L’odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma. (George Byron)
Shizuo e Izaya si sono odiati dal momento del loro primo incontro e da allora non hanno mai smesso. Questa è la versione ufficiale dei fatti, ma se invece le cose non fossero andate esattamente così? Se ci fosse dell’altro, dietro le ragioni del loro odio?

“Maledizione!!!” sibilò Izaya, ancora carponi sul gabinetto, mentre con la mano destra si riavviava i capelli, cercando di darsi un tono. L’inconscio e da un paio di settimane anche la vita gli avevano giocato nuovamente un brutto scherzo, riesumando dal passato stralci di memorie che aveva cercato di reprimere in ogni modo. Da un po’ di tempo la realtà stava sgomitando prepotentemente per tornare a galla e stavolta non avrebbe ceduto.

«Quando hai dieci anni li chiamano amici immaginari. Roba da bambini, insomma. Quando hai vent’anni invece dicono che sei pericoloso, che sei un folle, ti danno perfino del genio, e diventa tutto molto sexy e divertente. Poi però compi trent’anni e – bam!» Izaya inclina la nuca, puntandosi l’indice sul mento come se fosse il grilletto di una pistola «Ti diagnosticano una malattia mentale e cominciano a imbottirti di pillole.»
Shizuo scopre che ha ancora un sacco di cose da imparare su Izaya Orihara.

Izaya, durante una delle sue ricerche malate, scopre qualcosa che potrebbe cambiargli l'intera vita, ma deve fare un sacrificio assolutamente inaccettabile.
Riuscirà Shizuo ad accettare la sua decisione oppure cadrà in un vuoto infinito proprio come l'amato?

Il desiderio, la brama di possedersi a vicenda ancora viva negli occhi rosso profondo dell'uno e negli occhi color cioccolato fuso dell'altro.
Le loro lingue ancora unite nella disperata ricerca di qualcosa che però non riuscivano a trovare.
Le braccia che si stringevano più forte, temendo che qualcosa fosse di nuovo pronto a separarli e il calore dei loro corpi che cresceva insieme a quello nella stanza, alimentato dalle braci ardenti che tranquillamente continuavano a bruciare, riscaldando maggiormente i corpi riversi sul pavimento.
Le lacrime scorrevano ormai rassegnate a venire alla luce, delicatamente asciugate da due mani slanciate e dalle dita affusolate.
Un sorriso gli comparve sul volto.
Non aveva paura.
Non dovevano più averne.

Uno scontro come tanti cela più segreti di quelli che intende rivelare.
Il tuo peggior nemico diventerà il tuo unico alleato.
Hai mai sentito parlare del "Fiore del deserto"?
Il timer è scattato, ma non se ne è accorto nessuno. Dove sarai quando arriverà allo zero?
Comincia a correre. O combatti per la tua vita.
Il diavolo ha chiamato il tuo nome.
[Shizuo x Izaya]

Ma saalve, un piccolo appunto prima dell'introduzione vera e propria:
- in questa FF la coppia Shizaya è consolidata, anche se si limitano ad un rapporto odio/sesso;
- alcune cose che scriverò potranno non coincidere con l'opera originale (mi riferisco al light novel), ma questo non è un AU, quindi mi scuso in anticipo per i miei eventuali errori *inchino*;
Trama: (quella vera xD )
Si comprende il vero valore di qualcosa solo quando si rischia di perderla...
Di solito si dice cosi, ma esistono persone cosi ottuse (testarde), che non la capiscono neanche in questo caso o, meglio, non lo vogliono ammettere.
Una di queste persone è Shizuo, incapace di comprendere se stesso e ciò che lo spinge verso la persona che giura di odiare di più al mondo.
L'unico motivo per cui si impegna tanto per andare a salvare quella stupida pulce è solo per evitare che la sua scomparsa (essendo l'informatore per eccellenza di tutti i clan yakuza della regione), causi una serie di scontri a fuoco tra mafiosi per tutta la città. E' solo per questo, non c'è altro motivo.
Izaya è stato catturato, Ikebukuro rischia il collasso.
E il rapitore vuole Shizuo.

Un tutore dannatamente protettivo.
Due sorelle, un punto debole.
Un'amore da tenere segreto, la stessa esistenza di questa persona da tenere segreta.
Un'amico pagato per tenere i tuoi segreti.
Possibile che la vita di un liceale sia così schifosa?

« Shinra, mi hai svegliato per farmi vedere Izaya? » chiese Shizuo, ancora incredulo, puntando il dito indice verso l’altro ragazzo. « Tu.. Chi sei? » chiese in modo innocente l’Orihara fissandolo.
Con quelle tre semplici parole, il suo mondo si sgretolò in tanti piccoli pezzetti di vetro che nemmeno lui sapeva se sarebbero potuti essere incollati in qualche modo.

Tornato a casa dalla guerra dopo due anni, Mail è ancora tormentato dall’angoscia della morte. Cercando di scacciare questi pensieri incontra Mihael, uno studente trasferitosi da un anno nella sua città. Grazie a lui, Mail riesce a superare i suoi tormenti, ma quando cerca di elevare la loro relazione a qualcosa di più importante Mihael si tira sempre indietro. Perché?