Recensioni di Macy McKee

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Recensione alla storia Le cose che rimangono - 30/11/15, ore 12:59
Capitolo 7: Mistake (Nathaniel/Skye/Lucas)
Undicesima classificata al contest The perks of being in a relationship
Grammatica e sintassi: 14/15 
Stile e lessico: 13/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 6/10 
Rispetto del tema: 5/10 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom: 25/30 
Eventuale bonus: +1 
Totale: 64/80 +1 
Grammatica e sintassi: 
Grammatica e sintassi sono davvero ottime: sono impeccabili, perché non ho individuato alcun errore, di nessun genere. Hai fatto un ottimo lavoro di revisione, e non posso che farti i complimenti per questo: bravissima! 
Tuttavia, la punteggiatura risulta un pochino “confusa”, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi: ho notato che tendi a “mischiare” un pochino i segni di punteggiatura, e questo dà alla storia un aspetto meno professionale. Ad esempio, nelle battute di apertura della storia apri il dialogo con le virgolette e lo chiudi con i trattini. Sarebbe meglio evitare, e utilizzare direttamente solo le virgolette, per rendere la storia più “precisa”. 
Stile e lessico: 
Riguardo allo stile ho notato immediatamente una cosa eccellente, in questa storia: compi scelte stilistiche particolarmente audaci, sperimentando nella costruzione delle frasi. È una cosa ottima, davvero efficace. Infatti, trovo davvero ben riuscite le scelte compiute: lo stile ha un tocco più personale, più riconoscibile, e questo rende la storia molto più interessante di quanto lo sarebbe stata altrimenti. Si vede che in questa storia hai “osato” un po’, con uno stile un po’ più elaborato e sperimentale, e il risultato è davvero ottimo. 
In generale, compi scelte particolarmente adatte al momento narrato, riuscendo a costruire anche tramite lo stile un’atmosfera coinvolgente. 
Tuttavia, lo stile non risulta ancora del tutto armonioso, nel senso che le frasi risultano comunque un po’ “spezzate” e prive di un ritmo ben preciso. Non sono del tutto equilibrate, e la lettura non procede sempre in modo totalmente scorrevole, ma in ogni caso la storia risulta evidentemente ben scritta. 
Le frasi tendono tuttavia ad essere un pochino troppo brevi, in generale, e nonostante questo sia davvero ottimo nei momenti di maggiore tensione, perché accresce il coinvolgimento del lettore, alla lunga risulta un pochino pesante, perché incrina il ritmo della lettura. 
Le scelte lessicali vanno di pari passo con lo stile: anche sotto questo punto di vista, hai saputo rischiare, e il risultato è davvero buono. Hai variato con il lessico, attingendo a un vocabolario ampio e vario che mostri di saper gestire con abilità e buon senso, e ne risulta un lessico adatto al tono della storia e intrigante. 
Risulta un pochino pesante la prima battuta pronunciata da Lucas: il discorso che fa al padre è un po’ lunghetto, soprattutto perché è da leggersi quasi tutto d’un fiato, formulato così. È ottima l’idea di mandare a capo, perché così non risulta troppo compatto, ma questo fa perdere un po’ l’idea della battuta, almeno a un primo impatto. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 
La storia ha delle ottime premesse, ma risulta un po’ dispersiva. Purtroppo, questo capitolo, pur avendo il potenziale per reggersi da solo, separato dalla storia principale, non ha ancora tutta l’autonomia necessaria per essere una storia “a sé”. Ha ottime potenzialità, ma risulta ancora un po’ incompleto. Manca un vero e proprio filo conduttore ben definito, anche se l’idea del tema dell’errore è un ottimo spunto di partenza. 
Personalmente, non trovo totalmente convincente l’inserimento delle foto nella storia. Non è professionalissimo, e rovina un po’ il primo impatto che si ha guardandola. Inoltre, personalmente lo trovo superfluo: il lettore dovrebbe aver presente l’aspetto di ciascuno dei personaggi, e nel caso non lo avesse presente potresti linkare le foto nelle note, piuttosto che inserirle nella storia. Oppure, sarebbe ancora meglio descrivere nella storia, nel caso lo ritenessi necessario, la scena e l’aspetto del personaggio in quel momento specifico (solo se serve per la scena, però, altrimenti risulta superfluo). Altrimenti, potresti omettere totalmente la descrizione fisica, se non è rilevante per la scena (naturalmente, nel caso il personaggio avesse un’espressione particolare o qualcosa nel suo aspetto fisico che serve per far capire la situazione, ad esempio se fosse sporco oppure ferito, la descrizione diventerebbe essenziale). 
Anche l’indicazione del cambio di punto di vista non è bellissima, da vedersi: anche in questo caso non risulta professionale fino in fondo, a una prima occhiata, soprattutto perché in questo capitolo in particolare i vari POV sono molto corti. Personalmente, non condivido l’idea di cambiare così spesso punto di vista, poiché fa sembrare la storia un po’ troppo frammentata. Forse, un capitolo un pochino più compatto sarebbe risultato più piacevole da leggersi a sé, poiché in questo caso viene presentato come “staccato” dalla storia, per il contest. Avere un solo capitolo con cambi di POV dopo poche righe risulta un po’ confusionario, e fa sì che il senso della storia si smarrisca un po’. 
Inoltre, poiché non utilizzi la prima persona ma la terza, indicare il cambiamento di POV risulta superfluo. Dato che usi un narratore esterno, potresti tranquillamente cambiare “focus” senza specificarlo, poiché si riesce perfettamente a capire che l’attenzione si è spostata da un personaggio all’altro anche senza indicazione esplicita. Se avessi usato un narratore interno sarebbe stato diverso, ma in questo caso specificare risulta ridondante. 
Nel caso volessi indicare che si ha un leggero cambiamento nel focus del paragrafo, potresti semplicemente separare i paragrafi andando a capo, mettendo un asterisco e poi andando di nuovo a capo, come fanno molti, oppure semplicemente lasciando una riga vuota. In questo modo non daresti l’impressione di aver “saltato” da un personaggio all’altro e la storia avrebbe un aspetto più curato e preciso. 
Ho trovato efficace l’idea di dare un punto di vista esterno sul rapporto fra Nathaniel e Lucas, raccontando brevemente il loro rapporto visto dai presenti, perché è un’idea piuttosto innovativa e per questo molto, molto interessante. 
Rispetto del tema: 
Il brevissimo excursus riguardo alle motivazioni che probabilmente hanno spinto Skye ad avvicinarsi a Lucas è davvero brillante: l’ho adorato. Credo che sia il punto di forza di tutta la storia, poiché è credibile e formulato in modo naturale e interessante. È una considerazione davvero intelligente, oltre ad essere plausibile, e aggiunge profondità all’analisi del loro rapporto. Purtroppo, è brevissimo. Dura davvero poche righe, e questo è un vero peccato, perché aveva un enorme potenziale. Avresti potuto farne il fulcro della tua storia, la base su cui tutta la narrazione si reggeva, e il risultato sarebbe stato spettacolare. Purtroppo, questo passaggio dalle grandissime potenzialità viene liquidato piuttosto velocemente, e si perde nella storia. 
Storia che, in realtà, va un po’ fuori tema. È vero, indubbiamente ci sono accenni alla relazione fra Lucas e Skye, ma sono, appunto, poco più che accenni. Si parla di loro, si capisce che c’è qualcosa fra di loro, ma il focus non è sul loro rapporto. La relazione viene relegata un po’ ad essere il “contorno” della storia, rimane sullo sfondo, e per questo l’attinenza al tema non è totale. Non è che l’argomento non sia presente, ma risulta poco approfondito, in generale, perché la storia verte principalmente su altri argomenti, che “rubano la scena” alla relazione. 
Inoltre, un altro spunto ottimo sarebbe stato il paragone fra il rapporto padre-figlio fra Lucas e Nathaniel e quello fra Lucas e il bambino che Skye aspetta da lui. Sarebbe stato molto più in tema, oltre che davvero interessante. 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom: 
I personaggi sono senza ombra di dubbio IC, su questo non si discute. Dimostri di saperli muovere in modo sapiente e intelligente, avendo ben presente i legami che uniscono ciascun personaggio con gli altri e saper mostrare bene come ciascuno si rapporta con il mondo in cui vive. Dimostri anche un’ottima conoscenza della personalità di ognuno, poiché ciascuno risulta assolutamente fedele alla serie (cosa per nulla facile, considerando che nel telefilm i personaggi non erano molto approfonditi, in linea di massima). La lealtà alle loro personalità originali, insomma, è massima. 
Tuttavia, la caratterizzazione risulta a volte un po’ “debole”, pur essendo realistica. È precisa, ma non sempre coinvolgente: i personaggi tendono a risultare un pochino scialbi, un pochino sottotono, e questo fa sì che la situazione in sé, che invece riesci a costruire in modo coinvolgente e completo, rubi un po’ la scena all’approfondimento psicologico. Per questo, la caratterizzazione rischia di passare un po’ in secondo piano, mentre i personaggi dovrebbero essere i pilastri che reggono la storia. Inoltre, le battute nella prima parte della storia risultano un po’ artificiali, poco naturali, e questo rappresenta un’occasione persa per rafforzare la caratterizzazione attraverso i dialoghi. Invece, il dialogo finale fra Skye e Nathaniel è splendido: è naturale, con un ottimo ritmo, realistico. È davvero eccellente, poiché in quel passaggio si riesce proprio a “sentire” il lavoro fatto con la caratterizzazione. Anche i passaggi introspettivi sono molto buoni: sono approfonditi e plausibili, sempre fedeli all’originale. Si perdono un po’ nella storia, tuttavia, perché spesso i ragionamenti si interrompono e non sono portati avanti fino in fondo, o sono “spezzati”. 
Recensione alla storia Le cose che rimangono - 13/10/15, ore 20:57
Capitolo 1: Escape (Lucas)

Nona classificata al contest "Who am I?"
Grammatica e sintassi: 15/15 
Stile e lessico: 14/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9,5/10 
Rispetto del tema: 7/10 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom: 8,5/10 
Eventuale bonus: 
Totale: 54/60 
Grammatica e sintassi: 
Grammatica e sintassi sono letteralmente impeccabili: hai fatto un ottimo lavoro con la revisione, mostrando cura e attenzione. Davvero, non c’ è il minimo errore, nemmeno di battitura, e non posso che complimentarmi con te per questo. 
Anche la punteggiatura è assolutamente efficace: le frasi sono prevalentemente molto brevi e secche, e questo risulta vincente per il genere di storia e per l’argomento. Solitamente è molto rischioso utilizzare la punteggiatura in questo modo, ma trovo che tu abbia saputo abbinare le scelte perfette alla storia. Non sono affatto troppo brutali, queste frasi brevi. Al contrario, sono dirette e drammatiche al punto giusto, e creano un ritmo veloce e coinvolgente perfetto per il tono della storia. 
Stile e lessico: 
Trovo assolutamente azzeccata l’idea di utilizzare frasi secche, dirette, oneste e brevi. Sono in linea sia con la scena in sé (ne trasmettono l’idea del tempo che scorre e “fugge” da Lucas, la complessità del momento, il dolore che non fa pensare in modo lucido e articolato) e con il personaggio di Lucas, che è “senza fronzoli”, che è diretto e immediato, soprattutto in una situazione del genere. Dal punto di vista stilistico, insomma, dimostri di avere perfettamente presente sia la scena sia il tuo protagonista, e il risultato è assolutamente adatto alla storia. Riesci proprio a plasmare lo stile sulla storia e viceversa, intrecciandoli l’uno all’altro. 
Forse manca un pochino di audacia, nel senso che con qualche frase vagamente più “rischiosa” e insolita, qualche ripetizione voluta e controllata per arricchire la narrazione. Così è forse fin troppo lineare, e se fosse stata un pochino più “audace” nella forma sarebbe stata ancor più di impatto e ancora più memorabile. 
Comunque, lo stile è scorrevole e assolutamente comprensibile. Non è mai pesante, mai ridondante, mai eccessivo, mai frettoloso. È equilibrato e ben concepito, adatto all’atmosfera. 
Per il lessico, valgono le stesse considerazioni che riguardano lo stile: è lineare ed equilibrato, forse un pochino troppo tranquillo ma comunque assolutamente adatto alla storia. Non usi mai termini troppo colloquiali né troppo ricercati, e trovi la perfetta armonia fra musicalità e chiarezza. Le frasi non sono mai contorte, mai oscure, ma anche mai troppo dirette o frettolose. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 
Sono fissata con l’incipit. Ultimamente ho un’ossessione per gli incipit e per le conclusioni, e per questo sono particolarmente sensibile alle “aperture” così efficaci e adatte. Trovo davvero, davvero eccellente la frase iniziale. La trovo adatta in tutto, da come è formulata al suo significato, dall’idea in sé alla sua posizione “di rilievo” rispetto al resto della storia. È diretta, di impatto, emozionante, coinvolgente e totalmente in linea con l’atmosfera dell’introspezione. Lo trovo davvero un incipit perfetto, che getta le basi per tutta la storia. Ti faccio i miei complimenti più sinceri, perché hai avuto proprio un’idea del tutto appropriata ed efficace. È un incipit che colpisce dalle primissime parole, che esige l’attenzione del lettore e la cattura dal primo istante. 
In generale, trovo ottima la struttura della storia: chiara, precisa, diretta, dettagliata. E, soprattutto, molto, molto emozionante. È una flash brevissima, e nonostante questo riesce ad esprimere moltissimo. Esprime il dolore fisico, la fatica, l’amarezza, il senso di sconfitta. Esprime ciascuno di questi sentimenti in modo completo e approfondito, e soprattutto li trasmette al lettore in ogni riga. Non c’ è nulla di superfluo, nulla che non dovrebbe esserci. Dal punto di vista del coinvolgimento, questa storia non avrebbe potuto fare meglio, davvero. 
Dal punto di vista della trama, il momento espresso è semplice ma molto, molto significativo. Parti da una scena incredibilmente emozionante, e la sviluppi davvero bene, nel rispetto totale dell’atmosfera del telefilm e del personaggio di Lucas. Anche Skye, che viene solo nominata e non è fisicamente presente, è fondamentale per la storia. Parli di lei in modo così azzeccato ed esauriente, in quelle poche considerazioni, da renderla davvero parte integrante della narrazione, non semplice “causa” di ciò che accade a Lucas. 
L’unica cosa che non mi convince del tutto è la quantità di spazio dedicata alle riflessioni, nel senso che personalmente avrei tolto qualche considerazione sulla scena di per sé e dato più spazio al dolore di Lucas, ecco. Ma si tratta proprio di una cosuccia, perché già così i pensieri di Lucas sono totalmente coinvolgenti e ben strutturata. 
A questo proposito, la struttura della storia in sé è davvero ottima. È equilibrata, di immediata comprensione e favorisce la lettura. È lineare e coerente, perfettamente sviluppata dall’idea di base. 
Rispetto del tema: 
Apprezzo moltissimo l’idea di partenza: sviluppare la “crisi” di Lucas da un momento del genere è un’ottima idea, davvero efficace e vincente. Crei i perfetti presupposti per sviluppare l’introspezione, gettando le basi per una serie di riflessioni che sarebbero state molto solide e convincenti. 
Tuttavia, sviluppi poco questa crisi, la lasci sospesa, quasi implicita. Si percepisce che Lucas è in difficoltà anche con se stesso, oltre che in difficoltà fisica. Si comprende benissimo che il gesto di Skye fa crollare le sue certezze, gli fa mettere in discussione tutto il suo passato. Per questo, risultano particolarmente efficaci i passaggi in cui Lucas ripete a se stesso che è stata Skye a sparargli, lasciando intendere che ciò che aveva creduto di lei (e di se stesso) fosse sbagliato. Lucas si rende conto di essersi illuso e di aver commesso degli errori, e questi presupposti sono davvero perfetti per il suo mettere in discussione ogni cosa. 
Tuttavia, la storia risulta incentrata più sul significato dell’azione di Skye che su Lucas stesso. La crisi di Lucas non è quasi mai presente in modo esplicito, può essere estrapolata e letta (non sempre) fra le righe e, se la si cerca, può essere trovata. Ma non salta all’occhio, non è l’elemento che colpisce di più nella storia. Si perde molto, fra le altre considerazioni. Skye, con il suo “tradimento”, è al centro della riflessione di Lucas molto più di quanto non lo sia lui stesso. 
Per questo, il rispetto del tema riguardo alla “crisi di identità” non è molto evidente, perché si mescola molto ai pensieri di Lucas sulla situazione in sé e su Skye. È percepibile, appunto, nel momento in cui Lucas dubita di se stesso e si rende conto degli errori e delle illusioni, ma non è protagonista della storia. È messo un po’ in ombra dal resto, dunque. 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom: 
Si percepisce proprio, da queste tue storie, quanto tieni a questo fandom. Dimostri un affetto davvero tangibile, che si sente a ogni riga e a ogni riflessione. Già dai “riassuntini” a inizio storia, si sente davvero che provi un affetto particolare per questa serie e per questi personaggi. Non solo: la grande cura che metti nel ricreare le loro menti non fa che confermare questo affetto, non fa che dimostrare ulteriormente quanto tu tenga a loro e quanto sia forte il desiderio di rendere loro “giustizia”, in un certo senso. Per questa ragione, riesci a fare un lavoro assolutamente esemplare per quanto riguarda la ricostruzione della mente di Lucas. C’è moltissimo, di lui, in questa storia. Dimostri come sia possibile mettere moltissimi elementi significativi all’interno di un racconto brevissimo. Questa storia è un ottimo esempio di sintesi fatta davvero bene, perché riesci ad abbinare elementi fondamentali per la ricostruzione della storia e del contesto a elementi personali, che fanno parte di Lucas in modo profondo. Sembra proprio di sentire la sua voce, in quei pensieri. 
L’effetto collaterale della ricostruzione del contesto così ben fatta, tuttavia, è che porta via una certa quantità di spazio all’introspezione. Si ha un po’ l’impressione che Lucas non “parli” abbastanza a lungo di questo momento così drammatico, e l’introspezione si perde un po’ nel momento. 
Recensione alla storia Le cose che rimangono - 26/09/15, ore 10:11
Capitolo 11: Wicked (Lucas/Skye)
Settima classificata al contest "Affidatevi alla fortuna"
Grammatica e sintassi: 14,3/15 
Stile e lessico: 13,7/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 8,8/10 
Utilizzo del pacchetto: 9,7/10 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom: 9,5/10 
Eventuale bonus : + 2 
Totale: 58/60 +2 
Grammatica e sintassi
La grammatica e la sintassi sono perfette: davvero eccellenti, impeccabili. Non ci sono errori, di alcun genere. Nemmeno dal punto di vista degli errori di battitura c’è la minima sbavatura. 
La punteggiatura, in alcuni punti, non mi convince fino in fondo. C’è una frase in cui manca una virgola per così dire “obbligatoria”: in “Non solo non lo aveva previsto ma non si era neanche fermato.”, sarebbe meglio inserire una virgola prima del “ma”. Per quanto riguarda le regole della punteggiatura, non c’è nient’altro da sistemare. Dal punto di vista del ritmo della storia, invece, la punteggiatura “stride” un po’, perché le frasi sono molto, molto brevi per quasi tutta la storia. C’è una prevalenza di periodi molto semplici, formate quasi esclusivamente da una principale e al massimo da una subordinata, che rende la storia un pochino meno scorrevole di quello che potrebbe essere. Le frasi risultano infatti a tratti brusche, e sono pochissimi i periodi più “fluidi” che equilibrino il ritmo della storia. 
Stile e lessico
Lo stile è chiaro e perfettamente comprensibile, oltre che molto dettagliato nel descrivere: ogni immagine ricreata è assolutamente vivida e precisa, senza che nelle descrizioni siano inseriti troppi dettagli; trovi, insomma, l’equilibrio perfetto fra accuratezza e semplicità, costruendo uno stile che non è mai pesante. A causa delle frasi molto brevi risulta un po’ “a scatti”, con un ritmo che non è fluido e musicale fino in fondo, ma d’altra parte risulta sempre molto piacevole da leggere perché non è mai troppo ricercato, mai troppo elaborato o artificioso. 
Il lessico è davvero eccellente nella parte centrale della storia: da quando si entra “nel vivo” della scena al “brutto colpo” che subisce Skye mentre lavora, il lessico è perfettamente accurato e adatto alla narrazione. Nella parte finale e iniziale risulta un pochino troppo colloquiale, con espressioni molto semplici come “All'inizio non sono tanto gentili tra loro” che stridono un pochino con la storia perché tolgono musicalità allo stile, essendo più simili al linguaggio parlato che a quello letterario. 
Mi piace molto, invece, il fatto che il lessico sia molto appropriato nella parte esplicita vera e propria, perché delicato senza mai scadere in espressioni e giri di parole troppo pomposi. Hai fatto davvero un ottimo lavoro con la costruzione della parte più “difficile” della storia. 
Questa considerazione, in effetti, non so bene dove metterla, quindi la aggiungo a questa parte: il fatto che i pensieri dei personaggi in prima persona non siano differenziati dal resto del testo attraverso virgolette o corsivo crea un po’ di confusione. Sarebbe meglio segnalare in qualche modo che in quel momento è il personaggio a pensare, non solo attraverso la didascalia, per rendere la storia un pochino più ordinata. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale
Stavo per urlare “OMG, finalmente una scena lemon realistica” ad alta voce davanti al pc, spaventando la mia povera cagnolina e tutto l’universo, ma in qualche modo sono riuscita a contenermi. Spaventi ad ignari animali domestici a parte, il pensiero rimane lo stesso, e rimango fermamente convinta che il primo punto di forza di questa storia sia indubbiamente il modo in cui è narrata la scena “rossa”. Perché non è idealizzata, non è una di quelle scene esplicite che ti fanno dire “ehm, seh, sicuramente” perché i personaggi si trasformano da ragazzi senza esperienza ad amanti strepitosi. Non è esagerata, non mai è “troppo”: è esattamente ciò che secondo me dovrebbe essere una scena lemon. Racconta quanto basta, senza lasciare dei “buchi” (coff coff, come, lo ammetto, faccio io quando devo scrivere queste scene perché non sono in grado, coff coff) e senza diventare mai volgare. È equilibrata e si “ferma” al punto giusto, né troppo presto né troppo tardi. È la scena a rating rosso che vorrei sapere scrivere, ecco xD Dà un’ottima impressione, leggendola: dà l’impressione che tu abbia strutturato la storia in modo intelligente ed efficace e l’abbia sviluppata altrettanto bene, sapendo perfettamente cosa dire e cosa non dire. 
Il fatto che alle azioni in sé si alternino pensieri ed emozioni, poi, è eccellente: è proprio ciò che serve per rendere una storia tale, non solo un elenco di gesti. In una storia con questo rating, poi, questo è particolarmente importante, perché trovare la giusta armonia fra riflessioni e descrizioni decreta la riuscita della storia. Per questo, il punteggio del gradimento personale è altissimo: mi piace davvero molto come hai gestito la scena. Personalmente avrei voluto vedere forse qualche pensiero in più, giusto un paio di righe in più durante la prima parte della scena in un paio di passaggi sulle emozioni di Skye per renderle ancora più presenti, ancora più vivide. Così, le sue sensazioni sono espresse perfettamente e hanno tutto lo spazio che meritano, mentre le emozioni vere e proprie sono percepibili dalla narrazione ma non proprio espresse fino in fondo, non proprio raccontate fino alla fine in modo da essere totalmente coinvolgenti. 
Mi piacciono molto i cambi di scena: sono molto naturali, molto fluidi. Mi piace tantissimo il modo brusco in cui Skye se ne va: è perfetto, perfetto per lei e perfetto per la scena. In particolare, ha un significato importante: quello che succede fra loro non cambia la realtà. Molte storie hanno la tendenza ad avere una visione da “quando i personaggi vanno a letto insieme, tutti i problemi fra loro e con il resto del mondo non esistono più”, ma non funziona così. Skye che gli rivolge quelle parole e che se ne va è l’esempio perfetto del realismo della tua storia: i problemi e la distanza fra loro sono ancora lì, ancora presenti fra loro. Sono radicati in ciò che questi due personaggi sono, nel loro passato e nella loro storia. Il loro modo di avvicinarsi e respingersi è davvero magnifico: li rappresenta fino in fondo, completamente. Ho apprezzato anche l’idea che ciò che, alla fine, riporta Skye da Lucas non abbia nulla a che fare con lui direttamente; è un evento esterno, che riguarda Skye in prima persona, a scatenare la riflessione che la fa tornare. La solitudine di Skye, così simile alla solitudine che ha provato Lucas quando si è sentito abbandonato, costituisce il vero terreno comune fra loro. È questo che li tiene insieme, che li avvicina oltre le differenze. Sono soli, entrambi soli, e riescono a non esserlo quando sono insieme. 
È un’impostazione eccellente: non è idealizzata, non è esageratamente romantica o sdolcinata. 
Anche la struttura della storia è ottima: inizio, svolgimento e conclusione sono perfettamente collegati fra loro e totalmente coerenti. La storia è coesa e lineare, perfettamente chiara nel suo svolgimento. 
A tratti perde un pochino di carica emotiva, perché il punto di vista diventa molto oggettivo e un po’ “distaccato” facendo perdere parte del coinvolgimento che suscita nel lettore, ma buona parte di esso è recuperata attraverso i dialoghi, perfettamente formulati e strutturati. 
Utilizzo del pacchetto
Sei riuscita a utilizzare tutti gli elementi, e i punti bonus che questo ti fa guadagnare sono pienamente meritati, assolutamente. Hai usato gli elementi in maniera davvero, davvero eccellente. Dall’obbligo della scena lemon, che sicuramente, anche grazie alla sua posizione iniziale, è fondamentale per la storia alla frase, inserita in modo del tutto fluido e naturale nella storia, hai fatto davvero un ottimo lavoro. 
Per quanto riguarda la parte what-if, come ti avevo accennato nell’email è rispettato senza dubbio l’avvertimento per la natura stessa della storia: è indubbiamente presente, il what-if, essendo la storia una continuazione della serie che effettivamente non esiste. L’unica cosuccia, però, è che non si sente proprio fino in fondo quest’ambientazione: cioè, se non fosse per le note, il momento potrebbe essere inserito senza un contesto vero e proprio, non si percepisce del tutto la dipendenza di questa storia dall’essere “alternativa” alla serie, dell’essere in più. Questo perché la contestualizzazione rimane un pochino vaga. Ciononostante, il fatto che la storia vada “oltre” la serie fa sì che l’utilizzo dell’elemento sia rispettato, senza dubbio. 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom
Il rapporto fra Lucas e Skye è narrato in maniera davvero eccellente, e la caratterizzazione è fantastica: riesci davvero a cogliere totalmente, attraverso le loro interazioni, ciò che entrambi sono. Riesci a raccontare questi due personaggi in modo fedele all’originale e approfondito, facendoli muovere in maniera sempre leale a ciò che sono nel canon. Gli scambi di battute sono perfettamente azzeccati, e dimostrando una grande comprensione delle dinamiche fra loro. Mancando un pochino di emozioni di Skye, soprattutto nella prima metà, manca un “pezzettino” di caratterizzazione, perché risulta leggermente troppo oggettiva, ma con quei dialoghi personali e magnificamente costruiti riesci sicuramente a “recuperare” l’approfondimento. Devo farti i complimenti anche per il modo in cui riesci a ricostruire l’atmosfera del telefilm: la vita nella Colonia descritta in questa, seppur vista pochissimo, è in perfetta continuità con quello che vediamo nella serie.