Recensioni di shilyss

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Di tempere, sole e giorni d'estate - 26/05/19, ore 16:20
Capitolo 1: Di tempere, sole e giorni d'estate
Ciao carissima Chaos!
Io muoio appresso a questi due <3
Ho adorato la minilong, figurati se non adoravo questa piccola, delicata perla **!
Ho letto la storia ieri, ma, complice anche questo weekend uggioso e indaffarato, riesco a recensirti solamente ora. Avendo letto “A Giacinto” questa storia suona ancora più amara, perché racconta di un momento felice, della dichiarazione d’amore che si fa fattiva perché passa attraverso l’esaltazione del corpo dell’altro. Trovo tu abbia sviluppato in maniera assolutamente originale e intelligente il tema proposto dalla challenge e spero davvero di rileggere altri momenti di questa coppia così affiatata. Anche qui, come nella versione più lunga, ciò che viene esaltato maggiormente è la profonda e totale unione di anime, prima che di corpi, che unisce Giacinto e Apollo.

È un innamoramento che hai i tratti dell’adorazione, della totale dedizione, ma che non trascura neanche i momenti ludici, sottolineati anche dall’argomento del gioco proposto: dipingersi e giocare, in questo clima estivo e spensierato che ha già l’ombra della tragedia, sebbene i due soli protagonisti restino Apollo e Giacinto. Anche se letta da sola, facendo finta che non esista il bellissimo resto, la storia si regge benissimo sulle sue gambe, perché presenta i personaggi in un momento preciso – un pomeriggio, appunto. L’indagine si concentra maggiormente su Giacinto e la sua passione per la pittura, ma non disdegna neanche Apollo e la bellissima spiegazione sul perché abbia bisogno del sole, che ho trovato un modo squisito e poetico per descrivere il personaggio. Pur essendo un contesto totalmente AU, infatti, non dimentichi mai l’origine divina dei personaggi; a tal proposito, è bellissimo anche il fatto che viene utilizzato l’aggettivo “narcisista” che si riferisce a un altro mito ellenico ancora. Persa tra i vari richiami e la descrizione di un amore purissimo e indimenticabile, io sono rimasta per l’ennesima volta incantata dai tuoi scritti <3!
Perdonami per il ritardo e spero che tu abbia avuto un sereno weekend. A presto, mia cara, e ancora tanti, tanti complimenti **
Un baciotto, Shilyss :*

P.S.
Lo stile è wow.
Recensione alla storia A Giacinto - 13/04/19, ore 16:54
Capitolo 7: Epilogo
Prima ero qui ogni settimana, poi ho capito: tu non sei qui. Sei ovunque, in ogni cosa. Ogni persona che ti ha conosciuto ha un pezzo di te e ne sono felice, non voglio essere egoista.
Cara Chaos,

inizio con una tua citazione questa recensione perché la storia è bellissima e la frase mi ha colpita particolarmente. Ci sono tante cose da dire, su questo capitolo. Stiamo parlando di un ragazzo che ha perso in maniera tragica l’amore della sua vita in un momento di perfezione assoluta, quando tutto andava benissimo e l'intesa era carnale e spirituale. Dice un detto amarissimo e, purtroppo, vero, che “chi muore tace, chi vive si dà pace.” Purtroppo o per fortuna, Apollo non è ancora pronto a uscire dalla bolla in cui si è congelato dopo la morte del suo amato. Si sta lentamente riprendendo e non ha smesso di amare Giacinto. Forse non lo farà mai, forse amerà di nuovo per il semplice fatto che è nella nostra natura cercare la felicità e sopravvivere. Si possono amare più persone? Spero che Apollo possa essere ancora felice, ma so per certo che l'amore per Giacinto sarà, comunque, eterno. La lettera, bellissima, è un accorato insieme di speranza e amore in cui ho letto due cose molto vere: nostalgia e pace. La prima è terribile e davvero l’unico pensiero positivo è immaginare che esistano altri mondi dove i due innamorati hanno avuto la possibilità di essere, finalmente, felici insieme. La seconda è il segno che l’amore di Giacino e per Giacinto ha migliorato Apollo come individuo. A tale proposito mi ha colpito il ragionamento riguardo la frase della fredda e razionale Atena, che rappresenta quasi una vox populi che spinge a Apollo a considerare cosa sia significato il suo amore anche per gli altri, analizzando quindi tutta la vicenda della sua tragedia personale cogliendone gli aspetti arricchenti e costruttivi.

Non credo che Apollo debba nutrire sensi di colpa e ho apprezzato che tu non lo abbia fatto precipitare nella rabbia o nella desolazione; con Zefiro consegnato all’oblio della giustizia, rimane solo la potenza creatrice di Giacinto che ispira Apollo a vivere e a realizzare sogni e progetti. Credo tu abbia sintetizzato in questa storia l’amore nella sua forma più pura e creatrice: Apollo e Giacinto hanno avuto per figli i propri sogni e, nel breve periodo in cui sono stati vicini, hanno migliorato se stessi e il partner. D’altra parte, offri anche una speranza che a me, che ho caro il mito della fedeltà che consola l’inganno, la dolce speranza che l’amore sia un filo eterno e invisibile da spezzare. Stilisticamente ho apprezzato molto questa cesura rispetto agli altri capitoli: hai fatto in maniera tale da colpire più a fondo di una lama il lettore. Detto questo, concludo dicendoti che leggere questa piccola perla è stato un onore, ma anche una gioia.

È bellissima, Chaos, davvero bellissima e dolce e commovente e vera anche nella rappresentazione dei sentimenti, che appaiono realistici e velati di una purezza quasi mitologica. Bravissima :*
Shilyss
Recensione alla storia A Giacinto - 07/04/19, ore 10:47
Capitolo 6: Apollo e Giacinto
Carissima Chaos,

eccomi finalmente da te in questa uggiosa domenica mattina. La riscrittura di un mito drammatico come quello di Apollo e Giacinto doveva necessariamente passare per la morte del secondo che offre un vero e proprio senso della tragedia. La chiave contemporanea di fare del geloso Zefiro uno stalker credo di averti detto che mi piace davvero moltissimo, perché beh, è veramente stata scritta bene. Zefiro non appare come un malvagio e basta, ma anzi, come la classica personalità vampirica che, di primo acchito, è impossibile non giudicare con una sorta di pietà. Un occhio esterno prima dell’omicidio lo definirebbe solamente come un ragazzo sensibile che soffre per l’improvviso egoismo di un amico, mentre uno più attento si accorgerebbe – probabilmente tardi – che il vero carnefice è proprio il ragazzo. E il capitolo in effetti è tutto giocato sul senso imminente della tragedia, sul sesto senso di Giacinto che però è deviato: anziché scorgere il pericolo per se stesso, teme per l’amato Apollo, baciato dalla fortuna. Il colpo accidentale di pistola richiama il mito con tutta la sua tragicità e quindi il bell’Apollo passa a diventare la vera vittima del destino e poco importa che Zefiro sia stato immediatamente assicurato alla giustizia. In questo capitolo molto toccante è stata gestita in maniera eccellente la parte introspettiva e quella d’azione relativa alla scena finale con Zefiro.

Essendo un retelling di un mito ho anche apprezzato il fatto che l’allusione alla fine tragica della coppia e alla valenza dell’amico rifiutato sia sempre stata palese. Non hai ricercato un effetto sorpreso che non era necessario in questo contesto. Che poi, quella tra Zefiro e Giacinto era un’amicizia che non si può definire tale, dato che era seriamente malsana e nemmeno a senso unico: una delle frasi che ho preferito del capitolo è proprio quella relativa al presunto tenerci di Zefiro nei confronti di Giacinto. Se ci tieni a me come dici, fammi essere felice, dice Giacinto – più o meno, vado a braccio – ma è proprio qui il grande nodo della questione, che poi si riallaccia molto spesso anche a storie di violenza e femminicidio. Zefiro vuole solo un giocattolo. Vuole il suo bene e basta perché è un egoista e del prossimo non gli importa nulla, davvero nulla. Hai espresso tutto questo e molto altro ancora in un capitolo davvero ricco di suggestioni e scritto, come sempre, benissimo.

A presto mia cara e buona domenica!
Un caro saluto,
Shilyss :*
Recensione alla storia A Giacinto - 24/03/19, ore 12:41
Capitolo 5: Zefiro
Carissima Chaos,

Eccomi finalmente a recensire questo capitolo che già ha qualcosa di nefasto, di preoccupante. Zefiro è il cambio di prospettiva che annuncia la tragedia. Rappresenta l’amore malato, invidioso, quello che vuole possedere senza donare, eppure è anche una figura profondamente tragica, perché non sa amare veramente e chiede solo che gli venga restituito qualcosa in cambio. È il cane che ha preso troppi calci e quindi morde e azzanna chiunque gli sia vicino e quindi dovrebbe muovere a pietà il lettore, eppure non lo fa perché è una presenza tossica: l’amicizia, come l’amore, sono doni spontanei che non possono essere pretesi. Nascono e si sviluppano perché c’è un comune sentire, un terreno fertile. Pretenderli è sciocco e sbagliato, farne diventare un’ossessione è deleterio. L’odio che Zefiro prova per il perfetto Apollo è pari all’amore, malato, che prova per Giacinto, ma ha una vena gretta e pericolosa.

Il lavoro introspettivo che hai fatto su di lui è mirabile, perché quello di Zefiro non è un odio tout court, un male che nasce senza un perché, ma uno plasmato da un carattere e da una storia personale all’insegna della non accettazione e della solitudine: cose che occorre considerare, ma che mai, in nessun modo, rappresentano una giustificazione. Sia Apollo che Giacinto si sono accorti della presenza nefasta e senza gioia di Zefiro, ma come spesso accade nella vita vera non possono né hanno gli strumenti per capire quanto questo individuo possa attentare alla loro felicità.

Stilisticamente, entrando nel PoV di Zefiro hai saputo dargli un suo ritmo e un suo modo di pensare che ho apprezzato davvero, davvero tanto!
Come sempre, questo tuo lavoro è semplicemente mirabile. Resto col fiato sospeso in attesa di un epilogo che, se poco poco riprende il mito, mi strapperà il cuore dal petto, temo.
Un caro abbraccio e sempre bravissima,
Shilyss :*
Recensione alla storia A Giacinto - 18/03/19, ore 23:05
Capitolo 4: Apollo e Giacinto
Cara Chaos,

con che terribile ritardo passo a recensirti! Questa storia è sempre più avvincente e poetica e proprio su questa caratteristica della tua scrittura mi vorrei soffermare. La scelta dei due amanti di posticipare così a lungo il loro primo bacio è bellissima, perché quest’ultimo contatto avviene non all’interno dell’appuntamento e del suo codice imposto, ma in un momento del tutto casuale che contribuisce a rendere ancora più profondo il legame passionale che unisce i due. L’accenno al mito greco è qualcosa di cui i due giovani amanti hanno consapevolezza e che accettano ed è bello anche come hai scelto di inserire la spiegazione del giacinto fiore, così come emerge e spicca la natura divina di Apollo, poeta e scienziato. Il bacio viene sugellato da una lirica meravigliosa di Saffo e il momento è perfetto, come è perfetta anche l’unione del corpo e dello spirito. Come in ogni fiaba incantevole che si rispetti, però, ecco che abbiamo la nota dolceamara: la presenza di Zefiro, amicizia asfissiante e venefica di Giacinto. Esistono moltissime persone così, nella vita reale. Amici tossici, che hanno verso di noi un atteggiamento morboso e che non sono sgarbati né scortesi, tutt’altro, ma ci mettono ugualmente a disagio. Hai reso bene anche questo aspetto inquietante, che temo ritroveremo nei prossimi capitoli che ci accompagnano verso la fine di questa bellissima long.

Ma l’amore vive anche attraverso l’arte. Il primo incontro di Apollo e Giacinto è avvenuto mentre quest’ultimo disegnava ed è bello che, anche in questo caso, dopo l’amore egli faccia la stessa cosa, arrivando a confessare persino quella casualità del “ragazzo biondo che fa da ipotetico modello” al giovane artista da tutta la vita. In questo, ho rivisto una rielaborazione molto bella e matura del concetto di Soulmate!AU, ma declinata in una versione decisamente più originale, ecco (ricordo che su Banana Fish raccontasti una storia del medesimo filone, mi colpì molto, come buona parte di quello che scrivi, del resto). Lo stile lirico si adatta benissimo alla storia narrata e non ho niente da dirti se non che sei veramente bravissima e che in questa storia stai dimostrando intelligenza, tatto, sensibilità e capacità. Tutte doti importanti non solo per una scrittrice, ma anche per una persona. Il modo in cui entri con grazia nella mente di questi archetipi riadattati per l’occasione a ragazzi contemporanei è davvero, davvero stupendo.

Ti auguro una buona serata: grazie per avermi attesa tanto a lungo e ancora tanti, tantissimi complimenti!
Shilyss