Lui alza lo sguardo e inclina un po’ la testa.
-Dimmi, James, che succede?
Allora io prendo posto vicino a lui, veloce, e mi mordicchio un po’ il labbro perché non so da dove cominciare.
-Ho bisogno del tuo aiuto..- prendo un respiro –Come si fa a essere gentili con una ragazza?
La domanda lo spiazza.
Sgrana gli occhi e poi scoppia in una sonora risata.
Sinceramente, non capisco.

Io procedo dietro di te, i miei piccoli passi da topo, che si affrettano per seguire i tuoi, nella tua ombra che si posa sul mio corpo grasso.
Prima classificata al "Contest Titolo Unico 2° Edizione" indetto da remvsg sul forum di Efp.

-Allora?- domandò Sirius a Ninfadora, che giocherellava con una ciocca dei suoi capelli –Guarda un po’ come sei magra e piccoletta e hai.. quanti anni?, tre?
-Ne ho cinque di anni!- gridò lei a quel punto, rivolta al cugino.
-Beh, allora se hai cinque anni dovresti essere capace di dirmi perché sei arrabbiata..
Ninfadora annuì, tirando su col naso.
-Bene, allora andiamo un po’ a sederci sul divano..
Se la caricò in spalla, e attraversò il corridoio a grandi passi.
-Ti lo dico?- chiese lei, appena Sirius l’ebbe appoggiata su un cuscino.
-Dimmi, dimmi..
Lei tirò un profondo sospiro.
-Peter mi ha lasiata.

Hugo Weasley amava il cibo.
Sia chiaro, non il cibo commerciale dei fast-food, no.
Non i biscotti ripieni di coloranti e dal sapore simile alla vernice, no.
Hugo amava il cibo vero.
(...)
Capirete dunque che, con dei gusti così raffinati, questo ragazzino non poteva prendere come modello culinario il padre Ron.
Nacque così, durante una cena di famiglia alla Tana, un insolito sodalizio.

Solitamente al momento dei pasti, avveniva uno strano fenomeno di migrazione dal tavolo di Corvonero a quello di Grifondoro, al quale si trovava una specie di setta, un gruppo di eletti, che parlavano fittamente tra loro durante tutta la durata del pranzo o della cena.
Li chiamavano il “clan Potter-Weasley”, per ovvie ragioni.
C’erano James, Albus e Lily Potter, e poi Rose, Hugo, Dominique, Fred e Louis Weasley.
E ovviamente c’erano le eccezioni, quei ragazzi che dovevano avere per forza qualcosa di particolare per essere entrati nel clan, non essendo parte di nessuna delle due famiglie.
Scorpius Malfoy, Frank Paciock e Marcus Scamandro.
Rose si sedette di fronte a Lily, mentre Scorpius e Albus la affiancarono uno a destra e l’altro a sinistra, tutti e tre con lo stesso sorrisetto stampato in viso.
-Allora Lily.. Sicura che vada tutto bene?- chiese Rose con noncuranza.
-Già, sorellina, tutto a posto?
-Qualcosa che non va, rossa?
Lily li guardò prima con sorpresa, e poi con gli occhi socchiusi, come per volerli incenerire.
-Chi vi ha detto cosa?
-Nessuno!
-Cosa? Che cosa?
-Che hai combinato al povero Paciock, eh?
Rose guardò Scorpius in cagnesco.
-Razza di idiota! Avevamo detto non troppo espliciti! E tu cosa fai?! “Che hai combinato con Paciock?”!- lo scimmiottò infuriata, poi prese un profondo respiro e sorrise incoraggiante verso la cugina –Allora, Lily, non hai voglia di raccontarci che succede tra voi due?
-Perché si dà il caso che, o lo dici a noi, e noi ti aiutiamo, oppure chiediamo aiuto a James.. E non credo che ti convenga!- le fece Albus.
-Ok- lo sguardo di Lily saettò da suo fratello, a sua cugina e al loro migliore amico. -Perché vi interessa tanto?
-Abbiamo assunto la carica ufficiale di Cupidi scolastici- rispose Scorpius con pomposa serietà.

Hermione alzò lo sguardo, per trovarsi davanti due grandi occhi verdi e un piccolo naso all’insù che colava.
Albus aveva le guance tutte rosse e ansimava per la corsa.
Hermione sorrise e lo prese in braccio, posandoselo in grembo, e asciugandogli il naso con un fazzoletto.
-Grazie- sorrise lui facendosi coccolare dalla zia preferita.
-Allora, Al, che succede?
Il piccolo si afflosciò triste contro la zia.
-Non voiono farmi giocare..

James le fece una linguaccia e cominciò a leccare il purè, con la faccia nel piatto, come un cane.
Rose lo fissò in silenzio, prima con espressione disgustata, e poi assorta.
E per una, infinitesimale, frazione di secondo, tutti seppero esattamente cosa sarebbe successo.

-Però mi sa che tu, Jamie, hai preso solo la parte buona di loro due!- sorrise Harry dolcemente, non sapendo che con quella frase stava commettendo il più grande errore della sua vita.
-In che senso?- chiese James sospettoso.
-Nel senso che tu sei un bambino bravissimo che non combina mai guai!
Le sopracciglia di James si inarcarono tanto che non fu più possibile vederle sotto la frangetta castana.
-Ah, sì?

"Il mio nome è Regulus Arcturus Black.
Nessuno me l’ha mai chiesto, ma il mio colore preferito è il blu.
E amo studiare Storia Della Magia.
Ho diciassette anni.
E non mi piacciono i broccoli." Le ultime riflessioni di Regulus, prima della morte. Ditemi un po' che ne pensate.

Ti chiedi come sarebbe stato.
Il vento ti punge gli occhi.
Come sarebbe stato se quel giorno sul treno ti fossi seduto in un altro scompartimento.
La moto romba rumorosa nella notte.
Come sarebbe stato se tu non fossi finito a Grifondoro, se non ti fossi seduto vicino a lui.
Il tragitto è lungo, non puoi nemmeno materializzarti.
Come sarebbe stato se non aveste cominciato a fare battute sulla McGranitt.
Le stelle in cielo sembrano così luminose.
Come sarebbe stato se non ti avesse chiamato, in un giorno qualunque, “migliore amico”.
Prima classificata all' "Only Edit Contest" indetto da Jessica Black sul Forum di EFP.

C’è un momento, nella vita quotidiana di ognuno di noi.
Un momento in cui ci troviamo soli, in una stanza, e ci fermiamo, lontani dagli occhi degli altri.
In quel momento tutte le nostre difese e le nostre maschere cadono, lasciando spazio ai nostri veri sentimenti.