ATTENZIONE: fic in aggiornamento - rieditati i primi 3 capitoli.
Estratto dal cap. II: In ginocchio sul suo pavimento di marmo, legata al muro da catene magiche che le costringevano le braccia in alto e con il bel corpo flessuoso teso in una posizione che nulla lasciava all'immaginazione, c'era l'unica mezzosangue che fosse mai stata in grado di farlo impazzire: Hermione Jean Granger.
Forse, dopotutto, se la sarebbe presa quella dolce schiava Mezzosangue.

[Multipairing | Poliamore | Oneshot |12611 parole | Soulmates!AU]
[Terza classificata al contest "Give me love" sul forum di EFP]
Stiles, Lydia e Derek e un marchio che li unisce oltre ogni umana comprensione.
Tratto dal testo:
«Lo senti,» lo accusa «brucia come brucia a me, come brucia a Lydia, ma non vuoi accettarlo.»
«Io non posso» gli ringhia contro. Che razza di storia sarebbe?
«Non vuoi, Derek» gli lancia un’occhiata di puro disprezzo. «Tu non vuoi, e io e Lydia ne paghiamo le conseguenze.»

Tratto dal 2° capitolo.
Odiava tutta la mia Casa, eppure con me era sempre gentile, un vero e proprio galantuomo. È arrivato al punto di aprirmi le porte qualche volta, di prestarmi i suoi appunti, di mandarmi un fascio di rose per ogni compleanno. [...]
Nonostante tutta quella cordialità, che talvolta sconfinava persino nella galanteria, Scorpius è sempre stato freddo e distante con me. Soltanto quando siamo diventati Prefetti si è sciolto un po', arrivando persino a sorridermi qualche rara volta.
Eppure, in tutti quegli anni, non c'è stata una volta in cui io abbia desiderato che lui fosse qualcosa di più di un... amico? Ma non eravamo amici, eravamo conoscenti, e lui era semplicemente molto educato e molto ricco, e forse mandava un fascio di rose anche alle sue domestiche.
È cambiato tutto quando l'ho visto piangere, senza immaginare perché, senza sapere cosa fare, senza capire per quale motivo anch'io stessi andando in pezzi. E lui, che avrebbe potuto finalmente tendermi la mano dell'amicizia, mi ha scacciato con parole gocciolanti veleno.
E, come ciliegina su questa torta di fiele, stamattina credo stesse per baciarmi. O forse no.
Storia in revisione.

Spoiler Terza stagione
Lydia trema e prende in mano il cellulare, poggiato sul comodino.
Nessun messaggio da Allison. Nessun messaggio in arrivo. Mai più.
La luce intensa del display le da fastidio agli occhi, ma non ha bisogno di vedere per comporre quel numero: lo conosce a memoria.
« Non riesci a dormire? » biascica la sua voce assonnata.
Non la saluta, non chiede cosa sia successo: Stiles lo sa già.
« Lydia? »
« Io... la sento. Lei sussurra, sussurra assieme agli altri ora. » ansima, stringe gli occhi e scuote la testa sul cuscino ma quei mormorii non si spengono.
E' come se fosse sempre sintonizzata su una stazione radio gracchiante e caotica; ogni suono distorto si sovrappone all'altro e la cacofonia è atroce. Lydia si chiede come facciano le sue orecchie a non sanguinare ancora.
Stiles non ribatte subito; prima della sua replica arriva un baccano confuso condito di imprecazioni, come di chi sta cercando di vestirsi con una mano sola, al buio, inciampando nelle cianfrusaglie sparse sul pavimento.
« Dammi cinque minuti. »

They love each other. They hurt each other. Love, passion, fear, pain. Their mutual desire will last forever.

Da quel giorno al terzo anno, il Serpeverde aveva sempre mantenuto le distanze.
Non aveva abbandonato la sua spiacevole abitudine di umiliarti, né quella di provocare e tiranneggiare su chiunque, ma non ti aveva più riservato attenzioni speciali. Da un lato, ne eri stata profondamente grata – avevi potuto dimenticare e fingere che Viktor fosse il primo.
Dall'altro, però...
Non era un desiderio consapevole, era più una specie di smania di sottofondo. Bramavi che lui ti guardasse di nuovo con quelle iridi ardenti, volevi subire ancora il suo tocco punitivo.
Tuttavia, liquidasti il tutto come un vaneggiamento della tua mente dispettosa, come un'assurda pulsione che doveva esserci, ma non doveva essere soddisfatta. Un capriccio della psiche, come una fantasia sullo stupro: per quanto potesse attirare a livello primordiale, nessuno avrebbe razionalmente voluto caderne vittima.
Questa storia si è classificata prima al contest "Dalla vecchia alla nuovissima generazione, per tutti i gusti!" indetto da Alistel ed è arrivata seconda al contest "La guerra degli OTP: il tuo è davvero il vero e unico?" indetto da MmeBovary.

Cinque anime.
Cinque anime dannate e corrotte. Cresciute con la convinzione di essere migliori, di essere le uniche a contare qualcosa. Con l'idea indimenticabile di non poter tradire i principi dei padri, che andavano difesi ad ogni costo e a qualunque prezzo.
Erano diventati grandi in ambienti affini, dove "affetto" era solo una parola senza valore. Erano stati plagiati a diventare qualcosa che non volevano essere, costretti ad obbedire a folli imposizioni.
Rovinati, non si sarebbero mai opposti. Avrebbero fatto qualsiasi cosa per raggiungere un obiettivo a cui non tenevano minimamente, forse sperando di conquistare un sorriso da austere labbra paterne.
Non importava cosa dicesse loro il cuore, la mente, la ragione. Avrebbero fatto quello per cui erano stati messi al mondo, come automi senz'anima.
E ora si trovavano lì, rinchiusi come fiere in gabbia.
Nobili decadenti e senza un futuro. [...]
Al centro della stanza, un corpo: Harry Potter, l'Eroe di tutto il Mondo Magico, giaceva senza vita su un tappeto damascato, il viso sereno e gli occhi verdi schiusi nell'estasi della morte.

Chiuse gli occhi, cercando di non pensare, di non rimuginare, cercando di mantenere la mente limpida.
Ma lo sapeva, già perdeva in partenza quella battaglia; il caos più grande non era in quel set sovraffollato.
Era dentro di lei.
La storia di un amore strano, un amore incomprensibile.La storia di un amore inconcepibile, eppure forte, eppure indissolubile.La storia di un amore diverso.ATTENZIONE! THREESOME!