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Recensione alla storia Ciò che il mare prende - 03/02/20, ore 20:31
Capitolo 1: Ciò che il mare prende
Oh, questa è una scena molto triste. Piena di malinconia.
I pensieri di Flint sono espressi benissimo, e il dolore è misto al senso di colpa. Flint in qualche modo si lascia una scia di morte alle spalle, anche se non sempre per sua volontà. La vita lo ha tradito, per molti versi, e poi lui ha deciso di imbrigliarla in un'esistenza difficile, piena di morte.
Non è una vita facile, e lui ha perso molto più di quanto potrà guadagnare.

La parte in cui descrivi lo sguardo tra lui e Madi è particolarmente intensa. C'è comprensione, perfino desiderio di conforto, ma gli è impossibile per via del senso di colpa, appunto. Sceglie quindi di non agire, per una sorta di pudore forse. O magari, perchè il dolore che prova lui stesso non gli permette di avvicinarsi davvero a nessun altro.

Questo viene ripreso poi in seguito, quando Silver riemerge dalle acque, in qualche modo. Flint è sempre spettatore, mai attore. Per quanta gioia possa provare, lascia che siano altri ad abbracciarlo. Rimane in disparte, magari proprio perchè non era stato in grado di piangerlo quando lo credeva morto.

In realtà, credo che questo sia estremamente IC. Flint è un uomo d'azione, su questo non ci sono dubbi. Sa anche essere riflessivo, ma il suo è un lavorio interno. I suoi affetti gli sono stati strappati e probabilmente il dolore che ha provato non è mai stato sanato del tutto. Quindi quando si tratta di avvicinare davvero qualcuno, confortarlo o piangerlo, o dimostrare che il legame esiste ed è forte, non riesce a farlo. Spaventato magari dalla possibilità stessa di allacciare di nuovo un rapporto che, una volta chiuso per qualunque motivo, possa farlo star male nuovamente.

Una piccola digressione. Io ho lavorato tanto in mare perchè sono geologa marina, e quando dici
"Il movimento delle onde può essere visto come un’azione che il mare compie per mettersi in contatto con la terraferma. Il mare prende e il mare dà. A volte, le due azioni avvengono sulla stessa cosa."
sappi che mi colpisci un poco al cuore. Mi risuona tanto nel cuore e nei ricordi. E' una sensazione strana vivere sull'acqua, ci si rende conto di quanto si è minuscoli ed insignificanti. Noi esseri umani siamo fatti per vivere sulla terra, eppure il fascino del mare (o delle stelle, o del volo) non ci lascia scampo se non quello di tentare di dominare anche un elemento che ci è estraneo. Adesso è tutto molto più semplice, ma non lo era a quei tempi: un marinaio (soprattutto un pirata), alla fine, era poco dissimile da un eroe mitologico.

Sei stata molto brava. Davvero, spero di leggere altro su questa serie <3