Dal capitolo 3 "Lezioni di canto":
“Canta ora, qualsiasi cosa succeda…”
Iniziai ad intonare le prime note senza più leggere la partitura, anche se non ne avrei avuto bisogno neanche per la prima volta, e nonostante la posizione scomoda uscì qualcosa dalle mie labbra. Sentivo la parte del pianoforte canticchiata dalle sue labbra, continuai a cantare anche quando le sue mani abili e attente scesero sui miei fianchi per poi risalire fin quasi al seno. Un gemito di estasi stava per giungere alle mie labbra quando con uno scatto improvviso me lo ritrovai di fronte con le dita che affondavano gentili nelle costole all’altezza del seno, il viso ad un centimetro dal mio mentre lentamente mi guidava verso la sua direzione.

Lei è una giovane, brillante chef pasticcera che vuol fare carriera.
Lui è il fascinoso e oscuro titolare di un locale esclusivo dove lei potrebbe finalmente farsi notare.
Lei accetta il lavoro offerto da lui...
...e precipiterà in un incubo terrificante.
La storia, precedentemente conclusa, è stata ora riaperta per un prosieguo, sia inteso: non con capitoli revisionati, ma con capitoli aggiunti! Per chi aveva letto in precedenza la storia completa, può ricominciare la lettura dal quindicesimo capitolo! Spero vi venga voglia di riaprirla, perchè ho in serbo tante novità:
una ragazza all'apparenza dura, un'infiltrata, con una missione ben precisa,
un vampiro bellissimo e pieno di sè, il classico "uomo che non deve chiedere mai" (ma è davvero così str...zo?)
suo fratello, un ragazzo dolcissimo, romantico , un vero gentiluomo d'altri tempi!
E nello sfondo, un'organizzazione che vuole costringere i vampiri alla resa dei conti!

Per il mio amico Magmadon *^*
L'angelo prese la sua borsa e si diresse verso la cucina, si sedette ad una sedie, fece scomparire le ali bianche, e scoppiò in un pianto liberatorio. Drew, intristito da quella scena, le si avvicinò e le baciò una lacrima.
-Mia madre aveva ragione... fra noi non può funzionare... tu sei un demone, e io sono un angelo.- disse la ragazza continuando a piangere disperatamente (...)
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(...) -Prendimi Drew.- sospirò Daisy tirando indietro la testa.
-Non me lo faccio ripetere due volte.-

Detesto i giornalisti. Detesto averlo dovuto rivedere in questo modo, dopo più di dieci anni.
Mi tremano le labbra e Nao se ne accorge. Addolcisce immediatamente lo sguardo, strappandomi di mano il giornale.
« Avevo chiesto a Misako di non mostrartelo, come diavolo sei riuscita a leggerlo? » domanda, volgendo un fugace sguardo all'articolo con velata ironia e gettandolo malamente sul sofà dell'appartamento. Come se la governante sia responsabile dei miei pasticci sentimentali e del mio masochismo!
Mi concedo un mezzo sorriso stanco. Nao è molto più di un amico per me, è un fratello.
« Gliel'ho rubato! »
Inarca un sopracciglio elegante, ridacchiando all'ammissione di una donna ancora bambina, che dentro sè continua a portare due ridicoli codini rossi e sgargianti.
« Sana... »
« Sto bene, Nao. Sto bene... voglio solo farmi una doccia calda e prepararmi per l'appuntamento di stasera. Sono sempre in ritardo! » ribatto scocciata, liberandomi dalla sua presa e avviandomi verso il bagno.
Sto per scomparire oltre la porta, ma la sua voce mi blocca all'istante.
« Non è andando a letto con Brad, che risolverai la cosa. »
Abbasso la testa sconfitta, mordendomi un labbro.
|Sana/Brad/Akito|