Broken Machine

di Soul Mancini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** What do we do when the lights go down? ***
Capitolo 2: *** JLB DC PB JP ***
Capitolo 3: *** Losing all your bets ***
Capitolo 4: *** I was actually just cutting ginger ***
Capitolo 5: *** But lover, please stay with me ***
Capitolo 6: *** Woods 'n' old melodies ***
Capitolo 7: *** The sweetest anniversary ***
Capitolo 8: *** Ten minutes ***
Capitolo 9: *** Meat, eggs, bread crumbs and... ***
Capitolo 10: *** Sunday crosswords ***
Capitolo 11: *** Feel your worries disappear ***
Capitolo 12: *** Silver rain ***



Capitolo 1
*** What do we do when the lights go down? ***


do la disdetta Benvenuti nella mia raccolta che partecipa alla sfida “12x12”!
Dato che alla fine mi sono buttata su un fandom che non tutti i partecipanti conoscono, mi sembra giusto dare qualche delucidazione per rendere le flasfics accessibili a tutti ^^
Allora, i Nothing But Thieves sono una giovane band inglese formata da cinque componenti, di cui vi lascerò nome, strumento suonato e una piccola immagine in modo da poterli inquadrare meglio:
 
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Conor Mason (voce)
 
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Joe Langridge-Brown (chitarra)
 
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Dom Craik (chitarra)
 
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Phil Blake (basso)
 
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James Price (batteria)
 
Mmh, qualche altra informazione utile?
Vi posso dire per esempio che Dom e Phil sono cugini, ma sicuramente avrete notato la somiglianza ^^
Mentre… spesso troverete il batterista appellato come “Price” nei dialoghi, proprio perché gli altri componenti della band lo chiamano sempre per cognome XD
E niente, eventuali altre note le troverete nelle NdA finali di ogni flash!
Buona lettura :)

 
 
 
 
 
 
What do we do when the lights go down?
 
 
 
 
James, in equilibrio su una sedia e con un’enorme ghirlanda rossa appesa sulle braccia, gettò uno sguardo preoccupato fuori dalla finestra: all'esterno imperversava una terribile tempesta di neve. Era raro che a Londra si manifestasse un evento così violento.
“Price, datti una mossa!” sibilò Phil, attirando la sua attenzione; il bassista si era a sua volta inerpicato su una sedia dall’altra parte del maestoso albero e attendeva che il suo amico gli passasse nuovamente la ghirlanda.
Il batterista sospirò e fece il suo dovere, poi balzò giù e osservò dal basso Phil che finiva di sistemare la decorazione fino in cima.
“Hai paura della bufera, Price?” insinuò Dom, battendogli una pacca sulla spalla.
“No, ma andando avanti di questo passo non potrò tornare a casa mia” brontolò James.
“Dom, mi passi quel filo di lucine che… lo stai schiacciando coi piedi, idiota!” sbottò Conor, avvicinandosi ai due.
“Ah, ops… cazzo.” Dom fece qualche passo indietro per liberare il filo di luci, lo raccolse e lo passò al cantante.
Quest’ultimo tornò accanto a Joe che, armato di una ciabatta dai numerosi ingressi, provava tutte le luci a disposizione e cercava di capire se funzionassero.
“Allora… queste multicolor funzionano, queste bianche no… queste blu invece funzionano solo per metà. Che facciamo, le buttiamo?” chiese il chitarrista biondo, destreggiandosi tra un’intricata rete di fili elettrici e piccole lampadine.
“Ma quanti fili abbiamo? Sono troppi, non riusciremo neanche a metterli tutti nell’albero” osservò Phil, che intanto aveva terminato il suo lavoro.
“Oh sì invece, sarà un albero esplosivo!” si entusiasmò Dom, gonfiando il petto.
“Joe, prova queste. Anche se secondo me Dom le ha rotte passandoci sopra.” Conor porse all’amico le lucine che aveva in mano.
Joe le soppesò con fare scettico. “Sei sicuro che non mi fulmineranno?”
“Non dire stronzate” lo rimproverò James.
Così il biondo inserì la spina in una presa di corrente libera nella ciabatta.
Si fece tutto nero, ogni suono cessò, a eccezione delle violente folate di vento all’esterno.
“Visto? Queste fottute lucine ci hanno fulminato l’impianto elettrico” commentò Phil lugubre.
“Direi di no, guarda fuori: è tutto buio, è un blackout totale, non dipende solo da noi” gli fece notare Joe, accennando con una mano alla finestra. Nel compiere quel gesto, colpì Conor in pieno volto.
“Ahi! Ma sei rincoglionito? Non si vede niente, non fare movimenti bruschi!” protestò il cantante.
“Oh, scusa Conor, non ti avevo visto!”
“Davvero? Ma non mi dire…”
“Beh,” intervenne James in tono allegro, “non possiamo provare le luci, ma possiamo cominciare ad appendere le palline!” Detto questo, il batterista mosse qualche passo alla cieca, inciampando in una busta di decorazioni varie e facendo tintinnare alcune campanelle.
Phil lo afferrò per un braccio. “Non fare stronzate, adesso resteremo qui fermi e aspetteremo che torni la corrente!”
Dom sbuffò e accese la torcia del suo cellulare. “Porca puttana, non ci voleva…”
Joe sollevò cautamente le lucine che stringeva ancora in mano e affermò: “Non so voi, ma io nel dubbio le butterei nella spazzatura”.
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
Partecipa alla challenge “Slot machine!” indetta da Juriaka sul forum di EFP.
Prompt 🎄:
Due o più personaggi (Dom e Conor dalla mia lista) a vostra scelta si ritroveranno a fare l'albero di Natale insieme.
Imprevisto!Bonus (a scelta):
1- black-out improvviso
2- x è dannatamente maldestro, una volta terminata la decorazione dell'albero, lo farà cadere a terra
 
 
Eccoci finalmente! Ero davvero impaziente di cominciare questa sfida *-* all’inizio avevo puntato su storie originali, ma alla fine ho deciso di buttarmi su un fandom che ultimamente mi ispira parecchio!
Inoltre ho deciso di sperimentare un po’ e cimentarmi con la terza persona, dato che nell’ultimo periodo l’ho messa un po’ da parte per dedicarmi alla prima ^^
So che questa prima flashina non è un granché, forse è un po’ confusionaria per chi non ha molta dimestichezza coi personaggi, ma ho cercato di presentarveli tutti e cinque e poi, man mano che si va avanti con la raccolta, mi concentrerò su uno alla volta in modo da farvi conoscere meglio i miei tesori *w*
Intanto spero che questa situazione tragicomica vi sia piaciuta XD
La prima parola è stata consigliata da me ed è “tempesta di neve”. So di averla inserita forse in maniera marginale, ma del resto è la causa del blackout ;)
Ah, altra noticina: il titolo di questo capitolo è un verso del testo di “Trip Switch”, brano dei NBT, ovviamente ^^
 
È ora giunto il momento di annunciare i fantastici dodici partecipanti alla sfida (in cui mi includo perché mi sento una partecipante esattamente come voi, e non un’organizzatrice)! Lascerò qui la lista completa con i collegamenti a tutti i profili EFP, in modo che vi verrà facile raggiungere le storie di tutti nel caso voleste dare un’occhiata! :3
 
1) Soul Dolmayan
2) Kim WinterNight
3) Juriaka
4) Harriet Strimell
5) LadyPalma
6) alessandroago_94
7) Sabriel_Little Storm
8) evelyn80
9) Carmaux_95
10) Harryet
11) Gella
12) Sakkaku
 
L’ordine in cui dovrete suggerire le parole NON sarà questo; infatti ho preparato un sacchetto con i bigliettini (come per sorteggiare a chi toccava andare all’interrogazione XD) e ogni dieci giorni ne estrarrò uno, svelando il nome di chi dovrà comunicarmi la parola. Vi contatterò il giorno prima (in questo caso, uno di voi verrà contattato il 10 gennaio) e mi dovrà comunicare la sua scelta nel minor tempo possibile (massimo 24 ore, altrimenti estrarrò un altro bigliettino) e io il giorno dopo (ovvero l’11) manderò un messaggio a tutti comunicando la parola dei prossimi dieci giorni.
Spero di essere riuscita a spiegarmi XD
Vi ricordo che è possibile scrivere solamente drabble e flashfic, quindi storie che non superino le 500 parole. Sono ammesse prosa e poesie, qualsiasi genere, qualsiasi rating, storie originali o su qualsiasi fandom. Nel caso di un fandom, vi ricordo anche che dovrete cercare di rendere la storia accessibile a tutti (come ho fatto io, fornendo delle informazioni), non solo per me, ma anche per gli altri partecipanti alla sfida che eventualmente vorranno passare a leggervi ;)
 
Ringrazio Hanna McHonnor, colei che ha ideato questa tipologia di sfida ormai più di due anni fa e che mi ha permesso di riutilizzarla, e anche Harryet e clairemonchelepausini che hanno a loro volta portato avanti altre due sfide di questo genere; ho partecipato solo a due di queste sfide, ma ho letto tutte le raccolte e vi assicuro che è stato bellissimo, spero di riuscire a ricreare un po’ la stessa atmosfera *-*
Ne approfitto anche per ringraziarvi di cuore per l’entusiasmo e la partecipazione, è sempre un’emozione incredibile vedere che le mie idee vengono accolte così, siete MAGNIFICI ed è un piacere immenso condividere con voi quest’avventura :3
Ci si sente l’11 gennaio o, prima ancora, nelle vostre storie/raccolte!!!
 
 

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Capitolo 2
*** JLB DC PB JP ***


JLB DC PB JP
 
 
 
 
“Però mi sento un po’ in colpa” ammise Joe, mentre lui e i suoi tre amici entravano nel grande piazzale gremito di gente e bancarelle colorate.
“Perché? Abbiamo utilizzato tutta la mattinata per le interviste e ora ci godiamo una meritata passeggiata! insomma, siamo a Berlino!” replicò Dom, che passeggiava rilassato con le mani infilate nelle tasche del giaccone.
“Ma Conor è a letto con l’influenza.”
“Ci ha detto lui di andare e non preoccuparci, no?”
Joe sbuffò. “Non l’abbiamo neanche chiamato per sapere come sta…”
Qualche passo più indietro, James e Phil chiacchieravano animatamente e commentavano tutto ciò che li circondava.
“Guarda, lì vendono occhiali da sole. Andiamo a dare un’occhiata?” si entusiasmò il bassista.
James storse il naso e sollevò gli occhi al cielo plumbeo. “In Germania non c’è il sole, perché li vendono?”
Phil scoppiò a ridere e lo trascinò presso la bancarella di suo interesse, dove il commerciante stava contrattando in tedesco stretto con una cliente per l’acquisto di una borsa.
“Prova questi!” James sfilò dall’espositore un paio di giganteschi occhiali dalla montatura bianca e li porse al suo amico.
Lui si esibì in una smorfia di disapprovazione e li indossò con un sospiro. “Allora?”
Il batterista ridacchiò. “Sei pronto per una serata in discoteca! Oddio, levali!”
“Okay, allora tu prova questi” ribatté Phil, porgendogli un paio di occhiali a specchio dalle lenti arancioni.
“Non sono così male” si ritrovò ad ammettere James, poi li indossò e si guardò attorno. “Phil, sei arancione.”
“E tu sei un idiota.”
Mentre Phil si provava una montatura di suo gradimento, sotto lo sguardo vigile del proprietario della bancarella, James notò con la coda dell’occhio che Dom e Joe si stavano dirigendo a passo di marcia verso di loro, sbracciandosi per attirare l’attenzione.
“Abbiamo trovato!” esclamò Dom.
“Stavate cercando qualcosa?” lo interrogò James ironico.
“No, però abbiamo avvistato una di quelle bancarelle in cui si possono fare bracciali personalizzati, per esempio possono incidere una scritta in una placchetta di metallo” spiegò il chitarrista col suo solito entusiasmo.
“E pensavamo di regalarne uno a Conor, dato che non ha potuto visitare la città con noi” aggiunse Joe con un sorriso raggiante.
James e Phil si scambiarono un’occhiata complice e sorrisero.
“Ci sto!” affermò il bassista.
“Però dobbiamo trovare un’idea originale, non possiamo scriverci banalmente il suo nome…” rifletté James mentre tutti e quattro si dirigevano verso il banchetto. “Oh, ho trovato!”
Phil, Joe e Dom gli lanciarono occhiate curiose.
“Potremmo far incidere le nostre iniziali, così che Conor ci possa portare sempre con lui! JLB che sta per Joe Landridge-Brown, DC che sta per Dominic Craik, PB che sta per Philip Blake e JP che sta per James Price! Ci state?”
“Ma che tenero!” esclamò subito Dom con un sorrisetto furbo.
“Non ti facevo così sentimentale, Price” ammise Phil strizzandogli l’occhio.
Il batterista arrossì imbarazzato. “Smettetela di fare gli stronzi e diamoci una mossa” borbottò, velocizzando il passo.
Gli altri ridacchiarono inteneriti e gli andarono dietro.
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
Ed eccomi qui con la seconda flashina!
Stavolta a suggerire la parola è stato il caro alessandroago_94 (non ti aspettavi di essere sorteggiato come secondo, vero?), che ha proposto la parola “mercatino”.
Inizialmente avevo pensato a un mercatino di Natale, ma direi anche basta col Natale, che ormai sta per arrivare quello del 2020 XD e ho sfruttato un fatto realmente accaduto ai NBT per ideare questa scena!
Nel novembre 2015, quando erano agli esordi, Conor si è beccato l’influenza in tour e purtroppo lo show di Berlino (non sono riuscita a trovare la data precisa, penso la prima metà del mese) è stato cancellato. Col cantante a letto, gli altri quattro della band ne hanno approfittato per andare in giro per la città, dopo aver rilasciato davvero un’intervista (super divertente, mi stende ogni volta che la leggo XD). Ovviamente il mercatino e il bracciale sono una mia invenzione, anche se la Germania è famosa in Europa per i suoi mercatini, quindi… nulla di più azzeccato ;)
 
Ora è giunto il momento di fare un resoconto della prima “manche” e quindi di pubblicizzare le vostre raccolte!
In ordine di pubblicazione abbiamo:
 
♥ Harryet con A ruota libera
 
♥ Harriet Strimell con If soulmates exist, you are mine.
 
♥ Carmaux_95 con Milano quotidiana
 
♥ Sakkaku con La musa nascosta dietro una parola
 
♥ Kim WinterNight con Suggestions
 
♥ evelyn80 con Twelve moments
 
♥ LadyPalma con Dozen paces (for love is a duel)
 
♥ Gella con Gli idoli
 
♥ Sabriel_Little Storm con la flashfic Tempesta nel Vetro
 
♥ Juriaka con l’haiku La neve e il samurai
 
♥ alessandroago_94 con Sulla tua scia
 
Posso dirvelo? Siete assolutamente bellissimi, sono orgogliosa di pubblicizzare i vostri scritti *_____*
Se mi sono sbadatamente dimenticata qualcuno, vi prego di farmelo sapere e lo aggiungo subito!
A brevissimo farò la nuova estrazione per sorteggiare il prossimo che dovrà fornire la parola! Intanto vi ringrazio tutti ancora una volta per appoggiare l’idea e partecipare con tanto entusiasmo! Inoltre ho notato che avete già iniziato a recensirvi a vicenda e questo non può che rendermi felice, SIETE GRANDI!!!! *-*
Alla prossima parola!!! ♥
 
 

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Capitolo 3
*** Losing all your bets ***


Losing all your bets
 
 
 
 
“Inizio degli anni Settanta” affermò Dom con aria di sfida.
“E su questo non ci piove.” James tirò la tendina davanti al finestrino e sul tour bus calò la penombra. Da due ore viaggiavano su strade sperdute in mezzo al niente e inondate dal sole, che gli stava dando alla testa.
“Ti dico che Paranoid è uscito prima” insistette il chitarrista che gli sedeva di fronte.
“Sinceramente ho i miei dubbi. Led Zeppelin IV è uno dei primi dischi importanti degli anni Settanta” obiettò James.
“Ma non è uscito prima di Paranoid. Andiamo, i Black Sabbath l’hanno inciso prima!”
“Io ti dico che non è così!”
Si scambiarono un’occhiata in cagnesco.
“Scommettiamo?” sbottò James.
“Ci sto. Venti sterline” accettò subito Dom con un ghigno divertito. “E saranno mie, perché Paranoid è uscito prima!”
“Col cazzo!” Il batterista afferrò il suo cellulare, intenzionato a consultare Google, ma si ritrovò a sbuffare irritato. “Ma porca puttana!”
“Che c’è?”
“Non prende un cazzo, mi esce il drago!”
Dom si accigliò. “Drago?”
“Quell’esserino che appare su Chrome quando non c’è connessione.”
Il chitarrista scoppiò a ridere. “Ma che cazzo dici? È un dinosauro!”
James cadde dalle nuvole. “A me sembra un drago.”
“È un dinosauro! I draghi hanno le ali, quel coso non ce le ha!” replicò Dom, strappandogli il cellulare dalle mani per esaminare l’animaletto. “Vedi? È un fottuto dinosauro!”
“Guarda che anche alcuni dinosauri avevano le ali…” gli fece notare il batterista.
“Ma non avevano questa forma!”
Joe li raggiunse e prese posto accanto a loro. “Ciao ragazzi, che si dice?”
“Chiediglielo!” Dom si rivolse a James, incrociando le braccia al petto.
Il batterista allora mostrò lo schermo del cellulare al nuovo arrivato. “È un drago o un dinosauro?”
“Eh?”
“Non quello! Intendevo gli album, qual è uscito prima!” sbottò Dom, incapace di trattenere una risata.
“Ah, ecco!” James ridacchiò, poi prese a spiegare: “Io e Dom abbiamo una scommessa. Io sono sicuro che Led Zeppelin IV sia uscito prima di Paranoid, questo coglione invece sostiene il contrario! Tu sai qual è uscito prima?”
Il biondo fissò perplesso Dom e James alternativamente, poi si strinse nelle spalle. “Così su due piedi non saprei proprio, ma di sicuro quello è un dinosauro.”
Dom allora mollò un pugno sul braccio del batterista ed esultò. “Visto?”
“Potrebbe essere un drago a cui hanno tagliato le ali…”
 
 
I cinque componenti della band, accompagnati dalla loro troupe, si accingevano a raggiungere le stanze d’albergo che avrebbero occupato per quella notte.
James e Dom, esausti dal viaggio e dalle accese discussioni, trascinavano i loro trolley nella hall e si lasciavano sfuggire qualche sbadiglio.
Qualcuno si schiarì la gola alle loro spalle.
Si voltarono e trovarono Joe che armeggiava col suo cellulare. “Led Zeppelin IV è dell’8 novembre 1971, mentre Paranoid è uscito in Inghilterra il 18 settembre 1970” annunciò.
Dom lanciò un grido vittorioso e sollevò il pugno in aria. “Venti sterline, Price!”
Il batterista gemette rassegnato. “Preferivo quando su Chrome compariva il dragosauro…”
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
XD
In questa flashfic Price non aveva ragione e basta, né sul drago e né sulle date di uscita degli album XD poverino, sono un po’ crudele con questo batterista!
Stavolta la parola suggerita è stata “dinosauro” – che io, dopo un breve momento di riflessione, ho ricollegato al dinosauro di Chrome che mi fa sempre ridere ahahah – suggerita dalla cara Kim WinterNight! Dovevamo aspettarci qualcosa di così fuori dal mondo da lei XD
Per quanto riguarda gli album citati, le date che ho inserito e ho fatto leggere a Joe sono corrette ^^ per chi non lo sapesse, Paranoid è un celeberrimo disco dei Black Sabbath, mentre Led Zeppelin IV è uno degli album più famosi dei Led Zeppelin – indovinate un po’? Il quarto XD
Ho deciso di scegliere due band dinosauriche (giusto per stare in tema) del rock che avessero dato il loro meglio nello stesso periodo e avessero sfornato i loro più importanti lavori a poca distanza proprio per dare senso alla scommessa!
Spero che questa scenetta idiota vi sia piaciuta!
Ringrazio tutti voi non solo per leggere, ma soprattutto per continuare a partecipare attivamente alla sfida, siete fantastici ed è un piacere leggere i vostri scritti *-*
Ci sentiamo alla prossima parola e chissà chi sarà il prpssimo estratto!!! ♥
 
 

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Capitolo 4
*** I was actually just cutting ginger ***


I was actually just cutting ginger
 
 
 
 
Non sapeva nemmeno se definirlo dolore o fastidio, magari entrambi, ma una cosa era certa: non vedeva l’ora di arrivare in ospedale e porre fine a tutto quanto.
Mentre premeva il fazzoletto sull’occhio destro – la palpebra in ogni caso era serrata con forza –, Conor osservava col sinistro il volto di Joe dai lineamenti contratti per la tensione.
“Quindi dovremo annullare il concerto” commentò il cantante in tono rassegnato. Cercava di pensare a quello per distrarsi e non porsi troppe domande sul suo destino.
“È il minimo. Ti rendi conto che rischi di perdere la vista? Se quel maledetto pezzetto di metallo ha reciso qualcosa di…” Joe si interruppe e prese un lungo respiro per darsi una calmata. Forse non era stata la scelta giusta offrirsi per accompagnare il suo amico in ospedale; lui non era come Phil, non riusciva a mantenere i nervi saldi e non lasciarsi divorare dall’ansia in momenti come quelli. Aveva finito per sbottare, anche se si era imposto di non farlo.
Conor deglutì a fatica e distolse lo sguardo: era già abbastanza ansioso di suo, non aveva bisogno che ci si mettesse anche il chitarrista.
“Che poi come cazzo è possibile che si sia rotta la punta della lama? Cosa stavi tagliando, il piombo?” aggiunse Joe, torturandosi una ciocca di capelli con dita tremanti.
“No, lo zenzero. È che abbiamo dei coltelli di merda” chiosò Conor in tono lugubre. Tirò su col naso – l’occhio non smetteva di lacrimargli a causa del corpo estraneo – e guardò fuori dal finestrino nella speranza di scorgere l’ospedale. Il cuore gli batteva a mille, non sapeva davvero cosa aspettarsi da quel bizzarro incidente, non voleva certo perdere un occhio.
Si morse il labbro. “E se non si potesse fare niente? E se diventassi cieco?” mormorò atterrito.
“Dai, Conor…”
“Me l’hai detto tu poco fa, c’è il rischio!”
Joe sospirò: era vero. Non era stato per nulla bravo a tranquillizzarlo.
Gli posò una mano sulla spalla. “Dai, girati. Guardami.”
Il cantante obbedì; ormai anche l’occhio sano gli si era appannato di lacrime. “Potrei non poterlo fare mai più” constatò, il labbro inferiore gli tremava appena.
“Smettila! Andrà tutto bene.” Gli strinse forte una mano e Conor non si oppose.
Rimasero così, in silenzio, a farsi divorare dall’ansia e dall’incertezza, mentre l’auto schizzava per le strade di Budapest. Ma almeno potevano contare l’uno sull’altro.
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥
 
 
Ragazzi! Lo so, stavolta la flashfic non è molto divertente, ma appena Juriaka ha suggerito la parola “occhi” – grazie mille per il prompt, cara! – mi è subito venuto in mente quest’aneddoto che, purtroppo, è accaduto realmente, ma che alla fine non ha causato gravi danni ^^
Da quel che mi è parso di capire, i Nothing But Thieves hanno dovuto annullare il loro show allo Sziget Festival – che si tiene sulla Obudai-sziget, un’isola del Danubio nei pressi di Budapest – nell’estate del 2017 perché Conor è stato coinvolto in un incidente piuttosto singolare: mentre usava un coltello, la punta della lama si è rotta e il pezzetto di metallo gli è volato proprio dentro l’occhio (non ho capito se il destro o il sinistro, io ho “scelto” il destro per la storia). L’incidente gli è costato una corsa in ospedale, dove gli è stato rimosso, e la cancellazione dello show, appunto.
Per quanto riguarda lo zenzero, in un’intervista Conor ha dichiarato: “I was actually just cutting ginger”, che letteralmente vuol dire “In realtà stavo solo tagliando lo zenzero”, e da qui il titolo della storia ^^
E niente, so che il prompt era “occhi” e non “occhio”, e che forse è trattato un po’ in senso lato, ma spero che possiate perdonarmi, l’ispirazione mi ha sospinto in questa direzione XD
Grazie mille per aver letto e per continuare a partecipare, siete fantastici :3
Alla prossima parola!!! ♥
 
 

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Capitolo 5
*** But lover, please stay with me ***


But lover, please stay with me
 
 
 
 
Una melodia, ancora incerta e acerba, ma di una delicatezza disarmante, fu la prima cosa che giunse alle orecchie di Dom quando si destò. Era un giro di accordi pazzesco e lui si ritrovò a pensare che avrebbe voluto svegliarsi ogni giorno con quella musica nelle orecchie.
Si mosse appena tra le fresche lenzuola, sdraiandosi su un fianco, e aprì lentamente gli occhi; rimase ammaliato per qualche secondo dalla visione che gli si palesò davanti.
Immerso nella penombra della stanza e con un solo debole raggio di sole a illuminargli una spalla, Joe stava seduto sulla sua porzione di letto con le gambe incrociate, una chitarra tra le braccia e alcuni fogli sparsi intorno a sé, su cui ogni tanto annotava qualcosa con una matita. I capelli dorati gli sfioravano gentilmente la pelle chiara della schiena e delle spalle nude mentre, col viso contratto in un’espressione concentrata, faceva volare lo sguardo dai fogli alle sue dita posate sulle corde della chitarra.
Dom si ritrovò a sorridere estasiato, si sentiva fortunato ad avere una creatura tanto meravigliosa accanto a sé.
“Come diavolo fai a creare nuova musica già di buon mattino?” biascicò, lasciandosi scivolare un lembo del lenzuolo giù da un fianco.
Joe posò la matita sul materasso e si voltò a guardarlo; i suoi occhi brillarono quando incontrarono quelli scuri dell’altro. “Oh. Ti ho svegliato?”
“Prima o poi mi sarei svegliato.”
Il biondo riprese a carezzare e pizzicare le corde del suo strumento, perdendo lo sguardo davanti a sé. “Sai, mi viene spontaneo. Annotare i miei pensieri e riversarli in un testo, farmi scorrere nuove melodie tra le dita e nella mente… per me è una terapia. Se non suonassi e non creassi tutti i giorni, penso che uscirei di testa.” Ridacchiò. “È come una cura.”
Un sorriso beffardo si dipinse sul volto di Dom; si sollevò su un gomito e allungò una mano verso di lui, per poi percorrere in punta di dita il suo braccio.
L’altro rabbrividì e abbandonò il capo leggermente all’indietro, godendosi quella magnifica sensazione.
“Vieni qui” spezzò il silenzio Dom dopo qualche istante; scostò la chitarra da un lato e trascinò Joe accanto a sé, facendolo rotolare tra le lenzuola e costringendolo a sdraiarsi.
“Ehi, fai piano, stiamo stropicciando i fogli!” lo ammonì lui tra le risate, mentre le pagine si spiegazzavano e frusciavano sotto il suo peso.
Ma Dom non se ne preoccupò e lo strinse a sé con fare possessivo, prendendo a baciargli il profilo della mandibola e tracciando una scia fino all’orecchio. “Questa invece non può essere considerata una terapia?” soffiò, prima di prendere a mordicchiargli il lobo.
Joe mugolò. “Fammi almeno rimettere in ordine.”
Per favore, stai con me” si oppose il moro, facendo aderire i loro petti.
Joe sospirò rassegnato, ma prima di lasciarsi avvolgere dalle attenzioni di Dom, allungò una mano e afferrò la matita abbandonata sul letto, poi annotò qualcosa sul foglio che giaceva sul cuscino.
Curioso, Dom si sporse per leggere:
 
But lover, please stay with me
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
E alla fine non sono riuscita a resistere e ho portato fuori una delle mie due OTP del fandom, ma capitemi, l’opportunità mi è stata fornita su un piatto d’argento dall’interessantissimo prompt suggerito da LadyPalma, ovvero terapia ^^
Potevo usarlo in maniera più “concreta” forse, ma poi mi sono detta: quale terapia migliore per un musicista di creare la sua musica? E nella fattispecie di Joe, in questo caso, dato che è lui il compositore della maggior parte dei brani dei NBT!
Così ho voluto dare la mia personale versione della nascita di una canzone bellissima, Lover, Please Stay (vi ho lasciato il link di YouTube se siete curiosi di sentirla) che, secondo ciò che Joe ha dichiarato, è stata una delle prime canzoni della band e che lui stesso ha composto quasi interamente sul suo letto con la sua chitarra! Una scena già dolcissima così, ma… ehi, non ha mica specificato se sul letto fosse da solo :P e vai di Joeminic *____*
Sia la frase annotata da Joe sul foglio che quelle in corsivo nel testo sono delle trasposizioni (o delle traduzioni) di parti del testo del brano su citato ^^
Grazie di cuore a chiunque sia giunto fin qui e per continuare a partecipare, senza contare il fatto che state fornendo dei prompt bellissimi e mi state dando modo di sbizzarrirmi :3
Alla prossima parolaaa!!! ♥
 
 

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Capitolo 6
*** Woods 'n' old melodies ***


Woods ‘n’ old melodies




Dom aprì la custodia e prese lo strumento tra le mani; un profumo forte e pungente gli accarezzò le narici.
Non si trattava del classico odore di legno lucidato e lavorato, c’era qualcosa di più.
Era un profumo di antico, leggermente umido ma rassicurante e accogliente, come quello di alcuni vecchi mobili a casa della nonna; sapeva di vissuto, portava con sé l’essenza di tutti i musicisti che l’avevano suonata, il sudore di tutte le dita che si erano arrampicate su quelle sei corde, la carezza di tanti corpi che l’avevano stretta.
Fece scorrere i polpastrelli a tracciare le linee delle venature e annusò l’aria ancora una volta, beandosi di quel profumo magico di foresta e vecchie melodie.
Il piccolo Dom sorrise. Poco importava se quella chitarra classica era ammaccata e consumata dal tempo: era sua, l’avrebbe resa sua, avrebbe fatto di quel profumo dolciastro e ruvido la sua casa.





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Partecipa alla challenge “Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
Prompt 26 “Profumo” dall’elenco Gennaio 2020


Oookay, ammetto che stavolta la richiesta di Sabriel_Little Storm mi ha un pochino messo in difficoltà, non tanto perché non volessi tentare di descrivere un profumo, ma perché non sapevo come inserire quest’elemento nel fandom senza ripiegare sul romanticismo, che avrei trovato un po’ banale a dire il vero XD
Ho cambiato seimila idee, vi giuro, ma alla fine mentre facevo la doccia (che è sempre il momento più ispirante della giornata ahahahah) ho deciso di sviluppare questa, sperando di non aver scritto una cretinata ^^
Vediamo il piccolo Dom alle prese con la sua prima chitarra; ho immaginato che fosse una classica perché ho letto da qualche parte che ha cominciato proprio con quella. A dire il vero non so precisamente a che età abbia iniziato e quale sia stato il suo primo strumento, ma mi piaceva troppo l’idea di mettergli tra le mani una vecchia chitarra di seconda mano! Non so, prendetemi per pazza, ma ho la convinzione che gli strumenti usati abbiano qualcosa di magico, qualcosa in più, che raccontino delle storie e poi assumono quel profumo tutto particolare *-*
Spero di essere riuscita a passarvi questo concetto!
Detto ciò, ringrazio ancora una volta Sabriel per l’interessante spunto e tutti voi per continuare a partecipare e mettervi in gioco! Grazie, grazie davvero :3
Alla prossima parola!!! ♥

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Capitolo 7
*** The sweetest anniversary ***


The sweetest anniversary
 
 
 
 
Joe starnutì, poi inclinò il capo contro la testiera del letto. Era stufo di quell’influenza.
“Price?”
L’interpellato, sdraiato accanto a lui e avvolto in un bozzolo di coperte, mugugnò per poi tossicchiare.
“Mi passi i fazzoletti?”
“Dove sono?” biascicò James, rigirandosi nel letto e guardandosi attorno. La febbre non era tanto alta, ma si sentiva davvero spossato, lo stendeva ogni volta.
“Dammi il tuo pacchetto, li ho finiti.” Joe fece scorrere lo sguardo sul cimitero di fazzoletti usati sul comodino.
“L’hai aperto un’ora fa!” James allungò a fatica un braccio, afferrò il suo pacchetto e glielo porse.
Joe si soffiò il naso, rosso e dolorante, e si voltò; i loro occhi si incrociarono, quelli di James erano appannati e lucidi.
“Ancora febbricitante?” domandò apprensivo.
James gemette appena, scosso dai brividi.
Joe si chinò su di lui e gli posò un bacio sulla fronte. “Scotti” sussurrò, carezzandogli una guancia.
“Ehi, mi contagi il raffreddore” protestò il batterista, lasciandosi sfuggire un sorriso.
“Ormai…” Joe si sdraiò e lo attirò a sé.
James gli si accoccolò contro, sperando di placare i brividi. “Non era così che pensavo di trascorrere il nostro anniversario. L’avevo immaginato a letto con te, ma in un altro senso.” La sua voce sommessa assunse una vena maliziosa.
Joe ridacchiò e accostò le labbra al suo orecchio. “Poteva andarci peggio.”
 
 
Phil non riusciva a trattenere le risate mentre li osservava, sommersi da coperte, sciroppi e fazzoletti. Non era una serata romantica, ma facevano tanta tenerezza.
“Smettila di prenderci per il culo” farfugliò James, mettendosi faticosamente a sedere.
“D’accordo, la smetto.” Ridacchiò ancora, poi agitò il sacchetto che aveva in mano. “Come mi avete chiesto, ho comprato latte, sale, surgelati…”
“Grazie Phil. È un casino ammalarsi in due” commentò Joe per poi tossire.
“Okay, vi preparo una cosa che vi aiuterà a rimettervi, piccioncini” affermò il bassista, dirigendosi in cucina.
“Pensavo te ne stessi andando” commentò James deluso.
“Spiritoso. E ingrato!”
Qualche minuto dopo, Phil tornò nella stanza con due tazze fumanti e un sorrisone. “Latte e miele!”
“Mia madre lo preparava sempre quando stavo male” commentò Joe intenerito.
“Per un anniversario dolcissimo” aggiunse James inonico.
“È il vostro anniversario?” domandò Phil mentre consegnava loro le tazze.
Joe e James si scambiarono un sorriso e annuirono.
“Cazzo, ho sbagliato giornata per venire a rompere” commentò il bassista.
Joe prese un sorso. “Tranquillo, non abbiamo la forza per festeggiare.”
“Beh tesoro, se non riesci a spogliarti posso farlo io…” sogghignò James.
“Price!” lo rimproverò il biondo, lanciando un’occhiata di scuse a Phil.
Lui gli strizzò l’occhio, complice. “Mamma Phil ha svolto il suo compito, vi lascia soli. Buoni festeggiamenti!”
Mentre il bassista usciva dall’appartamento, James poggiò la tazza sul comodino.
Joe lo guardò interrogativo. “Non lo finisci?”
“Ho sempre detestato il latte e miele” ammise, poi si impossessò delle sue labbra e le assaporò per qualche istante, lentamente. “Però a te dona, devo ammetterlo.”
Joe sorrise, posò a sua volta la tazza e attirò James a sé. “Buon anniversario a noi.”
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
Ooookaaay…
Quando la cara Gella ha suggerito il prompt “miele”, ho subito pensato di sfruttare Honey Whiskey (avrò sfruttato questa canzone un triliardo di volte in ogni occasione, però dai, è troppo bella *___*), ma questo scenario a metà tra il tragicomico e il fluff mi ronzava in testa da un po’ e così alla fine ha vinto quest’idea :P
C’erano tantissimi modi per interpretare e inserire la parola e forse il mio è il meno azzeccato, temo di aver usato il miele troppo marginalmente, ma direi il risultato mi soddisfa abbastanza, è proprio ciò che volevo scrivere! Lea, mi perdonerai :3
Passando alla ship, si tratta della Joice (JoexPrice – so che è tipo illegale fondere un nome e un cognome, ma a Price lo chiamano tutti così, che dovevo fare? XD), coppia in realtà coniata e shippata da Kim. Infatti non è una mia OTP del fandom, è il primissimo esperimento che scrivo su loro due e spero davvero di non aver combinato pasticci! Kim, la dedico tutta a te, e sappi che ho adorato cimentarmi con questi due pandori *-*
La comparsa di Phil non è casuale: chi segue la raccolta, infatti, si ricorderà che in una delle prime flash ho accennato alla forte amicizia tra Phil e Price, che sono una mia BROTP ^^ e così ho pensato che Price gli avesse chiesto il favore di andare al supermercato e fare la spesa al posto loro, impossibilitati a uscire!
Io vi ringrazio tutti, dal primo all’ultimo, per continuare a leggere e seguire questa raccolta, spero davvero di presentarvi degli scritti di vostro gradimento :3
Alla prossima parola!!! ♥
 
 

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Capitolo 8
*** Ten minutes ***


Ten minutes
 

 
 
 
“Mi fai fare un giro?”
Phil si sfilò il casco e osservò Dom, che sorrideva sornione con una sigaretta stretta tra le dita, e aggrottò le sopracciglia. Sapeva che non c’era da fidarsi del suo adorabile cuginetto, l’ultima volta che gli aveva permesso di salire sulla sua moto il ragazzino aveva rischiato di farsi investire da un’auto.
“Dai, Phil!” implorò Dom allargando il sorriso, quando vide il cugino tanto dubbioso.
“Non hai la patente, se ti fermano…”
“Non mi fermeranno! E poi vuoi farmi credere che tu hai sempre fatto cose legali?”
Phil sospirò e smontò dalla sua Honda nera e lucente, ancora indeciso sul da farsi.
A quel punto Dom gettò il mozzicone a terra, lo schiacciò con la scarpa, poi gli strappò il casco dalle mani e lo indossò. “Ho anche il casco, vedi? Non mi succederà nulla!” lo rassicurò, battendogli una pacca sulla spalla.
“La distruggerai e allora saranno casini…” obiettò ancora Phil, carezzando distrattamente la carrozzeria della moto.
“Nel caso, ti do il permesso di distruggere me. Ma sono un bravo motociclista, non succederà!”
Il più grande infine si arrese e arretrò di un passo. “Ti avverto, devi tornare qui entro dieci minuti, non un secondo di più!”
Dom esultò mentre saliva a bordo e metteva in moto. “Grazie, sei il cugino migliore del mondo!” strillò prima di partire a tutta birra, sollevando un gran polverone in quella stradina sterrata e bruciata dalla calura estiva.
Phil tossicchiò e prese posto su un gradino, in attesa. Aveva già il cuore in gola per l’ansia.
 
Si sarebbe volentieri messo a piangere, ma l’angoscia gli impediva anche quello. Dom era scomparso da quaranta minuti e lui già temeva il peggio, magari aveva avuto un incidente o era stato fermato dalla polizia.
Mentre correva per il quartiere e si guardava freneticamente intorno, si rimproverò mille volte per aver ascoltato suo cugino, ora l’avrebbe avuto sulla coscienza per tutta la vita!
Giunse davanti al pub del quartiere, punto di ritrovo dei giovani della zona, e fece per entrare: avrebbe chiesto ai presenti se avevano visto Dom.
Ma una sagoma scura accostata al marciapiede attirò la sua attenzione; si accostò per osservarla meglio: non poteva crederci, era la sua moto!
Allora tutte le tessere del puzzle andarono al loro posto.
“Razza d’idiota” borbottò tra sé mentre con due falcate raggiungeva l’entrata del locale. Una volta dentro, come immaginava, trovò Dom a un tavolino con alcune ragazze, intento a sorseggiare una birra.
“Ehi, cugino!” lo salutò non appena lo notò.
Ma Phil non aveva voglia di scherzare; si avvicinò a lui e lo incenerì con un’occhiata. “Dieci minuti, eh?”
“Quanto sei pignolo…”
“Pensavo avessi avuto un incidente!”
Dom sorrise conciliante. “Dai, dimentichiamoci questa storia. Ti offro una birra, okay?”
“Scordatelo!” Phil afferrò il casco, abbandonato su una sedia lì accanto, e si avviò nuovamente verso l’uscita. “E scordati anche la mia moto. Questa è l’ultima volta che ci sali!”
Dom lo osservò mentre se ne andava e si strinse nelle spalle. “Gli passerà.”
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
Stavolta il piccolo Dom l’ha combinata davvero grossa, approfittando della bontà del cugino XD
Già, perché, per chi non lo sapesse, Dom e Phil sono cugini… e io mi sono divertita un sacco a immaginare questa scenetta tra loro quando erano ancora ragazzini e i Nothing But Thieves non esistevano ancora!
Ovviamente il fatto che Phil avesse una moto è frutto della mia fantasia, anche se a ben pensarci… insomma, in versione motociclista è piuttosto intrigante, ehm… ^^”
Stavolta devo dire che mi sono trovata un po’ in difficoltà! Quando Harriet Strimell ha suggerito il prompt, ovvero “giro in moto” – grazie cara per averlo suggerito, è assolutamente bellissimo *-* – mi sono venute in mente principalmente due idee e non riuscivo proprio a decidermi, sono stati dei giorni di terribile indecisione! Morale della favola: ho abbandonato entrambe le idee per scrivere ciò che avete appena letto. Eh vabbè XD
Grazie a chi ancora segue la raccolta e a chi continua a partecipare alla sfida, mi sto divertendo un sacco e non voglio che quest’esperienza finisca, anche se ormai mancano solo quattro parole T.T
Alla prossima, un abbraccio!!! ♥
 
 

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Capitolo 9
*** Meat, eggs, bread crumbs and... ***


NBT
Meat, eggs, bread crumbs and…
 
 
 
 
“Andiamo, sono cose che sanno tutti: prendo le fettine di carne, le passo nell’uovo sbattuto, poi nel pangrattato!”
“E cosa si aggiunge all’uovo?” lo interrogò Phil.
James aggrottò la fronte, concentrato, ma non rispose.
“Un pizzico di sale” svelò il bassista.
“Già. Il sale…” James aprì un’anta della credenza e afferrò un barattolo trasparente dal tappo rosso. Lo posò sul tavolo, poi ruppe due uova in un piatto e prese a rimestarle con una forchetta.
Phil lo scrutava attentamente. “Forse non sei una frana in cucina come pensavo.”
“Hai visto?” L’altro gli sorrise tronfio mentre schiudeva il barattolo e aggiungeva un pizzico di polvere bianca nel piatto. Subito dopo però una smorfia di panico si sostituì al ghigno soddisfatto, mentre abbassava lo sguardo. “Cazzo, ho confuso il sale con lo zucchero!”
Phil si batté una mano sulla fronte. “Ho parlato troppo presto: sei una frana!”
“Beh… mangeremo cotolette caramellate…”
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
Partecipa alla challenge “Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
Prompt 10 «Cielo, ho confuso il sale con lo zucchero!» dall’elenco Marzo 2020 (con una mia piccola licenza poetica non troppo poetica, ma che volete, dovevo adattarla a Price XD)
 
 
Ed eccomi qui, ragazzi, con la nona flash *_____*
Aggiornare questa raccolta proprio ora è ancora più dolce (sì, era un velato riferimento ironico all’errore di Price XD) perché qualche giorno fa è uscita una nuova canzone dei NBT che anticipa l’album e OMMIODDIO CHE SCLERO RAGAZZI, QUESTE SONO LE BUONE NOTIZIE _____
Allora, che dire di questa scenetta idiota tra Phil e Price? Innanzitutto ci tengo a specificare che loro sono una mia BROTP del fandom, vado matta per la loro amicizia e non mi stancherei mai di leggere le loro interviste insieme in cui fanno i cretini *-* come non scrivere una cosetta tutta per loro?
Inoltre nella mia flashfic Dolci preparativi, scritta in occasione del compleanno del batterista, ho ideato l’headcanon (di cui sono assolutamente convinta) che Price sia una schiappa a cucinare e Phil si mette d’impegno per dargli una mano, spesso con risultati fallimentari XD quindi potete interpretare questa sciocchezza anche come un sequel dell’altra flashfic!
Mi è venuto spontaneo riportare fuori quest’idea quando la mia amica Sakkaku ha suggerito il prompt “frana”, mi sono subito chiesta se uno dei componenti fosse una frana in qualche attività in particolare; ho poi unito il prompt della challenge di Harriet, che calzava a pennello, e il resto è venuto da sé!
Inutile dire che mi sono divertita tantissimo e quasi mi dispiace di avervi proposto uno scritto così breve, ma per una volta non ho dovuto dannare per rientrare nelle 500 parole XD
Grazie a TUTTI VOI che continuate a leggere e apprezzare i miei scarabocchi, mi riempite il cuore di gioia :3
Alla prossima parola!!!
 

 

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Capitolo 10
*** Sunday crosswords ***


Sunday crosswords
 
 
 
 
“Cazzo, questa casa è un campo minato” borbottò Conor, disponendo alcuni indumenti puliti sulla spalliera di una sedia. Fece qualche passo indietro, rischiando di inciampare su una pila di videogames e qualche libro abbandonati sul pavimento; sollevò lo sguardo su Dom che, disteso di lungo sul divano e con i piedi poggiati su un bracciolo, consultava con concentrazione un giornaletto dalla copertina colorata.
“Dom, solleva il culo e vieni a ritirare la tua roba. Sono stanco di vedere tutto questo casino per casa!”
“Prima finisco il cruciverba. Allora, otto verticale: importante città del Venezuela… ma che cazzo ne so!”
“Tu non hai mai fatto i cruciverba. Stai cercando di rinviare i tuoi doveri, Craik?” Conor assunse un’aria circospetta e minacciosa.
Lui si strinse nelle spalle. “È perché non ne ho mai il tempo. Comunque c’è una R nella terza casella, cosa potrebbe essere?”
“Mmh… Caracas?” propose il biondo, dirigendosi verso il piano cottura e mettendo in ordine alcune stoviglie.
Dom contò in fretta i quadratini. “No, è più lunga.”
“Continui a cambiare argomento. Come al solito io mi ritrovo a farti da schiavo mentre tu te ne sbatti le palle. Alzati, ci sono le tue scarpe in corridoio, lo zaino nell’ingresso e devi portare questa roba nell’armadio. Non credere che lo farò al posto tuo!” continuò a pontificare il ragazzo più minuto in tono sempre più acuto e isterico, puntellandosi le mani sui fianchi.
Dom si schiaffò il giornale aperto sul viso con fare esasperato. “Certe volte sei più fastidioso di un esame della prostata, te l’hanno mai detto?”
“Dominic Craik, non sto scherzando.”
“È domenica, mi lasci in pace? Oltretutto sono solo le unidici e mezza, non mi sono ancora svegliato per bene.”
“Sì, certo… se non ti dai una mossa, ti faccio svegliare io…” borbottò Conor adirato, prendendo a passare uno straccio umido sul televisore impolverato.
“Allora, Venezuela…” lo ignorò sfacciatamente Dom. “Che altro c’è a parte Caracas? Lima è in Perù… fanculo, mi sta facendo dannare!”
“Guardalo nelle soluzioni, così finisci prima e vieni a spostare tutto questo casino” intervenne Conor, urtando accidentalmente col piede i videogiochi impilati a terra.
“Ehi, quelli sono miei! Sai quanto ci ho messo per comprarli tutti?” protestò subito Dom, per poi sfogliare velocemente il giornale fino alla pagina delle soluzioni. Vi fece scorrere lo sguardo per qualche istante, poi si batté una mano sulla fronte. “Maracaibo! Cazzo, è vero che è in Venezuela!”
“Bene, bravo, finito. Ora ti alzi?”
Dom abbandonò la testa all’indietro e sollevò gli occhi al cielo. “Mi sa che a Maracaibo mi ci trasferisco…”
“Moriresti di fame dopo due giorni, senza qualcuno che ti prepari la cena!” Detto questo, Conor gli si avventò addosso con un grido di battaglia e, dopo qualche istante di resistenza, riuscì a strappare il giornale dalle mani di Dom.
“Stronzo, mi rovini la domenica!” protestò lui tra le risate, cercando di spingerlo via.
Ma Conor gli afferrò i polsi e poi lo strattonò via dal divano. “Adesso riordina le tue cose, grazie!”
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
Partecipa alla “Headcanon Challenge” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
Prompt 25 «Chi dei due lascia sempre roba in giro per casa facendo uscire fuori di testa l'altro? (Suggerito da karter95)», dalla lista “I vostri Headcanon”.


Carissima, stavolta è stato il delirio, mi sono divertita TROPPO a scrivere questa flashfic *___* e usare finalmente quel prompt della Headcanon Challenge che mi stuzzicava già da parecchio tempo!
Ringrazio Harryet per la parola suggerita, ovvero “Maracaibo”. Cara, credo che stavolta hai messo in difficoltà tutti, ma non me, eheheheh :D
Spero vi sia piaciuto il modo in cui ho sviluppato il prompt ^^
Doverose spiegazione riguardo a ciò che avete letto: chi segue la mia long Ten friends, one big mess, già saprà che nella storia Dom e Conor sono coinquilini (la mia coppia di coinquilini preferita :3) e spesso si ritrovano a battibeccare per il casino che Dom lascia in giro per casa XD ovviamente non so (e non credo) se nella realtà abbiano mai vissuto insieme, a parte in occasione dei tour, ma non riesco proprio a togliermi dalla testa questo headcanon, mi piace e mi diverte troppo *-*
Per quanto riguarda Maracaibo e Caracas, sono entrambe due città del Venezuela, per chi non lo sapesse (tipo io prima di informarmi per questa flash AHAHAHAHA vi giuro che non avevo idea in che Stato fossero!) ^^
Spero di avervi strappato una risata e vi ringrazio di cuore per essere giunti fin qui, questa sfida è troppo spassosa e non vi ringrazierò mai abbastanza per i bellissimi spunti che state suggerendo!!! :3
Alla prossima parola! ♥

 
 

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Capitolo 11
*** Feel your worries disappear ***


Feel your worries disappear
 
 
 
 
Conor si morse il labbro e lanciò uno sguardo a Phil, mentre col piede cercava la staffa destra.
Quella situazione non gli piaceva per niente.
Il moro lo scrutava con attenzione mentre carezzava il muso del cavallo. “Rilassati, l’animale sente la tua tensione. Stringi le briglie nel pugno coi pollici verso l’alto, raddrizza la schiena e sciogli i muscoli” ribatté in tono calmo, regalandogli un sorriso incoraggiante.
“Ma come cazzo si fa a stare in equilibrio? Non è che adesso questo parte al galoppo? Phil… non lasciarlo!” sibilò Conor, per niente tranquillo. Da quando era montato in sella, aveva avvertito ogni muscolo di quella bestia guizzare, come se si divertisse a destabilizzarlo.
“È dolcissimo, non ti farà niente” affermò Phil, stringendo una redine aggiuntiva che aveva attaccato alla testiera. “Ricordi cosa ti ho detto? Talloni verso il basso e non stringere i polpacci, altrimenti il cavallo capirà che si deve muovere.”
Il biondo deglutì e puntò lo sguardo sul manto rossiccio dell’animale, mentre sistemava cautamente la postura. “Come hai detto che si chiama?”
“Pixel. Accarezzalo, conoscilo, è giusto che entriate in confidenza.”
Conor allora prese entrambe le redini nella mano sinistra, mentre allungava la destra e immergeva le dita nella criniera bionda. “Ciao Pixel. Non hai intenzione di uccidermi, vero?”
Il cavallo, in tutta risposta, abbassò appena il capo e si esibì in uno sbuffo sommesso.
Conor si ritrasse e strabuzzò gli occhi. “Mi odia?”
Phil ridacchiò. “No, credo che tu gli piaccia. Ora te la senti di fare una passeggiata?” domandò poi, accennando al piazzale sterrato in cui si trovavano.
Conor si morse nuovamente il labbro e sentì il cuore accelerare. Ma non solo per l’ansia: si sentiva quasi elettrizzato. Riprese le redini in modo corretto e annuì appena. “Però, Phil, tu stagli accanto, non lasciarmi.”
L’altro gli sorrise. “Tranquillo. Schiena dritta, guarda in avanti, muscoli rilassati e stringi appena i polpacci, come se volessi dargli dei colpetti sui fianchi.”
Conor inspirò forte per calmarsi ed eseguì; quasi gli venne un colpo e temette di perdere l’equilibrio quando Pixel prese a passeggiare lentamente: sobbalzava, oscillava e a lui pareva che il mondo si spostasse dal suo baricentro.
“Oh merda, come si ferma? Oggi morirò, me lo sento!” strillò in preda all’ansia.
Phil, sempre con la briglia aggiuntiva tra le dita, scoppiò a ridere. “Asseconda i suoi movimenti, ascoltalo, tranquillizzati. Trova l’equilibrio e soprattutto comunica con lui.”
“Ti prego, cazzo… per favore, Pixel, cucciolo, non uccidermi…” cominciò a mormorare Conor col cuore in gola, per poi prendere un respiro profondo.
E successe qualcosa.
All’improvviso realizzò di trovarsi in sella a una meravigliosa creatura che non voleva fargli del male, anzi, cercava di trasmettergli sicurezza. Camminava lentamente, muoveva piano le orecchie, i suoi muscoli guizzavano ma senza mai essere tesi, il sangue gli circolava caldo nelle vene. Era vivo.
Tutto in lui ispirava dolcezza e pace.
Non sapeva come, ma Conor lo realizzò.
E, quando incrociò gli occhi scuri e sereni di Phil, comprese che nulla sarebbe andato storto.
Era bellissimo.
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
Ed eccoci giunti alla penultima (T____T) flash di questa raccolta!
Stavolta la parola è stata suggerita dalla carissima Carmaux_95 ed era “pixel”… di cui ovviamente io ho fatto un uso completamente fuori dal mondo XD infatti ho paura di averlo reso troppo marginale, Carmaux spero che mi perdonerai :P
Anche la ship (OVVIAMENTE CONOR E PHIL SONO UNA SHIP, una delle mie OTP del fandom *-*) è stata trattata in maniera marginale, ma non volevo creare la classica scenetta sdolcinata e banale tra due fidanzati... anche perché le coppie fanno tante cose insieme, tra cui condividere passioni, conoscenze ed esperienze ^^
In tal caso ho preso spunto da un elemento reale: Phil (così come Price) andava a cavallo e ci sta veramente stare, ora non so se stia continuando ma sicuramente sa cavalcare, e quindi mi piaceva l’idea che lo insegnasse a Conor – il fatto che il cantante non l’avesse mai fatto prima è ovviamente una mia fantasia, di lui non lo so XD
Per raccontare le sensazioni che Conor ha provato durante la sua prima volta a cavallo (anche se una flashfic non è in grado di contenerle tutte) mi sono basata sulle esperienze che ho personalmente vissuto: ho avuto il piacere di montare in sella due volte ed è sempre stato qualcosa di mozzafiato, vi giuro che a un certo punto si instaura un rapporto magico tra cavallo e fantino e si vorrebbe non scendere mai *___* non so se vi è mai capitato, ma provateci nel caso dovesse capitarvi l’occasione, è unico!!!
Spero di non avervi confuso troppo con i nomi tecnici, ma pens sia facilmente intuibile cosa siano staffe, redini e testiera ^^ non voglio ammorbarvi troppo con spiegazioni chilometriche, ma se volete entrare nello specifico ecco a voi la pagina wikipedia su cui mi sono basata:
https://it.wikipedia.org/wiki/Finimenti
infine, una notina riguardo al titolo: è un verso del testo di “Graveyard Whistling”, contenuta nell’album del 2015, Nothing But Thieves. Non è una scelta a caso: l’artwork del disco infatti presenta come immagine proprio un cavallo ^^
Come sempre, vi ringrazio INFINITAMENTE per essere ancora qui, leggere i miei scritti e partecipare alla sfida, GRAZIE! :3
Alla prossima e ultima parola, sono proprio curiosa di scoprire come andrà il gran finale!!! ♥
 
 

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Capitolo 12
*** Silver rain ***


Silver rain
 
 
 
 
“Abbiamo un abbonamento con i blackout?” sbuffò James, raggiungendo a tentoni l’appendiabiti e tastando le giacche che vi erano appese in cerca della sua.
Avevano già vissuto una scena del genere mesi prima, quando una forte tempesta di neve aveva lasciato l’intera città senza luce per una manciata di minuti.
“Solo che stavolta non c’è nessun evento atmosferico che l’ha causato. Nemmeno nell’Ottocento mancava la corrente così spesso” commentò Dom, sfilandosi la tracolla della sua chitarra.
“Nell’Ottocento nemmeno c’era, la corrente” gli fece notare Conor in tono piatto, scaraventandosi sul divanetto della saletta e lasciandosi andare a un profondo sbadiglio.
“E anche oggi le prove le facciamo domani…” Phil sospirò – era già il terzo giorno di seguito in cui, per un motivo o per un altro, non riuscivano a suonare tutti assieme – ed estrasse il cellulare da una tasca.
“Non accendete le torce!” esclamò all’improvviso Joe, facendo sobbalzare i suoi compagni di band.
“Sei scemo?” lo apostrofò James confuso.
Il biondo, giunto di fronte alla finestra, scostò la tenda e all’improvviso una luce soffusa e argentea inondò la stanza. “Oggi c’è la luna piena, avete visto quant’è luminosa?”
Abituatosi alla penombra, Phil gli si accostò e sbirciò fuori: un disco lattiginoso era appeso in cielo, perfettamente rotondo e talmente brillante da ferire gli occhi.
Joe sorrise ai suoi amici. “In genere Londra è così straripante di luci artificiali che ci dimentichiamo di quanto la luna sia luminosa, ci dimentichiamo di guardare in alto. In questi momenti dovremmo approfittarne, non vi pare?”
“Beh, dato che senza corrente gli strumenti non suonano,” affermò Conor, mettendosi nuovamente in piedi, “io direi di uscire a prendere una boccata d’aria.”
“E magari qualcuno di voi sarà in grado di mostrarmi l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore, dato che non ci ho mai capito niente” aggiunse Dom con una risatina.
Una volta sul marciapiede, i cinque ragazzi levarono lo sguardo al cielo e per alcuni istanti nessuno fiatò, ipnotizzati dalla pioggia d’argento che gli scrosciava addosso. A parte i motori delle auto e qualche allarme in lontananza, la città era silenziosa, quasi rispettosa di quella notte così brillante.
“Però sembriamo cinque idioti con la faccia verso l’alto” spezzò l’atmosfera James con una risata, riportando anche gli altri alla realtà.
“O un branco di lupi” lo corresse Phil.
“Ehi, secondo voi di che colore avrei il pelo se fossi un licantropo?” se ne uscì Dom, lanciando occhiate divertite ai suoi amici.
“Non ci resta che aspettare la trasformazione” chiosò Conor, sedendosi sul bordo del marciapiede.
“Già, forse siamo proprio come un branco di lupi” rifletté Joe tra sé, imitando il cantante.
“Cioè?” si incuriosì James, sollevando un sopracciglio.
“Intendo dire… che siamo uniti, siamo una squadra, non lasciamo mai nessuno indietro.” Il biondo arrossì nel pronunciare quelle parole e sperò che la penombra nascondesse le sue guance imporporate.
Nessuno ribatté, ma nel silenzio le labbra dei ragazzi si incresparono in sorrisi spontanei e i loro occhi cercarono nuovamente la luna.
E lei parve capire e abbracciarli con dolcezza.

 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
Questa è, con molta probabilità, la flashfic meno ispirata della mia carriera (?) da scrittrice XD e, con altrettanta probabilità, quella di cui vado meno fiera, dato che la reputo abbastanza mediocre… ma volevo concludere la raccolta facendo comparire tutti e cinque i ragazzi della band, nello stesso modo in cui è iniziata, e non mi è venuta un’idea migliore!!! La cosa mi fa rabbia perché il prompt suggerito da evelyn80, ovvero “luna piena”, è davvero stupendo e io la ringrazio di cuore per averlo consigliato come gran finale; mi sarebbe piaciuto svilupparlo in maniera migliore e dare una conclusione dignitosa a questa raccolta, ma abbiate pietà di me e del mio blocco dello scrittore T.T
Ad ogni modo, scrivere queste dodici flashfics è stata una delle esperienze più divertenti e stimolanti di sempre, sono stata davvero contentissima di indire questa sfida e vi ringrazio TUTTI, dal primo all’ultimo, per i bellissimi prompt che avete suggerito! Molti sono stati difficili, bizzarri e fuori dal comune, ma è stato proprio questo il bello, era proprio a questo che puntava la sfida! Stimolare la creatività, partire da uno spunto comune ed esplorarne ogni possibile sfaccettatura, e voi tutti mi avete aiutato in quest’impresa *-*
Ringrazio gli altri undici partecipanti che hanno aderito alla sfida, hanno pubblicato le loro creazioni e sono passati a leggere quelle degli altri – chi più chi meno, a seconda delle possibilità, ma del resto non è una sfida e ci sarà sempre tempo per recuperare, eventualmente ^^
Una piccola nota di merito va a Sabriel_Little Storm, evelyn80, Kim WinterNight, alessandroago_94 e Sakkaku per aver sviluppato ogni singolo prompt, sono davvero colpita dall’impegno che avete messo in questa sfida e dalla serietà con cui l’avete affrontata! *-*
E un enorme abbraccio anche ad Harriet Strimell, LadyPalma, Carmaux_95, Harryet, Gella e Juriaka per gli scritti pubblicati e le parole suggerite ^^
Infine, anche se non vi cito di nuovo tutti, grazie di cuore a voi lettori e recensori della raccolta, che mi avete tenuto compagnia con i vostri commenti e mi avete dato la forza e la gioia di pubblicare qualcosina ogni dieci giorni!!! :3
GRAZIE A TUTTI per la BELLISSIMA esperienza, sono commossa di tutto l’entusiasmo dimostratomi e spero di poter riproporre più avanti qualche nuova iniziativa, perché è stato troppo bello e mi dispiace troppo che sia finito T.T
MA io qui lancio un appello: se qualcuno volesse prendere in mano le redini di una simile iniziativa, coinvolgendo i suoi contatti di EFP, si senta liberissimo di farlo perché io gli cedo volentieri il format! Ovviamente potete apportare tutte le modifiche che volete e proporre varianti, ma sappiate che sarei la prima ad appoggiare l’iniziativa e partecipare volentieri *___* quindi su, se qualcuno se la sente si faccia avanti!!!
Bene, ora non mi resta che mettere la parola fine a questa raccolta che mi resterà sempre nel cuore, ma prima un altro e ultimo doveroso ringraziamento: a Conor, Joe, Dom, Phil e Price, per ispirarmi e tenermi compagnia, per essere semplicemente loro stessi e per trovare sempre il modo di sbloccarmi quando non riesco a scrivere. Grazie ai Nothing But Thieves, per essere il mio fandom del cuore! :3
Alla prossima avventura, ragazzi!!! ♥
 
 

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