CAP10
When your
whole world is Black
#5. Tu hai già una famiglia
Sua madre lo aveva diseredato, eppure quella casa gli apparteneva.
Mentre Dumbledore illuminava i vecchi corridoi del numero dodici di
Grimmauld Place e mostrava il nuovo Quartier Generale ai membri
dell’Ordine presenti, Sirius rimase piazzato
all’ingresso, gli occhi incavati fissi sul ritratto
strillante di Walburga Black, che si era destato nel momento stesso in
cui aveva chiuso il portone con ben poca delicatezza.
«Tu! Osi di
nuovo entrare in questa casa! Tu, traditore del tuo sangue, figlio
degenere, vergogna della nostra famiglia!»
La settimana prima, quando si era recato lì per controllare
lo stato dell’abitazione, aveva constato con amarezza che la
sua cara mamma si era premurata di attaccare un quadro di se stessa
nell’androne d’ingresso; ogni tentativo di
staccarlo dalla parete gli era valso un grosso mal di testa e parecchie
crisi isteriche. Incantesimo
di Adesione Permanente!, gli aveva urlato Walburga con un
ghigno, prima di continuare a insultarlo per essere tornato a
riscuotere l’eredità di famiglia.
«Non sarebbe il caso di metterla a tacere?»
domandò Tonks, facendo sussultare Sirius; era appena sbucata
da dietro un angolo, capelli rosa scompigliati e sguardo perplesso,
opposta a sua madre tanto nell’aspetto quanto nel portamento
insieme goffo e sicuro.
L’ultima volta che l’aveva vista, prima che tutto il mondo andasse
a puttane, era una bambina che mutava colore di capelli a
ogni cambio di umore e che cercava di imitare inutilmente la camminata
di Andromeda, risultando invece impacciata come Ted. Quella pupetta
adesso era una donna, Auror per di più. E quando Dumbledore
gliel’aveva presentata, quella mattina, facendolo
ricongiungere anche a Remus e a vecchi membri del primo Ordine come
Malocchio, Sirius quasi non l’aveva riconosciuta. Erano stati
il colore dei capelli e il viso per certi versi somigliante a quello di
Andromeda a smuovere qualcosa nella sua memoria, lasciandolo di stucco.
Impietrito, Sirius le lanciò un’occhiata.
«Vuoi avere l’onore, cugina?»
domandò ironicamente, e nel farlo tese un braccio in
direzione del ritratto, la mano aperta in un chiaro invito.
In risposta, Tonks si limitò ad avvicinarsi al dipinto con
la bacchetta sollevata, le urla di Walburga sempre più
forti. Fu solo quando l’Auror si trovò a pochi
centimetri da lei che la vecchia donna si interruppe e, dopo averla
studiata con occhio critico, riprese a strillare con maggiore forza:
«Mezzosangue!
Figlia di quella lurida
traditrice! Non hai alcun diritto di insozzare la casa dei
Black col tuo sangue Babbano, tu schifos-».
Tonks afferrò le tende poste attorno al vecchio quadro e le
chiuse con uno strattone, facendo cessare le urla, i capelli ora di un
tiepido color porpora.
Si voltò verso Sirius, accigliata. «La mamma non
scherzava su di lei.»
«Credimi, resta impressa a chiunque l’abbia
conosciuta» rispose Sirius, il ricordo di sua madre, che gli
inveiva contro mentre abbandonava per sempre la casa in cui era
cresciuto, nitido come se fosse passato un solo giorno. Invece, erano
trascorsi poco meno di vent'anni. E lei era morta –
e cosa gli aveva lasciato, dopo tutto quel tempo?
Un schifoso ritratto per ricordargli di aver voltato le spalle alla
famiglia.
Non starci male, Pads,
gli ripeté la voce di James, un flebile ricordo di una frase
detta al loro sesto anno a Hogwarts, perché una famiglia
ce l’hai già.
E mentre Tonks scuoteva il capo per ciò che si era appena
sentita dire, Sirius guardò il pavimento lurido su cui aveva
camminato per la maggior parte della propria infanzia e
pensò che ora, di quella famiglia, non gli era rimasto quasi
più nessuno, se non Harry e...
«Perché non mi mostri la casa, invece di startene
lì a mettere il broncio?»
Sirius sollevò lo sguardo, colto alla sprovvista. Tonks lo
fissava. «Scherzi?»
«Affatto.» E ciò detto, la giovane lo
prese per un braccio e lo trascinò lungo il corridoio cupo,
ignorando le sue proteste e ricordandogli che quella famiglia,
purtroppo, comprendeva anche una cugina rompiscatole.
[642
parole; prompt: 097.
Family – Sirius Black, Nuovo
Quartier Generale dell'Ordine, 1995]
[Questa one-shot partecipa al'iniziativa ‘Oh, Darling,
Where've you been?’ - 100 Prompts su Livejournal]
Note
dell'Autrice ✬
Allora, ci ritroviamo ad aggiornare questa raccolta con una bella
one-shot! Poco più di una flashfic, inoltre in mezzo
all'odio per Walburga, la vita da schifo, e tutte le sfighe,
c'è una luce, piccola e un po' rompiscatole. E per una
volta, non è solo Harry. Nymphadora Tonks è la
cugina che tutti vorremmo. Ed è anche splendida - l'ho
sempre pensato, così come ho sempre pensato che fosse
perfetta per Remus. Ma questa è un'altra storia! Ringrazio EcateC, emmevic e _Schwarz per
aver recensito il precedente capitolo, e emmevic
per aver betato questa one-shot! Inoltre, un piccolo ringraziamento
anche alle 2 persone che hanno inserito la raccolta tra i Preferiti, e
alle 3 che l'hanno messa tra le Seguite! **
Un bacione!
Mokochan
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