Recensioni di WhiteLight Girl

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Un Piccolo Grande Amore - 14/04/15, ore 12:38
Capitolo 1: Un Piccolo Grande Amore
Come ti ho già detto la tua visione del Ryuki è esattamente come la mia (ma tu pensi anche alla parte vietata ai minori, io mi fermo appena prima XD). Questa piccola shot è perfetta ed è esattamente come mi immagino la loro vita privata insieme e sono onorata del fatto che tu me l'abbia dedicata.
Spero che tu scriva altro al più presto, perché il fandom è rimasto fermo per troppo tempo e così farai venir voglia di tornare a scrivere anche a me <3
Recensione alla storia Digimon tutta la vita - 22/02/15, ore 18:24
Capitolo 1: Un ultimo Digimon
Innanzitutto vorrei chiederti scusa se ti sono sembrata offensiva nel messaggio personale che ti ho inviato su Facebook. Ti assicuro che avevo optato per un messaggio personale privato proprio per evitare ciò.
Come potrai notare se darai un’occhiata al mio profilo so bene cosa significhi portare avanti una storia importante, il lavoro, gli sforzi per arrivare alla fine, ma negli anni ho capito che la cosa più importante è il confronto con gli altri scrittori. Non solo dal punto di vista grammaticale ma anche per quanto riguarda la trama in sé posso assicurarti che sono migliorata di più in un anno di confronti che in tre di scrittura solitaria.
Purtroppo, avendo tu già concluso la fanfiction questo confronto non ci potrà essere, ma magari in futuro per un’altra fanfiction potrai decidere di usufruire di questo “sostegno” da parte di qualcuno.
Il “mio” pare sui puntini di sospensione è stato così categorico, come tu mi hai fatto notare perché semplicemente non è un mio parere ma una regola chiara che ho trovato scritta su diversi manuali di scrittura creativa. Se fosse stato un mio parere l’avrei specificato, perché non mi permetterei mai di spacciare per regola assoluta qualcosa di cui non sono perfettamente sicura e che non ho verificato ripetutamente; se devo avanzare un’ipotesi dico cose tipo “sì, ma penso funzionerebbe meglio così” oppure “sì, ma ho sentito che funziona in quest’altro modo” o ancora “guarda che ho letto che si fa così, tu cosa ne pensi?”. Chiarisco sempre, quando non è qualcosa di cui sono sicura o quando si tratta di una mia idea.
Mi dispiace solo che tu abbia pensato che volessi obbligarti a seguire una mia opinione come se fosse una realtà assoluta. In verità posso affermare che si tratta di una regola ben precisa (che non ho inventato io) che tu sei comunque liberissimo di ignorare.
Vorrei però ricordarti, sperando di non apparire saccente o seccante perché non è certo questa la mia intenzione, che le regole esistono per un motivo e, soprattutto quando sono dettate da chi ha più esperienza di noi (e mi riferisco ovviamente a coloro che scrivono i manuali di scrittura creativa e ad autori ben più in alto di noi) sarebbe bene seguirle perché di certo sono studiate e mirate.
In tutto questo ribadisco che non voglio assolutamente essere offensiva, ti prego di non fraintendere le mie intenzioni.

Mi dispiace che ti abbiano infastidito alcune mie affermazioni, la mia reazione alla prima apertura della fic è stata: “finalmente qualcuno che non conosco posta nella sezione di Tamers, dobbiamo assolutamente diventare amici” e poi ho visto tutto e avevo un esame il giorno dopo, essendo settimane che studiavo non ho avuto la forza, dopo aver visto la lunghezza del capitolo.
Non è questione di fluidità, ma neanche di ritmo della storia. Sono costretta ad evidenziare ciò che avevo letto precedentemente per non perdere il rigo. Sarà che è colpa del pc o che stare davanti allo schermo è faticoso, bisognerebbe sapere che effetto ha fatto agli altri per comprendere se è un problema mio, probabilmente.

Come tu mi hai chiesto ignorerò l’impostazione, i puntini di sospensione tra i dialoghi.
Posso almeno chiederti la ragione di metterli anche a inizio paragrafo e di andare all’altro rigo a metà di una frase detta da un personaggio? È una curiosità, in realtà, perché mi hai detto in privato che li usi per separare i dialoghi ma in quel caso non ci sono dialoghi da separare quindi vorrei capirne la funzione. Devo ammettere che ci ho impiegato quasi mezzo capitolo a capire che parlava la stessa persona del rigo precedente, perché stupidamente non sempre notavo le virgolette dei dialoghi che venivano chiuse.

Chiesto questo passiamo oltre.

Spiegami, per favore, il senso di questa frase: “quegli operai un po’ svogliati ma non rinunciatari”. La domanda che mi preme è: rinunciatari di cosa? Cosa ha a che fare con il contesto? A cosa serve questa informazione che in realtà non mi sembra neanche un’informazione?
Quando all’inizio parli dei Digignomi e di tutto il resto in realtà non mi dici nulla, non mi descrivi l’ambiente, non riesco ad immaginare dove si svolge la scena. All’inizio avevo immaginato un cantiere in periferia, ma poi mi è venuto il dubbio che si trattasse del nascondiglio di Guilmon, ma era solo un dubbio lontano. Sarò io che non ho capito, ma questo non è un bene, lo scrittore deve rendere vivida l’immagine per il lettore, lo scrittore ce l’ha in mente ed il lettore no, lo scrittore deve descrivere la scena in modo che il lettore possa sentirsi parte di essa. Far vedere al lettore il mondo e la vicenda immaginata dallo scrittore è il ruolo di un libro. Questo non credo sia un mio parere, per quanto appoggi ciò che afferma ogni manuale.

Il discorso tra i due ragazzi che parlano male di Takato all’inizio, per l’assenza di descrizioni mi sembra un’intercettazione telefonica, non riesco a vedere le occhiate di scherno, i due che gesticolano, non sono neanche certa che siano due o di più.
Mi sfugge, comunque, l’utilità della discussione tra loro. Raccontare significa filtrare le informazioni (fonte: ogni manuale di scrittura creativa che ho letto ed una ragazza che ha frequentato un vero corso di scrittura creativa e, seppur qualche anno più piccola di me, una vera fonte di conoscenza al riguardo) e questo discorso mi dà informazioni che personalmente avrei preferito ricevere in altro modo, magari senza tutta questa cattiveria gratuita (a parer mio) nei confronti di Takato (a meno che non sia utile alla storia o il bullismo nei suoi confronti non sia in conflitto principale di essa, secondo ciò che dicono i manuali).
È una cosa che ho imparato a mie spese nel tempo.
Altrimenti è come se all’interno di un telefilm poliziesco si inserissero le scene di un telefilm con i dinosauri che il figlio del protagonista (che comunque non è uno dei personaggi principali) sta guardando mentre il padre dorme dopo essere tornato dal lavoro. Una scena che non dà nessuna informazione utile per risolvere la trama del poliziesco, non trovi? Ora, ovviamente sto cercando di farti comprendere con parole mie cosa intendo, ma non sono certa di essere riuscita a spiegarmi. Non sono mai molto brava a spiegarmi, tipo il fraintendimento in mp. Di nuovo mi dispiace, a proposito.

Quando dici che “Tokyo splendeva e schizzava” cosa intendi esattamente? Di certo non una Tokyo che si muove, splende di luce e schizza la gente a caso, ovviamente. Non è neanche una domanda ironica, ma è quello che io immagino leggendo le tue parole.
Usi immagini e parole che sono talmente impalpabili da non riuscire ad esporre al meglio ciò che volevi dire. O almeno io non riesco a comprenderlo

Molto spesso, soprattutto quando appaiono personaggi secondari, divaghi facilmente in discorsi che qualcuno potrebbe preferire saltare.
I toni lamentosi con cui la maggior parte dei personaggi parlano è ben lontano dai toni per cui Digimon mi appassionava tanto e dai tipi di storie di cui mi piace leggere. Ora, questa è certamente una questione di gusti, ma voglio leggere di una storia che mi faccia vivere un'avventura e i toni drammatici mi stanno bene, purché non mi esasperino (senza offesa, parere personale).
Tutti parlano e riparlano delle stesse cose (e con difficoltà tengo il segno del rigo evidenziando ciò che ho già letto in precedenza, ma continuo a perdermi ed a dover rileggere più volte) senza in realtà riuscire a venirne fuori, ribadiscono in continuazione cose che il lettore probabilmente ha già capito ed il messaggio che riesco a cogliere personalmente è solo “senza i Digimon la vita fa schifo”. E dopo che l’ho capito i discorsi che lo ribadiscono e dovrebbero sottolinearlo in realtà mi infastidiscono un po’, tanto che purtroppo tendo a dovermi sforzare per leggerli senza saltare qualche rigo.

Ogni discorso, comunque, manca di descrizioni, di ambientazioni. Non sono vividi, non riesco a immaginare le persone quando parlano. Hai scritto molto, è vero, non nego l’impegno che ci sia voluto per stendere questo primo capitolo ed il tempo che ci hai impiegato per scrivere ciò, ma ciò che personalmente riesco a visualizzare nella mia mente è ben poco e la storia non riesce a catturarmi e spingermi a leggere ancora. Mi dispiace, soprattutto considerando che dopo anni qualcuno ha finalmente postato qualcosa nella mia sezione preferita, ma non è una visione superficiale di una storia, quella che cerco. Voglio qualcosa che mi catturi e la tua storia non lo fa, forse perché i temi trattati non coincidono con i miei interessi, probabilmente ricerchiamo cose differenti in un racconto. Spero veramente che riesca ad attirare l’attenzione di qualcun altro, perché mi dispiacerebbe che tutto questo lavoro venisse sprecato.
La punteggiatura pecca in alcuni punti, e non parlo dei puntini di sospensione ma delle virgole. C’è un dialogo, da qualche parte, in cui è praticamente assente se non alla fine.
In tutto ciò neanche lo stile di scrittura, il modo in cui racconti le cose, mi piace troppo. Questo è certamente un parere personale (anche se si spinge sempre gli scrittori – come ho letto informandomi in giro – che raccontare una storia non è come scrivere un poema e bisogna imbastire lo stile in modo da essere immediati), ma non lo trovo abbastanza chiaro da permettermi di immaginare la situazione. Spero tu non me ne voglia per questo.

Questa questione dei Digimon che hanno figli non mi convince appieno, è anche contraria ad una affermazione di Renamon in una delle ultime puntate, quando la madre di Rika dice che sembra una signorina e lei ribatte che i Digimon non hanno sesso. La ricordo chiaramente perché ho rivisto le ultime 3 puntate alcuni giorni fa, ma comunque è una scelta di trama e la rispetto.

Personalmente non riesco a distinguere le voci dei diversi personaggi. Ho letto che ogni personaggio dovrebbe distinguersi dagli altri per un modo particolare di parlare, anche se in realtà non ci ho mai dato troppa importanza. Ma il modo in cui tutti, dai Digimon agli umani, dagli adulti ai bambini, hanno lo stesso modo di parlare non mi è stato molto d’aiuto nel distinguerli gli uni dagli altri. Parere mio, ovviamente.

In virtù di questa ed altre questioni non me la sento di dare un parere preciso sulla trama, perché dopo due giorni non riesco più a seguirla. Mi dispiace infinitamente di ciò.
Ti chiedo scusa se ti ho fatto perdere tempo con questa recensione e questi pareri che probabilmente non gradirai appieno.

So per esperienza personale che troppe modifiche ad una storia finita e così lunga sono impossibili, quindi non ti chiedo di correggere queste cose e sono certa che avrei trovato anche nei futuri capitoli gli stessi punti da ribadire, quindi eviterò di farlo poiché sarebbe un lavoro inutile. Spero solo che tu possa fare tesoro di questi appunti in futuro e ti chiedo di rispettare anche l’impegno e la passione messo da noi che recensiamo, perché tu hai certamente lavorato molto sulla tua storia (ciò che mi infastidisce, e credo che chiunque altro confermerà. è è il fatto che tu abbia più volte ribadito l’impegno e la passione messa per scriverla – ho letto la risposta all’altra recensione –, come se noi che abbiamo portato avanti storie a volte per più tempo di te non fossimo a conoscenza di quanto impegno ci voglia e quanto sia dura scoprire quando la storia che tanto si amava in realtà ha delle pecche, che possano essere trascurabili o no. Io, quando ti ho esposto i miei dubbi sul modo in cui hai inserito il codice html, ho prima controllato se fosse la tua prima fanfiction e visto che era così ho pensato di poterti aiutare in qualcosa che pensavo potessi non aver capito. Ma evidentemente non è così. E tu, comunque e senza offesa, non hai avuto la stessa premura nei nostri confronti, di informarti per capire se avessimo esperienza alle spalle e se sapessimo cosa significa scrivere una fanfiction ed esporla al giudizio dei lettori. Forse ho frainteso il tuo disinteresse al riguardo o l'ho solo immaginato, ma cominque me ne rammarico), ma anche noi abbiamo speso una fetta del nostro tempo per leggere e di certo, se talvolta possiamo sembrare ironici, è perché a volte troviamo che l’ironia sia più adatta che una critica secca, perché pensiamo che sia meglio aiutare e dare consigli che stroncare.
EFP serve a questo, ti chiedo scusa se posso sembrare saccente, ti giuro che non è una mia intenzione, ma si posta qui per migliorarsi, altrimenti è inutile, a parer mio.
Comunque, laddove i pareri non sono richiesti, e forse neanche bene accetti, mi limito semplicemente a non darne altri.
Spero solo che tu abbia apprezzato le due intere giornate che mi ci sono volute per leggere e recensire il tuo primo capitolo, in un fandom in cui le recensioni sono ormai come l’acqua nel deserto e in un momento in cui forse avrei fatto meglio a scrivere per aggiornare una storia che ho in corso da più o meno tre anni.
E scusami ancora se sembro offensiva, davvero non è quello che voglio.
Spero solo tu possa apprezzare il tempo che ho dedicato a leggere e recensire questo capitolo così come io ho cercato di apprezzare il tempo che tu vi hai dedicato nello scriverlo.

Perdonami per il disturbo
Kojima Ayano
(Recensione modificata il 23/02/2015 - 10:10 am)
Recensione alla storia That Thing Called Love - 04/12/14, ore 15:33
Capitolo 4: Epilogo
"si era perfino preparata a tutte le possibili dichiarazioni che Takato avrebbe potuto fargli" Takato dovrebbe farLE a lei, visto che è una ragazza. Quindi al femminile.
Il fatto che lei gli urli la risposta ad alta voce non mi convince. Mi pare una cosa stupida.
Poi, che li spiino dal balone (hai specificato che è quello della camera dei genitori di Takato, ma io ricordo che ne aveva uno anche la camera di lui) ha un retrogusto di cliché che non mi convince molto.
Stessi consigli di prima: occhio alle descrizioni e frasi meno frammentate da virgole. Ho notato che usi virgole anche per collegare frasi che in realtà andrebbero benissimo (se non anche meglio) spezzate in due.
Ti faccio un esempio:
Hai scritto: "Quella ragazza sapeva essere davvero autoritaria, ma era stata comunque un tesoro a fare in modo che loro due rimanessero da soli e alla fine, Juri lo sapeva, avrebbe voluto sapere quello che sarebbe successo dopo, nonostante facesse finta di essere menefreghista."
Sarebbe stato meglio: "Quella ragazza sapeva essere davvero autoritaria, ma era stata comunque un tesoro a fare in modo che loro due rimanessero da soli. Juri sapeva bene che quella sera avrebbe voluto sapere tutto nei dettagli, nonostante in quel momento facesse finta che non le importasse."
Oppure nel pezzo successivo: "Diamine, non era per niente bravo in quelle cose, soprattutto se doveva farle con lei: le prese le mani, un po' incerto, sperando di riuscire a seguire il consiglio che Ruki gli aveva dato prima, visto che anche la castana voleva che fosse così."
Starebbe meglio con un punto, anche perché sei passata dai pensieri di lui al descriverne le azioni: "Diamine, non era per niente bravo in quelle cose, soprattutto se doveva farle con lei. Le prese le mani, un po' incerto, sperando di riuscire a seguire il consiglio che Ruki gli aveva dato prima, visto che anche la castana voleva che fosse così."
Ti ho fatto questi due esempi, ma si potrebbero aggiungere delle pause anche in altri punti.
Ora, non è che tu abbia deluso le mie aspettative, è solo che oggi ho deciso che da te voglio molto di più. In altre parole: stiamo passando al betaggio avanzato.
Passo a recensire For You.
Baci.
Recensione alla storia That Thing Called Love - 04/12/14, ore 14:06
Capitolo 3: Capitolo 3
"Juri se ne andò a letto"; quel "se ne" è davvero necessario? Leggerlo mi pare proprio brutto.
Ci vorrebbe uno stacco di un rigo vuoto tra i momenti in cui smetti di parlare di un personaggio e poi inizi a parlare di un altro, oppure sembra che i due si trovino nello stesso luogo. Per cambiare ambientazione e, in qualche modo, anche il punto di vista.
Dovresti rendere meglio il passaggio tra Takato che si tormenta a letto e Takato che và a scuola. Sembra che accadano a distanza di pochi minuti, quasi che si accavallino l'uno all'altro.
"lo aveva aspettato" poi non si può proprio sentire.
Quel "LETTERALMENTE" scritto in maiuscolo è un pugno in un occhio. Già la stessa parola è abbastanza eloquente, non necessita altre sottolineature.
La descrizione dei vestiti non è rilevante per i fini della storia, quindi avresti anche potuto evitarla.
Comunque manca di nuovo lo stacco tra il pezzo di Takato e quello di Juri a scuola e poi di nuovo prima del momento in cui vanno da Takato. Anche se queste mancanze sono certa siano una svista, perché di solito gli stacchi li metti.
E di nuovo, è ovvio che i ragazzi abbiano le bocche aperte "LETTERALMENTE", non credo possa accadere metaforicamente o sarebbero semplicemente stupiti. Ti prego, smettila di usare questa parola.
"Calò il silenzio, un silenzio opprimente ed imbarazzante". è proprio necessario specificare che sitratta del silenzio ripetendolo due volte?
In certi punti avresti potuto inserire più descrizioni, specialmente tra i dialoghi e mentre Takato si addormenta. E poi quando è a scuola o quando Ruki e Juri vanno a scuola a loro volta.
ora vado "LETTERALMENTE" a recensire il prossimo capitolo.
Baci.
(Recensione modificata il 04/12/2014 - 02:22 pm)
Recensione alla storia That Thing Called Love - 04/12/14, ore 13:20
Capitolo 2: Capitolo 2
"Un attimo", senza apostrofo, al terzo rigo. Questo è un errore parecchio grave, stai bene attenta la prossima volta.
Il "perché" ha sempre l'accento girato verso destra.
Perché "A takato morirono le parole in gola" è scritto in corsivetto?
Quel piccolo accenno al Ryuki mi appaga assai.
La fanfiction mi piace, anche se per i miei gusti questi capitoli sono un po' troppo corti . Comunque non mi sarebbero dispiaciute più descrizioni, e forse alcune frasi sarebbero state più chiare se poste in modo diverso, con meno virgole che rendano meno frammentato il discorso sarebbero state più incisive.
Quando ho iniziato ad essere così critica?
Comunque questo non vuol dire che non sia un buon capitolo, solo che devi leggere tanto e fare tanta pratica per migliorare ancora <3
Baci!
(Recensione modificata il 04/12/2014 - 01:24 pm)