"L’aveva fatto mille volte, in passato: stare con le storie perché lì era al sicuro, molto più che con le persone. Le storie non ti aggredivano, non se ne andavano. Se ne stavano al loro posto e facevano il loro dovere. Erano puttane, di quelle brave." - Francesco Dimitri, Alice nel paese della vaporità. Forse è effettivamente per questo motivo che scrivo. Perché le storie ci tirano fuori dalla nostra vita per quel tanto che basta a farci vedere le cose in modo diverso, o a farci dimenticare il mondo per qualche minuto, proprio come le puttane, quelle brave però. Forse anche perché fanno vedere la bellezza anche alle pessimiste croniche come me (dicono che tra me e Leopardi ci sia una certa affinità, ma ho sempre preferito Montale. O Baudelaire.) Niente, che dire? Amo i libri, la musica (suono **) e il cibo. Sono una cioccolato dipendente, ma solo fondente, e bevo the ad ogni ora del giorno. Tendo all'insonnia, quindi alla caffeina e alla nicotina. Il mio libro preferito è pressoché sconosciuto e su una delle tante mensole di camera mia ho un barattolo per conserve con dentro i soldi per i viaggi (che diminuiscono drasticamente quando mi viene voglia di giapponese). Quello che scrivo in parte rispecchia la mia vita. Di solito la protagonista sono io, ultimamente mi limito a personaggi solo speciali. Forse perché io non sono speciale (?). Dicono che sono misantropa, empatica e saccente. Contraddittoria, effettivamente. Ho una passione smodata per gli avverbi (suvvia ed ebbene sono tra i miei preferiti, ahimè non si sentono più :C) Se capitate su questa pagina, è perché avete una vena non troppo nascosta di masochismo. Però quello che scrivo, lo prendo dal mondo. Dalla bellezza malinconica che ci vedo. Dalla bellezza che c'è, se si guarda bene. Perché "c'è bellezza ovunque".