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Autore: Beauty    25/02/2012    6 recensioni
E se...Tonks avesse una sorellina più piccola? E se lei, Remus e Sirius si trovassero per caso ad accudirla per una settimana? E se fosse proprio la piccola Will a risolvere i problemi di cuore della sua "sorellina" e a far cambiare idea ad un certo lupo mannaro troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso? E se ci fosse qualcuno che trama nell'ombra contro le due sorelle Tonks? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Will dormì fino a tardi. Le vicende della serata precedente l’avevano stremata e, anche quando ormai era completamente sveglia, se ne stette per un’ora intera a poltrire sotto le coperte, circondata da cuscini e peluche di ogni tipo, alzandosi solo quando cominciò a sentire un certo languorino.

Entrò nella cucina di Grimmauld Place ancora in pigiama, e rimase abbastanza stupita nel trovarla piena di gente.

I membri dell’Ordine non sembrarono accorgersi di lei, tutti concentrati sulle parole che stava dicendo un mago nero molto alto; la bimba andò a sedersi su uno sgabello in un angolo, sperando che almeno la signora Weasley avesse la bontà di rivolgerle qualche attenzione.

- So che avevamo stabilito di aggiornarci fra tre giorni…- esordì Kingsley, con aria grave.- Ma la situazione sembra che ci stia sfuggendo di mano…

- Di che parli?- domandò Lupin.

- Greyback - rispose il mago. - Ieri notte ha morso un altro bambino.

- Non l’ha portato via, vero?- chiese Tonks, ben sapendo quali erano le intenzioni di Greyback, quando mordeva i bambini.

- No. Sembra quasi che lo faccia per divertimento - soggiunse Bill Weasley.- E’ inarrestabile. Dobbiamo fermarlo.

- Dov’è stato avvistato l’ultima volta?- chiese Sirius.

Bill gettò in mezzo al tavolo una pianta di Londra. Il ragazzo notò Will rannicchiata in un angolo, che osservava attenta la scena con vispa attenzione. Abbassò il tono della voce, indicando con un dito un punto sulla cartina. Tonks si sporse per vedere meglio: era a pochi chilometri da Grimmauld Place.

I capelli della ragazza divennero verde melma, mentre i suoi occhi presero a dardeggiare da Sirius e Remus a sua sorella. Deglutì, sentendosi le mani sudate.

- No…- mormorò, con la gola improvvisamente secca.- No…Bill, tu pensi davvero che…?

- Tonks…- Lupin le sfiorò una mano, cercando di rassicurarla.- Tonks, Greyback non sa niente di Will…Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene…

Tonks annuì, sforzandosi di sorridere, anche se in realtà aveva una gran voglia di piangere.

- State a sentire - Remus alzò la voce, rivolgendosi a tutti i membri dell’Ordine.- Abbiamo detto che dobbiamo fermarlo, no? Bene, io avrei una proposta…- esordì.

Tutti prestarono ascolto.

- Stanotte, fermatevi tutti qui…- disse Lupin.- Faremo dei turni di guardia, mentre gli altri dormono, alcuni di noi pattuglieranno il quartiere. Se Greyback si fa vivo, o se ci accorgiamo di qualcosa di sospetto, allora invieremo dei Patronus per chiedere rinforzi. Che ne pensate?

- Potrebbe funzionare. Se non altro, avremo la situazione sotto controllo - acconsentì Malocchio.- Ma come facciamo a sistemarci? Intendo, per la notte…- aggiunse subito dopo, tremando all’idea di essere costretto a condividere la stanza con Piton.

- Per quello non c’è problema - intervenne Molly.- Penserò io a sistemare le cose…

- Se vuoi una mano, Molly…- si offrì Tonks, ora un po’ più tranquilla dopo la proposta di Remus…abbastanza tranquilla da riuscire a tornare al suo obiettivo principale…

 

***

 

- Allora, Kingsley lo mettiamo con Hestia, e Bill con il signor Weasley…- rifletté Tonks ad alta voce, sollevando una pila di cuscini con la bacchetta e disponendoli sopra un materasso.

- Ma stai parlando dei turni di guardia o dei posti letto?- chiese Sirius, inarcando un sopracciglio.

- Ma dei posti letto, no? Ai turni ci pensa Malocchio. A proposito, lui e il suo occhio dove li mettiamo?

- E vuoi mettere Kingsley con Hestia?!- sbottò l’ex detenuto.- Ma che sei matta? Quei due si sposano fra un mese, se li metti in stanza insieme cosa credi che potrebbe succedere? Devo ricordarti che c’è anche tua sorella di sei anni, qui?

- E allora com’è che tu ti sei subito accaparrato il posto nella camera con Emmeline Vance?- lo punzecchiò Remus.

Sirius avvampò, suscitando l’ilarità delle sorelle Tonks.

- Vedi di tenere giù le zampe, rubacuori!- lo ammonì scherzosamente la maggiore.- Hai combinato già abbastanza disastri ieri, con mia sorella…

- Perché? Per quella storia del fare l’amore?- chiese Will, con aria innocente.

- Will, tesoro, avevamo deciso che non avremmo più toccato quell’argomento…- mormorò Tonks, augurandosi che sua madre non venisse mai a conoscenza di qualunque cosa quel sacco di pulci di suo cugino avesse detto a Will.

- Va bene…- sospirò la bimba, osservando con occhio scettico sua sorella che, con espressioni decisamente colorite, tentava invano di piegare delle lenzuola.

Per quanto Tonks s’impegnasse, gl’incantesimi casalinghi non le riuscivano proprio. Lei e la sua totale incapacità nello stirare una camicia erano la disperazione di sua madre.

- Per questo il mio papà dice che non la sposerà mai nessuno…- sussurrò Will a Sirius, il quale soffocò a stento una risata.

Alla fine, Remus le mostrò un po’ di pietà.

- Tonks, aspetta…- disse, abbassandole dolcemente il braccio e sfoderando la propria bacchetta.- Prova così…

E, mormorando un semplice incantesimo, il mannaro riuscì a ripiegare perfettamente le lenzuola, le quali si disposero automaticamente sul letto senza neanche una piega.

- Wow!- esclamò Will, ammirata.- Sei proprio bravo…

- Grazie - sorrise Lupin.

- Sì, Remus è sempre stato una perfetta donna di casa…- fece Sirius, guadagnandosi una gomitata da parte dell’amico.

- Grazie, Rem - disse Tonks, osservando sconsolata le lenzuola piatte e ordinate.- Saresti la gioia di mia madre…

- Sei veramente bravo - ripeté Will.- Remus, tu te la cavi bene con gli incantesimi casalinghi?

- Abbastanza. Non sono perfetto, ma qualcosa riesco a fare - rispose modestamente il licantropo.

- Oh, allora non ci sono problemi!- esclamò la piccola, felice.

- Che vuoi dire, Will?

- Quando ti sposerai con Ninfadora. Papà dice sempre che far fare le pulizie a lei è un suicidio dichiarato…

- Non ha tutti i torti…- convenne Sirius, ricordandosi di quella volta che sua cugina aveva dato fuoco alle tende del salotto nel tentativo di asciugarle.

Ma le parole innocenti di Will avevano fatto il loro effetto.

- Will - tentò di spiegare Remus.- Will, ti abbiamo già spiegato che io e Ninfadora…

- Lascia perdere, tanto ormai si è fissata con quell’idea!- ringhiò Tonks a mezza voce, raccogliendo innervosita un altro paio di lenzuola dal pavimento.

Piombò il silenzio, che si protrasse per diversi minuti. Tutti, Sirius, Remus e Tonks, lavoravano senza profferire parola, mentre Will si era rimessa a giocare con la sua bambola.

Remus era imbarazzatissimo. Erano passate solo poche ore dall’incidente – se così lo si poteva chiamare – del Veritaserum, ma la situazione fra lui e la Metamorfomagus si era fatta ancora più tesa di quanto già non fosse. Tentò di rompere il ghiaccio.

- Hai notizie riguardo alla tua casa?

Non l’avesse mai chiesto!

- Perché? Non vedi l’ora che me ne vada?- strillò Tonks, guardandolo in cagnesco.- Non hai che da dirlo, io e Will ci troveremo subito un altro posto!

- Calmati, Tonks, non ho detto questo, io…- cominciò Lupin, ma un improvviso capogiro lo fece barcollare. Impallidì di colpo, e fu costretto a sedersi.

- Remus? Che hai?- fece Tonks, inginocchiandosi accanto a lui, preoccupatissima.

- Lunastorta? Che c’è? Ti senti male?- anche Sirius accorse, seguito da Will.

- Sto bene, sto bene…- il licantropo si sforzò di sorridere.- Domani. Luna piena - sussurrò.

- Vado a prenderti un po’ d’acqua…- disse Sirius, uscendo in fretta dalla stanza.

Will aveva osservato tutta la scena in silenzio. Tonks sospirò, ancora vicina al mannaro, e si voltò verso sua sorella.

- Will, per favore, esci…- mormorò.

- Ma io…- cominciò la piccola.

- Per favore…- sussurrò Tonks, implorandola con lo sguardo.

In un’altra occasione, Will non avrebbe ubbidito neanche sotto tortura, ma lo sguardo di Ninfadora, che ora stava aiutando Remus a rimettersi in piedi, le sembrò tanto disperato da convincerla. Uscì dalla stanza, ma si fermò poco lontano, nascondendosi dietro ad un mobile di legno.

- Sto bene - sentì dire a Remus, che ora riusciva di nuovo a stare in piedi.

Tonks aveva paura di lasciarlo.

- Sto bene. Non c’è bisogno che mi sostieni - disse Lupin, gentile ma deciso, allontanandosi delicatamente dalla ragazza.

- Remus…per favore, lascia che ti aiuti…- provò ad insistere Tonks, ma il mannaro si allontanò di nuovo da lei.

- Che cosa c’è?- sbottò la Metamorfomagus, ora con i capelli grigio topo. - Che hai? Ti senti in imbarazzo perché ora so cosa provi veramente per me? Perché so che la storia del vecchio, povero e pericoloso era tutta una finta montata su per chissà quale motivo?

- No, Tonks, ti sbagli - rispose Remus, con una voce stranamente dura.- E’ vero. Io ti amo, ti ho sempre amata, e ieri sera l’ho ammesso. Ma resto comunque dell’idea che io sia troppo povero per poterti offrire qualcosa di buono nella vita…

- Non m’interessa…Io voglio solo te…- disse Tonks, con la voce incrinata.

- No, Tonks, non potrei mai farti questo…- fece per andarsene, ma venne colto da un altro capogiro, benché più lieve di quello precedente; la ragazza se ne accorse, e fece per sostenerlo, ma Lupin si divincolò.

- E’ questo che vuoi?- ringhiò, rifiutandosi di guardarla, mentre la rabbia e l’umiliazione si facevano strada nel suo animo.- E’ questo che vuoi? Passare il resto della tua vita accanto ad un uomo malato? Amare un essere spregevole, che rischia di farti del male ogni plenilunio? Amare un mostro?

Remus uscì dalla stanza. Tonks si appoggiò al muro, lasciandosi scivolare fino a sedersi per terra. Nascose il volto fra le mani, iniziando a piangere.

Will, che aveva ascoltato tutto dal suo nascondiglio, sospirò, delusa, avviandosi verso il piano inferiore della casa.

 

***

 

La bambina indossò il cappottino e uscì nel giardino di Grimmauld Place. Il cortile era incolto, l’erba le arrivava alle ginocchia, e il prato era pieno di foglie cadute. Anche la siepe che lo separava dalla strada aveva un urgente bisogno di cure.

Will sospirò, raccogliendo un rametto da terra. Guardò le foglie cadute ammassate in un angolo, concentrando la propria attenzione su una di esse; le puntò contro il rametto.

- Wingardium Leviosa!- scandì, come aveva sentito fare tante volte da Ninfadora e mamma e papà. Non accadde niente. Riprovò più e più volte, ma sempre con lo stesso risultato. Gettò via il rametto, concentrandosi solo con il pensiero.

Ti prego, ti prego, vola!, implorò mentalmente, ma la fogliolina rimase ferma al suo posto.

Will si buttò a sedere sul prato, sospirando sconsolata.

D’un tratto, sentì un fruscio proveniente dalla siepe. Si voltò; improvvisamente, dal cespuglio sbucò rotolando una bella palla gialla.

Wilhelmina si alzò in piedi, raccogliendo la palla. La esaminò con attenzione, tornando poi a guardare la siepe. Era immobile.

- Ehi!- chiamò la bambina.- Ehi, c’è qualcuno lì?

Nessuna risposta. Improvvisamente, di nuovo quel fruscio; le foglie della siepe si mossero. Will cercò di vedere attraverso di esse, ma, per quanto si sforzasse, riusciva solo a distinguere il nero. Eppure, qualcuno o qualcosa stava provocando quel fruscio.

Will si avvicinò, lentamente, reggendo la palla nelle mani.

Cominciò a spirare un gelido vento autunnale; le foglie si sollevarono in aria, i capelli della bambina si mossero al vento. La siepe continuava a muoversi, il fruscio non cessava, anzi, ora era sempre più forte e più vicino.

- Chi è?- fece Will, con la voce tremante di paura.

D’un tratto, dal nero, spuntarono due grandi e inquietanti occhi gialli.

Will sentì il fiato mozzarsi.

- Will!- si sentì chiamare da lontano.

La bambina voltò il capo in direzione della voce; quando tornò a fissare la siepe, i due occhi erano spariti.

- Will!

Ninfadora la raggiunse, con il fiato corto.

- Ma che fine avevi fatto?- chiese.- E’ un’ora che ti cerco…

- Scusa, io…io stavo giocando…- balbettò la bambina.

- Ah…dove l’hai presa quella palla?

Will fissò il pallone giallo; fece spallucce.

- Vabbé…senti, è meglio rientrare, è ora di pranzo…

Tonks la prese per mano, conducendola all’interno di Grimmauld Place; Will si voltò un’ultima volta a guardare la siepe. Era immobile. E nera.

 

***

 

Tonks si strinse nel bavero del cappotto, lottando contro il vento notturno per raggiungere Grimmauld Place. Avrebbe anche potuto Smaterializzarsi, ma aveva preferito ripercorre per intero la strada, nel caso ci fosse qualcosa di sospetto lungo il tragitto.

Il suo turno di guardia era appena finito, Bill Weasley era giunto a darle il cambio. Ora, finalmente, avrebbe potuto rintanarsi sotto le coperte.

Era stato tutto tranquillo, nessun movimento strano o altro; ma, se da una parte Tonks era contenta al pensiero che Greyback non si fosse fatto vivo, dentro si sentiva morire di rabbia per la consapevolezza che, vicino o lontano che fosse, quel mostro restava pur sempre in circolazione.

Aprì la porta d’ingresso di Grimmauld Place con un colpo di bacchetta ed entrò, dirigendosi immediatamente al piano di sopra. La porta della camera da letto di sua sorella era socchiusa; Tonks sbirciò dentro, e sorrise: Will le dava le spalle, accoccolata sotto le coperte, addormentata.

La ragazza proseguì lungo il corridoio, indossando nel mentre il pigiama con un colpo di bacchetta; fece una smorfia: era un pigiama pesante, bianco con gli orsacchiotti disegnati sopra. Avrebbe potuto anche sceglierne un altro per l’occasione, si rimproverò, aprendo la porta della stanza.

A Grimmauld Place, quella notte, c’era quasi tutto l’Ordine della Fenice, fatta eccezione per Hagrid, Silente, Piton e la McGranitt, che invece erano rimasti ad Hogwarts. Comunque, anche se durante la notte ci si svegliava per darsi il cambio, avevano dovuto organizzare una specie di bivacco per starci tutti a dormire. Così si erano create delle vere e proprie convivenze notturne: Kingsley con Hestia Jones, Bill con suo padre, Malocchio con i gemelli, suo cugino con Emmeline Vance – a proposito, erano loro due che stavano facendo tutto quel rumore? –, mentre lei, si disse non senza una punta d’orgoglio, era riuscita ad accaparrarsi il posto migliore.

Entrò nella camera in punta di piedi. Remus aveva finito il suo turno un paio d’ore prima, e ora stava dormendo come un bambino. Cucciolotto, pensò Tonks con tenerezza.

Okay, lo ammetteva, la stanza era sua, e quindi lui aveva avuto diritto al letto, mentre lei si era dovuta sistemare su una brandina traballante in un angolo, e la cosa non è che le andasse troppo a genio. Avrebbe di gran lunga preferito condividere il letto matrimoniale…ma, beh, meglio di niente, si disse, cercando di fare il meno rumore possibile stendendosi sulla brandina.

Si presentarono immediatamente due problemi: uno, quella brandina di ferro cigolava in maniera ossessiva; due, era anche incredibilmente scomoda. Tonks cercò di trovare la posizione migliore per dormire, rigirandosi continuamente fra le lenzuola, con tutto un corredo di scricchiolii e cigolii vari.

- Che stai facendo?- sentì gemere nel buio, dopo una buona mezz’ora di quella musica.

- Rem?- chiamò la ragazza, sottovoce.- Dormi?

- Dormivo - precisò Lupin, leggermente innervosito, con la faccia affondata nel cuscino.

- Ops…ti ho svegliato?

- Secondo te???!!!

- Scusa - bisbigliò Tonks, scivolando vergognosa sotto le lenzuola.

- Hai intenzione di finirla presto, con tutto questo movimento?

- Non è colpa mia, è questa stupida brandina che non ne vuol sapere di collaborare…

- Collaborare?

- Continua a cigolare ad ogni minimo movimento, è indecente, proprio non capisco perché gli aggeggi peggiori debbano toccare sempre a me, è la stessa storia dell’allarme antincendio, ricordi, è da quando mi sono trasferita lì che continua a dare problemi, l’ho anche detto in riunione di condominio, ma i Babbani sono tutti dei gran spilorci, non l’avrebbero riparato neanche…

- TONKS!- sbottò Lupin, con disperazione.- Tonks, ti prego, è tardi, non ho voglia di sentirti chiacchierare…

- E perché? Io sono sveglia, tu sei sveglio…- provò ad insistere la ragazza.

- Mi hai svegliato tu! E, a dirla tutta, ci terrei davvero a rimettermi a dormire. Quindi, per favore, trovati una posizione comoda e definitiva e dormi!

- Okay…- fece Tonks, un po’ delusa.

Va bene, fallito il tentativo di approccio col mannaro. Ma il problema della brandina restava: che dannati affari Babbani, era incredibile tutto il rumore che facessero, e quanto fossero scomodi, per Merlino, come si poteva pretendere che una povera Metamorfomagus assonnata come lei riuscisse ad addormentarsi in quelle condizio…

CRASH!!!!!!

Lupin alzò gli occhi al cielo, con un gemito, ma pensò che fosse inutile voltarsi a guardare. Il rumore metallico e il tonfo che era seguito, corredato dai lamenti di dolore di Ninfadora, erano sufficienti a fargli intendere che fine avessero fatto la brandina e colei che un attimo prima ci stava sopra.

Tonks si alzò tutta dolorante, togliendosi di dosso quel che rimaneva della brandina.

- E ora?- fece ad alta voce.

- Credo che dovrai trovarti un altro letto…- disse Lupin, con ovvietà.

- Okay, genio, ma dove?

La ragazza fece per muovere qualche passo, ma subito inciampò nel tappeto, finendo lunga distesa per terra. Si rialzò a fatica.

- Non riesco neanche a vedere dove vado…- borbottò.- Come credi che faccia a raggiungere la porta con questo buio?

- Sappi che non ho alcuna intenzione di accendere la luce.

- E allora che proponi di fare?

- Non saprei…ma il tappeto dev’essere molto comodo…- ghignò il mannaro.

- Vai a quel paese, Lupin!- sbuffò Ninfadora, cercando di avanzare a tentoni, ma incespicò immediatamente.

Lupin si sollevò a sedere, di malavoglia, allungando un braccio e afferrando quello della ragazza.

So già che me ne pentirò…

- Ferma - sospirò, guidandola verso di sé. - Vieni qui.

L’aiutò a sedersi sul letto; Tonks s’infilò svelta sotto le coperte, stendendosi supina accanto al mannaro. Trattenne a stento l’impulso di mettersi a saltellare sul letto dalla felicità.

- Grazie…- sussurrò, cercando di sembrare suadente.

- Prego. Ora fai la brava e dormi - borbottò Remus, girandosi dall’altra parte.

Quest’ultima mossa non piacque per niente alla ragazza.

- Ehi, ma perché mi dai le spalle?

- Che volevi, che stessi a guardarti finché non ti addormentavi?- fece Lupin, scocciato.

- Non sarebbe male, come idea…- osservò la Metamorfomagus.

- Tonks, per favore…

- Scusa.

- Dormi.

- Okay.

- Grazie.

- Prego. Remus?

- Cosa c’è?!

- Me lo dai il bacio della buona notte?- chiese Tonks, con una voce dolce.

- Oh…- gemette il licantropo.- Riuscirò a dormire per qualche ora senza interruzioni?

Tonks non rispose, ma ridacchiò silenziosamente.

Non sperarci troppo…

 

***

 

Will non era ancora riuscita a prendere sonno. Erano ore che se ne stava rintanata sotto le coperte, con gli occhi spalancati nel buio.

Non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine di quei due occhi gialli. Non era sicura di quel che aveva visto, ma se si era trattato di un’allucinazione, beh, era un’allucinazione di quelle coi fiocchi.

Osservò per l’ennesima volta la stanza buia. Tutti gli oggetti, nell’oscurità, assumevano forme inquietanti, e la luce che filtrava dalla finestra formava sul pavimento delle ombre paurose.

Lo sguardo le si posò sulla palla gialla, che aveva riposto su un cassettone in un angolino. Will si disse che forse l’aveva posizionata un po’ troppo sul bordo; infatti, la palla cadde e rotolò fino alla finestra, fermandosi proprio sotto di essa.

Will non era una bambina paurosa, ma quella notte era terrorizzata perfino al pensiero di mettere il naso fuori dalle coperte. Tuttavia, dato che comunque non sarebbe riuscita a dormire, si fece coraggio e si alzò.

Raccolse la palla da terra, quindi si fermò a scrutare la luna, quasi piena. Ebbe un’improvvisa sensazione, come il presentimento che qualcuno la stesse spiando. Si avvicinò quasi meccanicamente alla finestra, sbirciando giù verso il cortile.

Quel che vide le fece gelare il sangue.

Giù, in piedi sotto alla sua finestra, c’era qualcuno. Wilhelmina riuscì a distinguere solo una figura, un’ombra umana, grande e possente, che la stava guardando con due grandi occhi gialli.

Il cuore di Will fece un balzo nel petto; strillò, lasciando cadere la palla, e corse fuori dalla stanza.

 

***

 

- Ahi! Ninfadora, vuoi stare un po’ più attenta? E’ mezz’ora che continui a tirarmi calci!

- Scusami. Non lo faccio apposta, davvero…- si difese la ragazza.- Sai, credo di muovermi parecchio nel sonno…

- Che notizia!- ironizzò Lupin.

- Non lo faccio apposta - ripeté Tonks.- E’ così da sempre. La mattina mi sveglio sempre con tutte le coperte aggrovigliate, a volte non c’è più neanche il cuscino, io non so proprio perché…

- Tonks?

- Sì?

- Sto per spingerti giù dal letto.

- Scusa.

La ragazza si decise ad ammutolire, con gran sollievo di Remus.

Ma la calma non durò a lungo.

- Remus?

- Cosa c’è ancora?- gemette lui.

- Non ti sembra strano? Questa situazione, intendo…

- Che vuoi dire?

- Io e te…nello stesso letto…dopo quello che è successo…

Remus sospirò. Sì, certo, certo, ci aveva pensato; quella situazione gli richiamava alla mente dei bei ricordi, su di lui e Tonks, e quasi si stupiva di se stesso per il suo autocontrollo, in quel momento.

Tuttavia, non doveva cedere.

- Tonks, te l’ho detto un milione di volte…- disse.- Io sono troppo…

- Ninfadora!

Si sentì una voce dal corridoio, poi dei passi frettolosi, infine, la porta che si spalancava. Tonks e Lupin si sollevarono a sedere, ma non fecero in tempo a vedere quel che stava succedendo, che Will si catapultò sul letto, rintanandosi sotto le coperte in mezzo a loro.

- Will!- fece Lupin, sorpreso, osservando la chioma bionda della bambina sparire sotto il piumone.- Will che succede? Hai avuto un incubo?

- Will, quante volte ti ha detto la mamma che sei grande per dormire nel lettone?- disse Tonks, giurando a se stessa che, se la sua adorabile sorellina le avesse rovinato la piazza con le sue mattane, allora quella sarebbe stata la volta buona che l’avrebbe data in adozione.

- Non ci voglio tornare in camera mia!- gridò la bambina, sempre da sotto le coperte.

- Perché?- chiese la sorella, ora non più infastidita ma un po’ in ansia per lo strano comportamento di Wilhelmina.

- C’è qualcuno.

- Che cosa?- Remus scattò in piedi, vestendosi con un colpo di bacchetta.- Che hai detto, Will? C’è qualcuno in camera tua?

- No, non in camera mia. In giardino.

- Tonks, tu resta con Will. Io avverto gli altri.

La ragazza si alzò, prendendo in braccio la sorellina.

- Remus, non pensi che forse dovremmo…- esordì, ma un rumore di vetri infranti la mise a tacere.

- Viene dalla camera di Will…- disse Lupin, uscendo di corsa dalla stanza, seguito a ruota dalle due sorelle Tonks.

Quando giunsero nella cameretta della bambina, videro che il vetro della finestra era stato rotto, e che i cocci giacevano scomposti sul pavimento.

- Che sarà stato?- balbettò Tonks, ancora incredula.

- Non so…un sasso, forse…o uno Schiantesimo…- mormorò Lupin, avvicinandosi alla finestra. Il cortile era deserto.

Si sentirono dei passi nel corridoio; poco dopo, sulla porta fece capolino un assonnatissimo Sirius Black.

- Ma che succede qui?- domandò, con un poderoso sbadiglio.

- Felpato, avverti gli altri!- disse Lupin.- C’era qualcuno in giardino. Tonks, tu resta con Will…

Entrambi uscirono di corsa dalla stanza – o meglio, Lupin di corsa, mentre Sirius lo seguì ancora mezzo intontito – e le due sorelle rimasero sole nella stanza. Will tremava di paura; Ninfadora si chinò, stringendola in un dolce abbraccio.

 

***

 

- Niente - annunciò Lupin, rientrando in camera qualche ora dopo.- Non abbiamo trovato nessuno.

Tonks e Will, che si erano alzate al suo entrare, si rimisero sedute sul letto, deluse.

Quella notte, era stato mobilitato tutto l’Ordine della Fenice; Will aveva descritto per filo e per segno quello che aveva visto, e i maghi avevano pattugliato tutta la strada di Grimmauld Place e dintorni, ma non avevano trovato niente e nessuno.

- Sei sicura di quello che hai visto, Will?- domandò Remus; la bambina annuì, ancora timorosa.

- Beh, qualunque cosa fosse, se n’è andata…- concluse Tonks, rimboccando le coperte alla sorellina, che, nonostante lo spavento, cascava dal sonno.- Rem, non ti dispiace se dormiamo qui, stanotte? Non mi fido a rimandarla in camera sua…- sussurrò poi.

Lupin sorrise.

- Ma certo. Stenditi pure anche tu, se vuoi.

- Okay…tu non vieni?- chiese Tonks, sdraiandosi accanto alla sorella.

- Ehm…no, io…non è il caso…

- E dai, non fare il timido!- ridacchiò Will.

Remus abbozzò un sorriso, e si convinse a provare a dormire almeno un paio d’ore.

Erano in tre, lui, Tonks, e la piccola in mezzo a loro. Will sorrise, accoccolandosi accanto a lui.

- Però…sei davvero comodo, Remus…- disse, prima di addormentarsi.

Il licantropo sorrise, accarezzandole i capelli biondi.

- E’ una bambina meravigliosa…- sussurrò poi a Tonks.

- Sì…ogni tanto riesce anche a risultare carina…- sorrise la ragazza.

Il mannaro chiuse gli occhi, e presto si addormentò a sua volta. Tonks, invece, rimase sveglia. Era accanto a due delle persone che amava di più al mondo, pensò, e, per quanto potesse sembrare assurdo e paradossale, quella scena ricalcava uno dei suoi sogni.

Immaginò se stessa e Remus felici insieme, con una bambina, una figlia loro che avrebbe reso ancora più dolce quei momenti, proprio come stava facendo ora Will.

Fu con questa dolce immagine nella mente che si abbandonò al sonno.

 

Angolo Autrice: Rieccomi qui di nuovo con il quinto capitolo! Scusate per il ritardo, e scusate anche se questo capitolo è venuto un po’ lunghetto, spero di non avervi tediato troppo.

Dunque, in questo capitolo ho dato più spazio a Tonks e Lupin, e, dal momento che so che qualcuno ci sarà rimasto male per il fatto che, pur trovandosi a letto insieme non abbiamo…ehm…come dire…concluso niente! J, vi pregherei di avere pazienza, presto la loro storia arriverà ad un punto decisivo…anche grazie alla piccola Will, naturalmente. A questo proposito, scusate se in questo capitolo ha avuto poco spazio, ma nel prossimo tornerà alla carica…lei e Tonks si troveranno infatti ad affrontare…un piccolo problema peloso (e con questo ho detto parecchio, spero di avervi incuriosito almeno un po’…:D). Allora…chi è che perseguita la piccola Will? E come pensate che se la caverà alle prese con un lupo mannaro durante la luna piena? Per scoprirlo, non vi resta che leggere il sesto capitolo! :D

Nel frattempo, ringrazio le 70 persone che hanno letto, e poi Alyssia98, ilaila92, laisaxrem, e _Pandina_76 per aver aggiunto la mia ff alle seguite, Sailor Marty TD fan, AllyRiddle e Alcyone_ per averla aggiunta alle seguite, e infine v91 e PiccolaStellaSenzaMeta per averla aggiunta alle seguite e per aver recensito, e potters_continuous, DoraremusLupin e MoonyPhoenix per le loro recensioni.

Bene…credo di non aver dimenticato nessuno…J. Fa piacere sapere che siete così in tanti a seguire la mia storia, grazie a tutti :).
Dunque, non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo capitolo!

Ciao!

Dora93

 

  
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