Marco e Stefania dopo anni legati dal filo del destino. Per dare ai Sancolombo il dego finale che meritavano

Ed eccoci qui con una seconda oneshot su Rosa e Tancredi, avevo in mente quest'altro scenario e non ho potuto fare a meno di svilupparlo. È molto difficile scrivere un personaggio come Tancredi ma spero che non sia male e che la lettura sia gradevole. E chissà se mai vedremo una scena simile nella soap, io temo di no 🥲

Ebbene sì, non pensavo sarei arrivata al punto di scrivere una fanfic su Rosa e Tancredi ma è successo. Non scrivevo da mesi e loro due hanno acceso di nuovo la mia mente creativa, erano giorni che pensavo a questo scenario del ballo. Spero che i personaggi non sembrino troppo OC, io ce l'ho messa tutta per non snaturarli troppo

Chi non muore, si rivede!
In maniera del tutto casuale, mi sono sentita ispirata a scrivere questa fanfiction che ripercorre un po' il finale del daily 3, e quella che dalla sera alla mattina ci è stata presentata come la storia d'amore del secolo, ma in realtà era solo un calesse (e non lo diciamo solo io e tutte le IRocco giustamente derubate, lo dice anche la versione on screen che ci è stata poi rifilata a fine daily 4, dato che NESSUNA storia che si rispetti sarebbe mai stata chiusa in questa maniera e, soprattutto, arrivando a snaturare la purezza assoluta e indiscussa di un personaggio come Rocco Amato).
In particolare, come cerco di fare in tutte le mie fanfiction, ho voluto restituire un po' di giustizia narrativa a una coppia, ma soprattutto a un personaggio, bistrattati come forse nessun'altra.
Piccola nota a margine: ho cercato di non snaturare Irene, rendendola il tipo di ragazza che blatera qualsiasi cosa le passi per la testa, benché con Rocco abbia confidenza, e ho puntato sulla disfunzionalità; ma fino a prova contraria, nessuno può sapere se nella sua testa intrattenga o meno monologhi articolati e contorti come quello che troverete all'inizio. ;)

Irene e Alfredo | Fix-fic, con questa fic vorrei sistemare il finale che, per l'ennesima volta, questa fic di *** mi ha rifilato. Parto dal canon per poi... beh, lo scoprirà chi avrà voglia di leggere. Spero vi piaccia :)
PS: dato che non mi piacciono le amiche che Irene ha attualmente, eccetto Elvira che cercherò via via di includerla sempre di più, occasionalmente torneranno a farci visita Stefania e Gloria (che sia un rapporto inventato o meno -no!- io ho deciso di approfondirlo perché mi sarebbe piaciuto vederlo dato che a Irene manca la madre, spero non abbiate nulla in contrario :P)

Alfredo e Irene | Non mi è mai piaciuto il modo in cui hanno sviluppato gli Alfrene, a partire dal fatto che i loro primi incontri siano avvenuti off-screen. Ho provato a realizzare una fanfiction che ripercorra il loro intero percorso dall'inizio e a modo mio, partendo dall'estate del 1962, periodo in cui entrambi, secondo il libro "L'estate delle Veneri", hanno cominciato a nutrire dei sentimenti l'uno per l'altra. Tra l'altro, questa vuole essere anche una fanfiction che approfondisce le vite dei rispettivi personaggi, di cui si è parlato o troppo poco, o per niente (soprattutto nel caso di Alfredo). Spero che questa prima parte, una specie di esperimento, sia riuscita nell'intento di dare giustizia ad una ship che, nonostante i suoi difetti, mi piace, e dalla quale mi aspettavo di più.

Lo fece entrare, si fermarono in mezzo alla stanza, Clara aspettava voleva davvero sapere cosa Alfredo volesse dirle? E così con voce tremante Perico chiese: " Sei mai stata innamorata si me? Se non lo sei mai stata fa nulla, non ti importuneró più, non ne parleremo più, ma se in cuor tuo provi ciò che provo io, dimmelo." Rimase sorpresa e spiazzata come poteva dire queste cose, come poteva farmi questo proprio ora, ora che aveva un uomo che l amava.......

Una missing moment che volevo fare da tempo su loro due. Quei due che si sono presi il mio cuoricino, ora distrutto ma ancora speranzoso per un loro ritorno e stavolta per sempre!

Chi non muore, si rivede. Tra le 357000 storie Barbegrino che ho in cantiere, ho scelto di partire da questa.
è da un anno che ribollo - principalmente dentro - per l'introduzione a dir poco deludente e imbarazzante (per lui, ovvio) di Matteo Portelli, verso il quale non è che nutrissi tutte queste aspettative ma, come si suol dire, 'manco a fà così'.
Perciò, ho deciso di apparare l'apparabile. Come noterete, i cambiamenti nel dialogo iniziale sono minimi; più che altro, mi interessava dare profondità e ragioni a chi, altrimenti, di sicuro in partenza non ne era particolarmente dotato, e di certo le ha perse man mano che la trama si dipanava.
Da metà in poi, soprattutto nel secondo capitolo, ho introdotto la mia alter ego, sorella, cugina amica, l'unica e sola Roberta Pellegrino. L'unica con il coraggio e le argomentazioni per sottolineare l'inconsistenza del Portelli, ma sono dettagli.
Non penso di proseguire oltre il terzo capitolo: da tempo ho smesso di rattoppare per intero le falle di chi viene profumatamente pagato per scrivere il decadimento cui assistiamo.
Lo faccio solo per Marcello e Roberta. E un po' pure per me.
Spero vi piaccia e vi risollevi un po'.

Milano, 1976. Un uomo vive sospeso tra il presente, freddo e spento da tragiche perdite, e il passato, segnato dall'amore e dalla passione per sua moglie. Attorno a lui il figlio Andrea, segnato dalla presenza-assenza di padre e madre, e gli amici di sempre, sempre più spaesati e incerti nei confronti dell'uomo.

Ciao a tutt* 💖
Dopo secoli torno a scrivere di Salvo ed Elvira dopo finalmente il tanto atteso bacio la cononizzazione della coppia 🥹
Una piccola os su un possibile scenario, o almeno quello che piacerebbe a me, sulla loro uscita di scena dalla serie come COPPIA (autori non fate cazzate). I Salvira a Londra per cose belle, spero vi piaccia questa idea e scusate se sono arrugginita ma non scrivevo di loro veramente da tanto 🥹🫶

“Truffare una persona di famiglia, una persona che l’ha sempre sostenuta, che ha cresciuto i suoi figli!”
Le urla di Marcello le risuonavano nella testa da quella mattina. Non avrebbe potuto in nessun modo dimenticarsele.
Mia personalissima versione dell'ultima puntata del PDS con protagonisti Adelaide e Marcello dopo la sfuriata con Umberto. Non è niente di serio e spero vi piaccia!

Erano passati tanti anni dall'ultima volta che l'aveva vista. Era andato a Bologna pur di chiarire con lei, pur di spiegare perché l'aveva fatta soffrire. Ma ciò che vide lo mandó in pezzi, lei che sorrideva ad un altro, lei che l'aveva dimenticato. E così aveva deciso di andare avanti, di provare ad amare ancora, ma ogni donna che aveva avuto non erano lei. Ludovica non era mai stata in grado di ufficializzare il loro amore, Adelaide diceva di amarlo ma l'aveva lasciato due volte. Era stanco e voleva dedicarsi solo ed esclusivamente al lavoro, ma il destino aveva deciso di fargli un brutto scherzetto.

La Signora Moreau lasciava il Paradiso e Milano. Irene si ritrovava da sola. Ancora una volta. La partenza di Stefania era stata particolarmente dolorosa per la ragazza ma aveva trovato conforto nel fatto che Gloria fosse rimasta, non solo a fare da trait d’union tra Irene e Stefania ma anche come presenza rassicurante e punto di riferimento nella vita di Irene. Adesso perdeva anche lei e Irene sapeva benissimo che quello sarebbe stato un altro vuoto che non sarebbe riuscita a colmare...
{EP 7x130}
{Personaggi: Gloria Moreau e Irene Cipriani, Irene/Alfredo}

Qui raccoglierò, se ce ne saranno altre, storie che coinvolgono la famiglia Colombo, specialmente Gloria e Stefania, con Irene e Alfredo. Perché ho sempre amato il concetto di found family, volersi bene nonostante l'assenza di legami di sangue e Irene e Stefania è come se fossero sorelle, e Irene ha perso la madre, che avrei voluto ritrovasse in Gloria. In sostanza, qui do spazio a ciò che mi sarebbe piaciuto vedere, e specialmente in situazioni complicate in cui Irene avrebbe bisogno dei consigli giusti (che nessuna è in grado di darle).
La seconda è ambientata a Natale.
Ps: il titolo della prima one shot me l'ha trovato l'AI, mi faceva così ridere l'idea che sembrasse il titolo di uno sceneggiato anni '70 o di un libro harmony, che non ho potuto non usarlo.