Povera carta di caramella, privata del suo qualcosa più importante.

Dieci brevi storie che parlano del rapporto tra Ymir e Christa. Dieci storie il cui filo conduttore è il peccato.
1 Danza con me «Perché?» insistette Christa afferrando la maglia zuppa d’acqua della compagna. Cercava una risposta, aveva paura di essere rifiutata, ancora una volta.
«Perché io non sono quello che sono e non posso portarti nel mio inferno. Sarebbe una colpa sporcare con il peccato una dea e questo non posso permetterlo».
2 Altare «Ci osservano». «Hai paura di peccare?» chiese Ymir con un ghignò beffardo. «No, perché ho già peccato»
3 Vivi «Anche se sei frutto di un errore, di un tradimento, di un peccato?» domandò con voce lieve stringendo i pugni.
4 AU Redenzione «Il mio compito è redimere i peccatori»
5 Errore: Christa si leccò le labbra, fece scivolare le mani nel pantalone di Ymir. Trasalì. «In questo giorno di Natale il peccato ci attende».
6 Buon Compleanno

La cella era fredda e umida e Ymir passava il resto dei suoi giorni che le restava da vivere in quella gabbia senza vie d'uscita. Era il giocattolo di Hanji Zoe, la cavia perfetta, ma ai condannati a morte non si nega un'ultima richiesta e Ymir sa già cosa desidera: vedere Historia Reiss per un'ultima volta.
Ymir abbassò il capo, soffriva nell'ascoltare quelle parole, forse sarebbe stato meglio morire insieme. Historia afferrò il mento della donna tra il pollice e l'indice, ordinò.
«Guardami».
«Lo sto facendo».
«Dimmi cosa vedi perché io non so più chi sono».

Dopo una notte di divertimento tardivo, Ymir e Christa dimenticano la loro regola più importante. Non rimanere nello stesso letto durante la notte, specialmente nude. Cosa faranno quando giungerà di nuovo la mattina e tutti le vedranno nella posizione più compromettente?

"Ogni sei mesi tutti i ragazzi di tutte le scuole dello stato, di età compresa tra i diciassette ed i venti anni, venivano sottoposti ad un test.
Tutti i test erano spediti direttamente alla sede centrale dell’ADP a Vernon, dove erano analizzati, smistati e valutati.
C’erano tre responsi possibili: il primo, ragazzo normale, potevi continuare la tua vita come se niente fosse successo; il secondo, potenziale Veggente, non eri arrestato – od ucciso, come ebbi modo di scoprire in seguito – come un Veggente attivo, ma ad ogni modo eri obbligato a sottoporti a test clinici per valutare la tua resistenza al Mitronio, per calibrare una cura su misura; il terzo, potenziale Vegliante, un soldato, una risorsa del governo, da quel giorno la tua missione era quella di dare la caccia ai Veggenti attivi.
A quanto pareva, io ero una potenziale Vegliante."

"Basta.." la sua voce trema. Non resiste più.
"Supplicami." Ancora il tuo tono dominante mentre spingi in lei più forte.
"Ti prego..." sta piagnucolando.
"No." Ti manda fuori di testa sentirla così indifesa e succube di te e delle tue mani.

Lei sapeva cosa voleva: la sua resa totale, il vederla abbandonarsi a lei in quel modo delizioso.
Lei sapeva che sarebbe riuscita ad averla; lo leggeva nei suoi occhi, lo capiva dal modo in cui li distoglieva ogni volta che si guardavano troppo a lungo, dalla leggera tensione dei suoi muscoli ogni volta che si sfioravano.
Lei fuggiva da quel desiderio, lei correva sempre via, ma stavolta l'aveva catturata e non le avrebbe più permesso di scappare.
Spin-off di una storia in corso di scrittura.

Avventura (apparentemente?) sovrannaturale, d'azione, di demenzial-horror e quant'altro, invito a cercare di saperne di più leggendo direttamente l'introduzione più ampia.

[Maleficent]
Aurora lo chiedeva tutti i giorni e Malefica sapeva che non avrebbe smesso finché non avesse ottenuto ciò che voleva.
«Puoi portarmi a vedere il cielo?»
[Malora, Maleficent/Aurora]

[Maleficent]
«Ditemelo e basta» sbuffa la maga, chiedendosi quanti sortilegi dovrà lanciare prima che quelle tre si mettano finalmente d’accordo.
«Il principe Filippo si è dichiarato ad Aurora!» esclama Verdina battendo allegramente le mani.
Malefica si irrigidisce e Fosco, appollaiato in versione volatile sul ramo di un albero, emette un verso sorpreso sbattendo le ali nere.
[Malora, Maleficent/Aurora] [Don't like, don't read]

Quando Reiner portò il braccia dietro lo schienale della bionda e dietro la sua spalla, portandosi più vicino alla piccola ragazza, fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Fece per alzarsi, ma nell'azione il suo piede incontrò quello della ragazza seduta davanti a lei facendole notare la loro vicinanza. Un nuovo sorriso si formò sul suo volto.
"Possiamo giocare in due a questo gioco, allora."

Era quasi l'alba quando accadde.
Quando si svegliò di colpo, dopo aver visto Marco bruciare ancora una volta dentro la sua mente, non trovò la rassicurante presenza dei poster dei Led Zeppelin e di Blondie, né la sua amata lava lamp. C'era qualcosa, a ostruirgli la vista. Qualcosa che stava a cavalcioni sopra di lui, che lo sovrastava, qualcosa la cui vista lo paralizzò.
L'essere aprì la bocca.
«Chi sono io?»

Questa è la prima fanfiction che dedico a quest'anime stupendo. Sarà una raccolta dei pensieri che, i personaggi principali, non hanno mai detto. Spero di non andare OOC... Ringrazio chiunque legga!

Bellatrix si scopre soggiogata dal fascino di Hermione.
Decisa a punirla, da il via ad un gioco di potere che presto non sarà più in grado di controllare.
E quando i giochi finiscono, il finale può essere inaspettato...

La famiglia Brambilla è una perfetta famiglia tradizionale: padre, madre e due figli.
Udumberto è il capofamiglia: è alto, moro, occhi verdi, fa palestra e dirige un’azienda di famiglia. Magda fa la casalinga, è bionda, colleziona tazzine da tè e fazzoletti pregiati. I loro due figli Edenrico e Giannandrea sono sempre stati bravi a scuola, ubbidienti, quasi ordinati, e nonostante qualche birbanteria sono cresciuti bellissimi e intelligenti.
Tuttavia qualcosa turberà la serenità della famiglia tradizionale: Giannandrea è gay. Ops.
(Nel testo sono presenti vari stereotipi)