[Long Fiction, MOLTO LONG. Work in progress, 50 di ??? capitoli già scritti]
Cosa sarebbe accaduto se Rachel e Quinn avessero usato i loro Metropass? Se li avessero usati con frequenza ogni due settimane, dividendosi fra NYC e New Haven, vivendo la loro nuova vita insieme, conoscendosi a fondo, creando quel legame che, tutti noi sappiamo, Rachel avrebbe sempre voluto avere con Quinn (Don't you understand what you mean to me?)? Ho iniziato a scrivere questa FF alla fine della terza stagione, questa Long è un viaggio di un anno e mezzo (dal dicembre del 2012, fino alla metà del 2014 circa) nella vita di Rachel e Quinn, come, credo, tutti i Faberrians desiderassero accadesse.
Complicata e delicata al contempo, si inoltra nel dettaglio in quello che, a mio parere, avrebbe potuto essere una grande relazione di amicizia e oltre, che in Glee è stata dimenticata troppo presto.
La FF mantiene tutto quello che c'era nel finale della terza stagione, e impercettibili riferimenti alla quarta.
Brittana / Klaine / Tike / Samcedes presenti in piccole dosi.
- Leggete i miei warning all'interno, sono importanti prima di addentrarvi nella lettura di questa FF.

Lexa è una giovane studentessa di letteratura e ha una cotta senza uscita per la sua bella e attraente vicina di casa: Clarke Griffin. Le cose cominciano a diventare un po' strane quando dall'appartamento di fianco comincia a sentire dei rumori inequivocabili, più volte al giorno e quasi tutti i giorni. Lexa pensa semplicemente che Clarke sia a suo agio con la propria sessualità e che non si faccia problemi a cambiare spesso partner, ma quando perde il lavoro part-time che le permette di pagare l'affitto, scoprirà che è sempre meglio non giudicare il libro solo dalla copertina.

Clarke sa sempre quali bottoni schiacciare per far impazzire Lexa, ma spesso, anche Lexa sa bene quale carte giocare con lei. Così, quando il giorno del suo compleanno, Clarke non perde l'occasione per farla impazzire di fronte a tutti i loro amici, Lexa capisce di doverla ripagare con la stessa moneta.

Alexandria Woods è abituata ad avere sempre tutto quello che vuole, così, quando una sera vede la splendida artista Clarke Griffin ad una festa capisce di volerla subito... peccato che Clarke non abbia intenzione di cedere.
{«Voglio vederla.» «Mi sta vedendo.» le fece notare Clarke.
«Senza tutte queste persone intorno.» le spiegò. «Una cena o un pranzo, a lei la scelta.»
Clarke sorrise e scosse la testa. «È davvero presuntuosa miss Woods. Cosa le fa credere che sono interessata ad uscire con una donna?»}

Gea è stata appena sconfitta. Tutto trascorre bene nei campi in cui Annabeth e i suoi amici vivono. Si parla di Annabeth e di una notizia che sconvolgerà
la sua vita. " Si
immaginó la sua vita se solo avesse tenuto questo bambino o
bambina. La nanna, i
pasti, le feste, i pianti,
capricci, ma anche i
sorrisi, la gioia e le
risate...in quel momento
sorrise."

Due menti ed un'unica passione, quattro donzelle che non sanno far altro che farci girare gli ormoni a mille. Raccolta di Shot un pò...infuocate!

[Reyper/Pipeyna]
[Scritta a quattro mani con Alexiel94]
-Propongo uno scambio- intervenne Reyna per la prima volta da quando era cominciato l'incontro.
Piper si sorprese a pensare a quanto la sua voce rispecchiasse l'aspetto: regale, autoritaria ma particolare tanto da essere impossibile da non apprezzare.
-Un'amazzone andrà dalle Cacciatrici, e una di voi verrà da noi- proseguì la principessa.
[...]
Compiere quei pochi passi fu come attraversare un confine immaginario, distruggendo una frontiera invisibile. Per un attimo si sentì indifesa in territorio nemico e fece per portare la mano sull'arco, ma una cosa la fece desistere. Lo sguardo di Reyna, sebbene fosse tutt'altro che dolce e amichevole, le diede la forza di reprimere l'impulso di scattare sulla difensiva. La fissava come una nuova alleata e il fatto che la considerasse tale rassicurò Piper.

Highschool!AU | Jasico | Percabeth | Caleo | Reyper | Frazel | Blind!Nico | Deaf!Jason | Amputeed!Calipso.
La squadra di nuoto della Half Blood High School, composta da Percy, Piper, Hazel, Nico, e il Capitano Annabeth, è a pochi passi dallo sfidare la celebre Jupiter High School in un torneo. Ma quando la squadra comincia a "fraternizzare" con il nemico, gli amici improvvisamente cominciano a perdersi, e liti interne a spezzare il team. Ce la faranno i nostri eroi a farcela tanto con la gara quanto con altri problemi?
Dal tredicesimo capitolo:
"Ogni cosa divenne nera. Sentì un grido, ma era debole, e molto lontano. Era la forte pioggia scrosciante che le rimbombava nelle orecchie e cancellava ogni altra cosa. Aveva freddo, e non riusciva più a sentire Nico e Percy discutere.
Qualcosa non andava.
I suoi occhi si aprirono di scatto, ed era seduta sul marciapiede avvolta in una coperta arancio brillante. Percy era vicino a lei, teso e sveglio, mentre la pioggia gli bagnava le guance. O erano lacrime, quelle?
E dov’era Nico?"
Di questa fanfiction mi appartiene solo la trasposizione in italiano.

(Erika x Sabrina)
-Ah sì?- Domandò ancora quella voce con un certo divertimento.
Poi la vide, i lineamenti di una ragazza alta e gli occhi penetranti a pochi centimetri da lei, i capelli quasi viola ed un sorriso malevolo stampato in volto.
-E cosa ti fa pensare che, ad esempio, io ora non ti ucciderò o torturerò nel peggiore dei modi?-
Forse furono queste parole a tradirla, a lasciar intuire ad Erika qualcosa di molto, molto lontano dalla malvagità.
Anche nel timore e nel gelo sorrise.
-Il fatto che, se ti abbraccio prima che tu lo faccia, non mi farai nulla.- Rispose benevola e sicura, senza abbassare né distogliere lo sguardo dall’altra.
Non indietreggiò, ma Sabrina palesò un’espressione decisamente perplessa.
-Aspetta e questo cosa c’entr- Ma non finì la frase che due braccia le avvolsero la vita, il volto della Capopalestra erba si adagiò appena sul petto dell’altra ed un tepore inaspettato invase il corpo perennemente gelido di Sabrina.
Tutto si sarebbe aspettata, da una sconosciuta del genere, meno che sapesse leggerle dentro in modo tanto profondo e preciso.
Sbuffò, rassegnata.
-Ti odio.-

"Sono stata molte cose nella mia vita. Figlia e assassina, sposa e puttana, sorella e traditrice, amante e spergiura; a volte saggia, a volte folle, a volte sciocca e inerme. Ho creduto e ho dubitato, ho osato e ho fallito. Tante, troppe volte, ho avuto paura, tranne quando avrei dovuto averne per davvero.
Mi chiamo Bianca Auditore, sono figlia di un assassino e di una ladra. Cesare Borgia è stato il mio primo amante: diceva che era la mia purezza a istigarlo al peccato, come una macchia nera sulla mia pelle. Ma sbagliava; perché il peccato non è una macchia. Il peccato è di un bianco accecante. Come la neve e il vuoto, la morte e l’assenza. Come il lutto, la gioia, e la veste degli Assassini."

[AU! Antica Roma]
[Reyna/Piper]
[Molto, molto lemon]
Reyna era una fiera combattente. Nonostante fosse una donna aveva spesse volte dimostrato il suo valore in battaglia.
Correva voce che fosse figlia della stessa dea Bellona, che per quanto ne sapessero i legionari poteva anche essere vera. La sua abilità nelle conquiste aveva fatto in modo che fosse eletta Pretore, carica sempre detenuta da uomini. [...]
♦
Piper era molto bella e ben consapevole di esserlo, nonostante in passato avesse spesso cercato di nascondere questa sua dote. [...]
Entrava e usciva dai letti dei suoi padroni; uomini o donne che fossero. Serrava e disserrava i loro più segreti desideri, vivendo alla loro corte per un po' di tempo, salvo poi scivolare via dalla loro vita come un'ombra.

[Jasmine/Whitney]
[Lemon. Molto lemon]
[OOC come se piovesse]
Quella voce era tremendamente familiare a Jasmine. Non ebbe tempo di rifletterci perchè si sentì afferrare per un polso dalla ragazzina e avvicinare allo schermo. -Mamma, guarda chi c'è con me! La Capopalestra di Olivine City!-.
Jasmine per poco non svenne. Sullo schermo del computer c'era un volto che non vedeva da dodici anni.
-Whitney?- sussurrò.

Cominciavo a sentire il suo corpo ovunque.
Infilavo le mutande al mattino, dopo la doccia, e indugiavo sulle ossa del bacino. Lasciavo il tessuto e facevo scendere lentamente le dita intorno alle labbra.
Mi lavavo i denti e passavo un dito bagnato sulle altre labbra, quelle del viso, mordendole appena, non chiudendo la porta a chiave, sperando che entrasse, sperando che non entrasse mai.
Disegnavo con movimenti più lenti, misurati, sotto i suoi occhi. Leggeva un libro sul divano, io le davo la schiena. Bramavo il momento in cui mi sarei girata e l’avrei trovata intenta a leggere la mia storia di carne, invece che parole stampate. Non accadde.
[Questa storia si è classificata terza al contest Shopping di prompt e bonus di AllisonMonster e ha ricevuto il premio Vogue dal giudice Exoticue.]

In questa storia avete i punti di vista sia di Annie che di Finnick. Lui, un dio a parere di lei, 19 anni. Lei 17. Un amore troppo combattuto per avere un lieto fine da favola.

Sette temi diversi, sette modi diversi, sette colori diversi, tutti con un unico intento, mostrare tutte le sfaccettature di Quinn e Rachel. Non importa in che veste, non importa in che tempo, l'importante è che siano insieme.
{II Faberry Week 2012 - 16- 22 December}