Broken Machine di Soul Mancini (/viewuser.php?uid=855959)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** What do we do when the lights go down? ***
Capitolo 2: *** JLB DC PB JP ***
Capitolo 3: *** Losing all your bets ***
Capitolo 4: *** I was actually just cutting ginger ***
Capitolo 5: *** But lover, please stay with me ***
Capitolo 6: *** Woods 'n' old melodies ***
Capitolo 7: *** The sweetest anniversary ***
Capitolo 8: *** Ten minutes ***
Capitolo 9: *** Meat, eggs, bread crumbs and... ***
Capitolo 10: *** Sunday crosswords ***
Capitolo 11: *** Feel your worries disappear ***
Capitolo 12: *** Silver rain ***
Capitolo 1 *** What do we do when the lights go down? ***
do la disdetta
Benvenuti nella mia
raccolta che partecipa alla sfida “12x12”!
Dato che alla fine mi sono buttata su un fandom che non
tutti i partecipanti conoscono, mi sembra giusto dare qualche
delucidazione per
rendere le flasfics accessibili a tutti ^^
Allora, i Nothing But Thieves sono una giovane band inglese
formata da cinque componenti, di cui vi lascerò nome,
strumento suonato e una
piccola immagine in modo da poterli inquadrare meglio:
Conor Mason (voce)
Joe Langridge-Brown (chitarra)
Dom Craik (chitarra)
Phil Blake (basso)
James Price (batteria)
Mmh, qualche altra informazione utile?
Vi posso dire per esempio che Dom e Phil sono cugini, ma
sicuramente avrete notato la somiglianza ^^
Mentre… spesso troverete il batterista appellato come
“Price” nei dialoghi, proprio perché gli
altri componenti della band lo chiamano
sempre per cognome XD
E niente, eventuali altre note le troverete nelle NdA finali
di ogni flash!
Buona lettura :)
What do we do when the lights go
down?
James, in equilibrio su una sedia e con un’enorme ghirlanda
rossa appesa sulle braccia, gettò uno sguardo preoccupato
fuori dalla finestra:
all'esterno imperversava una terribile tempesta di neve. Era raro che a
Londra si
manifestasse un evento così violento.
“Price, datti una mossa!” sibilò Phil,
attirando la sua
attenzione; il bassista si era a sua volta inerpicato su una sedia
dall’altra
parte del maestoso albero e attendeva che il suo amico gli passasse
nuovamente
la ghirlanda.
Il batterista sospirò e fece il suo dovere, poi
balzò giù e
osservò dal basso Phil che finiva di sistemare la
decorazione fino in cima.
“Hai paura della bufera, Price?” insinuò
Dom, battendogli
una pacca sulla spalla.
“No, ma andando avanti di questo passo non potrò
tornare a
casa mia” brontolò James.
“Dom, mi passi quel filo di lucine che… lo stai
schiacciando
coi piedi, idiota!” sbottò Conor, avvicinandosi ai
due.
“Ah, ops… cazzo.” Dom fece qualche passo
indietro per
liberare il filo di luci, lo raccolse e lo passò al cantante.
Quest’ultimo tornò accanto a Joe che, armato di
una ciabatta
dai numerosi ingressi, provava tutte le luci a disposizione e cercava
di capire
se funzionassero.
“Allora… queste multicolor funzionano, queste
bianche no…
queste blu invece funzionano solo per metà. Che facciamo, le
buttiamo?” chiese
il chitarrista biondo, destreggiandosi tra un’intricata rete
di fili elettrici
e piccole lampadine.
“Ma quanti fili abbiamo? Sono troppi, non riusciremo neanche
a metterli tutti nell’albero” osservò
Phil, che intanto aveva terminato il suo
lavoro.
“Oh sì invece, sarà un albero
esplosivo!” si entusiasmò Dom,
gonfiando il petto.
“Joe, prova queste. Anche se secondo me Dom le ha rotte
passandoci sopra.” Conor porse all’amico le lucine
che aveva in mano.
Joe le soppesò con fare scettico. “Sei sicuro che
non mi
fulmineranno?”
“Non dire stronzate” lo rimproverò James.
Così il biondo inserì la spina in una presa di
corrente
libera nella ciabatta.
Si fece tutto nero, ogni suono cessò, a eccezione delle
violente folate di vento all’esterno.
“Visto? Queste fottute lucine ci hanno fulminato
l’impianto
elettrico” commentò Phil lugubre.
“Direi di no, guarda fuori: è tutto buio,
è un blackout
totale, non dipende solo da noi” gli fece notare Joe,
accennando con una mano
alla finestra. Nel compiere quel gesto, colpì Conor in pieno
volto.
“Ahi! Ma sei rincoglionito? Non si vede niente, non fare
movimenti bruschi!” protestò il cantante.
“Oh, scusa Conor, non ti avevo visto!”
“Davvero? Ma non mi dire…”
“Beh,” intervenne James in tono allegro,
“non possiamo
provare le luci, ma possiamo cominciare ad appendere le
palline!” Detto questo,
il batterista mosse qualche passo alla cieca, inciampando in una busta
di
decorazioni varie e facendo tintinnare alcune campanelle.
Phil lo afferrò per un braccio. “Non fare
stronzate, adesso
resteremo qui fermi e aspetteremo che torni la corrente!”
Dom sbuffò e accese la torcia del suo cellulare.
“Porca
puttana, non ci voleva…”
Joe sollevò cautamente le lucine che stringeva ancora in
mano e affermò: “Non so voi, ma io nel dubbio le
butterei nella spazzatura”.
♥
♥
♥ ♥ ♥
Partecipa alla challenge
“Slot machine!” indetta da Juriaka
sul forum di EFP.
Prompt
🎄:
Due o più
personaggi (Dom e Conor dalla mia lista) a vostra scelta si
ritroveranno a fare l'albero di Natale insieme.
Imprevisto!Bonus (a
scelta):
1- black-out improvviso
2- x è dannatamente maldestro, una
volta terminata la decorazione
dell'albero, lo farà cadere a terra
Eccoci finalmente! Ero davvero impaziente di cominciare
questa sfida *-* all’inizio avevo puntato su storie
originali, ma alla fine ho
deciso di buttarmi su un fandom che ultimamente mi ispira parecchio!
Inoltre ho deciso di sperimentare un po’ e cimentarmi con la
terza persona, dato che nell’ultimo periodo l’ho
messa un po’ da parte per
dedicarmi alla prima ^^
So che questa prima flashina non è un granché,
forse è un
po’ confusionaria per chi non ha molta dimestichezza coi
personaggi, ma ho
cercato di presentarveli tutti e cinque e poi, man mano che si va
avanti con la
raccolta, mi concentrerò su uno alla volta in modo da farvi
conoscere meglio i
miei tesori *w*
Intanto spero che questa situazione tragicomica vi sia
piaciuta XD
La prima parola è stata consigliata da me ed è
“tempesta di
neve”. So di averla inserita forse in maniera marginale, ma
del resto è la
causa del blackout ;)
Ah, altra noticina: il titolo di questo capitolo è un verso
del testo di “Trip Switch”, brano dei NBT,
ovviamente ^^
È ora giunto il momento di annunciare i fantastici dodici
partecipanti alla sfida (in cui mi includo perché mi sento
una partecipante
esattamente come voi, e non un’organizzatrice)!
Lascerò qui la lista completa
con i collegamenti a tutti i profili EFP, in modo che vi
verrà facile
raggiungere le storie di tutti nel caso voleste dare
un’occhiata! :3
1) Soul Dolmayan
2) Kim
WinterNight
3) Juriaka
4) Harriet
Strimell
5) LadyPalma
6) alessandroago_94
7) Sabriel_Little
Storm
8) evelyn80
9) Carmaux_95
10) Harryet
11) Gella
12) Sakkaku
L’ordine in cui
dovrete suggerire le parole NON sarà questo; infatti ho
preparato un sacchetto con i bigliettini (come per sorteggiare a chi
toccava
andare all’interrogazione XD) e ogni dieci giorni ne
estrarrò uno, svelando il
nome di chi dovrà comunicarmi la parola. Vi
contatterò il giorno prima (in
questo caso, uno di voi verrà contattato il 10 gennaio) e mi
dovrà comunicare
la sua scelta nel minor tempo possibile (massimo 24 ore, altrimenti
estrarrò un
altro bigliettino) e io il giorno dopo (ovvero l’11)
manderò un messaggio a
tutti comunicando la parola dei prossimi dieci giorni.
Spero di essere riuscita a
spiegarmi XD
Vi ricordo che
è possibile scrivere solamente drabble e flashfic, quindi
storie che non superino le 500 parole. Sono ammesse prosa e poesie,
qualsiasi
genere, qualsiasi rating, storie originali o su qualsiasi fandom. Nel
caso di
un fandom, vi ricordo anche che dovrete cercare di rendere la storia
accessibile a tutti (come ho fatto io, fornendo delle informazioni),
non solo
per me, ma anche per gli altri partecipanti alla sfida che
eventualmente
vorranno passare a leggervi ;)
Ringrazio Hanna McHonnor,
colei che ha ideato questa tipologia di sfida
ormai più di due anni fa e che mi ha permesso di
riutilizzarla, e anche Harryet
e clairemonchelepausini che hanno a loro volta portato avanti altre due
sfide
di questo genere; ho partecipato solo a due di queste sfide, ma ho
letto tutte
le raccolte e vi assicuro che è stato bellissimo, spero di
riuscire a ricreare
un po’ la stessa atmosfera *-*
Ne approfitto anche per
ringraziarvi di cuore per l’entusiasmo e la
partecipazione, è sempre un’emozione incredibile
vedere che le mie idee vengono
accolte così, siete MAGNIFICI ed è un piacere
immenso condividere con voi quest’avventura
:3
Ci si sente l’11
gennaio o, prima ancora, nelle vostre storie/raccolte!!!
♥
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Capitolo 2 *** JLB DC PB JP ***
JLB DC PB JP
“Però
mi sento un po’ in colpa” ammise Joe, mentre lui e
i
suoi tre amici entravano nel grande piazzale gremito di gente e
bancarelle
colorate.
“Perché?
Abbiamo utilizzato tutta la mattinata per le
interviste e ora ci godiamo una meritata passeggiata! insomma, siamo a
Berlino!” replicò Dom, che passeggiava rilassato
con le mani infilate nelle
tasche del giaccone.
“Ma Conor
è a letto con l’influenza.”
“Ci ha detto
lui di andare e non preoccuparci, no?”
Joe sbuffò.
“Non l’abbiamo neanche chiamato per sapere come
sta…”
Qualche passo
più indietro, James e Phil chiacchieravano
animatamente e commentavano tutto ciò che li circondava.
“Guarda,
lì vendono occhiali da sole. Andiamo a dare
un’occhiata?” si entusiasmò il bassista.
James storse il naso e
sollevò gli occhi al cielo plumbeo.
“In Germania non c’è il sole,
perché li vendono?”
Phil
scoppiò a ridere e lo trascinò presso la
bancarella di
suo interesse, dove il commerciante stava contrattando in tedesco
stretto con
una cliente per l’acquisto di una borsa.
“Prova
questi!” James sfilò dall’espositore un
paio di
giganteschi occhiali dalla montatura bianca e li porse al suo amico.
Lui si
esibì in una smorfia di disapprovazione e li
indossò
con un sospiro. “Allora?”
Il batterista
ridacchiò. “Sei pronto per una serata in
discoteca! Oddio, levali!”
“Okay,
allora tu prova questi” ribatté Phil, porgendogli
un
paio di occhiali a specchio dalle lenti arancioni.
“Non sono
così male” si ritrovò ad ammettere
James, poi li
indossò e si guardò attorno. “Phil, sei
arancione.”
“E tu sei un
idiota.”
Mentre Phil si provava
una montatura di suo gradimento,
sotto lo sguardo vigile del proprietario della bancarella, James
notò con la
coda dell’occhio che Dom e Joe si stavano dirigendo a passo
di marcia verso di
loro, sbracciandosi per attirare l’attenzione.
“Abbiamo
trovato!” esclamò Dom.
“Stavate
cercando qualcosa?” lo interrogò James ironico.
“No,
però abbiamo avvistato una di quelle bancarelle in cui
si possono fare bracciali personalizzati, per esempio possono incidere
una
scritta in una placchetta di metallo” spiegò il
chitarrista col suo solito
entusiasmo.
“E pensavamo
di regalarne uno a Conor, dato che non ha
potuto visitare la città con noi” aggiunse Joe con
un sorriso raggiante.
James e Phil si
scambiarono un’occhiata complice e
sorrisero.
“Ci
sto!” affermò il bassista.
“Però
dobbiamo trovare un’idea originale, non possiamo scriverci
banalmente il suo nome…” rifletté James
mentre tutti e quattro si dirigevano
verso il banchetto. “Oh, ho trovato!”
Phil, Joe e Dom gli
lanciarono occhiate curiose.
“Potremmo
far incidere le nostre iniziali, così che Conor ci
possa portare sempre con lui! JLB che sta per Joe Landridge-Brown, DC
che sta
per Dominic Craik, PB che sta per Philip Blake e JP che sta per James
Price! Ci
state?”
“Ma che
tenero!” esclamò subito Dom con un sorrisetto
furbo.
“Non ti
facevo così sentimentale, Price” ammise Phil
strizzandogli l’occhio.
Il batterista
arrossì imbarazzato. “Smettetela di fare gli
stronzi e diamoci una mossa” borbottò,
velocizzando il passo.
Gli altri
ridacchiarono inteneriti e gli andarono dietro.
♥
♥
♥ ♥ ♥
Ed eccomi qui con la seconda flashina!
Stavolta a suggerire la parola è stato il caro
alessandroago_94
(non ti aspettavi di essere sorteggiato come secondo, vero?),
che ha proposto la parola “mercatino”.
Inizialmente avevo pensato a un mercatino di Natale, ma direi
anche basta col Natale, che ormai sta per arrivare quello del 2020 XD e
ho
sfruttato un fatto realmente accaduto ai NBT per ideare questa scena!
Nel novembre 2015, quando erano agli esordi, Conor si è
beccato l’influenza in tour e purtroppo lo show di Berlino
(non sono riuscita a
trovare la data precisa, penso la prima metà del mese)
è stato cancellato. Col
cantante a letto, gli altri quattro della band ne hanno approfittato
per andare
in giro per la città, dopo aver rilasciato davvero
un’intervista (super
divertente, mi stende ogni volta che la leggo XD). Ovviamente il
mercatino e il
bracciale sono una mia invenzione, anche se la Germania è
famosa in Europa per i
suoi mercatini, quindi… nulla di più azzeccato ;)
Ora è giunto il momento di fare un resoconto della prima
“manche” e quindi di pubblicizzare le vostre
raccolte!
In ordine di pubblicazione abbiamo:
♥ Harryet con A
ruota libera
♥ Harriet Strimell con If
soulmates exist,
you are mine.
♥ Carmaux_95 con Milano
quotidiana
♥ Sakkaku con La
musa nascosta
dietro una parola
♥ Kim WinterNight con Suggestions
♥ evelyn80 con Twelve
moments
♥ LadyPalma con Dozen
paces
(for love is a duel)
♥ Gella con Gli
idoli
♥ Sabriel_Little Storm con la
flashfic Tempesta
nel Vetro
♥ Juriaka con l’haiku La
neve e il
samurai
♥ alessandroago_94 con Sulla
tua scia
Posso dirvelo? Siete assolutamente bellissimi, sono
orgogliosa di pubblicizzare i vostri scritti *_____*
Se mi sono sbadatamente dimenticata qualcuno, vi prego di farmelo
sapere e lo aggiungo subito!
A brevissimo farò la nuova estrazione per sorteggiare il
prossimo che dovrà fornire la parola! Intanto vi ringrazio
tutti ancora una
volta per appoggiare l’idea e partecipare con tanto
entusiasmo! Inoltre ho notato
che avete già iniziato a recensirvi a vicenda e questo non
può che rendermi
felice, SIETE GRANDI!!!! *-*
Alla prossima parola!!! ♥
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Capitolo 3 *** Losing all your bets ***
Losing all your bets
“Inizio degli anni Settanta” affermò Dom
con aria di sfida.
“E su questo non ci piove.” James tirò
la tendina davanti al
finestrino e sul tour bus calò la penombra. Da due ore
viaggiavano su strade sperdute
in mezzo al niente e inondate dal sole, che gli stava dando alla testa.
“Ti dico che Paranoid è uscito
prima” insistette il
chitarrista che gli sedeva di fronte.
“Sinceramente ho i miei dubbi. Led Zeppelin IV
è uno
dei primi dischi importanti degli anni Settanta”
obiettò James.
“Ma non è uscito prima di Paranoid.
Andiamo, i Black
Sabbath l’hanno inciso prima!”
“Io ti dico che non è così!”
Si scambiarono un’occhiata in cagnesco.
“Scommettiamo?” sbottò James.
“Ci sto. Venti sterline” accettò subito
Dom con un ghigno
divertito. “E saranno mie, perché Paranoid
è uscito prima!”
“Col cazzo!” Il batterista afferrò il
suo cellulare,
intenzionato a consultare Google, ma si ritrovò a sbuffare
irritato. “Ma porca
puttana!”
“Che c’è?”
“Non prende un cazzo, mi esce il drago!”
Dom si accigliò. “Drago?”
“Quell’esserino che appare su Chrome quando non
c’è
connessione.”
Il chitarrista scoppiò a ridere. “Ma che cazzo
dici? È un
dinosauro!”
James cadde dalle nuvole. “A me sembra un drago.”
“È un dinosauro! I draghi hanno le ali, quel coso
non ce le
ha!” replicò Dom, strappandogli il cellulare dalle
mani per esaminare
l’animaletto. “Vedi? È un fottuto
dinosauro!”
“Guarda che anche alcuni dinosauri avevano le
ali…” gli fece
notare il batterista.
“Ma non avevano questa forma!”
Joe li raggiunse e prese posto accanto a loro. “Ciao
ragazzi, che si dice?”
“Chiediglielo!” Dom si rivolse a James, incrociando
le
braccia al petto.
Il batterista allora mostrò lo schermo del cellulare al
nuovo arrivato. “È un drago o un
dinosauro?”
“Eh?”
“Non quello! Intendevo gli album, qual è uscito
prima!”
sbottò Dom, incapace di trattenere una risata.
“Ah, ecco!” James ridacchiò, poi prese a
spiegare: “Io e Dom
abbiamo una scommessa. Io sono sicuro che Led Zeppelin IV
sia uscito
prima di Paranoid, questo coglione invece sostiene
il contrario! Tu sai
qual è uscito prima?”
Il biondo fissò perplesso Dom e James alternativamente, poi
si strinse nelle spalle. “Così su due piedi non
saprei proprio, ma di sicuro
quello è un dinosauro.”
Dom allora mollò un pugno sul braccio del batterista ed
esultò.
“Visto?”
“Potrebbe essere un drago a cui hanno tagliato le
ali…”
I cinque componenti della band, accompagnati dalla loro
troupe, si accingevano a raggiungere le stanze d’albergo che
avrebbero occupato
per quella notte.
James e Dom, esausti dal viaggio e dalle accese discussioni,
trascinavano i loro trolley nella hall e si lasciavano sfuggire qualche
sbadiglio.
Qualcuno si schiarì la gola alle loro spalle.
Si voltarono e trovarono Joe che armeggiava col suo
cellulare. “Led Zeppelin IV è
dell’8 novembre 1971, mentre Paranoid
è uscito in Inghilterra il 18 settembre 1970”
annunciò.
Dom lanciò un grido vittorioso e sollevò il pugno
in aria.
“Venti sterline, Price!”
Il batterista gemette rassegnato. “Preferivo quando su
Chrome compariva il dragosauro…”
♥
♥
♥ ♥ ♥
XD
In questa flashfic Price non aveva ragione e basta, né sul
drago e né sulle date di uscita degli album XD poverino,
sono un po’ crudele
con questo batterista!
Stavolta la parola suggerita è stata
“dinosauro” – che io,
dopo un breve momento di riflessione, ho ricollegato al dinosauro di
Chrome che
mi fa sempre ridere ahahah – suggerita dalla cara Kim WinterNight!
Dovevamo
aspettarci qualcosa di così fuori dal mondo da lei XD
Per quanto riguarda gli album citati, le date che ho
inserito e ho fatto leggere a Joe sono corrette ^^ per chi non lo
sapesse, Paranoid
è un celeberrimo disco dei Black Sabbath, mentre Led
Zeppelin IV è uno
degli album più famosi dei Led Zeppelin –
indovinate un po’? Il quarto XD
Ho deciso di scegliere due band dinosauriche (giusto per
stare in tema) del rock che avessero dato il loro meglio nello stesso
periodo e
avessero sfornato i loro più importanti lavori a poca
distanza proprio per dare
senso alla scommessa!
Spero che questa scenetta idiota vi sia piaciuta!
Ringrazio tutti voi non solo per leggere, ma soprattutto per
continuare a partecipare attivamente alla sfida, siete fantastici ed
è un
piacere leggere i vostri scritti *-*
Ci sentiamo alla prossima parola e chissà chi
sarà il
prpssimo estratto!!! ♥
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Capitolo 4 *** I was actually just cutting ginger ***
I
was actually just cutting ginger
Non sapeva nemmeno se definirlo dolore o fastidio, magari
entrambi, ma una cosa era certa: non vedeva l’ora di arrivare
in ospedale e
porre fine a tutto quanto.
Mentre premeva il fazzoletto sull’occhio destro –
la
palpebra in ogni caso era serrata con forza –, Conor
osservava col sinistro il
volto di Joe dai lineamenti contratti per la tensione.
“Quindi dovremo annullare il concerto”
commentò il cantante
in tono rassegnato. Cercava di pensare a quello per distrarsi e non
porsi
troppe domande sul suo destino.
“È il minimo. Ti rendi conto che rischi di perdere
la vista?
Se quel maledetto pezzetto di metallo ha reciso qualcosa
di…” Joe si interruppe
e prese un lungo respiro per darsi una calmata. Forse non era stata la
scelta
giusta offrirsi per accompagnare il suo amico in ospedale; lui non era
come
Phil, non riusciva a mantenere i nervi saldi e non lasciarsi divorare
dall’ansia in momenti come quelli. Aveva finito per sbottare,
anche se si era
imposto di non farlo.
Conor deglutì a fatica e distolse lo sguardo: era
già
abbastanza ansioso di suo, non aveva bisogno che ci si mettesse anche
il
chitarrista.
“Che poi come cazzo è possibile che si sia rotta
la punta
della lama? Cosa stavi tagliando, il piombo?” aggiunse Joe,
torturandosi una
ciocca di capelli con dita tremanti.
“No, lo zenzero. È che abbiamo dei coltelli di
merda” chiosò
Conor in tono lugubre. Tirò su col naso –
l’occhio non smetteva di lacrimargli
a causa del corpo estraneo – e guardò fuori dal
finestrino nella speranza di
scorgere l’ospedale. Il cuore gli batteva a mille, non sapeva
davvero cosa
aspettarsi da quel bizzarro incidente, non voleva certo perdere un
occhio.
Si morse il labbro. “E se non si potesse fare niente? E se
diventassi cieco?” mormorò atterrito.
“Dai, Conor…”
“Me l’hai detto tu poco fa,
c’è il rischio!”
Joe sospirò: era vero. Non era stato per nulla bravo a
tranquillizzarlo.
Gli posò una mano sulla spalla. “Dai, girati.
Guardami.”
Il cantante obbedì; ormai anche l’occhio sano gli
si era
appannato di lacrime. “Potrei non poterlo fare mai
più” constatò, il labbro
inferiore gli tremava appena.
“Smettila! Andrà tutto bene.” Gli
strinse forte una mano e
Conor non si oppose.
Rimasero così, in silenzio, a farsi divorare
dall’ansia e
dall’incertezza, mentre l’auto schizzava per le
strade di Budapest. Ma almeno
potevano contare l’uno sull’altro.
♥ ♥
♥ ♥ ♥
Ragazzi! Lo so, stavolta la flashfic non è molto divertente,
ma appena Juriaka ha suggerito la parola “occhi”
– grazie mille per il prompt,
cara! – mi è subito venuto in mente
quest’aneddoto che, purtroppo, è accaduto
realmente, ma che alla fine non ha causato gravi danni ^^
Da quel che mi è parso di capire, i Nothing But Thieves
hanno dovuto annullare il loro show allo Sziget Festival –
che si tiene sulla
Obudai-sziget, un’isola del Danubio nei pressi di Budapest
– nell’estate del 2017
perché Conor è stato coinvolto in un incidente
piuttosto singolare: mentre
usava un coltello, la punta della lama si è rotta e il
pezzetto di metallo gli
è volato proprio dentro l’occhio (non ho capito se
il destro o il sinistro, io
ho “scelto” il destro per la storia).
L’incidente gli è costato una corsa in
ospedale, dove gli è stato rimosso, e la cancellazione dello
show, appunto.
Per quanto riguarda lo zenzero, in un’intervista Conor ha
dichiarato: “I was actually just cutting ginger”,
che letteralmente vuol
dire “In realtà stavo solo tagliando lo
zenzero”, e da qui il titolo della
storia ^^
E niente, so che il prompt era “occhi” e non
“occhio”, e che
forse è trattato un po’ in senso lato, ma spero
che possiate perdonarmi,
l’ispirazione mi ha sospinto in questa direzione XD
Grazie mille per aver letto e per continuare a partecipare,
siete fantastici :3
Alla prossima parola!!! ♥
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Capitolo 5 *** But lover, please stay with me ***
But lover, please stay with me
Una melodia, ancora incerta e acerba, ma di una delicatezza
disarmante, fu la prima cosa che giunse alle orecchie di Dom quando si
destò.
Era un giro di accordi pazzesco e lui si ritrovò a pensare
che avrebbe voluto
svegliarsi ogni giorno con quella musica nelle orecchie.
Si mosse appena tra le fresche lenzuola, sdraiandosi su un
fianco, e aprì lentamente gli occhi; rimase ammaliato per
qualche secondo dalla
visione che gli si palesò davanti.
Immerso nella penombra della stanza e con un solo debole
raggio di sole a illuminargli una spalla, Joe stava seduto sulla sua
porzione
di letto con le gambe incrociate, una chitarra tra le braccia e alcuni
fogli
sparsi intorno a sé, su cui ogni tanto annotava qualcosa con
una matita. I
capelli dorati gli sfioravano gentilmente la pelle chiara della schiena
e delle
spalle nude mentre, col viso contratto in un’espressione
concentrata, faceva
volare lo sguardo dai fogli alle sue dita posate sulle corde della
chitarra.
Dom si ritrovò a sorridere estasiato, si sentiva fortunato
ad avere una creatura tanto meravigliosa accanto a sé.
“Come diavolo fai a creare nuova musica già di
buon
mattino?” biascicò, lasciandosi scivolare un lembo
del lenzuolo giù da un
fianco.
Joe posò la matita sul materasso e si voltò a
guardarlo; i
suoi occhi brillarono quando incontrarono quelli scuri
dell’altro. “Oh. Ti ho
svegliato?”
“Prima o poi mi sarei svegliato.”
Il biondo riprese a carezzare e pizzicare le corde del suo
strumento, perdendo lo sguardo davanti a sé. “Sai,
mi viene spontaneo. Annotare
i miei pensieri e riversarli in un testo, farmi scorrere
nuove melodie tra
le dita e nella mente… per me è una
terapia. Se non suonassi e non creassi
tutti i giorni, penso che uscirei di testa.”
Ridacchiò. “È come una cura.”
Un sorriso beffardo si dipinse sul volto di Dom; si sollevò
su un gomito e allungò una mano verso di lui, per poi
percorrere in punta di
dita il suo braccio.
L’altro rabbrividì e abbandonò il capo
leggermente
all’indietro, godendosi quella magnifica sensazione.
“Vieni qui” spezzò il silenzio Dom dopo
qualche istante; scostò
la chitarra da un lato e trascinò Joe accanto a
sé, facendolo rotolare tra le
lenzuola e costringendolo a sdraiarsi.
“Ehi, fai piano, stiamo stropicciando i fogli!” lo
ammonì lui
tra le risate, mentre le pagine si spiegazzavano e frusciavano sotto il
suo
peso.
Ma Dom non se ne preoccupò e lo strinse a sé con
fare
possessivo, prendendo a baciargli il profilo della mandibola e
tracciando una
scia fino all’orecchio. “Questa invece non
può essere considerata una terapia?”
soffiò, prima di prendere a mordicchiargli il lobo.
Joe mugolò. “Fammi almeno rimettere in
ordine.”
“Per favore, stai con me” si
oppose il moro, facendo
aderire i loro petti.
Joe sospirò rassegnato, ma prima di lasciarsi avvolgere
dalle attenzioni di Dom, allungò una mano e
afferrò la matita abbandonata sul
letto, poi annotò qualcosa sul foglio che giaceva sul
cuscino.
Curioso, Dom si sporse per leggere:
But lover,
please stay with me
♥
♥
♥ ♥ ♥
E alla fine non sono riuscita a resistere e ho portato fuori
una delle mie due OTP del fandom, ma capitemi,
l’opportunità mi è stata fornita
su un piatto d’argento dall’interessantissimo
prompt suggerito da LadyPalma,
ovvero terapia ^^
Potevo usarlo in maniera più “concreta”
forse, ma poi mi
sono detta: quale terapia migliore per un musicista di creare la sua
musica? E
nella fattispecie di Joe, in questo caso, dato che è lui il
compositore della
maggior parte dei brani dei NBT!
Così ho voluto dare la mia personale versione della nascita
di una canzone bellissima, Lover,
Please Stay (vi ho lasciato il link di YouTube se
siete curiosi di
sentirla) che, secondo ciò che Joe ha dichiarato,
è stata una delle prime
canzoni della band e che lui stesso ha composto quasi interamente sul
suo letto
con la sua chitarra! Una scena già dolcissima
così, ma… ehi, non ha mica
specificato se sul letto fosse da solo :P e vai di Joeminic *____*
Sia la frase annotata da Joe sul foglio che quelle in
corsivo nel testo sono delle trasposizioni (o delle traduzioni) di
parti del
testo del brano su citato ^^
Grazie di cuore a chiunque sia giunto fin qui e per
continuare a partecipare, senza contare il fatto che state fornendo dei
prompt
bellissimi e mi state dando modo di sbizzarrirmi :3
Alla prossima parolaaa!!! ♥
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Capitolo 6 *** Woods 'n' old melodies ***
Woods
‘n’ old melodies
Dom
aprì la custodia e prese lo strumento tra le mani; un
profumo forte e pungente gli accarezzò le narici.
Non si trattava del
classico odore di legno lucidato e
lavorato, c’era qualcosa di più.
Era un profumo di
antico, leggermente umido ma rassicurante
e accogliente, come quello di alcuni vecchi mobili a casa della nonna;
sapeva
di vissuto, portava con sé l’essenza di tutti i
musicisti che l’avevano
suonata, il sudore di tutte le dita che si erano arrampicate su quelle
sei
corde, la carezza di tanti corpi che l’avevano stretta.
Fece scorrere i
polpastrelli a tracciare le linee delle
venature e annusò l’aria ancora una volta,
beandosi di quel profumo magico di foresta
e vecchie melodie.
Il piccolo Dom
sorrise. Poco importava se quella chitarra
classica era ammaccata e consumata dal tempo: era sua,
l’avrebbe resa sua,
avrebbe fatto di quel profumo dolciastro e ruvido la sua casa.
♥
♥
♥ ♥ ♥
Partecipa alla challenge
“Drabbles, Drabbles e ancora
Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
Prompt 26
“Profumo” dall’elenco Gennaio 2020
Oookay, ammetto che stavolta la richiesta di Sabriel_Little
Storm mi ha un pochino messo in difficoltà, non tanto
perché non volessi
tentare di descrivere un profumo, ma perché non sapevo come
inserire
quest’elemento nel fandom senza ripiegare sul romanticismo,
che avrei trovato
un po’ banale a dire il vero XD
Ho cambiato seimila idee, vi giuro, ma alla fine mentre
facevo la doccia (che è sempre il momento più
ispirante della giornata
ahahahah) ho deciso di sviluppare questa, sperando di non aver scritto
una
cretinata ^^
Vediamo il piccolo Dom alle prese con la sua prima chitarra;
ho immaginato che fosse una classica perché ho letto da
qualche parte che ha
cominciato proprio con quella. A dire il vero non so precisamente a che
età
abbia iniziato e quale sia stato il suo primo strumento, ma mi piaceva
troppo
l’idea di mettergli tra le mani una vecchia chitarra di
seconda mano! Non so,
prendetemi per pazza, ma ho la convinzione che gli strumenti usati
abbiano
qualcosa di magico, qualcosa in più, che raccontino delle
storie e poi assumono
quel profumo tutto particolare *-*
Spero di essere riuscita a passarvi questo concetto!
Detto ciò, ringrazio ancora una volta Sabriel per
l’interessante spunto e tutti voi per continuare a
partecipare e mettervi in
gioco! Grazie, grazie davvero :3
Alla prossima parola!!! ♥
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Capitolo 7 *** The sweetest anniversary ***
The sweetest anniversary
Joe
starnutì, poi inclinò il capo contro la testiera
del
letto. Era stufo di quell’influenza.
“Price?”
L’interpellato,
sdraiato accanto a lui e avvolto in un
bozzolo di coperte, mugugnò per poi tossicchiare.
“Mi passi i
fazzoletti?”
“Dove
sono?” biascicò James, rigirandosi nel letto e
guardandosi
attorno. La febbre non era tanto alta, ma si sentiva davvero spossato,
lo
stendeva ogni volta.
“Dammi il
tuo pacchetto, li ho finiti.” Joe fece scorrere lo
sguardo sul cimitero di fazzoletti usati sul comodino.
“L’hai
aperto un’ora fa!” James allungò a
fatica un braccio,
afferrò il suo pacchetto e glielo porse.
Joe si
soffiò il naso, rosso e dolorante, e si voltò; i
loro
occhi si incrociarono, quelli di James erano appannati e lucidi.
“Ancora
febbricitante?” domandò apprensivo.
James gemette appena,
scosso dai brividi.
Joe si
chinò su di lui e gli posò un bacio sulla fronte.
“Scotti” sussurrò, carezzandogli una
guancia.
“Ehi, mi
contagi il raffreddore” protestò il batterista,
lasciandosi
sfuggire un sorriso.
“Ormai…”
Joe si sdraiò e lo attirò a sé.
James gli si
accoccolò contro, sperando di placare i brividi.
“Non era così che pensavo di trascorrere il nostro
anniversario. L’avevo immaginato
a letto con
te, ma in un
altro senso.” La sua voce sommessa assunse una
vena maliziosa.
Joe
ridacchiò e accostò le labbra al suo orecchio.
“Poteva
andarci peggio.”
Phil non riusciva a
trattenere le risate mentre li osservava,
sommersi da coperte, sciroppi e fazzoletti. Non era una serata
romantica, ma
facevano tanta tenerezza.
“Smettila di
prenderci per il culo” farfugliò James,
mettendosi faticosamente a sedere.
“D’accordo,
la smetto.” Ridacchiò ancora, poi agitò
il
sacchetto che aveva in mano. “Come mi avete chiesto, ho
comprato latte, sale,
surgelati…”
“Grazie
Phil. È un casino ammalarsi in due”
commentò Joe per
poi tossire.
“Okay, vi
preparo una cosa che vi aiuterà a rimettervi, piccioncini”
affermò il bassista, dirigendosi in cucina.
“Pensavo te
ne stessi andando” commentò James deluso.
“Spiritoso.
E ingrato!”
Qualche minuto dopo,
Phil tornò nella stanza con due tazze
fumanti e un sorrisone. “Latte e miele!”
“Mia madre
lo preparava sempre quando stavo male” commentò
Joe intenerito.
“Per un
anniversario dolcissimo” aggiunse James inonico.
“È
il vostro anniversario?” domandò Phil mentre
consegnava
loro le tazze.
Joe e James si
scambiarono un sorriso e annuirono.
“Cazzo, ho
sbagliato giornata per venire a rompere” commentò
il bassista.
Joe prese un sorso.
“Tranquillo, non abbiamo la forza per
festeggiare.”
“Beh tesoro,
se non riesci a spogliarti posso farlo io…”
sogghignò James.
“Price!”
lo rimproverò il biondo, lanciando un’occhiata di
scuse a Phil.
Lui gli
strizzò l’occhio, complice. “Mamma Phil
ha svolto il
suo compito, vi lascia soli. Buoni festeggiamenti!”
Mentre il bassista
usciva dall’appartamento, James poggiò la
tazza sul comodino.
Joe lo
guardò interrogativo. “Non lo finisci?”
“Ho sempre
detestato il latte e miele” ammise, poi si
impossessò delle sue labbra e le assaporò per
qualche istante, lentamente.
“Però a te dona, devo ammetterlo.”
Joe sorrise,
posò a sua volta la tazza e attirò James a
sé.
“Buon anniversario a noi.”
♥
♥
♥ ♥ ♥
Ooookaaay…
Quando la cara Gella
ha suggerito il prompt “miele”, ho
subito pensato di sfruttare Honey Whiskey
(avrò sfruttato questa canzone
un triliardo di volte in ogni occasione, però dai,
è troppo bella *___*), ma questo
scenario a metà tra il tragicomico e il fluff mi ronzava in
testa da un po’ e
così alla fine ha vinto quest’idea :P
C’erano tantissimi modi per interpretare e inserire la
parola e forse il mio è il meno azzeccato, temo di aver
usato il miele troppo
marginalmente, ma direi il risultato mi soddisfa abbastanza,
è proprio ciò che
volevo scrivere! Lea, mi perdonerai :3
Passando alla ship, si tratta della Joice (JoexPrice – so
che è tipo illegale fondere un nome e un cognome, ma a Price
lo chiamano tutti
così, che dovevo fare? XD), coppia in realtà
coniata e shippata da Kim. Infatti
non è una mia OTP del fandom, è il primissimo
esperimento che scrivo su loro
due e spero davvero di non aver combinato pasticci! Kim, la dedico
tutta a te,
e sappi che ho adorato cimentarmi con questi due pandori *-*
La comparsa di Phil non è casuale: chi segue la raccolta,
infatti, si ricorderà che in una delle prime flash ho
accennato alla forte
amicizia tra Phil e Price, che sono una mia BROTP ^^ e così
ho pensato che
Price gli avesse chiesto il favore di andare al supermercato e fare la
spesa al
posto loro, impossibilitati a uscire!
Io vi ringrazio tutti, dal primo all’ultimo, per continuare
a leggere e seguire questa raccolta, spero davvero di presentarvi degli
scritti
di vostro gradimento :3
Alla prossima parola!!! ♥
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Capitolo 8 *** Ten minutes ***
Ten
minutes
“Mi fai fare un giro?”
Phil si sfilò il casco e osservò Dom, che
sorrideva sornione
con una sigaretta stretta tra le dita, e aggrottò le
sopracciglia. Sapeva che
non c’era da fidarsi del suo adorabile cuginetto,
l’ultima volta che gli
aveva permesso di salire sulla sua moto il ragazzino aveva rischiato di
farsi
investire da un’auto.
“Dai, Phil!” implorò Dom allargando il
sorriso, quando vide
il cugino tanto dubbioso.
“Non hai la patente, se ti fermano…”
“Non mi fermeranno! E poi vuoi farmi credere che tu hai
sempre fatto cose legali?”
Phil sospirò e smontò dalla sua Honda nera e
lucente, ancora
indeciso sul da farsi.
A quel punto Dom gettò il mozzicone a terra, lo
schiacciò
con la scarpa, poi gli strappò il casco dalle mani e lo
indossò. “Ho anche il
casco, vedi? Non mi succederà nulla!” lo
rassicurò, battendogli una pacca sulla
spalla.
“La distruggerai e allora saranno
casini…” obiettò ancora
Phil, carezzando distrattamente la carrozzeria della moto.
“Nel caso, ti do il permesso di distruggere me. Ma sono un
bravo motociclista, non succederà!”
Il più grande infine si arrese e arretrò di un
passo. “Ti
avverto, devi tornare qui entro dieci minuti, non un secondo di
più!”
Dom esultò mentre saliva a bordo e metteva in moto.
“Grazie,
sei il cugino migliore del mondo!” strillò prima
di partire a tutta birra,
sollevando un gran polverone in quella stradina sterrata e bruciata
dalla
calura estiva.
Phil tossicchiò e prese posto su un gradino, in attesa.
Aveva già il cuore in gola per l’ansia.
Si sarebbe volentieri messo a piangere, ma l’angoscia gli
impediva anche quello. Dom era scomparso da quaranta minuti e lui
già temeva il
peggio, magari aveva avuto un incidente o era stato fermato dalla
polizia.
Mentre correva per il quartiere e si guardava freneticamente
intorno, si rimproverò mille volte per aver ascoltato suo
cugino, ora l’avrebbe
avuto sulla coscienza per tutta la vita!
Giunse davanti al pub del quartiere, punto di ritrovo dei
giovani della zona, e fece per entrare: avrebbe chiesto ai presenti se
avevano
visto Dom.
Ma una sagoma scura accostata al marciapiede attirò la sua
attenzione; si accostò per osservarla meglio: non poteva
crederci, era la sua
moto!
Allora tutte le tessere del puzzle andarono al loro posto.
“Razza d’idiota” borbottò tra
sé mentre con due falcate
raggiungeva l’entrata del locale. Una volta dentro, come
immaginava, trovò Dom
a un tavolino con alcune ragazze, intento a sorseggiare una birra.
“Ehi, cugino!” lo salutò non appena lo
notò.
Ma Phil non aveva voglia di scherzare; si avvicinò a lui e
lo incenerì con un’occhiata. “Dieci
minuti, eh?”
“Quanto sei pignolo…”
“Pensavo avessi avuto un incidente!”
Dom sorrise conciliante. “Dai, dimentichiamoci questa
storia. Ti offro una birra, okay?”
“Scordatelo!” Phil afferrò il casco,
abbandonato su una
sedia lì accanto, e si avviò nuovamente verso
l’uscita. “E scordati anche la
mia moto. Questa è l’ultima volta che ci
sali!”
Dom lo osservò mentre se ne andava e si strinse nelle
spalle. “Gli passerà.”
♥
♥
♥ ♥ ♥
Stavolta il piccolo Dom l’ha combinata davvero grossa,
approfittando della bontà del cugino XD
Già, perché, per chi non lo sapesse, Dom e Phil
sono cugini…
e io mi sono divertita un sacco a immaginare questa scenetta tra loro
quando
erano ancora ragazzini e i Nothing But Thieves non esistevano ancora!
Ovviamente il fatto che Phil avesse una moto è frutto della
mia fantasia, anche se a ben pensarci… insomma, in versione
motociclista è
piuttosto intrigante, ehm… ^^”
Stavolta devo dire che mi sono trovata un po’ in
difficoltà!
Quando Harriet Strimell ha
suggerito il prompt, ovvero “giro in moto”
– grazie
cara per averlo suggerito, è assolutamente bellissimo *-*
– mi sono venute in
mente principalmente due idee e non riuscivo proprio a decidermi, sono
stati
dei giorni di terribile indecisione! Morale della favola: ho
abbandonato
entrambe le idee per scrivere ciò che avete appena letto. Eh
vabbè XD
Grazie a chi ancora segue la raccolta e a chi continua a
partecipare alla sfida, mi sto divertendo un sacco e non voglio che
quest’esperienza finisca, anche se ormai mancano solo quattro
parole T.T
Alla prossima, un abbraccio!!! ♥
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Capitolo 9 *** Meat, eggs, bread crumbs and... ***
NBT
Meat, eggs, bread crumbs and…
“Andiamo, sono cose che sanno tutti: prendo le fettine di
carne, le passo nell’uovo sbattuto, poi nel pangrattato!”
“E cosa si aggiunge all’uovo?” lo interrogò Phil.
James aggrottò la fronte, concentrato, ma non rispose.
“Un pizzico di sale” svelò il bassista.
“Già. Il sale…” James aprì un’anta della credenza e afferrò
un barattolo trasparente dal tappo rosso. Lo posò sul tavolo, poi ruppe due
uova in un piatto e prese a rimestarle con una forchetta.
Phil lo scrutava attentamente. “Forse non sei una frana in
cucina come pensavo.”
“Hai visto?” L’altro gli sorrise tronfio mentre schiudeva il
barattolo e aggiungeva un pizzico di polvere bianca nel piatto. Subito dopo
però una smorfia di panico si sostituì al ghigno soddisfatto, mentre abbassava
lo sguardo. “Cazzo, ho confuso il sale con lo zucchero!”
Phil si batté una mano sulla fronte. “Ho parlato troppo
presto: sei una frana!”
“Beh… mangeremo cotolette caramellate…”
♥ ♥
♥ ♥ ♥
Partecipa alla challenge “Drabbles, Drabbles e ancora
Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
Prompt 10 «Cielo, ho confuso il sale con lo zucchero!»
dall’elenco Marzo 2020 (con una mia piccola licenza poetica non troppo poetica,
ma che volete, dovevo adattarla a Price XD)
Ed eccomi qui, ragazzi, con la nona flash *_____*
Aggiornare questa raccolta proprio ora è ancora più dolce (sì, era un
velato riferimento ironico all’errore di Price XD) perché qualche giorno fa è
uscita una nuova canzone dei NBT che anticipa l’album e OMMIODDIO CHE SCLERO
RAGAZZI, QUESTE SONO LE BUONE NOTIZIE ♥_____♥
Allora, che dire di questa scenetta idiota tra Phil e Price? Innanzitutto
ci tengo a specificare che loro sono una mia BROTP del fandom, vado matta per
la loro amicizia e non mi stancherei mai di leggere le loro interviste insieme
in cui fanno i cretini *-* come non scrivere una cosetta tutta per loro?
Inoltre nella mia flashfic Dolci
preparativi, scritta in occasione del compleanno del
batterista, ho ideato l’headcanon (di cui sono assolutamente convinta) che
Price sia una schiappa a cucinare e Phil si mette d’impegno per dargli una
mano, spesso con risultati fallimentari XD quindi potete interpretare questa
sciocchezza anche come un sequel dell’altra flashfic!
Mi è venuto spontaneo riportare fuori quest’idea quando la mia amica
Sakkaku ha suggerito il prompt “frana”, mi sono subito chiesta se uno dei
componenti fosse una frana in qualche attività in particolare; ho poi unito il
prompt della challenge di Harriet, che calzava a pennello, e il resto è venuto
da sé!
Inutile dire che mi sono divertita tantissimo e quasi mi dispiace di
avervi proposto uno scritto così breve, ma per una volta non ho dovuto dannare
per rientrare nelle 500 parole XD
Grazie a TUTTI VOI che continuate a leggere e apprezzare i miei
scarabocchi, mi riempite il cuore di gioia :3
Alla prossima parola!!! ♥
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Capitolo 10 *** Sunday crosswords ***
Sunday
crosswords
“Cazzo, questa casa è un campo minato”
borbottò Conor,
disponendo alcuni indumenti puliti sulla spalliera di una sedia. Fece
qualche
passo indietro, rischiando di inciampare su una pila di videogames e
qualche
libro abbandonati sul pavimento; sollevò lo sguardo su Dom
che, disteso di
lungo sul divano e con i piedi poggiati su un bracciolo, consultava con
concentrazione un giornaletto dalla copertina colorata.
“Dom, solleva il culo e vieni a ritirare la tua roba. Sono
stanco di vedere tutto questo casino per casa!”
“Prima finisco il cruciverba. Allora, otto verticale:
importante città del Venezuela… ma che cazzo ne
so!”
“Tu non hai mai fatto i cruciverba. Stai cercando di
rinviare i tuoi doveri, Craik?” Conor assunse
un’aria circospetta e minacciosa.
Lui si strinse nelle spalle. “È perché
non ne ho mai il
tempo. Comunque c’è una R nella terza casella,
cosa potrebbe essere?”
“Mmh… Caracas?” propose il biondo,
dirigendosi verso il
piano cottura e mettendo in ordine alcune stoviglie.
Dom contò in fretta i quadratini. “No,
è più lunga.”
“Continui a cambiare argomento. Come al solito io mi ritrovo
a farti da schiavo mentre tu te ne sbatti le palle. Alzati, ci sono le
tue
scarpe in corridoio, lo zaino nell’ingresso e devi portare
questa roba
nell’armadio. Non credere che lo farò al posto
tuo!” continuò a pontificare il
ragazzo più minuto in tono sempre più acuto e
isterico, puntellandosi le mani
sui fianchi.
Dom si schiaffò il giornale aperto sul viso con fare
esasperato. “Certe volte sei più fastidioso di un
esame della prostata, te
l’hanno mai detto?”
“Dominic Craik, non sto scherzando.”
“È domenica, mi lasci in pace? Oltretutto sono
solo le
unidici e mezza, non mi sono ancora svegliato per bene.”
“Sì, certo… se non ti dai una mossa, ti
faccio svegliare io…”
borbottò Conor adirato, prendendo a passare uno straccio
umido sul televisore
impolverato.
“Allora, Venezuela…” lo
ignorò sfacciatamente Dom. “Che
altro c’è a parte Caracas? Lima è in
Perù… fanculo, mi sta facendo dannare!”
“Guardalo nelle soluzioni, così finisci prima e
vieni a
spostare tutto questo casino” intervenne Conor, urtando accidentalmente
col piede i videogiochi impilati a terra.
“Ehi, quelli sono miei! Sai quanto ci ho messo per comprarli
tutti?” protestò subito Dom, per poi sfogliare
velocemente il giornale fino
alla pagina delle soluzioni. Vi fece scorrere lo sguardo per qualche
istante,
poi si batté una mano sulla fronte. “Maracaibo!
Cazzo, è vero che è in
Venezuela!”
“Bene, bravo, finito. Ora ti alzi?”
Dom abbandonò la testa all’indietro e
sollevò gli occhi al
cielo. “Mi sa che a Maracaibo mi ci
trasferisco…”
“Moriresti di fame dopo due giorni, senza qualcuno che ti
prepari la cena!” Detto questo, Conor gli si
avventò addosso con un grido di
battaglia e, dopo qualche istante di resistenza, riuscì a
strappare il giornale
dalle mani di Dom.
“Stronzo, mi rovini la domenica!”
protestò lui tra le
risate, cercando di spingerlo via.
Ma Conor gli afferrò i polsi e poi lo strattonò
via dal
divano. “Adesso riordina le tue cose, grazie!”
♥
♥
♥ ♥ ♥
Partecipa alla “Headcanon Challenge”
indetta da
HarrietStrimell sul forum di EFP.
Prompt 25 «Chi dei due lascia sempre roba in giro
per
casa facendo uscire fuori di testa l'altro? (Suggerito da
karter95)», dalla
lista “I vostri Headcanon”.
Carissima, stavolta è stato il delirio, mi sono divertita
TROPPO
a scrivere questa flashfic *___* e usare finalmente quel prompt della
Headcanon
Challenge che mi stuzzicava già da parecchio tempo!
Ringrazio Harryet
per la parola suggerita, ovvero “Maracaibo”.
Cara, credo che stavolta hai messo in difficoltà tutti, ma
non me, eheheheh :D
Spero vi sia piaciuto il modo in cui ho sviluppato il prompt
^^
Doverose spiegazione riguardo a ciò che avete letto: chi
segue la mia long Ten friends, one big mess,
già saprà che nella storia Dom
e Conor sono coinquilini (la mia coppia di coinquilini preferita :3) e
spesso si
ritrovano a battibeccare per il casino che Dom lascia in giro per casa
XD ovviamente
non so (e non credo) se nella realtà abbiano mai vissuto
insieme, a parte in occasione
dei tour, ma non riesco proprio a togliermi dalla testa questo
headcanon, mi
piace e mi diverte troppo *-*
Per quanto riguarda Maracaibo e Caracas, sono entrambe due
città del Venezuela, per chi non lo sapesse (tipo io prima
di informarmi per
questa flash AHAHAHAHA vi giuro che non avevo idea in che Stato
fossero!) ^^
Spero di avervi strappato una risata e vi ringrazio di cuore
per essere giunti fin qui, questa sfida è troppo spassosa e
non vi ringrazierò
mai abbastanza per i bellissimi spunti che state suggerendo!!! :3
Alla prossima parola! ♥
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Capitolo 11 *** Feel your worries disappear ***
Feel
your worries disappear
Conor si morse il labbro e lanciò uno sguardo a Phil, mentre
col piede cercava la staffa destra.
Quella situazione non gli piaceva per niente.
Il moro lo scrutava con attenzione mentre carezzava il muso
del cavallo. “Rilassati, l’animale sente la tua
tensione. Stringi le briglie nel
pugno coi pollici verso l’alto, raddrizza la schiena e
sciogli i muscoli” ribatté
in tono calmo, regalandogli un sorriso incoraggiante.
“Ma come cazzo si fa a stare in equilibrio? Non è
che adesso
questo parte al galoppo? Phil… non lasciarlo!”
sibilò Conor, per niente tranquillo.
Da quando era montato in sella, aveva avvertito ogni muscolo di quella
bestia
guizzare, come se si divertisse a destabilizzarlo.
“È dolcissimo, non ti farà
niente” affermò Phil, stringendo
una redine aggiuntiva che aveva attaccato alla testiera.
“Ricordi cosa ti ho
detto? Talloni verso il basso e non stringere i polpacci, altrimenti il
cavallo
capirà che si deve muovere.”
Il biondo deglutì e puntò lo sguardo sul manto
rossiccio
dell’animale, mentre sistemava cautamente la postura.
“Come hai detto che si
chiama?”
“Pixel. Accarezzalo, conoscilo, è giusto che
entriate in confidenza.”
Conor allora prese entrambe le redini nella mano sinistra,
mentre allungava la destra e immergeva le dita nella criniera bionda.
“Ciao Pixel.
Non hai intenzione di uccidermi, vero?”
Il cavallo, in tutta risposta, abbassò appena il capo e si
esibì in uno sbuffo sommesso.
Conor si ritrasse e strabuzzò gli occhi. “Mi
odia?”
Phil ridacchiò. “No, credo che tu gli piaccia. Ora
te la
senti di fare una passeggiata?” domandò poi,
accennando al piazzale sterrato in
cui si trovavano.
Conor si morse nuovamente il labbro e sentì il cuore
accelerare.
Ma non solo per l’ansia: si sentiva quasi elettrizzato.
Riprese le redini in
modo corretto e annuì appena. “Però,
Phil, tu stagli accanto, non lasciarmi.”
L’altro gli sorrise. “Tranquillo. Schiena dritta,
guarda in
avanti, muscoli rilassati e stringi appena i polpacci, come se volessi
dargli
dei colpetti sui fianchi.”
Conor inspirò forte per calmarsi ed eseguì; quasi
gli venne
un colpo e temette di perdere l’equilibrio quando Pixel prese
a passeggiare
lentamente: sobbalzava, oscillava e a lui pareva che il mondo si
spostasse dal
suo baricentro.
“Oh merda, come si ferma? Oggi morirò, me lo
sento!” strillò
in preda all’ansia.
Phil, sempre con la briglia aggiuntiva tra le dita, scoppiò
a ridere. “Asseconda i suoi movimenti, ascoltalo,
tranquillizzati. Trova l’equilibrio
e soprattutto comunica con lui.”
“Ti prego, cazzo… per favore, Pixel, cucciolo, non
uccidermi…”
cominciò a mormorare Conor col cuore in gola, per poi
prendere un respiro
profondo.
E successe qualcosa.
All’improvviso realizzò di trovarsi in sella a una
meravigliosa creatura che non voleva fargli del male, anzi, cercava di
trasmettergli sicurezza. Camminava lentamente, muoveva piano le
orecchie, i
suoi muscoli guizzavano ma senza mai essere tesi, il sangue gli
circolava caldo
nelle vene. Era vivo.
Tutto in lui ispirava dolcezza e pace.
Non sapeva come, ma Conor lo realizzò.
E, quando incrociò gli occhi scuri e sereni di Phil,
comprese che nulla sarebbe andato storto.
Era bellissimo.
♥
♥
♥ ♥ ♥
Ed eccoci giunti alla penultima (T____T) flash di questa
raccolta!
Stavolta la parola è stata suggerita dalla carissima Carmaux_95
ed era “pixel”… di cui ovviamente io ho
fatto un uso completamente fuori dal mondo
XD infatti ho paura di averlo reso troppo marginale, Carmaux spero che
mi
perdonerai :P
Anche la ship (OVVIAMENTE CONOR E PHIL SONO UNA SHIP, una
delle mie OTP del fandom *-*) è stata trattata in maniera
marginale, ma non
volevo creare la classica scenetta sdolcinata e banale tra due
fidanzati...
anche perché le coppie fanno tante cose insieme, tra cui
condividere passioni,
conoscenze ed esperienze ^^
In tal caso ho preso spunto da un elemento reale: Phil (così
come Price) andava a cavallo e ci sta veramente stare, ora non so se
stia
continuando ma sicuramente sa cavalcare, e quindi mi piaceva
l’idea che lo
insegnasse a Conor – il fatto che il cantante non
l’avesse mai fatto prima è
ovviamente una mia fantasia, di lui non lo so XD
Per raccontare le sensazioni che Conor ha provato durante la
sua prima volta a cavallo (anche se una flashfic non è in
grado di contenerle
tutte) mi sono basata sulle esperienze che ho personalmente vissuto: ho
avuto il
piacere di montare in sella due volte ed è sempre stato
qualcosa di mozzafiato,
vi giuro che a un certo punto si instaura un rapporto magico tra
cavallo e fantino
e si vorrebbe non scendere mai *___* non so se vi è mai
capitato, ma provateci
nel caso dovesse capitarvi l’occasione, è unico!!!
Spero di non avervi confuso troppo con i nomi tecnici, ma
pens sia facilmente intuibile cosa siano staffe, redini e testiera ^^
non
voglio ammorbarvi troppo con spiegazioni chilometriche, ma se volete
entrare
nello specifico ecco a voi la pagina wikipedia su cui mi sono basata:
https://it.wikipedia.org/wiki/Finimenti
infine, una notina riguardo al titolo: è un verso del testo
di “Graveyard Whistling”, contenuta
nell’album del 2015, Nothing But Thieves.
Non è una scelta a caso: l’artwork del disco
infatti presenta come immagine
proprio un cavallo ^^
Come sempre, vi ringrazio INFINITAMENTE per essere ancora
qui, leggere i miei scritti e partecipare alla sfida, GRAZIE! :3
Alla prossima e ultima parola, sono proprio curiosa di
scoprire come andrà il gran finale!!! ♥
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Capitolo 12 *** Silver rain ***
Silver
rain
“Abbiamo un abbonamento con i blackout?”
sbuffò James, raggiungendo
a tentoni l’appendiabiti e tastando le giacche che vi erano
appese in cerca
della sua.
Avevano già vissuto una scena del genere mesi prima, quando
una forte tempesta di neve aveva lasciato l’intera
città senza luce per una
manciata di minuti.
“Solo che stavolta non c’è nessun evento
atmosferico che l’ha
causato. Nemmeno nell’Ottocento mancava la corrente
così spesso” commentò Dom,
sfilandosi la tracolla della sua chitarra.
“Nell’Ottocento nemmeno c’era, la
corrente” gli fece notare
Conor in tono piatto, scaraventandosi sul divanetto della saletta e
lasciandosi
andare a un profondo sbadiglio.
“E anche oggi le prove le facciamo
domani…” Phil sospirò –
era già il terzo giorno di seguito in cui, per un motivo o
per un altro, non
riuscivano a suonare tutti assieme – ed estrasse il cellulare
da una tasca.
“Non accendete le torce!” esclamò
all’improvviso Joe,
facendo sobbalzare i suoi compagni di band.
“Sei scemo?” lo apostrofò James confuso.
Il biondo, giunto di fronte alla finestra, scostò la tenda e
all’improvviso una luce soffusa e argentea inondò
la stanza. “Oggi c’è la luna
piena, avete visto quant’è luminosa?”
Abituatosi alla penombra, Phil gli si accostò e
sbirciò
fuori: un disco lattiginoso era appeso in cielo, perfettamente rotondo
e
talmente brillante da ferire gli occhi.
Joe sorrise ai suoi amici. “In genere Londra è
così
straripante di luci artificiali che ci dimentichiamo di quanto la luna
sia
luminosa, ci dimentichiamo di guardare in alto. In questi momenti
dovremmo
approfittarne, non vi pare?”
“Beh, dato che senza corrente gli strumenti non
suonano,”
affermò Conor, mettendosi nuovamente in piedi, “io
direi di uscire a prendere
una boccata d’aria.”
“E magari qualcuno di voi sarà in grado di
mostrarmi l’Orsa
Maggiore e l’Orsa Minore, dato che non ci ho mai capito
niente” aggiunse Dom
con una risatina.
Una volta sul marciapiede, i cinque ragazzi levarono lo
sguardo al cielo e per alcuni istanti nessuno fiatò,
ipnotizzati dalla pioggia
d’argento che gli scrosciava addosso. A parte i motori delle
auto e qualche
allarme in lontananza, la città era silenziosa, quasi
rispettosa di quella
notte così brillante.
“Però sembriamo cinque idioti con la faccia verso
l’alto”
spezzò l’atmosfera James con una risata,
riportando anche gli altri alla
realtà.
“O un branco di lupi” lo corresse Phil.
“Ehi, secondo voi di che colore avrei il pelo se fossi un
licantropo?” se ne uscì Dom, lanciando occhiate
divertite ai suoi amici.
“Non ci resta che aspettare la trasformazione”
chiosò Conor,
sedendosi sul bordo del marciapiede.
“Già, forse siamo proprio come un branco di
lupi” rifletté
Joe tra sé, imitando il cantante.
“Cioè?” si incuriosì James,
sollevando un sopracciglio.
“Intendo dire… che siamo uniti, siamo una squadra,
non
lasciamo mai nessuno indietro.” Il biondo arrossì
nel pronunciare quelle parole
e sperò che la penombra nascondesse le sue guance
imporporate.
Nessuno ribatté, ma nel silenzio le labbra dei ragazzi si
incresparono
in sorrisi spontanei e i loro occhi cercarono nuovamente la luna.
E lei parve capire e abbracciarli con dolcezza.
♥
♥
♥ ♥ ♥
Questa
è, con molta probabilità, la flashfic meno
ispirata
della mia carriera (?) da scrittrice XD e, con altrettanta
probabilità, quella
di cui vado meno fiera, dato che la reputo abbastanza
mediocre… ma volevo
concludere la raccolta facendo comparire tutti e cinque i ragazzi della
band,
nello stesso modo in cui è iniziata, e non mi è
venuta un’idea migliore!!! La
cosa mi fa rabbia perché il prompt suggerito da evelyn80, ovvero
“luna piena”,
è davvero stupendo e io la ringrazio di cuore per averlo
consigliato come gran
finale; mi sarebbe piaciuto svilupparlo in maniera migliore e dare una
conclusione dignitosa a questa raccolta, ma abbiate pietà di
me e del mio
blocco dello scrittore T.T
Ad ogni modo,
scrivere queste dodici flashfics è stata una
delle esperienze più divertenti e stimolanti di sempre, sono
stata davvero
contentissima di indire questa sfida e vi ringrazio TUTTI, dal primo
all’ultimo, per i bellissimi prompt che avete suggerito!
Molti sono stati
difficili, bizzarri e fuori dal comune, ma è stato proprio
questo il bello, era
proprio a questo che puntava la sfida! Stimolare la
creatività, partire da uno
spunto comune ed esplorarne ogni possibile sfaccettatura, e voi tutti
mi avete
aiutato in quest’impresa *-*
Ringrazio gli
altri undici partecipanti che hanno aderito
alla sfida, hanno pubblicato le loro creazioni e sono passati a leggere
quelle
degli altri – chi più chi meno, a seconda delle
possibilità, ma del resto non è
una sfida e ci sarà sempre tempo per recuperare,
eventualmente ^^
Una piccola
nota di merito va a Sabriel_Little
Storm,
evelyn80,
Kim WinterNight,
alessandroago_94
e Sakkaku
per aver sviluppato ogni
singolo prompt, sono davvero colpita dall’impegno che avete
messo in questa
sfida e dalla serietà con cui l’avete affrontata!
*-*
E un enorme
abbraccio anche ad Harriet
Strimell, LadyPalma,
Carmaux_95,
Harryet,
Gella
e Juriaka
per gli scritti pubblicati e le parole
suggerite ^^
Infine, anche
se non vi cito di nuovo tutti, grazie di cuore
a voi lettori e recensori della raccolta, che mi avete tenuto compagnia
con i
vostri commenti e mi avete dato la forza e la gioia di pubblicare
qualcosina
ogni dieci giorni!!! :3
GRAZIE A TUTTI
per la BELLISSIMA esperienza, sono commossa
di tutto l’entusiasmo dimostratomi e spero di poter
riproporre più avanti
qualche nuova iniziativa, perché è stato troppo
bello e mi dispiace troppo che
sia finito T.T
MA io qui
lancio un appello: se qualcuno volesse prendere in
mano le redini di una simile iniziativa, coinvolgendo i suoi contatti
di EFP,
si senta liberissimo di farlo perché io gli cedo volentieri
il format!
Ovviamente potete apportare tutte le modifiche che volete e proporre
varianti,
ma sappiate che sarei la prima ad appoggiare l’iniziativa e
partecipare
volentieri *___* quindi su, se qualcuno se la sente si faccia avanti!!!
Bene, ora non
mi resta che mettere la parola fine a questa
raccolta che mi resterà sempre nel cuore, ma prima un altro
e ultimo doveroso
ringraziamento: a Conor, Joe, Dom, Phil e Price, per ispirarmi e
tenermi
compagnia, per essere semplicemente loro stessi e per trovare sempre il
modo di
sbloccarmi quando non riesco a scrivere. Grazie ai Nothing But Thieves,
per
essere il mio fandom del cuore! :3
Alla prossima
avventura, ragazzi!!! ♥
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