“Andiamo, Malfoy, è una cosa semplicissima: dovresti solo fingere di essere il mio fidanzato per le feste di Natale. Niente di complicato, vedi? È una sciocchezza.”
L’espressione dell’ex Serpeverde si tramutò dalla sorpresa al sospetto nel giro di qualche secondo.
“Non è uno scherzo” si affrettò ad assicurargli Harry per l’ennesima volta. “I signori Weasley si concedono una seconda luna di miele per Natale, Ron ed Hermione hanno intenzione di trascorrere le festività dai genitori di lei in Australia, ma vogliono annullare i viaggi per non lasciarmi da solo… per convincerli a non farlo, gli ho detto che avrei trascorso la Vigilia con il mio fidanzato… e il tuo nome mi è scivolato fuori per caso.”

In piedi, davanti al monumento di pietra che aveva accolto le spoglie mortali di suo padre, Draco Malfoy si sentiva inghiottito da un abisso. L’Oscuro Signore aveva vinto la guerra e si era nominato Primo Ministro. Hogwarts era stata semi distrutta, l’Ordine della Fenice annientato. E Harry Potter… Draco sentì il consueto dolore all’altezza dell’imboccatura dello stomaco, non appena l’immagine del corpo senza vita di Potter gli attraversò la mente. L’Oscuro Signore lo aveva ucciso nella Foresta, il suo cadavere era stato portato come un trofeo da Hagrid, deposto davanti agli studenti. Poi era cominciato il massacro.
Potter non si era mai ripreso per un ultimo rigurgito di eroismo.
Draco si girò verso sua madre, cercando il sostegno del suo sguardo adamantino. “C’è qualcosa che devi vedere” sussurrò lei.

“Quali sono gli effetti dell’incantesimo?” chiese Ron. Quando Harry era stato colpito, lui e gli Auror erano come impazziti. A Ron era quasi venuto un infarto quando gli avevano comunicato che era stato rinvenuto svenuto nel giardino di una villa privata.
“Effetti minori, in effetti. L’incantesimo ha come scopo quello di confondere l’avversario, ma Harry deve averlo deviato in qualche modo, mitigandone gli effetti nel breve termine ed enfatizzando quelli nel lungo periodo; quindi, l’effetto peggiore sarà una amnesia temporanea.”
“Harry non si ricorderà più di noi? sbottò Ron veemente.
“Temporaneamente. E il suo corpo subirà un processo chimico per contrastare il dolore e il disorientamento. Avrà un bisogno costante di produrre ossitocina ed endorfine.”
“Che cosa consiglia, quindi?”
“Beh, riposo per cominciare. Poi molto sport all’aria aperta e tante coccole.”
Hermione e Ron sollevarono le sopracciglia in un’espressione piena di stupore.
“Il modo migliore per far produrre all’organismo ossitocina ed endorfine è lo sport e il contatto fisico con un’altra persona. Un abbraccio, una carezza… un rapporto fisico.”
“Quindi Harry dovrà passare le prossime settimane a riposarsi, fare sport e fare sesso” disse Ron. “Avrei voluto essere colpito io."

Papà mi è piaciuto subito. L’ho visto arrivare attraverso il corridoio, tutti gli altri cani si sono avventati sui cancelli. Io avrei voluto fare altrettanto, ma sono sempre stata timida. Ho capito subito che saremmo stati un branco fantastico, io e papà. Anche lui deve averlo intuito perchè dopo tre settimane di scartoffie, papà mi ha portato a casa con lui. Mi ha chiamato Tara.

Draco Malfoy è professore di Pozioni ad Hogwarts quando il passato getta un'ombra buia su Hogwarts. Sarà costretto ad allearsi con il suo antico nemico e rivale Harry Potter per capire cosa sta succedendo tra i corridoi della scuola che credeva di conoscere perfettamente.

"Beh sarà meglio non rischiare di essere disturbati." asserì Harry.
Tenendo sempre la bacchetta puntata, si sfilò il mantello gettandolo a terra poi infilò una mano sotto l'uniforme di Draco e prese a tastarlo all'altezza dei fianchi. Il biondo rabbrividì al contatto,
"Fermo!" protestò, "non osare toccarmi con quelle sporche mani."
Ma Harry parve non ascoltarlo, continuò finché non avvertì qualcosa di duro: la bacchetta che stava cercando.

|TodoDeku|
Midoriya era sempre stato convinto di poter affrontare qualunque cosa: aveva lottato per raggiungere i suoi obiettivi, si stava avvicinando sempre di più alla realizzazione del suo sogno e, in quegli anni di scuola, si era anche innamorato ed era stato ricambiato.
Sì, poteva affrontare qualsiasi cosa e sapere di avere Shouto al suo fianco non faceva che renderlo più forte.
Quando però Izuku scopre che il proprio amato fidanzato è il risultato della vita in simbiosi di due fratelli gemelli... beh, diciamo che inizia a chiedersi se ci sia un limite a ciò a cui può abituarsi.
|Attenzione: contiene alto tasso di disagio esistenziale e dello smut nel terzo capitolo!|

Keith teme il confronto diretto con la propria anima gemella, e farsi pagare per eludere il rischio gli sembra l'idea migliore della propria vita.
Lance non concorda.
[Soulmates!AU] [Prostitute!Keith] [9k]

In una delle loro prime battaglie, Shiro e Keith si perdono di vista, ma Shiro è invincibile e Keith si ferisce.
~
L'Iliade!AU che veramente nessuno aveva chiesto in questo fandom.

Keith è un'omega, ma lo sanno solo lui e Coran. Questo stato non gli ha mai dato problemi, per lo meno fino a quando incontra Lotor.
~
Keitor Omegaverse!AU

[Situato durante la seconda stagione][Galra!Keith ha scombussolato un po' il team][Keith si sente in colpa][Lance non è bravo a consolare][Ma almeno sa sorprendere sempre][Klance][Supportive Lance]
Keith ha da poco scoperto di essere Galra. Allura ancora non l'ha perdonato, il team non sa che pensare e Lance ha le idee chiarissime a riguardo.
[...]
“Fai sul serio? Sai fare qualcosa che non sia prendermi per il culo?”
“Oltre allo sprecare il tuo tempo?” Keith borbottò qualcosa in tono affermativo. Lance annuì.
[...]
[Non so dare i titoli alle fanfiction]

"Non è vero che i fantasmi posseggono la facoltà di passare attraverso i muri.
In realtà sono molto educati, e prima di entrare bussano.
Masaki rischiò quasi di non udire quel lieve suono, nelle condizioni in cui si trovava.
*
Minamisawa Atsushi era morto in un incidente stradale il 15 di gennaio.
Era una bella giornata di sole, e si stava affrettando per raggiungere il suo ragazzo per pranzo. Il giorno prima aveva nevicato molto, e le strade erano scivolose di neve. Una macchina aveva slittato in curva e lo aveva colpito mentre era sul marciapiede.
Non aveva sofferto, l'impatto era stato fatale. Aveva battuto la testa ed era morto, fine.
Il suo ragazzo lo aveva aspettato a lungo, quella mattina. Aveva persino pensato ad un centinaio di modi per fargliela pagare, perché un ritardo di più di cinque ore era veramente maleducato."
*
E se il tuo defunto ragazzo tornasse per aiutarti a superare la sua morte?
[Atsumasa] [Accenni HiroMido e MiuraMaki]

[Eren/Levi] [Modern!AU]
"Secondo me il tedesco non lo sa. E’ tipo un qualche cliente estero?”
Jean aveva davanti due possibilità: essere un bravo amico e spiegargli che “quel fico” era niente di meno che Levi Ackerman, una delle persone più importanti dell’azienda, il quale sapeva parlare benissimo il tedesco e almeno altre tre lingue, oppure vendicarsi del fatto che quella mattina Eren gli avesse fatto la doccia col caffelatte.
Ci mise meno di un secondo a decidere.
“Sì, è uno dei nostri clienti esteri. Non credo capisca il tedesco.”
Un ghigno comparve sul volto di Eren. “Te l’avevo detto io. Quindi è il mio capo?”
“Qui chiunque è il tuo capo, pure io. Sei solo un tirocinante non pagato in prova. Gli schiavi a confronto venivano trattati meglio di te.”
“E’ un mio superiore, dunque… cavolo, è ancora più eccitante,” sospirò e fissò l’uomo, il quale aveva appena smesso di parlare al telefono. “Cazzo, quanto è bono.”
In cui Eren si mette a commentare la figaggine del suo capo Levi in ascensore con Jean, certo che il diretto interessato non sappia parlare la sua lingua. Non ha idea di quanto si sbagli.

[Eren/Levi] [Canon!Verse]
Levi fece scivolare un pollice sul labbro inferiore del ragazzo e sorrise.
“Quanto rimpiango di non aver mai provato a baciarti.”
Già si immaginava comparire sul volto di Eren una smorfia di disgusto, eppure il ragazzo cominciò a singhiozzare disperatamente e afferrò il palmo di Levi, premendo la sua mano contro il suo volto.
“Capitano…”
Levi lasciò che il proprio braccio cadesse sul terreno, percependo i sensi abbandonarlo definitivamente.
“Addio, Eren,” fu tutto ciò che riuscì a dire prima di chiudere gli occhi.
Di certo, non si aspettava di riaprirli e trovarsi nei suoi alloggi.
Ovvero, quella volta in cui Levi confessa robe ad Eren prima di morire. Peccato che poi non muoia.

[Voltron Legendary Defender ]
[Sheith Week] Day 3: Fight Me/Love Me
Il bambino inclinò il capo da un lato. Takashi si rese conto in quel momento di non averlo ancora sentito parlare, solo emettere lamenti rauchi. - Come ti chiami? -, chiese. Indicò il proprio petto con un sorriso soddisfatto. - Io sono Takashi Shirogane. -
- Shiro... -, ripeté l'altro. Takashi scosse gentilmente la testa.
- No, no. Quello è il mio nome. -, corresse. - Ora dimmi il tuo. -
Posò involontariamente il dito indice contro il petto del bambino, ma lui non si ritrasse; al contrario, rimase a guardarlo per qualche istante, prima di risollevare il capo. - Keith. -, rispose soltanto.