You're my kryptonite.

di Firelight_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1- Pieces. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2- Undisclosed desires. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3- Hurricane. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4- Even in dreams. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5- Going under. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6- Not afraid. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7- Complicated. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8- Nobody's perfect. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9- With me. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10- Miss nothing. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11- All about us. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12- Fuckin' perfect. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13- We are golden. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14- Firework. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15- Smile. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16- Starlight. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17- Last friday night. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18- Hot. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19- Heaven's gonna happen now. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20- Unbreakable. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21- Torn. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22- My life would suck without you. ***
Capitolo 24: *** Avviso - IMPORTANTE! ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.

 
 
Ero accovacciata sul divano, gli occhi fissi sullo schermo del televisore, senza vederlo realmente. Vicino a me, che giocherellava col telecomando, c’era Niall.
- Niall, non riesci a mantenere un canale per più di tre secondi?- sbottai alla fine, spazientita.
Niall alzò gli occhi al cielo e finalmente la piantò di schiacciare tasti a caso mentre Liam, alla mia ammonizione, si mise a ridere e mi passò un braccio attorno alle spalle.
Sentii un rumore e sobbalzai, guadagnandomi uno sguardo azzurro intenso da parte di Niall. Per mia sfortuna, erano solo Harry e Louis che scendevano giù dalle scale, ridacchiando fra loro come sempre.
Louis, tanto per cambiare, indossava una maglia a righe, e i capelli ricci di Harry brillavano tenui alla luce del tramonto.
Si diressero in cucina, continuando a fare delle battutine che non potevamo udire, e facendo sì che, istintivamente, sorridessi.
Quando uno di loro, probabilmente Harry, chiuse la porta, sussultai, gettando involontariamente uno sguardo verso la porta d’ingresso. Liam inarcò un sopracciglio, ma preferì non commentare, e io pregai mentalmente di non arrossire.
Niall, fortunatamente, non sembrava essersi accorto di nulla e io sospirai di sollievo.
You’re my kryptonite.
Mi mossi nervosamente fra i cuscini, cercando di scacciare dalla mente i pensieri fastidiosi e persistenti. Ero solo una stupida illusa.
Udii il rumore dello scatto della porta dell’appartamento e una figura entrò in casa, liberandosi in un solo gesto di un costoso giubbotto di pelle nera e gettandolo disordinatamente su una sedia.
Il cuore mi si strinse.
-Che mortorio, qui- commentò Zayn, avanzando verso il divano e lasciandosi cadere su un bracciolo, al fianco di Liam.
I suoi occhi scuri, densi e brucianti, scattarono su ognuno di noi tre, senza soffermarsi particolarmente su nessuno, poi Zayn scrollò le spalle con noncuranza.
-E tu dov’eri?- domandò distrattamente Liam – Ti davamo per disperso-
Zayn sogghignò e io mi sforzai di non guardarlo, di non lasciarmi rapire dal brillio irresistibile della sua bellezza.
-La città è piena di vita, ragazzi. Solo voi potete rimanere chiusi in casa, in compagnia della fantastica coppia Larry
-Alla ragazza di Louis questo piacerebbe poco- sorrise Niall, stiracchiandosi e tendendo il corpo snello e flessuoso.
Non potevo resistere oltre. Lo sguardo di Zayn guizzava da una parte all’altra della stanza, vivace e acuto come al solito, e ogni volta che per un secondo, forse casualmente, lo incontravo, qualcosa mi trafiggeva, incontrastabile.
Mi alzai di scatto dal divano, guadagnandomi un’ennesima occhiata di Niall.
-Devo andare- farfugliai, aggirando il divano e scansando Zayn.
- Meg, stai bene?-
La voce di Niall mi raggiunse mentre uscivo fuori dalla porta d’ingresso, ma non risposi, lo ignorai e fuggii fuori, in cerca d’ossigeno.
Iniziai a correre giù per le scale, il cuore che mi martellava in petto. Mi odiavo.
Mi odiavo con tutta me stessa.
Mi odiavo, perché solo una stupida come me poteva innamorarsi di qualcuno come Zayn Malik.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1- Pieces. ***


Capitolo 1- Pieces.

 
 
 
Quanto tempo era passato da quando avevo capito che cosa provavo?
Dovevano essere stati due mesi. Due mesi di dolorose torture.
Da sempre, fin dalla scuola elementare, ero la migliore amica di Niall Horan. Niall era un ragazzo semplicemente meraviglioso, era la persona che più mi capiva al mondo e gli volevo un bene che mai nulla avrebbe potuto fermare.
Gli ero sempre stata accanto e lui aveva fatto lo stesso con me. Gli ero rimasta accanto anche quando, quasi due anni prima, aveva fondato una band con altri quattro ragazzi, formando gli One Direction.
Inizialmente si era detta la solita boyband, una moda passeggera, ma ultimamente le critiche dai più importanti giornali di musica internazionali erano sempre più positive e la cosa riempiva d’orgoglio sia me che i ragazzi.
Per forza di cose, in quel tempo, avevo stretto amicizia anche con gli altri componenti della band. Quello a cui ero più legata, naturalmente dopo Niall, era senza dubbio Liam. Volevo molto bene anche a Harry e Louis, ovvio, e con Zayn avevo sempre avuto un bel rapporto, sebbene non fossimo tanto amici quanto lo ero con gli altri.
E poi, quasi d’un tratto, due mesi prima, ciò che sentivo aveva cominciato a cambiare. Lentamente ma in modo inesorabile, e adesso mi trovavo con una voragine nel cuore, spezzata in due.
Bussai alla porta dell’appartamento in hotel dei ragazzi, dove ormai praticamente vivevo, trascorrendoci tutto il giorno e, a volte, anche la notte.
Venne ad aprirmi, per mia somma sfortuna, Zayn. I suoi occhi, maledettamente belli e magnetici, mi osservavano pensierosi da quel viso splendido e fiero, da quella pelle di quel colore lucente che gli conferiva un fascino ancora maggiore. I capelli neri erano spettinati.
-Ehi, Megan
- Zayn – Dio, perché la mia voce sembrava tanto tremante? – Devo… dovrei… - diamine, Meg! – Mi fai entrare?-
Zayn mi guardò senza capire, poi si scostò per farmi passare e richiuse la porta alle mie spalle.
-Stai bene?- mi domandò.
-- mi schiarii la voce – Solo un po’ stanca, ma è tutto a posto. Sul serio-
-D’accordo, ho capito-
Dovevo essere stata decisamente poco convincente, perché mentre ci dirigevamo nel salotto mi tenne addosso uno sguardo dubbioso.
-Ciao ragazzi- salutai.
Niall mi venne incontro, con un sorriso smagliante e quell’aria angelica che lo contraddistingueva.
Sì, era così diverso da quel diavolo tentatore dalla bellezza mozzafiato.
- Meg, ciao. Eccoti, finalmente-
Liam cercò di nascondere un sorrisino e io gli lanciai un’occhiataccia, che venne però intercettata da un perplesso Niall.
Alzai gli occhi al cielo e feci qualche passo verso la finestra, tentando di ignorare Zayn, il mio polo d’attrazione.
Dovevo smetterla. Dovevo assolutamente smetterla di pensare a lui in quei termini.
- Zayn, come mai sei “chiuso qui”, invece di goderti la bella vita in città?- lo prese in giro Louis, che stava mandando un messaggio dal cellulare.
-Ma fottiti, Tomlinson – sbuffò Zayn, senza però lesinare un sorriso al suo amico – Ho chiuso con l’ultima tipa. Comunque, che ne dite di uscire, stasera?- propose.
-Se si tratta di rimorchiare ragazze, io ci sto- intervenne Harry.
-Sono fidanzato, non tentatemi- ridacchiò Louis.
-Idem- fece Liam, alzando i palmi in segno di resa.
-Mi spiace- cercai di scherzare- le ragazze non mi interessano-
Louis e Harry scoppiarono a ridere.
- Niall?- chiese Liam.
- Mmm– fu il suo sommesso commento.
-Lasciatelo stare- sogghignò Louis – Lui è come se fosse già fidanzato-
Niall saltò su, con un guizzo inaspettato negli occhi.
-Che cazzo vuoi dire, Louis?-
-Ehi, calma- Liam gli posò una mano sulla spalla – Louis scherzava, lo sai-
-Certo- borbottò Niall, tornando a immergersi tra le pagine di un romanzo.
Zayn inarcò le sopracciglia e increspò quelle sue labbra carnose così desiderabili.
-Well, I wanna stay up all night. Harry, sei con me, no?-
Harry ammiccò.
-Contaci, bello-
-Guarda che così mi ingelosisco, sai?-scherzò Louis.
- Niall, non mi importa se vuoi fare lo scorbutico-proseguì Zayn – Verrai lo stesso, okay? Non voglio che te ne stai rintanato qui dentro. E dai, voglio vederti sorridere, amico-
Niall riuscì ad abbozzare un sorriso.
-Sì, scusate. Giuro che la pianto di fare il noioso-
-Ecco, bravo-approvai, sorridendogli.
-Tu vieni con noi, Meg?- mi domandò Zayn, con quella sua voce morbida.
-Non saprei- tergiversai – Forse ho da fare, vi farò sapere-
-E dai, ti prego- implorò Niall – Non puoi lasciarmi solo con quei due-
Zayn e Harry si misero a ridere e si diedero il cinque. Non riuscivo a staccare gli occhi dal viso di Zayn e il mio cuore mancò un battito.
Non avrei potuto sopportare di vederlo rimorchiare ragazze, come faceva sempre. Non sarei potuta rimanere a guardare. Sarei crollata.
Zayn, mi stai riducendo in frantumi.
 

 
 
 
 
 
Angolo autrice.
 
Ciao a tutti!
Spero il primo capitolo vi sia piaciuto, anche se, a essere sincera, a me non fa impazzire. Ma si sa, i primi capitoli sono di passaggio e sono sempre anche un po’ i peggiori (?)
Comunque sia, ci terrei se lasciaste una piccola recensione, giusto per farmi sapere se vale la pena postare il seguito J
Man mano che la storia andrà avanti, i capitoli si faranno senza dubbio più lunghi, anche se non vorrei annoiarvi troppo. Fatemi sapere quali sono le vostre preferenze c:
Tra parentesi, l’avrete capito, quella che dice Zayn è una frase tratta dalla loro canzone, Up all night.
Non vorrei essere ripetitiva, ma sarei veramente felice se qualcuno leggesse e recensisse la mia storia.
Per informarvi, aggiornerò più o meno tre, quattro volte alla settimana. Dipende da quanto saranno apprezzati i capitoli, perché ho già il seguito della storia nel pc, perciò il suo destino è in mano vostra u.u :’D
Okay, adesso vi lascio. A presto!
 
Ps: Sono felicissima, oggi ho comprato il LORO cd! *w*
 
Ringraziamenti:
 
Grazie a : Shali, che ha recensito e messo la storia tra le preferite; marti_onedirection, che ha recensito; nsnbieberloveme che ha messo la storia tra le preferite; _Panic_, che ha messo la storia tra le preferite e le seguite; UStuckInMyHead, che ha messo la storia tra le ricordate; CamiiCarrot_, che ha messo la storia tra le seguite; Niis_, che ha messo la storia tra le seguite.
 
Muchlove! <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 2- Undisclosed desires. ***


Capitolo 2.

 
 
Mi svegliai di soprassalto, rendendomi conto di essermi addormentata sul divano, abbracciata a Niall.
Cercai di scostarlo con delicatezza, senza svegliarlo, ma fallii, perché schiuse i grandi occhi chiari e mi sorrise.
-Ehi-
Qualcosa ci interruppe; Zayn stava, con una certa fretta, accompagnando una scarmigliata ragazza fuori dalla porta.
Lei indossava un vestito corto e sbrindellato, tacchi altissimi e aveva i capelli scompigliati. Un nodo mi serrò la gola e Niall fece una smorfia.
- Zayn non cambierà mai-
-E chi se ne fotte-
Niall rimase di stucco di fronte alla mia risposta, e io chiusi di nuovo gli occhi per paura che mi leggesse il dolore nelle iridi.
 
 
Era quasi il tramonto, e ce ne stavamo tutti e sei a chiacchierare in sala da pranzo, per una volta tranquilli, anche se la mia mente continuava a essere occupata dall’immagine di Zayn e di quella ragazza.
Zayn.
Non prestavo molta attenzione alla conversazione, per la verità, ma quando Harry rivolse una domanda a Zayn drizzai le orecchie.
-E tu, piuttosto? Ti sei divertito con quella ragazza?-
Zayn fece un cenno.
-Ma sì, non era male, anche se in giro c’è di meglio. Vedrò di trovarmene un’altra-
E andavo in pezzi, in pezzi sempre più piccoli e polverosi.
Qualcosa, una rabbia insormontabile, mi si gonfiò dentro e, senza rendermene conto, saltai in piedi, incapace di rimanere lì un minuto di più.
-Che c’è?-domandò Zayn, senza capire.
- Vaffanculo, Malik –
Lui mi guardò sconvolto e io feci per andarmene, ma venni fermata da Niall.
-Lasciami in pace, Niall!- sbottai, scrollandolo via.
Come un tornado, attraversai di corsa il salotto e fuggii nel corridoio, chiudendomi in un'altra delle stanze, imprecando sottovoce.
Ottimo Meg, mi complimentai con me stessa, sarcastica, bel casino che hai fatto.
Mi odiavo.
Odiavo Zayn. Lo odiavo, lo odiavo, lo odiavo.
Lo amavo.
Qualcuno bussò alla porta e io, col cuore in gola, parlai.
-Chi è?-
- Megan, posso entrare?-
Era lui.
-No-
Stavo per scattare a chiudere la porta, ma Zayn fu più veloce, entrò e se la chiuse alle spalle, girando la chiave e infilandosela nella tasca dei pantaloni neri.
Fece un paio di passi verso di me, gli occhi fissi nei miei.
-Che sta succedendo?-
-Niente-risposi, cercando di restare fredda – Assolutamente niente-
Mi guardò spazientito.
-Dico sul serio, Meg. Non è da te comportarsi così-
-Dico sul serio, Zayn – lo imitai, senza però riuscire a evitare di addolcire la voce nel pronunciare il suo nome – Vattene via. Lasciami da sola, va bene?-
Istintivamente, per allontanarlo da me, gli posai le mani sulle spalle, senza riuscire a smuoverlo di un millimetro.
La sua pelle, sotto la leggera maglietta bianca che evidenziava il suo fisico perfetto, era calda fino all’inverosimile. Incrociai i suoi occhi, senza più riuscire a distogliere lo sguardo, e mi trovai a stringere il tessuto della maglia fra le dita, con impeto.
Improvvisamente, in modo del tutto inaspettato, Zayn coprì la distanza che c’era fra noi con un solo passo e posò le labbra sulle mie.
Subito mollai la presa sulla sua maglietta, allacciandogli le braccia al collo, schiudendo le labbra e beandomi del contatto con le sue, calde, morbide e sensuali.
La sua lingua iniziò a giocare con la mia, mentre le sue dita mi accarezzavano la schiena, con quel calore bruciante della sua pelle.
Avevo i brividi e il mio respiro, come quello di Zayn, era corto e irregolare.
Come da sempre desideravo fare, affondai una mano nei folti capelli scuri di Zayn, sfiorandogli il capo e il collo. Intanto, nella foga del bacio, incespicammo fino a che io non finii schiacciata contro il muro.
Zayn staccò le labbra dalle mie solo per un secondo, poi riprese a baciarmi con ancora più passione, appoggiandosi al muro con le mani, chinato su di me per compensare la differenza d’altezza.
Le mie dita scesero lungo il suo corpo, seguendo la linea gentile e appena accennata della spina dorsale che potevo percepire sotto la t-shirt.
D’un tratto, il campanello della ragione prese a suonare disperatamente nella mia mente e io, bruscamente, respinsi Zayn interrompendo il contatto.
Lui mi guardò con quegli occhi scuri e indecifrabili, facendo qualche passo indietro, le labbra semiaperte e il respiro ancora affannoso che sfuggiva tra esse.
Il suo tocco sembrava aver lasciato una scia di fuoco sulla mia pelle.
-No, Zayn –scossi il capo con energia – Non facciamo stronzate-
-Non mi sembrava una stronzata- rispose lui, serio.
-Bé, a me sì. Lo era-
-Perché sei andata via, prima?-
-Vattene-
-Non finché non mi avrai risposto-
-Ti ho già detto di smetterla-
-Dimmi perché…-
-Basta!-esclamai, perdendo la pazienza- Vuoi sapere perché, eh? Perché sono fottutamente stanca di te, Zayn. Del tuo maledetto comportamento. Non ne posso più, ti detesto, e detesto me stessa perché mi importa-
Buttai fuori un sospiro, liberatami finalmente di quel peso.
Zayn abbassò lo sguardo.
-Mi giudichi, vero?-
-Tu che dici?-
-Dico di non farlo-
-No?-avanzai fino a trovarmi a pochi centimetri da lui, occhi negli occhi – Sei uno stronzo, vanitoso, esibizionista, presuntuoso, bastardo donnaiolo. Dimentico qualcosa?-
-Sì-i suoi occhi scintillarono- Dimentichi che ti piaccio, e non puoi farci niente-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice.
 
Ciaaao, belli!
Eccomi qui, ho aggiornato col nuovo capitolo. Uhm, che dire? Com’era prevedibile, alla fine la povera Meg è esplosa, perché non poteva più reggere una situazione del genere.
E, guarda un po’!, lei e Zayn si sono baciati :3 *canticchia*
Allora, tu che stai pensando ‘ommioddio, ma questi si baciano già nel secondo capitolo?’, sappi che sei fuori strada. Ciò che è accaduto fra Meg e Zayn in questo capitolo è l’inizio, non il punto d’arrivo. Tutto inizia con loro due. Insieme.
E poi, tenete presente che, se per Meg lui conta qualcosa, per Zayn, purtroppo, sembra non essere lo stesso.
Insomma, Malik è Malik, e cambiarlo è difficile. Che succederà adesso? Vi ho lasciato con un minimo di suspense, così, per farvi penare :’)
Mi sono accorta di avere inserito un linguaggio forse troppo scurrile (?), nell’interpretare i sentimenti forti dei personaggi. Spero la cosa non vi crei problemi.
Come al solito, ditemi pure quali sono le vostre preferenze J
Mi farebbe davvero piacere se qualcuno lasciasse una recensione! :)
 
Ringrazio tutti per le 9 recensioni, 8 preferite, 3 ricordate e 13 seguite.
Siete fantastici! <3
Alla prossima,
 
Firelight_

ps: se avete voglia di leggere qualcos'altro scritto da me, questa è la mia pagina Facebook ->
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Capitolo 4
*** Capitolo 3- Hurricane. ***


Capitolo 3.

 
 
Rimasi come impietrita, catturata da quegli occhi ardenti.
-Ma piantala, Malik. Non sei al centro del mondo-
-E allora perché mi hai baciato?-
-Tu mi hai baciata, se non erro-
-Okay-concesse – Ma non mi sembra che ti sia tirata indietro-
-Grave errore-
Zayn socchiuse per un momento gli occhi, frustrato.
-Io non ti capisco, Megan –
-Non è una novità. Ora, perché non mi lasci in pace e vai a scoparti qualcuna delle tue amichette?-
-Per caso sei gelosa, piccola?-
Il suo sogghigno, così affascinante, era davvero insostenibile.
-Ma fammi il piacere. E non chiamarmi così, chiaro?-
-Stai calma, piccola-
Zayn si avvicinò ancora un po’, fino a che i nostri nasi non si sfiorarono e lui mi rubò un po’ del mio fiato. Le mie labbra sfioravano le sue con delicatezza, poi finalmente esse si unirono.
Con un sospiro, mi ricongiunsi a lui, che mi strinse in un abbraccio dal quale non avrei potuto, e soprattutto voluto, sottrarmi. Ero fra le braccia di Zayn, ed era tutto ciò che contava.
Quella volta fu lui, dolcemente, a staccarsi da me, spezzando l’atmosfera con un nuovo sorrisetto malizioso.
-Sei stata abbastanza eloquente-commentò.
-Oh, fanculo, Malik!-
-Stai sorridendo-osservò, arricciando le labbra e facendomi venire una terribile voglia di baciarlo di nuovo.
-Non è vero-
-Certo, come no-
Non sarei riuscita a stargli ancora vicina, o avrei finito per stringerlo di nuovo a me, così abbassai il viso per evitare i suoi occhi e mi diressi verso la porta, abbassando la maniglia bloccata.
- Zayn, la chiave-
Senza che me l’aspettassi minimamente, Zayn mi scivolò alle spalle, abbracciandomi da dietro, e posandomi lascivamente le labbra sul collo. Deglutii, nel tentativo di  trattenere il respiro che accelerava.
-Smettila. Sul serio, smettila-
Le sue dita toccavano i miei fianchi, stuzzicandomi, si insinuavano sotto il bordo della maglietta.
-Se vuoi la chiave devi prendertela da sola, piccola-
Mi voltai di scatto, ritrovandomi premuta contro la porta.
-Molto bene, Zayn –
Adocchiai la tasca dove sapevo che aveva nascosto la chiave e mi si rimescolò il sangue. Fottute tasche. Perché dovevano essere così vicine alla cerniera dei pantaloni?
Sapevo che era proprio quello che Zayn voleva, ma sapevo anche che era la mia unica possibilità per andarmene di lì prima di impazzire, perciò non avevo altra scelta.
Con un solo movimento, affondai la mano nella tasca di Zayn, trovai la chiave e la afferrai. Le mie dita gli toccarono la gamba e, prevedibilmente, rimasi immobile, come pietrificata.
Avrei voluto spostarmi, il mio cervello mi imponeva di farlo, ma la forza dello sguardo di Zayn era mille volte più potente.
Disperata, mi domandai perché quegli occhi fossero capaci di catturarmi con tanta facilità. Avrei voluto liberarmi, ma ero come la Terra attorno al Sole: giravo sempre attorno a lui.
Lentamente, tremando, sfilai la chiave dalla sua tasca e la riposi nei miei jeans, tentando di adottare un respiro regolare.
Zayn piegò il capo su una spalla, osservandomi con aria pensierosa, mordicchiandosi il labbro inferiore in quel modo che adoravo e che lo rendeva così maledettamente sexy.
Non ci riuscii.
Non ero capace di resistergli.
Quasi senza accorgermene, avvicinai il viso al suo, lasciando che i nostri sguardi si allacciassero l’uno all’altro.
Per la terza volta, Zayn mi baciò. Le sue labbra abbattevano ogni mia resistenza, e lo sentivo mordicchiarmi piano, provocandomi.
Gli strinsi le braccia attorno al corpo, avvinghiandomi a lui il più possibile, e sentii che il suo respiro si faceva più veloce.
Le sue dita correvano svelte sulla mia pelle, torturandomi, facendo crescere sempre più il desiderio, impedendomi di usare la ragione.
Ma dovevo farlo. In quel modo, mi sarei solamente ferita di più e non potevo permettere che Zayn mi buttasse giù.
Scostai il viso, appoggiando il capo contro il suo petto, che si alzava e abbassava affannosamente.
-Devo andare, Zayn. Basta-
Afferrai la chiave, la infilai nella toppa e girai, riuscendo finalmente ad aprire la porta.
- Megan - Zayn mi afferrò per un polso, gli occhi che scintillavano e i capelli scompigliati – I never had the word sto say, but now I’m asking you to stay, for a little while inside my arms-
- Zayn, non posso-
Senza sapere perché, avevo le lacrime agli occhi. Non riuscivo a resistere alla sua voce, alle parole canticchiate e mormorate che mi raggiungevano e mi colpivano in pieno.
-And as you close your eyes tonight, I pray that you will see the light, that’s shining from the stars, above-
Scossi freneticamente il capo, aprii la porta, gettai la chiave sul pavimento e fuggii via, lontana da lui, lontana dalle sue parole, lontana da quella lucente illusione, troppo perfetta perchè fosse reale.
But now I’m asking you to stay, for a little while inside my arms.
Zayn, così mi ucciderai.
Giunsi trafelata fino in salotto, sotto gli occhi di tutti, e mi diedi una sistemata alla t-shirt stropicciata, che mi lasciava scoperta la pancia a causa delle carezze di Zayn.
Lo sguardo di Liam ebbe un guizzo fin troppo consapevole e io mentalmente ringraziai che non fossero presenti Harry e Louis, perché avrei dovuto sopportare le loro battutine al riguardo e non me la sarei sentita.
-Bé, è tardi, meglio che vada-
Sentii i passi di Zayn che usciva dalla stanza e sbarrai gli occhi. Volevo andarmene via al più presto.
-Ciao, Meg. A domani– Liam mi sorrise, comprensivo, ed ebbi voglia di abbracciarlo, riconoscente.
Niall, invece, aveva uno sguardo gelido come poche volte gliel’avevo visto.
-Quindi… ciao anche a te, Niall
Liam spostò lo sguardo, sentii Zayn giungere alle mie spalle e Niall serrò fra le dita il proprio telefonino, come a volerlo stritolare.
-A presto- riuscì a dire, il tono visibilmente alterato.
Dovevo andarmene, subito.
Senza degnare di uno sguardo Zayn, mi diressi spedita nell’ingresso, recuperai la mia giacca e uscii fuori, senza fiato, insieme distrutta e felice come non mai.
 
 
 
 
 


Angolo autrice.
 
 
Eccomi qui, sono tornata con un nuovo capitolo!
Vi avverto: dal prossimo entreremo nel vivo della storia, perciò tenetevi forte e aspettatevi di tutto.
Anche questo capitolo è piuttosto breve, ma mi farò perdonare col prossimo, che è abbastanza lungo.
Presto impareremo a conoscere meglio i nostri personaggi e a capire i perché delle loro reazioni; finora, Meg non era stata capace di resistere a Zayn, ma qui la vediamo appena più determinata. Riuscirà ad allontanare la sua presenza da sé? E, in fondo, è davvero ciò che vuole?
Vorrei sapere che ne pensate dei miei personaggi, anche se finora ho soltanto abbozzato il loro carattere. Li delineerò pian piano, senza fretta, nel corso della storia.
La frase della canzone che Zayn canta è, ovviamente, tratta da More than this, che è una delle canzoni degli One Direction che più amo.
Non so se avrete notato, ma ogni capitolo ha un titolo che si riferisce a una canzone o a parte di essa; quelle che però adopero per i titoli dei capitoli non sono canzoni degli 1D.
Sarei molto felice se lasciaste una recensione, così da farmi sapere che ne pensate della mia storia.
 
Qui trovate la mia pagina Facebook:
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Questo è il mio account su Twitter (follow me!): https://twitter.com/#!/firelight34
 
Vi ringrazio per tutte le recensioni, le seguite, le preferite, le ricordate, e grazie anche a chi semplicemente legge in silenzio :3
Alla prossima,
Firelight_

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Capitolo 5
*** Capitolo 4- Even in dreams. ***


Capitolo 4

 
 
 
Stavo bevendo un cappuccino, da sola, al tavolo, in un piccolo bar del centro. Non avevo alcuna voglia di ripensare a quello che era successo fra me e Zayn poche ore prima, perché ogni volta mi pareva di risentire le sue mani calde su di me.
E la sua voce, Dio, la sua voce.
Adoravo la voce di Harry, sì, e Liam cantava a meraviglia, ma solo Zayn, con quel suo timbro tanto diverso, particolare, unico, era capace di stregarmi.
Perché aveva scelto quelle parole? Perché?
Appoggiai la tazza sul tavolo, sospirando e osservando assorta i residui di zucchero sul fondo. Ad un certo punto, il mio cellulare squillò.
1 nuovo messaggio da: Zayn.
Inconsapevolmente, le mie mani iniziarono a tremare e io deglutii. Dopo alcuni secondi, cliccai su ‘Visualizza’ e lessi in fretta le parole che comparvero sullo schermo.
‘Hey, piccola. Come stai?’
Digrignai i denti. Detestavo quel nomignolo, lo detestavo perché mi illudeva, perché mi faceva per un momento pensare che io fossi sua, che lui fosse mio. Ma Zayn Malik non voleva essere di nessuno tranne che di se stesso.
‘Tutto bene, perché? E, Zayn, evita questo soprannome, lo detesto ‘
‘Mi chiedi il perché? Bé, sembravi piuttosto sconvolta quando sei uscita di casa. E, ammettilo, lo so che ti piace esser chiamata così, piccola’
Riuscivo perfettamente a immaginare il suo sorrisino sarcastico.
‘Non ero affatto sconvolta, sarà stata tua impressione. Sai, tendi a immaginare che ciò che desideri sia la realtà’
‘Puoi prendere in giro tutti, ma non Zayn Malik. So che ti piaccio’
‘Stronzate, Zayn’
‘Non mi avresti baciato, altrimenti. E non sembrava che ti dispiacesse tanto, anzi’
Respirai a fondo, cercando di calmarmi.
‘Mi sono lasciata prendere la mano, tutto qui’
‘Sono irresistibile, eh?’
‘Fottiti’
‘Come siamo raffinate, piccola’
‘Piantala di disturbarmi, okay?’
‘Tanto so che anche tu avevi voglia di sentirmi’
Un momento: anche tu? Significava che lui aveva voglia di sentire me?
‘Mi dispiace deluderti, ma no’
‘Non ti credo. E poi, cosa stai facendo di tanto importante per non poter fare due chiacchiere col tuo amico Zayn?’
‘Primo, non sono affari tuoi. Secondo, non sei mio amico ‘
‘Se preferisci, posso definirmi tuo amante’
-Che cosa?- sbottai, a voce alta – Bastardo-
Una donna, al tavolo vicino, mi guardò sconvolta, ma io non me ne curai.
Scordatelo’
‘E dai, piccola, non fare la difficile’
‘Senti, Zayn, il mondo è pieno di ragazze pronte a venire a letto con te. Perché non dai il tormento a qualcuna di loro?’
‘Perché mi diverte di più così’
‘Bé, mettiti in testa una cosa: io non sono il tuo giocattolo, e non puoi divertirti con me. Cercati un’altra bambola da aggiungere alla collezione’
‘Lo vedi?’
‘Che cosa?’
‘Mi giudichi, come sempre’
‘Devi ammettere che non sei esattamente un esempio, no?’
‘Non mi conosci davvero, Meg’
‘Neppure tu, se è per questo’
‘Bene’
‘Bene’
Frustrata, gettai il cellulare in fondo alla borsa, abbandonai un paio di monete sul tavolo e mi alzai, innervosita dal comportamento di quell’impossibile ragazzo.
Diavolo, quant’era irritante!
 
 
 

Liam e Harry avevano insistito perché l’indomani andassi a casa loro, così non potei rifiutarmi, sebbene fossi terrorizzata alla sola idea di incontrare Zayn.
Speravo solo di fare in fretta e di trovare una scusa plausibile per filare via dall’albergo al più presto.
Stranamente, però, solo quattro degli One Direction si trovavano a casa, e il fascinoso Malik mancava all’appello.
Da una parte, al constatarlo, mi sentii sollevata, dall’altra il cuore mi sprofondò in basso, deluso. Avevo bisogno di Zayn.
Niall non mi accolse con il solito abbraccio, e la cosa mi ferì. Di già, Zayn iniziava a rovinarmi la vita. Non gliel’avrei permesso, e tentai di rivolgere al mio migliore amico un sorriso, ma lui non ricambiò.
Rimasi per cena e finii per scolarmi, in compagnia di Louis e Harry, un paio di bottiglie di birra. Alla fine tutti, tranne Liam, eravamo piuttosto brilli, e ci lasciammo cadere sul tappeto, con le bottiglie vicine.
Harry sembrava completamente andato, i grandi e limpidi occhi chiari apparivano appannati e fuori fuoco, e continuava a ridacchiare con Louis.
Niall, nonostante l’alcol, era rimasto malinconico come prima, e io mi accoccolai vicino a lui, che alla fine mi abbracciò e mi diede un bacio sui capelli.
Liam era seduto dietro di noi, sul divano, e ci guardava con aria un po’ divertita e un po’ di compatimento, mentre sfogliava una rivista.
- Niall?-
-Dimmi, Meg –
Niall teneva lo sguardo fisso davanti a sé, sulla parete di fronte, ma almeno mi aveva risposto.
-Che hai? Ce l’hai con me?-
Lui sospirò.
-No, tranquilla. Ignorami, è tutto a posto-
-Non posso ignorarti- sussurrai – Non potrei mai-
Niall volse di scatto il viso verso di me, e mi accarezzò piano una guancia con le dita candide.
-Neppure io potrei mai- mormorò.
-Ehi, piccioncini- ci chiamò Harry, sorridendo in un balenio di denti bianchi.
Niall lo mandò sottovoce a quel paese.
-Fai conquiste, vero Meg?- continuò Harry – Prima Niall, poi Zayn, poi di nuovo Niall…-
- Harry– sibilò Liam, ammonitore.
Harry non gli prestò ascolto, probabilmente neppure si rendeva conto di cosa stesse dicendo.
-Come se ieri non vi avessimo sentito, vero Louis?-
Louis annuì, sogghignando, e tracannò un altro sorso di birra
-Oh, eccome. Io e Hazza eravamo nella stanza accanto, non è vero? Certo che fate un bel po’ di casino, ragazzi-
-Ma piantatela!-esclamai – Non è vero- mi girai a guardare Niall – Non li ascoltare, ok? Non è successo niente con Zayn –
-Hai uno strano concetto di ‘niente’, Megan - buttò lì Louis, mentre Harry, senza smettere di sorridere, si stendeva a terra.
- Niall? Hai capito?- dissi io, senza prestar loro attenzione.
Niall non mi rispose. Non mi guardava neanche.
Guardai Liam con aria smarrita e lui, scuotendo il capo, si alzò in piedi, chiuse il giornale e mi aiutò ad alzarmi.
-Va bene, basta così. Ti accompagno a casa, Meg –
- Niall, te lo giuro-continuai, imperterrita – Non è successo nulla. Guardami. Niall?-
Finalmente, facendomi tirare un sospiro di sollievo, Niall mi guardò e fece un piccolo sorriso.
-Ti credo, Meg. Davvero –
Ci sorridemmo appena, poi lo salutai con un abbraccio, gridai qualcosa agli altri due, stravaccati sul tappeto, e uscii di casa scortata da Liam.
Lui mi prese sottobraccio e mi condusse fino alla propria macchina. Si mise alla guida e, mentre si districava nel traffico notturno, io mi assopii appoggiata al finestrino.
Alcuni minuti dopo, giungemmo fino al palazzo dove abitavo da un anno intero, Liam mi aiutò a scendere e mi portò fino al mio pianerottolo.
- Meg, hai mentito a Niall, non è vero?-mi chiese serio.
-No. Non proprio, ecco-farfugliai.
-Che significa?-
-Significa che… Oh, Payne, sono stanca. Possiamo parlarne domani?-
Liam alzò le spalle.
-Come vuoi, Meg. Sta’ attenta, ok?-
Annuii e lo strinsi brevemente a me.
-Lo farò. Grazie di tutto-
-Di nulla. In fin dei conti sei la mia amica, la mia Meg, no?-e sorrise.
Anch’io sorrisi.
-Ci vediamo domani-
Entrai in casa, scalciai via le scarpe e poco dopo già dormivo.
 
 
 
Mi svegliò lo squillo del telefono, e le note di I wish mi riportarono indietro dal sonno. Ci fu il breve attacco da parte di Liam, poi subito la voce di Zayn iniziò a riempire la stanza.
Prima di sentire poco più che un paio di frasi, risposi senza pensarci un attimo.
-Sì?-
- Ciao, piccola-
Rimasi in silenzio, gettando un’occhiata all’orologio sulla parete.
- Zayn, ti rendi conto che sono quasi le cinque del mattino? È un po’ troppo presto per chiamarmi-
-Lo so- aveva un tono stranamente gentile – Scusa-
-Perché ieri non eri in albergo?-
-Non me la sentivo di vederti, Meg– respirai lentamente – Sono tornato un’ora fa, e ho trovato Harry e Louis completamente ubriachi, Niall che dormiva della grossa e Liam al telefono con la sua ragazza. Non male come scena-
Ridacchiai.
-Come immaginavo-
-Sei ubriaca anche tu?-
Lo sentii sorridere e sorrisi anch’io.
-Non proprio. Un po’, forse, ma l’effetto sta passando-
-Dove sei?-
-A casa mia, no?-sbuffai – Mi hai svegliata. Tu sei in albergo?-
-Nella hall, a piano terra-
-D’accordo- sbadigliai e mi infilai le scarpe– Come mai mi hai chiamata?-
-Ho voglia di vederti-
-Cosa?-respira, Meg, va tutto bene – Adesso?-
-Finché Niall dorme, no?-                     
-No. Smettila, Zayn –
-Non la smetterò mai, finché non sarò sicuro che è quello che vuoi veramente-
-Che cosa vuoi da me?-
-Vederti. Incontriamoci nella piazza vicino il bar preferito di Louis, va bene? Tra poco. Ci conto, piccola-
Non ebbi neppure il tempo di rispondere, perché Zayn riattaccò e, quando lo richiamai per disdire l’appuntamento, trovai che aveva il cellulare spento.
Aveva pensato proprio a tutto.
Spazientita, mi diedi una sistemata ai capelli davanti allo specchio, indossai una maglietta pulita e uscii di casa, con un unico pensiero fisso.
Zayn mi aveva chiesto di vederci. Aveva voglia di vedermi.
No, era impossibile.
Impiegai poco tempo a raggiungere la piazza, dove Zayn già mi attendeva. Doveva essersi aspettato che perdessi più tempo, perché mi dava le spalle, era accovacciato su una panchina e stava fumando una sigaretta mentre osservava il cielo schiarirsi.
- Zayn?-
Si voltò sorpreso e, al vedermi, sorrise, la sigaretta che pendeva fra le labbra e mandava volute di fumo.
Era bello come non mai.
-Ciao. Sei venuta-
-Non mi hai lasciato scelta-bisbigliai contrariata, sedendomi vicino a lui e cercando di evitare il contatto fra i nostri corpi.
Zayn guardò per qualche secondo la città che iniziava a svegliarsi, poi buttò fuori un po’ di fumo dalla bocca e finalmente mi guardò negli occhi.
-A cosa stai pensando?-
-A niente- mi affrettai a dire.
Prese un’aria esasperata e divertita.
-Dovresti cercare di mentire di meno alla gente, sai?-
-Senti un po’ chi ha parlato-
-Qui ti sbagli-mi fece notare – Sarò spudorato e impudente, ma almeno sono sincero con gli altri-
-Allora dimmi perché sei qui-
-Per vedere te-
-E perché volevi vedermi?-
Rifletté per qualche secondo.
-Non lo so. Insomma, forse anche solo per percepire la tua presenza, la tua voce, il tuo profumo-
Rabbrividii, sottraendomi al suo sguardo.
-Se ti può interessare, adesso tu sai di tabacco-
Zayn soffiò una risata bassa.
-Se ti da’ fastidio la spengo-
-Non è che mi da’ fastidio- precisai, prendendogli il polso e sfilandogli la sigaretta dalle dita – Ma dovresti smettere-
-Me lo dicono tutti, da una vita-
Alzò le spalle.
-Appunto per questo-
Gettai la sigaretta lontano da noi e lui la guardò rotolare sull’asfalto con una punta di nostalgia. Mi accorsi di non avergli ancora lasciato il polso.
Zayn si sottrasse alla presa, ma soltanto per cingermi con le braccia e guardarmi dritto in viso.
-Perché sei venuta? Avresti potuto lasciare che ti aspettassi qui come uno stupido, se non ti fosse importato-
-Che vuoi che ti dica, Zayn? Magari…-esitai – Magari anch’io avevo voglia di vederti-
Sul suo bellissimo volto comparve un sorriso.
Amavo vederlo sorridere. Socchiudeva gli occhi e sembrava essere felice, sembrava un bambino pieno di gioia.
-Allora lo ammetti-
-Sarà stata la birra-scherzai.
Zayn ridacchiò.
-Avrei voluto esserci, ieri sera-
-E invece eri chissà dove- completai con amarezza
-Di nuovo gelosa, piccola?-
-E piantala, Zayn!- sbottai irritata, cercando di liberarmi dal suo abbraccio.
Lui, ovviamente, non me lo permise, e si avvicinò ancora di più a me.
-Allontanati-ordinai, la voce che si faceva man mano più debole quando sentii il suo respiro sulle mie labbra.
Qualcosa mi si contorse nello stomaco e io pregai che quelle farfalle traditrici morissero il prima possibile.
- Zayn…-
La voce mi morì in gola, ricacciata indietro dalla carezza appassionata delle sue labbra che incontravano le mie.
Le lingue si toccarono e i nostri fiati s’infransero.
Quel bacio, qualunque bacio Zayn mi avesse mai dato, era intenso, bruciante e irresistibile. Non riuscivo mai a sottrarmi a lui del tutto, perché poi ci ricadevo sempre.
Sentivo che Zayn mi teneva stretta e, contrariamente alla prima volta, le sue mani non saggiavano il mio corpo, ma rimanevano ferme e mi stringevano i fianchi.
Avevo voglia di lui.
Desideravo che non staccasse mai le mani dal mio corpo, che le nostre labbra non si separassero mai, desideravo continuare a scompigliargli i capelli neri, per sempre lì, vicina a lui, senza parlare.
Solo noi due.
Finalmente, per una volta, terminammo il bacio di comune accordo, per prendere aria, ma non allontanammo i nostri visi l’uno dall’altro.
Aprii gli occhi e incontrai i suoi. Lo vidi fare un sorriso e non riuscii a non fargli specchio.
Zayn era così. Ammaliante e travolgente.
- Tell me I’m a screwed up mess – lo sentii canticchiare, a pochi millimetri dalle mie labbra – That I never listen, listen. Tell me you don’t want my kiss –
A quella frase, rapita dalla sua voce, posai le labbra sulle sue e, in un gioco di baci ardenti, udii che bisbigliava: -That you need your distance, distance. Tell me everything, but don’t you say he’s what you’re missing, baby-
Non risposi, e continuai a baciarlo.


 
 
 
 
 
 
 


Angolo autrice:
 
 
 

Hey, eccomi di nuovo qui!
Sì, non sono capace di aggiornare in ritardo per lasciarvi in sospeso, lo so.
Comunque, che ne pensate di questo capitolo?
Inizialmente, nella prima parte, persino io mi sono ritrovata, con Meg, a odiare Zayn :’)
La scena a casa dei ragazzi, anche se può sembrare casuale, non lo è affatto.
Tenete presente che tra Meg e Niall c’è un’amicizia fortissima, che approfondirò meglio pian piano.
Avrete notato che lei sembrava molto decisa a fargli capire di non essere stata con Zayn:
qualcuno ha già capito il perché, immagino :3
Bé, fatto che sta che adoro Niall quasi quanto Zayn, quindi sarà messo in risalto.
(No, okay, l’amore per Zayn è insuperabile :33)
Per quanto riguarda Liam, amo molto anche lui. È più responsabile degli altri, tra Zayn così impulsivo e Niall incredibilmente emotivo. Aiuterà molto Meg.
Riguardo a Harry e Louis, in questo capitolo sono stata costretta a detestarli in modo incredibile D: Ma, abbiate pietà di loro, erano ubriachi e non rispondevano di se stessi.
Anche loro saranno molto importanti, quindi non sottovalutate nessuno!
Alla fine, Zayn si è fatto perdonare, no? c: Ma non cantate vittoria troppo presto, perché le tenebre sono sempre in agguato… *musichetta da film horror*
Vipregovipregoviprego, recensite? <3
Grazie a chiunque recensisce la mia storia, adoro leggere ciò che ne pensate! :’)
Tra parentesi, non so se ci avete fatto caso, ma il capitolo è molto più lungo degli altri u.u Sono stata brava? :’D
Il titolo è tratto da una canzone completamente sconosciuta, che io adoro.
Quella che dice Zayn, ovviamente, è una frase tratta dalla canzone degli 1D ‘Tell me a lie’.
Mi fate sapere che ne pensate? Vi preeego *-*
Un Horan-Hug a tutti, ciao! <3

 
 
Ps: qui c’è il mio account twitter https://twitter.com/#!/firelight34 , follow me!
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Capitolo 6
*** Capitolo 5- Going under. ***


Capitolo 5- Going under
 

 
 
 
Io e Zayn, senza una parola, ci eravamo lasciati al sorgere del sole, e adesso mi stavo dirigendo, sotto l’invito di Niall, verso il loro hotel.
Avevo bisogno di chiarimenti e, per andare nello specifico, avevo bisogno di confidarmi con Liam. Per ovvie ragioni, non avrei potuto parlare di me e Zayn con Niall.
Tell me anything, but don’t you say he’s what you’re missing, baby.
Sapevo bene che, con quella frase, Zayn si era riferito al mio biondo migliore amico. Io e Niall, comunque fosse, non stavamo insieme. Non più.
Eravamo stati ufficialmente fidanzati per quattro mesi, ci eravamo messi insieme subito dopo l’uscita del primo album degli One Direction.
Per un certo periodo, eravamo stati felici. Era piacevole stare con Niall, perché lui riusciva sempre a capirmi ed era incredibilmente dolce, ma dopo un po’ mi ero resa conto che, per quanto potessi volergli bene, non ero innamorata di lui.
Era il mio migliore amico, e lo sarebbe rimasto per sempre, ma non sentivo nient’altro.
Zayn, invece, era tutta un’altra storia.
Sforzandomi di non pensare a lui, bussai alla porta e Harry venne ad aprirmi. Quando mi vide, mi sorrise, mi lasciò entrare ma mi fermò un momento nell’ingresso.
- Meg, un attimo-
-Dimmi, Harry –
-Scusa per ieri sera- Harry non mi guardava negli occhi – Avevo bevuto troppo e ho un po’ esagerato, senza pensare a come poteste prenderla tu e Niall –
- Harry, è tutto okay-presi un bel respiro – Tanto Niall non avrebbe mai potuto credere a una tale sciocchezza. Io e Zayn, figuriamoci!-
Harry sembrò essere sul punto di dire qualcosa, forse di contraddirmi, ma alla fine lasciò perdere, annuì e mi condusse con sé in salotto.
Lì, c’erano tutti gli altri componenti degli One Direction.
Niall stava suonando qualcosa alla chitarra, anche se dalla melodia non doveva essere una delle loro canzoni, Louis digitava freneticamente sulla tastiera di un computer portatile. Zayn e Louis erano seduti vicini. Il primo stava disegnando con aria attenta e concentrata, il secondo canticchiava sottovoce Forever Young, con una cuffietta dell’mp3 in un orecchio.
Come sempre, Zayn era bellissimo. L’espressione seria si addiceva bene al suo volto impeccabile; era chino sul foglio, gli occhi fissi sulla punta della matita che tracciava linee nette, e indossava dei jeans e un maglioncino dai colori tenui che gli cadeva a pennello.
-Ciao a tutti- salutai, cercando di mostrarmi naturale e a mio agio.
Regalai un irruento abbraccio a Niall e gli piantai un bacio sulla guancia. Lui rise, ricambiando, e io mi sedetti accanto a lui.
-Cosa stai suonando?- gli domandai, sorridendo.
Lui canticchiò qualche parola, facendomi sentire bene nell’udire la sua voce intonata e gentile, e io riconobbi la canzone.
-This is the life, diAmy Macdonald- constatai.
Niall mi diede una leggera carezza sul viso, facendomi arrossire.
-Esattamente. Conosci tutte le mie canzoni preferite, vero?-
-Il fatto è che sono anche le mie canzoni preferite, Horan –
Posò a terra la chitarra e mi strinse a sé come non faceva da tempo, con tutto l’affetto incancellabile e immenso che ci legava da una vita intera.
Rimasi però sconcertata dal capire che il mio corpo agognava a un altro paio di braccia, che desiderava sentire l’odore pungente e persistente del tabacco, che voleva sentire sulla lingua quel sapore di sigarette e stringere a sé qualcun altro, qualcuno che di certo non era Niall.
Sentendomi quasi colpevole, sciolsi la stretta e guardai di sfuggita Zayn, che però non aveva neppure distolto lo sguardo dal foglio.
Ma certo, non gliene importava nulla. Doveva aver già dimenticato tutto.
Liam si tolse la cuffietta dall’orecchio e mi guardò interrogativo. Io feci un cenno quasi impercettibile e ci alzammo in sincrono, dirigendoci verso il balcone che portava alla terrazza, tenendoci per mano.
-Lo dirò a Danielle!-ci gridò dietro Louis.
-Ci sono un po’ di cose che Eleanor dovrebbe sapere- rispose sorridendo Liam – Fossi in te, non parlerei-
Louis rise, concedendogli la vittoria, e io e Liam sgattaiolammo fuori.
-Allora, Meg– Liam si guardò intorno – Mi sembra di aver lasciato un discorso in sospeso, ieri sera-
Chiusi la porta della terrazza, accorgendomi che Niall mi stava fissando, poi tornai al fianco di Liam.
-Sì, è così-
-Avresti dovuto parlarmi di Zayn, se non sbaglio-
Invidiando la sua tranquillità, assentii.
-Okay, in parte ho mentito a Niall. Insomma, non è successo niente di quello che Harry e Louis credono, ma ci siamo baciati-
-Qualcosa come un bacio di sfuggita, spero-
Il tono di Liam era sarcastico e mi diceva che aveva già capito tutto.
-Divertente-sbuffai – No, certo che no. Sai com’è Zayn –
-Francamente, non l’ho mai baciato-
Alzai gli occhi al cielo e Liam rise.
-Vai avanti, dai-mi invitò.
-Vuoi detta tutta la verità?-
-Certo che sì, Meg –
-Era già da un po’ di tempo che avevo in testa Zayn, se devo confessarlo. Un paio di mesi, più o meno. Ma avevo sempre cercato di non darci peso, di ignorarlo, ripetendomi che siamo troppo diversi, che lui mi avrebbe fatto solo del male. Ma… non ce l’ho fatta più. L’altro giorno sono esplosa. E quando lui è venuto a raggiungermi in camera… Non gli resisto, Liam-
Arrossii, ma lo guardai negli occhi per avere risposte.
-Ehi, sta’ tranquilla- Liam mi strinse a sé – Continua-
-Bé, ci siamo baciati, tre volte, poi lui ha cantato qualche verso di More than this. Odio quando canta davanti a me. Cioè, lo amo, ma lo odio perché mi conquista-mi passai una mano fra i capelli, sorretta dall’abbraccio forte di Liam – Dopo l’ho sentito per sms. Sai, ha fatto il cretino come al solito, mi ha provocata e tutto il resto. In perfetta linea con l’immagine di Zayn-sono un bastardo-Malik. Stamattina, verso le cinque, ci siamo rivisti-
-Alle cinque?-lo sguardo di Liam era eloquente, ma io lo spintonai fingendo un’aria scandalizzata.
-Sempre a pensare male, Payne?-
-Scusa-ridacchiò – Ma mi sembra giustificato. Tu e Zayn, da soli, a quest’orario…-
-Smettila- imposi io, però sorridendo – Non è successo nulla. Bé, ci siamo baciati, questo sì. Ma non mi ha detto nulla riguardo a ciò che è accaduto fra noi, e ora non so come comportarmi. Ho paura che, così facendo, peggiorerò soltanto le cose-
-Ascolta, Meg. Io conosco molto bene Zayn, so com’è fatto, è uno dei migliori amici e gli voglio bene da morire. Ma ti farebbe soffrire. Non si è mai comportato seriamente con una ragazza e, per quanto tu potresti essere un’eccezione, non penso che sarebbe sensato continuare a farti del male in questo modo-
Mandai giù un boccone amaro e annuii piano.
-Non sono capace di stargli lontana, Liam-sussurrai – Soprattutto adesso, dopo ciò che è successo. Mi fa male, mi fa troppo male già così-
-Tronca prima che sia troppo tardi, prima di metterci tutta te stessa. Zayn non è cattivo, ma è troppo egoista. Ha sempre pensato a se stesso e temo che non cambierà modo di essere-
-Lo so. Sono una stupida-
-No- Liam mi baciò sulla fronte – Tutti abbiamo le nostre debolezze. L’importante è che tu faccia attenzione a non dargli corda, e a non dargli in mano il tuo cuore-
-Troppo tardi- bisbigliai, anche se troppo piano perché lui potesse sentire.
-E poi- Liam esitò – C’è Niall, ecco-
-Ah- feci una pausa – Niall –
-Sai che gli piaci-
-Sì, non ne fa mistero. Ma ci siamo lasciati, Liam. E, ad essere sincera, io lo vedo solo come un amico, anche se vorrei tanto che fosse diversamente-
-Allora ascoltami, Meg. Dimenticati di Zayn, e non mettere in mezzo neppure Niall. Prenditi una pausa da tutti e due, ok? Cerca di vedere altri ragazzi, magari-
Tentai di metterla sullo scherzo.
-Lei è disponibile, Mr Payne?-
Liam scoppiò a ridere.
-Per lei sempre, Mrs Dickinson –
Scherzando, iniziò ad accarezzarmi il collo con le dita, e anch’io cominciai a ridere.
-Così mi fai il solletico, Liam!-
Continuammo a ridere per alcuni minuti, come due ragazzini, una volta tanto senza pensieri.
D’un tratto, Liam tornò serio.
-Dato che ti piacciono tanto gli One Direction e io e Louis siamo impegnati, potresti sempre ripiegare su Harry –
-Ma vaffanculo! – risi – E io che ti sto anche a sentire!-
Liam rise ancora e mi abbracciò forte.
-So che puoi farcela-mi sussurrò in un orecchio.
-Grazie, Liam. Non sai quanto bene mi fai-
-Solo un piacere, Meg. Conta sempre su di me-
-Lo faccio già- gli assicurai – Più di quanto pensi-
 
 
 

Era sera tarda e io ero ancora in albergo con i ragazzi.
Continuavo a riflettere, i pensieri mi si accumulavano nella mente, e non riuscivo a vedere una soluzione alternativa a quella logica e razionale che Liam mi aveva proposto.
Staccare la spina. Allontanarmi da Zayn e scoraggiare le aspettative di Niall.
Non ero certa di riuscirci, perché in fondo sarebbe stata l’ultima cosa che volevo. Dire di no a Zayn? Era la cosa più dolorosa che avrei mai potuto fare. Sarebbe stato come uno spontaneo suicidio del mio stesso cuore.
Guardai di sottecchi Zayn, che stava giocando a carte con Louis e Harry e che, inevitabilmente, perdeva.
Liam rise a una sua battuta che non sentii e anche Niall sorrise sotto i baffi, mentre si preparava uno dei suoi panini in cucina.
Era solo questione di aspettare, poi avrei fatto ciò che era giusto che facessi.
Quando, verso mezzanotte, mi alzai per tornare a casa, mi rivolsi a Zayn col cuore in gola.
-Mi accompagni alla porta?-
Niall si irrigidì, Liam mi guardò con aria d’incoraggiamento e Louis fischiò sottovoce. Harry gli diede una gomitata nelle costole, sogghignando.
-Certo- rispose Zayn, ignorandoli – Andiamo-
Mi alzai in piedi, feci un timido cenno a Niall, il quale mi lanciò uno sguardo di ghiaccio, poi filai dietro a Zayn, che già mi precedeva.
Ci fermammo nel buio dell’ingresso, dove vedevo i suoi occhi scintillare.
-Devo parlarti, Zayn –
-Cosa è successo?-
-Credo…- mi feci coraggio e proseguii – Credo che sia stato tutto un errore, in questi giorni. Sì, insomma, tu mi piaci, l’avrai capito. Ma me la farò passare, perché  non ho intenzione di lasciarmi usare da te. Sappiamo entrambi che non cambierai mai-
Zayn non rispose e io mi schiarii la voce.
-Quindi, se sei d’accordo con me, chiuderei questa specie di storia qui- conclusi, senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi.
-Come vuoi-fu la risposta.
-Ottimo. Allora ciao, Zayn –
-Ciao, Megan –
Il freddo nella sua voce mi pugnalava. Come Liam aveva previsto, non gli importava nulla di me, ma pensava solo a se stesso.
Entro la sera dopo, di certo avrebbe avuto una nuova ragazza nel suo letto.
Aprii la porta e mi fermai un momento sul pianerottolo, incontrando finalmente i suoi occhi, completamente inespressivi.
-Bé, spero che…-
Zayn neppure mi lasciò finire. Scosse piano il capo e, con un solo gesto, chiuse la porta, lasciandomi lì immobile, come colpita da un fulmine.
Mi voltai e iniziai a correre giù per le scale, incapace di fermare i miei occhi che cominciavano a bruciare per le lacrime.
 
 
 
 

 
 

Angolo autrice:

 
 

Ecco a voi il capitolo 5!
Che ve ne pare? Ci sono alcuni punti che vorrei chiarire c:
Di certo vi eravate aspettati che in passato tra Meg e Niall ci fosse stato qualcosa (lui è così ksdjdakjska, se rendo l’idea <3), ma è altrettanto evidente che lei non prova più quel genere di cose, al contrario del nostro Horan.
Nonostante ciò, si può notare che tra i due c’è un legame d’amicizia molto profondo, indistruttibile.
Fortunatamente, il caro Harry si è scusato con Meg per l’accaduto :3 Non è un cattivo ragazzo, come non lo è Louis, ma hanno due personalità particolari che imparerete a conoscere u.u
Riguardo a Liam, io sinceramente lo adoro *----* E’ un po’ il “fratellone” di Meg; non è in confidenza con lei come lo è Niall, per forza di cose, ma si vogliono molto bene.
Un hurrà per Payne, yo!
Ehm, poi, il finale del capitolo. Sono abbastanza certa che mi starete odiando :’) Ma Megan, come Liam, sa com’è fatto Zayn e, giustamente, non vuole soffrire per colpa sua.
Che cosa ne pensate della reazione di Zayn? Sarà dunque vero che non ha un cuore capace d’amare?
Il titolo del capitolo è tratto da una bellissima canzone degli Evanescence, se vi capita ascoltatela, perché ne vale la pena.
Ah, tra parentesi, Niall che suona quella splendida melodia alla chitarra io lo trovo dolcissimo *w*

Mi lasciate una recensione? <3 Ci tengo tanto a sapere che ne pensate della mia storia!
Vi ringrazio tantissimo per le OTTO recensioni lasciate all’ultimo capitolo, vi adoro!
Per finire, anche se non c’entra nulla, auguri a tutte noi donne :3
Un abbraaaaccio, alla prossima :D
 
Firelight_

 
 
Ps: come al solito, qui c’è il mio Twitter: https://twitter.com/#!/firelight34
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Capitolo 7
*** Capitolo 6- Not afraid. ***


Capitolo 6

 
 
 
Una fottuta settimana.
Era passata un’intera settimana da quella sera e io continuavo a morire dentro. Per fortuna, Liam mi stava costantemente accanto, sorreggendomi, ma non bastava.
Gli volevo bene, era un mio grande amico, ma non era di lui che avevo bisogno.
Dopo i primi giorni, le maliziose prese in giro di Harry e Louis erano diminuite, e i due avevano imparato a lasciare in pace sia me che Zayn.
L’unica cosa positiva era che, dopo l’evidente allontanamento di me e Zayn, l’umore di Niall era notevolmente migliorato e lui era ritornato quello di sempre, il mio insostituibile amico.
Io e Zayn ci vedevamo pochissimo, e se per caso ci incrociavamo in albergo o in altre occasioni, ci salutavamo appena e non ci rivolgevamo la parola.
Io ero a pezzi.
Zayn non mostrava alcun sentimento ma, anche se il suo sguardo era spento, ero sicura che fosse già passato sopra a quell’assurda faccenda.
A Zayn non importava nulla di me, non gliene era mai importato nulla.
 
 
 
Suonò il citofono e io, trafelata, risposi, mentre mi infilavo le scarpe con i tacchi.
- Meg, ti stiamo aspettando con la limousine. Sei pronta?-
All’udire la voce di Niall, sorrisi.
-Un attimo, biondo. Sto arrivando-
Lui ridacchiò e io chiusi la comunicazione, correndo come sui trampoli per recuperare la borsetta di vernice dall’armadio.
Mi guardai brevemente allo specchio, abbastanza soddisfatta, poi mi avviai fuori da casa mia.
Ormai erano trascorse più di due settimane dall’ultima volta che io e Zayn avevamo parlato davvero, ma non per questo il mio dolore era diminuito. Mi detestavo per ciò che avevo fatto, ma sapevo anche che era stata la scelta giusta.
O almeno… certamente doveva essere così.
Uscii in strada, dove scorsi la limousine nera e lucida dei ragazzi. Niall mi aspettava fuori, appoggiato all’auto, con le braccia incrociate sul petto.
Ci salutammo con un abbraccio, lui era davvero splendido quella sera, poi entrai in macchina, sistemandomi fra il mio migliore amico e Liam, che mi serrò in una breve stretta.
Vicino a Liam, era seduto Zayn. Cercai di non rimanere a fissare le pieghe che la camicia candida formava sul suo corpo statuario, e puntai gli occhi fuori dal finestrino, lasciando che le chiacchiere di Louis mi stordissero.
Dopo alcuni minuti, arrivammo alla sede del party di quella sera, una lussuosa villa nel quartiere più ‘in’ della città, dove era situato anche l’albergo dei ragazzi.
Quando scendemmo dalla limousine, naturalmente, i fotografi iniziarono ad accecarci con i flash delle loro macchine fotografiche. Io presi per mano Niall e insieme attraversammo quella giungla di scatti e domande, fino a che non raggiungemmo la porta e potemmo entrare nel vivo della festa.
Era uno di quei party per gente ricca e famosa a cui avevo partecipato già parecchie volte, grazie a Niall, e in cui a volte mi sentivo fuori posto, non essendo né l’una né l’altra cosa.
Louis presto scomparve in compagnia della sua ragazza, Eleanor e anche Liam, dopo avermi sorriso con calore, andò a prendere per mano Danielle per condurla a bere qualcosa.
Io rimasi con Niall, Harry e Zayn, leggermente imbarazzata.
Niall non accennava a lasciare la mia mano, così ci allontanammo insieme, lasciando da soli gli altri due. Ad un certo punto, però, un uomo che doveva essere il direttore di un giornale scandalistico, portò via Niall da me per fargli qualche domanda, e io rimasi sola.
Andai a prendere un paio di drink, lasciando che la bevanda mi scivolasse in gola per infondermi coraggio. Era solo una stupida festa, potevo farcela anche senza essere vicina a Niall o a Liam.
Dovevo smetterla di lasciarmi condizionare dalla presenza di Zayn.
- Dov’è finito Niall?-
Un brivido mi percorse la schiena, il mio battito accelerò e rimasi immobile, senza voltarmi.
-Oh, non so, con un giornalista credo-
Ignoralo, Meg, ignoralo e basta.
Ma Zayn non sembrava intenzionato ad aiutarmi in quell’impresa impossibile, perché si sedette sullo sgabello di pelle vicino a me e ordinò a sua volta da bere, squadrandomi di sbieco.
-Come va, Meg?-
Accennai una scrollata di spalle.
-Tutto come al solito, Zayn. Niente di che-
Inarcò le sopracciglia, poco convinto, e vuotò il bicchiere in un sol sorso.
-D’accordo-
-E tu?-
La mia voce, involontariamente, tremò.
Zayn sembrò sussultare.
-Lo stesso. Nulla di nuovo-
-Come mai non sei in giro a fare conquiste?-
Cercai di utilizzare un tono leggero, ma non mi riuscì.
-Lo sto già facendo, piccola-
Ed eccolo, ecco di nuovo quel suo sogghigno che ben conoscevo e che per due interminabili settimane mai mi era stato rivolto.
Mi era mancato davvero troppo, anche se mai l’avrei ammesso.
-Sei sempre il solito, Zayn –
Senza curarsi che qualcuno potesse vederci, lui mi venne alle spalle e mi sfiorò il collo con le labbra. Le farfalle momentaneamente sopite nel mio stomaco, presero vita d’improvviso; il mio cuore pareva un treno in corsa.
Inaspettatamente, una delle mani di Zayn scivolò sulla mia gamba, sotto il bordo del vestito, accarezzandomi lentamente.
Non avevo la forza di divincolarmi. Non volevo farlo, non avrei mai voluto farlo.
-Ti prego-lo fermai, prendendogli la mano e scostandola, senza però lasciarla – Qualcuno potrebbe vederci-
-Allora vieni con me-
Senza preavviso, mi condusse giù dallo sgabello, attraverso la grande sala, lontani da occhi indiscreti.
In pochi secondi, senza che me ne accorgessi, Zayn mi aveva portata fuori, nella bassa terrazza della villa, che era affacciata su un cortile interno.
-Che stiamo facendo?-chiesi, senza riuscire a impedirmi di ridere.
Anche Zayn rise, e quel suono mi avvolse dolcemente il cuore.
-Scappiamo, no?-
Ci fermammo a ridosso di una delle mura più interne, guardandoci negli occhi. Il mio cuore batteva all’impazzata, ma ciò mi faceva star bene, perché finalmente era tornato a vivere.
- Meg…-
La voce dolce e vellutata di Zayn era un sussurro, il canto di una ammaliante Sirena sotto la luce ammiccante della luna.
- Zayn – dissi io, sorridendo appena.
Con estrema lentezza, lui fece un passo verso di me, gli occhi sempre affondati nei miei. Neppure io volevo interrompere quel contatto visivo, avevo troppa nostalgia della luce vitale in quegli squarci sull’infinito, e mi avvicinai a mia volta.
I nostri visi erano vicini. Vicini come forse mai lo erano stati.
Su quello di Zayn balenò un sorriso affascinante.
-Sei bellissima, piccola-
-Ma smettila-
-Mi pare d’avertelo detto, non è mia abitudine mentire-
Chiusi gli occhi, in attesa, e dopo un solo secondo arrivò ciò che da quella fatidica sera aspettavo con ansia.
Zayn mi baciò.
Sentire le sue labbra di nuovo sulle mie, percepire il suo sapore meraviglioso sulla lingua, mi fece sentire come se mi fossi appena ricomposta, come se avessi appena inserito il pezzo mancante del mio puzzle.
-Mi sei mancato, Zayn – mormorai, senza però interrompere il bacio, la voce roca per il desiderio.
Lui continuò a baciarmi con più foga.
-Anche tu, piccola. Non sai quanto-
Zayn mi sospinse delicatamente contro il muro, fino a che la mia schiena non aderì completamente alla superficie ruvida, e una voglia incontrollabile prese possesso della mia mente.
Le mie mani gli accarezzavano la schiena, ritrovavano la pelle morbida del suo viso, del suo collo e, slacciati un paio di bottoni della camicia, del suo petto.
La mia lingua toccava la sua, e io ardevo.
Zayn, sorreggendomi con le braccia atletiche, mi issò più vicina a sé, e io gli allacciai le gambe attorno ai fianchi, esplorando con la lingua ogni centimetro della sua bocca, come lui faceva con me.
Ero maledettamente felice di averlo ritrovato.
A causa della posizione in cui ero messa, il vestito corto aveva scoperto parecchi centimetri della mia pelle, e sentii le dita brucianti di Zayn accarezzarmi le cosce.
Mi sfuggì un gemito di desiderio, mentre il cuore mi esplodeva nel petto, e lui mi sfiorò le natiche, giocando con i lembi delle mutandine.
A quel punto, interruppi il bacio, il respiro mozzo, appoggiando il viso nell’incavo della sua gola, tastandogli il petto per avvertire il battito del suo cuore.
Anche quello di Zayn, proprio come il mio, era accelerato al massimo.
- Zayn, Zayn –bisbigliai, dandogli un altro lungo bacio.
Avvertii che sorrideva e sorrisi anch’io.
Pian piano, tornai a poggiare i piedi per terra, malferma sui tacchi troppo alti. Quanto detestavo quelle scarpe!
Mi diedi una sistemata al vestito e lanciai un’occhiataccia, però intenerita, a Zayn, che sogghignava senza ritegno.
-Sei incorreggibile, Malik –
-Chissà perché, mi è sembrato che fosse un complimento-
-Avanti, rientriamo- ridacchiai, scuotendo il capo.
Anche Zayn rise e, prima che varcassimo la porta per rientrare al party, mi strinse forte la mano.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo autrice:
 
 
Ecco a voi il sesto capitolo della mia storia! :D
Spero non mi odierete come avete fatto nel precedente, ahahah, anche se ammetto che ne avevate tutto il diritto.
So che il capitolo non è particolarmente lungo, ma spero vi sia piaciuto ugualmente.
La presenza preponderante, qui, sono Meg e Zayn.
Sono felice come una pasqua di rivederli insieme, lo confesso *w*
Non riescono a resistere l’uno all’altra: e ciò dove li condurrà?
Se devo essere sincera, io amo la scena sulla terrazza c: Sono tanto carini e appassionati.
Boh, li adoro.
(Faccio complimenti ai miei stessi personaggi? °-° hdjskjds, che causa persa)
Vi consiglio di iniziare a spaventarvi per il prossimo capitolo, guys :’D
Ci sarà un bell’imprevisto, che nessuno aveva messo in conto.
Ahah, vi tengo sulle spine :3
Comunque, questo capitolo è finito bene, suvvia. Con i miei due tesori, sdhdfdsj <3
Vi ringrazio tantissimo per le nove recensioni *O* siete fantastici!
Dai, vi prometto una cosa u.u se entro 24 ore arriviamo a 10 recensioni, posterò il nuovo capitolo già domani.
Challenge accepted? :’D
Ah, il titolo del capitolo è tratto da una canzone di Eminem. È fantastica, perciò consiglio a chiunque di ascoltarla. Sì, adoro Marshall, yeah :3

Lasciate una recensione? Vipregovipregoviprego! <3
Ah, un’ultima cosa importante, vorrei il vostro parere u.u
Mi son venute delle idee per altre tre fan fiction, una sempre su Zayn, una su Niall e una su Harry. Innanzitutto, su chi preferireste che postassi per primo?
E poi, credete che sia meglio concentrarmi su questa ff e, solo dopo averla finita, cominciarne altre?
Ci terrei ad avere il vostro parere c:
Ringrazio chi recensisce, mette tra preferite, seguite e ricordate, o chi semplicemente legge in silenzio. Vi adoro, alla prossima!
 
Firelight_

 
 
Ps: ormai lo sapete u.u qui c’è il mio TwittaH, come dice Louis, https://twitter.com/#!/firelight34
e questa è la mia pagina FB, http://www.facebook.com/pages/Flox/228917877147817
 

Ah, ora che mi viene in mente, avete visto la live chat dei ragazzi, ieri? *O*
Io, a More than this, sono completamente impazzita LOL quando ha cantato Niall urlavo come una folle, e durante il solo di Zayn ho pianto ç_ç
LOVE YA, 1D.
Bye c:

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Capitolo 8
*** Capitolo 7- Complicated. ***


Capitolo 7.

 
 
 


Il mio telefono di casa cominciò a suonare all’impazzata e io, di malavoglia nonostante fosse mezzogiorno, mi trascinai fuori dalle coperte e sollevai la cornetta.
-Pronto?- biascicai, assonnata.
La sera prima ero tornata a casa alle quattro del mattino, perciò la mia stanchezza era più che giustificata.
- Megan –
Era la voce di Liam, ma constatai anche che era fin troppo seria.
- Liam, che cosa c’è?-chiesi, sospettosa.
-Devi assolutamente venire qui in hotel, è successo un casino-
Il mio cuore si fermò per un secondo.
-Cosa? Che è successo?-
- Niall ha tentato di picchiare Zayn, e ora ha un occhio nero-
-Chi, Zayn?-
-No, Niall. Vieni il prima possibile, okay?-
-Aspetta, Liam, non capisco. Per quale motivo è successo tutto ciò?-
Ci fu un secondo di silenzio.
-Ti spiego quando arrivi. Intanto tu, quando esci di casa, cerca di resistere ai giornalisti, e quando arrivi in albergo compra un giornale. Va bene?-
Deglutii, spaventata.
Oh, Dio, no.
Nella villa non c’erano paparazzi, non erano autorizzati a entrare.
Era semplicemente impossibile.
-D’accordo. Vengo subito-
Misi giù e, in un batter d’occhio, mi infilai i jeans, una felpa, presi il telefonino e scesi giù per le scale. Fuori dal palazzo, mi aspettava una consistente folla di fotografi e giornalisti.
Diamine.       
Non risposi a nessuna delle loro insistenti e terrificanti domande e, liberatami di loro, presi in fretta un taxi e mi diressi all’albergo dove alloggiavano i miei amici.
Quando scesi dalla vettura, fui costretta a scansare la moltitudine di persone che era appostata anche fuori di lì, e mi rifugiai nella hall, dove mandai un uomo del personale a comprare il giornale di gossip più gettonato.
Questi tornò pochi minuti dopo, con in mano la rivista, e mi guardò divertito.
Impietrita, rimasi a fissare la copertina, dove spiccava una scritta scarlatta; Inaspettata relazione: Zayn Malik è proprio come sembra?
Oh, merda, merda, merda.
A fare da sfondo a quelle parole, c’era una foto mia e di Zayn, avvinghiati l’uno all’altra. Io ero schiacciata contro il muro, le gambe allacciate a lui, e ci stavamo baciando.
La prospettiva della fotografia era bassa e, maledicendomi, ricordai che la terrazza si trovava solo a pochi metri d’altezza dal cortile. Qualcuno doveva essersi intrufolato lì e aver scattato quella foto.
Gettai il giornale sul banco della hall e iniziai a salire precipitosamente le scale, fino a che non raggiunsi la stanza dei ragazzi e, col cuore in gola, bussai alla porta.
Venne ad aprirmi Louis, scuro in volto, senza il suo solito sorriso allegro ad accompagnarlo.
-Entra, dai-
Non dissi nulla e mi diressi spedita in salotto.
Sul divano era seduto Niall, che si teneva un impacco di ghiaccio sul viso, e vicino a lui c’era Liam che gli stringeva forte un braccio.
Quando entrai, Liam mi guardò con aria di compatimento e Niall fece una smorfia.
-Che cosa c’è, Meg? Sei venuta a cercare Zayn, per caso?-
Non mi aveva mai gridato contro in quel modo, e rimasi dolorosamente sorpresa.
-No-mormorai.
-E allora che ci fai qui? Vuoi peggiorare ancora la situazione?-
- Niall, per favore- sussurrò Liam.
-No, Liam, sono stanco adesso-disperata, mi accorsi che gli occhi di Niall erano pericolosamente lucidi – Sono fottutamente stanco. Basta starmene zitto, non ne posso più. Vuoi stare con Zayn, Meg? Fa’ pure. Ma almeno non lasciare che io continui a illudermi-
- Niall, sai che non è ciò che desidero- bisbigliai, con voce flebile – Non avrei mai voluto che tu ti illudessi. Ti ho detto parecchie volte che per me siamo solo amici, e che ti voglio bene più di quanto tu possa immaginare-
-Non lo dimostri!-sbottò, mentre una lacrima gli rotolava lungo il viso pallido – Non vedi come mi hai ridotto? A pezzi, ecco come-
- Niall…-
Inciampai fino al divano, gettandomi fra le sue braccia e stringendolo con forza a me, tentando di evitare che le lacrime rigassero anche il mio volto.
Niall iniziò a piangere silenziosamente, e udii che Liam si alzava e andava via. Serrai a me il mio migliore amico, accarezzandogli i capelli biondi, mentre lo vedevo mordersi le labbra, arrabbiato per le lacrime che non poteva trattenere.
-Scusa, Niall. So che ho sbagliato. Mi conosci, ormai, combino sempre un sacco di guai. Ma ne usciremo insieme, va bene? Noi possiamo fare tutto. Siamo una squadra, ricordi?-
-Mi sento patetico-sibilò lui, chiudendo gli occhi.
-Se ti consola, io mi sento spregevole-
Fece una risatina.
-Non mi consola granché –
Niall si asciugò le lacrime, riaprendo i grandi occhi celeste intenso, e prese un lungo respiro.
-Puoi lasciarmi da solo un momento?-
-Certo- annuii – Ci vediamo dopo-
Sentendomi fin troppo vulnerabile, mi alzai dal divano e uscii fuori dalla stanza, incontrando Louis e Harry che parlottavano piano fra loro. Liam era lontano solo pochi passi.
-Mi odio- dissi, con un singhiozzo – Liam, mi odio-
Lui serrò le labbra, dispiaciuto, e mi venne incontro per abbracciarmi. Inaspettatamente, anche gli altri due si unirono all’abbraccio, e sentire i loro respiri vicini al mio mi tranquillizzò un po’.
Liam si scostò.
-Penso che ti stia aspettando, Meg-
Assentii.
- Dov’è?-
-Di sopra, in camera sua-
-Okay. Grazie, ragazzi-
Mi sorrisero debolmente, e io mi diressi su per le scale, completamente priva di forze. Sapevo dove si trovava la stanza di Zayn, ed entrai senza bussare.
Lui era appoggiato al davanzale e, come mi ero aspettata, stava fumando una sigaretta. Accanto al suo braccio, giaceva il pacchetto mezzo vuoto, e sospettai che quella non fosse la prima che quel giorno aveva acceso.
-Sono qui-gli feci notare, la voce tremolante.
Mi fece segno di avvicinarmi a lui e io mi accostai al davanzale, osservando il fumo che svolazzava fuori, nel vento.
-Come sta Niall?-
La voce di Zayn era incolore.
-Insomma…-titubavo – Non è al massimo-
-Mi sento in colpa, Meg –
Per la prima volta, nella sua voce, avvertii una nota di debolezza.
- Anch’io. Tantissimo- attesi qualche secondo – Liam mi ha detto che ha cercato di picchiarti-
Zayn sbuffò con aria amareggiata, prendendo poi un’altra boccata dalla sigaretta.
-L’ho scansato-
-E gli hai risposto, ho visto-
Serrò i pugni.
-Non ci ho neppure pensato su, va bene? Mi sento già abbastanza male, grazie tante-
- Zayn, non volevo incolparti. È che neppure io mi sento molto bene, sai-
Zayn chiuse gli occhi, gettando la sigaretta giù dalla finestra.
-Non ce l’ho con te, piccola. Non far caso a me, va bene?-
Mi prese fra le braccia e io nascosi il viso contro la sua spalla, sperando che il mio respiro rimanesse calmo.
-Pensi ancora che sia tutto un errore?- domandò lui, dopo un po’.
Senza staccarmi da lui, scossi il capo.
-No, certo che no. Non l’ho mai pensato, a dire il vero. Ma sono troppo spaventata, Zayn. Non voglio farmi del male-
-Però, allontanandoci, ce ne siamo fatto fin troppo. Forse dovremmo solo vivere alla giornata, senza pensarci troppo su, e vedere come vanno le cose-
Mi strinsi nelle spalle.
-Non saprei. Ho paura di provarci-
-O prima o poi dovremo fare una scelta, Meg, non possiamo rimanere indecisi per sempre. Lo sai che è inevitabile-
-Ehi-gli diedi un pugno scherzoso sul braccio, alzando il viso verso il suo – Da quand’è che sei diventato così saggio, signor Malik?-
Zayn rise, abbagliandomi con la sua perfezione.
-Merito tuo, piccola-
Abbassò il viso, catturando i miei occhi e irretendo i miei sensi, e stava per posare le labbra sulle mie quando la porta si aprì e ci allontanammo bruscamente l’uno dall’altra.
Era Liam che, al vederci così, arrossì leggermente e borbottò una scusa. Fece per andarsene ma Zayn, senza però sciogliere l’abbraccio con me, lo invitò ad entrare.
-Che mi dici di Niall?-domandai io, senza nascondere la preoccupazione.
Liam si mordicchiò un labbro.
-A dire il vero, come prima. Adesso se n’è andato nella sua stanza, comunque-
Annuii, e vidi Zayn distogliere lo sguardo.
-Come risolviamo questa situazione?-domandò, forse più a se stesso che a noi.
-Io non so che intenzioni tu abbia, Zayn– Liam era incerto – Ma di certo entrambi dovreste chiarire con Niall –
-Andrò a parlargli- affermai, cercando di apparire sicura di me – quando si sarà calmato un po’-
- Zayn?-ripeté Liam – Che intenzioni hai con Meg?-
A sentirmi nominare, sussultai e mi voltai a guardare Zayn, che mi accarezzò lievemente il collo, gli occhi bassi.
-Non lo so. Non voglio mettere a repentaglio l’amicizia con Niall, ma non posso neppure staccarmi da lei. Non dipende dalla mia volontà, piccola-disse, rivolto a me, in un tono quasi di scuse.
Gli strinsi forte una mano e intrecciammo le dita.
-Non sai quanto ti capisco, Zayn –
Liam fece un cenno, a indicare che aveva capito.
-Bé, cerchiamo di sistemare le cose al più presto. Ragazzi, ricordatevi che…- sorrise con dolcezza – vi voglio bene, d’accordo? Se siete felici voi lo siamo anche noi, e presto Niall imparerà a capirlo-
Né io né Zayn avemmo il coraggio di guardarlo negli occhi, ma Liam comprese ugualmente, ci salutò e uscì fuori dalla stanza, lasciandoci soli.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo autrice
 

 
SIETE FIGHI.
Cioè, ahahah, io ero convintissima che non sareste riusciti a farmi postare oggi, e invece, puf!, ecco che mi trovo 11 recensioni.
Dfhhjsfjsdf, vi amo.
Quindi, ecco il nostro nuovo capitolo :’)
Ho voluto inserire l’elemento giornalisti, perché secondo me è uno dei lati peggiori della fama: il non potere avere la propria privacy.
Dei paparazzi hanno sorpreso i nostri due cari ragazzi (?), e li hanno gentilmente sputtanati su tutti i giornali D:
Ovviamente, Niall è andato fuori di testa.
È stato il modo peggiore in cui scoprire che c’è qualcosa fra Meg e Zayn,
ma purtroppo è successo così u.u
Avrete notato che Niall è molto, molto emotivo, e lo amo per questo.
La sua rabbia, la sua gioia, la sua tristezza, sono sempre estremamente amplificate.
È una sua caratteristica, che sempre lo accompagna.
Anche Zayn, per certi versi, è in questo modo, ma lui è più che altro impulsivo:
fa le cose senza rifletterci su, per poi pentirsene.
Come vedete, inizio a introdurre appena di più i personaggi di Harry e Louis :3
Sono piuttosto complessi, ma man mano diverranno sempre più importanti.
Liam lo amo, soprattutto quando da’ la sua benedizione, ahahahahah :’D
Francamente, in questo capitolo, adoro Zayn.
Nella scena in camera sua, con Meg e poi con Liam, mi è sembrato tanto debole e umano.
Dhsjndjfdmsflwd, ecco <3
Abbiamo qualche leggero chiarimento riguardo alla situazione dei nostri due eroi e.e
Non sono innamorati, pfft, non la farò così facile!, ma c’è qualcosa che li lega al quale non sono capaci di resistere.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, gente :D
Il titolo è tratto da una canzone di Avril Lavigne: amo quella donna, yeah <3
Anticipazioni:
se qui abbiamo avuto una conclusione più tranquilla, vi consiglio di spaventarvi per il prossimo capitolo v.v
Meg combinerà un bel casino, e non sarà sola…
Ma non vi dico altro, lascio all’immaginazione :’D

Posterò il prossimo capitolo quando avrò come minimo 11/12 recensioni, quindi datevi da fare, se vi interessa scoprire cosa succederà c:
lettori: ma veramente no, eh.
Cdjkcdksdj, vi prego, siate buoni ç-ç ahahahahah.
Va bene, mi levo dalle palle (?) e vi lascio a recensire.
Perché voi doveeete recensire, sia chiaro e.e
Un bacio, miei cari :3
Grazie a tutti, chi legge, recensisce e tutto il resto!
 
Firelight_

 
 
Ps: sono monotona, comunque... :’) qui c’è il mio twitter https://twitter.com/#!/firelight34
E questa è la mia pagina FB: http://www.facebook.com/pages/Flox/228917877147817?ref=tn_tnmn

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Capitolo 9
*** Capitolo 8- Nobody's perfect. ***


Capitolo 8.

 
 
 
 

- Niall, sei qui?-
Sbirciai fuori, nel terrazzo.
Avevo cercato il mio migliore amico per tutta la casa, senza risultati, e alla fine fu proprio lì, seduto sulla balaustra, che lo trovai.
I capelli biondo lucente brillavano tenui, come un timido raggio di sole.
-Ehi, Meg –
Il tono più vivace mi incoraggiò, e gli andai vicino.
-Come… stai?-
Mi guardò con disillusione e un sorriso consapevole.
-Non lo immagini? Ma comunque, è tutto a posto-
-No che non lo è –lo contraddissi, prendendogli una mano fra le mie – Non voglio che tu stia male, Niall. Fa star male anche me, da morire-
-Ma ti piace Zayn. Avanti, Meg, l’abbiamo capito tutti- non risposi, osservando i palazzi attorno a noi, senza sapere che dire – E lui?-
-Non ne ho idea, Niall. È un po’ un casino-
-Sì, l’avevo notato. E mi sono aggiunto anch’io ai problemi, eh?-
-Non dire così!-esclamai, improvvisamente turbata – Tu non sei mai, mai, un problema. Non pensarlo mai più, chiaro?-
-Sei splendida, Megan – sussurrò, a voce bassa, lasciandomi sgomenta – E lui non ti merita- sospirò, guardò il sole alto sopra di noi e poi sorrise mesto– Non capisco come tu possa non capirlo-
-Forse conosci Zayn meno di quanto credi- ribattei.
Niall scosse piano il capo, poi scrollò le spalle.
-Vedrai, Meg, fidati di quel che ti dico. So bene chi è Zayn Malik, e so anche bene chi non sarà mai: un uomo innamorato-
-Correrò il rischio-
- Non si merita tutto questo- bisbigliò, con una punta di frustrazione – Non ha mai lottato per te come l’ho fatto io. Non ha mai pianto per te come l’ho fatto io. Non ti ha mai amata come lo faccio io, ogni giorno il cuore mi batteva a mille, e mi prese una strana sensazione. I meravigliosi occhi di Niall mi fissavano, e lui increspò le labbra - Can’t ever get it right, no matter hard I try. And I’ve tried-
Non appena riconobbi la canzone, sentii un nodo serrarmi la gola.
Niall continuò a cantare sottovoce.
- Well, I put up a good fight. But your words cut like knives– gli occhi di Niall incontrarono di nuovo i miei – And I’m tired-
-Niall, io…-
-As you break my heart again this time… tell me I’m a screwed up mess, that I never listen, listen. Tell me you don’t want my kiss-per un momento, il suo viso si avvicinò al mio, ma poi scattò indietro – That you need your distance, distance. Tell me anything, but don’t you say he’s what you’re missing baby. If he’s the reason that you’re leaving me tonight, spare me what you think and tell me a lie-
Avrei voluto parlare, ma non avevo più voce. Sentivo solamente Niall, che cantava piano per me, che cantava piano di me, che cantava piano di noi.
-Well, you’re the charming type; that little twinkle in your eye, gets me every time. And well, there must’ve been a time, I was the reason for that smile, so keep in mind, as you take what’s left of ‘you and I’. Tell me I’m a screwed up mess, that I never listen, listen. Tell me you don’t want my kiss, that you need your distance, distance. Tell me anything, but don’t you say he’s what you’re missing baby. If he’s the reason that you’re leaving me tonight, spare me what you think and tell me a lie.
Tell me a lie, tell me a lie. Tell me a lie!
Tell me I’m a screwed up mess, that I never listen, listen. Tell me you don’t want my kiss, that you need your distance, distance. Tell me anything, but don’t you say he’s what you’re missing baby. If he’s the reason that you’re leaving me tonight, spare me what you think and tell me a lie.
Tell me a lie. Tell me a lie. Tell me a lie. Tell me a lie-
Quando Niall tacque, una parte di me ricordò quando, tempo prima, Zayn mi aveva cantato una parte di quella canzone. Ma non poteva esistere situazione più diversa.
D’un tratto, constatai che il viso di Niall era incredibilmente vicino al mio. Potevo perdermi in quegli occhi chiari e profondi, che mi confondevano, mentre i ricordi della melodia che il mio migliore amico aveva appena cantato per me mi turbinavano attorno.
In un secondo, Niall saltò giù dalla balaustra e mi si avvicinò ancora di più. Feci per protestare, ma venni interrotta dalle sue labbra che si posarono dolcemente sulle mie.
Era diverso dai baci di Zayn, incredibilmente diverso, proprio come lo ricordavo.
Quelli di Niall erano dolci e gentili, delicati, e non mi provocavano alcun brivido sulla pelle, ma solo un impeto di disarmante affetto.
Tuttavia, nonostante ciò, non mi staccai. Non volevo fare ancora più male a Niall di quanto non gliene avessi già fatto, sebbene probabilmente con quel bacio stessi soltanto continuando a illuderlo.
Ma non potevo respingerlo ancora.
Sentii le sue mani cingermi dolcemente i fianchi e, quasi inconsapevolmente, portai le mie sulle sue spalle, per poi accarezzargli i capelli morbidi.
Stavo sbagliando. Stavo sbagliando, eppure non riuscivo a fermarmi.
La porta della terrazza si aprì di scatto, io e Niall ci allontanammo l’uno dall’altra con aria colpevole e mi ritrovai a guardare gli occhi sconvolti di Harry che ci scrutavano.
Il viso di Niall aveva preso una sfumatura color porpora.
-Ma che diavolo fate?- sbottò Harry incredulo, indietreggiando.
Mi lanciò uno sguardo triste, indietreggiò ancora di qualche passo e poi iniziò a salire le scale, in fretta. Compresi in un lampo ciò che stava per fare e cercai di andargli dietro, ma Niall mi trattenne.
-Non andartene, ti prego-
- Niall, non posso-una lacrima affiorò dai miei occhi – Io… Zayn… Ho bisogno di lui- il mio amico mollò la presa, impallidendo – Scusa-
Mi precipitai fuori dalla terrazza, entrando in casa proprio mentre sentivo la porta della camera di Zayn chiudersi e la chiave girare.
- Harry!- chiamai, fuori di me.
Nessuna risposta.
Sapevo cosa stava facendo. Sapevo che era tutto finito.
Il mondo mi crollò addosso, mentre dal piano di sopra sentivo provenire un tonfo violento e un’esclamazione sommessa e sconvolta da parte di Harry.
Liam si affacciò dalla propria stanza e io lo guardai con le lacrime agli occhi.
- Liam- lo chiamai, con un fil di voce- Liam, ho rovinato tutto. Di nuovo-
La porta del piano di sopra si aprì e udii i passi pesanti e veloci di Zayn, li avrei riconosciuti ovunque, scendere le scale.
Quando lui giunse in corridoio, i nostri sguardi si incrociarono e io scossi piano la testa, supplicandolo con gli occhi.
Zayn non disse nulla, ma si diresse come un tornado in terrazza, dove c’era Niall. Tutti gli corremmo dietro, spaventati dalla sua indole troppo impetuosa.
Zayn afferrò Niall per la felpa, piantandogli gli occhi addosso.
-Prova solo a rifarlo, Horan– lo minacciò, fuori di sé – E ti giuro che sei finito-
Niall stava per rispondergli, ma Zayn non gliene concesse il tempo.
Lo lasciò, ci guardò per un secondo, soffermandosi su di me, poi tornò dentro, afferrò il proprio giubbotto, il portafogli e uscì di casa, sbattendo la porta sull’uscio.
Percepii Liam che mi sorreggeva e mi accorsi che il mio viso era completamente bagnato dal pianto.
Non riuscii neppure a rimproverare Harry per ciò che aveva riferito a Zayn, perché di una sola cosa ero certa: era tutta colpa mia.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Angolo autrice
 
 
MA IO VI AMO! *w*
Cioè, dodici recensioni? Ma scherziamo? Shsdhjsj, siete fighi <3
Allora, che dire su questo capitolo? Non ve l’aspettavate, eh?
Bé, il tanto sospirato (per alcune) bacio tra Niall e Meg, finalmente c’è stato,
ma le cose non sono andate come previsto.
Intanto, lei si è solamente resa conto di chi davvero vuole con sé,
cioè Zayn, ma l’ha fatto troppo tardi.
Difatti, Harry li ha sorpresi e, secondo me agendo da vero amico,
ha avvertito Zayn che, com’è logico, se l’è presa parecchio
E adesso, che cosa succederà? Meg ha davvero rovinato tutto?
Zayn la perdonerà? E lei ha davvero fatto una scelta?
Ma Niall, in tutto questo, che fine farà?
Insomma, di domande ce ne sono un bel po’, devo dire.
E, bé, se vorrete una risposta, non dovete far altro che recensire :3

Posterò il prossimo capitolo alle 12 recensioni, perciò datevi da fare!
Che ve n’è parso, comunque, di questo qui che avete appena letto?
Recensite, dai! *v*
La canzone che canta Niall (<3) è Tell me a lie, degli 1D.
Il titolo del capitolo, invece, è tratto dalla celebre canzone di Jessie J.
Mi sembrava calzante.
Nobody’s perfect, d’accordo, ma forse Meg stavolta ha davvero esagerato.
Lo so che il capitolo non è molto lungo, scusate D: ma ho dovuto spezzarlo in due, se no sarebbe stato praticamente interminabile.
Spero sia stato di vostro gradimento! c:
Alla prossima.
 
Firelight_

 
 
 
Come sempre, qui mi trovate su Twitter: https://twitter.com/#!/firelight34
e questa è la mia pagina Facebook: http://www.facebook.com/pages/Flox/228917877147817?ref=tn_tnmn
 
Sciao! <3

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Capitolo 10
*** Capitolo 9- With me. ***


Capitolo 9

 
 
 


Era notte fonda, ma non avevo intenzione di andarmene via dall’appartamento dei ragazzi; non prima che Zayn fosse tornato, comunque.
Gli altri quattro erano andati a dormire, ma io continuavo ad aspettare, perfettamente sveglia, sprofondata nel divano con un bicchiere di caffè in mano.
Stavo per cadere preda del sonno quando, improvvisamente, sentii il rumore delle chiavi nella toppa della porta, e questa che si apriva.
Come quel mattino, riconobbi alla perfezione i passi di chi stava entrando: era Zayn, anche se l’andatura era meno decisa del solito.
Posai a terra il bicchiere e, a piedi scalzi, andai fino all’ingresso, dove Zayn si stava sfilando il giubbotto.
Quando mi vide, rimase immobile e io, dallo sguardo poco vigile che aveva, capii che doveva aver bevuto.
-Ciao- mi decisi a dire.
Zayn fece un passo avanti.
-Dimmi se hai preso una decisione, Megan –disse, in tono freddo – Ma smettila di illudere tutti noi-
-Io…- socchiusi gli occhi – Ho una gran confusione in testa, Zayn, ma qualcosa l’ho capita. So che non è Niall che voglio- riaprii gli occhi – Perché voglio te. Ma ho paura, ho una fottuta paura di amarti. Ecco la mia decisione-
Zayn annuì debolmente e mi tese una mano, che io afferrai prontamente.
-Dai, andiamo. Sono stanchissimo-
- Anch’io-
Ci scambiammo un sorriso intimidito e poi, mano nella mano, salimmo silenziosamente le scale fino a raggiungere la camera di Zayn.
Lì non accendemmo la luce, ma lo sentii gettare le scarpe sotto una sedia, e poi crollare sul materasso in un cigolio di molle.
-Vieni?-
-Eccomi-
Prontamente, lo raggiunsi sul letto, rifugiandomi nel suo abbraccio che sapeva di tabacco. Inspirai il suo profumo, il volto premuto contro la maglietta, e sentii che la stretta di Zayn attorno a me si faceva più energica.
Mi baciò sui capelli e, non molto tempo dopo, mi addormentai, cullata dalle carezze ritmiche delle sue mani che mi sfioravano la schiena.
 
 
 
 
Finalmente, dopo troppe notti insonni e troppi risvegli bruschi, quel mattino a destarmi fu un bacio leggero sulle labbra, che risvegliò anche un morbido desiderio addormentato dentro di me.
Aprii gli occhi e incontrai lo sguardo infuocato di Zayn: fu probabilmente una delle cose più belle che mi fossero mai capitate durante tutta la mia vita.
Mi tirai a sedere, accorgendomi di quanto fossero spiegazzati i miei vestiti. Zayn, invece, doveva essersi cambiato e fatto una doccia mentre dormivo e, mentalmente, mi maledissi per non essere stata sveglia in quel momento.
-Come ti senti?- chiesi – Passata la sbornia?-
Lui fece una risata.
-Sì, grazie. Tu come stai?-
Apprezzai la domanda.
-Bene, davvero. Ti ricordi di ieri sera?-
Il suo sguardo ebbe un guizzo malizioso.
-C’è qualcosa di importante che l’alcol mi ha fatto dimenticare?-
Alzai gli occhi al cielo, sorridendo.
-Cretino. Parlo sul serio-
Zayn sorrise e mi accarezzò il viso con una mano affusolata.
-Certo che mi ricordo, piccola-
-E dunque?-
-Dunque cosa?-
-Io ho preso la mia decisione. Sei tu la mia decisione- arrossii, ma mi sforzai di proseguire – Però non so cosa ne pensi. Non so cosa vuoi fare-
Lui fece un cenno, lentamente, osservando il tetto sopra le nostre teste e appoggiandosi ai cuscini, le braccia dietro la testa.
- Anch’io ho fatto una scelta, Meg. Voglio conoscerti veramente. Voglio poterti baciare senza che nessuno possa farmi sentire in colpa per questo. E credo che quello che c’è e che potrebbe esserci fra noi valga la pena di correre il rischio– il mio cuore batteva come un tamburo – Perciò, che ne dici di cominciare a frequentarci?-
Lo guardai con gli occhi che brillavano.
-Intendi dire uscire insieme, andare alle feste e tutto il resto?-
-Qualcosa del genere. E non dimentichiamoci di questo-
Con uno scatto fulmineo, Zayn unì le sue labbra con le mie, cogliendomi di sorpresa. Dopo il primo momento di smarrimento, ricambiai il bacio con uguale ardore, lasciandomi trasportare dal suo profumo e dalla sensazione della sua lingua contro la mia.
-Penso di essere d’accordo- riuscii a sussurrare.
Zayn si staccò da me e mi sorrise. Non ricordavo di avere mai visto la sua folgorante bellezza sfavillare tanto.
-Non vedo l’ora di avere un po’ di normalità- disse piano – Un po’ di nostra normalità, senza che nessuno ci tagli la strada. Hai chiuso con Niall, non è vero?-
Era incredibile come, nonostante ciò che era successo il giorno prima, Zayn avesse capito tutto. Sapeva che il mio bacio con Niall, per me, non aveva significato nulla, e probabilmente era stato questo a permettergli di perdonarmi con tale prontezza.
-Già da tempo, Zayn. Tu, piuttosto. Insomma, frequentarsi con qualcuno implica non andare con altre ragazze-
Zayn mi guardò male.
-A dir la verità, non sono stato con nessun’altra dalla prima volta che ci siamo baciati-
Le mie emozioni ebbero un’impennata e gli sorrisi, raggiante.
-Dici sul serio?-
-Ne dubiti?-
Zayn era molto serio e io, per addolcire la tensione su quel bel viso, lo baciai di nuovo con qualcosa che, lo sentivo, iniziava ad assomigliare terribilmente a un sentimento fin troppo serio.
Avevo paura, ma cercai di non pensarci.
Lui mi guardò negli occhi, fondendo insieme le nostre iridi scure, incatenandomi, e sussurrò qualcosa, accennando a una melodia.
-Girl, I see it in your eyes you’re disappointed, ‘cause I’m the foolish one that you anointed with your heart, I tore it apart-
La sua voce mi catturava, mi manteneva immobile come una statua su quelle coperte.
-And, girl, what a mess I made upon your innocence, and no woman in the world deserves this, but here I am, asking you for one more chance-
Gli diedi un bacio sul collo, inspirando l’odore della sua pelle.
-Per noi ci saranno tutte le seconde possibilità che vuoi, Zayn –
Lui sorrise, con la stessa felicità che provavo io, e continuò a cantare, rapendo tutti i miei pensieri e portandoli via con sé.
-Can we fall, one more time? Stop the tape and rewind. Oh, and if you walk away, I know I’ll fade, ‘cause there is nobody else, it’s gotta be you, only you. It’s gotta be you, only you-
Mentre le note mi sfioravano la mente, non riuscii a frenare la commozione. Sentire Zayn che cantava per me mi faceva sempre quell’effetto.
-Now, girl, I hear it in your voice and how it trembles, when you speak to me I don’t resemble who I was; you’ve almost had enough. And your actions speak louder than words, and you’re about to break from all you’ve heard. Don’t be scared, I ain’t going no where- a quelle parole, i nostri sguardi si allacciarono con ancora più intensità – I’ll be here, by your side, no more fears, no more crying. But if you walk away, I know I’ll fade, ‘cause there is nobody else it’s gotta be you, only you. It’s gotta be you, only you.
Oh, girl, can we try one more, one more time?- rabbrividivo, in ascolto – One more, one more, can we try? One more, one more time. I’ll make it better.
One more, one more, can we try? One more, one more, can we try one more time to make it all better?
‘Cos it’s gotta be you. It’s gotta be you, only you, only you. It’s gotta be you, only you. It’s gotta be you, only you-
- Zayn- bisbigliai, baciandolo.
Lui accolse subito le mie labbra, ma dopo un secondo si scostò per guardarmi sorpreso.
-Ehi, se ti faccio venir voglia di piangere devo essere proprio stonato-
A quell’affermazione, mi misi a ridere.
-Non fare lo stupido. È che è davvero incredibile sentirti cantare-
-La cosa più incredibile è che tu pensi che sia così, piccola-
Gli sorrisi, semplicemente perché non potevo farne a meno.
-Avevi ragione-
-Su che cosa?-
-Mi piace questo soprannome. Mi è sempre piaciuto-
Zayn fece una risata bassa, terribilmente sensuale come ogni sua manifestazione, e io lo baciai per l’ennesima volta, senza mai stancarmi di quelle labbra morbide e irresistibili.
 
 
 
Quando giunsi in salotto, trovai Harry che stava raccogliendo da terra una tazza di caffè gelido e abbozzai un sorriso.
-Era mia. L’ho dimenticata-
Lui, al vedermi, sobbalzò e mi squadrò da capo a piedi.
- Megan, io spero che tu non ce l’abbia con me- esordì senza preamboli, incrociando il mio sguardo.
-Vuoi sapere la verità? Forse dovrei, ma no. So che, se si fosse trattato un mio amico, avrei fatto esattamente ciò che hai fatto tu. E, comunque sia, è stata solo colpa mia, perciò sono mie anche le responsabilità delle conseguenze-
Harry mi guardò con una certa sorpresa, poi sorrise.
-Bé, avete risolto, tu e Zayn?-
-Sì- annuii, incapace di nascondere la felicità – Finalmente. Spero che d’ora in poi le cose vadano un po’ meglio-
-Lo spero anch’io- il suo sorriso si allargò – E con Niall?-
-Credo che andrò a parlargli adesso-
-Penso stia ancora dormendo, comunque-
Alzai le spalle.
-Lo sveglierò, allora. Ha dormito abbastanza-
-Quindi…- Harry sogghignò, senza riuscire a trattenere la propria innata malizia – Hai passato la notte in camera di Zayn –
Gli lanciai un’occhiata raggelante e, senza perder tempo, afferrai un cuscino dal divano e glielo lanciai addosso, colpendolo di striscio.
- Fottiti, Styles!-
Harry scoppiò a ridere e, fulmineo, ricambiò il colpo con lo stesso cuscino che gli avevo gettato sul viso.
-Cosa c’è, Harry, non hai per caso paura di scompigliarti i riccioli?-
Lui, continuando a ridere, mi fece un gestaccio, e istintivamente venne ad abbracciarmi, appoggiando il viso contro la mia guancia.
Io gli passai una mano fra i capelli folti e morbidi.
-Ehi, allora non usi lacca-
Lui sbuffò, spazientito.
-Vengono fuori così naturali, Meg –
-Ma certo, Mister Fascino Styles –
Qualcuno si schiarì rumorosamente la voce e notai che Zayn era appena entrato dalla porta, con nello sguardo quel guizzo imprevedibile che mi coglieva di sorpresa ogni volta.
Io e Harry ci staccammo subito l’uno dall’altra, e Harry ghignò in direzione del suo amico.
-Fai il geloso, Malik?-
Zayn alzò gli occhi al cielo e l’altro, con un sorriso stavolta più amichevole, andò a sedersi accanto a lui, stringendogli per un attimo la spalla.
Capii che, in modo bizzarro e probabilmente proprio solo di quei due, Harry lo stava incoraggiando, e insieme rassicurando per ciò che era successo il giorno prima.
Lasciandoli soli, sgusciai fuori in corridoio, per poi iniziare a salire le scale, diretta in camera del mio migliore amico. Volevo, finalmente, avere dei chiarimenti. Non ne potevo più di quei continui fraintendimenti tra noi.
Bussai alla porta e, dato che nessuno mi rispose, entrai senza permesso.
La stanza era immersa nella penombra e Niall, come aveva detto prima Harry, dormiva. Era raccolto su se stesso, fra le lenzuola aggrovigliate, le braccia strette attorno al cuscino e una bottiglia di Diet Coke sotto al letto.
- Niall?-
Mi accovacciai vicino a lui e lo scossi per una spalla con energia. Lui mugugnò qualcosa di inintelligibile, poi pian piano aprì gli occhi azzurri e mi guardò smarrito.
- Che ci fai qui?-
Mi sedetti sul bordo del letto e anche Niall, con una certa fatica, si mise a sedere, puntellandosi sui gomiti. Indossava un vecchio pigiama sbrindellato, che possedeva già da un paio d’anni.
-Mi sembrava opportuno parlare con te, non credi?-
-Forse- concesse, stropicciandosi gli occhi – Zayn è tornato a casa?-
-Sì, è tornato-
Annuì.
-È ubriaco?-
-Divertente, Niall. Certo che no -
-Bé, strano. Avete fatto pace, quindi?-
-In un certo senso sì. Abbiamo chiarito-
-E allora? Perché sei qui?-
-Perché sei il mio migliore amico, Niall. E vorrei tanto che anche tu potessi ricordarlo, invece di trattarmi il giorno prima come un’estranea e quello dopo… come la tua ragazza-
Niall arrossì, ma non abbassò lo sguardo.
-Non sei l’unica ad aver fatto un bel po’ di casino, è vero. Anche io ci ho messo la mia parte-
-Ecco, appunto. Forse dovremmo parlare di ciò che è successo ieri-
-Ti ho cantato una canzone?-
Roteai gli occhi.
-Sii serio-
Rise sotto i baffi.
-Okay, scusa. Ci siamo baciati. E con questo?-
-I migliori amici non si baciano, Niall. Ed è questo, ciò che noi siamo. Questo e nient’altro, va bene?-
-Sei proprio categorica, eh?-
-Devo esserlo, se tu non riesci a comportarti razionalmente-
-Tu mi piaci, Meg. Lo sai, vero?-
- Niall… Ti prego. Non mettermi in condizione di fare una scelta-
-L’hai già fatta. Hai bisogno di Zayn, no?-
Non potevo negare.
-È così. Non cambierò idea-
-Neppure io-
-Vorrei che tu lo facessi, però-
-Proverò, Meg, ma non ti garantisco nulla. È che… non voglio perderti-
Scossi il capo.
-Non mi perderai mai, Niall. Non lo sopporterei-
-E se Zayn dovesse lamentarsi per la nostra amicizia?-
-Non mi importerebbe. Io a te non rinuncio- risposi prontamente.
Niall sfoderò un sorriso luminoso e intrecciò le dita con le mie.
- Neanch’io. Per nessuna ragione al mondo. Amici per sempre, ricordi?-
Gli strinsi forte la mano.
-Per sempre, te lo prometto-
 
 
 
- Liam? Dove diavolo ti sei cacciato?-
Il volto di Liam emerse dalla propria stanza, i capelli ancora arruffati, con indosso un paio di jeans e la maglia del pigiama.
-Dovresti guardarti allo specchio, in questo momento- ridacchiai.
-Spiritosa- sbuffò, sorridendo.
-Posso entrare?-
-Certo, vieni-
Senza farmelo ripetere due volte, lo seguii e chiusi la porta.
-Ho visto Zayn – disse lui – In cucina, con Harry. Sembrava fosse di ottimo umore, quindi ne deduco che vi siate riappacificati-
Assentii con vigore.
-Sì. Abbiamo parlato, e gli ho detto di aver scelto, di aver sempre scelto lui. Ero terrorizzata – ammisi, facendolo sorridere di nuovo – ma a quanto pare ho fatto bene a tirar fuori ciò che provavo. Zayn mi ha detto che pensa che, per ciò che c’è fra noi, vale la pena di rischiare. Abbiamo concluso che ci frequenteremo, insomma.
E... ha cantato per me-
-Sorriso sognante in avvicinamento, Meg – mi prese in giro Liam.
-Ma smettila-
- Che cosa ha cantato?-
- Gotta be you. Ha sempre la risposta pronta, con queste canzoni. E, Dio, ha una voce incomparabile-
-Okay, okay- lui indietreggiò – Non voglio i particolari delle smancerie-
-Comunque non te li avrei dati- feci una smorfia - Non sei mica una ragazza, Payne –
Liam scosse i capelli castani, parlando in falsetto.                                                 
-Ma come, tesoro, non vedi?-
-Sei irrecuperabile-
-Centro- ammiccò – Hai parlato anche con Niall?-
-Affermativo. È andata piuttosto bene, per fortuna-
-Happy ending, dunque?-
Mi strinsi nelle spalle.
-Non parlerei troppo presto, Liam. Però, sì, io ci spero-
-Non sei l’unica, Meg. Non sei l’unica-
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo autrice.
 
 

I’m here!
Sciao bellezze, sono tornata col nono capitolo.
Mi sono fatta perdonare, dato che l’ultimo è stato molto breve?
Spero di sì c:
Capitolo di chiarimenti, stanchezza e transizione.
Vorrei approfondire un po’ come sono andate le cose :3
Allora, innanzitutto, Zayn. Penso sia stato evidente a tutti che, nonostante Meg avesse baciato Niall, continuava a essere attratta da lui.
E finalmente, alé!, è stata capace di dirglielo a chiare lettere.
Anche Zayn ha lasciato capire che lei gli interessa, quindi hanno concluso che si frequenteranno :3 *fischietta allegramente*
Sarete stupiti del fatto che Zayn abbia perdonato Meg così presto, forse.
Fossi in voi non lo sarei.
Primo, lui sa bene che per lei quel bacio non ha avuto valore.
Secondo, non stando insieme ed essendo stato il primo a non averle dato certezze, non aveva il diritto di farle scenate.
Terzo, è stato merito della situazione.
Vi è mai capitato di essere tanto sfiniti a causa dei conflitti, da desiderare solo un po’ di pace?
Difatti, Zayn sottolinea questa sua necessità dicendo che vuole solamente un periodo di normalità.
Poi, avrete notato che ho inserito con più cura la figura di Harry.
Diventerà man mano più importante, anche perché è un personaggio che amo,
e già qui si dovrebbe esser capito il suo carattere.
Che ne dite del mio irlandese? *v*
A me è piaciuta la conversazione con Meg. Lei è stata molto sincera, forse troppo, ma era necessario. Niall ha ormai capito, anche se non smette di sperare.
Riuscirà a farsene una ragione?
Infine, ecco anche il saggio Liam, yeah :3 è ormai un confidente abituale di Megan,
e lei si fida di lui.
E alla fine, abbiamo avuto una specie di finale epico e.e oh, yesss.
Ahahah, ma ragà, quanto parlo? °-°
Anyway, GRAZIE MILLE per le 12 recensioni, siete fantastici, mi spronate tantissimo a scrivere.
Il titolo del capitolo è tratto da una canzone dei Sum 41 (ascoltatela, è strafiga *O*), mentre la canzone che canta Zayn (fsdjknfdjf, lo amo <3) è Gotta be you, degli 1D.
Se vorrete il prossimo capitolo, ci sarà bisogno di 13 recensioni u.u
Daaai, che potete farcela!
Adesso mi eclisso, e vi lascio a macerare (?) nella vostra curiosità :’D
Adieu!
 
Firelight_
 

 
 
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Capitolo 11
*** Capitolo 10- Miss nothing. ***


Capitolo 10.

 
 




Forse avrei semplicemente dovuto smetterla di avere paura.
Il ricordo della voce meravigliosa di Zayn, delle sue labbra che toccavano le mie, dei suoi sorrisi scintillanti, mi invase per un attimo.
Zayn.
Cosa eravamo, noi? Avevo paura di conoscere la risposta.
Eravamo qualcosa, ma ancora non sapevo cosa. Temevo ad ogni passo che facevamo avanti, a volte desiderando solamente mandare all’aria tutto e tornare a rinchiudermi nel mio sicuro cantuccio.
Ma non potevo.
Non sarei sopravvissuta.
Don’t be scared, I ain’t going no where.
Nervosa, mi tormentavo le mani, tamburellando sulla tastiera del computer. Guardai la schermata con aria seccata, poi chiusi di scatto lo schermo, alzandomi in piedi e, per una volta, forse contagiata da Zayn o dal mio essere un’ex fumatrice, con una tremenda voglia di accendermi una sigaretta.
E il suo profumo, che mi sembrava di sentire su ognuno dei miei abiti, mi confondeva, facendo disperdere i miei pensieri, intrecciando ad essi un aroma intenso e inconfondibile.
Sbuffai rumorosamente, gettandomi sul letto, gli occhi fissi sul soffitto bianco.
Erano ormai tre giorni che io e i ragazzi non ci vedevamo, e da tre giorni non muovevo un passo fuori di casa, a causa delle folle di giornalisti scandalistici che però, fortunatamente, andavano scemando.
Zayn aveva cercato di dare delle spiegazioni sull’accaduto su Twitter, facendo presente che comunque fosse non era tenuto a dar conto a nessuno della sua vita privata, ma non sapevo quanto ciò avesse funzionato.
Probabilmente, quelle diavolo di fotografie non avevano fatto altro che aumentare la sua già ben conosciuta reputazione e, inoltre, l’avevano fatto marchiare da chiunque come traditore.
L’intera umanità sapeva che, una volta, ero stata la fidanzata di Niall, e tutta la stampa si era gettata con ferocia su quella storia, dipingendo Zayn come qualcuno che aveva distrutto la fiducia del suo grande amico, di quel biondo e dolce irlandese.
Per la verità, di certo anche Niall la vedeva in quel modo, ma sapevo che non era la realtà. Non del tutto, comunque.
Addossare tutte le colpe, se si potevano chiamare tali, di ciò che era accaduto, a Zayn, non sarebbe stato affatto giusto nei suoi confronti. Non l’avrei mai fatto, anche se il mio migliore amico non sembrava intenzionato a demordere tanto facilmente.
Sapevo com’era fatto Niall e sapevo anche che, dentro di sé, nonostante la sua sensibilità, era forte, e poteva superare qualunque cosa.
Sentii suonare il mio telefonino e l’afferrai con fretta esagerata, sperando con tutta me stessa di ricevere un sms da una persona, quella stessa persona che, da quando ci eravamo parlati con maggiore schiettezza, non si era più fatta sentire.
1 nuovo messaggio da: Niall.
Imprecai sottovoce, aprendo il messaggio. Perché diavolo Zayn si ostinava a ignorarmi in quel modo? D’accordo, anch’io ero confusa e spaventata, ma che fine avevano fatto tutti i nostri buoni propositi?
Meg, come procede la tua segregazione?’
‘Ehi, Niall. No comment, ti prego. Sono chiusa in casa con un computer, qualche vecchio film e chili di cioccolata. Immagina un po’! ‘
‘Ahah, se vuoi posso farti visita, a meno che tu non abbia qualche severo secondino a farti la guardia’.
‘No, per fortuna no. Mi farebbe piacere, comunque. Preparerò il film più strappalacrime che ho, ti avverto’
‘Ci sto. Prendo due pizze dall’italiano e passo fra poco, va bene?’
‘Ti aspetto, biondo. Cerca di fare in fretta, o soffocherò, qui dentro!’
‘Tesoro, tutti devono scontare la propria condanna per i misfatti commessi. A dopo!’
I misfatti commessi?
Decisi di non farci troppo caso, perché in fin dei conti avevo davvero voglia di vedere Niall, e diedi una vaga sistemata al mio appartamento, senza però farci troppo caso.
Ci conoscevamo da una vita, non sarebbe stato di certo il mio proverbiale disordine a scoraggiarlo.
Pochi minuti dopo, il campanello trillò fra le mura e io corsi ad aprire. Non appena vidi Niall, gli occhi chiari e meravigliosi che brillavano come gemme, fasciato in una vecchia felpa con su stampato un trifoglio verde smeraldo, i capelli biondi e spettinati e due scatole di cartone fumanti fra le braccia, gli saltai al collo, rischiando di fargli perdere l’equilibrio.
Mi resi conto solo in quel momento di quanto mi fosse realmente mancato, abituata com’ero a trascorrere con lui gran parte del mio tempo.
Niall rise e ricambiò l’abbraccio, dandomi un bacio sulla guancia e poi, con me che stavo ancora appesa al suo braccio, entrò in casa.
-Sono felice di vederti, Meg – sorrise, lasciando scivolare i cartoni di pizza sul tavolino di fronte alla televisione.
-Anche io, irlandese. Bella felpa, eh-
-Amhrán na bhFiann- canticchiò.
-Che cosa?- domandai, perplessa.
-Lascia perdere. Che film hai scelto?-
-Indovina-
-Oh, no – alzò gli occhi al cielo – Dimmi che non è quella sottospecie di film con quel palestrato di Ashton Kutcher? –
-Stai offendendo il mio film preferito, Horan?-
-Ma certo che no- ridacchiò – Piangerai come ogni volta, quando quell’altro tipo morirà annegato, vero?-
-Ovvio che sì, per questo lo adoro. Prendi due birre dal frigo, io metto il film-
-Agli ordini, capo-
Lo sentii ridere fra sé e sé, e anch’io sorrisi, mentre aprivo un cartone della pizza e inserivo il dvd nel lettore.
Poco dopo, Niall posò due lattine di birra sul tavolo e si lasciò cadere vicino a me, cingendomi la vita con un braccio e apprestandosi a guardare l’inizio del film.
-Ma andiamo, cos’è questo melodramma iniziale?- si lamentò sommessamente, sapendo di riuscire a farmi ridere.
Gli diedi una gomitata.
-Taci, irlandese che non capisce nulla di cinematografia. Tra poco ci sarà l’entrata di Ashton, contento?-
-Non vedi che sto già saltando di gioia?-
 
 
 

-Mmm, Meg, non sto particolarmente comodo, sai?-
Senza capire cosa stesse accadendo, aprii lentamente gli occhi, guardandomi intorno. Okay, ero in casa mia. E quelli che mi solleticavano la faccia dovevano essere i capelli di Niall.
Dopo qualche secondo, mi accorsi di essermi addormentata addosso a lui, sul divano, come ci era già capitato un paio di volte.
-Io sì, invece -protestai, sorridendo.
Detto ciò, mi tirai su e lo lasciai libero di muoversi, stiracchiandomi e dandomi una sistemata ai capelli, che dovevano essere davvero un disastro.
Niall mi aiutò a gettar via i resti della cena della sera prima, poi mi abbracciò stretto e, infilata la porta, se ne tornò a casa, lasciandomi finalmente di buonumore.
Mi feci una doccia, canticchiando senza accorgermene Gotta be you, con un pensiero persistente che, seppur senza farsi notare troppo, era rimasto radicato nella mia mente e non mi lasciava mai.
Quel pomeriggio, ricevetti una telefonata da parte di Liam.
-Ehi, ragazza!-
-Ciao, bel tipo! Che cosa mi racconti?-
-Qui è il solito. Come va nella tua isola laggiù? Vi siete divertiti con Niall?-
-Sì, abbiamo visto un film. Comunque, per il resto tutto a posto. Tu come stai? Mi sono persa qualcosa in questi giorni?-
Liam abbozzò una risata.
-No, tranquilla. Hai saputo che stasera c’è un party?-
Tacqui per un momento.
-No, non lo sapevo. Voi ci andate?-
-Certo, non possiamo mancare. Hai voglia di venire?-
-Non so- esitai –Insomma, niente terrazze all’aperto nella villa?-
Lui rise ancora.
-Trovatevi una camera, Meg –
-Sì, come no. Non lo sento dall’ultima volta che ci siamo visti, a dirla tutta-
-Davvero?-
-Davvero. Mi manca-
-Bé, stasera avrai occasione di vederlo, no?-
-Anche questo mi lascia indecisa, Liam –
-Sai com’è fatto Zayn, lui è un po’… Oh, ciao, Zayn –
Mi immobilizzai, mentre una scarica elettrica mi percorreva la schiena. Sentii la voce di Zayn, in sottofondo, borbottare qualcosa.
-Lui è lì, vero?- mormorai, contro la cornetta.
-Sì- Liam attese qualche secondo – Meglio che vada, okay? Fammi sapere se stasera ci sarai-
-Va bene- annuii e respirai a fondo – Ciao, Liam-
-Ciao-
Riattaccai e rimasi a fissare il vuoto dritto davanti a me, il cuore che batteva troppo veloce senza una reale motivazione.
 
 

Me ne sarei dovuta rimanere a casa, lo sapevo. Non c’era ragione di andare a quella festa, se non una, terribilmente fondamentale: volevo rivedere Zayn.
Non mi aveva cercata per quattro giorni interi e avrei dovuto essere fredda, rifiutarmi di vederlo e tutta quella serie di cose lì, tutta roba che si leggeva nei libri.
Ma il fatto era che nella realtà, con Zayn Malik, non era così semplice, e avevo deciso di andare a quel party.
Però, nonostante ciò, ero decisa a giocare bene le mie carte e, forse, volevo metterlo un po’ alla prova. Non avevo intenzione di lasciargli il ruolo vincente.
Mi lisciai l’abito verde smeraldo, presi un lungo respiro e poi uscii dall’androne del palazzo, diretta verso la limousine tirata a lucido dei miei amici.
Stavolta, era Liam ad aspettarmi fuori e, quando mi vide, fece un sommesso fischio d’apprezzamento.
-Niente male, Megan –
-Senti chi parla, Payne –
Ci sorridemmo, poi lui mi fece entrare in macchina e io, con una punta di panico, mi accorsi di esser seduta in mezzo a Liam e Zayn.
Gettai al primo un’occhiata di puro veleno, lui arrossì leggermente e guardò altrove, con aria colpevole.
Quando mi voltai a guardare Zayn, tutta la muraglia che avevo costruito dentro di me crollò rovinosamente. Era come se mi fossi disabituata a vedere il suo viso, quegli straordinari occhi scuri e caldi, le labbra carnose e tentatrici, i capelli neri e l’aria da ribelle, pur con la camicia di seta.
Salutai brevemente tutti i ragazzi, cercando di ignorare lo sguardo di Zayn, mostrandomi a mio agio e chiacchierando allegramente con Niall.
Nessuno poteva sconfiggere Megan Dickinson: nessuno, neppure Zayn  Malik.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 




Angolo autrice:
 
 

Sssiete delle merdine, lo sapete? e.e
E io mi lascio convincere troppo facilmente u.u
Avevo chiesto 13 recensioni per questo capitolo, ma a quanto pare non c’è abbastanza gente a cui interessa il destino della storia, quindi…
Comunque sia, ringrazio di cuore quei 12 che hanno recensito c:
love ya, guys!
Che ne dite di questo capitolo?
Allora, all’inizio ho deciso di farlo un po’ più riflessivo, per far capire i pensieri di Meg.
Spero di non avervi annoiati!
Poi, sinceramente, io amo la parte con Niall *v*
Che poi, ahahahah, il film di cui parlano è un capolavoro, The Guardian, che è anche il mio film preferito :’D
Ah, quella frase incomprensibile che dice il nostro biondo, è un pezzo dell’inno irlandese u.u
Ed ecco che il capitolo si chiude con una, ta-dan, dichiarazione di sfida da parte di Meg!
Zayn è stato, ehm ehm, piuttosto bastardo, non essendosi fatto sentire da lei dopo tutto ciò che si erano detti;
ma c’è anche da dire che a sua volta Meg avrebbe potuto cercarlo e invece, per orgoglio, non l’ha fatto.
Bé, la nostra cara Dickinson è parecchio arrabbiata…
e probabilmente questo la porterà a combinare l’ennesimo casino :’D
ma il destino è imprevedibile, e nessuno sa come andranno le cose.
In questo capitolo, la presenza di Zayn è stata praticamente inesistente,
mi sto odiando °-°
ma recupereremo col prossimo! :3
molti mi hanno chiesto che fine abbia fatto Louis.
Abbiate pazienza, ragazzi v.v arriverà presto anche il suo momento.
Non voglio trascurarlo, ma ci ho messo un po’ prima di capire come impostare il suo personaggio.

Stavolta, non darò un  numero di recensioni per il prossimo capitolo.
Dipende da quante saranno, potrò aggiornare tra due giorni, come la prossima settimana.

Merito/colpa vostra, no?
Sì e.e
Il titolo del capitolo è tratto da una canzone figa dei The Pretty Reckless, ascoltatela! :D
Sarebbe stupendo se con questo capitolo arrivassimo alle 100 recensioni, ma so già che sarà impossibile…
Sciao belli, grazie a tutti i lettori!

You’re my inspiration!
  Recensiiiiite! <3  
Adiòs.
 

Firelight_

 
 
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Capitolo 12
*** Capitolo 11- All about us. ***


Capitolo 11.

 
 
 
 


Giunti nel cuore della festa, Liam mi prese da parte un momento, squadrandomi serio con quei dolci occhi castani.
-Non fare cazzate, va bene?-
-E dai-gli diedi una spintarella – Tu non fare il fratellone protettivo, pensa a spassartela piuttosto-
Mentre mi allontanavo, lui alzò gli occhi al cielo, io bevvi in fretta un drink e, quando si scatenò la musica da discoteca, andai al centro della pista e cominciai a ballare.
Conoscevo un paio di persone che partecipavano al party e, tutto sommato, mi stavo divertendo, anche senza Zayn.
Dopo un po’, iniziai a ballare insieme a un ragazzo carino che, a quanto avevo capito, era il figlio di uno dei manager. Aveva un bel sorriso e sembrava gentile, anche se, confrontando il suo viso con quello di qualcun altro, la differenza era evidente.
La percepivo dentro.
Quando attaccò un lento, il ragazzo si presentò e insistette per ballare con me. Come la sottoscritta, doveva aver bevuto qualche drink, il che lo rendeva particolarmente spigliato e divertente.
Mentre ballavamo, sentii le sue braccia chiudermi in un abbraccio. Non era spiacevole, era una stretta lieve e gentile, ma lui non era la persona che volevo mi abbracciasse.
Nonostante ciò, non mi sottrassi e continuai a ballare insieme al ragazzo fino a che la canzone non finì. Io e Luke, così si chiamava il ragazzo, ci sorridemmo con reciproca simpatia.
-Scusa, puoi cortesemente levarti di torno?-
Sobbalzai, al sentire una voce bassa e chiara, quella voce, interromperci, cupa.
Di fronte a noi, bello come un dio, aveva fatto la sua apparizione Zayn, le braccia incrociate sul petto, il peso spostato su un piede e lo sguardo gelido.
Luke mi guardò confuso e io, con un sorriso di scuse, gli feci cenno d’andar via. L’occhiata di Zayn bastò a convincerlo definitivamente e, in pochi secondi, Luke filò via, lasciandomi da sola con un inaspettato cavaliere.
-Che sta succedendo, Meg?-
-Niente- alzai le spalle – Stavo ballando, prima che tu ci interrompessi così maleducatamente-
Sapevo che l’autocontrollo non era mai stato fra le qualità di Zayn, ma non mi importava. Avrebbe dovuto imparare a frenarsi.
-Se preferisci, posso andarmene-
Non mi aspettavo una risposta del genere e, francamente, non sapevo che dire se non la verità.
-Resta-
-Andiamocene da qui, Meg. Ho bisogno di parlarti-
Con una stretta al cuore, notai che quella sera non sembrava intenzionato a chiamarmi col mio solito nomignolo.
-Non credo sia una buona idea-
-Per favore. Ci sono tantissime stanze in questa casa-
- Bé – dissi lentamente – c’è anche un tetto-
-Un… cosa?-
-Un tetto- ripetei- Sai, per stare all’aperto-
Per alcuni secondi, Zayn mi guardò incredulo, poi fece un cenno.
-E sia. Andiamo-
Senza esitazioni, mi prese una mano fra le sue e mi condusse fuori dalla pista. Da lontano, vidi Luke osservarci, ma non m’importava.
Sentire la pelle calda di Zayn di nuovo contro la mia mi riempiva di una felicità incontenibile. Con un movimento che parve quasi inconsapevole, lui con un dito iniziò a tracciare dei piccoli cerchi sul mio palmo, mentre ci allontanavamo dalla confusione.
Zayn sembrava conoscere a perfezione la villa, perché mi condusse fino al piano di sopra, oltre le camere da letto, fino a che, tramite una scaletta, non raggiungemmo una specie di terrazza sopraelevata circondata dalle tegole del tetto.
Lì, nessuno avrebbe potuto raggiungerci o vederci.
Quando ci fermammo, Zayn mi lasciò la mano e si voltò a guardarmi, sotto la luce di una mezzaluna limpida.
Era bello da far male.
-Perché l’hai fatto?- sbottò.
-Che vuoi dire?-
-Quel coglione che stava ballando con te. Lo sapevi che me la sarei presa-
-Io e te non stiamo insieme, Zayn – gli ricordai.
-No, ma tu… è come se…- prese un lungo respiro, passandosi nervosamente una mano fra i capelli e scompigliandoli – D’accordo, hai ragione. Non ho il diritto di dirti nulla-
Fece un paio di passi verso di me, e i sentimenti vorticanti che lessi nelle sue iridi scure mi provocarono la pelle d’oca.
Zayn mi posò una mano su una spalla, sfiorandomi la pelle nuda sotto la bretellina del vestito, facendo scivolare le dita lungo il mio collo.
Odiandomi, percepii il mio respiro accelerare. Resistergli era al di fuori delle mie capacità.
Si avvicinò ancora un po’, accostando il viso al mio, seguendo con le labbra il percorso delle sue dita, fino a che non sentii il suo fiato sfiorarmi il lobo.
Non sapevo perché, ma tremavo, e avevo le dita serrate sulla sua camicia.
Era così vicino che le mie labbra toccavano appena il suo collo e quando il suo profumo mi raggiunse fu come se le viscere mi si contorcessero.
-Perché, Zayn?- gli sussurrai all’orecchio – Perché questo silenzio, dall’ultima volta?-
Le sue labbra si fermarono per un momento, poi si spostarono sui miei capelli.
-Neppure tu ti sei fatta sentire-
Sbuffai, irritata.
-Io ti sto dietro da mesi, sai com’è, mentre tu ti sei aperto con me solo l’altra sera. Chi, tra noi due, credi che avesse bisogno di rassicurazioni?-
-Hai di nuovo ragione, piccola-
Un fremito mi percorse e non riuscii a nascondere un sorriso.
-Mi mancava, sentirmi chiamare così-
-A me mancava vederti sorridere- i suoi occhi incontrarono i miei, densi e ammaliatori – La tua voce, i tuoi sguardi, il tuo respiro… D’accordo, avrei dovuto farmi vivo. Non l’ho fatto. Però ora sono qui, piccola, e non ho intenzione di andarmene-
- Non lo sopporterei-
-Neppure io-
Con dolcezza, senza fretta, gli accarezzai il viso dalla pelle d’ambra, percorrendo con la punta delle dita la linea degli zigomi e il profilo del naso.
Non appena giunsi sulle labbra, mi soffermai qualche secondo, e Zayn fece un sorriso.
-Baciami- bisbigliai – Ho bisogno di noi-
Quelle distese scure e invincibili dei suoi occhi divennero bufera e lui, con quei movimenti rapidi e silenziosi che mi sorprendevano sempre, accostò il viso al mio.
Non chiudemmo subito gli occhi e, un momento prima che le nostre labbra si sfiorassero, le mie iridi si fusero nelle sue, diventando una cosa sola.
Poi chiusi le palpebre e incontrai, finalmente, il tocco caldo e passionale delle labbra di Zayn, che si schiudevano in sincrono con le mie per approfondire il bacio.
Percepivo il soffio affannoso del suo respiro che si scontrava col mio, altrettanto svelto e irregolare, e con le mani gli accarezzai la schiena, cercando il contatto con la sua pelle e con il suo calore.
Quel bacio fu, in un certo senso, diverso.
C’era tutto ciò che avevamo sviluppato fra noi, tutte le paure e le insicurezze, ma c’erano anche quei sentimenti così forti e incontrastabili che non potevamo evitare di provare.
Quel bacio mi insegnò che, in modo del tutto inaspettato, Zayn sapeva essere terribilmente dolce.
Le nostre labbra si separavano per poi cercarsi di nuovo, insaziabili, incapaci di allontanarsi definitivamente le une dalle altre.
-Niente più casini?- mi sussurrò lui, con voce roca.
Sorrisi debolmente.
-Non so se ci riusciremo-
-Proviamoci, almeno-
Annuii, il cuore che batteva come le ali di un colibrì in trappola.
-Ho un po’ di perplessità, Zayn. Insomma, tu sei tu, e io sono semplicemente… me stessa. Siamo diversi-
-Sei davvero incredibile, piccola, anche se non te ne rendi conto-
Scossi il capo, occhi negli occhi con lui.
-Non direi proprio-
-Ascoltami, Meg, e fidati di ciò che ti dico- mi accarezzò il viso con le dita, prima di darmi un leggero bacio a fior di labbra – You’re insecure, don’t know what for. You’re turning heads, when you walk through the door. Don’t need make up to cover up, being the way that you are is enough-
Come poteva? Come riusciva a farmi rabbrividire solo con poche parole di quella voce perfetta? Non si rendeva forse conto dell’effetto che mi faceva, dell’emozione che mi dava?
- Everyone else in the room can see it, everyone else, but you… - fece una pausa, mentre io canticchiavo piano il motivo della canzone, persa nei suoi occhi – Baby, you light up my world like nobody else! – il mio cuore sussultò, sorpreso, e mi mordicchiai un labbro, incapace di credere a ciò che udivo – The way that you flip your hair gets me overwhelmed, but when you smile at the ground it ain’t hard to tell. You don’t know, you don’t know you’re beautiful. If you only saw what I can see, you’ll understand why I want you so desperately, right now I’m looking at you and I can’t believe you don’t know, you don’t know you’re beautiful. Oh, oh, but that’s what makes you beautiful-
Conoscevo a memoria tutte le loro canzoni, e così anche quella. Ma, pronunciate dalle labbra di Zayn, quelle parole sembravano nuove, mai sentite, e mi sconvolgevano.
-So, c-come on– il ritmo impeccabile della sua voce mi fece sorridere – you got it wrong. To prove I’m right, I put it in a song. I don’t know why you’re being shy, and turn away when I look into your eyes.
Everyone else in the room can see it, everyone else but you… Baby, you light up my world like nobody else! The way that you flip your hair gets me overwhelmed, but when you smile at the ground it ain’t hard to tell. You don’t know, you don’t know you’re beautiful. If you only saw what I can see, you’ll understand why I want you so desperately, right now I’m looking at you and I can’t believe you don’t know, you don’t know you’re beautiful. Oh, oh, but that’s what makes you beautiful- a quel punto, canticchiando, abbassò il tono, avvicinando il viso al mio sin quasi a toccarlo – Baby, you light up my world like nobody else! The way that you flip your hair gets me overwhelmed, but when you smile at the ground it ain’t hard to tell. You don’t know, you don’t know you’re beautiful – fece un sorriso smagliante, abbacinandomi, poi indietreggiando di un passo - Baby, you light up my world like nobody else! The way that you flip your hair gets me overwhelmed, but when you smile at the ground it ain’t hard to tell. You don’t know, you don’t know you’re beautiful. If you only saw what I can see, you’ll understand why I want you so desperately, right now I’m looking at you and I can’t believe you don’t know, you don’t know you’re beautiful. Oh, oh, but that’s what makes you beautiful-
Disse le ultime parole a pochi millimetri dalle mie labbra, mentre stavo a guardarlo con la bocca lievemente schiusa, il cuore che batteva a mille e una sensazione incredibilmente piacevole nell’animo.
-Sai, normalmente continuerei a contraddirti- soffiai – Ma non adesso. Non ce la farei, credo-
-Illumini il mio mondo come nessun’altro, piccola- fu la risposta – Non dimenticartelo mai, ti prego-
-Non lo farò- promisi, stringendomi a lui – Ma solo a condizione che neppure tu lo faccia. Hai giurato di non andartene-
- Don’t be scared, I ain’t going no where – ripeté lui – Stai tranquilla. Sono qui vicino a te. Mi senti?-
Le sue mani mi accarezzarono i fianchi, scorrendo sulla stoffa liscia del vestito.
-Ti sento- bisbigliai di rimando.
-Sei incredibile, piccola. Non pensavo che anche solo uno sguardo potesse farmi sentire così-
Avvicinai il viso al suo, per incontrare quelle labbra e quel respiro che mi erano mancati come l’ossigeno che respiravo, per donare un bacio all’unico che volevo mi tenesse fra le braccia.

 
 
 
 

Angolo autrice:
 
 
Vas happenin’?
SIETE FIGHI. VI AMO. VI SPOSERO’, UNO A UNO.
Ahahahahahah, ma io dico, 14 recensioni? *v*
Cioè, sdhjfsdhsd. Rendo l’idea?
Quindi, anche se ho pochissimo tempo a disposizione, posto lo stesso il nuovo capitolo c:
ve lo siete meritato, guys v.v
allora, qui sono presenti praticamente soltanto Zayn e Meg.
Ci voleva un capitolo solo per loro, no? :3
Vabé, a parte Mister Payne all’inizio, ecco :’D
Com’è dolce questo Liam premuroso, sadhjsdjd <3
Allora, non sono convintissima, su questo undicesimo capitolo.
Insomma, la scena della discoteca, e di questo fantomatico Luke, mi è venuta spontanea, non so come sia uscita fuori LOL
Volevo far vedere che Zayn inizia a tenere a Meg e che lei, se da una parte ha cercato di resistergli e metterlo alla prova (anche se in fondo non è ciò che vuole), dall’altra non ne è capace davvero.
Immancabilmente, li vediamo ad appartarsi da qualche parte per parlare sinceramente u.u e non solo… :’D
Sono entrambi un po’ confusi e spaventati.
Però… tra loro inizia a svilupparsi un legame più forte.
Quindi, che ve ne pare?
Spero di non essere stata troppo sdolcinata :’D ma alla fine non si sono mica dichiarati o stronzate del genere, no?
Non sono cose “da me”, queste, tranquilli.
Boh, ahahah, vabbé, lascio al vostro giudizio stelline :3
Anyway, il titolo è tratto da una canzone di quelle bonazze (?) delle tatu, o come si scrive. It’s all about us, all about us… *canticchia*
La canzone che canta Zayn, OMMIODDIOMALIKTIAMO, ehm, è What makes you beautiful, ovviamente:3
Non avevo programmato di inserire una canzone nel capitolo, ma dopo le loro parole mi sembrava che ci stesse troppo bene v.v

Recensite, per favore? Adoro leggere i vostri pareri *^*
Facciamo come l’ultima volta:
il giorno in cui posterò il nuovo capitolo dipende da quante recensioni lascerete.
Ci state? u.u
Qualche anticipazione c:
il prossimo capitolo sarà relativamente tranquillo, e avremo anche una scena in cui sarà maggiore la presenza di Harry e Lou :D
credo di aver finito, anche se la mia parlantina è inesauribile :’)
sciao fighi, vi lovvo troppo! #firelight bimbaminkia: mode on :’’D
alla prossima <3
 

Firelight_

 
 
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Capitolo 13
*** Capitolo 12- Fuckin' perfect. ***


Capitolo 12.

 
 
 
 


Era meraviglioso.
Era meraviglioso persino mentre dormiva.
Sorrisi, con un sospiro sommesso, continuando a osservare il viso addormentato e tranquillo di Zayn, che giaceva vicino a me sul letto.
In quel momento, l’unica pecca in lui erano gli occhi che, essendo chiusi dal sonno, sfuggivano alla mia contemplazione.
La pelle scura e luminosa era illuminata in modo tenue dagli sprazzi di luce solare che filtravano fra le tapparelle, e le sue labbra carnose erano semiaperte.
Vedevo il suo petto alzarsi e abbassarsi ritmicamente a ogni respiro e sentivo la tranquillità invadermi.
La notte prima eravamo tornati a casa, come c’era da aspettarsi, molto tardi, e io e Zayn, tacitamente, avevamo deciso di non separarci, perciò ero tornata in albergo con i ragazzi.
Data la buonanotte agli altri, eravamo saliti in camera sua e, stanchi ma pervasi da una strana sensazione, ci eravamo scambiati un bacio leggero, per poi stenderci sulle lenzuola, l’uno accanto all’altra.
Sentire il suo abbraccio cullare i miei sogni era stato più surreale di essi stessi.
Con le dita, giocherellai con il suo solito ciuffo di capelli neri che gli ricadeva sulla fronte, quel mattino particolarmente disordinato.
Avrei voluto baciarlo, stringerlo a me tanto forte da mozzarci il fiato, ma rimasi pacatamente ad accarezzargli i capelli, sorridendo.
Doveva essere sfinito, e non volevo turbare il suo riposo.
Dopo alcuni minuti, mi decisi finalmente ad alzarmi dal letto ma Zayn, che scoprii che doveva avere il sonno piuttosto leggero, alzò il capo dal cuscino e si guardò confuso intorno, schermandosi gli occhi dalla luce del sole con una mano.
Rimasi immobile, dritta, in punta di piedi, a guardare lieta la sua espressione mutare e schiudersi in un sorriso.
-Non posso credere che stessi ancora dormendo – commentò, la voce resa roca dal sonno, terribilmente sensuale – Che ore sono?-
Alzai le spalle.
-Non ne ho idea, anch’io mi sono svegliata da poco-
-Vieni qui, vicino a me?-
Non me lo feci ripetere due volte e, con due soli passi, fui di nuovo sul letto, a pochi centimetri da Zayn e dai suoi occhi scuri, che mi catturarono.
Si voltò su un lato del corpo, mentre io incrociavo le caviglie, in imbarazzo senza sapere il perché. Forse era quello sguardo così intenso a mettermi in soggezione?
Zayn si mise a sedere, avvicinando il viso al mio e affondando una mano fra i miei capelli. Lo vidi fare un piccolo sorriso e il mio cuore accelerò.
Di scatto, consapevole di non poter più aspettare, accostai i nostri volti, rubandogli un po’ di fiato e mordicchiandogli piano un labbro.
Come poteva il suo sapore essere tanto dolce?
Lui, con un guizzo di desiderio, insinuò la lingua nella mia bocca, facendo combaciare le nostre labbra, condividendo con me il proprio respiro caldo.
Incapace di resistergli, lo trassi a me afferrandogli la maglia, e sentii le sue mani bollenti saggiarmi la schiena e scivolare lungo le mie gambe, nude, dato che indossavo solo la sua vecchia maglietta del Manchester United.
Il mio respiro accelerò notevolmente e una voglia incontrastabile sembrò prendere il controllo di me.
Dopo un po’, fummo costretti a separarci per prendere aria e io feci segno a Zayn di fermarsi un momento, col fiato mozzo che mi fuoriusciva affannoso dalle labbra.
Tremavo, il cuore mi esplodeva nel petto come una supernova, e mi pareva che ogni sfioramento delle sue dita sulle mie gambe avesse lasciato tracce indelebili che continuavano a scuotermi per i brividi.
Deglutii, facendo appello alla razionalità, e guardai di sottecchi Zayn, che aveva lo sguardo in tempesta per le sensazioni che anche lui doveva provare.
Mi schiarii la voce, tirando giù la maglia nel tentativo inutile di coprirmi un po’, e Zayn fece un sorrisetto malizioso che mi mandò in tilt il cervello.
-Credo sia meglio…-tossicchiai, stupendomi di quanto la mia voce fosse instabile e traballante – scendere al piano di sotto, Zayn –
-Agli ordini, piccola-
Anche la sua voce aveva un timbro diverso, era affannata, ma il sorriso rimaneva lo stesso, capace di sedurre chiunque nel giro di pochi secondi.
Zayn si sporse verso di me, donandomi un altro lungo bacio che diede un violento scossone alla mia stabilità, poi saltò giù dal letto e, splendido pur nei vecchi pantaloni e nella t-shirt rossa che utilizzava per dormire, si diresse verso il bagno, fermandosi un momento sulla soglia.
-Mi faccio una doccia, se ti servono dei vestiti puoi prenderne di miei, per quanto ciò possa servire. Comunque, Louis e Liam dovrebbero averne qualcuno, per quando Danielle e Eleanor rimangono a dormire qui, sai-
Ridacchiai.
-Ricevuto. Ci vediamo giù, allora-
-Va bene-
Mi sorrise ancora, poi chiuse la porta, lasciandomi a fissare il punto in cui era sparito.
Mentre, coprendomi alla bell’e meglio con la maglietta lunga, facevo per uscire dalla porta, mi parve di sentirlo canticchiare sommessamente: -You’re impossibile to resist-
 
 
 

Sapevo che, se mi fossi recata da Louis, sarei incappata in una serie di battutine maliziose che non avrei potuto sopportare, perciò scesi in silenzio le scale, diretta in camera di Liam.
Dovevo avere i capelli scompigliati e, con indosso solo una larga maglia da ragazzo e il trucco sbavato sul viso, non dovevo neppure avere un bell’aspetto.
-Alla buon’ora, Megan– sentii salutarmi la voce divertita di Louis, giusto mentre mi fermavo davanti alla porta della camera di Liam.
Mi immobilizzai e mi voltai a guardarlo.
-Oh, ciao, Louis –
Lui alzò gli occhi al cielo.
- Liam è uscito, per tua informazione. Doveva vedersi con Danielle –
-Perfetto- borbottai fra me e me, contrariata – Bé, allora non è che potresti prestarmi degli abiti? Sai, Zayn mi ha detto che dovresti averne qualcuno di Eleanor. Anche solo dei pantaloni, ecco-
Louis mi squadrò da capo a piedi, poi si mise a ridere.
-Certo che sei conciata proprio male-
Misi il broncio.
-Grazie tante, Tomlinson –
-Di nulla, Dickinson– mi strizzò l’occhio – Dai, vieni, vedrò di recuperare qualcosa-
-Tu mi salvi la vita- sospirai, seguendolo attraverso il corridoio.
-Ehi, quella che vedo è proprio Megan mezza nuda che segue il mio ragazzo nella sua stanza da letto? La cosa mi piace poco-
La voce squillante di Harry ci raggiunse da poco lontano e io, nonostante tutto, scoppiai a ridere insieme a Louis.
-Cretino- dissi, in direzione di Harry.
Lui rise a sua volta, mi squadrò increspando le labbra e fece uno smagliante sorriso d’approvazione.
-Niente male, Megan –
-Se ti sente Zayn, ti prende a calci in culo- osservò tranquillo Louis, continuando a dirigersi in camera propria.
Io e Harry gli andammo dietro.
- Zayn non ne saprà nulla, vero?-
Harry mi gettò uno sguardo complice e io, senza fare tanti complimenti, gli mostrai il dito medio. Louis mi diede una pacca sulla spalla e l’altro fece una smorfia.
-Questo rifiuto potrebbe uccidermi, Meg-
Ci chiudemmo in camera di Louis, continuando a scherzare in quel modo amichevole e un po’ malizioso. Harry mi faceva ridere, con quelle sue allusioni, e la cosa non mi dava fastidio perché sapevo che, naturalmente, non faceva sul serio.
Alla fine, Louis tirò fuori un paio di jeans scuri, una maglia grigia e una giacca in denim chiaro e lui e Harry mi voltarono le spalle per lasciarmi cambiare.
-Potrei dare una sbirciatina-mi avvertì Harry, sogghignando.
-Provaci soltanto e ti ammazzo, Styles– ribattei io, tirando su la cerniera dei pantaloni.
Lo guardai bisbigliare con Louis e, mentre li sentivo ridere e cercavo di identificare il verso giusto della maglietta prima di indossarla, gettai loro un’occhiata incerta.
Quei due erano capaci di qualunque cosa, lo sapevo.
-Ehm, ehm-
Harry si schiarì la voce e io, incredula, lo vidi voltato verso di me, gli occhi chiari che scintillavano di divertimento.
Boccheggiando per lo stupore, mi infilai la maglia in un solo gesto e mi avventai contro di lui.
-Ti avevo avvertito!-
- Louis, mi devi dieci sterline-lo sentii ridacchiare, prima che lo colpissi con uno dei cuscini che trovai sul letto dell’amico.
-Una scommessa? Oh, vi giuro che non uscirete vivi da questa stanza!-
 
 
 

Osservai con una punta di fastidio la schermata del computer, arricciando il naso. Che cosa avevano ancora da spettegolare, quei maledetti giornalisti?
Malik e la Dickinson scomparsi dalla circolazione: hanno forse qualcosa da nascondere?
-Ma vaffanculo– sbuffai irritata, chiudendo di colpo la finestra del web.
-Ti ringrazio, piccola-
Mi accorsi che Zayn era appena entrato in salotto, vestito di tutto punto e con i capelli ancora leggermente bagnati.
Rimasi per alcuni secondi a fissare la maglietta color petrolio che aderiva al suo torace scolpito, i pantaloni chiari che gli fasciavano le gambe, l’orologio al polso che, ancora una volta, mi faceva notare quanto belle fossero le sue mani, e l’orecchino nero che spiccava al lobo.
Dio, quant’era incredibile.
Tentai un sorriso.
-Non ce l’avevo con te- precisai, alzandomi in piedi.
-L’avevo immaginato. Che cosa vuoi per colazione?-
- Zayn, è mezzogiorno- gli fece notare Louis, dalla cucina.
-E quindi?- intervenni, scrollando le spalle – Non è mai tardi per un caffellatte. Ma lo prepari tu, sia chiaro- dissi poi, rivolta a Zayn.
Lui rise piano, accarezzandomi il viso, facendo soffermare la punta delle sue dita sull’angolo delle mie labbra.
-Credo che accetterò il compromesso- fece infine.
Mentre si allontanava, a passi misurati, verso la sala da pranzo, rimasi ad osservarlo con un sorriso.
Ad un certo punto, udii un rumore fastidioso, una nota dissonante e sgradevole che proveniva dalla chitarra di Niall.
Lui era seduto su una sedia sotto la finestra, e una delle sue mani serrava il manico dell’amato strumento con troppa forza. Lo sguardo era basso e fisso e sembrava che avesse quasi smesso di respirare.
- Niall?-
Harry, vicino a lui, lo guardò stranito, e Niall sobbalzò.
-Scusa, ero soprappensiero-
Mi avvicinai al mio migliore amico e lo strinsi in un abbraccio.
-Mi suoni qualcosa?- gli sussurrai in un orecchio.
Lui fece un bellissimo sorriso.
-Tutto ciò che vuoi, Meg-

 
 
 
 
 
 
 





Angolo autrice:
 
 

Oh, yeah, I’M STILL ALIVE!
Ahahah, no, seriamente, eccomi qui :’D
Ho lasciato passare un po’ di tempo nella speranza (vana) che qualcun altro cagasse l’ultimo capitolo, ma dato che non è successo,
ci ho levato mano °-°
Francamente, questo capitolo non mi fa impazzire, però non mi fa neppure schifo.
Una via di mezzo, ecco u.u
Vabbé, ora vi spiego meglio quello che penso.
La scena iniziale, quella Meg-Zayn, mi piace abbastanza c:
cioè, non è venuta fuori esattamente come volevo, ma ci è andata vicina, quindi okay.
Non ho idea se Zayn tifi una squadra di calcio, ma siccome è inglese gli ho affibbiato il Manchester, ahahahah :’)
Poi, ammetto che mi sono divertita da morire nello scrivere la scena con Harry e Louis LOL
Tra parentesi, avete visto che anche loro cominciano ad essere più presenti? u.u
Vabbé, li amo, basta :’) <3
La scena finale, anche se può sembrare, non è affatto casuale.
Inizio ad accennare a quella che potrebbe essere una sorta di normalità (?) tra Meg e Zayn, con i ragazzi, più una breve occhiata al nostro piccolo suonatore irlandese :33
E anche qui, il caro Liam è invisibile :’D vi chiedo scuuuusa, mi farò perdonare.
Però, ragazzi, non vi lamentate troppo: la storia è incentrata su Meg e Zayn, quindi è normale che ci siano capitoli dedicati solo a loro v.v
Naturalmente si vedono anche gli altri ragazzi, che sono parecchio importanti,
ma è di quei due il ruolo dei protagonisti.

Mi rendo conto che il capitolo è abbastanza corto, e di transizione, ma è l’ultimo che farò più statico.
Non perdetevi il prossimo: sarà di importanza fondamentale, uno dei centri attorno al quale ruoterà tutta la storia.

Vi prego, recensite? <3
So che magari non v’interessa, ma per me è importante sentire ciò che pensate.
Sul serio.

Btw, il titolo del capitolo è tratto da una delle mie canzoni preferite, Fuckin’ perfect, di P!nk. è piuttosto famosa, ma se non l’avete ancora ascoltata, vi consiglio vivamente di farlo. Lascia senza parole.
Va bene, ora vi lascio :3

Mi raccomando, RECENSITE, please! c:
grazie a tutti quelli che leggono la mia storia, e soprattutto a chi mi da’ il proprio parere.
Vi amo!

Alla prossima,
 
Firelight_

 
 
Ps: oggi voglio fare un po’ di pubblicità, perché ci sono storie che meritano davvero di esser lette.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=982789&i=1 qui, se volete capire cosa sono le vere emozioni.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=954492&i=1 qui, se volete ridere e piangere insieme, se volete che il vostro cuore batta forte come non mai.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=944345&i=1 qui, se volete scoprire la magia incontrastabile delle sorprese nella quotidianità.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=975252&i=1 qui, se volete andare oltre l’apparenza e oltre ogni limite.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=998989&i=1 qui, se volete che i brividi vi corrano lungo la pelle.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=962373&i=1 qui, se volete apprezzare l’ironia e la dolcezza del presente.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=999599&i=1 qui, se volete essere carpiti e divorati dalla curiosità e dalla meraviglia della vita.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=963547&i=1 qui, se volete specchiarvi e riconoscere voi stessi.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=981154&i=1 qui, se volete respirare aria di novità.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=929483&i=1 qui, se volete che passione e sentimenti vi catturino.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=918411&i=1 qui, se volete conoscere il vero talento.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=966032&i=1 qui, se volete scoprire il sarcasmo migliore di sempre.
Vi voglio tutti da queste meraviglie, NOW.
Cià <3
 

Ps 2: ah, c’è una cosina che dovrei dirvi, che mi fa parecchio incazzare.
C’è una persona, su questo sito, che scrive una storia che ha TROPPI punti in comune con la mia, a partire dagli avvenimenti, come è scritta, persino dei modi di dire e di esprimermi.
So che è una persona che segue la mia ff, quindi, se stai leggendo, fatti un esame di coscienza e cerca di scrivere utilizzando le tue idee.
Non le mie.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13- We are golden. ***


Capitolo 13.

 
 
 
 

Passavano i giorni, però in realtà mi sembrava che fossero attimi.
Trascorrevo quasi tutto il mio tempo in albergo, in compagnia dei ragazzi, ma spesso era come se fossi da sola con Zayn, perché i miei occhi riuscivano a vedere solo lui.
I’m blinded, ‘cos you are everything I see.
Eravamo usciti insieme un paio di volte e, nonostante i giornali continuassero ad additarmi come ‘La nuova ed ennesima ragazza di Zayn Malik’, la cosa non mi dava più fastidio.
Era un prezzo infimo da pagare per la compagnia di Zayn.
-Fermati qui- dissi.
Zayn accostò con l’auto, la spense e, regalatomi un sorriso, aprì la portiera e uscì, presto imitato da me. Gettando un’occhiata attorno a sé, si infilò un cappello sul capo e la sua espressione sospettosa mi fece ridere.
-Sei in incognito, Malik?- lo presi in giro.
Lui mi guardò male, però senza smettere di sorridere.
-Se vuoi, posso farmi notare e venire assalito da una schiera di fan urlanti, tutte con pensieri poco casti sul mio conto-
Alzai gli occhi al cielo, prendendolo sottobraccio e dandogli un leggero bacio sul collo.
-Sei proprio stupido, sai?-
-Davvero?-
Con un sorrisetto, mi baciò sulle labbra, poi io lo presi per mano e lo trascinai con me in un piccolo locale, incastonato fra due negozi orientali.
-Sarebbe questo il famoso posto?-domandò perplesso, scrutando i tavoli di metallo lucido, la stanza poco spaziosa e gli uomini che ridevano fra loro al bancone.
-Fidati, è proprio questo-
Non appena entrai, l’uomo alla cassa mi salutò con simpatia; ero una cliente abituale, ormai, e mi conosceva bene.
Presi un tavolo con Zayn, quello più piccolo e riparato, nell’angolo più remoto della stanza.
-Vengo sempre qui- dissi alcuni minuti dopo, pensierosa, giocherellando con la tazzina di caffè – Sai, la biblioteca è a pochi passi da questa strada, perciò prendo in prestito un libro e mi rifugio a un tavolo, con un caffè e le cuffiette per sentire le vostre canzoni. Sarà molto modesto, forse, ma questo posto mi piace-
-È speciale per te, non è vero?-
Dal tono, anche senza guardarlo, capii che sorrideva.
-Sì. Mi ricorda quando ero solo una ragazzina, e mi nascondevo nei giardini pubblici con vecchi romanzi di Jane Austen. È un po’ il mio rifugio segreto, ecco-
-Bé, il tuo segreto è al sicuro con me, piccola-mi cinse in un abbraccio e mi baciò sul capo – Piace anche a me, qui. Potremmo… qualche volta potremmo venirci insieme, se ti va-
Senza capire perché, eravamo entrambi un po’ impauriti da quell’affermazione che sembrava di vitale importanza, ma anche elettrizzati.
Condividere noi stessi era qualcosa di nuovo.
-Mi piacerebbe, Zayn– risposi, con una nota di commozione che non comprendevo – Sul serio- feci una pausa, durante la quale lui continuò a baciarmi lievemente i capelli – Ehi, adesso tocca a te farmi vedere un posto speciale- riuscii a dire.
-Credo di avere già un’idea-  
 
 
 

Quando Zayn si fermò in una piazza deserta e desolata, io feci un’espressione perplessa, ma lo seguii giù dall’auto senza una parola.
Lui mi prese per mano, poi si arrampicò agilmente su un alto muretto, aiutandomi a seguirlo. Quando fummo in cima, lui mi cinse le spalle con un braccio e mi attirò a sé.
Poggiai il capo sulla sua spalla, osservando attorno a noi e aspettando che Zayn parlasse.
-Cosa vedi?- mi domandò.
Io attesi qualche secondo, prima di rispondere.
-L’inizio di qualcosa-
Zayn sorrise e abbassò lo sguardo.
-In questo posto ho scritto la mia prima canzone. Sai, avevo quindici anni e vivevo ancora con i miei genitori, a Bradford. Scappai di casa– fece una mezza risata, con una nota di amarezza che non mi sfuggì – presi dei soldi dal portafoglio di mio padre, salii su un pullman per Londra e me ne andai senza nessuna spiegazione. All’epoca ero un po’ così, sai - sospirò – Diverso. Adolescente, suppongo-
-E come mai hai scelto proprio questa piazza?-
Zayn alzò le spalle.
-Non lo so. Conoscevo poco Londra, e mi ritrovai a girare da un quartiere all’altro, fino a che non mi rifugiai qui. Non avevo nient’altro che una borsa, che conteneva il denaro, il cellulare, carta e penna e le sigarette, e me stesso.
Mi sedetti qui, proprio su questo muretto. Forse era solo un po’ meno imbrattato- commentò – Mi accesi una sigaretta, strappai un foglio di carta e iniziai a scrivere furiosamente. Quando terminai, la melodia era già dentro la mia mente, che si accompagnava alle parole in modo incredibile-
-Anche questo è un posto importante, Zayn– dissi, accarezzandogli lentamente i capelli scuri – Mi piace sentirti parlare. Dovresti raccontarmi di te più spesso-
Lui si mordicchiò un labbro, socchiudendo gli occhi.
-Non parlo volentieri del passato- confessò sottovoce, accarezzandomi una gamba con le punta delle dita – Forse perché ero una persona diversa, semplicemente giovane e irresponsabile. Anche più di adesso- aggiunse, per alleggerire la tensione.
Risi piano.
-E poi? Quando tornasti a casa?-
Zayn esitò, poi proseguì.
-Rimasi qui a Londra per la notte. Di sera, me ne andai da un tatuatore, uno di quelli che stanno praticamente in ogni angolo di strada, e mi feci fare un tatuaggio, ed entrambi i piercing alle orecchie-
-Pazzo- sbuffai – Quale dei tatuaggi?-
Lui sollevò una manica e mi mostrò il tatuaggio che aveva sul braccio, quello che rappresentava il simbolo dello yin e dello yang.
-Questo qui. Avrei voluto fare qualcosa di più appariscente– alzò gli occhi al cielo, al ricordo – ma mi trattenni. Dormii in un bed&breakfast da quattro soldi e l’indomani mattina, con quelle poche sterline che mi erano rimaste, tornai a casa-
-Non voglio immaginare la reazione della tua famiglia-
Zayn fece una smorfia.
-Non andavamo d’accordo- confermò – Per niente. So di non essere mai stato ciò che si aspettavano da me, ma all’epoca fingevo che non mi importasse-
-E adesso?-
-Adesso è diverso. Diciamo che, in verità, i problemi che avevo erano quasi esclusivamente con mio padre. Ma alla fine siamo sempre padre e figlio, Yaser e Zayn Jawaad Malik. Ci lega il nome, ci lega il sangue e, anche se non sempre l’ammettiamo, l’amore. Ecco perché ho fatto l’altro tatuaggio. Perché non lo dimentichi mai-
Si toccò sul petto dove sapevo esserci, anche se non l’avevo mai visto, il tatuaggio che recava la scritta del nome del padre in lingua araba.
Lo guardai negli occhi, sentendomi improvvisamente fiera di lui, e lo abbracciai stretto, avendo voglia di rimanergli accanto per sempre.
-E tu?-domandò, dopo qualche secondo, mentre io tenevo il viso premuto contro il suo petto – Non mi hai mai raccontato nulla di ciò che eri prima di seguire Niall e partire con noi, a Mullingar –
-Non so– tergiversai, il cuore che accelerava – Non c’è molto da dire. Insomma, per la verità ero quasi nessuno. Dopo che mi trasferii lì, dal Galles, feci amicizia con Niall, ma né io né lui eravamo particolarmente conosciuti o popolari da quelle parti, anche se al liceo alcune ragazze cominciarono ad andargli dietro, vedendolo suonare la chitarra o cantare. Io ero…- sospirai, socchiudendo le palpebre – solitaria, se così si può dire. Forse un po’ troppo me stessa, controcorrente e contro tutti. In poche parole, ero diversa –
Scrollai le spalle, come a scacciare via quei ricordi. Gli occhi scuri e profondi di Zayn non accennavano a staccarsi dai miei, e la cosa mi rassicurava.
-Penso che solo pochi possano riuscire a comprenderti – disse alla fine, il viso serio e bellissimo – Ed entrare a far parte di questi fortunati sarebbe per me una cosa incredibile-
-Ci sei vicino – risposi, sorridendo – Ci vorrà solo un po’ di tempo-
-Non ho fretta, piccola-
Queste ultime parole si persero nel suono morbido e ormai dolcemente familiare delle nostre labbra che si toccavano, ma solo un attimo dopo qualcosa ci interruppe.
-Oh, mio Dio! È Zayn Malik!-
Zayn si staccò da me con aria esasperata.
-La mia missione in incognito non ha funzionato. Dai, andiamo a firmare gli autografi-
Fece un sorriso irresistibile alle tre ragazze che lo attendevano e saltò giù dal muretto.
-Ammaliatore- lo accusai sottovoce.
Lui sogghignò, gettandomi uno sguardo lampeggiante che fece prendere improvvisamente il volo a tutti i miei pensieri.
 
 
 

-Se ci pensi – dissi a voce alta, osservando il sole che scivolava lento verso il mare – fino a un anno fa non sapevi neppure nuotare-
Zayn rise.
-Non ricordarmelo, ti prego. Che imbranato-
-Sei tenero, quando sei imbranato- feci presente – Anche se non ti piace darlo a vedere-
Zayn borbottò qualcosa che non intesi, e mi accarezzò i fianchi con le mani che, come sempre, erano calde in modo impossibile.
Dopo un momento, quelle dita si allontanarono da me e frugarono nella tasca dei suoi jeans, per estrarre l’accendino e un pacco di sigarette.
Rimasi a fissarlo, immobile, mentre ne tirava fuori una e se la infilava fra le labbra carnose, ma quando avvicinò la fiamma alla punta della sigaretta, gli afferrai il polso.
Lui spense l’accendino e mi guardò senza capire e io, sorprendendolo, gli sfilai la sigaretta dalle labbra, sfiorandole con le dita, e mi impossessai anche del pacchetto e dell’accendino.
Prima che Zayn potesse anche solo muovere un passo, avevo iniziato a correre sulla sabbia, incespicando e sollevando nuvole di polvere.
Lui mi corse dietro, ma io fui più veloce e, con un lancio magistrale, mi fermai a pochi metri dalle onde vorticose del mare e gettai il tutto in acqua, con un piccolo tonfo.
Zayn rimase piantato al suolo, ad occhi spalancati, sconvolto.
-In acqua– disse, scuotendo incredulo il capo – Hai buttato le mie sigarette in acqua-
-Esattamente- confermai, mettendomi le mani sui fianchi.
-Ma…- Zayn sbuffò e incrociò le braccia sul petto – Perché?-
-Perché fumare fa male, Zayn, e lo dice un’ex fumatrice. Anche a me piaceva fare la fighetta, quando avevo quattordici anni, ma adesso siamo cresciuti. Sii responsabile-
-Sei impossibile. Ma mi piaci per questo-
Increspai le labbra in un sorriso, sperando che l’emozione per quelle parole non si fosse simultaneamente tradotta nel rossore sulle gote, e mi avvicinai a Zayn, incatenando lo sguardo col suo.
-Prometto che non rimpiangerai di non aver fumato quella sigaretta- sussurrai, lo stomaco che si contorceva e il cuore più veloce, mentre lo stringevo per la maglietta, avvicinando i nostri volti.
-Credo di aver trovato un’altra dipendenza– mormorò di rimando, il fiato già svelto contro il mio – Molto, molto più forte - congiunse le mie labbra con le sue – Indovina quale?-
Non risposi, rapita dalla sua voce e dal contatto di quel bacio. Gli avvolsi un braccio attorno al collo, mentre l’altro, come di consueto, si appigliava a quei capelli scuri e folti.
Con un salto, allacciai le gambe attorno al bacino di Zayn, e percepii il suo respiro correre sempre più veloce, in gara con il mio.
Il suo fiato caldo eliminava ogni parte razionale in me, così come il tocco di quelle dita che mi accarezzavano la schiena. Quando le sentii insinuarsi sotto la stoffa dei jeans, sulle natiche, sussultai per la sorpresa e presi a baciarlo con ancora maggiore passione.
Perdemmo l’equilibrio, e Zayn cadde morbidamente sulla sabbia, senza mai allontanare le sue labbra dalle mie. Il mio respiro era terribilmente affannoso e, quando lui ribaltò la situazione e quasi si distese sopra di me, avvertii chiaramente la primaria necessità che fra me e lui ci fosse qualcosa di più che semplici baci.
Del tutto fuori dal mio controllo, le mie mani cercarono il bordo della maglietta di Zayn, tentando di sfilargliela. Lui, che sembrava non volere mai interrompere i nostri baci, proprio come era anche mio desiderio, mi aiutò a toglierla e si soffermò un attimo a guardarmi, gli occhi ardenti.
Com’era piuttosto ovvio, non era la prima volta che vedevo un ragazzo senza maglietta, che vedevo lui senza maglietta, ma quella pelle scura, dai muscoli affusolati sotto di essa, dal calore bruciante, così vicina alla mia, uccideva qualsiasi paura.
Ripresi a baciare Zayn; le sue mani scorrevano sotto la mia maglia, facendomi credere che, entro pochi secondi, il desiderio di lui m’avrebbe uccisa.
Quando lo sentii toccarmi il seno, pur attraverso la stoffa leggera e impalpabile del reggiseno, il mio respiro si fece ancora più affannoso e il mio cuore accelerò ulteriormente.
Ma le sue mani, vogliose di esplorare il mio corpo, non si fermarono, e scesero lente sulla mia pancia, mentre io con le dita non mi stancavo mai di saggiargli la schiena nuda e bollente.
Quando mi permisi di scivolare un po’ più in basso, sentii che Zayn mi sbottonava i pantaloni, abbassando anche la cerniera.
Stupita, interruppi per un secondo il bacio, ma lui mi fece un leggero sorriso, troppo affascinante perché gli resistessi.
-Fidati di me- mi mormorò, roco.
Annuii, con un sorriso altrettanto lieve, poi Zayn cominciò a baciarmi sul collo, lasciando la traccia dei propri baci con dei segni rossastri sulla mia pelle.
Intanto, una delle sue mani era scivolata nei miei pantaloni, insinuandosi lungo la gamba, e sfiorandomi la coscia.
Io ero riversa sulla sabbia, col suo peso e il suo respiro vicinissimi a me, e le mie mani erano affondate nella sua schiena per trattenere quello che, lo sapevo, era anche il suo desiderio.
Quelle mani, delicate e appassionate insieme, risalirono lungo l’interno coscia, fino a giungere talmente in alto che ero certa Zayn potesse avvertire quanto lo desiderassi.
Dalle labbra mi uscì un gemito involontario e lui, con un movimento scattante, lasciò uscire la mano dai miei jeans, cominciando ad accarezzarmi sotto la maglietta e baciandomi sulle labbra.
Il mio corpo fremeva per avere di più e sapevo che, se né io né lui avessimo fatto appello alla ragione, il tramonto infuocato sarebbe stato lo sfondo della nostra prima volta; ma sentivo di non essere ancora pronta.
Era Zayn, il mio Zayn, e volevo che quel ‘noi’ fosse speciale, in tutto e per tutto.
Cercando di adottare un tono di voce normale, senza peraltro riuscirci, interruppi il bacio e accostai le labbra al suo orecchio.
-Si sta facendo tardi, Zayn –
Lui capì immediatamente ciò che intendevo dire e, fattosi serio, si scostò subito da me, indossando di nuovo la maglietta. Io, con una vena d’imbarazzo, mi richiusi la cerniera dei pantaloni e mi diedi una sistemata.
-Piccola… - lo sguardo di Zayn non aveva il coraggio di incrociare il mio – Non vorrei andare di fretta. Scusa se mi sono lasciato prendere-
Feci una risata bassa.
-Non hai di che scusarti- lo rasserenai – Ma semplicemente non mi è sembrato il momento giusto, qui. E poi, tutto ciò non mi è affatto dispiaciuto-
Il sorriso malizioso, caratteristico di Zayn, tornò a illuminare il suo volto e lui mi ammiccò.
-Sei così bella da togliere il fiato. Vieni qui-
Non me lo feci ripetere due volte, e mi lasciai stringere nel suo abbraccio forte e rassicurante, baciandogli il viso.
Lo sentii sorridere, poi il suo petto vibrò appena, nell’intonare alcune note.
-I’ve tried playing it cool, but when I’m looking at you I can ever be brave, ‘cos you make my heart race. Shot me out the sky- incontrai i suoi occhi, quelle distese interminabili che sembravano risplendere di tutte le nostre emozioni e, quasi senza accorgermene, sottovoce, cantai con lui quella breve frase, quella frase che avevo sempre considerato solamente nostra. Quelle parole che, da quando era iniziato tutto, mi avevano inesorabilmente accompagnata – You’re my kryptonite.
You keep me making me weak, yeah, frozen and can’t breathe. Something’s gotta give now, ‘cos I’m dying just make you see–la sua voce mi cullava, gentile – that I need you here with me now, ‘cos you’ve got that one thing.
So get out, get out, get out of my head, and fall into my arms instead. I don’t, I don’t, don’t know what it is, but I need that one thing. And you’ve got that one thing.
Now I’m down in the wars, but you don’t notice at all – oh, credimi, Zayn, lo noto eccome That I’m going out of my mind, all day and all night. Something’s gotta give now, ‘cos I’m dying just to know your name, and I need you here with me now, ‘cos you’ve got that one thing.
So get out, get out, get out of my mind, and come on, come into my life– nella tua vita? Sicuro sia ciò che realmente vuoi?-  I don’t, I don’t, don’t know what it is, but I need that one thing. And you’ve got that one thing.
You’ve got that one thing – la sua voce si abbassò per un momento, mentre ci guardavamo negli occhi - Get out, get out, get out of my head, and fall into my arms, instead.
Get out, get out, get out of my mind, and come on, come into my life. I don’t, I don’t, don’t know what it is, but I need that one thing. And you’ve got that one thing –
Feci per parlare, ma la voce non uscì fuori. Non sapevo perché.
L’ultima cosa che avrei voluto, nella mia vita, era cominciare a provare qualcosa di serio per qualcuno.
Non volevo innamorarmi. Non cercavo il vero amore, né nulla del genere.
Ma non potevo neppure controllare il mio cuore.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo autrice
 

 
ALOHA!
Vi sposerò. Uno a uno.
Uomini o donne,
poligamia o monogamia,
it doesn’t matter.
Ma lo capite che vi adoro? *w* lo capite che siete fottutamente fantastici?
Sedici, dico, SEDICI, recensioni all’ultimo capitolo. Adakjhf, sto saltando dalla gioia :’)
Btw, parliamo del capitolo :3
Sinceramente, a me piace com’è venuto fuori (il che probabilmente significa che a voi farà schifo, giusto? LOL)
Cominciamo col parlare di quei tessssori di Zayn e Meg, che tra parentesi occupano tutto il capitolo c: (cosa che NON avverrà con il prossimo, anzi!)
anyway, la scena in cui lei lo porta in quel locale dovrebbe iniziare a darci qualche idea in più.
Ciò che è Meg, il suo passato, verrà delineato piano, sottopelle, come un’ombra insinuante, ma che nessuno può scacciare.
Ebbene sì, per lei le cose non sono mai state semplici. Ma la pianto di fare spoiler v.v
Lo confesso, il bar, l’atmosfera, il luogo e il resto,
è tutto vero :3 basta che mettiate me al posto di Meg, ecco.
Comunque, andiamo a Zayn. Eh, credo che tutti avevamo immaginato che non avesse avuto dei trascorsi da santarellino.
Però, suvvia, era un adolescente, il che, in minima parte, giustifica le sue azioni.
Già, miei cari, perché avete ancora tantissimo da scoprire v.v
Aspettatevi di tutto!
Ho cercato di dare uno sguardo veloce alla vita da più giovane (non che ora sia vecchio LOL) di Zayn, attraverso le sue parole.
Come abbiamo potuto notare, è più incline di Meg a confidarsi, anche se lo fa con sacrificio.
Non che lei non si fidi, ma… lo scoprirete :’D
Ah, una piccola precisazione: lo so che il tatuaggio che Zayn ha sul petto è il nome di suo nonno, ma ho modificato questo particolare data la situazione u.u
Mi sembrava calzante, ecco c:
che ne pensate, di questo piccolo accenno al passato dei miei personaggi? Cosa credete che nascondano?
C’è, effettivamente, qualcosa da tenere celato?
Then, arriviamo alla parte ‘calda’ del capitolo :’D
Per prima cosa: ragazzi, lo so che a Londra evidentemente non c’è il mare, ma… capitemi ç-ç non posso nemmeno concepire l’idea di una città senza mare. Morirei, penso. Dunque, spetta anche ai miei cari Meg e Zayn v.v
Ebbene sì, nella mia storia Malik ha imparato a nuotare! :’) ahah, supera le tue paure, mon amour e.e
La scena delle sigarette, la piccola discussione scherzosa, l’avevo progettata da una vita, spero sia riuscita bene :3
Poi, ehm :’D, diciamo che i due iniziano a darsi un po’ da fare v.v
Cioè, farò di peggio, fidatevi :’D, ma ho voluto dare movimento alla loro relazione… e alla storia c: boh, spero che anche in questo senso vi sia piaciuto.
Spero di essere riuscita a rappresentare il loro coinvolgimento fisico ed emotivo,
ecco. *si sente una psicologa mancata* LOL
la canzone che il nostro (nostro? ...mio, veramente :D) Zayn canta, è One thing. Sotto consiglio di una lettrice, ho tagliato alcune strofe, per rendere il tutto più scorrevole :3

insoooomma, il capitolo vi è piaciuto? Pensate che sia penoso? :’)
qualunque cosa stia frullando nel vostro cervellino (?), perché non me lo scrivete in una recensione? c:
ci terrei tanto tanto u.u

il titolo del capitolo è tratto dalla canzone di Mika *^*
anticipazioni:
no, ho cambiato idea, vi lascio con la curiosità :’’D
questo angolo autrice è diventato un romanzo, ahahahah, meglio che vi lasci!
VI ADORO INCONDIZIONATAMENTE.
Grazie a tutti, specialmente a chi recensisce:
siete fantastici, giuro :’’)
alla prossima!
 

Firelight_

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Capitolo 15
*** Capitolo 14- Firework. ***


Capitolo 14.

 
 
 
 

Mi stiracchiai, alzando il volume della musica, e lasciando che le voci meravigliose dei miei amici quasi mi stordissero.
Ero stanca.
Da un paio di mesi, gli One Direction si erano presi una sorta di pausa da fan, interviste, competizioni, apparizioni in televisione e altro, ma adesso la corsa al successo era ricominciata.
Questo mi faceva sentire, per certi versi, un po’ sola, perché ero solita passare tutto il mio tempo con loro, e ora non era più possibile.
Mi mancavano tutti. Soprattutto mi mancava Niall, il mio migliore amico e, al primo posto, Zayn, il mio… Non sapevo cosa fossimo, in realtà.
Due che si frequentavano?
Non mi piaceva, messa in quei termini, poiché mi pareva fossimo molto di più di quello, più di quella banale, sciocca parola: fidanzati.
Non aveva nulla a che fare con me e Zayn.
Stavamo cercando di conoscerci, di essere sinceri come mai. Non c’era modo alcuno per parlare di noi, se non i battiti concitati dei nostri cuori.
Era tarda notte, ma il sonno tardava ad arrivare, come spesso in passato mi era capitato. Già, il passato.
Era possibile che Zayn accettasse tutto di me, tutto ciò che ero stata, tutto ciò che neppure Niall aveva mai saputo? Non ne avevo idea, non avrei potuto scoprirlo fino a che non avessi tentato. E allora, perché non lo facevo?
Avevo paura. Non volevo che lui, il mio lucente sogno personale, scomparisse al sorgere del sole, come Eros che vola via dalla sua Psiche.
Innervosita da quei pensieri, mi recai fino in cucina, tirai fuori una bottiglia di vodka ghiacciata dal frigorifero e gettai un’occhiata fuori dalla finestra, nel buio della città.
Di tanto in tanto, fiumi incontrastabili di ricordi mi assalivano, e non potevo fare a meno di rabbrividire, nella notte.
Posai la bottiglia ancora sigillata sul bancone della cucina, scuotendo il capo. La nostalgia non sarebbe stata scacciata dall’alcol, e francamente non avevo poi tanta voglia di prendermi una sbronza.
Canticchiando, con l’immagine del sorriso di Zayn che si insinuava ai lembi dei miei pensieri, mi lasciai cadere fra i cuscini e chiusi gli occhi.
 
 
 

Il suono persistente e fastidioso del campanello attraversò strati su strati di sonno, destandomi improvvisamente.
Scivolata giù dal divano, senza neppure preoccuparmi di sistemare il mio aspetto, mi trascinai ad aprire la porta, e incontrai un enorme sorriso smagliante, una chioma di impossibili ricci castani e due ridenti occhi verdi.
- Harry?- borbottai, guardandolo perplessa.
Lui alzò gli occhi al cielo.
-Lo so, avresti preferito Zayn, ma lui dorme ancora della grossa- scrollò le spalle – Perciò sono venuto io a recuperarti dalla tua apatia-
-Okay– sbadigliai, facendomi da parte – Entra pure. Se hai fame in cucina ci dovrebbe essere tutto ciò che serve-
-Ehi, Meg– mi strizzò l’occhio – non sono mica Niall
-Giusto- risi – Bé, aspetta un momento solo. Indosso qualcosa di presentabile e ti raggiungo-
-Se vuoi mi volto e ti do le spalle- scherzò Harry, malizioso.
Lo mandai sottovoce a quel paese, afferrai un paio di jeans, una semplice maglietta bianca, le mie fidate Converse di pelle e mi chiusi a chiave in bagno, per uscirne alcuni minuti dopo, completamente vestita.
Harry mi sorrise e io mi accorsi che stava sfogliando il libretto illustrativo del loro album, gettato sul tavolo. Al vedere la propria foto, fece una mezza risata.
-Non so come tu abbia osato indossare una polo rossa e una giacca rosa per quella foto, Hazza – commentai, fingendo un’aria incredula.
-Che posso farci? – allargò le braccia – Momenti di follia-
Ridacchiando, infilai alcune cose in una vecchia borsa, mi allacciai le chiavi ai passanti dei jeans e presi Harry sottobraccio, conducendolo fuori di casa.
-Dimmi che non sei venuto con la limousine – dissi, uscendo dal portone.
-L’hotel è lontano, Meg – fu la risposta.
Roteai gli occhi, dirigendomi spedita verso la lussuosa automobile già circondata dai curiosi. Quando si accorsero di Harry, alcune ragazze cominciarono ad urlare e venimmo letteralmente assaliti. Lui rimase fuori a firmare autografi e a posare per le foto mentre io, nel marasma di scatti, riuscii a infilarmi nella vettura, nascondendomi fra i sedili.
Quando, alcuni minuti dopo, Harry salì dietro di me e l’auto partì, io lo guardai con un mezzo sorriso.
-Sei uscito vivo dall’assalto?-
-Hanno cercato di darmi il loro numero di telefono un bel po’ di volte, ma sì, sono vivo-
-Non darmi i particolari, ti prego-
-Bé, c’era anche qualcuno che mi ha fatto delle proposte piuttosto fantasiose e interessanti, a dire il vero…-
Lo guardai male e gli diedi uno spintone.
-Sei disgustoso, Styles –
Harry si mise a ridere.
-Ma mi adorano- fece presente – E in fondo anche tu, vero?-
-Lo sguardo da cucciolo non funziona, ti avverto-
Lui rise ancora e mi strinse in un abbraccio, depositandomi un bacio sulla guancia.
-Dato che non hai il coraggio di chiederlo, Meg – sogghignò, dopo alcuni secondi – te lo dirò io. Mi ha detto che in questi giorni gli sei mancata-
-Io… non ho mai… non volevo…-
Harry mi zittì con una gomitata.
-Lascia perdere-
 
 
 

Dopo quella breve ma sconvolgente frase che Harry, in limousine, mi aveva detto, avevo il cuore in tumulto e non avevo più il coraggio di entrare nell’appartamento.
Lui, ovviamente, non mi diede scelta, così lo seguii in salotto dove, inaspettatamente, trovammo la stanza in uno stato terribile.
Niall era piegato in due dalle risate, si teneva le mani sulla pancia e aveva la felpa completamente imbrattata di quella che doveva essere farina.
Liam era vicino a lui, gli teneva una mano su una spalla, e anche lui rideva, i capelli ancora più scomposti del solito e, come l’amico, gli abiti sporchi.
Louis e Zayn erano in piedi, al centro della stanza, imbrattati da capo a piedi di farina, e sembravano, come gli altri due, non essere intenzionati a smettere di ridere.
La farina era finita fra i capelli scuri di Zayn, sul suo bel viso e su tutti i vestiti, ma questo non scalfiva minimamente la sua perfezione, semmai era il contrario.
Quando Harry si accorse della folle lotta che doveva imperversare, si lanciò subito nella mischia, facendo saltar su anche Liam e Niall.
Quest’ultimo mi prese per un braccio e mi trascinò al centro del gruppo, cosicché, poco dopo, per opera di Louis e Zayn, mi ritrovai completamente ricoperta di farina.
Decidendo di vendicarmi, ne afferrai una manciata dal sacchetto che Zayn aveva in mano e gliela sparsi fra i capelli, con un sorriso soddisfatto.
Liam mi afferrò da dietro, per la vita, mettendomi sotto la portata di Louis che, in un sol gesto, vuotò l’intero pacchetto sulla mia testa, facendo rotolare Niall a terra per le risa.
Poco dopo, nessuno di noi aveva più fiato, la sala era un disastro ed eravamo tutti accasciati a terra.
-Fate un sorriso!- esclamò Louis, tirando fuori il telefonino e serrandoci tutti in un grande abbraccio.
Ebbi appena il tempo di piegare le labbra, che lui scattò la foto e, probabilmente, la spedì subito su Twitter.
Intanto, riuscivo a vedere Zayn che, poco lontano da me, continuava a ridere piano insieme a Harry. Mi piaceva vederlo ridere.
Mi piaceva vedere la felicità e la spensieratezza sul suo volto, perché riuscivano a far star bene anche me.
Dopo alcuni minuti, fummo costretti a dare una ripulita alla stanza e dopo, senza che me lo aspettassi, Zayn mi sorrise, mi prese per mano e mi condusse su per le scale, in camera propria.
-Vi vedo di buonumore, oggi- commentai sorridendo – Com’è andata ieri ?
Zayn chiuse la porta e si appoggiò al muro, scuotendo i capelli per liberarli dalla farina.
-Sfiancante – ammise – Non ci siamo fermati un momento, e avevo voglia di vederti-
Non riuscii a non fare uno spontaneo sorriso, che lui prontamente ricambiò. Fece un passo verso di me, staccandosi dal muro e avvicinando i nostri volti. La punta del mio naso sfiorava il suo e, chinando il viso, Zayn fece incontrare i nostri sguardi.
Dopo un momento, facendomi battere forte il cuore come se fosse stata la prima volta che le nostre labbra s’incontravano, mi baciò, regalandomi un po’ del suo incomparabile sapore.
-Sai di farina- mormorai, con un piccolo sorriso.
Lui rise sottovoce.
- Da’ la colpa a Louis –
Sentivo le sue dita calde accarezzarmi dolcemente il viso, lasciando strisce bianche di farina, ma non mi importava. Tutto ciò che contava, era percepire la sua pelle contro la mia e sapere quanto fosse reale.
Non approfondimmo ulteriormente il bacio, eravamo entrambi stanchi, sebbene felici, e dopo avermi tenuta fra le braccia per un po’, Zayn afferrò degli abiti puliti, mi sorrise e si chiuse in bagno per cambiarsi.
Io cercai di darmi una ripulita, sfilandomi gli abiti e spolverandoli dalla farina per poi rindossarli, e scrollando i capelli il più possibile.
Quando mi guardai allo specchio e scorsi il mio sorriso raggiante, il mio cuore sussultò sorpreso, perché realizzò che era stato proprio Zayn a farmi dono di ciò.
Camminando per la camera, attendendo che lui uscisse fuori dal bagno dopo essersi cambiato, notai sul tavolo una pila disordinata di fogli scritti.
O meglio, quando mi avvicinai quasi distrattamente, notai che non erano parole, bensì disegni. Alcuni erano le sue solite buffe caricature di amici e personaggi famosi, ma altri erano di fattura più pregevole e raffinata.
Ad un certo punto, rimasi a fissarne uno, i miei occhi fissi in due identici occhi scuri e luminosi. Incredula, non riuscivo a distogliere lo sguardo, e quando Zayn fece ritorno, sobbalzai con aria colpevole.
Lui, resosi subito conto di cosa stessi guardando, si avvicinò immediatamente e mi sottrasse i ritratti; sulla pelle scura del suo viso c’era un rossore di un imbarazzo che non avevo mai visto.
Cercai di incontrare i suoi occhi, ma essi mi sfuggivano.
-Li hai fatti tu?-
-Non hai visto la firma?-
Che fosse a disagio o meno, il sarcasmo di Zayn persisteva.
-Hai disegnato anche me-
Zayn alzò le spalle.
-Lo so- fece una pausa, poi abbassò la voce – passo il mio tempo a disegnare te, piccola-
Un nodo mi si formò in gola, e gli presi la mano, intrecciando le dita con le sue.
-Sai che è una cosa terribilmente dolce, vero?-
Lui si mordicchiò un labbro, senza rendersi conto della propria innata sensualità, e sospirò.
-Sembro tanto impacciato come mi sento?-
A quelle parole, scoppiai a ridere e, dopo alcuni secondi, anche lui con me. Lo abbracciai forte, premendo il viso contro il suo petto.
Zayn si chinò a baciarmi sul capo, sorridendo fra i miei capelli.
-Anche tu mi sei mancato, Zayn – dissi infine.
-Ci hai messo un poco ad ammetterlo-
Con le mani, mi accarezzava teneramente la schiena, con una serenità e quiete che non credevo potesse possedere.
-Lo so. La verità è difficile da accettare-
Zayn annuì lentamente.
-L’importante è provarci, piccola. Ed è proprio ciò che noi stiamo facendo. Ho come la sensazione…- esitò e sbuffò, quasi spazientito – Dio, è assurdo per me. È che sento che sei importante, Meg, e che non posso fare a meno di te. È tanto sciocco?-
-Il cuore è un muscolo involontario, Zayn. Qualunque cosa facciamo, non smetterà mai di battere per qualcuno di speciale; qualunque cosa io faccia, non smetterà mai di battere per te-

 
 
 
 
 
 
 




Angolo autrice:
 
 
Oh, oh, oh, oh, SO PUT YOUR HANDS UP!
Sono di nuovo qui, guys e.e
Ma lo sapete che io vi amo?
Fhsdhsjdhs, siete fantastici: sedici recensioni all’ultimo capitolo!

Parliamo di questo, comunque v.v
Non è lunghissimo ma, secondo me, non è poi tanto male c:
spero non siate troppo perplessi riguardo a Meg, dato il primo paragrafo di riflessione.
Ma è una ragazza più complessa di quanto vuol far vedere,
e o prima o poi dovrà farci i conti… *suspense* :’D
poi, posso fare un complimento al mio Harry e dirgli che lo adoro? v.v
sì? TI ADORO, HAZZA <3
ahahah, no, seriamente, mi piace molto scrivere di lui, mi viene naturale :3
ho una vena Stylesiana dentro di me? (ma che cazzo sto dicendo? LOL)
l’idea della lotta di farina non so da dove sia venuta fuori, perdonatemi :’)
ma, boh, secondo me ci stava, un po’ della loro tenera amicizia c:
e poi, dovevo troppo far ricomparire gli altri ragazzi, mi mancavano u.u
at the end, momento Zayn-Meg, che ci sta sempre *^*
non so, col fatto che a Zayn piace disegnare, mi sembrava una buona idea che facesse dei ritratti anche a Meg, no?
e poi, adesso sappiamo che anche Malik può essere in imbarazzo :’D
no, però dico sul serio. Anche se vuol fare il duro insensibile, Zayn è molto più emotivo di quanto gli piaccia ammettere v.v
scusate le due ultime frasi, probabilmente sono un po’ troppo melense, ma…
ogni tanto un po’ d’amor ci vuole :3

che ve ne è parso del capitolo? *w*
vi prego, mi lasciate una recensione? daaai, mi fareste felice! <3

come al solito, posterò il nuovo capitolo in base alle recensioni che riceverò c:
(tra parentesi, riguardo alla foto di Harry sul libretto di Up all night: ho sempre pensato che quell’abbinamento fosse pessimo! :’D)
Dato che l’ultima volta ho taciuto, ora vi tocca qualche anticipazione v.v
tornerà ad essere in rilievo la figura di Niall;
anche Liam avrà il suo momento di attenzione;
quello che c’è fra Meg e Zayn progredirà sempre più… vedete un po’ voi in che senso intenderlo LOL
il titolo è la canzone di Katy Perry. Non so perché, ma ci stava :’)
ciao bellissimi,
recensite!
 
Firelight_
 

Ps: ho un sacco di storie stupende da recensire, saranno tipo otto capitoli di storie diverse D:
le recensirò tutte, promesso; scusate se non sono sempre puntuale, ma è causa del poco tempo che t.t comunque, o prima o poi arrivo :3
 

ps 2: fra un tempo relativamente breve, potrei iniziare a postare anche una nuova ff che sto scrivendo v.v sono presenti tutti e cinque i ragazzi, ma è soprattutto su Niall.
La leggereste? c:

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Capitolo 16
*** Capitolo 15- Smile. ***


Capitolo 15.

 
 
 

Era da tanto che il sole non splendeva con tale impeto su Londra.
Stavo sfogliando un libro, una bella edizione di poesie di Emily Dickinson, e vicino a me, con in braccio la sua chitarra, c’era Zayn.
Finalmente, dopo una lunga settimana di impegni continui, i ragazzi si erano presi un giorno per se stessi, per me, e io e Zayn ci eravamo appartati nella terrazza della suite.
Su di noi cadeva il sole, che rendeva bronzea la sua pelle e pressappoco argentei i suoi capelli, riuscendo solo a far sì che, ai miei occhi, fosse ancora più desiderabile.
Zayn si accorse che lo stavo guardando e abbozzò una risata, così io tornai a fissare gli occhi sul foglio.
-Non ti lascio concentrare, piccola?- mi stuzzicò, sfiorandomi la schiena.
-No. Mi distrai-
Voltai pagina, senza realmente vedere le parole scritte su carta, rapita da quello sguardo scuro e sfuggente.
Zayn iniziò a pizzicare le corde della chitarra, suonando una canzone che non conoscevo, ma che iniziò ad accompagnarmi gentilmente, fino a che non chiusi di scatto il libro e mi accoccolai più vicina a lui.
Prese a canticchiare, accompagnando il suono della chitarra che Niall gli aveva insegnato a suonare un anno prima, e io mi beavo del solo sentire la sua voce intonare quelle semplici note.
Sotto quel sole, in compagnia di Zayn, del mio Zayn, mi sembrava che non potesse esistere nient’altro. Ero felice, forse come mai ero stata.
Riuscivo a percepire con disarmante chiarezza una sorta di filo indissolubile che ci legava, e la cosa mi emozionava in modo incredibile.
Sentii, alle nostre spalle, i pannelli scorrevoli della terrazza aprirsi, ma Zayn non si fermò, né io mi voltai. I passi che ci raggiunsero erano piuttosto lievi e silenziosi, e li riconobbi immediatamente come quelli del mio migliore amico, Niall.
Lui, senza dire una parola, tenendo stretta la propria fedele chitarra, tanto affezionata compagna d’una vita intera, prese una sedia per sé e la pose di fronte a noi.
Ascoltò per qualche momento la melodia accennata da Zayn, parve riconoscerla e, a sua volta, cominciò a suonare.
Le due chitarre e quelle due splendide voci formavano insieme un’orchestra dalla bellezza struggente, che prendeva e non abbandonava mai.
Nella voce di Niall, riuscivo ad avvertire malinconia, frustrazione, confusione, sfiancamento, mentre in quella di Zayn c’era calma, sicurezza, ma anche una sottilissima vena d’elettrica paura.
Pian piano, la musica languì, ed entrambi appoggiarono a terra la chitarra. Gli occhi chiari e limpidi di Niall erano fissi in quelli scuri e indecifrabili di Zayn.
D’un tratto, il primo tentò un sorriso e, in un gesto che non doveva avere programmato in precedenza, allargò le braccia. Zayn comprese subito e, di slancio, strinse l’amico in un caloroso abbraccio, passandogli una mano sui capelli a mo’ di rassicurazione.
Il volto di Niall era contro la spalla dell’altro, e potevo intravedere i suoi occhi azzurri e socchiusi scintillare. Stavo per alzarmi in piedi e lasciarli soli, quando Niall si scostò un momento e mi guardò sorridendo, con quel sorriso del quale sentivo una divorante mancanza.
Il sorriso gioioso e assolutamente vero di un amico, il sorriso perfetto e dolce della mia spalla su cui piangere, del mio costante sostegno, di un insostituibile migliore amico che, in tutta verità, di certo neppure meritavo.
- Horan-hug? –
Al sentire la sua voce gaia pronunciare quelle parole, feci una risata spezzata e lo serrai forte a me, coinvolgendo anche Zayn, in una stretta forte che volevo non interrompere mai.
Rimanemmo in quel modo per un po’ di tempo, baciati dal sole, scaldati dai suoi raggi, dai nostri respiri e dal calore della pelle di Zayn. Poi, alla fine, il mio piccolo grande irlandese si alzò in piedi e riprese in mano la chitarra.
-Vi voglio bene, ragazzi-
La sua voce tremava un po’, ma vedevo che si sforzava di sorridere.
-Anche io te ne voglio, Nialler – dissi, cercando di ricambiare il sorriso nonostante la commozione stesse iniziando a prendere anche me.
- Niall, io…- Zayn prese un respiro profondo e proseguì – Sei una persona meravigliosa, Niall. Sei maledettamente sensibile e gentile, e vederti star male mi uccide. Ho sempre avuto paura che qualcuno potesse farti soffrire e adesso mi ritrovo a constatare che è colpa mia. Scusa, perché è l’ultima cosa che vorrei. È come se fossi mio fratello, né più, né meno. Non dimenticartelo, d’accordo?-
Niall annuì, sbattendo velocemente le palpebre.
-Grazie, Zayn. Stai tranquillo, okay? Non è colpa tua. Non è mai stata colpa tua. Ti voglio troppo bene per potermi staccare da te-
Brevemente, si scambiarono un altro abbraccio, poi Niall indietreggiò di qualche passo, aggirò le sedie e se ne tornò dentro, lasciandosi dietro una incerta traccia di incompiuto.
C’era ancora qualcosa che dovevo realizzare, anche se non riuscivo a percepire con esattezza cosa.
-Piccola?-
-Dimmi-
Zayn piegò il capo su una spalla e sorrise.
-Stai piangendo?-
-No, ma ci manca poco. Tu, piuttosto?-
-Io?-
-Hai gli occhi lucidi, sai?-
-No, è solo…-
La voce di Zayn si perse, mentre distoglieva lo sguardo, facendomi ridere.
- Malik?-
Il suo sorriso mi colpì in tutta la sua meraviglia.
-Che cosa c’è?-
-Sei bellissimo-
Per un attimo mi parve di vederlo arrossire, ma forse fu solo una mia impressione.
-Questo lo sapevo già-
Soffocai una risata, il viso sempre più vicino al suo.
-Cretino-
Anche lui rise piano, e con le dita scese lungo il mio viso, giù per il mento ed il collo, provocandomi la pelle d’oca. La maglia nera che indossavo, sfortunatamente, era piuttosto accollata, così il percorso delle dita di Zayn lungo il mio corpo proseguì al disopra della stoffa, ma non per questo mi diede meno brividi.
Lo sentii indugiare sulla curva del seno, per poi scivolare sulla pancia e sulle cosce. Alla fine, poggiò il palmo bollente sulla mia gamba, con l’altra mano mi cinse i fianchi e, dato che lui non sembrava aver fretta, fui io a far unire le nostre labbra, facendo incontrare i nostri respiri.
In quel momento, fu come se tutto si schiarisse e mi apparisse nella sua ovvietà, che da sempre mi era stata davanti.
Mi stavo innamorando.
Ciò che quelle labbra contro le mie mi comunicavano, era che, insperatamente, anche Zayn provava qualcosa per me. E, avrei potuto giurarci, era qualcosa di forte.
Non sapevo ancora come chiamarlo, dargli un nome mi avrebbe soltanto terrorizzata di più, ma la certezza di un sentimento che ci unisse dal profondo mi lasciò incredula.
-Non voglio soffrire- confessai, a fior di labbra.
Zayn si staccò da me un momento.
-Farò di tutto perché questo non accada, piccola. Ma ricordati che anche Zayn Malik ha un cuore: vacci piano, perché non è d’acciaio, e anch’esso può spezzarsi-
 
 
 

Finii di scribacchiare poche arzigogolate parole sulla pagina del taccuino, poi lo chiusi e me lo infilai nella tasca della giacca, prendendo una bottiglia d’acqua e versando un po’ del suo contenuto in un bicchiere.
Solo in quel momento mi accorsi di qualcuno che stava immobile, accovacciato sul divano con la testa fra le mani. I capelli, di un castano che giungeva quasi al biondo cenere, erano scompigliati e inconfondibili.
Posai il bicchiere sul banco e mi avvicinai a Liam, posandogli una mano sulla spalla.
-Ehi, tutto bene?-
Lui alzò il viso e, con dispiacere, notai che nei suoi bei tratti c’era una tristezza che non volevo vedere su di lui.
Scosse il capo, e io mi sedetti al suo fianco, stringendolo a me e appoggiandomi contro la sua schiena.
-Vuoi parlarne?- domandai piano.
Liam sospirò, tenendo gli occhi bassi.
-Non lo so. È stupido-
-Niente è stupido se ti fa star male- intervenni.
Lui fece una pausa, osservandomi assorto.
-Ho litigato con Danielle – fece infine.
-Non è stupido, Liam. È logico che tu stia male. Che cosa è successo?-
Liam prese un altro lungo respiro, abbandonandosi sul divano, ma senza interrompere il contatto con me.
Socchiuse gli occhi puri.
-Dice che passiamo troppo poco tempo insieme. Sai, tra gli impegni della band, le feste e tutto ciò che facciamo solo tra amici, non ci vediamo molto. E mi spiace – lui fece una smorfia- ma sa bene che se vuole stare con me deve abituarsi a questa vita-
-Cerca di capirla, è normale sentirsi così. Anche a me capita, a volte, l’importante è razionalizzare e vedere le priorità. Credo proprio che preferisca stare con te e sopportare questa situazione, no?-
-Non ne ho idea, ma lo spero. Io non voglio lasciarla, è troppo importante per me-
-Stai tranquillo, Liam – gli accarezzai i capelli morbidi – Devi semplicemente parlarle in modo sincero, o magari cercare di coinvolgerla di più. Fai ciò che senti di voler fare, niente di più –
-Non so se andrà bene anche a lei. Ultimamente litighiamo in continuazione, spesso per sciocchezze. E forse Danielle crede che io non ci faccia caso, ma mi fa male!-
Il tono di Liam era diventato più alto, con una nota disperata, e gli occhi erano fissi altrove. Gli presi una mano e gliela strinsi.
-Dovresti dirle tutto ciò, Liam. L’unica soluzione per risolvere le cose è parlarne, e non importa se griderete, litigherete e tutto il resto, perché almeno avrete fatto qualcosa, anche solo un tentativo –
- E cosa dovrei fare?- mi domandò, con aria smarrita.
Sorrisi.
- Va’ da lei-
-Adesso? Ma è sera, lei sarà a casa sua, non posso presentarmi senza avvisare, non…-
- Liam – sbuffai – Credimi, qualunque ragazza lo troverebbe incredibilmente romantico. Va’ da lei, e parlale, dille tutto ciò che vorresti ma che non hai mai avuto il coraggio di dirle. Funziona – ammiccai.
Lui fece una risata.
-Dovrei fidarmi?-
-Certe cose le capisco, credimi-
Liam si guardò intorno, indeciso, frenato dal suo abituale autocontrollo. Esasperata, saltai in piedi, lo afferrai per un braccio e tentai di trascinarlo giù dal divano.
Ovviamente non ci riuscii, ma parve venire risvegliato da quella incertezza, e si alzò in piedi anche lui.
-Ci vado- affermò – Ci vado, giusto?-
Alzai gli occhi al cielo.
-Sì, datti una mossa-
-Okay, chiaro – Liam rise, poi mi accarezzò il viso con una delle sue grandi mani – Grazie, Meg. Sei un’amica-
-Questo è il minimo che possa fare per te, Liam. Tu ci sei sempre stato per me. È bello sopportarci a vicenda-
Gli diedi un bacio sulla guancia, lui si fece coraggio e si avviò in camera propria, per recuperare il giubbotto e un paio di scarpe.
Scomparve per alcuni secondi in camera di Zayn, in cima alle scale, probabilmente per comunicare all’amico la sua missione, e poi scese di corsa i gradini.
Mi lanciò un saluto e, finalmente sorridendo, aprì la porta e uscì fuori, con rinnovata audacia.
- Solo tu avresti potuto convincerlo- fece una voce.
Sorridendo, alzai gli occhi e vidi Zayn in piedi, sulla rampa di scale, appoggiato al corrimano, in tutta la sua avvenenza.
- Sono felice di averlo fatto. Lui e Danielle si meritano il meglio-
Zayn mi fece segno di raggiungerlo, senza staccare gli occhi dai miei, e io non persi tempo, salii le scale e mi piantai davanti a lui.
-Non solo loro- commentò Zayn.
Gli poggiai una mano sul petto, facendo scorrere le mie dita sino alle spalle e sul collo. Lui mi mise una mano dietro la nuca, fra i capelli, per avvicinare i nostri volti, e mi diede un bacio inebriante e sensuale, che aveva la capacità di abbattere qualsiasi mia inibizione.
Schiusi le labbra, facendo incontrare la mia lingua con la sua, assaggiando il suo sapore dolce e irresistibile. Il mio cuore cominciò a battere più forte, mentre Zayn, abbracciato a me, indietreggiava lentamente fino alla porta della propria camera.
Quando la toccò con la schiena, senza staccarsi da me cercò a tastoni la maniglia, la abbassò ed entrammo nella sua stanza, per poi chiudere la porta.
Io, con un gesto del polso, feci per girare la chiave, ma poi realizzai che preferivo continuare a sentire la sua pelle sulla mia e lasciai perdere; Zayn sorrise, esplorando la mia bocca con la lingua.
Le sue mani scorrevano svelte sui miei fianchi e, in un secondo, mi liberarono della maglietta, gettandola a terra.
Lui mi sollevò da terra, con una manata sgombrò la scrivania dalle cianfrusaglie e mi depose su di essa, continuando a baciarmi.
Il desiderio cresceva dentro di me come un incendio, fiamma inestinguibile. Quando le sue dita cominciarono a toccarmi la pancia nuda e il seno, anche se non mi aveva ancora liberata dal reggiseno, il mio respiro accelerò fino a diventare velocissimo.
Quasi con violenza, gli tolsi la maglietta, e Zayn si piegò di più su di me, facendomi appoggiare con i gomiti alla scrivania, bacino contro bacino.
Avvertii la sua eccitazione che premeva contro i miei pantaloni e mi scappò un gemito sorpreso. Le mie mani avevano preso a scivolare lussuriose sotto i suoi pantaloni e sentivo che ogni cellula del mio corpo mi gridava una sola cosa: Zayn.
Lo volevo. Volevo essere sua, in qualsiasi senso possibile.
Col fiato corto, Zayn prese a baciarmi il petto, succhiando piano la mia pelle e lasciando degli evidenti segni rossi. Dalle mie labbra sfuggivano sospiri di voglia e soddisfazione che non avrei potuto trattenere.
Non volevo fermarmi, perché in quel momento mi importava solo di me e Zayn. Di essere per sempre noi.
All’improvviso, la porta si spalancò, noi ci staccammo subito l’uno dall’altra e Zayn si parò davanti a me per nascondermi.
Harry rimase a fissarci incredulo, poi scoppiò a ridere.
-Sono arrivato al momento sbagliato, eh?-
Io saltai giù dalla scrivania, raccolsi la maglietta e me la infilai in fretta, mentre Harry se la rideva.
-Dovresti prendere l’abitudine di bussare, Styles– disse Zayn contrariato, guardando male il suo amico.
-Scusate– Harry sogghignò – Ma vi lasciamo soli un minuto e non siete capaci di trattenervi-
Alle spalle di Zayn, gli mostrai il dito medio e Harry mi strizzò l’occhio.
-Comunque sia, ero qui per comunicarvi che è pronta la cena, a meno che non preferiate continuare a dedicarvi alle vostre occupazioni-
-Okay– affermò Zayn – te la sei proprio cercata-
Senza alcun preavviso, assalì Harry, e poco dopo si stavano azzuffando come due ragazzini, ridendo.
Zayn diede uno scappellotto all’altro, che non riuscì a schivarlo e fece un passo indietro, senza smettere di ridere. Anche Zayn ridacchiò, dandogli uno spintone.
-Ci vediamo fra poco, cretino-
-Cerca almeno di presentarti con dei vestiti addosso, Malik –
A quelle parole, Zayn scattò di nuovo verso Harry, che quella volta lo scansò e, sghignazzando, corse giù per le scale.
Io e Zayn ci scambiammo un’occhiata divertita e lui recuperò la propria maglietta, che era finita aggrovigliata sotto il letto.
La indossò e poi mi diede un bacio leggero, che io non approfondii per non cadere di nuovo preda delle emozioni.
- Peccato– bisbigliai – Avrei continuato volentieri-
- Mmm- mormorò Zayn, stringendomi a sé – A chi lo dici-
Vedevo i suoi occhi scuri e ardenti bruciare per qualcosa che non era solo desiderio, ma anche qualcos’altro di più intenso, più resistente e duraturo.
Presi per mano Zayn e gli sorrisi, cercando di controllare i battiti concitati del mio cuore.
-Dai, andiamo, ci stanno aspettando-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo autrice:
 
 

WE’RE LIKE NA NA NA, THEN WE’RE LIKE YEAH, YEAH, YEAH!
Hola gente! :D rieccomi qui a postare un nuovo capitolo.
Per prima cosa: vi amo da morire, jsdfhjfhsjd. Grazie per le 17 recensioni all’ultimo capitolo, e grazie anche a chi mette la storia fra preferite, seguite e ricordate.
Siete fantastici!
Anyway, passiamo a parlare del capitolo? *-*
Finalmente abbiamo avuto il nostro momento-Horan, il mio biondo mi mancava tanto :33
(non so se avete notato, ma quella che è la poetessa preferita di Meg porta anche il suo cognome c: e io adoro Emily Dickinson, dsfhjksdh <3)
Niall è tanto dolce, non riesco a non amarlo incondizionatamente :’)
Abbiate pazienza, con lui.
È moooolto testardo, come si può notare, e determinato. Dategli il giusto tempo perché possa capire se stesso.
Io trovo tanto dolce Zayn che si commuove, voi no? :’3 cioè, nemmeno lui può resistere alla dolcezza di Niall e ai sentimenti di Meg e.e <3
Scusate davvero se ogni tanto sono un po’ sdolcinata,
ma cos’è la vita senza il romanticismo? v.v
… una vita senza romanticismo :’D
Ok, basta con le battute pessime e.e
WHOAH, Meg sta ammettendo che prova qualcosa di serio per Zayn :3 che ne pensate? Credete sia il momento giusto?
Io penso che abbia riflettuto abbastanza u.u
E poi, ecco di nuovo in scena il nostro amato Liam *w*
Ho pensato di accennare un poco anche a quelli che possono essere suoi problemi personali.
Come si può notare, è molto più difficile aiutare se stessi che gli altri,
e Liam e Meg lo sanno bene.
Then, JDHDBFGDFDSDFJ, Meg e Zayn *^*
Ahahahah, lo so che sono l’autrice e mi esalto più dei lettori,
ma li amo v.v
diciamo che per ora sono proprio tanto ‘presi’, eh? Ahahahah :’)
no, seriamente e.e, spero che le parti romantiche e sentimentali, come la prima, o quelle più ‘hot’, come l’ultima, non vi facciano schifo :’D
io ci ho messo tutta me stessa per scriverle, poi ditemi voi c:
Harry è sempre molto opportuno, vero? LOL ahah, non cambierà mai :3

Mi lasciate una recensione? *w* anche piccina piccina u.u
Ci terrei tanto! <3

Il titolo del capitolo è la canzone di Avril Lavigne: amoquelladonnaH <3
Penso che inizierò ad aggiornare meno velocemente, perché sto scrivendo il capitolo 20, ma sono bloccatissima °-° ora vedo di continuare, se riesco.

Anticipazioni:
il prossimo capitolo sarà fondamentale, darà una svolta decisiva alla storia :D
E saranno presenti tutti e cinque i ragazzi, in modo anche abbastanza dettagliato c:
spero che questo vi sia piaciuto :3
love you all! <3

 
Firelight_
 

Ps: i miei spazi autrice sono vergognosamente lunghi, lo so :’D

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Capitolo 17
*** Capitolo 16- Starlight. ***


Capitolo 16.

 
 
 

-Ma no, Louis, così non vale!-
-Taci, Harry, vale eccome-
-Stai barando- riprese questi, incrociando le braccia sul petto.
-Provamelo, Hazza
Louis ammiccò e Harry gli fece una linguaccia, gettando un paio di carte da gioco sul tavolo per mostrarle agli altri giocatori.
Io osservai le mie con aria sconsolata e feci lo stesso, facendo ridere Zayn che, proprio come me, era assolutamente incapace di comprendere le regole del poker.
Niall bevve una lunga sorsata di birra e poi ci imitò, con un sorrisetto di superiorità.
-Ecco il gran giocatore, Horan – lo presi in giro.
-Ne dubitavi, tesoro?- rise lui.
Niall non se ne accorse, ma a quell’ultima parola lo sguardo di Zayn ebbe uno scatto cupo. Io, sotto il tavolo, gli presi una mano e gli accarezzai il palmo con la punta delle dita.
Liam e Danielle erano abbracciati, sprofondati in una poltrona, a ridere piano e a mormorare sottovoce.
Avvertii il naso di Zayn sfiorarmi la guancia e mi voltai verso di lui, constatando che era più vicino di quanto mi fossi aspettato.
Mi persi nei suoi occhi, annegando e naufragando dolcemente, e quando sentii il suo fiato sulle mie labbra non resistetti più, chiusi gli occhi e lo baciai.
Di solito non amavamo quelle effusioni in pubblico, davanti agli altri ragazzi, ma in quel momento, magari per la birra bevuta o semplicemente per il fatto che non dipendeva dalla nostra volontà, non ce ne curammo.
E forse, forse fu un errore.
Quando ci separammo, notai che lo sguardo di Niall era gelido, era diventato una lastra di ghiaccio dietro alla quale scorgevo solo una bufera.
Le mani gli tremavano appena e, dopo alcuni secondi, spinse indietro la sedia, afferrò una bottiglia di birra e si avviò in terrazza a grandi passi, sbattendo la porta sull’uscio.
Io lo guardai affranta e Zayn irrigidì la mascella.
-Non può continuare così! – sbottò – Dovrà abituarsi, o prima o poi-
-Cerca di capirlo- disse Liam, accarezzando il capo di Danielle, che mi guardò con aria comprensiva.
Io mi alzai in piedi e, nonostante le proteste incredule di Zayn, seguii il mio migliore amico, ben decisa a non lasciarlo mai da solo.
Niall se ne stava accovacciato come un bambino sul davanzale, tracannando birra dalla bottiglia.
- Sta’ attento, irlandese, non vorrei che cadessi giù-
-Tranquilla, bellezza- fece lui, sfoderando il suo accento migliore.
Sorrisi, sistemandomi vicino a lui e lasciando che mi avvolgesse con le braccia, allontanando la bottiglia.
-Mi fa rabbia, Meg. Tutto ciò mi fa una rabbia che neppure t’immagini, anche se so che non ho il diritto di prendermela. Sto sbagliando tutto-
-Rimedia, allora-
-Non ci riesco. Non dipende da me, capisci? Vorrei tanto smetterla di comportarmi così, e ti giuro che faccio del mio meglio, ma…- alzò le spalle – È impossibile-
-Via con l’ottimismo- cercai di scherzare.
-Mi manchi – sussurrò, dopo qualche secondo – Mi manca la mia migliore amica, la mia ragazza, la mia Meg. Vorrei che le cose tornassero come prima-
-Non possono, Niall –
-Solo perché non vuoi che sia così-
Abbassai lo sguardo.
-Mi dispiace-
-Non è colpa tua e, incredibilmente, non è neppure colpa di Zayn. E io mi odio. Mi odio, perché non posso non odiare lui-
-Ti prego, non voglio che questo accada-
-Credo sia inevitabile, Meg. D’altronde, la vita è solo un insieme di scelte, ed evidentemente Zayn è stato promosso, mentre io sono stato gettato nel cestino della carta straccia-
Iniziavo ad aver voglia di piangere.
-No, Niall, non è così! Vorrei solo che ti rendessi conto del bene che ti voglio-
-Dimostramelo-
-Ci sto provando!- strillai, la voce stridula – Non è facile neppure per me-
-Perché?-
-Perché sei il mio migliore amico, Niall, e niente può cambiare le cose- sentivo le lacrime iniziare a scorrere sul mio viso, ma le ignorai – E vederti star male è una cosa terribile. Non sei l’unico ad odiarsi per ciò che sta causando, credimi-
-Non odiarti. Non è colpa tua- ripeté.
-Non è colpa di nessuno. Le cose accadono e basta, senza torto o ragione-
-Vorrei esser capace di dirti ciò che sento, Meg –
-Puoi provarci-
Le sue labbra, delicate, si posarono sulla mia fronte.
-Na na na na na– iniziò a canticchiare, accennando una melodia – Na na na na na-
- Niall…- bisbigliai.
Sapeva che avevo sempre avuto un debole per quella canzone. Per quelle parole.
- He takes your hand, I die a little. I watch your eyes, and I’m in riddles, why can’t you look at me like that?- dal timbro della voce, compresi che anche Niall era sull’orlo del pianto –When you walk by, I try to say it, but then I freeze and never do it. My tongue gets tied, the words get trapped. I hear the beat of my heart get louder, whenever I’m near you.
But I see you, with him, slow dancing, tearing me apart, ‘cos you don’t see – i suoi occhi azzurri si fusero con i miei, pregandomi e soffrendo – whenever you kiss him, I’m breaking. Oh, how I wish that it was me.
He looks at you the way that I would, does all the things I know I could. If only time could just turn back – una lacrima silenziosa scese lungo il suo bel viso pallido, ma Niall non si fermò – ‘Cos I got three little words, that I have always been dying to tell you.
But I see you with him, slow dancing, tearing me apart, ‘cos you don’t see whenever you kiss him I’m breaking. Oh, how I wish that it was me- le sue dita scivolarono lungo i miei fianchi, accarezzandomi, e Niall gettò uno sguardo alla luna- With my hands on your waist, while we dance in the moonlight. I wish it was me that you’ll call later on, ‘cos you wanna say goodnight.
‘Cos I see you with him, slow dancing, tearing me apart ‘cos you don’t see.
But I see you, with him, slow dancing, tearing me apart, ‘cos you don’t see, whenever you kiss him I’m breaking. Oh, how I wish, oh, how I wish, oh, how I wish, that was me, me, me.
Oh, how I wish that was me-
Con il cuore a pezzi, incontrai lo sguardo colmo di lacrime di Niall che, come me, aveva il volto invaso dal pianto.
Lui avvicinò il viso al mio e, con un attimo di anticipo e una sorta di tremendo dejà vu, capii che cosa sarebbe potuto succedere. Niall mi avrebbe baciata e io avrei continuato a rovinare tutto.
Ma amavo Zayn.
Vedere star male Niall mi uccideva, mi spezzava ogni momento, ma era a un altro che avevo consegnato il mio cuore. Ed ero stanca di sbagliare.
-No, Niall –
Mi scostai, staccando dolcemente le sue mani dai miei fianchi e alzandomi in piedi, lontana dal suo abbraccio e dalla sua ricerca di compassione.
Niall scosse piano il capo, sconsolato, le lacrime che brillavano sulla punta delle sue ciglia bionde.
-Sapevo che era troppo tardi- sussurrò.
-Devo andare-
Non riuscii a dire altro e, sentendomi senza cuore, lo abbandonai lì da solo, sotto la luce di una luna cerea e di stelle impietose.
Quando rientrai in casa, sentii dei passi veloci salire le scale e constatai che in quella stanza erano tutti presenti, a parte Niall e Zayn.
Liam, al vedermi in quello stato, si separò subito da Danielle e venne ad abbracciarmi. Io nascosi il viso contro di lui, tentando di respirare in modo regolare.
-Vieni- mi disse piano lui, abbracciandomi e conducendomi fuori di lì, fino in camera sua.
Lo seguii senza fiatare ma, quando ci chiudemmo in camera da soli, non riuscii a trattenermi oltre e cominciai a singhiozzare contro la sua camicia.
Liam mi tenne stretta a lungo e, quando finalmente mi calmai, mi consigliò di rimanere a dormire lì, per tranquillizzarmi.
Io indossai una delle sue calde felpe e mi rifugiai tra i cuscini morbidi, sorretta dalla stretta rassicurante del mio amico.
Dopo alcuni minuti, ascoltando il suo respiro calmo e regolare, caddi nel sonno.
 
 
 

Quando mi risvegliai, l’indomani mattina, ero ancora abbracciata a Liam, che dormiva placidamente al mio fianco.
Mi tirai a sedere e, con una punta di tristezza, ricordai le mattine in cui il mio risveglio era stato accompagnato dai baci di Zayn.
Stando attenta a non svegliare Liam, presi da uno scaffale del suo armadio un paio di pantaloni verdeazzurri e una maglia nera con le stampe, che dovevano appartenere a Danielle, e mi chiusi in bagno per cambiarmi.
In punta di piedi, uscii dalla stanza e mi diressi in salotto dove, prevedibilmente, trovai solamente Louis e Harry che facevano colazione.
Mugugnai un saluto e mi lasciai cadere su una sedia vicino a Harry, che mi fece un sorriso.
-Come stai? Non hai una gran bella cera-
-Non si dorme bene, con Payne?- azzardò Louis, cercando di sdrammatizzare.
Mio malgrado, sorrisi.
-Tutto a posto- mentii, versandomi una tazza di caffè.
-Come no- commentò Harry, addentando un croissant.
- Zayn e Niall dormono ancora?- osai chiedere.
- Niall sì– rispose Louis – e credo ne avrà ancora per molto. D’altro canto, dubito che Zayn abbia chiuso occhio-
-Perché?-
Louis alzò le spalle.
-Bé, è successo qualcosa tra te e Niall, ieri?-
-No!- esclamai – Certo che no. Perché pensate che sia così?-
-L’espressione di Zayn non era delle migliori- buttò lì Harry.
-Dico sul serio, ragazzi, non è successo nulla. Abbiamo semplicemente parlato-
-Ehi – Louis mi sorrise e mi posò una mano sulla spalla – Ti crediamo, stai tranquilla-
Assentii, cercando di infondermi sicurezza.
-D’accordo-
-Non preoccuparti- proseguì Louis, continuando a sorridere, rassicurandomi appena – Se non hai colpe, non c’è ragione di essere in ansia, no?-
-Sì, è vero- convenni con un sospiro.
-Se la cosa non facesse troppo Niall Horan – intervenne Harry – proporrei un abbraccio di gruppo-
-Oh, zitto!- esclamò ridendo Louis, avvolgendoci con le braccia e stringendoci forte.
Anch’io e Harry ridemmo, ricambiando l’abbraccio. I riccioli di uno dei due mi solleticavano la guancia, e avevo il volto contro la maglietta a righe di Louis, che profumava leggermente di bucato.
Quando sciogliemmo l’abbraccio, mi sentii meglio e sorrisi ai miei due amici.
-Se hai bisogno di noi siamo qui, Meg– disse Harry, insolitamente serio.
-Per qualunque cosa- rincarò Louis.
-Grazie, ragazzi. Io… sul serio, ve ne sono grata. Sapete che lo stesso vale per me, vero?-
Louis sbuffò.
-Come se il grande Tomlinson potesse mai aver bisogno d’aiuto!-
Harry lo guardò esasperato, ma io risi e diedi a Louis un altro irruento abbraccio al collo.
-Ti voglio bene, “grande Tomlinson”-
-Il “piccolo Styles” si sente trascurato, quaggiù-
A quelle parole, mi voltai a guardare Harry con un sorrisetto.
-Non sia mai, Mister Piega Perfetta-
Harry si passò una mano fra i capelli, lisciandosi la camicia e lanciandomi uno sguardo intenso dagli occhi verdi.
-Lo so, sono irresistibile-
-Ma dai- gli diedi una gomitata – Provane un’altra, Hazza –
Lui increspò le labbra.
-Ci penserò su, Megan –
Feci un cenno a entrambi e, ostentando nonchalance, iniziai a salire per le scale, con una sola destinazione. Avevo bisogno dell’abbraccio di Zayn.
Quando giunsi davanti alla sua camera da letto, non mi presi la briga di bussare ed entrai senza permesso.
Zayn stava fumando, come sempre quando era alterato, ed era accovacciato a disegnare sul davanzale della finestra.
-Ciao, Malik– lo salutai, entrando e chiudendo la porta.
La stanza era densa dell’odore del tabacco bruciato.
Zayn mi guardò per qualche secondo, gli occhi attenti e penetranti.
-Pensavo fossi tornata a casa tua-
-No- alzai le spalle – Sono rimasta-
Lui saltò a terra, chiuse l’album e prese la sigaretta in mano, rigirandosela fra le dita.
-Perché ieri sera sei andata da Niall?-
-Perché è il mio migliore amico, Zayn, e gli voglio bene da morire-
-Non hai pensato che la cosa potesse darmi fastidio?- sbottò, aspirando una boccata dalla sigaretta.
-Non mi importa!- esclamai, controbattendo – Non ce ne sarebbe stato il motivo! Non avrei mai potuto anteporre qualcuno a te-
-Mi sembra che tu l’abbia già fatto una volta, con Niall –
-Ho sbagliato una sola, maledetta volta, Zayn – sibilai – Sarò condannata per sempre? Non ho forse rimediato?-
Zayn, in uno scatto, schiacciò la sigaretta sul davanzale, lasciando un’ombra annerita, e si prese il viso fra le mani.
-Dio, quanto mi detesto. Sono capace di rovinare tutto ciò a cui tengo-
Al vederlo improvvisamente così disperato, la mia rabbia scomparve d’un tratto, e mi avvicinai a lui, prendendogli una mano e baciandola piano.
-Non è vero. Non mi allontanerei da te per nessuna ragione-
-Dovresti– mi rispose, scuotendo il capo – Cosa posso darti di buono?-
-Ciò che senti per me, se effettivamente senti qualcosa-
-Ne dubiteresti mai?- alzò il capo di colpo, fissandomi dritto negli occhi – Perché credi che il mio cuore batta, se non per te? Sento qualcosa di tanto forte che mi terrorizza. È assurdo e folle, perché non credevo che ciò potesse accadere, ma hai sconvolto il mio mondo e l’hai capovolto completamente-
-Non dire altro- sussurrai – Voglio solo imprimermi queste parole dentro, per sempre-
-Ti prego di farlo, perché sbaglierò altre mille e mille volte. Perciò ricordati che la verità è che sei diventata la mia felicità, e non posso fare a meno di te-
Pronunciò quelle ultime parole ad occhi bassi, senza avere il coraggio di guardarmi in faccia.
Incapace di resistere oltre, premetti le mie labbra sulle sue, che si schiusero con un sospiro di sollievo. Dopo alcuni secondi, mi allontanai di qualche centimetro e gli sorrisi.
-Stasera – disse lui lentamente – c’è una festa. Sai, una festa importante, e ci è stato permesso di portare un accompagnatore. Se ti va, io avevo pensato a te-
-Quindi, come…- deglutii- Dovremmo andarci come una coppia?-
Zayn alzò le spalle e assentì.
-Sì, una cosa del genere-
-Perché questa cosa sembra così tanto ufficiale, Zayn?-
-Non lo so. Perché lo è, forse?-
-Mmm, continua-
Gli passai il dito sulle labbra, seguendone il contorno sinuoso.
-Non dirmi che vuoi costringermi a chiederlo!- si lamentò, contrariato, arrossendo.
Io risi, emozionata.
-Certo che sì. È il sogno di ogni ragazza, no?-
-Okay- borbottò, distogliendo lo sguardo.
-Guardami-
Quando i miei occhi si incontrarono coi suoi, ogni imbarazzo scomparve da quel volto scuro che tanto amavo.
-Dimmi che vuoi essere la mia ragazza- soffiò sulle mie labbra.
-Non sembrava una richiesta-
-Era una preghiera, più che altro-
-Bé, Zayn, non hai bisogno di pregarmi. Perché la risposta è sì. Sì, sì e sempre sì. Chiaro?-
Il suo viso si illuminò e mi sorrise con un’aria felice che mi riempiva il cuore, il quale pareva esplodere per la gioia e la forza con cui batteva.
-Credo di aver capito-
Mi baciò.
Mi baciò come forse mai aveva fatto. Con la consapevolezza ormai inconfutabile che fossi sua, e io lo strinsi a me con la certezza che quell’abbraccio, quelle labbra morbide, quel cuore palpitante, erano divenuti miei in un battito di ciglia.
Il mio cuore tamburellava incredulo.
Non mi ero mai accorta di quanto la vita potesse essere luminosa, a volte.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Angolo autrice:
 
 
Abbiate pietà di questa povera autrice ritardataria ç-ç
Lo so che sto postando dopo un’era glaciale, ma non è stata colpa mia, giuro t.t
VENTIQUATTRO recensioni all’ultimo capitolo? Are u kidding? *v* Dio, quanto vi adoro.
C’est bien, adesso parliamo un po’ del capitolo, credo sia doveroso :3
Ci credete che, nella scena con Niall, io avevo le lacrime agli occhi come una stupida? çwç è che mi lascio coinvolgere da ciò che scrivo, ecco.
Ho cercato di esprimere quello che Niall prova in tutte le sfaccettature del suo sentimento, non so se sono riuscita nel mio intento.
Anyway, non gliene abbiate a male, per quel che prova.
Non voglio che lo vediate come un intralcio, ma neppure come qualcuno da compatire v.v per il suo carattere sensibile, secondo me, sta dimostrando una buona tempra.
Hey, Meg è fatta più brava, dai c’: quantomeno è riuscita a non mandare a puttane tutto, almeno stavolta.
Niall ovviamente non è stato d’accordo, ma… era giusto così.
E lui lo sa.
Ovviamente, nel momento del bisogno, ecco il nostro Liam pronto ad aiutare la sua amica :3 che dolce che è questo ragazzo.
In questo capitolo ho messo un po’ tutti, contenti? (: difatti, abbiamo avuto anche una scena con Harry e Louis.
Non prendeteli come personaggi di secondo piano, hanno un’enorme importanza.
Io li adoro, sì *w*
E poi, TA-DAN, ecco i miei paladini dell’amorrrr (?) u.u
Zayn è molto impulsivo, ma Megan gli ha tenuto egregiamente testa, diciamolo. È coerente con le sue scelte, e non rinuncerebbe mai al suo migliore amico,
pur amando Zayn.
Sì, tra parentesi, ha ammesso di amarlo *O*
Spero vi sia piaciuto quello che i due si sono detti.
Zayn sa essere tanto romantico, e lo amo anche per questo.
E poi, non mi piace rappresentarlo come duro-e-sicuro-di-sé, quando in realtà sappiamo bene che questa non è la sua vera natura.
È un ragazzo, umano, uno come tutti gli altri. Le emozioni vincono chiunque, o prima o poi. L’amore, vince chiunque.
ODDIO, DSFHJKDSFHBJKSD, mi sto entusiasmando da sola, ma…
Stanno finalmente insieme! *u*
Bé, è ormai molto evidente che fra i due c’è qualcosa di serio.

Il cuore di ghiaccio di Malik si è dunque mostrato!
Ok, ora la finisco di sproloquiare.
(da dove cazzo mi è venuto ‘sproloquiare’?, ahahahah. #finezza portami via)
La canzone che il mio cucciolo biondo/Niall canta è I wish (ma va’? LOL), mentre il titolo del capitolo è la canzone dei Muse.
Ci stava troppo con la frase finale ewe

Anticipazioni:
nel prossimo capitolo introdurrò due nuovi personaggi, assai significativi,
e ci saranno taaaanti bei momenti tra Meg e Zayn,
muy importanti! *w*
cercherò di mettermi d’impegno per continuare al meglio questa ff, perché sono bloccata. Al massimo.
Naturalmente, le vostre recensioni mi aiutano tanto, eh! c’:

no, davvero, recensite? Sapete che mi fate felice! *w*
anche una recensione piccina piccina u.u
va bene, me ne vado.

Siete i lettori migliori del mondo! <3
 
Firelight_
 
Ps: se avete Twitter e volete fare quattro chiacchiere, qui -> https://twitter.com/#!/firelight34
Però di solito sono presente 24 ore su 24 qui -> http://www.facebook.com/pages/Flox/228917877147817?ref=tn_tnmn , nella mia pagna FB, dove troverete la vostra amata (pfft, certamente :’D) Firelight  a 360 gradi.
Adieu!

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Capitolo 18
*** Capitolo 17- Last friday night. ***


Capitolo 17.

 
 
 


Quando scesi dal taxi, mi guardai brevemente attorno e poi mi avviai verso l’entrata del centro commerciale, dove, come previsto, mi aspettavano due ragazze.
La prima era alta e snella, con dei capelli scuri e ricci come i miei raccolti in una coda, e un sorriso affascinante. La seconda era altrettanto atletica, con una cascata di capelli castani, due occhi luminosi e un viso incredibilmente dolce.
- Danielle, Eleanor– le salutai sorridente, correndo loro incontro – Scusate il ritardo, colpa del traffico-
-Tranquilla, è tutto a posto- disse Eleanor, gentile, abbracciandomi.
Danielle mi stampò un bacio sulla guancia.
-Allora, dai tuoi sms mi è sembrato che avessi bisogno di aiuto- disse.
-Esattamente– confermai, conducendole all’interno del centro commerciale – Bé, innanzitutto c’è una cosa che dovreste sapere – presi un lungo respiro. Se volevo il loro aiuto, dovevo fidarmene – Insomma, io e Zayn stiamo ufficialmente insieme-
Danielle gettò un urlo di gioia e mi saltò al collo, mentre Eleanor mi sorrise caldamente e mi prese per mano.
-Era ora!- trillò Danielle – Liam non fa altro che dire che siete innamoratissimi-
Mi sentii arrossire.
-Davvero?-
Lei annuì e ammiccò.
-Sono veramente felice, Meg– si aggiunse Eleanor.
-Bé, questo ci riporta alla ragione per cui vi ho chiamate qui. Stasera ci sarà una festa importante e sarà la prima volta che io e Zayn ci presenteremo come… come una vera coppia-dissi quelle parole con un po’ di paura, ma mi sforzai di proseguire - Potrà sembrare sciocco, ma ho bisogno di un abito adatto. Senza offesa per Liam – guardai Danielle con un’alzata di spalle – ma non credo che lui sarebbe stato di grande aiuto-
- Una emergenza look non è mai stupida– rettificò lei – E sì, temo tu abbia ragione-
La vidi ridere appena, e un tenero scintillio passò nel suo sguardo, facendo sorridere anche me.
Eleanor mi prese sottobraccio e mi strizzò un occhio.
-Ti aiutiamo noi, Meg-
-Stasera ci sarete alla festa?- domandai, in cerca d’aiuto.
Forse non avevo mai tentato abbastanza di legare con quelle due ragazze, presa com’ero dai miei amici e da Zayn, e mi rendevo conto solo ora di quanto avessi sbagliato. Fortunatamente, potevo porre rimedio; Danielle doveva essere straordinaria per aver rubato il cuore di quel tesoro di Liam, e se Eleanor era riuscita a far parlare d’amore Louis, neppure lei doveva esser da meno.
-Io verrò di certo- rispose subito Danielle – Con Liam. Sai, ultimamente il nostro rapporto è migliorato. Cerca di coinvolgermi di più, e la cosa mi fa molto piacere-
Nascosi un sorriso, felice che Liam avesse accettato i miei consigli.
- Anch’io ci sarò- disse Eleanor – Non mi perderei una serata come questa per nulla al mondo. Ma, adesso, occupiamoci del tuo vestito. Shops, we’re coming!-
Scoppiammo a ridere tutte insieme e, tenendoci sottobraccio, ci incamminammo verso uno dei negozi più estesi e lussuosi del posto.
Non ero mai stata particolarmente ricca ma, per quella sera, non avrei badato a spese. C’era qualcosa di diverso e importante nell’aria, e io non me lo sarei lasciata sfuggire.
Trascorsi un intero, assurdamente divertente pomeriggio in quel centro commerciale, con le due ragazze, in giro per negozi.
Un paio di volte, fui certa di aver sentito pronunciare i nostri nomi da qualcuno, ma per fortuna nessuno ci fermò per chiederci qualcosa sui nostri rispettivi fidanzati.
Alla fine, dopo ore e ore di strenue ricerche, avevamo trovato ciò che faceva al caso nostro, e, dopo esser passate un momento a casa di Danielle per recuperare tutto l’occorrente, ci recammo tutte insieme nel raffinato attico di Eleanor, per prepararci in occasione della festa.
Con una telefonata, Danielle avvisò Liam di mandare una macchina per portarci al luogo dove si sarebbe tenuto il party.
A quel punto, Eleanor e Danielle mi mostrarono i loro abiti che, oltre a essere davvero belli, calzavano loro a pennello.
Quello della prima era corto e aderente, piuttosto semplice, e le fasciava il corpo in modo impeccabile. Era nero sul busto, con una scollatura rotonda e non molto profonda, per poi scendere fin sulle cosce in righe orizzontali bianche e nere. Eleanor l’arricchì con degli orecchini lucenti e un lungo ciondolo d’argento, per poi completare l’opera con una borsa elegante e delle scarpe di vernice.
Il vestito di Danielle, invece, era anch’esso corto, non molto scollato, di una caleidoscopica fantasia astratta di colori dissonanti. La gonna era ampia e a pieghe, e l’abito era fermato in vita da un’appariscente cintura dorata, che donava all’insieme una nota vivace.
Io, quando ebbi indossato il mio vestito, mi diedi un’occhiata allo specchio e sorrisi. Ricordavo alla perfezione quando Zayn, in un’intervista, aveva confessato di avere un debole per le ragazze more e con curve evidenti: e, per quanto mi riguardava, ero al massimo su entrambi i punti.
Uno sguardo color cioccolato ricambiò il mio dalla superficie riflettente, e le mie labbra carnose e rosee si curvarono a formare un sorriso soddisfatto, che brillava sul colorito naturalmente olivastro.
Avevo lasciato sciolti i miei ricci castani, che mi scendevano lungo la schiena e si illuminavano dei consueti riflessi color rame.
Il vestito che indossavo mi avvolgeva alla perfezione, mettendo in risalto le gambe lunghe e snelle che da sempre potevo vantare, e celando i miei punti deboli.
Era corto, fin troppo per quanto mi riguardava, e attillato. La gonna dell’abito era una semplice fascia nera, di seta, e il busto era un intrico di pizzo nero, che lasciava intravedere la mia pancia e i miei fianchi; sulle spalle e sulla schiena, era un semplice velo trasparente.
Al braccio sinistro portavo un bracciale di pietre e argento, mentre al destro indossavo, come sempre, il mio cinturino di cuoio nero portafortuna, che Niall mi aveva regalato anni prima. Al collo portavo una collana con un ciondolo a forma di chiave, e Danielle mi aveva pressappoco costretta a calzare ai piedi degli stivaletti di camoscio neri, col tacco alto.
Eleanor mi prestò una delle sue pochette nere e, scostati i capelli su una spalla, sentii finalmente che ero pronta.
Non ero solita prestare tanta e tale attenzione al mio aspetto ma, per una volta, volevo che Zayn fosse impressionato. Volevo essere all’altezza di tutto, di tutto ciò che ero sul punto di diventare.
E, per la prima volta nella mia vita, mi guardai allo specchio e mi sentii bene. Sapevo che, comunque fosse, Zayn mi avrebbe sempre trovata splendida, per quanto la cosa mi lasciasse perplessa. E questo, semplicemente perché era il mio fidanzato.
Alle nove di sera, puntale, la fin troppo vistosa limousine giunse a destinazione e io, Eleanor e Danielle salimmo a bordo.
Il mio cuore batteva come non mai, ma cercai di stare tranquilla. Non sarebbe stato semplice, presentarmi agli occhi di tutti, tuttavia non avevo intenzione di tirarmi indietro.
Quando, dopo un tempo che mi sembrò infinitamente breve, l’auto arrivò alla meta, fui la prima a scendere sul tappeto rosso, venendo accecata dai flash delle macchine fotografiche.
Riuscii a sorridere per tutti i secondi che mi occorsero per percorrere la navata iniziale, poi potei iniziare a confondermi fra i numerosi invitati, e iniziai a cercare Zayn con lo sguardo, senza però riuscirci.
-Sta cercando qualcuno, signorina?-
Un brivido mi percorse la schiena e mi voltai lentamente, lasciando che i miei occhi scorressero avidamente sulla figura incredibilmente affascinante di Zayn. Indossava uno smoking molto elegante, che lo rendeva ancora più attraente.
Un sorriso balenò sul suo viso ambrato e, nei suoi occhi scuri, lessi tanta felicità da farmi traboccare il cuore.
Si avvicinò a me con un paio di passi, senza staccare gli occhi dai miei, e mi prese una mano, intrecciando le dita con le mie.
-Ogni secondo che passa- mormorò – sono sempre più follemente innamorato di te-
Le dita iniziarono a tremarmi e, quando lui avvicinò il viso a me per baciarmi, sentii una vampata di calore percorrermi da capo a piedi.
Nell’incontrare le sue labbra, nel percepire il suo respiro, dimenticai tutto. Il vocio confuso, gli scatti dei giornalisti, le luci accecanti: tutto scomparve, sostituito da qualcosa che aveva un’importanza estremamente grande.
Zayn.
-Mi mandi fuori di testa- bisbigliò lui, separandosi da me poco dopo, forse per non attirare troppo l’attenzione su di noi – Sei meravigliosa-
-Credo proprio di poter ricambiare il complimento- sorrisi.
Zayn mi sorrise a sua volta e, dopo quel secondo di luminosa e splendida gioia, mi strinse più forte la mano e mi condusse nel cuore della festa.
Scorsi da lontano Danielle, abbracciata stretta a Liam, e quando mi vide, lei mi mostrò il pollice in su, facendo ridere sia me che Zayn.
Liam, al vedere ciò, scosse divertito il capo e le posò un lieve bacio sulle labbra.
-Ehi, piccola Dickinson –
-Ciao, piccolo Styles– ricambiai il saluto, sogghignando.
Harry mi diede un abbraccio e sorrise a Zayn.
-La tua ragazza ha catturato non pochi sguardi, stasera- si voltò verso di me – Stai da favola, baby –
-Neppure tu sei tanto male, ragazzino- commentai, increspando le labbra.
-A giudicare da come mi guarda, quella ragazza alle tue spalle la pensa come te – Harry si diede una sistemata ai riccioli, gli occhi verdi che già cercavano la sua prossima conquista – Vi chiedo scusa, ragazzi, ma sta implorando con gli occhi che io la raggiunga e mi apparti con lei in uno stanzino. Non negherei mai aiuto a una damigella in difficoltà-
Harry scomparve così com’era venuto, diretto verso una bella ragazza in abito azzurro, lasciando me e Zayn interdetti e, in fondo, ilari.
- Styles rimane sempre Styles– conclusi infine, con un’alzata di spalle.
Zayn fece una risata bassa.
-Invece Malik è proprio cambiato, non è vero?-
Senza riuscire a resistere, gli rubai un altro breve bacio.
-Forse è solo uscito allo scoperto-
Lui mi rivolse un sorriso che pareva quasi timido, poi mi fece notare che una giornalista ci teneva la macchina fotografica puntata contro, e io sorrisi appena in tempo prima che il flash mi accecasse.
 
 
 

-Assurdo- sbuffai, sfinita, la mano di Zayn sempre nella mia – Questa è la festa più impegnativa della mia vita. Non c’è una persona che non mi abbia guardato con tanto d’occhi, al vedermi con te-
Zayn rise, appoggiandosi alla lavorata balaustra di marmo della balconata.
-Forse perché sei l’unica che si è dimostrata tanto importante-rispose, chinando il capo.
Sorrisi commossa, serrandolo forte a me e nascondendo il viso nella sua camicia profumata.
-Ti ho smascherato, Zayn –
-In che senso?-    
-Fai tanto il duro, ma in realtà sei maledettamente dolce. E non provare a negarlo-
Zayn soffiò una risata, baciandomi dolcemente sui capelli.
-D’accordo; che non si sappia in giro, però-scherzò.
-Puoi fidarti- bisbigliai, volgendo indietro il capo per baciarlo.
Lui, prima di accogliere le mie labbra, mi accarezzò il viso con le dita affusolate.
-Lo so. So che posso essere me stesso, con te. So che non te ne andrai, perché me l’hai dimostrato. Ed è la prima volta che mi succede qualcosa del genere, e non me lo lascerò sfuggire-
-Sarà strano, perché neppure da parte mia ho mai mostrato a nessuno come sono davvero, in tutto e per tutto. Ho paura che non accetterai ciò che ero e ciò che sono diventata. Ho paura che non accetterai la mia piccola follia-
-Ho lo stesso timore, piccola- ammise Zayn, tentando un sorriso – Ma abbiamo tutti i nostri scheletri nell’armadio. Credo sia solo questione di scoprirli insieme-
-Non ho alcuna intenzione di allontanarmi da te, Zayn, qualunque cosa accada-
-Siamo in due, allora-
Il suo sorriso mi faceva esplodere il cuore; finalmente, dopo quelle parole leggere e sincere, le nostre labbra s’incontrarono e si fusero in una melodia di sospiri.
Ogni volta che sentivo la sua lingua infrangersi contro la mia, mi meravigliavo di quanto fosse bello e di quanto mi rendesse felice stare tra le braccia del mio Zayn.
Quando ci allontanammo l’una dall’altra, non accennammo però a sciogliere l’abbraccio, rimanendo a guardare la notte inoltrata che si stendeva maestosa sulla città.
-You know I’ve always got your back, girl, so let me be the one you come running too, running too, r-r-running-
Per un momento, a causa della mia fantasia che spesso correva a briglia sciolta, credetti di aver immaginato la voce calda di Zayn che intonava quelle parole, ma poi mi resi conto che era la realtà.
Lui fece un passo indietro, sorridendo in modo irresistibile.
-I say this just matter of fact, girl, you just call my name, I’ll be coming through, coming through, I’m c-coming-
La sua voce, come ogni volta, mi avvolse in un incantesimo, e quasi non mi accorsi che un paio di persone si erano affacciate alla porta del balcone, attirate dalle note della canzone.
-On the other side of the world it don’t matter, I’ll be there in two, I’ll be there in two, I’ll be there in two-
Le persone cominciavano ad affollarsi, mormorando, tirando fuori i blackberry dalle borse per filmare e subito inviare sul web, ma soprattutto sorridendo.
Io non me ne curai. Vedevo solo Zayn.
- I still feel it every time, it’s just something that you do, now ask me why I want to…-
Poco lontani, vidi Eleanor e Louis con due sorrisi candidi e gioiosi stampati sul viso; Liam aveva un’espressione che la diceva lunga e Danielle appariva toccata. Harry, che doveva aver terminato di intrattenere la ragazza in azzurro, guardava me e Zayn con un sorriso lieve e per una volta privo di malizia. Gli altri invitati ci indicavano senza porsi alcun tipo di problema, ma non riuscivo a vedere Niall.
In quel momento, però, non mi importava.
-It’s everything about you, you, you; everything that you do, do, do. From the way that we touch, baby, to the way that you kiss on me. It’s everything about you, you, you; the way you make it feel new, new, new, like every party is just us two, and there’s nothing I could point to –
Con la coda dell’occhio, scorsi Niall, impassibile. Ci pensai solo per un attimo, con una sorta di dispiacere, poi la mia mente tornò ad essere catturata dalla voce di colui che amavo che cantava per me.
I suoi occhi erano nei miei, e i miei nei suoi.
-Guess I like the way you smile, with your eyes, other guys see it but don’t realise, that it’s m-my lovin’. There’s something about your laugh that makes me wanna have to… there’s nothing funny, so we laugh at no-no-nothing-
Senza accorgermene, continuavo a sorridere e avevo il sospetto che, finché avessi sentito la voce di Zayn, non avrei mai smesso.
-Every minute’s like the last, so let’s just take it real slow, forget about the clock that’s tic-tic-tickin’. I still feel it every time, it’s just something that you do, now ask me why I want to…
It’s everything about you, you, you; everything that you do, do, do. From the way that we touch, baby, to the way that you kiss on me. It’s everything about you, you, you; the way you make it feel new, new, new, like every party is just us two, and there’s nothing I could point to. –
La gente cominciava a battere le mani a tempo e io risi piano, senza staccare gli occhi da Zayn, che continuava a guardare  me e a sorridere, come se non ci fosse altro al mondo che gli importasse altrettanto.
-And you have always been the only one I wanted and I wanted you to know without you I, can’t face it-il mio cuore martellava così forte da farmi tremare – All we wanna have is fun, but they say that we’re too young; let them say what they want!-
A quelle parole, si levò un’ondata di fischi, grida e applausi, che però non mi impedirono di continuare a sentire quella voce, quell’unica voce che mi teneva segregato il cuore.
-It’s everything about you, you, you, everything that you do, do, do. From the way that we touch, baby, to the way that you kiss on me.
It’s everything about you, you, you, the way you make it feel new, new, new; like every party is just us two and there’s nothing I could point to.
It’s everything about you-
Quando Zayn terminò la canzone, il nostro pubblico improvvisato scoppiò in urla entusiaste e io, senza riuscire più a resistere un solo attimo, in un momento coprii la distanza tra me e Zayn e lo abbracciai forte.
Le nostre labbra subito si cercarono e si ritrovarono, incuranti di coloro che ci filmavano e ci fotografavano, o di quelli che ridacchiavano dandosi di gomito.
Io e Zayn, nient’altro.
Ci separammo piuttosto presto e, in alcuni minuti, Liam, Harry e Louis ci aiutarono a mandare via le persone che erano accorse.
-Sempre al centro dell’attenzione, Zayn– ammiccò Louis, divertito.
Zayn fece un sorriso, poi Louis ed Eleanor tornarono alla festa, presto seguiti da Harry.
Liam ci guardava con gli occhi che brillavano, e mi venne da pensare che Zayn e io eravamo davvero fortunati ad avere un amico come lui.
Niall, dal canto suo, manteneva quell’aria impenetrabile che mal si addiceva al suo bel volto. Però, quando gli rivolsi un timido sorriso, mi venne accanto e mi baciò sulla guancia, sorridendo.
-Torno dentro, splendore- mi disse.
Fece un cenno a Zayn e poi si dileguò, sulla scia di Liam e Danielle.
Io e Zayn eravamo rimasti soli, sotto la luce della luna che ci sorrideva benevola. Alzai lo sguardo verso di lui, immergendomi nelle sue iridi scure e rassicuranti, che mi provocarono un brivido lungo la schiena.
Continuare a fissarlo mi faceva quasi male, per quant’era affascinante. Quegli occhi luminosi, i suoi sorrisi, la sua voce piacevole e roca la sua risata ironica, il tocco delle sue mani calde, quel viso e quel corpo perfetti, le movenze impeccabili…
Sotto la luce soffusa, lo sguardo che mi raggiungeva dai suoi occhi ardenti mi faceva tremare.
Tirò fuori una sigaretta dalla tasca della giacca e se la accese. Io non avevo la forza di impedirglielo.
-Incredibile– bisbigliai – Sei assolutamente incredibile-
Lui osservò il cielo punteggiato di stelle, poi spostò lo sguardo di nuovo su di me.
-Sei tu che mi rendi diverso, piccola-
Inclinò il capo, incontrando i miei occhi e lasciando che le nostre iridi si fondessero le une con le altre.
Lentamente, persa in un mondo quasi irreale, annuii.
La sigaretta di Zayn gli cadde di mano d’un tratto e, con un solo passo, si avvicinò a me, senza interrompere il contatto visivo.
Non riuscii a scostarmi, a muovermi, neppure a respirare.
Essendo più alto di me, Zayn aveva chinato il viso e sentivo dalle sue labbra schiuse il suo respiro sulla mia pelle. Le mie mani avevano voglia di stringerlo a me, ma ancora non lo feci.
Sentivo il suo profumo, che mi rapiva e mi inebriava. Sapeva di tabacco, inspiegabilmente di pino, ed era l’odore più incredibile che avessi mai percepito.
Con un guizzo di fiamma, una fiamma d’oro di bellezza impareggiabile, finalmente Zayn avvicinò il volto al mio e sfiorò le mie labbra con le sue, morbide e calde.
All’inizio, contrariamente al solito, fu un bacio casto e incerto, perché entrambi sentivamo, lo sentivamo sulla pelle, che da quella sera tutto sarebbe cambiato.
Ma quando lo sentii insinuare la sua lingua nella mia bocca e assaggiai il suo sapore come sempre irresistibile, la mia razionalità mi abbandonò definitivamente.
Stavo baciando il mio Zayn, del quale ero perdutamente innamorata, e realizzai che era la cosa più meravigliosa che avessi mai fatto.
Lo volevo al mio fianco. Non mi sarei mai stancata di lui.
Percepivo una sua mano fra i miei capelli, che quasi mi sorreggeva il capo, mentre l’altra era poggiata sulla mia schiena.
Il bacio si faceva sempre più avido e appassionato e né io né lui avevamo intenzione di separarci. Gli spettinai quella chioma di capelli neri, come amavo fare, avvertendo i brividi scuotermi e corrermi lungo la schiena.
Senza fiato, fummo costretti a separarci, con il respiro corto. Non ci allontanammo di un passo, ma rimanemmo a fissarci negli occhi. Mi perdevo in quelle due notti sconfinate.
-Ti piacciono particolarmente le terrazze all’aperto?-scherzò sottovoce lui.
-Non mi sembra che tu la stia rifiutando. Ma se vuoi, possiamo tornare dentro nella folla-lo provocai, sogghignando.
Zayn non rispose, ma mise a tacere baciandomi per la seconda volta.
Quei baci, quelle carezze, erano peggio di qualsiasi droga. Ero completamente assuefatta da lui.
Senza sapere come ci fossi arrivata, mi ritrovai con la schiena contro il muro, il corpo di Zayn premuto contro il mio.
Non riuscivo ad analizzare bene la situazione; da una parte, sapevo che eravamo in un luogo pubblico e che avremmo dovuto fermarci, dall’altra questo mi sarebbe stato impossibile. Quella sensazione, i nostri corpi schiacciati l’uno contro l’altro, non fece altro che aumentare la mia passione e fare correre a mille il mio cuore.
Sentivo i nostri respiri affannosi, le mani di Zayn mi cingevano i fianchi e mi sfioravano la schiena.
Rapita, infilai le mie dita sotto la stoffa della sua camicia, accarezzando avidamente la pelle liscia e bollente, mentre le sue mani mi toccavano lievi le gambe.
Quegli sfioramenti non facevano altro che aumentare la mia voglia, una bramosia incontenibile che non sarei riuscita a tenere sotto controllo ancora per molto.
Per un secondo, Zayn si staccò da me, ancora una volta sorprendendomi con l’immensità del suo sguardo. D’istinto, feci per riavvicinarmi a lui, che increspò le labbra in un sorriso impudente.
-Che ne dici se…- per una volta, lo vidi esitare di fronte a qualcosa – Ti va di tornare in albergo?-
Il mio cuore si bloccò, per poi ripartire in quarta. Sapevo cos’era sottointeso in quelle parole e non avevo alcuna voglia di dirgli di no.
Era da sempre che il mio corpo e, in fondo, anche il mio cuore, aspettavano di compiere quel passo con Zayn, e sapevo che per lui era lo stesso.
Nessuno dei due riusciva più a resistere.
Gli presi una mano e la strinsi forte.
-Andiamo-
La mia voce non sembrò neppure mia, ma quando un sorriso sbocciò sul viso perfetto e idilliaco di Zayn, ogni mia reminescenza di controllo morì in una fiammata.
Lo volevo, lo volevo adesso, e fremevo per la forza di quel desiderio.
Tenendoci per mano, attraversammo di corsa il terrazzo, rientrando dentro alla sala. Le luci erano più basse, c’era meno gente e alcune persone si erano appartate a coppie.
Sentii una risata musicale sfuggirmi dalle labbra e Zayn mi lanciò un’occhiata divertita, con gli occhi che brillavano di felicità. Anche lui fece una risata, così spontanea che mi rimase impressa nella mente per chissà quanto tempo.
Dopo alcuni minuti di ricerche, io e Zayn riuscimmo a trovare Liam, che era impegnato a baciare Danielle in un angolo della sala.
-Vi interrompo solo per un secondo- sorrise Zayn. Liam si staccò dalla sua ragazza e ci guardò interrogativo – Noi torniamo in albergo, d’accordo? Fate in modo di non rientrare troppo presto-
Mi sentii arrossire, sperando che il mio imbarazzo non fosse troppo evidente, e Liam fece un cenno a indicare che aveva capito. Danielle, vicino a lui, esibiva un enorme sorriso.
Dopo un breve saluto ai due, io e Zayn uscimmo fuori dai locali, trovando la limousine dei ragazzi che ci aspettava fuori. Sotto i flash stupiti dei fotografi, ci infilammo in macchina, diretti verso l’hotel dove i miei amici alloggiavano.
Quando la macchina partì, lo afferrai per la camicia, tirandolo a me, e lo baciai. Lui fece un sospiro soddisfatto, facendo toccare la mia lingua con la sua, il respiro sempre più veloce che incontrava il mio.
Per non perdere il controllo, fui costretta a staccarmi, lasciandomi cadere a ridosso del finestrino. Dovevo resistere, almeno fino a che non fossimo giunti in albergo.
Zayn fece una risata maliziosa, al vedermi tanto affannata, e io lo guardai male, però sciogliendomi al suo sorriso.
Mi pareva che fossero trascorse ore, quando finalmente la limousine frenò di fronte alla destinazione. Io e Zayn salutammo appena il conducente per poi, di fretta, trainati dal desiderio, oltrepassare la hall dell’albergo e salire velocemente le scale.
Quando lui aprì la porta, facendo girare la chiave, e mi prese per mano per condurmi in camera sua, il mio cuore batteva tanto forte da farmi temere che dovesse saltar fuori dal petto.
Alla fine, dopo troppo attendere, anche la porta della camera da letto di Zayn fu serrata, e lui si voltò a guardarmi lentamente, mordicchiandosi un labbro.
Non potevo aspettare ancora.

 
 
 
 
 





Angolo autrice:
 
 
Il ritorno del figliol prodigo, ahahahah :’) ciao gente.
Lo so, non aggiorno da una vita, ma non potete immaginare che casini sono successi.
It wasn’t my fault D:
Comunque, voi siete sempre dolcissimi *w* GRAZIE MILLE per le 24 recensioni, davvero. Siete unici!
Analizziamo un po’ il capitolo, come al solito u.u i personaggi di Danielle e Eleanor, in quanto a carattere, sono inventati di sana pianta.
Non so come siano quelle due, non mi fanno né caldo né freddo (Danielle mi sta un po’ sulle palle, anzi v.v), ma ho voluto metterle nella storia perché…
Perché sì c’: boh.
Insomma, ci stavano delle amiche per Meg, oltre che amici come Niall e gli altri.
So che forse la preparazione per la festa e tutto saranno stati scontati, ma il fatto è che, in una storia, dev’esserci anche questo, secondo me.
Un minimo di roba meno seria, ecco :3
Then, finalmente abbiamo la descrizione fisica di Meg *u* io non so come ve la siate immaginata finora, ma per me è come l’ho descritta.
Ok, lo ammetto, ho preso un po’ ispirazione da me stessa, AHAHAHAH.
Solo che lei è più figa c’: anche se… non troppo. Cioè, è carina,
ma ho voluto sottolineare che non è la classica ragazza-fotomodella-perfetta.
Perché non sopporto quei personaggi.
Quiiiindi, parliamo della festa *v* finalmente Zayn è uscito fuori dal guscio (cit. :’D) e, wohohoh, ci stava proprio una bella canzone.
Che poi io adoro Everything about you, quindi… (:
questo è stato il capitolo del party… indovinate il prossimo su cosa sarà! LOL
ahahah, seriamente, se avete qualche problema con le scene di sesso ditelo ora o mai più :’) non faccio cose troppo ‘spinte’ (mi vergogno, sì, ahahah), ma neanche troppo poco. Alla fine il rating è arancione, eh.
ok, vi prego,
LASCIATE UNA RECENSIONE, ditemi che ne pensate! *u*
io non sono convintissima. Avevo progettato queste scene da una vita, ma non sono venute fuori come me le aspettavo. A voi la parola! c:
Ora mi dileguo, sciao! <3
 

Firelight_
 
 

Ps. Ah, vabé, il titolo del capitolo è la canzone di Katy Perry :3 oh, donnaH figaH <3

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Capitolo 19
*** Capitolo 18- Hot. ***


Capitolo 18.

 
 
 
 


Senza riuscire a resistere oltre, mi voltai per baciare Zayn, allacciandogli le braccia attorno al collo.
Lui rispose prontamente al bacio, frastornandomi. Non ricordavo che le sue labbra fossero tanto dolci e vellutate.
Mi serrai più forte che potevo al suo corpo, fino a che non sentii il suo cuore battere all’unisono contro il mio, forse in disputa o forse fianco a fianco.
Senza mai separarci, incespicammo fino a che non fummo vicino a letto, e a quel punto mi separai un momento dalle sue labbra. Fu un attimo incredibilmente imbarazzante, perché sapevo cosa stavo per dire e ciò mi faceva sentire terribilmente inesperta, ma sapevo anche che era giusto che lo dicessi.
- Zayn, io… non l’ho mai fatto prima.
Forse alla maggior parte delle persone sarebbe parso strano, esser vergine a diciott’anni, ma la verità era che nessuno mi aveva mai ammaliata tanto quanto Zayn.
Lui non si scompose, ma semplicemente mi accarezzò il viso con le lunghe dita.
-Non preoccuparti.
In un lampo, lo baciai di nuovo.
-Non sono preoccupata- sussurrai con fermezza, mentre le mie mani correvano ai bottoni della sua camicia.
Zayn, in un gesto così impetuoso da sorprendermi, se la strappò di dosso, facendo saltar via alcuni bottoni, che schizzarono per la stanza per poi tintinnare sul pavimento. Entrambi, all’udire quel suono, sorridemmo, ma poi io venni completamente distratta da lui.
Come sempre, vederlo mi lasciò senza parole. Non sembrava neppure umano, ma sembrava semplicemente la personificazione divina di un raggio di sole. La pelle scura riluceva tenue, il contorno dei muscoli spiccava sotto di essa, le vene bluastre serpeggiavano sotto quell’ambrato impeccabile.
Lo baciai di nuovo, per cancellare quel sogghigno maledettamente affascinante e consapevole dalle sue labbra, e Zayn scalciò via le scarpe, subito imitato da me.
Con il cuore che batteva a mille, fra i baci insaziabili, sentii che tirava giù la zip del mio vestito e che esso cadeva a terra in un leggero fruscio.
Lo scostai, ma Zayn si fermò di colpo, tenendo le mani premute sui miei fianchi, quelle mani che irradiavano calore su tutto il mio corpo. Si avvicinò lentamente, stringendomi a sé, poi cominciò a baciarmi lascivamente il collo, lasciandosi dietro scie di brividi.
Quando le sue labbra morbide scesero sul mio seno, sentii che le gambe mi cedevano, ma rimasi aggrappata a lui senza lasciarlo andare. Il mio reggiseno scivolò via e i suoi baci repressero la sensazione istintiva di coprirmi con le mani e nascondere il mio corpo.
Socchiusi gli occhi, del tutto pervasa dal piacere, desiderando che non smettesse mai. Avvertivo però dentro di me un altro bisogno più impellente, che rendeva rovente ogni mio respiro, così, con un movimento repentino, gli slacciai la cintura e gli tirai giù i pantaloni, pregando mentalmente di non arrossire.
Zayn non fece nessun commento ironico, come mi ero aspettata, perché era anche lui completamente rapito, con la mente e i pensieri annullati dalla voglia.
Gettò lontano i pantaloni con un calcio quasi rabbioso, continuando a baciarmi e toccarmi, sempre più avido, come io lo ero di lui.
Sentendo la paura e l’imbarazzo scemare, sondai il suo corpo con le mani e con le labbra, accarezzandogli le spalle forti, l’ampia schiena e il petto, scivolando sempre più in basso, fino a sentire la sua eccitazione premere attraverso la stoffa.
Mi scappò un sospiro di soddisfazione, mentre una mano di Zayn si insinuava fra le mie gambe, per avvertire che ero bramosa di avere di più esattamente quanto lo era lui.
Sentivo i nostri bacini aderire l’uno contro l’altro ma, pur sopraffatta dalle sensazioni, non osavo ancora violare l’ultimo tabù, gli ultimi brandelli di stoffa che ci rimanevano addosso.
Forse Zayn lo capì, perché alla fine fu lui a farlo.
Sospingendomi dolcemente sul letto, mi sfilò con lentezza le mutandine, che finirono sparse a terra insieme agli altri abiti.
Ormai ero completamente distesa e lui si pose sopra di me, puntellandosi sui gomiti per non gravare col proprio peso.
Il mio respiro mi era rimasto impigliato in gola e ogni riflessione che non fosse la voglia incontenibile che avevo di lui era scomparsa.
Zayn si tolse i boxer neri, senza mai smettere di guardarmi, per poi ricominciare a baciarmi con passione, ovunque. Quando le sue labbra e la sua lingua giunsero fra le mie gambe, gemetti piano, come a supplicarlo di andare oltre.
Neppure io ero capace di resistere: continuavo a fare scorrere le mani sul suo corpo perfetto, baciandolo, rendendomi conto che, fra i nostri gesti annebbiati dal desiderio, si poteva avvertire anche un amore nuovo e mai provato.
I nostri respiri affannosi s’infrangevano l’uno contro l’altro, ma ad un certo punto Zayn mi guardò negli occhi e mi diede un bacio più lieve. Capii che, una volta per tutte, stavamo per farlo sul serio e feci un leggero cenno, ricambiando il bacio e serrando i suoi capelli neri fra le dita, sfiorandogli il collo con la lingua.
Fu un attimo, ed entrò dentro di me. Dalle labbra mi scappò un gemito di dolore, ma quando Zayn iniziò a muoversi nel mio corpo, prima lentamente e poi più velocemente, dimenticai tutto.
Non c’era null’altro. C’eravamo solo io e Zayn, noi, la nostra unione, qualcosa di unico e momentaneamente indistruttibile.
Mi serrai più forte a lui, avvolgendogli i fianchi con le gambe, mentre Zayn a sua volta mi stringeva le spalle, senza mai cessare di baciarmi.
Gemetti per il piacere, troppo in estasi per provare ancora soggezione.
I nostri ansimi e sospiri sommessi si fecero un affannoso e caldo eco per un lasso di tempo incalcolabile, fino a che non giungemmo insieme all’apice del piacere.
Avevo le unghie affondate nella sua schiena, gli occhi serrati e le labbra strette nel tentativo inutile di contenere grida di voluttà, mentre sentivo che il mio corpo, e tutta me stessa, non avrebbe mai avuto abbastanza di Zayn.
Mai.
Dopo alcuni secondi, Zayn uscì piano da me, baciandomi il seno e abbracciandomi forte. Mi lasciai cadere contro il suo petto, ansimando, gli occhi spalancati fissi nei suoi, che luccicavano di una luce nuova.
Intrecciammo le gambe, io trassi un braccio contro il mio petto, mentre poggiai l’altra mano sul suo, in cerca del battito cardiaco. Quando l’ebbi trovato, velocissimo, posi la mano sul suo cuore e sorrisi. Al mio sorriso, il suo fece subito specchio, dolce e sfinito insieme.
Mi avvicinò ancora a sé, stringendomi con tenerezza, una mano che mi carezzava le natiche e la schiena con movimenti delicati e ritmici.
Chiusi gli occhi, accoccolata fra le sue braccia, mentre il cuore di Zayn continuava a battere, svelto.
 
 
 

Quando mi svegliai, mi accorsi che già sorridevo.
Le braccia di Zayn mi avvolgevano in un abbraccio caldo e rassicurante e il contatto col suo corpo nudo mi faceva rabbrividire.
Voltai il capo per guardarlo, osservando tranquilla il suo viso addormentato. Al ricordo improvviso della notte precedente, il mio sorriso si allargò.
La notte migliore della mia vita.
Cercai di mettermi a sedere senza fare rumore ma, purtroppo, Zayn si destò a causa del suo sonno tanto leggero, e subito mi cercò con lo sguardo.
Gli si illuminarono gli occhi.
-Buongiorno, piccola- disse, con un tono di voce tanto basso e sensuale da riaccendere la mia voglia.
In risposta, mi chinai a baciarlo, abbandonandomi sul suo corpo, con la sottile soddisfazione di percepire a pelle l’effetto che immediatamente gli facevo.
-Non sei capace di resistermi, Zayn?- lo stuzzicai.
Il suo sguardo ebbe un guizzo e le sue dita mi accarezzarono l’interno delle cosce, per poi sfiorare la mia intimità.
-Neanche tu, a quanto pare- constatò, col suo sorriso malizioso che mi mandava fuori di testa.
Gemetti, avvinghiandomi a lui, vinta dal contatto delle sue mani, che iniziavano a esplorarmi più in profondità. Schiusi le labbra e mormorai il suo nome, cercando di non lasciarmi sopraffare dalla voglia.
Improvvisamente, strappandomi un verso di protesta, le dita di Zayn si allontanarono da me e lui, con quell’aria da ribelle incorreggibile, mi diede un bacio a fior di labbra.
-Credo sia ora di alzarsi- commentò, senza però muoversi di un millimetro.
Facendo appello alla mia razionalità, per quanto potevo, mi scostai da lui e mi misi a sedere sul materasso, stiracchiandomi e gettando una fugace occhiata a un’evidente macchia tra le lenzuola.
-Dovremo cambiarle- dissi, accennando ad essa con aria colpevole.
Zayn scrollò le spalle, dietro di me, appoggiando il mento sulla mia spalla e baciandomi la pelle.
- Com’è possibile che, dopo aver fatto l’amore con te, ho ancora più voglia di averti?- sussurrò lui, sfiorandomi la punta delle labbra con la lingua.
-Me lo sto domandando anch’io- risposi, girandomi di scatto e posando le labbra sulle sue.
Mi staccai solo per un secondo.
-A costo di sembrare una povera stupida, devo dirtelo – pensai a voce alta – È stato splendido, Zayn.
Di certo il mio viso doveva essersi tinto di rosso, ma lui parve non farci caso e mi sorrise.
-Bé, allora credo che anch’io debba confessarlo, no? – abbassò lo sguardo, arrossendo appena – Non ho mai vissuto una notte meravigliosa come questa – riacquistò subito la sua sicurezza – E poi, non sembravi tanto inesperta, piccola.
Finsi un’aria sconvolta e gli diedi una spintarella.
-Ma piantala!- scoppiai a ridere – Secondo me il sesso è come il vino: stupendo, se è di buona qualità.
Zayn accostò il viso al mio, le nostre labbra che quasi si toccavano.
-Deduco che allora è stato di buona qualità.
-Mmm– sorrisi – Eccome.
Lui iniziò a baciarmi, con quell’ardore che lo contraddistingueva sempre, rapendo i miei sensi.
Fummo costretti a separarci troppo presto, ben sapendo che ormai era ora di uscire da quella stanza, sebbene entrambi ci saremmo volentieri rimasti per tutto il resto del giorno.
Zayn scese per primo dal letto, recuperando un paio di boxer da un cassetto e infilandoseli, mentre io rimanevo a osservare il suo corpo statuario.
-Credo che dovremo cominciare a portare qualcuno dei tuoi abiti qui- constatò, allargando le braccia – Per oggi, prendi quello che ti serve.
-Penso che andrò a scroccare qualcosa a Liam, dall’armadio di Danielle– conclusi, indossando la biancheria intima e iniziando a frugare fra gli scaffali dei vestiti di Zayn.
Presi una camicia a caso e la indossai come compromesso d’abbigliamento, per poi accorgermi che lui mi stava osservando, sorridendo amorevolmente.
-Che cosa c’è?- domandai, con un sorrisetto imbarazzato.
-Sei bellissima- disse lui, posandomi un bacio sulle labbra. Cinse il mio corpo con le braccia e io poggiai il viso sulla pelle scura del suo petto – Io do una sistemata alla camera- disse dopo un po’ – Ti conviene essere presentabile prima che la casa sia troppo affollata.
Feci una smorfia.
-Ho paura che sia troppo tardi. Comunque sia, ci vediamo qui fra poco, torno subito.
-Ti aspetto.
Gli diedi un altro bacio, mi strinsi la camicia addosso e, scalza, uscii fuori, scendendo le scale. Avevo la sensazione che girare in quello stato per la suite dei ragazzi sarebbe diventata un’abitudine, e la cosa mi piaceva parecchio.
Si sentì un fischio sommesso e io, al vedere Louis fermo sulla soglia della propria camera, alzai gli occhi al cielo.
-Ciao anche a te- commentai.
-Notte movimentata?- fece lui, ridendo.
Gli mostrai il dito medio.
-Farti gli affari tuoi non ti va bene?
Lui scosse il capo.
-Non credo proprio.
Alle sue spalle emerse Harry, i capelli scompigliati, a torso nudo. Io gli lanciai un’occhiata eloquente.
-Sto per interpretare male questa scena, vi avverto- dissi.
Harry mi guardò smarrito e Louis rise.
-Spiritosa.
-A quanto pare anche la vostra notte è stata movimentata, ragazzi- strizzai un occhio.
Harry ghignò.
-Devo ammettere che Louis ci sa fare- commentò, reggendomi il gioco.
Louis roteò gli occhi, sorridendo a sua volta.
-Lui no- mi disse, indicando l’amico – Anzi, a letto è proprio un disastro.
Harry lo guardò offeso, facendomi ridere.
-Vuoi provare, Tomlinson?
Feci un passo indietro, in segno di resa, continuando a ridere insieme a Louis.
-Voi mi impensierite, ragazzi.
Harry si mise a ridere a sua volta e trotterellò fuori dalla stanza, scrollando i ricci castani.
-Parliamo di te e Zayn, piuttosto.
Gli gettai un’occhiataccia e gli diedi una gomitata nelle costole.
-Non ti impicciare- ingiunsi.
Harry sorrise, stavolta con più gentilezza, e mi circondò le spalle con un braccio.
-Ricevuto, bellezza.
- Louis – mi rivolsi verso di lui – Non è che potresti prestarmi qualcuno dei vestiti di Eleanor? Giuro che è l’ultima volta che ne prendo in prestito.
Lui annuì.
-Tranquilla, non è un problema. Vieni.
Harry fece per seguirci, ma io lo fulminai con gli occhi.
-Tu rimani fuori, o ti assicuro che finirai davvero male.
Io e Louis riuscimmo a chiudere fuori dalla porta quel folle e adorabile ragazzo, poi Louis tirò fuori un paio di blue jeans e una maglietta leggera, nera e rosa.
-Vanno bene?-domandò.
-Benissimo- confermai, prendendoli in mano e ringraziandolo con un bacio sulla guancia.
-Ti lascio- sorrise lui, accarezzandomi per un momento i capelli.
Quando uscì fuori, mi sfilai la camicia profumata di Zayn e indossai in un baleno gli abiti di Eleanor.
Riemersa in corridoio, trovai Louis ad attendermi, con un nuovo sorrisino malizioso sul viso, che non prometteva nulla di buono.
-Ti sei ripresa dallo smarrimento post-sesso con il bel pakistano al piano di sopra?
Avrei voluto gettargli addosso qualcosa, ma non trovai nulla di adatto, così mi limitai a rivolgergli un gestaccio.
-Che ne dici di farti gli affari tuoi, Carota?
Louis scoppiò a ridere e mi abbracciò, scompigliandomi i capelli.
-Scusa, scusa. Hai la faccia di una che è pronta ad uccidere.
Gli diedi un pugno scherzoso sul petto.
-Lo sono, infatti- mugugnai, contro il suo corpo.
Percepii che ridacchiava fra i miei capelli folti e alzai il viso per sorridergli.
-Sei un cretino- dissi, con gli occhi che brillavano.
Quelli di Louis sembravano piccoli pezzi di cielo.
-Senti chi parla, rubacuori .
Soffocai una risata.
-Stai parlando con la persona sbagliata.
-Per far innamorare quel ragazzo ce ne vuole, te lo assicuro– affermò, ammiccando – Ma tu ci sei riuscita. Quindi devi avere qualche particolare metodo di conquista.
- So essere molto convincente.
Assecondandolo, mi lisciai la maglietta sul seno con aria accattivante e lui gettò indietro il capo, ridendo.
-Sì, sei abbastanza arguta per Zayn, baby.
Feci uno sbuffo divertito, dandogli un veloce bacio sulla guancia. Il sorriso limpido di Louis si allargò, e io mi alzai in punta di piedi per disordinargli i capelli castani.
Lui si diede una scrollata.
-Sono terribilmente sexy, non è vero?
Prima che potessi rispondere con una battuta pungente, Harry comparve dietro Louis con una sorta di grido di guerra, si avventò sul proprio amico e gli tirò giù i pantaloni.
Questi sbarrò gli occhi, sgomento, e io iniziai a ridere a più non posso, incredula.
- Styles, come osi?
-Ti ricordo che una volta tu l’hai fatto a Niall– sogghignò Harry – ed eravamo davanti ai fotografi.
Louis alzò gli occhi al cielo, afferrando i pantaloni e tirandoseli su.
-Devo ricordarti che io sono Louis Tomlinson e che posso fare ciò che voglio?

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Angolo autrice.
 
...
...
...
Faccio schifo çwç
Cioè, come faccio a venire qui dopo venti ere glaciali, con un capitolo del genere?
Non lo so. Perdonatemi. Posso spiegare .____.
Ho avuto un casino di problemi personali. #autosputtanamentomodeon
Dico davvero, non sto adducendo scuse senza senso, ma è stato davvero un brutto periodo. Tuttora non sono al massimo (chiedo scusa in anticipo a persone come MsStylinson, eledifra, extraordinharry, electricdiorama e tante altre che aspettano mie recensioni. Arriveranno), ma per voi lettori ho cercato di fare uno sforzo e postare.
E sono tornata.
Anyway, piantiamola di parlare di me che non gliene fotte una cippa a nessuno e parliamo del capitolo u.u
Vi ho fatto aspettare, ma almeno sono tornata con una bella scopata :’) ahahahah, seriamente. La scena non è molto esplicita (posso fare di peggio LLN) perché il rating è arancione, ma neanche troppo ‘casta’. Boh, spero che a voi sia andata a genio,
perché a me non è che faccia impazzire.
Sappiate che la scelta di una Megan vergine non è fatta a caso, anzi; ma capirete in seguito.
Vabbé, io penso che Meg e Zayn siano cucciolosissimi :3 (‘nchia, sono diventata smielata da morire).
Cioè, chi non vorrebbe uno come Zayn accanto a sé? çwç *invidia*
Hsdjhfdjksdfgdsfh se amo quel ragazzo, eh.
Poi mi andava troppo di metterci una parte di quei due coglioni di Hazza e Lou, ahahahah <3
Larry Stylinson is everywhere e.e speravo che potesse stemperare l’atmosfera erotica/romantica (?) del capitolo, ecco c’: bà, adoro anche loro.
Tra parentesi, il fatto di Niall è vero, l’ha raccontato lui stesso :’’D povero irlandese :’)
Comunque sia, vi ringrazio infinitamente per le 22 recensioni all’ultimo capitolo.
Non mi aspetto che ce ne siano altrettante a questo:
non le meriterei.

Però
spero comunque che qualcuno esprima il suo parere, perché per me è davvero importante sapere che ne pensate (:
spero di postare il prossimo capitolo il prima possibile. Certo, dipende anche dal ‘successo’ che avrà questo, ma di certo non lascerò trascorrere un altro mese.
Che le Muse siano con voi!
xx,

firelight.
 
 
Ps. in questo periodo ho scritto qualcosina, quindi… :3
Qui trovate una mia one shot slash a rating rosso
: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1065727&i=1 (Larry Stylinson);
qui invece c’è la storia a quattro mani che sto scrivendo con quello splendore di electric diorama: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1041550&i=1 (Zouis).
enjoy!
twitter: https://twitter.com/#!/firelight34
e FB: http://www.facebook.com/pages/Flox/228917877147817?ref=tn_tnmn
kisses c:

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Capitolo 20
*** Capitolo 19- Heaven's gonna happen now. ***


Capitolo 19.

 
 
 


### : VI AVVERTO, segnano l'inizio e la fine di scene a rating arancione/rosso.

 
 
 


Era bello stare a guardare Niall mentre suonava.
Aveva l’aria tranquilla, finalmente, e nulla aveva il potere di alterare quel viso così bello e quegli occhi talmente puri.
Imbracciava la sua chitarra, mormorava parole e note e sembrava non avvertire nient’altro.
Era pomeriggio. Zayn, Harry e Louis erano usciti, sarebbero andati a un incontro con le fan. Liam non li aveva accompagnati perché aveva dato la precedenza a un appuntamento con Danielle, così io ero rimasta da sola con Niall, che aveva detto di non sentirsi molto bene.
Mi sembrava di galleggiare, di galleggiare su una nuvola. Era una sensazione nuova e incredibilmente dolce e bella, che mi faceva sentire al sicuro.
Io e Zayn, dopo ciò che ci eravamo detti quel mattino, non avevamo più parlato esplicitamente di ciò che era successo quella notte, anche se le allusioni di Louis non ci avevano dato tregua.
Semplicemente, eravamo rimasti l’uno fra le braccia dell’altra, a sentire i nostri respiri, i battiti dei nostri cuori e i fremiti della nostra pelle anche al più piccolo sfioramento.
Niall si accorse che, soprappensiero, lo stavo osservando, e sorrise appena. Quel sorriso che adoravo e che mi accompagnava implacabile da anni.
In pochi passi, fui accanto a lui e lo strinsi in un abbraccio, poggiando il viso contro la sua schiena.
-Mi suoni qualcosa?- sussurrai, inspirando il suo profumo familiare.
-Ma certo.
La sua voce dolce faceva vibrare appena la cassa toracica e io socchiusi gli occhi.
-Che cosa?- domandai, dopo un po’.
-Non lo so. La tua canzone preferita, se vuoi.
-La cambio in continuazione.
-E io che pensavo fosse questa.
Lo udii ridacchiare, mentre con la chitarra accennava ad alcune note lievi, che mi toccarono subito il cuore.
-Lo sai che questa canzone mi fa piangere- mugugnai, tuttavia sorridendo.
-Però è meravigliosa.
Annuii, premuta contro di lui, e sentii la sua voce intonare le prime parole.
-I’m broken, do you hear me? I’m blinded, ‘cos you are everything I see. I’m dancing, alone. I’m praying that your heart will just turn around.
Mi strinsi più forte al mio migliore amico, in attesa.
Sapevo cosa voleva dirmi, e aveva il diritto di essere ascoltato.
-And as I walk up to your door, my head turn to face the floor, ‘cos I can’t look you in the eyes and say: when he opens his arms and holds you close tonight, it just won’t feel right, ‘cos I can love you more than this.
Sapevo che quella canzone non era casuale. Sapevo che Niall Horan non avrebbe mai lasciato nulla al caso.
Sapevo e basta.
E lui, lui sapeva che avevo bisogno di sentirlo cantare.
-When he lays you down I might just die inside, it just don’t feel right, ‘cos I can love you more than this, can love you more than this.
Fece una pausa, le dita che carezzavano dolcemente le corde della chitarra.
-If I’m louder, would you see me?- all’intonare la parte della melodia che gli era stata assegnata, avvertii la voce di Niall acquistare più familiarità – Would you lay down in my arms and rescue me? ‘Cos we are the same; you save me, but when you leave it’s gone again.
It’s gone again, it’s gone again.
-And then I see you on the street, in his arms, I get weak. My body fails, I’m on my knees, praying.
When he opens his arms and holds you close tonight, it just won’t feel right, ‘cos I can love you more than this.
When he lays you down I might just die inside, it just don’t feel right, ‘cos I can love you more than this, can love you more than this.
Lo sguardo di Niall, che ogni volta mi sorprendeva per quanto fosse trasparente, si incrociò col mio.
-I’ve never had the words to say, but now I’m asking you to stay, for a little while inside my arms. And as you close your eyes tonight, I pray that you will see the light, that’s shining from the stars, above.
Stranamente, i miei occhi rimanevano asciutti. Fu in quel momento che mi resi conto del perché, a quel punto della canzone, la commozione traboccava in lacrime ogni volta.
-When he opens his arms and holds you close tonight, it just won’t feel right, ‘cos I can love you more than this.
When he lays you down I might just die inside, it just don’t feel right, ‘cos I can love you more than this, can love you more than this.
Forse. Forse credeva di potermi amare più di quanto non facesse Zayn; ma anche Niall, ormai, aveva capito. Anche lui sapeva che mai e poi mai avrei cambiato idea.
-When he opens his arms and holds you close tonight, it just won’t feel right, ‘cos I can love you more than this.
When he lays you down I might just die inside, it just don’t feel right, ‘cos I can love you more than this, can love you more than this.
Rimanemmo in silenzio per alcuni secondi, poi io gli posai un bacio leggero sul capo.
-Stupefacente, come mi aspettavo.
Lui voltò il capo per ricambiare il bacio, mentre ancora riecheggiavano le note della sua voce perfetta.
-Non hai pianto, stavolta- constatò.
-Sì, lo so.
Forse anche Niall capì.
Forse anche lui, in quel momento, realizzò che le cose non sarebbero più cambiate. Forse lo comprese appieno quando vide i miei occhi perfettamente asciutti.
Forse capì che ogni volta, all’udire quella canzone, piangevo solamente perché sentivo la voce di Zayn che mi scuoteva dalle fondamenta e mi portava in un luogo irreale in cui nessun’altro avrebbe potuto condurmi.
Forse fu quello il momento in cui anch’io capii davvero cosa significasse amare.
 
 
 

Quando la porta si aprì, io, Niall e Liam stavamo guardando un vecchio film horror, di quelli che piacevano tanto al mio irlandese, accoccolati sul divano.
Mi voltai subito di scatto e vidi rientrare, stanchi ma che come sempre ridevano, i tre amici che mancavano per completare il nostro gruppo.
Quando mi vide, sul volto di Zayn comparve un sorriso, e rimase fermo nel bel mezzo della stanza, il giubbotto ancora in mano che attendeva di essere riposto.
Senza una parola, scavalcai la spalliera del divano di pelle e mi avvicinai a lui, sorridendo a mia volta. Salutai distrattamente Harry e Louis, senza distogliere gli occhi da quelli meravigliosi di Zayn, che mi catturarono e fecero scomparire qualunque altra cosa.
Avevo voglia di baciarlo, eppure non lo feci, e neppure lui avvicinò il viso al mio. Il motivo era per entrambi lo stesso, anche se non potemmo evitare di prenderci per mano e accovacciarci vicini sul bordo del divano, fra gli altri, per una volta tutti insieme.
Per il resto della durata del film, io, Zayn e Harry continuammo a schernire la pessima qualità degli effetti speciali, mentre Liam ridacchiava e Niall cercava di zittirci dall’insultare quello che doveva probabilmente essere uno dei suoi capolavori prediletti. Dopo un po’, però, anche lui cominciò a ridere, e Louis si unì all’animata discussione su quanto potesse sembrare reale il sangue che schizzava ovunque a fiotti, in ogni scena, dalle ferite dei personaggi.
Alla fine, durante i titoli di coda, ci ritrovammo tutti senza fiato per il gran ridere; mi sentii viva. I miei amici mi facevano sentire felice.
Dopo ciò, Harry filò in camera propria, dichiarando di essere stanchissimo a causa di chissà quali avances da parte delle fan. Zayn iniziò a salire le scale, affermando di voler fare una doccia, mentre Liam lo guardava storto borbottando qualcosa che suonava molto come un perplesso: -Quel ragazzo è un maniaco della pulizia.
Zayn lo sentì e rise.
-A te non farebbe male lavarti di tanto in tanto, Payne.
Anche Liam captò la risposta e, come due ragazzini, iniziarono a rincorrersi l’un l’altro fino al piano di sopra, dove li sentii continuare a ridere.
Niall andò a recuperare qualcosa da mangiare in cucina e io rimasi con Louis, a sgranocchiare quei pochi resti di popcorn che il biondo ci aveva lasciato.
-Come mai non sei andato a dormire come Harry?- domandai, appoggiandomi contro la sua spalla.
Louis si diede una scrollata.
-Tra poco vado anch’io, mammina.
Alzai gli occhi al cielo e gli diedi una gomitata.
-Non ci riesci proprio ad esser serio, eh?
Lui ridacchiò.
-Non con facilità, no. Comunque, forse dovresti andare da Mister Innamorato Malik.
-E piantala- sbuffai.
Louis non la smetteva di sogghignare.
-Dico sul serio. Per tutto il pomeriggio, continuava a chiedere quando saremmo tornati a casa e a un certo punto ha perso la pazienza e ha detto che gli mancavi- fece una smorfia – Spero soltanto di non avere lo stesso sguardo perso quando parlo di Eleanor.
Mi sentii arrossire appena e sorrisi con tenerezza.
-Dio, Meg, ce l’hai anche tu quello sguardo!
Mi misi a ridere e abbracciai Louis di slancio, piantandogli un bacio sulla fronte e alzandomi dal divano.
-Ti voglio bene, stupido. Ma adesso me ne vado.
Lui ammiccò con aria eloquente.
-Divertiti.
Lo guardai scandalizzata, ma decisi di non rispondere e sorvolare, per poi iniziare a salire le scale diretta in camera di Zayn.
Mentre camminavo, sentivo i pensieri distendersi nella mia mente, rilassati e, per una volta, perfettamente chiari e definiti.
Niall. Era il mio migliore amico e lo sarebbe stato per sempre; nulla poteva dividerci. E, ne ero certa, stava cercando di accettare gli avvenimenti con tutto il coraggio di cui disponeva. Sapevo che poteva farcela, e non l’avrei lasciato da solo.
Louis. Trovavo incredibile come, di recente, il nostro rapporto si fosse fatto più confidenziale. Era un ragazzo terribilmente buono e, inevitabilmente, riusciva a farmi ridere in qualsiasi occasione.
Liam. Bé, lui era il mio Liam, il mio confidente, con la risposta sempre pronta e quello sguardo acuto e intelligente che sondava il mio. Non avevo idea di come avrei potuto fare senza il suo aiuto.
Harry. Quel ragazzo non sarebbe cambiato mai, e presumibilmente anche per quello non riuscivo a fare a meno di volergli incondizionatamente bene. Assurdo e sorprendente, la persona più sincera e spontanea che potesse esistere.
Zayn.
Sorrisi fra me e me, abbassando la maniglia della sua camera ed entrando nella stanza.
Diedi un’occhiata distratta alla borsa, contenente alcuni miei abiti ed effetti personali, che giaceva sul pavimento, ai piedi del letto, e ascoltai l’acqua della doccia che scrosciava poco lontano sul corpo del mio ragazzo.
Mio.
Mi lasciai cadere sul materasso con un cigolio di molle, inspirando ed espirando lentamente.
Era strano, perché sembrava che, finalmente, avessi raggiunto il mio traguardo: essere felice. Sì, lo ero, e la cosa mi sconvolgeva.
E, indubbiamente, Zayn era una parte fondamentale della mia euforia che, senza di lui, non sarebbe mai esistita.
Cercando di non pensare a quelle riflessioni come follia, iniziai a chiedermi se l’amassi.
Amore: era una parola oscura, per me, una parola troppo seria che, fino ad ora, non avevo conosciuto. Ma ero convinta che il suo significato fosse estremamente compatibile con ciò che c’era fra me e Zayn, con quello che io provavo per lui.
Udii la porta della doccia aprirsi e richiudersi e, dopo alcuni passi lievi sul pavimento, intuii che lui doveva esserne uscito fuori.
Lo immaginai rimirarsi allo specchio, dandosi una sistemata ai capelli neri, e, quasi inconsapevolmente, mi venne da sorridere.
Rimasi lì immobile per alcuni minuti, poi, senza riflettere neppure per un altro secondo, di scatto mi alzai in piedi ed entrai nel bagno, chiudendomi la porta alle spalle.
Zayn rimase, sorpreso, a osservarmi; come immaginavo, era immobile davanti allo specchio, i ciuffi di capelli umidi che gli ricadevano sul viso, con indosso solo un paio di pantaloni chiari.
- Come mai qui?- domandò con un sorriso malizioso.
-Prova a indovinare- ribattei io, ricambiando il sorriso.
Feci alcuni passi verso di lui, osservandolo senza timore, fondendo le iridi nelle sue.
Zayn rimase per un momento a guardarmi, assorto, poi di colpo mi prese il viso fra le grandi mani e lo sollevò verso il suo, dandomi un lungo bacio sulle labbra e provocandomi mille brividi lungo la schiena.
-Non so come ho fatto a resistere senza di te per tutta la giornata- sussurrò contro il mio volto.
-Me lo sto chiedendo anch’io- risposi, cercando di non posare troppo lo sguardo sul suo torace nudo, per non perdere il controllo.
Dopo un secondo, realizzai che non avevo alcun desiderio di rimanere lucida, così cercai di nuovo il contatto con le sue labbra morbide, rubandogli l’aria, desiderando sentire le sue mani su di me, sapere che non mi avrebbe mai abbandonata.
Senza riuscire a trattenermi, gli passai una mano fra i capelli, scompigliandoli ancora di più, e percepii che, baciandomi, sorrideva.
###.
Le sue dita iniziarono ad accarezzarmi piano il collo, bruciando al tocco con la mia pelle ardente, e i nostri corpi aderivano sempre più l’uno contro l’altro.
I nostri respiri erano veloci e incontrollati e, con pensieri arditi e fuori dalla ragione, cominciai ad accarezzargli il petto con le mani, fremendo ogni volta.
Negli occhi di Zayn brillavano incredibili lampi di desiderio, e immediatamente mi sfilò la maglietta, per poi rimanere a guardarmi senza alcun disagio.
Sorrideva apertamente, con quel fascino insopportabile che mi conquistava il cuore.
-Allora sei venuta qui con lo scopo di sedurmi.
Non riuscivo a impedirmi di sorridere, persino quando gli risposi con tono esasperato.
-Non cambi mai- sogghignai, passandogli dolcemente la lingua sulle labbra.
Lui fece specchio al mio sorrisino, anche se di certo con maggiore sensualità, e mi prese in braccio senza preavviso. Io gli strinsi le gambe attorno alla vita, le braccia che gli serravano il corpo, e lui con un solo gesto mi sganciò il reggiseno e me ne liberò.
-Ti preferisco senza.
Senza lasciarmi il tempo di rispondere, prese a baciarmi con passione e a mordermi leggermente, mentre io gli affondavo le unghie nella schiena, non riuscendo a nascondere la voglia.
Avvinghiata a lui, finii addossata contro il muro, ma la posizione precaria non fece altro che rendere la situazione ancora più desiderabile.
Cercai le sue labbra, i nostri respiri affannosi l’uno nell’altro, stringendolo forte a me.
-Mi fai impazzire- mi mormorò all’orecchio, accarezzandomi la schiena con la punta delle dita.
Senza mai lasciarmi, Zayn uscì velocemente fuori di lì, incespicando in direzione del letto, sul quale io inevitabilmente finii, sovrastata dalla sua figura.
Ribaltai la posizione, mettendomi a cavalcioni su di lui e iniziando a baciarlo ovunque, mentre le sue mani mi sfioravano con evidente desiderio.
Iniziò ad armeggiare con la cerniera dei miei jeans, ma io fui più rapida e li tolsi senza difficoltà. Slacciatagli la cintura, lo aiutai a liberarsi dei suoi pantaloni, la vista ormai accecata dalla bramosia.
Zayn si puntellò sui gomiti e, come avevo fatto io prima, mi ribaltò e si mise sopra di me, le labbra curvate in un sorriso.
Senza parole, quasi con incredulità, sorrisi anch’io, con un po’ di ritrosia.
Si chinò di nuovo su di me, baciandomi e inarcando la schiena e io, dopo avergli saggiato i muscoli con le dita, iniziai a tormentare l’elastico dei suoi boxer, convincendolo a toglierli, non riuscendo a staccare gli occhi dai suoi.
Come la prima volta, solo che adesso i nostri corpi si erano già uniti, vedevo quegli occhi meravigliosi leggermi dentro e sentivo le sue mani morbide toccarmi.
- Zayn.
Non so perché lo chiamai, ma avevo bisogno di sentire la mia voce per accertarmi di essere ancora in me.
- Meg, Meg, Meg.
Si lasciò scivolare il mio nome sulla lingua tre volte, prima di baciarmi di nuovo. Con dolcezza, mi accarezzò l’interno delle cosce, risalendo lentamente fino a in mezzo alle gambe, strofinandosi contro di me.
Non riuscii a controllarmi e aprii le gambe come a concedergli l’accesso, rabbrividendo e stringendogli forte le spalle. Non ero capace di aspettare ancora e, a giudicare dalla sua espressione, neppure lui.
Quando entrò dentro di me, inspirai bruscamente per la sorpresa, ma dopo alcuni secondi non riuscii a frenare un mugolio di piacere.
Muovendosi dentro il mio corpo, lasciando che sentissi la nostra unione senza freni, Zayn mi stringeva forte tra le braccia, aumentando la forza delle spinte, mentre io cozzavo contro le coperte e la voglia di raggiungere l’apice del piacere sembrava uccidermi.
Avevo un desiderio inestinguibile di lui che mi sconcertava.
Mi sfuggì un gemito di piacere, che smorzai subito per paura che gli altri potessero udirci, e Zayn si fermò per un secondo, il capo piegato di lato, i capelli intrisi di sudore, gli occhi nei miei.
Divorata dalla passione, mi strinsi con più forza a lui, chiedendogli di non fermarsi mai.
Zayn non mutò espressione e, dopo quel momento impercettibile, riprese a muoversi fino a che, stremati e affamati l’uno dell’altra, non raggiungemmo l’orgasmo.
Lui non uscì subito da me, ma lasciò che il nostro legame s’irradiasse tra i nostri corpi, mentre mi dava baci leggeri sul collo e l’incavo della gola.
Quando si scostò, sciogliendo il filo che ci univa, mi strinse la vita con un braccio per non perdere il contatto.
###.
Senza dire una parola, ci rannicchiammo vicini e io mi accoccolai contro il suo corpo, sorridendo. Anche Zayn sorrideva, e mi diede un bacio sulle labbra, accarezzandomi lungo tutta la schiena e soffermandosi sulla spina dorsale.
Mi abbracciò con tenerezza e io nascosi il viso tra il suo collo e la spalla, baciandogli delicatamente la pelle, facendo scorrere le mani sul suo torace, a volte tentata di scendere troppo in basso.
Rimanemmo svegli l’uno nelle braccia dell’altra forse per alcune ore, sotto la luce tremolante delle stelle, poi, in un momento imprecisato, caddi nel sonno, sempre al sicuro tra le braccia di Zayn.
 

 
 
 
 






Angolo autrice:
 

aloha!
Sorpresi di vedermi qui così presto, eh? :3 bé, diciamo che sono tornata ad aggiornare in modo piuttosto regolare. Yeah!

Grazie mille per le 22 recensioni allo scorso capitolo:
non mi aspettavo che, dopo così tanto tempo, ci fossero ancora tutte queste persone che seguono la mia storia, e invece… siete meravigliosi *o*
ma passiamo a questo capitolo u.u
finalmente abbiamo avuto una scena dedicata al nostro Niall,
evviva *^* ammetto che, ogni volta che leggo quel pezzo,
mi viene un po’ un groppo in gola.
Lo so, sono stupida e mi commuovo per nulla, ma che posso farci? D:
vabbé, la canzone che canta è ovviamente More than this. ommioddioquantolaamo *u*
poi ci voleva un Direction-moment (?), e anche una particina per Lou.
Dhjgsdfddsjkdsh, adoro anche lui.
Aaah, avrete notato che ho deciso di inserire questi cosi qua: #, che non si chiamano asterischi, ma per adesso non mi viene in mente il nome LOL

Cancelletto! È un cancelletto! giusto? c’:
ok, lasciando perdere la mia monumentale idiozia,
ho fatto la scelta di inserirli perché credo che ognuno abbia la propria sensibilità ed essa debba essere rispettata (: ci tengo a (ri)precisare che la storia è a rating arancione, e le scene non sono dunque troppo spinte,
ma penso sia più corretto così nei confronti di tutti.
Ma non abituatevi tanto a tutte queste scene erotiche, eh,
perché ve le farò addisiare :PP #dialettotime
la canzone del titolo è dei The pains of being pure at heart (un nome più sfigato no, eh? ahahahah, tesori :’D), ascoltatela, è figa v.v
ora che ci penso, ero di malumore, ma ho letto un capitolo della storia di extraordinharry e mi è tornato il sorriso c:
checosadolciosa.

Mi lasciate una recensione? anche piccina piccina u.u ci terrei tanto!
Anticipazioni:
nel prossimo capitolo sarà mooolto presente Harry <3,
ovviamente mister sonofigoMalik
e si comincerà a intravedere qualcosa su ciò che Meg nasconde.
Nasconde veramente qualcosa, secondo voi?

Lo scoprirete :’)
Grazie di tutto, vi adoro!
 
xx, firelight.

 

ps. questa è la storia a quattro mani che scrivo con Electricdiorama (Zouis): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1041550&i=1
qui c’è la mia OS (Larry): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1065727&i=1
spero darete un’occhiata a entrambe c:
inoltre, qui trovate il mio twitter:
https://twitter.com/#!/firelight34
e la mia pagina FB: http://www.facebook.com/pages/Flox/228917877147817
 
 
un’ultima cosa che ci terrei a dire:
un abbraccio e tutta la mia solidarietà alle persone colpite dal terremoto
e a coloro che vivono nella paura di un nuovo sisma
e nella devastazione che è stata provocata.
Siamo tutti con voi!

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Capitolo 21
*** Capitolo 20- Unbreakable. ***


Capitolo 20.

 
 
 











-Ti rendi conto dell’onore che puoi avere? Stai andando a fare compere con Harry Styles!
Alzai gli occhi al cielo, ridacchiando sotto i baffi.
-Piantala di fare il cretino, Hazza, e vieni con me, prima che quel gruppo di ragazze ci assalti.
Harry si guardò intorno con aria leggermente preoccupata, facendo scattare gli occhi verdissimi a destra e a sinistra, poi capì che la mia era solo una battuta e sbuffò.
-Seriamente, Meg, avresti potuto portarti dietro Louis: lui sì che ne capisce qualcosa, di vestiti.
Scossi il capo e lo presi sottobraccio.
-Aveva delle commissioni da fare.
-Perciò sono la tua seconda scelta?- esclamò lui in tono sconvolto.
Mi misi a ridere e gli stampai un bacio sulla guancia.
-Afferri in fretta, complimenti.
Harry mise su un’aria offesa e io, ridacchiando divertita, lo trascinai con me dentro a uno dei negozi.
-Cosa c’è, devi farti bella per Zayn?- mi stuzzicò, guardandomi rovistare fra gli scaffali.
Lo guardai male.
-Che cosa c’entra, scusa?
Lui sogghignò.
-Dubito che tu stia guardando quella maglia dalla scollatura improponibile solo perché la trovi carina, no?
Posai subito la maglietta, borbottando tra me e me.
-Non sei d’aiuto- feci presente, incrociando le braccia sul petto.
Harry ammiccò e sorrise.
-E dai, Meg, stavo solo scherzando.
Non riuscii a resistere e sorrisi a mia volta.
-Lo so, è che mi hai smascherata.
Alla mia sincera confessione, il mio amico si mise a ridere, facendo allargare il mio sorriso grazie a quel suono cristallino e spontaneo.
-Ecco, l’avevo detto- affermò, soddisfatto di sé – Non puoi farci nulla, capisco proprio tutto delle ragazze.
-Sì, come no- ironizzai, mentre lui mi prendeva per mano e mi conduceva attraverso il negozio – A proposito, Harry, come va?
Lui si fermò a guardarmi, perplesso.
-In che senso?
-Non lo so- alzai le spalle – O prima o poi dovrai metterti la testa a posto, no?
Si esibì in uno dei suoi sorrisi stupefacenti e allargò le braccia.
-Non è ancora nata la ragazza capace di farmi cambiare, mia cara Meg. Non ci spererei più di tanto.
Uscimmo fuori, in strada e andammo a sederci su una panchina sotto un vecchio albero sempreverde. Io appoggiai il viso contro la sua spalla e gettai un’occhiata di traverso a Harry, cercando i suoi occhi.
-Parlo sul serio- dissi, dubbiosa e decisa insieme – Non pensi che dovresti darti una regolata?
Lui increspò le labbra e si guardò intorno, pensieroso.
-Non tutti siamo innamorati mancati- rispose, con una certa freddezza.
Rimasi stupita da quell’atteggiamento.
-Ehi, Harry – gli passai una mano fra i riccioli castani e lui si voltò a guardarmi – Non volevo essere invadente.
-Tranquilla– abbozzò un sorriso – Credo che il problema sia il fatto che…- prese un lungo respiro – hai ragione, e non voglio accettarlo. In parte sono quel che sono, e mi va bene, ma in parte dovrei anche riordinare le mie priorità.
-Bé, riconoscerlo è il primo passo, no?
-Forse. Ma questo non significa necessariamente che sono intenzionato a cambiare le cose. Non preoccuparti per me.
Mi diede un lieve bacio sui capelli, stringendomi in un abbraccio, e io mi appoggiai contro il suo petto, il volto contro la sua camicia.
-Voglio solo vederti felice, d’accordo?- mormorai – Non importa come, basta che tu stia bene. Fa star bene anche me, piccolo Styles.
-Grazie, piccola Dickinson – sorrise e mi strinse più forte – Ti voglio bene.
-Anche io, davvero. Cerca di non combinare troppi casini.
Harry rise e ammiccò.
-Mi conosci, baby.
Alzai gli occhi al cielo, dandogli un buffetto sul viso.
-Non cambierai mai?
Lui chinò il capo su di me, regalandomi la visione perfetta delle sue iridi brillanti.
-Spero soltanto che il vero me stesso non mi abbandoni- rispose, insolitamente serio.
Io mi allungai per dargli un piccolo bacio sulla punta del naso, e Harry scoppiò a ridere, contagiando anche me.
Mi sentivo bene, nel suo abbraccio morbido, profumato e fraterno. Sapevo di poter contare su di lui e, inaspettatamente, sapevo anche che Harry si fidava di me.
-Bé, che ti va di fare?- mi domandò lui dopo un po’.
Scrollai le spalle.
-Non ne ho idea. Sono quasi le otto di sera.
-Cinema?- propose, con un sorriso.
-A patto che io non diventi vittima della tua insana passione per le romanticherie.
Proruppe in una risata, gli occhi che s’illuminavano.
-Tranquilla. C’è in programmazione un bel film drammatico, che ne dici?
-Mmm, ma allora mi conosci, Styles! – gli arruffai i capelli – Vada per il film strappalacrime. Prepara i fazzoletti.
-Sì, so che per queste cose hai la lacrimuccia facile.
Alzai gli occhi al cielo.
-Dicevo per te, mio caro.
 
 
 

Posai il bicchiere ormai vuoto sul banco tirato a lucido, tentando di trattenere le risate.
-Tu non sei una persona normale- dissi a Harry, in un tono fra il divertito e l’accusatorio.
Lui allargò le braccia, vuotando a sua  volta il bicchiere.
-Non è stata colpa mia. La festa è degenerata e…
-E hai dato fuoco alla casa?
-Effettivamente messa così non suona bene– rise – Ma non è stata colpa mia.
-Ma certo- gli diedi una gomitata – Come no.
Lui scosse il capo, lanciò una banconota al barman e, prima che io potessi protestare in qualche modo, mi prese sottobraccio e ci alzammo dagli sgabelli, barcollando appena.
-Prendiamo un taxi– consigliai io, fermandomi sul ciglio della strada e cercando una macchia gialla nel traffico notturno di Londra.
-Io sono Harry Styles, pretendo il mio taxi, adesso!
Al tono da falso snob di Harry, non potei evitare di scoppiare a ridere un’altra volta. Era così, con lui: si stava sempre col sorriso sulle labbra, ed era una cosa che adoravo incondizionatamente.
Un amico così era come una piccola pillola di felicità.
Mi aggrappai al suo braccio, premendo il viso contro la giacca nera di Harry, sentendomi bene. In pace.
Finalmente, alcuni minuti dopo, fermammo un taxi e salimmo a bordo. Mentre il tassista si dirigeva verso quello che ormai era anche il mio hotel, dato che ci passavo quasi tutto il mio tempo, io e Harry ci accoccolammo in un angolo, sfiniti e abbracciati.
L’alcol mi aveva intorpidita e la vicinanza del mio amico mi dava un’istantanea tranquillità. Ricordai, vagamente, di aver lasciato il cellulare a casa e di non avere idea se Zayn mi avesse cercata, ma ero troppo stanca per preoccuparmene veramente.
Dopo quello che mi parve un tempo infinitamente breve, il taxi si fermò, Harry insistette per pagare la corsa e scendemmo in strada, diretti al piano di sopra dell’albergo.
Quando Harry, aperta la porta, si trascinò nella sala d’ingresso, io venni subito colta dall’odore di tabacco e, con lo sguardo, cercai la presenza di Zayn.
Lui era disteso sul divano, a torso nudo, con la sigaretta che pendeva dalle labbra carnose e perfettamente disegnate. I lineamenti impeccabili erano illuminati dalla luce lieve delle lampade, i capelli brillavano appena, e gli occhi avevano acquisito sfumature impensabili.
Qualcosa mi si contorse nello stomaco e, senza rendermene conto, rimasi immobile a fissarlo per parecchi secondi, tanto che quando mi riscossi Harry era già salito al piano superiore.
- Uscite alle cinque per un caffè e tornate alle tre della notte– abbozzò una risata, spegnendo la sigaretta contro il posacenere – Vi aspettavo prima.
Io mi sfilai la giacca, abbandonandola sulla sedia, e mi diressi verso di lui, sedendomi al suo fianco.
-Abbiamo perso la cognizione del tempo– ammisi, senza riuscire a distogliere lo sguardo dal suo viso.
Zayn fece un cenno impercettibile, poi allungò una mano e la pose dietro al mio collo, giocando con i miei capelli.
Solo in quel momento, anche attraverso la nebbia confusa dell’alcol, mi resi conto di quanto mi fosse mancato. Una nostalgia struggente che mi aveva torturato il cuore ma io, ignara, non le avevo dato attenzione.
In quell’istante, mi sentii completa. Avvertivo il calore della pelle di Zayn vicino a me e, perdendomi nelle sue iridi senza fondo, riuscivo a sentirmi al sicuro.
- Sono felice di essere qui- ammisi, quasi senza accorgermene.
Lui abbozzò un sorriso, che mi fece tremare il cuore.
-Non potrei essere più d’accordo.
Avevo gli occhi immersi nei suoi, e l’unica cosa alla quale permisi di interrompere il contatto visivo, fu il tocco innamorato delle labbra di Zayn che s’infrangevano contro le mie.
Non appena avvertii il suo sapore sulla punta della lingua, la stanchezza della giornata passò in secondo piano e mi sentii completamente rapita da quel contatto.
Dopo alcuni secondi, però, lui si staccò da me e rise piano.
-Hai bevuto, vero?
-Sì- confermai, ridendo a mia volta – Da’ la colpa al tuo amico ricciolino.
- Vodka –commentò, avvicinandosi di nuovo al mio viso e passandomi lentamente la lingua sulle labbra. Venni scossa da un brivido – Mmm, non male.
Cercai di sorridere, per non far notare quanto fossi assuefatta da lui, ma non ci riuscii. A tastoni, afferrai la sua mano fra i cuscini del divano e la strinsi forte, aggrappandomi alla mia unica ancora di salvezza.
- Andiamo di sopra– dissi, a voce bassa.
Zayn si alzò in piedi in sincrono con me e mi cinse le spalle con un braccio, per poi posarmi un lieve bacio sul capo. Senza mai staccarci, salimmo goffamente le scale, non volendo separarci l’uno dall’altra.
Non appena entrammo in camera di Zayn, notai che sulla parte destra del letto, dove ero solita dormire io, era appoggiato un libro dalla copertina sconosciuta.
Quando mi avvicinai e ne lessi il titolo, mi voltai verso di lui con gli occhi spalancati, il cuore che batteva inspiegabilmente più veloce.
- Zayn– riuscii solo a dire, quasi balbettando.
Lui mi sorrise, abbagliandomi.
- Sillabe di seta, di Emily Dickinson– recitò – Ho notato che è l’unica delle sue raccolte che ti manca.
Incredula, stringendo il libro fra le dita tremanti, lo abbracciai allacciandomi al suo collo, dandogli un bacio lieve nell’incavo del collo.
-Grazie mille, davvero. È bellissimo.
-Sto imparando a conoscerti- bisbigliò, sfiorandomi i capelli con le labbra – So che, per te, un libro vale più di qualunque altra cosa.
-Sei tu che per me vali più di qualunque altra cosa, Zayn –non appena mi resi conto di ciò che avevo appena detto, spaventata, cercai di indietreggiare – Non avrei dovuto dirlo. Intendo…
- Shh, piccola –mi sussurrò – Stai tranquilla. Io sono qui con te, e non me ne andrò per nessun motivo, d’accordo?
Alzai il viso, fino a incontrare i suoi occhi, profondamente stupita.
Ma certo. Era logico che Zayn avesse capito che nascondevo qualcosa, che c’era qualcosa celato dietro tutte le mie stranezze.
-Giuralo.                 
- Lo giuro. Credimi. Voglio solamente te, Meg, sia luce che ombra.
Annuii convulsamente, stringendomi al suo petto e inspirando il profumo persistente e incredibilmente gradevole di Zayn.
Alcuni minuti dopo ci separammo; avevo le braccia indolenzite, ma avrei voluto non dovere lasciare mai il suo corpo che mi teneva legata alla realtà.
Rimasi per un altro po’ a disegnare con la punta delle dita il contorno dei suoi muscoli, silenziosa sotto la luce della luna che s’infiltrava tra le tapparelle, in piedi in un’atmosfera sconosciuta.
Poco dopo, mi infilai una sua vecchia felpa, Zayn indossò una maglia e ci accucciammo insieme sotto le coperte, serrati l’uno all’altra.
Stranita, constatai che, seppure avessi timore di un passato che poteva tornare a carpirmi, adesso non avvertivo più la disperazione che mi aveva contraddistinta in quegli anni.
E, innegabilmente, era stato Zayn a darmi quella nuova forza di reggermi in piedi. Di certo neppure se ne rendeva conto, ma con la sua sola, costante presenza, era capace di impedirmi di scivolare nel buio.
Finché lui fosse rimasto con me, non avevo paura di cadere di nuovo.
-Grazie di tutto- mormorai, mentre le sue mani mi accarezzavano tranquille il collo.
-Affronteremo il mondo insieme, piccola, non importa quel che accadrà.
 
 
 
Lampi di luce, in un gelido inferno bruciante.
Indosso al collo una sciarpa dal complesso intreccio di momenti, le mie dita giocherellano con polverosi brandelli di paura, prendo un accendino d’apatia e accendo la mia quotidiana sigaretta di rassegnazione.
Sogni e incubi mi sorprendono ogni notte; e mi cattura la morte, ma è la vita che io temo di più. Una vita che ogni mattina ricomincia, un ciclo infinito dalla sadica monotonia, un mare insieme piatto e troppo turbinoso, con fragili barche di carta e insicurezze che navigano dubbiose tra le onde.
Il tintinnio del metallo è sempre più vicino, s’avvicina lo sfrigolare del fuoco, lo sfrigolare del cuore, lo sfrigolare dell’anima in pena che si accartoccia su se stessa e getta acute e lancinanti grida di sofferenza verso un baratro di spettri che non possono né vogliono udirla.
Il silenzio risuona debole, risuona lento e si miscela con ricordi indelebili di effimeri secondi. Con esso risuona la mia paura, la mia anima debole quanto la sua melodia, il gelo d’inverno sceso sul mio raccolto, un sole invisibile e inesistente che è imploso.
S’incrina.
Si strappa.
Si lacera.
È la fine.
 
 
Mi svegliai di soprassalto, la fronte imperlata di goccioline di sudore, lo sguardo vitreo, tremante. Mi tirai a sedere, guardandomi spaesata intorno.
Non appena sentii giungere a me il profumo familiare di Zayn, che si era appena svegliato a causa del mio movimento brusco, i battiti concitati del mio cuore iniziarono a calmarsi.
Vidi i suoi occhi morbidi scrutarmi incerti, ma gli feci un piccolo cenno per tranquillizzarlo.
Stavo bene. Andava tutto bene.
Dovevo solo continuare a soffocare il passato, e le cose si sarebbero risolte.
Uscii fuori dal letto, camminando a piedi scalzi fino a raggiungere la scrivania, sulla quale avevo posato la raccolta di poesie. Quando l’ebbi in mano, tornai indietro fra le lenzuola calde, dove Zayn mi attendeva.
Mi avvolse con le braccia e, mentre sfogliavo le prime pagine, vidi i suoi occhi seguire attenti ogni mio movimento.
Ad un certo punto, mi fermai ad osservare assorta le parole di una poesia e lui, dolcemente, mi venne incontro leggendola con la sua voce roca.

If recollecting were forgetting,
Then I remember not;
And if forgetting, recollecting,
How near I had forgot!

Io non dissi nulla, ma semplicemente lasciai che quelle parole raggiungessero i miei pensieri e si intrecciassero ad essi, mentre tentavo di resistere alla burrasca che minacciava di travolgermi.
Tuttavia, per l’ennesima volta, Zayn mi strinse a sé, e la paura scomparve come la notte che si dilegua all’aurora.
 
 
 
 
 
*Se memoria fosse oblio,
allora non ricorderei.
E oblio memoria,
quanto avrei dimenticato!

 
 
 
 











Angolo autrice:
 
vi prego di perdonarmi! çwç
sono passate quasi 4 settimane dal mio ultimo aggiornamento…
ma ho deciso di cambiare registro u.u
ora la scuola è finita e, adesso che mi sono messa in pari con l’altra mia ff e le one shot, sto lavorando anche su questa storia c:
certo, non posso non notare che le recensioni diminuiscono visibilmente,
ma
ringrazio comunque molto i 17 che mi hanno dato il loro parere.
Allora, all’inizio qui abbiamo la nostra bella scena Harry-Meg.
Aw, li amo *o* cioè, mi piace come sta venendo su il piccolo Hazza (LOL), perché ha una personalità piuttosto realistica. Spero non sia solo mia impressione c’:
il capitolo poi è diventato un po’ angst, forse, verso la fine.
Insomma, Zayn non ha intenzione di starsene con le mani in mano,
e vuole aiutare la sua ragazza ad uscire dal suo tunnel.
Ma di cosa si tratta?
Tra parentesi, nelle mie storie ci sono sempre riferimenti a Emily Dickinson,
è una poetessa che adoro con tutta me stessa.
Ho sempre uno dei suoi libri in borsa, ed è la mia ispirazione.
Quella citata è una parte di una delle mie poesie preferite c:
la canzone che da’ il titolo è dei Fireflight (che, togliendo una f, è diventato il mio nick  u.u), ed è purtroppo poco conosciuta, ma splendida.

Mi lasciate una recensione?
È l’unica cosa che può spronarmi a scrivere…
Anche una di poche parole, così, per farmi sorridere c:
scusate se non sono al massimo del buonumore, ma è un periodaccio.
Anticipazioni:
il prossimo capitolo sarà una vera e propria bomba, ragazzi v.v
Meg non può sfuggire al suo passato per sempre…
Ma non vi dico altro!
Spero mi darete un parere, a presto <3
 
firelight_

 


ps. qualcosa che potrebbe interessarvi:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1041550&i=1 Zouis che sto scrivendo con electric diorama: date un’occhiata? **
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1065727&i=1one shot Larry (rossa);
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1098523&i=1 one shot LiLo (rossa);
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1116024&i=1 one shot Larry (verde);
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alla prossima c:

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Capitolo 22
*** Capitolo 21- Torn. ***


Capitolo 21.

 
 
 










-Oddio, moriremo! Ho solo diciotto anni, diamine!
Louis, accanto a me, scoppiò a ridere e diede una potente accelerata alla moto che, con me sul sedile posteriore, stava guidando.
-Stai tranquilla!- mi gridò, divertito.
-Mi avrai sulla coscienza- fu la mia risposta.
Fece un’altra risata, ignorandomi.
Non avevo mai avuto una particolare predilezione per le moto da corsa o le macchine sportive, al contrario di Louis e Harry. Mi piacevano, avevano delle linee innegabilmente belle, ma avevo sempre preferito lasciare che fossero le mie stesse gambe a portarmi da una parte all’altra della città.
-Dove stiamo andando?
Alzai la voce, per sovrastare il rombo del motore, stringendo più forte le braccia attorno al corpo di Louis.
Lui svoltò un angolo, senza curarsi del semaforo rosso, e io lo colpii su una spalla.
-Diavolo, Lou, vuoi che la polizia ci fermi?
-Non lo faranno- rispose, divertito e sicuro di sé.
Alzai gli occhi al cielo.
-Allora?
-Lo vedrai- fu la risposta.
Arresa, appoggiai il viso contro la sua schiena, frustata dal vento forte di Londra. Non mi restava che aspettare.
Alcuni minuti dopo, Louis fermò il veicolo nei pressi di un quartiere modesto e impolverato, battuto dal sole.
Scesi dalla moto, lanciandogli il casco e guardandomi intorno perplessa.
-Come mai siamo qui?
Lui sfoderò un sorriso bianco e affilato, chinandosi a tirare fuori qualcosa da una borsa di tela nera.
Estrasse uno skateboard nuovo di zecca, con le ruote ancora lisce e lucenti, e io inarcai le sopracciglia, perplessa.
-Io non so andare sullo skate- obiettai.
Louis sorrise.
-Neppure io, ovviamente.
Sbuffai una mezza risata.
-E allora che ci facciamo?
-Impariamo- rispose lui serio, agganciando la catena di metallo alla ruota posteriore della Ducati e, con lo skateboard sottobraccio, dirigendosi verso una strada.
Io, esasperata, aumentai il passo e gli andai dietro.
-Sai che sei completamente privo di logica, vero?
Lui si voltò per strizzarmi l’occhio.
-Lo so, e mi piace da matti.
Non riuscii a evitare di ridere e gli diedi un abbraccio, mentre lui mi circondava la vita con un braccio.
-Ripetimi perché mi sono lasciata convincere ad uscire con te, Louis.
Finse di pensarci qualche secondo, arricciando le labbra.
-Mi annoiavo a morte e tu avevi voglia di farmi compagnia.
-Mmm. Pessima decisione, a dire il vero.
Mi fece una linguaccia.
-Grazie tante! Non sono così irresponsabile, suvvia.
Gli lanciai un’occhiata scettica.
-No?
Louis si strinse nelle spalle, sorridendo.
-Oh, zitta e vieni con me, Meg.
Ridacchiai e, non molto tempo dopo, ci fermammo di fronte a una rampa da skate, dove solo alcuni adolescenti si esercitavano, senza dire una parola.
Io e Louis non saremmo potuti essere più fuori luogo, ma siccome la cosa non sembrava metterlo in difficoltà decisi di non farci caso.
Lui si tirò su le maniche della maglia a righe blu e arancio, pose lo skate a terra e lo rimirò qualche secondo con aria assorta.
Intanto, io osservavo di sottecchi le mosse dei ragazzi, per provare a imitarli.
-Cadrò col culo a terra dopo i primi due secondi- affermai.
Louis sogghignò.
-E se fosse stato proprio questo il mio obiettivo?
Gli diedi uno spintone.
-Come sei simpatico, Tomlinson.
Lui si passò una mano fra i capelli e poi, con scarso equilibrio, salì in piedi sulla tavola, guardandosi spaesato intorno.
Risi.
-Dovresti cercare di muoverti, sai?
Louis, dubbioso, si diede una spinta leggera con un piede, impolverando appena le sue consuete Toms.
Un ragazzo ci lanciò uno sguardo sbigottito, facendomi ridere sotto i baffi. Dovevamo sembrare due incapaci.
Il mio amico, ringalluzzito dall’essere riuscito a rimanere in equilibrio per più di qualche secondo, si diede una spinta poderosa, facendo scattare lo skate sotto i suoi piedi e, inevitabilmente, barcollando per poi finire a terra.
A quel punto, scoppiai in una fragorosa risata, tenendomi le mani sullo stomaco.
Louis mi lanciò un’occhiataccia, ma i suoi occhi blu brillavano di divertimento.
-Non fa ridere- commentò, tirandosi a sedere –Così mi si rovina il culo.
-Questo sì che sarebbe un sacrilegio- risposi, ilare, aiutandolo a rialzarsi.
Il traditore, anziché appigliarsi a me per tirarsi in piedi, mi agguantò la mano e mi fece ruzzolare a terra vicino a sé.
-Come osi?
In un gesto repentino, tirai fuori la borraccia d’acqua che stava nella mia borsa e, togliendo il tappo, non esitai a versargliene parte addosso, bagnandogli i capelli castani e la maglietta.
Louis boccheggiava.
-Non me l’aspettavo- ammise, sputacchiando e facendomi ridere ancora più forte.
-Aspettati di tutto dalla sottoscritta- ammiccai.
-Ah, sì?
Louis, velocissimo, mi sfilò la bottiglia dalle mani, schizzandomi in faccia e sul vestito blu che lui stesso mi aveva convinto a comprare.
-Ehi!- esclamai, cercando di riprendere la mia unica arma, senza successo.
Ormai tutti dovevano essersi messi a fissarci, ma a dire la verità non mi importava più di tanto, e potevo esser certa che era lo stesso per Louis. Lui era sempre se stesso, in qualsiasi occasione, ed era una cosa che trovavo ammirevole.
Mise la borraccia fuori dalla mia portata, puntando gli occhi nei miei.
-Propongo una tregua- trattò.
Sospirai.
-Va bene.
Lui, con gesti misurati, mi tese nuovamente la borraccia e io, dopo un attimo di calma, la afferrai e terminai di versare il suo contenuto addosso a Louis.
-Sapevo di non potermi fidare di te!- borbottò lui, scrollandosi di dosso i capelli.
Gli feci una linguaccia.
-Ingenuo- lo accusai, con un sorriso.
-Serpe- ribatté, facendomi specchio.
Feci una pausa, osservando il cielo sopra le nostre teste.
-Penso che lo skateboard non faccia per noi.
Alzò le spalle.
-Lo credo anch’io.
Ci alzammo in piedi, zuppi da capo a piedi e coi vestiti sporchi, poi Louis gridò un saluto del tutto inopportuno agli skater che ci stavano fissando e, sghignazzando, tornammo sui nostri passi.
Lui, tolta la catena, saltò a cavallo della modo, schioccandomi un bacio sulla guancia.
-Lo sai che sei uno stupido?
-E tu lo sai che ti voglio bene?
 
 
 

Mi stiracchiai sulla poltrona, schiacciando pigramente il tasto play sul mio vecchio i-pod azzurro e lasciando che la musica mi riempisse dolcemente le orecchie.
Harry, Louis e Zayn erano fuori casa, in giro per comprare qualche nuovo cd di musica, e io ero accoccolata sul divano in compagnia di Niall.
Lui rubò una delle mie cuffiette, iniziando a canticchiare all’unisono con me e facendomi pensare per l’ennesima volta a quanto adorassi la sua splendida voce.
Gli allacciai le braccia al collo, appoggiando il viso contro la sua gola bianchissima. Lo vidi sorridere.
Sentii squillare il telefono, pur attraverso la voce della cantante, e udii anche che Liam andava a rispondere.
-Sì?- disse, dalla stanza accanto. Attese alcuni di secondi – Un attimo soltanto.
Si affacciò alla porta del salotto e io, certa che fosse per Niall, dato che Zayn, Eleanor o altre mie conoscenze mi avrebbero chiamata al cellulare, mi ripresi la cuffietta.
- Meg?- chiamò Liam, mordicchiandosi un labbro.
Gli lanciai un’occhiata.
-Cosa c’è?
-Al telefono, è per te. È tua madre.
Mi immobilizzai e, tutto d’un tratto, iniziai a sudare freddo. Vicino a me, Niall mi posò una mano sulla spalla, guardandomi con una sorta di espressione spaurita.
Annuii meccanicamente, alzandomi in piedi come un automa e dirigendomi a passi rigidi verso la cucina, dove la cornetta del telefono era appoggiata al mobile di acciaio.
Rimasi a guardarla per una manciata di secondi, durante i quali una miriade di pensieri mi sconvolse la mente, poi me la portai all’orecchio.
-Pronto?
- Megan, sei davvero tu?
Deglutii. Sì, riconoscevo la sua voce: era mia madre.
-Cosa vuoi?
Si udì un sospiro, poi lei parlò.
-Avrei solo voluto sentirti, piccola mia. Non puoi continuare a far finta di non avere una famiglia.
-Ho una famiglia, difatti- ribattei, tagliente –Formata dai ragazzi con i quali vivo.
-Non dire così.
-E come dovrei dire, altrimenti?-sbottai.
In quello stesso momento, sentii che la porta principale si apriva e intuii che quei tre dovevano aver fatto ritorno.
Merda.
-Sai che io e tuo padre ti vogliamo bene, Megan.
-Non l’avete mai dimostrato, mi pare- la mia voce era gelida – Avresti dovuto pensarci prima, mamma. Adesso è troppo tardi.
-Ho sentito che hai un fidanzato- cambiò discorso lei – Zayn Malik, non è vero?
-Ciò che faccio non è affar tuo- sibilai.
- Meg?
In quel preciso momento, Zayn fece il suo ingresso nella cucina, guardandomi perplesso. Io cominciai a diventare nervosa.
-C’è qualcuno con te, Megan?- domandò mia madre –Ti prego, posso parlare con il tuo ragazzo? Mi farebbe piacere conoscerlo.
-No- tagliai corto- Ti ho già detto di star fuori dalla mia vita. Hai perso il treno. Non voglio più sentirti.
-No… - bisbigliò – So che ho sbagliato, ma…-
-Hai sbagliato?- ripetei, sprezzante –Mi avete dato il colpo di grazia quando stavo già andando in pezzi. Distruggermi l’anima per te è stato solo uno dei tuoi tanti errori, vero?
-Mi dispiace- sussurrò.
-Non serve più, ora; non me ne faccio nulla delle tue scuse- senza che me ne accorgessi, i miei occhi avevano preso a bruciare –Spero che i sensi di colpa vi divorino entrambi. Addio.
Con quelle parole, misi giù, asciugandomi innervosita una lacrima che era sfuggita alla trappola delle mie ciglia, e sporcandomi il dorso della mano di mascara.
Zayn mi si avvicinò lentamente, ma io non riuscivo a guardarlo in faccia.
-Stai bene?- chiese, a voce bassa.
Io annuii solamente.
-Tutto a posto, non preoccuparti.
Lui si appoggiò al bancone.
-Chi era al telefono?
-Nessuno- mi affrettai a rispondere – Nessuno.
- Meg, per piacere- mi prese il viso fra le mani, costringendomi a guardarlo in faccia. Quando incontrai i suoi occhi, mi sentii improvvisamente senza difese –Che cosa sta succedendo?
-Nulla, Zayn – mormorai –Davvero.
-So che non è così- mi contraddisse –So che c’è qualcosa che non va. Vorrei solo che me ne parlassi.
-Non voglio parlartene!- sbottai, divincolandomi e facendo un passo indietro.
Al vedere il suo sguardo ferito, il mio cuore sprofondò.
-D’accordo.
-Non… Zayn…
Non sapevo cosa dire: avevo un macigno nel petto.
-Lascia stare, Meg. Non è molto difficile capire che, evidentemente, non ti fidi di me quanto io mi fido di te. Me ne farò una ragione.
Il suo tono era freddo, freddo e impassibile, e mi ferì.
-Tu non puoi capire!- esclamai, disperata.
-Spiegamelo, allora- sbottò lui, spazientito.
-Non posso!- la mia voce diventava sempre più acuta –Vorrei, vorrei tanto farlo, ma non posso. Sarebbe assurdo e folle, non da me. Vorrei soltanto che tu mi stessi accanto.
-Come posso farlo, se continui a fuggire? Non puoi giocare con gli altri, Meg. Non puoi far soffrire la gente e non curartene. Devi affrontare i problemi, senza continuare a scappare via.
-Tu non sai niente!- gridai, avanzando, fuori di me –Non sai niente di me!
Scosse il capo, amareggiato.
-Sai che c’è? Comincio a credere anch’io che sia così. Non ho idea di chi tu sia.
Con un ultimo sguardo algido e triste, Zayn mi voltò le spalle e uscì a grandi passi dalla cucina, chiudendosi la porta alle spalle con un tonfo.
Gettai un grido, girando la chiave, agguantando il primo oggetto che vedevo e mandandolo a schiantarsi contro la parete.
Il mio respiro era veloce, ansimavo, i singhiozzi ormai incontrollati mi scuotevano il petto, e tremavo.
Sapevo cosa stava succedendo. Conoscevo bene tutto ciò, conoscevo bene quella terribile sensazione di soffocamento e il conseguente bisogno irrazionale che cominciava a divorarmi.
No, Meg, ti prego. Non farlo di nuovo.
Barcollando, raggiunsi uno dei cassetti della cucina e lo aprii con un tintinnio, infastidita dal rumore.
Le mie dita saggiarono le fila di oggetti lucenti, ma poi afferrai il cassetto e lo divelsi dal suo posto, mandandolo a sbattere contro il pavimento, insieme ai frammenti del piatto di ceramica che avevo scagliato un momento prima.
Dio, Meg, per favore!
Venni scossa da un conato di vomito e, serrando il mio corpo con le braccia, mi accasciai in un angolo della stanza, chiudendo forte gli occhi. Le mie mani erano aggrappate alle mie spalle con violenza, come a impedirmi di muovermi, di compiere nuovamente l’errore più grande della mia vita.
Non potevo lasciare che il passato tornasse a carpirmi. Non più.
Udii le voci, torbide e tremendamente lontane e confuse, di qualcuno, forse Niall e Liam?, chiamarmi, ma non risposi. Non ci sarei riuscita.
Lasciai passare le ore. Ad un certo punto, riaperti gli occhi, capii che era calata la notte.
E, riacquistati i miei sensi, udii una musica leggera provenire dal piano di sopra. Così, in punta di piedi, togliendo di mezzo i resti della mia devastazione, sgattaiolai su per le rampe di scale, riconoscendo le note di una canzone e una voce familiare.
Sapevo che era Zayn. Sapevo che cantare era per lui il modo più ragionevole per sfogarsi.
-Give you this, give you that, blow a kiss, take it back, if I look inside your brain.
Mi immobilizzai, addossandomi alla parete, con dentro un senso misto di ingiustizia subita e pesante realtà.
-I would find lots of things: clothes, shoes, diamond rings. Stuff that’s driving me insane!
Nonostante lo stato di prostrazione in cui mi trovavo, lasciai che la sua piacevole voce mi cullasse, inebriandomi.
-You could be preoccupied, different date every night, you’ve just got to say the word.
Che cosa vuoi che ti dica, Zayn? Che ti amo e che non ho
neppure il coraggio di pensarlo?
-But you’re not into them at all – ne sei sicuro? – you just want materials. I should know, because I’ve heard the girls say: I want, I want, I want, but that’s crazy. I want, I want, I want, and that’s not me. I want, I want, I want to be loved by you.
Avrei voluto dire a me stessa che Zayn aveva torto, ma non ci riuscii.
-You’ve got everything you need, but you want accessories, got to hold it in your hand.
Be loved by you: I wanna, I’ll stay true. I wanna if you knew what you put me through, would you want, you want, you want me to love you too?
Il mio respiro era tornato celere e affannoso.
- I want, I want, I want, but that’s crazy. I want, I want, I want, and that’s not me. I want, I want, I want to be loved by you.
Non ci riuscivo. Non sarei potuta rimanere lì, con quelle parole, quella voce e i miei ricordi che mi vorticavano dentro.
Dovevo andarmene; fuggire lontano, per l’ennesima volta. E, senza più preoccuparmi di essere silenziosa, senza far caso allo stato penoso nel quale mi trovavo, trafugai una delle chiavi che erano appese agli anelli di metallo nell’ingresso e, gli occhi pesti per il pianto, uscii fuori, andando incontro alla notte morta che oscillava al di là delle finestre.

 
 
 
 
 
 
 
 
 








Autrice:
 

 
Ciao meraviglie!
Lo sapete che vi amo? VI AMO, VI AMO, VI AMO.
VENTIDUE RECENSIONI, ma scherzate? *w*
Siete adorabili, davvero: questo sì che mi sprona a scrivere!
Anyway, che ne dite di questo capitolo?
Okay, diciamo che ho fatto iniziare tutto piuttosto bene (col mio amato Loueh, aw <3), ma poi…
Uhm, non si è concluso in modo positivo.
Innanzitutto, che ne pensate della madre di Meg? A cosa si sarà riferita con le sue parole?
E Zayn? Di certo lui e Megan non attraversano un momento facile.
E che mi dite della reazione di lei? era ciò che vi aspettavate? Iniziate a capire quale sia il suo problema?
Tirate pure a indovinare!
Tra parentesi, ho scritto la parte della moto e degli skate prima che uscissero quelle foto recenti, avete presente?
Sono una veggente, yo c’:
comunque, la canzone che canta Zayn è I want (you don’t say? LOL), e il titolo è la canzone di Natalie Imbruglia,dhjgshgd, la adoro.
per ovvi motivi, eh v.v
la mia ff sta diventando un covo di scene angst, qualcuno me ne liberi °-° ahahah, è un circolo vizioso! :o
ok, basta LOL

anticipazioni:
il prossimo capitolo è lunghissimo! Spero vi vada bene u.u avremo qualche piccolo chiarimento su Meg, e sapremo come finirà la questione con Zayn, più ulteriore zoom sul nostro Payne :3
non dico altro!

Mi lasciate una recensione?
Anche un commentino, eh ** daaai, lo so che ne avete voglia u.u

A presto, vi adoro!
 
firelight_

 
 
ps. link utili:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1041550&i=1Zouis a quattromani; ci tengo molto, date un’occhiata?
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1133162&i=1one shot Narry (rossa);
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1116024&i=1 one shot Larry (verde);
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1098523&i=1 one shot LiLo (rossa);
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1065727&i=1 one shot Larry (rossa);
https://twitter.com/#!/firelight34 twitter;
http://www.facebook.com/pages/Flox/228917877147817 FB.
Enjoy! <3

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Capitolo 23
*** Capitolo 22- My life would suck without you. ***


Capitolo 22.

 
 
 
 











Mi lasciai cadere sulla panchina di legno scheggiato, mentre la sigaretta ondeggiava confusamente fra le mie labbra, facendomi bruciare gli occhi per il fumo persistente.
Non ero più abituata al tabacco denso nei miei polmoni, ma la cosa mi faceva stare stranamente bene. O, forse, era più semplicemente uno dei molteplici effetti dell’alcol e della situazione psicologica nella quale versavo.
Appoggiai la schiena alla spalliera, volgendo gli occhi al cielo stellato, in totale contrasto con ciò che sentivo dentro di me.
Nel mio cuore imperversava la più aspra tempesta.
Non sapevo come sentirmi, pur attraverso la nebbia dell’alcol che rendeva il mondo intero ovattato. Ecco, era così che volevo che la realtà fosse: soffice e surreale, tanto lontana da non potermi sfiorare.
Era chiedere troppo?
Poco lontano da me, sentii la frenata brusca di una macchina e uno sportello sbattere con violenza, ma non me ne curai.
In quel momento stavo giusto realizzando quando strana e fastidiosa fosse la sensazione d’acido che mi prendeva alla bocca dello stomaco. Socchiusi gli occhi, la fronte imperlata di sudore, poi un abbraccio familiare mi serrò e un profumo conosciuto mi invase.
“Meg! Dio, sono così felice che tu stia bene!”
Mi sforzai di aprire gli occhi, ma non ci riuscii. Sì, conoscevo quella bella voce. Era l’unica che, in quello stato di totale prostrazione, avrei identificato.
“Zayn…” mormorai, la voce impastata.
“Ti stavo cercando da ore” mi bisbigliò nell’orecchio, stringendomi sempre più forte e tenendomi insieme “Ero preoccupato. Sono le quattro del mattino, e saperti sola in giro per Londra non mi faceva chiudere occhio” attese qualche secondo “Stai bene?”
Un singhiozzo sfuggì al mio controllo.
“No. Scusa”.
“Non scusarti”.
Scossi il capo.
“Sì, invece. Non mi sono comportata bene con te, per niente. Mi dispiace”.
Tenevo ancora le palpebre serrate.
“Sta’ tranquilla, non pensarci adesso. Ci sono io con te, d’accordo?”
“Ho paura” mi sentii biascicare.
Mi costrinsi ad aprire gli occhi, perdendomi nelle iridi calde e scure di Zayn, che mi riportarono alla vita.
“Sono qui” disse lui con chiarezza, fissandomi senza paura “Sono qui e ci sarò per sempre. Te lo giuro”.
“Lo giuri?” ripetei, un po’ incosciente a causa dell’ubriachezza.
La sigaretta bruciava inconsapevole fra le mie dita e Zayn, dolcemente, la sfilò e la gettò lontano.
“Non dubitarne. Ora andiamo via, Meg. Andiamo a casa”.
Annuii debolmente, cercando di alzarmi, sorretta dalle sue braccia forti che mi impedivano di cadere. Non appena mi levai in piedi, però, barcollai, ma lui mi sorresse.
Confusamente, mi tirai fuori dalla tasca un mazzo di chiavi e glielo porsi.
“Casa mia” mugugnai.
Zayn fece un cenno, aiutandomi a salire sulla sua macchina, mentre la mia testa girava sempre più vorticosamente. Stavo malissimo.
Mi accasciai sul sedile, con un senso di vomito crescente, mentre Zayn guidava il più velocemente possibile per portarmi presto via da lì. Via dalla strada fredda e insensibile.
Non guardai dove stavamo andando, intravidi solo un balenare di luci spezzate e notte disordinata, poi dopo un lasso di tempo che parve un’eternità l’auto si fermò nuovamente e Zayn, apertomi lo sportello, mi aiutò a scendere.
“Non mi sento molto bene” ammisi roca, quasi non riconoscendo la mia stessa voce.
Mi scostai appena in tempo da Zayn, incespicai in avanti e in quel momento vomitai, tremando e reggendomi la testa fra le mani.
“Dio, piccola, vieni qui” disse lui con un sospiro, attirandomi a sé, contro il suo petto caldo.
Il contatto mi fece sentire un po’ meglio.
“Voglio andare a casa”.
“Ci siamo quasi”.
Non ero mai stata così male, sebbene non fosse la prima volta che mi ubriacavo. Ma quella era senz’altro la peggiore.
Tutto, attorno a me, roteava senza logica.
In pochi minuti Zayn si introdusse in casa mia e, con la mente inceppata, trascorsi l’ora successiva chinata sulla tazza del gabinetto, a rimettere, mentre lui mi teneva i capelli lontani dal viso, un braccio attorno alle mie spalle.
Dopo ciò, Zayn mi aiutò a lavarmi i denti, assistendomi anche mentre mi facevo una doccia veloce e, dopo essermi asciugata con l’asciugamano grezza, indossavo un vecchio pigiama.
“Non volevo mi vedessi così” dissi, appoggiandomi contro la parete.
Lui si strinse nelle spalle.
“Non preoccuparti di me. Pensa solo a star meglio”.
“Portami a dormire” brontolai, girando il capo dall’altra parte.
Lui assentì, prendendomi improvvisamente fra le braccia e sollevandomi da terra. Un attimo dopo mi ritrovai sul materasso morbido, accoccolata nel suo abbraccio accogliente.
“Va meglio?” mi domandò, premuroso.
“Sì. Grazie”.
Mi posò un bacio sulla fronte.
“Di nulla, Meg. Sai che puoi sempre contare su di me”.
Presi un respiro profondo, girandomi su un fianco per poterlo guardare negli occhi.
“Lo so. Non avrò mai più dubbi”.
Abbozzò un sorriso, che subito dopo si spense.
“Hai bevuto tanto?”
Feci un cenno vago.
“Un po', sì”.
“Non voglio che tu stia male per colpa mia” sussurrò, con aria colpevole.
“Colpa mia, piuttosto” lo corressi.
“Sono confuso” confessò “Vuoi spiegarmi cos’è successo oggi?”
Deglutii, nascondendomi fra le pieghe della sua camicia profumata.
“Devo proprio, vero?”
“Solo se vuoi” precisò.
Inspirai il suo buon odore, che sostituì quello di alcol e tabacco che impregnava ancora i miei ricordi.
“Ha telefonato mia madre” affermai, atona.
“Non me ne hai mai parlato”.
“I miei genitori non sono i migliori al mondo” dissi, lentamente “Hanno peggiorato le cose, quando stavo male”.
“Che intendi dire?”
Mi schiacciai ancora di più contro di lui.
“Ho avuto un brutto periodo, e loro hanno solo aggiunto il carico da undici. Non riesco a perdonarli, mi ha fatto troppo male”.
Stupita, avvertii che Zayn aveva un fremito d’ira.
“Mi spiace” mi disse in un orecchio, controllato “Sapere che soffri mi uccide”.
Sollevai il viso verso il suo, dandogli un lieve bacio a fior di labbra.
“Sta’ tranquillo. Posso farcela, se non mi abbandoni”.
“Non lo farò”.
“Allora andrà tutto bene”.
Entrambi facemmo un sorriso, incerto ma ricco di sentimenti, inesprimibili con semplici parole.
“Zayn?” lo chiamai, dopo qualche secondo.
“Dimmi, piccola”.
“Pensi davvero che io non mi fidi di te?”
Lui si mordicchiò un labbro, distogliendo lo sguardo.
“Non lo so. Spesso sembra che sia così, devi riconoscerlo”.
Mi misi a sedere, mettendomi a cavalcioni sul suo corpo disteso, guardandolo dritto negli occhi, recuperando tutta la lucidità che mi era rimasta.
“Ti prego, non crederlo mai. Sei la persona della quale mi fido di più al mondo, ma è… difficile. Tremendamente difficile”.
Si tirò a sedere anche lui, puntellandosi sui gomiti.
“Dammi un bacio” disse, lo sguardo indecifrabile.
Io non me lo lasciai ripetere due volte, chinando il viso verso il suo e, dopo un secondo di esitazione, facendo unire le nostre labbra. Quando la punta dei suoi denti stuzzicò il mio labbro inferiore per farmi schiudere la bocca, un brivido mi percorse la schiena.
Il suo respiro si fuse col mio, portando via tutte le brutte sensazioni di quella notte, regalandomi solo il suo sapore e il calore della sua lingua morbida.
Le mani di Zayn cominciarono a scorrere teneramente sulla mia schiena, sopra la stoffa del pigiama di cotone, scivolando fino a toccare la pelle della mia schiena, che aveva preso ad ardere.
Io cominciai a saggiargli i fianchi con le dita, beandomi di ogni sfioramento come se fosse stato il primo.
Dopo un po’ ci separammo, con un nuovo sorriso più consapevole sul viso.
“Credo sia ora di andare a dormire” osservò lui.
“Avevo altri progetti per la nottata” borbottai, contrariata.
Zayn scoppiò a ridere, abbagliandomi col suo sorriso perfetto e malizioso.
“Mi sembravi già abbastanza stanca” mi stuzzicò, tornando a distendersi.
Anche io risi, dandogli uno scappellotto sui capelli neri, e poi tornai a sistemarmi comodamente fra le sue braccia, il viso nell’incavo della sua gola.
Con la lingua sfiorai un centimetro di quella pelle ambrata e Zayn fu scosso da un brivido.
“Non tentarmi” mormorò, appoggiando le mani sulla mia schiena. Quando scese sulle natiche, gli lanciai un’occhiataccia.
“Giù le mani” intimai.
Sogghignò, donandomi un piccolo bacio sulla punta del naso.
“Ops”.
Alzai gli occhi al cielo, mentre le sue mani tornavano placide più in alto e io chiudevo di nuovo gli occhi.
“Buonanotte” mi bisbigliò lui.
“Ti ricordo che è quasi l’alba, Zayn”.
Dopo quelle parole, solo il suono dei nostri respiri riempì la stanza e, in poco tempo, caddi nel sonno.
 
 
 

Come sempre, il mio risveglio al fianco di Zayn era una delle cose più meravigliose che potessero esistere.
Adoravo, non appena sveglia, avvertire il suo profumo contro di me, insieme al contatto dei nostri corpi.
Era qualcosa di indescrivibile.
Lui doveva essere già sveglio da un po’ e il suo sguardo vagava sereno per la stanza, posandosi di tanto in tanto su di me.
Appoggiai le dita sul suo viso, seguendo il profilo ben definito della mascella, ipnotizzata dai riflessi ambrati della sua pelle.
Le sue labbra carnose si piegarono in un sorriso irresistibile.
“Come ti senti?”
Strizzai gli occhi, rotolando giù dal letto fino a finire sul tappeto sbrindellato.
Sbadigliai.
“Meglio”.
Il suo sorriso si allargò, mentre a sua volta scendeva dal letto e si stiracchiava, tendendo i muscoli.
Al vederlo tanto bello e perfetto, sentii un nodo dello stomaco.
“Manda un messaggio a Niall” mi consigliò Zayn, in tono leggermente freddo “ieri sera era davvero ansioso per te, credo che sia meglio tranquillizzare lui e i ragazzi”.
“Ma certo”.
Recuperai il mio telefonino dal comò e inviai un veloce sms al mio migliore amico, assicurandogli che andava tutto bene e dicendogli di non preoccuparsi. Speravo di non averlo messo esageratamente in allarme.
Passai in camera mia a cambiarmi d’abito, facendomi aiutare da Zayn a dare una sistemata alla casa che, a causa delle mie frequenti assenze, non era particolarmente in ordine.
Alla fine agganciai le chiavi ai passanti dei pantaloncini chiari e, mano nella mano con Zayn, uscii di casa, piuttosto di buonumore.
La notte prima era stata soltanto una buia parentesi che volevo chiudere al più presto, anche se sapevo che Zayn non avrebbe dimenticato nulla e che, al momento più opportuno, sarebbe tornato sull’argomento.
Non appena giungemmo nella hall dell’albergo, gli chiesi di precedermi in camera e, quando ebbe salito le scale, mi diressi verso la reception.
“Buongiorno” salutai “Sono della suite 4011, dove alloggiano gli One Direction”.
L’uomo della reception fece un cortese cenno.
“Dica pure”.
“Vorrei chiedere che in seguito non venga più passata nessuna telefonata per me, Megan Dickinson, nella suite, a meno che non sia da parte di uno dei ragazzi della band
“D’accordo, sarà fatto”.
“Lo scriva da qualche parte” consigliai, nervosa “In caso lo dimenticasse. È importante”.
Quello annuì.
“Ma naturalmente”.
“Un’ultima cosa” estrassi dalla tasca il portafogli e gli tesi una mazzetta delle poche banconote che possedevo “Ieri ci sono stati alcuni danni agli utensili della suite, spero che questo denaro basti per ripagarli. In caso non fosse così, mi contatti pure, ma gradirei che nessuno dei componenti della band ne fosse informato”.
L’uomo prese i soldi e, per la prima volta, mi rivolse un mezzo sorriso.
“Stia tranquilla, signorina. Farò come mi ha chiesto”.
Ricambiai il sorriso.
“Grazie mille. Arrivederci”.
“Buona giornata”.
Sollevata e col portafogli decisamente alleggerito, giunsi finalmente fino all’appartamento dei ragazzi, dove i miei amici mi aspettavano con trepidazione.
Il primo che mi accolse, gettandomi le braccia al collo, fu Niall, che mi strinse forte tra le braccia, mozzandomi il fiato.
“Tutto bene, Meg?”mi domandò, sottovoce.
Annuii, cercando di non dare nell’occhio, per poi salutare affettuosamente anche gli altri tre.
Zayn rimase in un angolo della stanza, ma la sua espressione era quieta. Speravo che non avesse visto né intuito nulla di ciò che avevo fatto alla reception pochi minuti prima.
Rimasi in sala da pranzo con i ragazzi per una buona mezz’ora, a chiacchierare disinvolta del più e del meno, cercando di non pensare a ciò che era accaduto il giorno precedente.
Per fortuna, Harry e Louis riuscirono a farmi sentire bene, con le loro solite battutine furbesche. Quei due non perdevano mai la loro vitalità.
Intanto stavo sui cuscini del divano abbracciata a Zayn, senza però lesinare sorrisi e occhiate amichevoli a Niall che, relativamente tranquillo, mi osservava da pochi metri più in là.
L’unico che vedevo più pensieroso era Liam. Aveva da sempre una vocazione protettiva che lo portava a voler avere la situazione ben chiara sotto gli occhi e sapevo che c’era qualcosa in me che non gli quadrava.
Ma, comunque fosse, non ero pronta per parlarne.
Ad un certo punto, quando l’atmosfera si era finalmente fatta del tutto leggera, Harry ci annunciò che quella sera, in un locale del centro di Londra, ci sarebbe stato un party che, a giudicare dalle sue parole, non potevamo assolutamente perderci.
Sia lui che Louis non rifiutavano mai una serata per bere, così come Zayn e, anche se non io non ero esattamente un tipo festaiolo, mi piaceva passare del tempo con i miei amici in quel modo, così acconsentii. Lo stesso fecero Niall e Liam, anche se con meno entusiasmo, e poco dopo quest’ultimo, con la scusa di aiutarmi a scegliere una mise adatta per quella sera, mi condusse in camera di Zayn, dove si trovavano anche gran parte dei miei averi.
Zayn ci lanciò dietro un’occhiata divertita, che tuttavia Liam non colse.
Sapevo che lui voleva parlarmi, era mio amico e ne aveva il diritto, ma non ero certa di essere pronta ad affrontarlo.
Non appena si chiuse la porta alle spalle si appoggiò allo stipite, gli occhi castani seri, fissi nei miei, e i capelli che gli cadevano sul bel volto.
“Dunque?”
Roteai gli occhi, lasciandomi cadere sul materasso e invitandolo a fare lo stesso.
“Subirò un interrogatorio, Payne?” cercai di scherzare.
Lui sbuffò, ma vidi che sorrideva.
“Qualcosa del genere. Mi dai una spiegazione? Ieri, quando ho parlato al telefono con tua madre, sembrava piuttosto sconvolta”.
“Sì?” commentai, senza sbilanciarmi troppo.
“Sì” replicò, ostinato “Ha detto che temeva che la odiassi” distolsi lo sguardo “e che avresti avuto ragione di farlo. Che cosa significa?”
Feci una risata amara.
“Non importa, ormai. È tardi, Liam. Scusa” mi voltai a guardarlo “ma non me la sento di spiegare come stanno le cose. Sappi solo che non posso perdonare i miei genitori, non più”.
Liam buttò fuori un sospiro, poi mi avvicinò a sé e affondò il viso fra i miei capelli.
“Ti voglio bene” borbottò, quasi timido.
Sorrisi.
“Anch’io te ne voglio, lo sai”.
Lui sorrise a sua volta.
“Come va con Zayn?” domandò, improvvisamente sicuro di sé.
Gli diedi una gomitata nelle costole.
“Perché vedo la malizia accendere i tuoi occhi?”
Ridacchiò.     
“Chissà come mai, vero?”
Scoppiai a ridere, distendendomi sulla schiena.
“Va bene. Insomma, casini a parte” esitai “lui mi capisce sempre, mi è sempre accanto, ed è una cosa che mi fa stare dannatamente bene. Non so come farei, se non ci fosse Zayn”.
“Quando ti deciderai a dire che ne sei innamorata?”
Mi sentii arrossire.
“Non è facile ammetterlo” buttai lì.
“Però è vero”
Mi strinsi nelle spalle, arrendendomi di fronte all’evidenza.
“Non posso negarlo”.
Liam si lasciò sfuggire un sorriso dolce.
“Hai davvero intenzione di venire al party di stasera?”
Feci una smorfia.
“Certo che sì. Tu no?”
Assunse un’aria poco convinta.
“Sai che preferisco stare per conto mio”
“O insieme a Danielle, preferibilmente da soli” completai io, divertita.
Lui mi lanciò un’occhiataccia.
“Non sei spiritosa. Vuoi che ti aiuti a trovare qualcosa da indossare?”
Lo guardai scettica.
“Tu?”
Liam arricciò le labbra, fingendosi offeso.
“Non ti fidi di me?”
“Ma no, al contrario” risi piano “Ho solo il dubbio di potermi ritrovare una camicia a quadri come abito per la festa”.
“Ah-ah, divertente” cercò di frenare un sorriso, senza peraltro riuscirci “Avanti, diamo un’occhiata al tuo guardaroba”.
Prima di lasciarmi andare, però, Liam mi strinse forte in un abbraccio, cingendomi energicamente con le braccia muscolose.
Grazie a quella stretta, riuscii a percepire nettamente la sua sincera solidarietà e me ne sentii rassicurata.
Avevo degli amici stupendi e un fidanzato che amavo con tutta me stessa. Che altro potevo desiderare?
I fantasmi del passato dovevano rimanere tali e non avevo intenzione di riportarli in vita dalla loro polverosa dimora.
Rimasi chiusa in camera insieme a Liam per un paio d’ore e, inaspettatamente, quella spedizione attraverso le tre valigie che avevamo recentemente portato lì all’hotel diede i suoi frutti.
Quando il mio amico fu uscito, Zayn bussò alla porta e, senza aspettare risposta, fece il suo ingresso.
“Fra non molto la macchina passerà a prenderci” mi comunicò, avvicinandosi a me e posandomi le mani sui fianchi.
“Sarò pronta in tempo” gli assicurai, con un mezzo sorriso.
“Spero che anche Liam riesca ad essere puntuale; è uscito pochi minuti fa, dicendo di avere una commissione importante da sbrigare”.
Allargai le braccia.
“Io lo lascerei fare: se c’è qualcuno di affidabile, quello e lui”.
“Al contrario di noi due, credo” disse Zayn, con un certo compiacimento.
Feci una risata leggera.
“Fossi in te, non ne andrei tanto fiero”.
“No, forse no” convenne “Ma quantomeno siamo insieme, giusto?”
Appoggiai una mano sul suo viso, accarezzando la pelle liscia.
“Questo sicuramente. In ogni occasione”.
“Non chiedo altro”.
Mi allungai in punta di piedi per dargli un bacio sulle labbra, avvertendo poi le sue schiudersi e il contatto delle nostre lingue rapirmi dalla realtà.
Gli diedi un colpetto leggero con la punta del naso, scostandomi e ridacchiando.
“Non adesso” lo rimproverai scherzosamente “Aiutami a prepararmi, dai”.
Sorrise, cominciando anche lui a cercare una camicia e dei pantaloni da indossare quella sera. Non era una cena formale, perciò non tirò fuori la giacca, ma solo dei pantaloni neri ed eleganti e una camicia bianca, a contrasto con la pelle scura.
Non appena, lanciandomi uno sguardo provocante, si sfilò la maglia mettendo bene in mostra il corpo scolpito, qualcosa mi si contorse dentro.
Merda, lo stava facendo apposta.
Sogghignando fra sé e sé, si tolse anche i jeans, rimanendo tranquillamente in boxer, per poi sedersi sul bordo del letto.
Io ero rimasta assolutamente immobile, ma infine mi riscossi e gli lanciai un’occhiata sprezzante, nascondendo la mia difficoltà a mantenermi integra.
“Vestiti, cretino”.
A quelle parole svelte e fin troppo tremanti, Zayn scoppiò a ridere, agguantando i pantaloni e indossandoli, continuando a sorridere ilare e vittorioso. Non appena ebbe abbottonato anche la camicia, anche se non potei fare a meno di notare di quanto quegli abiti gli fasciassero bene le lunghe gambe, il fondoschiena perfetto e il torace atletico, decisi di ripagarlo con la stessa moneta.
Con estrema disinvoltura mi sfilai lentamente la giacca, abbandonandola sul materasso, vicino a lui, per poi farla raggiungere dalla maglietta. Zayn lanciò una veloce occhiata alla scritta Love hurts che vi era impressa sopra e poi, con gli occhi più scuri del solito, tornò a guardare me. In un solo gesto, mi tolsi anche i pantaloncini, per poi avvicinarmi ai cassetti che Zayn mi aveva ceduto perché potessi riempirli con le mie cose.
Tirai fuori uno dei pochi completi intimi di pizzo che possedevo, non li indossavo molto spesso, per poi regalare a Zayn un mezzo sorriso.
Lui si stava mordendo le labbra, e vederlo così in pena mi fece ridere sotto i baffi.
“Stronza” mi accusò sottovoce lui, mentre mi passavo la lingua sulle labbra. Risi ancora.
Non mi ero mai sentita così sicura di me come in quel momento, così decisi di non sprecare l’attimo e continuai col mio gioco.
Sapevo che non avevamo tempo a sufficienza per qualunque cosa avremmo voluto fare, ma la cosa non faceva altro che spronarmi ulteriormente.
Distogliendo lo sguardo da Zayn, come se la sua presenza non mi toccasse affatto, mi sganciai il reggiseno e lo lasciai cadere morbidamente a terra, accompagnato dalle mutandine. Feci per prendere il completino che avevo preparato per quella serata ma, a quel punto, Zayn mi venne dietro con un balzo, abbracciandomi per la vita.
Sentivo il suo respiro caldo contro il mio orecchio: era una sensazione strana, il mio corpo nudo contro i suoi vestiti ben stirati che sapevano di bucato, ma era piacevole.
Le mani di Zayn cominciarono ad accarezzarmi sempre più avidamente e io gettai indietro il capo, poggiandolo sulla sua spalla, mentre lui mi posava baci lievi e umidi sulla gola.
Non appena sentii che ci stavamo avvicinando al punto in cui non ci saremmo più controllati, afferrai i suoi polsi, fermandolo.
“Non abbiamo tempo” mugugnai.
“Tiranna” fu la soffocata risposta.
Zayn mi diede un altro lungo bacio, poi tornò a sedersi sul letto, sprofondando fra le coperte.
“Fa’ il bravo” intimai.
Sorrise.
“Almeno fino a dopo il party” mi corresse.
Gli feci specchio.
“Eccome”.
Ancora tremando per il suo tocco, indossai velocemente la biancheria, per poi passare all’abito. Il colore non era uno dei soliti che indossavo, qualcosa che si avvicinava al fragola, ma stranamente mi piaceva parecchio. Era molto corto, con la gonna a pieghe morbide, fermato in vita da dei dettagli d’oro; aderiva stretto sul seno, allacciandosi al collo e lasciandomi la schiena scoperta.
Iniziavo a sentirmi più a mio agio con Zayn e il suo mondo, e la cosa non poteva che tranquillizzarmi.
Quando l’ebbi indossato, lanciai al mio ragazzo un’occhiata imbronciata.
“Non ho delle scarpe adatte” mi lamentai.
“Diciamo sono stato io a mandare Liam a fare una commissione, volevo che ritirasse qualcosa che avevo ordinato” sorrise appena “Va’ a dare un’occhiata in salotto”.
Pochi secondi dopo, ero a bocca aperta di fronte a una confezione di Louboutin, di vernice nera e con un tacco vertiginoso, che scintillavano tentatrici.
Ma fanculo i principi morali contro il consumismo e la poesia: quelle erano Louboutin, diamine!
“Sei pazzo” mormorai “Siete pazzi. Merda. Delle Louboutin. Merda”.
Zayn si mise a ridere.
“Sapevo che nemmeno una come te avrebbe resistito”.
Mi voltai verso di lui e lo abbracciai forte, per poi correre a calzare le scarpe. Erano dei trampoli dannatamente scomodi, ma per una volta avrei sopportato. Per una volta mi sentivo meno inadeguata del solito, e la cosa era piuttosto assurda per me.
“Stai facendo di tutto per farmi dimenticare i brutti pensieri” bisbigliai a Zayn, senza farmi udire da Louis che stava poco lontano “e solo tu potresti riuscirci. Grazie”
Lui mi rivolse un sorriso fascinoso.
“Sono qui per questo, piccola”.
Gli posai un bacio a fior di labbra.
“Andiamo, è già tardi” ci interruppe Louis, dandosi una sistemata alle bretelle ed esibendosi in un sorriso luminoso.
Zayn mi prese per mano.
“Ho l’impressione che stasera sarà una notte da non dimenticare, tu che ne dici?”

 
 

 
 
 











 






Angolo autrice:
 

YEAH, SIETE I LETTORI MIGLIORI DEL MONDO! <3
23 recensioni? Vi amo.
Sono in fissa con Payphone o: lo so che non c’entra nulla,
ma la ascolto ininterrottamente da 48 ore, quindi perdonate se questo a.a. sarà un po’… fuori, ahahah!
Siete felici che questo capitolo sia meno deprimente? v.v
Mi sto sforzando di non trasformare tutto in una tragedia, cercate di capirmi.
Che ne pensate della crisi che Meg ha avuto, cercando di scappare dagli altri – ma soprattutto da se stessa?
Molte di voi hanno fatto delle ipotesi sul suo passato, qualche volta azzeccandoci,
anche perché ormai la cosa è abbastanza palese, credo.
Meg e Zayn sono troppo coccole-e-amore, ahah c’:
(ma sono anche: una-scopata-non-sarebbe-male, lol).
Niall, cucciolo lui çwç
Liam bello (?) è di nuovo in scena, esultate gente!
*I’m at the payphone, trying to call home*
Aaaaaah, liberatemi da questa canzone figa.
Oggi sono particolarmente andata, perdonatemi :’) ,
ma nonostante il periodo di merda non voglio perdere la vitalità u.u
sssì, ok, basta convincersi.
Anyway, come al solito,

mi lasciate una recensione? *occhi dolci*
YOU GUYS ARE MY INSPIRATION <3

È solo per voi che non ho abbandonato questa ff nei brutti momenti.
Love ya.
La canzone del titolo è quella che i ragazzi hanno cantato a XF.
Sinceramente non ho idea di chi sia l’autore originale, ma chissene, lol.

Anticipazioni:
WE’ LL PARTY HARD, ALL DAY, ALL NIGHT!
DJ MALIK, DJ MALIK!
Tantibaci, miei cari!
 
firelight_
 

 
ps. Sul mio profilo trovate delle one shot – siamo a quota cinque, se non sbaglio – mi farebbe piacere se le leggeste u.u
sono di tutti i generi, quindi… (:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1041550&i=1 questa è la storia che sto scrivendo con la mia socia, Chiara. Passate? Ci tengo molto! (she’s my Harry, aw).
 

Una domanda importante:
avevo intenzione di scrivere un’altra long fiction, ma di genere slash.
Quanti di voi la seguirebbero?
 
xx

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Capitolo 24
*** Avviso - IMPORTANTE! ***


Avviso:



Hey, gente.
Mi dispiace davvero tanto per quello che sto per dirvi, ma penso sia più giusto così!
La fanfic è, momentaneamente, sospesa.
Non credo proprio che sarà una cosa definitiva,
ma scrivere qualcosa forzando se stessi non ha molto senso,
quindi penso che soprassederò per qualche tempo, fino a che
 non mi verrà nuovamente spontaneo e dunque potrò proseguire con la storia.
So che in tanti aspettano i miei capitoli (continuerò a non capire il perché, btw c': )
e NON voglio assolutamente mostrarmi ingrata nei vostri confronti perché, inutile dirlo,
siete i migliori lettori che potessi trovare.
Mi avete sempre supportata - e soprattutto, ehm, sopportata - in qualsiasi occasione,
e per questo non potrò mai ringraziarvi abbastanza,
ma le cose sono cambiate.
Ho iniziato questa storia in febbraio, quasi cinque mesi fa,
e adesso... adesso è tutto diverso, per quanto possa sembrare paradossale in così poco tempo.
Insomma, devo trovare il modo di tornare a rispecchiarmi in questa fanfic, cosa che di recente non riuscivo più a fare.
E che significato ha scrivere una storia che non dice nulla di te?
Nessuno, appunto, ed è per questo che ho deciso di sospenderla.
Non so quando tornerò:
potrebbero essere una due settimane,
un mese,
non ne ho idea.
Ma tornerò, se volete che io lo faccia (:
Comunque, intanto Firelight_ non scomparirà dall'intero fandom e dal web, tranquilli.
(oppure non v'importa? ahahah)
Quiiindi, vi lascio i link dovete potete spesso trovarmi:

http://www.facebook.com/pages/Flox/228917877147817 questa è la mia pagina Facebook;
https://twitter.com/firelight34 e questo è il mio twitter.
E se non ne avete abbastanza delle puttanate (#finezza <3) che scrivo,
sul mio account trovate 5 one shot,
e qui c'è la ff che scrivo con la mia socia - quella meraviglia di Chiara:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1041550&i=1
Okay, well.
E' possibile che io inizi a scrivere una nuova storia (ne ho già pronti dei capitoli, ma chissà):
se così fosse, vorreste essere avvisati?
Fatemelo sapere, mi raccomando, attraverso una recensione a questo avviso
o anche tramite messaggi personali qui, su twitter o dove vi pare,
così faccio una lista di nomi e vedo chi avvisare c:

Posso solo dire che mi dispiace per chi segue la storia,
ma non disperate:
non vi libererete di me tanto presto, non è finita qui u_u
ripeto (aaah, che sono pallosa), se volete essere avvisati di una mia nuova ff,
fatemelo sapere :)


Adesso vorrei ringraziare chi, finora, c'è sempre stato per me:
le 117 persone che hanno messo la storia nelle preferite,
le 31 che l'hanno messa nelle ricordate
e le 134 che l'hanno inserita nelle seguite.
Ma, soprattutto, le 350 che hanno costantemente recensito.
Luv ya all!
Ringrazio tantissimo anche le 37 persone che, da quando sono qui, mi hanno messa tra gli autori preferiti,
e chi ha segnalato la mia storia per le scelte.
Ringrazio Shali, perché lei c'è sempre stata, e continua a non abbandonarmi mai nonostante tutto. E perché le voglio bene.
Ringrazio Mary (extraordinharry), perché mi fa sempre ridere e... we love Gigi, babe e.e <3
Ringrazio Electric Diorama perché, bé... she's my Harry.
Ringrazio unbroken_, per le recensioni migliori che possano esistere!
Ringrazio petrovasfire, perché anche lei mi ha seguita sin dall'inizio.
E, dato che sono stupida e smemorata, e dimentico i nomi ma non le parole,
ringrazio tutti coloro che, capitolo dopo capitolo,
hanno continuato a sostenermi.
Siete... semplicemente incredibili **


A presto gentaglia, giuro che mi farò viva!
(mi lasciate i vostri recapiti, preferibilmente twitter? mi piacerebbe sentirvi c: )
vi amo tantotantotanto.
vostra,

Firelight_

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