Isabelle e Jason: la Bella e la Bestia. Chi è più diverso di loro? I sentimenti, probabilmente. Perché se una ama, l’altro odia; se una piange, l’altro gode; se una va via, l’altro rincorre. Una è l’Alfa e l’altro è l’Omega.
Isabelle e Jason sono due opposti che invece di attrarsi si combattono. Cozzano. Si respingono. Ma non tutte le ferite vengono per nuocere; bisogna solo trovare la bestia nella Bella e il bello nella Bestia.
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«Ti massacrerò» gli esce dalle labbra, ed è un sussurro che non s’è reso conto d’aver pronunciato fin quando non ha visto l’espressione di lei mutare di botto. Quegli occhi dapprima adirati e azzurrissimi adesso sono spalancati e terrificati più che mai. Jason per un attimo si domanda se la vedrà mai più impaurita di così, e la risposta è sì. Perché vuole essere il suo incubo peggiore. Vuole essere quel sogno che tormenta anche di giorno; quella crosticina che più levi e più si riforma; quella goccia che cade imperterrita anche se il rubinetto è chiuso. Insomma, Jason vuole essere per lei ciò di cui non sentirà mai la mancanza. (dal Capitolo I)

Larisa è una ragazza come tante altre se non fosse che da due anni a questa parte va dallo psicologo. Spesso balbetta, e nel suo passato c’è qualcosa che non vuole ricordare; il dottor Cain riuscirà a farla parlare? Ma soprattutto, perchè pare tanto interessato a lei? Cosa c’è sotto? Per Larisa lo psicologo è un uomo davvero normale sebbene sia un po’ troppo rigido ed austero, ma cosa succede quando questa realtà viene messa sottosopra? Il dottor Cain altri non è che un Dominatore, e pare sapere qualcosa su Larisa che neanche lei sa. Cosa farà la ragazza a quel punto, si sottometterà a lui oppure preferirà cedere alle attenzioni di Evander, un medico conosciuto quasi per caso?
I legami di Larisa improvvisamente assumono gli aspetti di un corsetto: alcuni le stanno stretti, altri le lasciano segni addosso, altri ancora la fanno sentire bella, amata e a volte persino sensuale. Ma tutto ciò cosa significa? In quante parti si può dividere il cuore di una persona? Ma soprattutto, Larisa cosa è disposta è perdere pur di rimanere se stessa?
"Nodi" non è una storia alla "50 shades" e simili. Decisamente NO. Qui non si gioca. Qui si fa sul serio.

Mentre un numero decreterà quanto valgano, due cuori solitari e silenziosi si ritroveranno tra le pareti di una biblioteca e durante le prove scritte del tanto atteso ed agognato esame di maturità.
Così Medea e Sebastiano si ritroveranno, dopo mesi di distacco; si ritroveranno ma non si staccheranno perché ognuno di loro riuscirà a trovare il giusto pezzo che completa il puzzle della propria anima.
E tra ansia e caffè, tra autori e filosofi, tra gatti e silenzi, due ragazzi inizieranno a capire qual è il proprio posto.
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Nessuno dei due si mosse.
Rimani con me, pensava Medea.
«Non me ne vado» sussurrò Sebastiano.

Quando la paura di perdere una persona si fa sentire, tutto si ridimensiona e le carte devono essere messe in tavola.
Lo sanno bene Medea e Sebastiano, con la maturità alle porta e la voglia di scappare a Firenze di lei mentre lui la vuole con sé, a Verona.
Ma quando rispettivamente incontrano Matteo e Giulia, quando i chilometri tra di loro iniziano ad aumentare, allora bisogna capire cosa vuol dire davvero amare.
Saranno le labbra di Giulia o di Medea, quelle preferite da Sebastiano?
Saranno le labbra di Matteo o di Sebastiano, quelle preferite da Medea?
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Un’altra avventura dei miei due pupilli.
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Quella notte, chiusa tra le lenzuola, glielo aveva chiesto con gli occhi.
Era stata quasi una sfida, tra i due.
‘’Rimani’’ dicevano gli occhi di Sebastiano.
‘’Parti con me’’ rispondevano quelli di Medea.

Sebastiano, con la testa poggiata al muro, gli occhi socchiusi e perennemente in tuta.
Medea, con una mano cercava di dare un senso a quella chioma ribelle che aveva, appoggiata contro il termosifone freddo.
Sebastiano la chiamava la donna fuoco, perché non aveva mai freddo.
Era l’unica persona a non chiamarla mai per nome, non ci riusciva.
Medea, a sua volta, aveva imparato a conoscerlo come Carani, non sarebbe tornata certo indietro.
Medea e Sebastiano erano gli ennesimi alunni annoiati di quella scuola ma, a modo loro, nel loro silenzio e nei loro sguardi, Medea e Sebastiano esistevano.

Pairing: Team Originals
Questa storia ha un presente completamente diverso dal telefilm. Klaus ha sconfitto tutti i suoi nemici, e lui e i suoi fratelli stanno spargendo il caos e il male ovunque. Il mondo è in mano ai vampiri e sono gli Originari a dettare le sanguinose regole. Molti sono morti, molti si nascondono per sfuggire alla loro crudeltà. Il destino di ogni creatura è nelle mani sanguinarie di questi orgogliosi vampiri millenari, che sembrano non conoscere alcuna debolezza nè sentimento.
Toccherà a una bionda vampira cambiare il corso degli eventi e cercare di salvare i suoi amici rimasti. Il passato e il presente si mescoleranno fino a definire un nuovo futuro, che sarà pieno di ombre o di luce.
Questa è una storia dove amore e tenebre non conoscono confini.

One shot Elijah-centric. (1x01)
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DAL TESTO:
"Ti ho fatto una promessa. Always and forever. Family above all."
L’ultima frase viene sbavata da un suono incrinato ed evidenziato da qualcosa che nessuno aveva mai visto in Elijah e che persino lo stesso Klaus ne rimane interdetto: una goccia di dolore sfocia dai suoi occhi neri molto spesso invalicabili, occhi che hanno sempre giudicato e ucciso attraverso di essi, adesso vengono smascherati e sciolti.. come ghiaccio che finalmente si crepa e da cui trasudano rimpianti.
Una lacrima. Spettro disfatto dell’amore che provavano, ombra vorace della speranza e stemma della colpa passata senza perdono.

In questo romance storico ad alto tasso erotico un severo padrone dell’aristocrazia inglese trova pane per i suoi denti in una serva dall’aria innocente. Bugie, inganni, violenze, punizioni e peccaminosi rapporti sessuali si consumano al palazzo di Leicerhampton, dimora di un uomo sprezzante, dove i sentimenti sono soltanto un elemento di contorno e la disuguaglianza sociale è il vero piatto forte.

Sono profondamente convinta della necessità, per una vita felice, di uno spazio riservato all’irrazionale, sono sicura che i sentimenti mi siano indispensabili. Tu stai cercando di convincere ME a rinunciarci per sempre. Hai sostenuto finora che ne vale la pena. Ma TU, ci credi davvero? – posa con attenzione la penna, lo guarda negli occhi intensamente e prosegue – Sei davvero sicuro che non ti innamorerai?
Non rimpiangerai mai di esserti sposato in questo modo, di aver fatto un figlio senza amore? Di non poter invecchiare insieme a una persona che non ti stanchi mai di guardare negli occhi e di cui cerchi la mano ogni mattina appena sveglio?
Come fai a saperlo, come puoi essere certo che non morirai di dolore negando a te stesso questa possibilità?

1° classificata al contest "Fic...per tutti i gusti!" di valentilenaPage
3° classificata al contest "Dillo con una canzone" di Lady.EFP
3° classificata al contest "Legge di Murphy" di _An e giudicata da Mad-Fool_Hatter
Lei, che si diverte a fare la predatrice.
Adrian, nel ruolo della vittima.
Notti lunghe, intense, rinchiuse in quattro mura dalle quali Adrian non può evadere: la odia, eppure non riesce a smettere di amarla.
Perdonami, perdonami di amarti e di avertelo lasciato capire.
-William Shakespeare

Stringere patti con il diavolo non può portare che a una unica, inevitabile, drammatica conclusione. Charlotte Stanley lo sa, ma resistere al fascino di Christopher Marlowe le è impossibile. O forse, semplicemente, non vuole farlo. Lui può darle tutto, lei vuole tutto, e la sua anima sembra un prezzo giusto da sopportare. Ma come può John Bull osservare la sua amata svanire poco a poco, sotto il peso di un amore che la sta corrodendo? Attimi rubati allo scorrere del tempo, note e parole che si fondono e si respingono, una spirale discendente che li porterà dritti al drammatico epilogo, il 30 maggio 1593.
"Charlotte alzò il capo e sorrise: Christopher Marlowe l’aveva distrutta, John Bull aveva tenuto insieme i pezzi della sua anima persa."

*STORIA REVISIONATA E PUBBLICATA SU AMAZON*
Chiara accusò malamente il colpo, sapendo che lui l’aveva azzeccata in pieno. Era proprio così: oscillante tra i grandi autori che studiava e le banali storielle d’amore su cui sognava – libri di scarse pretese, Harmony, fanfictions -, lei aveva dovuto ammettere che la realtà non poteva mai competere con l’immaginazione, e non era riuscita ad accontentarsi, nella sua esistenza. Così, aveva finito per non avercela quasi, un’esistenza: pochissimi amici, con cui non usciva molto, poche relazioni naufragate di fronte alla sua incapacità di amare gli uomini di carne come amava quelli di carta, poco di tutto. Tranne che di parole. E di amore, che finiva per riversare sulle parole.