuto cimentarsi in questa sfida.

Spero che il dialogo fra la piccola e lo zio Felpato non sia risultato troppo…idiota (?), o comunque poco adatto ad una ff del genere. Se è così, chiedo scusa a tutti…:). Ultima precisazione: non ho idea di come mi sia venuto in mente questo accenno di Sirius/Emmeline Vance, semplicemente mi piaceva l’idea e l’ho inserita. A questo proposito, ci tengo a chiarire che Emmeline Vance non è l’ennesima Mary Sue, e che questa non si evolverà in una di quelle storie del tipo Sirius/Chiunquenonsiaabbastanzaveloceperscappare. XD La loro storia inizia e finisce qui (con un bel lieto fine…), e questa è essenzialmente una Remus/Ninfadora. Spero di non aver deluso le speranze di nessuno, con questo…perdono! :P

Dunque, che succederà nel prossimo capitolo? Vi posso solo accennare che a Grimmauld Place succederà qualcosa di inspiegabile, mentre Remus, Dora e la piccola Will si troveranno a condividere una situazione un po’ scomoda…e imbarazzante! Di che si tratta? Per scoprirlo, non vi resta che aspettare il prossimo capitolo! :)

Nell’attesa, ringrazio le 71 persone che hanno letto e in particolare Aylas, Dora_Tonks, ilaila92, Lupinuccia e Strix per aver aggiunto la storia alle seguite, AlexandraB per averla aggiunta alle ricordate, e xela182, DoraremusLupin e MoonyPhoenix per le loro recensioni.

Ciao, buone vacanze a tutti e al prossimo capitolo!

Dora93

 

  
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