«Abbiamo già avuto questa conversazione.»
«Cosa?»
«Un po’ di tempo fa. È incredibile come tu non sia cambiato di una virgola, amico mio.»
«Qifrey, cosa...?»
«Che cosa ho fatto per meritarmi tutta questa lealtà? Questa fiducia?» Qifrey stese le labbra in un sorriso tirato che creò solchi attorno al suo occhio. Protese una mano e la osservò come avesse d’improvviso cambiato colore. «Tutto questo per cercare di avere risposte, per non perdere la cosa più preziosa per me al mondo, solo per diventare cieco ancora prima del tempo.»
Olruggio taceva nella vana attesa che le parole di Qifrey acquisissero un senso.
«Abbiamo già avuto questa conversazione,» riprese Qifrey, «ma io mi sono assicurato che non ricordassi nulla di quello che ci siamo detti.»
Un confronto tra Olruggio e Qifrey subito dopo gli avvenimenti del Silver Eve festival.
Presenti riferimenti ai capitoli 40 e 88.
‣ Storia scritta per la #OrufreyWeek2025.

Sette volte in cui Qifrey e Olruggio si sono innamorati per la prima volta ancora e ancora e ancora...
Una raccolta di one-shot scritte per l'evento Orufrey Week 2025 (#orufreyweek2025) organizzato da @orufreyweek su Twitter (https://x.com/orufreyweek) incentrate esclusivamente sulla coppia OruFrey!
A ogni giorno di questa settimana di luglio il suo capitolo corrispondente. Non è necessario leggerli in ordine, trovate i titoli dei capitoli nell'elenco per leggere quelli che vi interessano di più.
[AVVERTENZA: solo la fanfiction dell'ultimo capitolo contiene scene sessuali esplicite, tutti gli altri capitoli invece sono fluff/angst]

[orufrey week 2025]
(...) Da lì i ritratti non lusinghieri fatti da Qifrey. Questo sei tu, e disegnava un pomodoro con una vena che pulsava sulla fronte. Questo sei tu, e disegnava il muso di un cavallo.
Passavano davvero troppo tempo insieme, per due bambini che dicevano di starsi antipatici e piano piano i ritratti di Qifrey erano diventati sempre più affettuosi. Questo sei tu, e disegnava una rondine, questo sei tu, e disegnava un gatto che dormiva sotto il sole, questo sei tu, e un giorno, ha disegnato il viso di Olruggio, con il suo apparecchio, il primo brufolo sul naso e quel sorriso dolce che lo accompagna da quando era piccolo e che non è mai cambiato.
O, Qifrey scopre di essere stato viziato nella sua vita da bambino e di non poter affrontare da solo la vita da adulto.

[orufrey week 2025]
“È quasi il tramonto e siamo lontani da casa” Tutto quello che legge si trasforma in nuove scene, nuove parole da animare. “E tu hai paura che non riuscirai a mantenere la tua promessa, ma non ti dai per vinto, perché sei così. Mi prendi in braccio, corri verso casa mia e arriviamo per un pelo prima del tramonto. Mi hai promesso che saremmo arrivati a casa presto, per lasciarmi dormire e hai mantenuto la promessa. E non sai che, mentre mi portavi a casa, avevi già mantenuto la promessa, perché io stavo già dormendo.”
O, Olruggio e Qifrey hanno litigato e si sono lasciati cinque anni fa, Olruggio è un artista indipendente (un animatore di cartoni animati), Qifrey è un professore con quattro apprendiste e ci sono sentimenti che non si possono cancellare non importa il tempo, non importa l'immortalità.

Qifrey era una fata che proveniva da un fiocco di neve. Glielo disse una delle voci dell’Altro Mondo. Era un fiocco di neve che era riuscito a ottenere coscienza e a diventare una fata prima di toccare terra e il Qifrey Originale lo aveva acchiappato, infilato in una palla di neve e tirato contro una fata. Per questo Qifrey provava così tanto terrore al pensiero dell’estate e per questo era così ipnotizzato dalla danza dei fiocchi di neve, tanto da aspettare la prima nevicata ogni anno in giardino, sdraiato sull’erba ghiacciata, studiando le nuvole bianche e grigie sopra di lui. Era anche per questo che Qifrey correva così tanto, sempre. Correva dietro le voci, correva a fianco delle sue allieve, correva quando disegnava e colorava, correva quando parlava. Perché non c’era niente di più effimero di un fiocco di neve.
o, Qifrey ama tre persone nella sua vita e ognuna di loro lo vede per qualcosa che è e per qualcosa che non è

«Perché compari ogni volta che ho perso la speranza?» chiede a bassa voce Qifrey, guardandolo negli occhi. Sta parlando con Olruggio, non c’è dubbio su questo. Lo guarda, stanco, febbricitante, e deve avere perso un qualche tipo di contatto con la realtà, ma sta parlando con Olruggio, ne è sicuro. Sono parole rivolte a lui, esclusivamente a lui. «Perché ti ostini a comparire quando ho perso la speranza per ridarmela? Che gioco è? Perché mi fai vedere che le cose andranno bene soltanto per poi ributtarmi in un mondo in cui tutto va male? Perché ti ostini a spezzarmi il cuore ancora e ancora? Abbandonami. Ti prego. Ti prego, abbandonami, non darmi più forza. Dovevo morire lì, dovevo rimanere lì, ma per colpa tua sono vivo. Ti perdono se mi lasci morire adesso. Ti prego. Lasciami morire, adesso. Ti prego.»
O, Olruggio viene tormentato da incubi in cui Qifrey non può venire salvato, mentre Qifrey viene tormentato da sogni in cui viene salvato

«Vivo nella pancia di una balena. Mi muovo con lei, viaggio con lei. Tu quindi vedi il cielo?»
«Sì»
«E com’è il cielo?»
«È nero» risponde Olruggio, annuendo piano. «Adesso sta facendo cadere neve. È la prima neve dell’anno.»
Qifrey rimane in silenzio per qualche secondo. «Ah» borbotta alla fine. «È vero. Anche lì a volte l’acqua cade dal cielo. L'avevo dimenticato.»
O, per il compleanno di Alaira, Olruggio costruisce un walkie-talkie che finisce in mare e un giorno, senza nessun preavviso, Qifrey, dal fondo del mare, gli parla proprio da quel walkie-talkie.

[Atelier of Witch Hat]"Qualsiasi sia il tuo colore preferito sarà il colore della storia che ti voglio raccontare" sono le parole scritte sulla quarta pagina del primo manoscritto mai finito di Qifrey. "Qualsiasi sia il tuo colore preferito, sarà anche il mio colore preferito. Non mi dà fastidio mentire, se a te non importa che io menta."
O, Olruggio e Qifrey si ritrovano in una casa infestata e si rendono conto di voler rimanere uno al fianco dell'altro.

«Tu perché sei qui?» chiese alla fine la fanciulla.
«Sono venuto a ringraziarti» Si ricordò il topolino. «Io ho tanta paura del buio, ma ogni notte la luce della Luna mi rende più coraggioso.»
Dal testo:
«Qualche anno fa Beldaruit ha cominciato a ricamare.» Lo sguardo di Qifrey è ancora sfuggente e il tono distratto, ma almeno questa volta Riché non ha dubbio che stia parlando a lei. «Così, per passare il tempo. Fa i cuscini.»
Si china di nuovo verso il basso, i gomiti sulle cosce, e dà un’altra occhiata nella cesta. «Ho fatto l’errore di complimentarmi una volta, ed eccoci qua», muove appena le dita, ma Riché può quasi vedere il professore allargare le braccia per abbracciare l’intera casa, «sommersi dai cuscini.»
[Qifrey Week 2023]

[Atelier of Witch Hat]
Orugio salva Qifrey.