L'umanità ha sempre cercato di raggiungere e conquistare la Perfezione. Sempre. Ma questa volta sono più accaniti e determinati del solito... esattamente come lo è il loro "obbiettivo".
In fondo, noi abbiamo sempre cercato, scavato a fondo, analizzato e smembrato con arroganza ogni aspetto di questo mondo ... o quasi.
Ma è il cosa si cerca che fa la differenza. L'obbiettivo che si vuole raggiungere.
E questa volta, l'obbiettivo in questione è il più inviolabile dei diritti: la vita. Artificiale o autentica che sia.
In questo caso, soprattutto artificiale.
Anche se, in fin dei conti, non fa questa grande differenza. La vita è sempre la vita, indipendentemente dal "come" e dal "perchè" ... non ho forse ragione?
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"–Lui è solo un robot fatto di carne e sangue anziché di metallo. Non è una persona, è una macchina.- disse semplicemente, con una calma stomachevole e arrogante sufficienza. –È un oggetto che cammina. Null’altro.-" (cap. 5)
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AVVERTENZA: alcuni contenuti potrebbero urtare la sensibilità del lettore.

Sembra essere una normalissima giornata, fino a che sei sconosciuti si ritrovano, casualmente, nel bel mezzo di una battaglia contro una cinquantina di robot, che nessuno sa da dove siano sbucati.
Una volta scacciata la minaccia, il gruppo comincia a conoscersi meglio, ma ben presto tutti si rendono conto che forse le cose non sono affatto come sembrano.
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“Ad esempio l’altro giorno!” esclama Amy. “Vi ho detto, no? Come sembrava troppo strano che tutti insieme ci fossimo trovati lì in quel punto proprio in quel momento…” continua. “Ecco, mi è sembrato di rivivere una scena già vista, non so…”.
“Pensateci però,” continua “A come ci è venuto un po’ naturale combattere insieme? Non vi è sembrato un po’ strano?” chiede, guardando gli altri, che fanno spallucce.
“Io non mi sono accorto di niente, sinceramente!” esclama Knuckles. “Cercavo solo di non morire schiacciato da un robot!”.
...
“Beh, ognuno interpreta le cose a modo suo, sembra!” sorride Amy. “Eppure, come vi dicevo, ho avuto come una sensazione strana. Come se avessi già visto questa scena… Forse l’ho sognata…” riflette.