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Autore: Beauty    10/03/2012    7 recensioni
E se...Tonks avesse una sorellina più piccola? E se lei, Remus e Sirius si trovassero per caso ad accudirla per una settimana? E se fosse proprio la piccola Will a risolvere i problemi di cuore della sua "sorellina" e a far cambiare idea ad un certo lupo mannaro troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso? E se ci fosse qualcuno che trama nell'ombra contro le due sorelle Tonks? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Angolo Autrice: Ciao a tutti! Oggi vi rompo le scatole un po’ prima perché devo darvi un avviso: nell’ultima parte di questo capitolo il rating si alzerà leggermente…Non guardatemi così! Tranquilli, non sono impazzita del tutto, diciamo che da verde passerà ad un verde scuro, rating giallo al massimo! J

Comunque, vi auguro buona lettura, il resto dei miei sproloqui è a fine capitolo, insieme ovviamente ai ringraziamenti.

 

Sirius Black non era il tipo da perdere tempo. Non appena ebbe terminato di medicare la lieve ferita di Tonks ed essersi assicurato che anche Will stesse bene, contattò immediatamente Malocchio, il quale, dopo aver borbottato migliaia di fantasiose maledizioni, convocò l’intero Ordine della Fenice a Grimmauld Place. Tutti i maghi si presentarono in fretta, ma ancora mezzi addormentati, assonnati, e con dei gran sbadigli; Fred e George Weasley non si scomodarono neanche per vestirsi, presentandosi con addosso solo il pigiama.

L’unica ad essere completamente sveglia e vispa come al solito era Wilhelmina, la quale sembrava non aver perso neanche un briciolo di tutta la sua energia, nonostante fosse rimasta sveglia praticamente per una nottata intera. Quindi, benché Ninfadora le avesse esplicitamente detto di andarsene a letto, la piccola si nascose dietro l’uscio della cucina di Grimmauld Place, ben decisa ad ascoltare tutta la riunione.

Riunione che si protrasse per parecchio, fino a mezzogiorno; in effetti, nessuno sapeva bene a cosa pensare. Sirius mise più volte in evidenza il rischio che avevano corso, soprattutto la bambina, e Tonks ad un certo punto saltò addirittura in piedi strillando che sua sorella era quasi stata morsa e che bisognava assolutamente fare qualcosa. Ma nessuno pareva voler andare più in là di quella che a tutti sembrava una semplice casualità.

- Non credo che si sia trattato di un vero attacco ai danni di tua sorella, Tonks…- dichiarò infine Hestia Jones.

- Ah, no? E come me lo chiami, allora?- ringhiò Tonks.

- Quello che intendo dire - spiegò Hestia, pacata.- E’ che Greyback ha scelto tua sorella a caso. Non credo che volesse colpirla intenzionalmente. Ha attaccato lei così come avrebbe potuto fare con qualsiasi altro bambino…

- Ragiona, Tonks - soggiunse il signor Weasley.- Greyback ha sempre scelto le sue vittime indiscriminatamente. Per lui un bambino vale l’altro. Non credo che ci fosse qualcosa di…ehm…personale, dietro a tutta questa storia…

Tonks cercò di ribattere ancora, ma presto finì anche lei per auto convincersi di questa teoria; in effetti, pensandoci bene, che avrebbe potuto avere Fenrir Greyback contro sua sorella?

- Beh, l’importante è che alla piccola Tonks non sia successo nulla di male…- fece d’un tratto Piton. Tutti si voltarono a guardarlo, stupefatti di quell’uscita inaspettata e quasi amichevole; ovviamente, Piton si affrettò ad aggiungere:- E’ una fortuna che il licantropo si sia saputo trattenere…anzi, i licantropi…

- Crepa, Mocciosus!- abbaiò Sirius, trattenendosi a stento dal mettergli le mani addosso.

- Che c’è, Black?- Piton inarcò un sopracciglio.- Ho semplicemente detto che il tuo amico Lupin è eccellente nel tenere a freno i suoi istinti animaleschi…anche se si deve perfezionare, ovviamente…- ghignò, scoccando un’occhiata alla fasciatura alla mano di Tonks.

- Ti do trenta secondi per muovere le chiappe e uscire da qui, prima che io ti…

- Sirius, calmati!- intervenne Kingsley.

- No che non mi calmo! Se questa sottospecie di macchia d’unto non leva le tende immediatamente io giuro che…

- Sirius, ora basta!- lo ammonì nuovamente il mago.

- Risparmia il fiato, Shacklebolt - disse Piton, alzandosi e avviandosi in direzione dell’uscita.- Io me ne vado. Mi raccomando tua sorella, Ninfadora, tienila lontana dai pericoli…e con questo sai cosa intendo…

- Va’ a quel paese, Piton!- ringhiò Tonks, ma il professore di Pozioni era già uscito da Grimmauld Place sbattendo la porta e svegliando così la signora Black.

Will corse al piano di sopra per non sentire le urla del quadro, e anche per riflettere bene su quel che aveva sentito. Remus non si era fatto vedere per tutta la mattina; la bambina lo aveva visto solo all’alba, per un paio di secondi, scorgendolo mentre si trascinava stancamente verso la propria stanza chiudendo la porta dietro di sé; e al momento la porta continuava a rimanere serrata senza che il minimo rumore venisse udito oltre ad essa.

Will era un po’ preoccupata per Remus, ma quello che la preoccupava ancora di più era ciò che aveva detto quel pipistrellaccio nasuto. Aveva definito il suo nuovo amico come un pericolo…e, ora che ci pensava bene, anche lo stesso Remus le aveva detto di essere troppo pericoloso per poter essere il fidanzato di sua sorella…

Ma Remus non era pericoloso, concluse Will tra sé e sé, lui era la persona più gentile che avesse mai incontrato…

 

***

 

Alla fine, dopo pranzo, Remus si fece finalmente vedere. Will era contenta che stesse meglio, e anche Ninfadora e lo zio Sirius sembravano esserlo. Ma c’era qualcosa che non andava.

Sin da subito, la piccola si rese conto che, se Remus e zio Felpato continuavano a chiacchierare e a ridere come al solito, ciò non valeva anche nei confronti di sua sorella. Lei e Remus si parlavano a malapena, e il mannaro sembrava voler sistematicamente evitare la ragazza.

Tonks tentava ogni volta di attaccare bottone, cercava di parlargli in ogni occasione, e lui le rispondeva gentilmente come sempre, ma parlando a monosillabi, sbrigativo, e facendo di tutto per non incrociare lo sguardo della Metamorfomagus. Con lei, Will, l’uomo parlava normalmente, la guardava negli occhi, era gentile come al solito e le sorrideva sempre. Ma con Tonks, pareva quasi avere paura di qualcosa, e Will non poté fare a meno di notare che Remus continuava a lanciare occhiate di sottecchi alla mano bendata di sua sorella.

Dopo un’ora di questa tiritera, Will lanciò un sonoro sbuffo. Insomma, lei era ben decisa a fare fidanzare sua sorella e Remus, era sicura che loro due sarebbero stati molto bene insieme, e che lui era di gran lunga più simpatico di tutti gli altri fidanzati di Ninfadora. Ma se neanche si parlavano, allora come avrebbero fatto a sposarsi e a chiedere a lei di fare da damigella al loro matrimonio?

Bisognava assolutamente che facessero la pace, si disse, alla disperata ricerca di un modo grazie al quale il suo piano avesse successo.

Dunque, cosa facevano lei e i suoi amichetti per fare la pace dopo un litigio?

- Perché non facciamo un gioco?- propose d’un tratto.

Tutti e tre la guardarono.

- Un gioco?- ripeté Remus.

Will annuì.

- Ehm…Will, non credo che Remus sia molto in forma per…- provò ad obiettare Tonks.

- Ma certo, Will, molto volentieri - Lupin non la lasciò finire.- Che gioco vorresti fare?

- Non saprei…un gioco da fare tutti insieme…- Will ci pensò su un attimo.- Che ne dite di nascondino?

- E’ un gioco Babbano - precisò Tonks, notando che Sirius stava guardando sua sorella con gli occhi sgranati.

- Ah…e come funziona?- domandò l’ex detenuto.

- Uno di noi conta fino a cento tenendo gli occhi chiusi, e gli altri si nascondono - spiegò Will, sorridente.- Poi quello che ha contato va a cercarli. Vince chi non riesce a farsi trovare.

- Sembra abbastanza facile - commentò Lupin, alzandosi da tavola.- Allora, chi è che conta?

- Io!- saltò su immediatamente Tonks.

La ragazza si coprì gli occhi con le mani, cominciando a contare ad alta voce, mentre Remus, Sirius e Will iniziarono a cercarsi un nascondiglio. Tonks sghignazzò; era sempre stata un gran baro nei giochi. Sbirciando attraverso le dita scorse Remus dirigersi in fretta al piano di sopra.

Ottimo posto per nascondersi, tesoro…

 

***

 

Will corse a perdifiato per tutta Grimmauld Place alla ricerca di un luogo adatto per nascondersi. Alla fine sgattaiolò in una stanza, praticamente vuota; Will fece per girare i tacchi, quando la sua attenzione venne attirata da qualcosa sulla parete.

Si avvicinò.

Sul muro c’era un enorme disegno, un grande albero i cui rami erano ornati da strani ritratti con dei nomi sottostanti. Alla sommità dell’albero c’era una scritta:

 

La nobile e antichissima casata dei Black

 

Toujours pur

 

Will scrutò il disegno, incuriosita. Era pieno di brutte facce, pensò, ma lo sguardo le cadde su un nome in basso, quasi alle radici dell’albero.

Sirius Black, lesse mentalmente. Era il nome dello zio Felpato, ma la sua fotografia non c’era; al suo posto, campeggiava un segno scuro, quasi una specie di bruciatura. Un segno simile si trovava poco più in là, e sotto di esso era scritto un altro nome: Andromeda Black.

Lo stesso nome della sua mamma, si disse la piccola, osservando i due ritratti ai lati di esso. Uno raffigurava una donna bionda, unita con altre due linee ad un uomo e ad un ragazzo, anch’essi biondi. Will ricordò di averli incontrati, una volta. Erano andati tutti insieme, lei, Ninfadora e i suoi genitori, a fare compere a Diagon Alley, e quando li avevano visti in un negozio, l’uomo e il ragazzo gli avevano subito voltato le spalle. La donna bionda e la sua mamma, invece, erano rimaste a fissarsi a lungo, e sembravano tutt’e due parecchio tristi e imbarazzate. Alla fine, anche la donna bionda aveva abbassato lo sguardo e si era affrettata a raggiungere l’uomo e il ragazzo.

Una volta tornati a casa, la mamma aveva pianto per tutta sera, nonostante papà cercasse di consolarla; Will non aveva capito bene che cosa fosse successo, e aveva chiesto spiegazioni a Ninfadora, ma lei non aveva voluto dirle niente.

Lo sguardo le si spostò sull’altro ritratto accanto al nome della madre. Era una donna bruna, con dei grandi occhi neri e cattivi, dal viso duro, che la fissava con aria truce. Will si spaventò: quella donna le faceva paura, sembrava quasi che il suo volto cattivo stesse per uscire dalla parete per farle del male.

Will rimase immobile a fissare quegli occhi maligni per un tempo che le parve infinito, incapace anche di muoversi.

 

***

 

- Insomma, Tonks, quante volte te lo devo ripetere?!- sbottò Lupin, mentre lui e la ragazza camminavano fianco a fianco lungo il corridoio.

Tonks sbuffò; aveva pensato che tentare di baciarlo per dirgli che l’aveva trovato avrebbe dato una scossa a quel vecchio lupastro testone. E invece no.

- Tonks, io sono troppo…

Remus si bloccò; lui e la ragazza si fermarono di fronte ad una porta lasciata aperta. Inginocchiata sul pavimento, con lo sguardo fisso al muro, c’era Will. Non parlava e non si muoveva, sembrava quasi in trance. Tonks entrò per prima, inginocchiandosi accanto alla sorellina.

- Will…- mormorò, toccandole delicatamente una spalla.- Ehi, Will, che succede?

- Io…scusa, Dora è che…quella signora…- balbettò la piccola, indicando velocemente il ritratto sulla parete, prima di affondare la faccia contro il petto della sorella. Tonks strinse Will in un abbraccio, osservando il ghigno cattivo di Bellatrix Lestrange.

- Will, non è niente…è solo una fotografia…- provò a dire la ragazza, accarezzando i capelli di Will.

- Ma chi è quella signora?- balbettò la bimba.

- Lei è…- iniziò la Metamorfomagus, ma le parole le morirono in gola.

Lupin le venne in aiuto.

- Lei si chiama Bellatrix Lestrange, Will. Ed è una signora molto cattiva…- aggiunse, tristemente.

- Lo so…- fece la bimba, sempre con la fronte contro il petto della sorella.- L’avevo capito, mi guarda come se volesse farmi male…

- Ma lei non ti farà male, Will - dichiarò Tonks, fermamente.- Nessuno ti farà male, tantomeno Bellatrix Lestrange.

Remus aprì la bocca per parlare, ma qualcos’altro attirò la sua attenzione; all’abbraccio di Tonks era sfuggita una ciocca dei lunghi capelli biondi di Will; solo che non erano biondi. Ora era azzurra; un azzurro turchese.

- Tonks…- boccheggiò il mannaro.- Tonks, guarda…

La ragazza sollevò lo sguardo e vide la ciocca turchese di Will; la prese delicatamente fra le mani, a bocca aperta come la sorella.

- Ehi, ho vinto!- Sirius fece capolino sulla porta, ma nessuno gli diede retta. Subito anche l’Animagus si accorse della ciocca turchese della piccola, che dall’azzurro passò all’arancione, per poi tornare di nuovo all’azzurro e infine al normale biondo scuro.

- Will…tu…tu sei una Metamorfomagus…- mormorò Remus.

- Significa…che sono anche una strega? Che posso fare magie?- domandò la piccola, ancora incredula.

- Sì, tu…- Lupin non riuscì a terminare la frase, interrotto di colpo dall’urlo di felicità di Tonks, che ora aveva preso a saltellare per la stanza con Will in braccio, riempiendola di baci.

- La mia streghetta! Quanto sono contenta, Wilhelmina mia!

- Non chiamarmi…

- Non ci posso credere!- Tonks rise, euforica, saltando in braccio a Remus.

I due si ritrovarono con il viso a pochi centimetri l’uno dall’altra. Ci fu un attimo di silenzio, poi Tonks si staccò da lui, imbarazzata.

- Lo devo dire a mamma e papà!- disse.- Chissà come saranno contenti! Remus, vero che mi presti il tuo gufo?

- Sì, certo, ma non so se riuscirà a sostenere il volo…- obiettò Lupin, prendendo in braccio Will, la quale stava tranquillamente facendo le prove nel cambiare i colori dei suoi capelli.

- Come?- fece Tonks, non capendo cosa volesse dire l’uomo.

- I tuoi genitori non sono in vacanza dall’altra parte del mondo?

- Oh, è vero…beh, gli telefonerò…!- concluse Tonks, dirigendosi fuori dalla porta.

- Siamo rovinati…- Sirius scosse tristemente il capo.

- Oh, e falla finita, razza di cocker!- lo rimbeccò la ragazza.- Ho visto una di quelle cose che i Babbani usano per telefonare qui fuori…come cavolo si chiama…?

- Una cabina telefonica?- suggerì Remus.

- Sì, esatto, una cabina telefonica!- Tonks corse fuori dalla stanza, scendendo in fretta le scale.

- Tonks! Sta’ attenta! Non correre!- gemette Remus.

- Sì, sì, non ti preoccupare, non finirò per terra!- strillò la ragazza dal piano di sotto.

- Non ci conterei troppo…- disse Sirius, sporgendosi per vederla.- Tonks, vai piano!

- Sì, sì…oh, Merlino, mia madre non ci crederà…!

- Tonks, non urlare, mia madre potrebbe…Oh…oh, Merlino…Tonks…TONKS, STA’ ATTENTA AL PORTAOMBRELLI!

CRASH!

 

***

 

- Secondo voi com’è successo?- chiese Sirius quella sera, mentre lui, Remus e Tonks erano seduti al tavolo della cucina di Grimmauld Place, con un mazzo di carte disordinatamente sparpagliate sul ripiano.

- Non saprei…forse lo spavento di ieri notte…- disse Remus, scrutando le carte che aveva in mano.

- Oppure lo shock che le ha provocato l’aver visto il grugno di mia zia…- fece Tonks.- Ehi, Sir, ma come cavolo si gioca? Questo cos’è?- chiese, sventolando una carta di fronte al naso del cugino.

- E’ un asse, Tonks…- sospirò Sirius.- E ora che me l’hai mostrato, sono certo di avere la vittoria in pugno…

- Capirai!- sbuffò la ragazza, riprendendo a scrutare le proprie carte con aria indagatrice.

- Ehi, che state facendo?- Will entrò saltellando in cucina, sedendosi fra Remus e sua sorella. Aveva i capelli biondi con qualche ciocca rosso fuoco. Per ora non riusciva ancora a far cambiare colore a tutta la capigliatura, ma solo ad alcune ciocche, che vertevano essenzialmente sull’azzurro, il rosso, l’arancione e qualche volta il verde. Oltre a questo, la piccola sapeva solo allungare leggermente le dita delle mani, ma Lupin si dichiarava ottimista: a suo parere, presto sarebbe stata in grado di gestire perfettamente i suoi poteri da Metamorfomagus, oltre a naturalmente fare piccole magie.

- Un gioco - disse il licantropo.

- Che cos’è?- fece la piccola, incuriosita.

- Chiedilo a lui!- sbuffò Tonks, accennando al cugino con il capo e fissando in cagnesco le proprie carte.- E’ lui che ci ha trascinati tutti e tre in questa faccenda…

- Arthur mi ha spiegato come si gioca - disse Sirius.- Ha detto che si chiama poker. Chi vince prende i soldi…- e qui accennò ad una manciata di pochi galeoni in un angolo.

- E chi è che sta vincendo?- chiese Will.

- Lui - Sirius indicò l’amico, che aveva dalla sua parte già un bel gruzzoletto.- Anche se non so quanto sia regolare, dato che questa partita sembra seguire un filo logico tutto suo…

- Wow…- fece Will, osservando la manciata di monete accanto a Remus.- Allora sei diventato ricco…!

- Beh, più o meno…- sorrise Remus.

- Ma certo che sei ricco!- insistette Will, ora con qualche ciocca azzurra.- Tutti quei soldi non ci sono nemmeno nel mio salvadanaio. Ora puoi fidanzarti con Ninfadora.

Lupin la guardò, e così fecero anche Sirius e Tonks. La ragazza posò lentamente le proprie carte, spostando lo sguardo dal mannaro alla sorella.

- Perché dici questo, Will?- balbettò Remus.

- Tu hai detto di essere troppo povero per Dora - rispose semplicemente la bambina.- Ma ora non lo sei più - e indicò la manciata di galeoni.

- Non credo che questi siano sufficienti, Will - disse l’uomo con un sorriso a metà fra il divertito e l’amaro.

- Perché no?

- Beh, questi soldi sono troppo pochi, Will - spiegò Remus, pacatamente, cercando di evitare lo sguardo di Tonks.- Per poter stare con Ninfadora, ne avrei bisogno di molti di più…Dovrei avere un lavoro, capisci?

- Baggianate!- bofonchiò Tonks, con i capelli grigio topo.

- Oh, allora è questo il problema!- esclamò Will, con l’aria di chi la sapeva lunga.- Ma non ti serve un lavoro!

- Come?- il mannaro la guardò, sorpreso e incuriosito insieme.

- Non lo conosci il detto? In amore non conta il denaro!

Sirius scoppiò a ridere.

- Mi piace come ragiona, la piccola…

- Sì, per una volta sono d’accordo con lei…- aggiunse Tonks, guardando Lupin come se volesse incenerirlo.

- E poi…- proseguì Will, non vedendo l’imbarazzo del mannaro.- Il mio papà lavora, ma la mia mamma no. Lei fa la casalinga. Tu e Dora potreste invertire i ruoli…

- In che senso?

- Nel senso che lei potrebbe lavorare, e tu potresti…beh, potresti fare il casalingo, no?

Sirius rise più forte, e Tonks si unì a lui. Anche Remus non poté fare a meno di sorridere per quell’uscita inaspettata.

- Non vedo l’ora di vederti con indosso il grembiule di pizzo!- sghignazzò Tonks.

Will sorrise tra sé, soddisfatta di se stessa.

 

***

 

L’orologio scoccò le nove di sera. Will, non avendo dormito per un’intera nottata, era presto crollata per il sonno. Sirius se n’era andato a dormire presto, e ora anche la bambina dormiva. Si era addormentata fra le braccia di Remus, la guancia posata contro il suo petto e le braccia avvolte dolcemente intorno alle spalle del mannaro. Lupin sorrise, cullandola delicatamente, mentre Tonks li guardava sentendo il cuore sciogliersi.

- Che ne dici, la mettiamo a letto?- sussurrò infine la ragazza.

Lupin annuì, ed entrambi salirono al piano di sopra. Tonks tirò indietro le coperte in modo che Remus potesse adagiare Will sul materasso, quindi la ragazza le rimboccò il piumone e le lenzuola. Will vi ci si accoccolò, stringendo a sé la bambola Ninfadora. Tonks le diede un bacio sulla fronte, quindi lei e il licantropo uscirono dalla stanza, chiudendo la porta.

- Grazie…- sussurrò Tonks.

- Di niente.

- Ci sai fare con i bambini, eh?

Remus sorrise, stringendosi nelle spalle. Guardò Ninfadora, dicendosi che mai si sarebbe abituato completamente a lei e ai suoi modi di essere, ma dovette convenire che, nonostante tutte le sue stravaganze, restava comunque una ragazza meravigliosa, sotto ogni punto di vista.

- Bene, credo che anch’io andrò a nanna…- dichiarò Tonks.

- Ti accompagno fino alla tua camera - propose Remus, senza sapere bene neanche lui il perché.

Tonks sorrise.

- Volentieri, grazie.

Si avviarono lentamente, l’uno di fianco all’altra.

- Senti, mi dispiace…- disse Tonks, quando furono giunti alla porta della sua stanza.

- Per che cosa?- chiese Remus, stupito.

- Per aver cercato di baciarti, oggi - la ragazza arrossì, distogliendo lo sguardo.

Lupin non seppe che rispondere.

- E’ che…- proseguì Ninfadora, trovando il coraggio di guardarlo negli occhi.- E’ che io ti amo, Remus. E so che anche tu mi ami.

- Tonks, io…

- Non negarlo! L’hai detto tu stesso. O ti sei già scordato del Veritaserum?

- No, non me ne sono dimenticato. E non avevo nessuna intenzione di negare.

Entrambi si resero conto solo in quel momento di quanto fossero vicini, terribilmente vicini.

- Io volevo solo dirti…- continuò il mannaro.- Volevo solo dirti quanto sia felice che Will mi abbia dato quel Veritaserum. Senza quello, forse non avrei mai avuto il coraggio di dirti che…

Remus sentì di non riuscire più a resistere. Annullò ogni distanza, baciando Tonks sulle labbra. La ragazza ricambiò il bacio, dolcemente, avvolgendogli le braccia intorno alle spalle, mentre l’uomo le accarezzava delicatamente i capelli rosa cicca.

Tonks aprì la porta della sua stanza, senza smettere di baciarlo. Entrarono, stendendosi sul letto della ragazza. Remus si staccò un attimo per ammirare il viso illuminato di felicità della ragazza, per poi ricominciare a baciarla, dolcemente, sulle labbra, sul viso, sul collo. Tonks lo abbracciò, stringendolo a sé. Remus tornò a baciarla sulle labbra, ma, mentre lei cominciava a slacciare lentamente i bottoni della sua camicia, lo sguardo del mannaro cadde sulla mano bendata della ragazza.

Improvvisamente, gli ritornò alla mente ogni particolare della nottata precedente. Lui che si aggrediva Ninfadora, che le saltava addosso e la gettava a terra, lei che lo implorava, mentre dentro di sé si faceva strada quell’istinto terribile, irrefrenabile, soffocato solo all’ultimo, prima che fosse troppo tardi…

Si staccò velocemente da lei, mettendosi a sedere sul letto, ansimando. Tonks si sollevò sui gomiti, osservandolo con un’espressione indecifrabile, un misto di delusione, rabbia e sofferenza.

- Remus?- chiamò.- Remus, che ti prende?

- Io…- ansimò il licantropo. Scattò in piedi.- Io…io non posso…

Si diresse velocemente verso la porta, maledicendosi per essere stato tanto stupido e avventato.

- No!- gridò Tonks, cercando di fermarlo.- Remus, no…

- Non posso…- ripeté Lupin, aprendo la porta della stanza.- Mi dispiace, Ninfadora, ma…

- No, smettila, non dire un’altra parola!- Tonks scattò in piedi, arrabbiata e frustrata.- Remus, se ora esci da quella porta, sappi che tu con me hai chiuso! Non ho intenzione di perdere tutta la mia vita appresso a te e alle tue mattane! Se esci da qui, tu mi hai persa per sempre...

L’uomo non rispose, rimanendo un attimo immobile sulla soglia della stanza, fissando il pavimento.

- Scusami, Tonks - disse infine.- Perdonami, ma io…io preferisco rinunciare a te, piuttosto che correre il rischio di ferirti…o peggio…

- No…- ripeté la ragazza, ansimando.

- Io ti amo, Tonks…ma non voglio farti del male…

Remus uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Tonks rimase immobile, in piedi al centro della camera, incapace di muoversi e di distogliere lo sguardo da quella porta. Infine, si lasciò cadere a terra, in ginocchio sul pavimento, e cominciò a piangere, abbandonandosi alla disperazione.

 

Angolo Autrice: Lo ammetto io stessa, non ci sono parole per descrivere quanto faccia schifo questo settimo capitolo. Scusatemi, so che non è un granché, ma prometto che nel prossimo m’impegnerò di più. Dunque, probabilmente molti di voi si aspettavano che la fantomatica ombra misteriosa (Sì…misteriosa…come no…Nd Voi) apparisse in tutto il suo splendore in questo capitolo, ma mi dispiace dirvi che dovrete aspettare il prossimo. In compenso, Will ha finalmente trovato un briciolo della sua magia (e non è finita…), e, ovviamente, c’è finalmente stato il momento che tutti voi stavate aspettando…anche se forse non è esattamente come lo stavate aspettando…Lo so, dopo questa rischio seriamente il linciaggio, ma non preoccupatevi, andrà tutto bene, vedrete…Dunque, nel prossimo capitolo ci sarà la svolta decisiva della vicenda…che cosa accadrà? Beh, leggete e lo scoprirete! J

Nel frattempo, ringrazio tutti coloro che hanno letto, Always89 e ilex94 per aver aggiunto questa storia alle seguite, AllyRiddle e Sandyblack94 per averla aggiunta alle preferite, Argetlam e DracoLikesHamsters per averla aggiunta alle seguite e per le loro recensioni, e infine vidia, v91, DoraremusLupin, PiccolaStellaSenzaMeta e MoonyPhoenix per aver recensito.

Bene, non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo capitolo!

Ciao!

Dora93

  
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