Ma forse, più che stanco sono insoddisfatto, come se ci fosse qualcosa di più… come se questo fosse solo una parte…
Alzo lo sguardo e ho una visione; una fanciulla vestita di rosso che mi guarda, ma sbatto un po’ le palpebre, e quella non c’è più…
Me la sono immaginata…? Può essere, questa serata è un po’ strana, è come il Carnevale; ciò che c’è, non c’è, e ciò che non c’è, c’è.

“Io la vedo tutti i giorni, in te… sei uguale a lei… e ogni volta che ti guardo mi viene in mente ogni sua singola parola, quindi lo ritengo mio preciso dovere continuare a farlo."

50 domande tutte uguali, 50 risposte tutte diverse che variano in base a chi si trova a confrontarsi con questo semplice test che Sasha ha scovato in giro ed è assolutamente intenzionata a far fare anche ai suoi amici.
Chi l'ha detto che da un ghiochino un po' sciocco, non possano venir fuori cose interessanti?

Death Mask stava osservando il suo compagno da un pezzo e star lì ad aspettarlo lo aveva costretto ad armarsi di una gran pazienza. Pazienza che solitamente non aveva ma questa volta voleva proprio sapere perché l’altro si ostinasse a fare ciò in cui si stava adoperando con tanta perizia.
Quello non rispose allora Cancer insistette: ”Almeno dimmi a cosa ti serve…”
“A niente” fu la laconica risposta di Aphrodite.

E cosa succede quando Manigoldo porta Albafica al mare a vede il sole che sorge?

Si era risvolto al più piccolo con un sorriso, grato che fosse venuto ad accompagnarlo quella volta. Solitamente, non aveva problemi a recarsi lì anche da solo, anzi spesso lo preferiva, ma Taemin gli aveva sempre detto che stargli vicino, anche in quelle occasioni, non era assolutamente un fastidio.

“Ci alziamo? – lo incitò il ragazzo ridacchiando, continuando poi - Vuoi che prepari la colazione anche per te?”
Il più piccolo odiava dover rispondere a qualunque domanda già di prima mattina, trovò la forza di dire solo
“altri cinque minuti…”
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Una JongKey al giorno toglie il malumore di torno
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Un episodio per ogni giorno di febbraio

Piccoli gold saint alla scuola elementare, alle prese con il tema “Descrivi il tuo compagno di banco”
...per la serie Welcome Back to School!

“Ma secondo te – Taemin ruppe la quiete rivolgendosi al fratello – chi comanda tutte le nevicate, dicendo ai fiocchi dove andare?”
Il più grande sorrise, avvicinandoglisi e mettendo una mano sul vetro freddo, vicino alla sua
“I fiocchi di neve sono come un grande popolo e anche loro hanno un sovrano che li guida”
“Ah sì?” chiese stupito
“Già, lo spirito dell’inverno è il loro re”
“E come è fatto?” continuò curioso”
“Non lo si può dire con certezza, non è facile vederlo sai, gira sempre circondato dai suoi fedeli sudditi… ma nelle notti più fredde, può capitare di scorgerlo… ”

Si avviò per seguire lo zio e l’amico quando con la coda dell’occhio vide una girandola. In realtà l’aveva notata già altre volte ma in quel giorno ventoso era stata particolarmente visibile mentre ruotava allegra a colorata in lontananza.
“Senti – disse avvicinandosi al ragazzo più grande – secondo te, se la prossima volta porto una girandola, a papà piacerà?”

"Passando buttò un occhio alla camera del suo coinquilino, quella sì che era un vero casino, letto sfatto ricoperto da oggetti di qualsiasi tipo, scarpe sparse un po’ in giro così come zaini e borse e il tavolo che non ricordava neppure un tavolo.
“Quell’idiota…” riuscì solo a pensare con una punta di simil disgusto nella voce.
Ma dove era diretto la situazione era anche peggiore.
Il tavolo era stato in parte già ripulito ma alcuni bicchieri ancora permanevano insieme a bottigliette varie e tovaglioli. Prese tutto ciò che si poteva buttare e con un gesto deciso li mise nel bidone. I bicchieri li portò nel lavello, dove li aspettava una pila immensa di piatti da lavare, reduci dal pranzo, la colazione e forse anche la cena della sera prima.
Era davvero troppo."

"Aspetta! Prima che tu vada devo dirti una cosa importante"
"Già di prima mattina?"

“E’ incredibile…”
“Cosa…?”
Dopo una lunga pausa Manigoldo aveva ripreso “Che posso ancora sentirlo… che siamo di nuovo vivi…”

“Manigoldo”
Non c’era persona al Santuario che non conoscesse quel nome, soprattutto nella sfumatura potente e minacciosa che il tono adirato del Gran Sacerdote sapeva conferirgli quando il proprietario di quel nome ne combinava una delle sue, dicasi un giorno sì e l’altro pure.

Non c'è nulla da fare, al trauma del lunedì mattina non si sfugge.
Ma forse, basta solo aver vicine le persone giuste...