Oscar e André stanno insieme, e questa è la cosa più importante, soprattutto per riposare accanto dopo una giornata dura e stancante.

La sera del ballo, Fersen si rende conto che la splendida donna con cui ha ballato non è altri che Oscar, decisa a lasciarsi alle spalle la solitudine e l'inquietudine, cercando calore e serenità tra le braccia dell'uomo che pensa di amare e di non poter avere. Tutto cambierà.

Una Oscar un po' insolita, tutta da scoprie, tormrntata e più consapevole di quel che si possa immaginare guardando l'anime! Un André un po' spregiudicato e sublime, come solo lui può essere!!! Si parla di desiderio, di passione, di sentimenti; voglio entrare nelle "zone d'ombra" dei nostri personaggi e vedere dove loro mi condurranno: è una storia improvvisata, un viaggio verso l'ignoto, non so' dove mi poretrà, ma sarò felice di avervi come compagni di viaggio!
Musetta

-ti piace Antonio?
-Feli, che cazzo di domande fai?
-si vede. Lo osservi sempre, scommetto che sai cose su di lui che neanche lui sa.
-del tipo?
-dimmelo tu.
-ma che cazzo ne so...- sbuffò -il suo sorriso, per esempio, quel cazzo di sorriso di merda che vorrei prendere a schiaffi e bacia...- si interruppe e arrossì.
***
Spamano, accenni leggerissimi alla Gerita e al BTT

Luhan nemmeno si rende conto di essersi incantato. E’ bellissimo, sembra arte pura. Il suo respiro si fa pesante, e non può affermare che sia per la paura.
Il ragazzo ha un’espressione tra il divertito e il sadico, e Luhan si risveglia dai suoi pensieri solo quando gli soffia sulle labbra. Il suo alito sa di arnica montana.
“Mettila così…” mormora, la voce suadente, roca ma dolce.
Un centimetro li divide.
“Tu sei il bello…” il suo respiro gli solletica il labbro superiore, facendogli socchiudere gli occhi come se fosse perso in un luogo che non esiste, dove ci sono solo lui e il ragazzo che ha di fronte, “e io sono la bestia.”
[In revisione. Primi 4 capitoli modificati]

Seokjin è un principe viziato, Namjoon un coglione tatuato che attenta alla sua sanità mentale. Un incontro casuale, sarcasmo pungente e scontri ad armi (im)pari che si concludono con i più piccanti degli esiti. E se questa guerra di sguardi sfociasse in lezioni d'amore? E se quel damerino patinato si rivelasse la fonte d'ispirazione per le mani di Namjoon, astro nascente della scultura coreana? E se quel demone dagli occhi neri diventasse l'unico capace di combattere il suo ostinato silenzio?
Namjoon lo fissava trionfante, quelle stesse labbra dannate ora erano inarcate in un sorriso soddisfatto.
Beccato, gli stavano sussurrando.
Stronzo, urlò invece il suo sguardo stizzito.
(NAMJIN ♥ sassy!jin; tattoed!rapmon; art!au)

Come chiunque di voi lettori, la mia vita, sin dall'infanzia non è stata rose e fiori.. non credete alle storielle che vi raccontano nei libri, nelle favole, nei film dove alla fine si guarisce da un male incurabile e si vive per sempre felici e contenti.
Era il settembre 2014, l'anno in cui mi iscrissi al corso serale.
E' qui, che incontrai lui..

[Monsta X]
[Monsta X]"Per tre mesi dopo la comparsa dei soldati, i sette ragazzi si erano organizzati formando “il Clan”; avevano imparato a conoscersi meglio e a fidarsi gli uni degli altri.
Avevano voglia di vivere, di ricominciare, insieme."
-Tratto dal primo capitolo-
[Quando ho provato a dare un senso al video di All In che mi è piaciuto da impazzire...
Aggiornerò ogni venerdì per mantenere una certa continuità (?) BUONA LETTURA e fatemi sapere cosa ne pensate~]

Eppure, in mezzo alle bancarelle adornate di lucine e stracolme dei regali più disparati, sono tornati un po’ bambini, quando mano nella mano ai genitori correvano qua e là, estasiati da tutti quegli oggetti scintillanti e pronti per essere acquistati e donati ad una persona cara. Essere lì quel giorno è come riprendere una vecchia abitudine mai abbandonata veramente, immergersi nei ricordi e non pensare al presente –né al futuro- almeno per qualche ora.
“Sai già cosa regalare agli altri?”
“Pensavo di risparmiarmi lo stress, quest'anno – non ho voglia di scervellarmi per trovare qualcosa, sono incontentabili”
“Dopotutto basta il pensiero, no?”
Un ghigno si dipinge sul volto di Namjoon, è anche per quello che ama il suo fidanzato così tanto. “Tu sì che mi capisci”
“Non siamo delle brutte persone, vero?”
“Sono abituati ai regali orribili di Yoongi, non credo ne faranno una tragedia – meglio evitare cose inutili piuttosto che comprare qualcosa a tutti i costi, no?”
“Posso sempre dire che è stata una tua idea, se si arrabbiano”

La solita storia scolastica che vedrà protagonisti ragazzi persi in vicoli stretti e bui della vita, che si ricongiungeranno fino ad incontrarsi.
La solita storia scolastica di un incontro involontario, che cambierà il corso della storia e della vita degli stessi.
" È l'unica passione che ho sin da quando ho ricordo. Non penso di aver camminato sin dall'inizio, ma danzato. È la mia vita. È ciò che mi rende vero.
Quello che gli altri scorgono da fuori è solo una parte di me, la parte mascherata. La parte che mi piace recitare. . . "
" Ho represso ogni tipo di emozione troppo profonda, lasciando che il dolore mi lacerasse l'anima, giorno dopo giorno, non curandomi delle conseguenze.
Mi manca.
Mi manca, ma non posso permettermi di lasciarmi ancora martoriare dal dolore.
Cos'aveva fatto di male?
Perché è dovuto accadere?. . . "
[pairing variabili: YeHyuk - EunHae - YeWook . . ]

[HunHan]
Luhan sorrise, e nei suoi occhi si poteva leggere un velo di tristezza.
-Lo so bene che succederà ancora, ma è una cosa che non posso evitare- il suo sorriso era costruito, consapevole e malinconico.
Ne era già al corrente, più tempo passava lì, più sarebbe diventato debole e più sarebbe stato male. Ma non voleva pensarci, in quel momento l'unica cosa che poteva fare era godersi quei giorni, incerto su quello che ne sarebbe stato di lui in futuro.
Sehun capì che qualcosa non andava. Che fosse affetto da una grave malattia? Da come ne parlava, dedusse che quel ragazzo nascondeva qualcosa.
-Perché non la puoi evitare? Sei forse malato?- si rivolse in modo schietto e diretto. Il moro scosse la testa in segno di diniego.
-Io... lascia stare, non capiresti comunque...- lasciò la frase in sospeso, entrando in quel luogo a lui ormai familiare e aspettando che entrasse anche l'altro ragazzo, che al momento appariva stralunato.

Se per il letterato francese Marcel Proust i ricordi legati all'infanzia erano capaci di riaffiorare per mezzo del gusto di una madeleine, quelli di LuHan vennero rapidamente rievocati grazie ai profumi ed ai colori caratteristici dell'ambiente, a cui sapeva non avrebbe mai rinunciato.
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“ Posso chiederti qual è il tuo nome? ”
Esitò, ma alla fine cedette.
“ Mi chiamo LuHan. Il tuo? ”
“ SeHun. Lieto di fare la tua conoscenza. ”
( HUNHAN || DID!AU )

Non tutto è stato raccontato, non tutto è stato portato alla luce. Migliaia di studenti hanno calpestato le consumate pietre della più grande scuola di magia e stregoneria al mondo, eppure solo una storia è stata resa pubblica.
Solo Harry Potter ha visto la luce.
Che dire degli altri studenti, di coloro che hanno assistito impotenti, trascinati dagli eventi, grandi e terribili oscuri eventi, che hanno cambiato il mondo?
Di loro non si parla.
Forse è quindi venuto il momento di riportare a galla le loro memorie, di dar vita alle loro voci.
Ed è proprio qui che entro in gioco io. La storia non parla di me, o meglio, non parla solo di me, ma credo che sia più interessante se comincio a raccontare, invece che girarci intorno, no?
In fondo, tutti amano le storie di magia.
Hunhan≈Baekyeol: HOGWARTSAU

Luhan lotta ogni giorno per sopravvivere in quell’ambiente apparentemente sicuro che è la sua scuola. È preso di mira da dei ragazzi che rendono la sua vita un inferno, uno in particolare sembra odiarlo più di tutti, senza alcuna ragione. È troppo tardi quando si rende realmente conto di esser diventato il suo giocattolo con il quale divertirsi e non vuole che gli altri ci giochino lo vuole tutto per sé. L’odio si trasforma in desiderio, è da lì che nasce tutto.

Una semplice notte può scatenare incontri bollenti.
Dal testo:
“Il tuo nome?”
“Luhan”
Fuoriuscì un suono sommesso dalle sue labbra, quasi come se fosse divertito. “Amico dello sposo?”.
Ricordai l’errore di prima. “No, non sono amico di quel tipo strano che inventa macchine per il caffè”.
Lo sconosciuto si lasciò sfuggire una risata, persino la sua risata ispirava calma per le orecchie.
“Tipo strano che inventa macchine per il caffè?” rise ancora più forte “E’ mio padre”
Cazzo.
•HunHan