Recensioni di paige95

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia The wonders still awaiting - 06/04/24, ore 18:00
Capitolo 6: Cap. 6: Blurry
Eccomi anche qui!

Questo excursus storico iniziale mi è piaciuto molto.
Mi è piaciuta tanto l'antitesi tra le misere condizioni in trincea e la sfarzosa reggia di Versailles.
Aiuta ad inquadrare il contesto, per immergersi nelle ragioni e nei sentimenti profondi di coloro che cambattono in prima persona questa guerra.

Traspare tutta la sofferenza dell'incertezza, ma anche il desiderio di giungere alla vittoria, per poi godersi la pace. A nessuno di loro piace la violenza, anche chi parte come volontario per il fronte auspica la pace come fine ultimo.

Il rapporto tra Mellish e Josef sembra aver fatto un passo indietro. Josef vorrebbe tanto che il rapporto tra loro non avesse subìto quel freno; tra i due risulta essere sempre quello più determinato a realizzare i suoi desideri.
La trincea ha insegnato ad Upham a trovare soluzioni molto pratiche, li lascia soli nella stanza affinché possano ritrovare l'armonia perduta. La preoccupazione di Josef nei confronti della salute di Stan è sintomo di grande affetto. Per come Stan si risente davanti alle parole di Josef, mi viene da pensare che tenga anche lui alla sua stima e al suo affetto, ma ha il vivo timore di essere ferito di nuovo da quell'uomo. Stan non è mai stato pienamente sicuro della loro relazione, ora gli si presenta la possibilità di prendere la palla al balzo e tentare di mantenere le distanze da Josef; invece di fare chiarezza nel suo cuore, preferisce prendere la strada più semplice: allontanare Josef, i dubbi e tutti i problemi che può portare una loro relazione.
Il pensiero di Josef è esattamente opposto a quello di Stan. Lo ama e vuole intrattenere con lui una relazione il più libera possibile, nonostante i tempi intolleranti in cui vivono e il luogo in cui si trovano.

Emerge molto bene la differenza tra le nazioni ai tempi di questa guerra.
Da una parte esiste un'America libera in guerra come fuori dalla guerra. Gli uomini che combattono e vivono in quella società sono artefici del proprio destino e delle proprio vite.
In Germania la situazione era bene diversa, il regime era l'unica scelta per avere salva la vita, con o senza la propria volontà. Josef è abituato a questo, per cui qualsiasi vita libera fuori dalla guerra è un dono, meglio ancora se accanto ai propri affetti e lui sa bene cosa vuol dire perderli.
La Germania di quegli anni era chiusa in una campana di vetro, in una macabra illusione, i pregiudizi non erano così insoliti. La testimonianza di Josef è preziosa, scolvolge Mellish e non può fare a meno che dispiacersi per l'opinione che ha avuto su di lui.

Stan cede alle carezze in modo emotivo, le desidera, pensa siano un modo per chiedergli perdono, ma razionalmente si rende conto di dove sono e si blocca.
C'è l'eterna lotta tra cuore e ragione.
Alla proposta di Josef di dormire insieme, Stan è indeciso, ha paura che gli altri lo scoprano oppure è solo una scusa che inventa a se stesso. Sono convinta che questa grande indecisione da parte di Stan sia anche dovuta alla sua giovane età. Josef ha un matrimonio alle spalle e sicuramente molta più dimestichezza con i sentimenti.

Questo capitolo è un altro bellissimo spaccato sulle società dell'epoca ed emerge proprio attraverso i racconti di questi soldati che dialogano, inaspettatamente per loro, senza odio (anzi l'esatto contrario) su questo campo di battaglia. ❤️❤️❤️

A presto!
Un abbraccio grandissimo,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)
Recensione alla storia The wonders still awaiting - 10/02/24, ore 21:43
Capitolo 5: Cap. 5: Worlds apart
Ciao, carissima!

Non puoi capire la mia gioia di riuscire a mettere ordine tra i pensieri che ho raccolto nelle ultime settimane sulle tue storie. ❤️

È un capitolo carico di emotività, talvolta crude, talvolta speranzose in un clima molto teso.
Mellish è profondamente combattuto, la sua è un'emotività ricca di sensazioni. È confuso da sentimenti suoi e altrui: non sa quanto effettivamente lui per primo abbia desiderato che quell'approccio fisico non si interrompesse ed inoltre non riesce ad inquadrare a pieno la reazione del tedesco. Sono sentimenti con cui Mellish sta iniziando di recente a fare i conti e non sono ancora ben chiari nemmeno a lui che è il diretto interessato.
In un contesto caotico come quello di una guerra combattuta per ideologie discutibili, la presenza e il giudizio di altri hanno un peso maggiore e anche in questo caso sembra condizionino la separazione tra i due soldati, non mi dà affatto l'idea che siano stati i sentimenti di Mellish a farlo.
Mellish dimostra di essere molto razionale riflettendo sulla sua relazione con il tedesco. Tra loro ci sono evidenti ostacoli, innanzitutto è un periodo storico in cui le relazioni tra uomini non erano nemmeno contemplate, figuriamoci durante la seconda guerra mondiale se potesse essere accettato l'amore tra un tedesco e un ebreo, soprattutto da parte di quei tedeschi dall'ideologia nazista. È il periodo storico che stanno vivendo a creare tensioni, dubbi, sospetti e malumori. È sempre il periodo storico a rischiare di dividerli e a rovinare quell'amore nato come un miracolo in un arido deserto di morte e distruzione. Devono essere davvero molto bravi a non cedere alle lusinghe dell'odio, a superare i pregiudizi, a superare le ideologie dell'epoca. La famiglia del tedesco sembra averlo già fatto e Mellish, che non ha conosciuto altre realtà, se non quella che vede gli ebrei uccisi e umiliati, fatica a pensare ad un mondo più favorevole a loro, ad un mondo che li rispetti e protegga.
Per pentirsi di averlo salvato da una morte così tragica e dolorosa, le parole di Mellish avevano forse trafitto profondamente il cuore del tedesco, come se una baionetta avesse attraversato lui da parte a parte. Credo che, più del ragionamento logico di Mellish, abbia ferito Saltzmann la non intenzionalità di Mellish ad abbattere il suo giudizio sui tedeschi e quello della sua famiglia su una loro possibilità relazione.
Nonostante il trauma subìto da Mellish, il soldato reagisce, si aggrappa ai ricordi e all'affetto ricevuto dai suoi compagni, unica luce in quello scenario di guerra. In particolare l'ufficiale del loro plotone si mostra molto empatico verso i suoi uomini, per i vivi, per i morti e per i familiari dei suoi soldati. È molto saggio, ha quasi un atteggiamento paterno, protettivo, vive la stessa esperienza fisica e psicologica dei suoi soldati, quindi sa bene cosa si prova.
La lettera inviata ai genitori di Caparzo, ma anche l'affetto e la stima che esprime Mellish per l'amico mi hanno commossa. Attraverso le parole dei compagni, si comprende davvero quanto Caparzo fosse amato per i segni che ha lasciatp durante la sua breve vita.
Hai interpretato molto bene i postumi di un trauma subito in guerra. La guerra è disumana per le vittime e per chi sopravvive.

Questa storia è sempre estremamente coinvolgente. Spero di riuscire a tornare presto da queste parti, nel frattempo ti invio subito la mia recensione sui vichinghi. ❤️❤❤❤

Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)
Recensione alla storia The wonders still awaiting - 22/10/23, ore 23:54
Capitolo 4: Cap.4: Take me away
Eccomi anche qui!

Anche in questo caso ho letto il capitolo settimane fa e finalmente riesco a lasciarti un commento. ❤️

Ci sono aspetti che in questo clima di guerra efferrato mi hanno colpita. Il fragile materiale della latta ne è un esempio; è semplice, non è resistente, è comune, eppure è riuscito a sopravvivere a devastanti bombardamenti e per questa ragione risulta essere speciale. Il pensiero di cosa può aver contenuto questa scatola, cose semplici e quotidiane (appartenenti ad una comune vita antecedente agli orrori della guerra che ha spazzato vie molte vite e i loro ricordi), dà ad esso valore, al pari di tutti quei sentimenti fragili e sinceri che sopravvivono al male.
Inoltre questo richiamo metaforico alla vita quotidiana e comune mi porta al discorso di Mellish: "Neanche il capitano scoprirà la cura contro il cancro o il modo di far finire le guerre di tutto il mondo, ma ogni giorno della sua vita sarà speciale perché crescerà i suoi figli, educherà i ragazzi della sua scuola e della sua squadra come fa con noi e quindi…e quindi penso proprio che farà la differenza, perché quei ragazzi un giorno saranno uomini migliori per averlo conosciuto."
Miller, dall'alto della sua posizione, diventa una figura importante non solo per i suoi sottoposti, egli diventa un modello di vita semplice per le nuove generazioni di cui a lui è stata affidato un qualche ruolo nella loro educazione. Il ruolo di questi soldati prosegue nella vita di ogni giorno, affinché i futuri adulti prendano esempio da un modello di vita sano e lontano dalle sofferenze della guerra.

I dubbi esistenziali di Ryan non sono affatto rari, essi sono comuni a molti soldati che vivono il fronte.
La guerra cambia inevitabilmente i militari che la combattono, provano rabbia per le sofferenze che le armi causano, ma esiste anche l'importante consapevolezza che questo dolore può essere condiviso con i propri compagni, perché chi è intorno a loro comprende ciò che provano.
Dall'altra parte, invece, all'esterno di questo contesto di orrori, vivono le famiglie dei soldati ed essi temono che i loro cari, per quanto si sforzino, non abbiano gli elementi maturati dall'esperienza per comprenderli.

Sembra che l'esperienza del salvataggio abbia cambiato la percezione di vita di Ryan. Si sente responsabile per la morte di chi si è prodigato di salvarlo, ma anche per coloro che sono lontani dal fronte e questo è un pensiero che insorge solo nel cuore di un uomo altruista.

Le battute conclusive tra Ryan e Mellish mi sono piaciute molto.
È davvero bello come Mellish cerchi di mettere a suo agio il compagno, dipanando qualche paura di Ryan e suggellando una promettente amicizia.
Ryan dimostra inoltre di possedere una prospettiva ampia su ciò che gli succede intorno; come sempre accade, una prospettiva esterna ha sempre le idee più chiare su un rapporto, di qualunque natura esso sia, rispetto ai diretti interessati, anzi Ryan sembra appoggiare quel rapporto.
Bellissima l'idea di donare al tedesco la scatola di latta, nella quale conservare i ricordi dei cari che ha perduto.
Mellish è confuso circa i suoi sentimenti e sicuramente la paura di essere giudicato dai compagni incide; è sempre necessario ricordare i tempi che corrono all'epoca della guerra. Spero che questo contesto storico non rovini i rapporti umani che questi soldati coltivano e che illuminano un po' il buio che hanno attraversato e che continuano ad attraversare al fronte.

Spero di riuscire a tornare presto da queste parti. ❤️❤❤❤

Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)
Recensione alla storia The wonders still awaiting - 20/08/23, ore 12:49
Capitolo 3: Cap. 3: In the dark
Eccomi anche qui!

Colgo l'occasione di questo capitolo per dirti che apprezzo tantissimo ciò che stai facendo con questa storia. Non ci sono mai abbastanza storie sulle guerre mondiali, sulle condizioni dei soldati in quegli anni (indipendentemente dalla fazione a cui essi appartenessero) e sulle sofferenze dei civili.
Hai realizzato un riassunto storico molto efficace per comprendere il clima che si respira tra i soldati nei giorni al fronte che ci stai raccontando. Vi è molta trepidazione perché a dividerli dalla licenza c'è una sfida grande e rischiosa da superare.

Mi hai dato la possibilità di cogliere maggiormente i pensieri di Mellish che sono davvero molto profondi e interessanti da leggere.
I sensi di colpa non lo abbandonano per essere sopravvissuto fino a quel momento sul campo di battaglia e per aver avuto la fortuna di una prospettiva di normalità dopo la guerra, al posto di altri che invece non sono riusciti a vedere la fine del conflitto. In primis non si sente degno della vita che gli è stata risparmiata mentre il compagno è morto per salvare una bambina; l'unico modo che ha per scontare questa pena è continuare ad essere al fianco della popolazione martoriata, ricostruire insieme alla gente rimasta vittima di quella brutalità, almeno fino al termine della guerra.

Al momento Josef è colui che riesce maggiormente a calarsi nei panni di Mellish, perché ha visto con i propri occhi il rischio che ha corso e sa che è vivo per miracolo. Josef comprende anche il trauma a livello emotivo, è un'esperienza che hanno in qualche condiviso, seppur si trovassero in posizioni diverse; ha rappresentato un angelo custode per Mellish.
La svolta nel loro rapporto arriva con le confidenze sempre più intime che si scambiano in questo momento di solitudine dal resto dei compagni. È bellissimo che nasca tutto in maniera spontanea come se in modo naturale venga visto nell'altro un simile - e non più un nemico -, un essere umano che ha attraversato un'esperienza simile, della stessa intensità e drammaticità e che quindi può comprendere i più profondi dilemmi dell'anima. Le intenzioni di Mellish vengono così raccontate in modo limpido, non nasconde la sua parte più intima, la più vera, svela a fondo la sua personalità; Josef, che aveva già notato in lui un animo gentile, non può che apprezzare e avere conferma della sua attrazione verso di lui. Si crea un clima talmente raccolto da legittimare entrambi al ricordo dei dolori più cocenti che hanno vissuto. Gli affetti perduti restano per i soldati il dramma più grande, ciò che niente potrà mai cancellare dalla loro mente ma solo alleviare.

In questo capitolo rimarchi ancora una volta quanto i soldati siano solo pedine in mano ai potenti, in molti casi seguono ideali - spesso terribili - non propri perché costretti a farlo e rischiando la vita in prima linea. In fondo il nemico da annientare non è loro nemico, fuori dalle trincee e dai campi di battaglia non trovano la ragione per odiare un altro popolo, anzi nel caso di Josef ne ammira persino la cultura e le tradizioni.
Perciò emerge l'umanità dei soldati che va oltre il colore delle divise e l'animo buono - quando esso è presente - che non può rimanere schiacciato dal male, ma emerge e si ribella.
La brama di pace e di vita supera il desiderio di qualunque vendetta. Primeggia la voglia di spezzare quel massacro ai danni di giovani vite, questo è il miglior modo per vendicare tutti coloro che non sono sopravvissuti alle barbarie. La nazionalità viene un'altra volta relegata in un angolo, è la guerra a fare discriminazioni, la pace e la solidarietà sono il miglior modo per osteggiarla.

Il capitolo termina raccontandoci la confusione di Mellish, in effetti ha vissuto molte emozioni in un breve lasso di tempo accanto al tedesco. È molto giovane, è sconvolto per non aver colto prima i lutti di Josef, ma anche per essersi abbandonato ad un bacio inaspettato che non gli è stato così indifferente; lo sconvolge il fatto che proprio loro due - così notoriamente diversi - abbiano osato un gesto così confidenziale, un gesto di massima unione che simboleggia amore. È sconvolto anche per le inumate sofferenze che Josef ha dovuto attraversare e che nonostante tutto non hanno scalfito la sua dolcezza. È comprensibile la confusione di Mellish, ha bisogno di tempo per chiarire l'effetto che ha sortito quel bacio sul suo cuore.

Un'introspezione splendida per entrambi i personaggi.❤️❤❤

A presto!
Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)
Recensione alla storia The wonders still awaiting - 04/06/23, ore 17:14
Capitolo 2: Cap. 2: With the hurt
Eccomi anche qui!

È stato molto bello per me tornare su questa lettura. In questo secondo capitolo hai affrontato riflessioni molto interessanti e mi hai dato l'opportunità di provare simpatia per questi personaggi.

Hai mostrato luci e ombre della guerra, ci hai ricordato che la distruzione non può avere l'ultima parola, specie se un cuore continua a battere.
È bellissimo leggere come soldati giunti al fronte per annientare altri essere umani in nome di una causa e di una patria, si impegnino a riportare la vita laddove ha dominato la morte.
Mellish ci ricorda il percorso di consapevolezza che hanno attraverso questi soldati giorno dopo giorno al fronte. Per quanto sia molto giovane, a Mellish è stato sufficiente vivere la guerra in prima persona per provare una forte disillusione; le atrocità viste e provate al fronte disilludono l'animo umano, spezzano le illusioni e le aspettative sul loro intervento militare ai tempi dell'arruolano, quando il campo di battaglia rappresentava l'ignoto, il non conoscere la realtà dei fatti infondeva loro grinta e curiosità.
Penso tu stia interpretando molto bene il ruolo dell'esercito americano in guerra. I militari americani sono passati alla storia come fonte di salvezza, coloro che ricostruiscono dove altri distruggono.

Affronti anche il tema della morte lasciando aperto uno spiraglio di luce. Gli incubi dopo eventi così estremi e traumatici sono purtroppo consueti; ci ricordi quanto questi uomini prima di essere soldati siano esseri umani spediti in un contesto in cui il coraggio dovrebbe essere scontato, ma non può esserlo per uomini catapultati così bruscamente da una condizione di vita abituale e pacifica dove svolgevano i lavori più svariati.
C'è la consapevolezza di essere scampati per un soffio ad una tortura che avrebbe portato alla morte, non si sentono imbattibili, anzi sono certi di essere dei miracolati.
Mellish vive costantemente tra il terrore vissuto quando la morte lo ha sfiorato e l'intervento provvidenziale del tedesco che gli ha salvato la vita.
Hai dato grande rilevanza alla collaborazione che non si traduce solo in solidarietà tra commilitoni, ma anche in supporto reciproco tra esseri umani che si sta lentamente trasformando in amicizia; descrivi momenti conviviali tra loro, attimi che sfiorano la normalità dimenticando per un momento di essere in un contesto di devastazione.
Il pensiero di un presente e di un futuro più sereni, di cui loro si sentono artefici, dona loro sollievo. Ciò che ricordano di spiacevole viene alleviato da questa grande forza d'animo con cui tentano di dare una svolta positiva alla guerra, non attraverso le armi ma con umanità. Questo rende molto onorevole il contributo americano nei confronti di amici e nemici.

Mellish dimostra di possedere un animo puro quando si sente in difetto nei confronti del tedesco, ammette che non sarebbe stato altrettanto clemente con quell'uomo. La fama dei tedeschi all'epoca non è altrettanto limpida ed anche in questo caso ti sono grata, perché hai dimostrato quanto la malvagità o la bontà non siano attribuibili ad un intero popolo, ma all'indole di singoli individui.
Ho apprezzato il profilo del tedesco e di Mellish. Sono entrambi uomini molto semplici. Nell'immagine del tedesco delinei un uomo alla mano, di ceto umile e genuino, ben lontano dalla ferrea propaganda nazista, altrimenti non si sarebbe distinto tra le fila tedesche e non avrebbe tradito i suoi compagni d'armi. Dall'altra parte Mellish ha iniziato questa guerra spinto da più di una ragione, da ebreo non mi viene difficile credere cercasse vendetta annientando i tedeschi, ma il gesto di clemenza nei suoi confronti non può che mettere in dubbio ciò in cui ha sempre creduto; questa esperienza amplia la prospettiva di Mellish, come dicevo prima, lo rende consapevole del fatto che non tutti i tedeschi credano nella stessa filosofia e che alcuni abbiano abbastanza coraggio per ribellarsi.

Mi piace molto il personaggio di Mellish. Ha un bel temperamento, non è mai scortese anche quando si sente palesemente a disagio per la schiettezza del tedesco. Sicuramente la giovane età di Mellish lo affascina.

Devo farti i complimenti, perché hai avuto un'attenzione particolare alla coerenza dei dettagli con il periodo storico che sta attraversando la cultura americana.
Sono sempre più contenta di essermi avventurata in questa lettura, questo capitolo mi è piaciuto davvero molto. ❤️❤❤

A presto!
Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)