Recensioni di mortichnia

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Recensione alla storia Credemmo di non morire - 27/10/20, ore 01:26
Capitolo 1: Credemmo di non morire
Questo film è diventata di recente la mia nuova ossessione ma queste drabble mi erano sfuggite nella mia ossessiva ricerca di scritti sull'argomento.
Mi sono piaciute tutte tantissimo, dal modo in cui scrivi (che ho notato cambiare leggermente per ogni personaggio facendosi a tratti più delicato e a tratti, invece, più feroce) si intuiscono anche sprazzi della psicologia dei personaggi (per quello che sono caratterizzati nel film) ed ho apprezzato moltissimo.
Recensione alla storia Ya'aburnee - 10/10/20, ore 20:06
Capitolo 2: Seconda parte
Ciao, non sono bravissima con gli incipit quindi passerò immediatamente a parlarti della tua storia.
La prima parte l’ho trovata di una delicatezza sinceramente toccante, hai una scrittura molto “visiva” ed è una cosa che mi piace molto perché mi piace immedesimarmi nella storia e mi piace soprattutto quando quello che viene scritto mi permette di formulare in testa delle immagini precise di quello che sta succedendo. Ho potuto immaginare di conseguenza i riccioli di Marwan, le sue rughe, il suo sorriso.
Mi è piaciuto che tu sia partita dalla scena del film in cui Joe sta dormendo.
“As much as I like watching you sleep, I'm glad you're awake” è una frase a cui io ho dato un significato molto specifico, nel contesto in cui viene presentata: lo stesso significato che ho dato agli sguardi di entrambi che si cercano, quando vengono shottati all’inizio del film e poi si risvegliano, lo stesso significato che ho dato alla necessità di Joe di assicurarsi che Nicky stesse bene, all’interno del bunker e che tornasse da lui, quando gli sparano in bocca.
Mi è sembrato quasi che dicesse proprio questo: torna da me, anche stavolta.

L’accenno al loro periodo passati lontani mi ha trasmesso una sofferenza che penso fosse esattamente l’obiettivo della tua scrittura: Joe e Nicky, per come ci vengono presentati sullo schermo, hanno una particolare sinergia anche in battaglia, sembrano perfettamente coordinati, perfettamente funzionanti assieme come se facessero parte di uno stesso organismo più complesso, per questo comprendo quando scrivi che Nicolò si sentiva più inutile, lento e inefficiente e anche in questo riesco ad immaginarlo perfettamente.

La parentesi Malta è un bel missing moment e personalmente l’ho trovata “probabile” - non riesco a produrre un complimento migliore ma cercherò di spiegarmi meglio: trovo sia molto complesso scrivere di momenti mancanti all’interno di una storia conosciuta proprio perché ritengo sia difficile riuscire a creare un contesto verosimile e immergervi dentro i personaggi in maniera coerente con quello che sono (loro stessi, singolarmente) e con quello che rappresentano all’interno della storia in cui sono stati presentati.
Non sappiamo e probabilmente non sapremo mai che cosa è davvero successo - quella volta, a Malta - ma questa versione ipotetica mi sembra assolutamente verosimile, sincera e adeguatamente su misura.

Ya’aburnee è una parola che non conoscevo ma sono stata contenta di apprenderne il significato e tornando al discorso iniziale trovo che calzi a pennello: seppelliscimi, così che non sarò io a dover vivere senza di te; ha la stessa urgenza di quegli sguardi, delle parole che Nicolò gli rivolge sul lettino.

Fondamentalmente, inutile dirlo, mi è piaciuta molto.
Grazie davvero per averla scritta!