Recensioni di Menade Danzante

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Voglia di te - 23/06/22, ore 12:31
Capitolo 1: Voglia di te
Hello there!

Ogni tanto ritorno! Avevo visto questa pubblicazione in pagina qualche giorno fa, ma non ho avuto modo di passare prima di oggi, che ho tanta voglia di leggerezza. Eccomi a rimediare!
Questa storia è stata carinissima da leggere e da immaginare, davvero. Un momento di tranquililtà e di felicità nella vita di coppia di questi due sposi che, lontani dal loro contesto originale, finalmente si godono il matrimonio e la compagnia reciproca, bisticciando per scherzo e amandosi alla follia. L'interazione mi è piaciuta molto: hai riportato ottimamente la spensieratezza della serie, che non viene soppiantata dalla tragedia che, pur piacendoci tantissimo - pure troppo -, non è mai così eccessiva da sacrificare del tutto la risata e la commedia. Hai privilegiato l'aspetto saliente del tono della serie e non ho potuto che apprezzare.
Il riferimento a Izzy mi ha fatto ridere. Poveraccio, lì a gestire personale e locale mentre i due piccioncini amoreggiano come se niente fosse. Roach che potrebbe lanciarsi in battutine sconvenienti servendo ai tavoli sono io con meno autocontrollo, ho particolarmente gradito. Ma soprattutto mi ha fatto morire la pacca sulle chiappe più sode della Nuova Zelanda: mi ha ricordato la famosa sequenza in cui Scott elogia l'American ass di Cap in Endgame e ho adorato!
Che dire? Ti ringrazio per aver scritto questo spaccato di vita ambientato nella modernità! Un ottimo auspicio per la stagione 2 e per la reunion che tanto attendiamo e di cui abbiamo un po' tutt* paura!
Un abbraccio,

Menade Danzante
Recensione alla storia iQué viva Tortuga! - 01/05/22, ore 11:36
Capitolo 3: III
Eccoci a questo primo tentativo di incontro finito male ma meglio di come si era messa a un certo punto! Che montagne russe di emozioni!
Partiamo da Izzy ed Ed che si confrontano non troppo pacificamente nella cabina del capitano. Izzy è l'unico che ha davvero chiara la situazione nel suo quadro più generale: Stede, nonostante siano passati tre anni, rappresenta ancora un pericolo notevole perché Barbanera non è affatto immune al suo fascino e Izzy lo sa benissimo. Non immagina le conseguenza in modo preciso, ovviamente, né i motivi, ma il suo obiettivo primario è quello di tenerli lontani il più possibile per evitare qualsiasi tipo di interferenza. Comprensibile - dal suo punto di vista - e degno del personaggio. Barbanera è tornato ad essere il pirata che lui adora e di cui approva le azioni, ma Izzy non può trascurare il fatto che a rendere possibile questo cambiamento sia stato il comportamento di Stede, perciò non può in alcun modo rischiare che lo stesso uomo possa agire riavvolgendo il tempo a quando i due si sono incontrati per la prima volta. Non lo avevo assolutamente immaginato nel capitolo precedente, ma alla luce di queste riflessioni trovo del tutto coerente che a imprigionare Stede sia stato proprio Izzy e non Barbanera, che scopre del suo effettivo arrivo a Tortuga solo in questo scambio.
Dal canto suo, Barbanera è in fase di negazione di qualsiasi cosa. Dal capitolo precedente sappiamo che anche lui teme, in un certo senso, l'incontro con Stede, perché, sebbene esista un piano di vendetta nella sua testa, c'è anche della curiosità così come c'è della paura: non ha idea di come reagirà vedendolo, non sa come si comporterà e se sarà in grado di mettere effettivamente a segno il suo proposito di ucciderlo e non ha il minimo indizio di come possa sentirsi e comportarsi Stede nei suoi confronti. Tutto questo si rende inaccessibile a Izzy in questo momento, almeno da un punto di vista strettamente manifesto. Perché Izzy un minimo sospetto ce l'ha, o non avrebbe nascosto al suo capo l'arrivo della nave né la cattura del Gentiluomo. Ma questo non è importante: Ed indossa la maschera Barbanera nel parlare con lui e spera di non lasciar trapelare niente della sua incertezza mettendo tutto sul piano della gerarchia: come ha osato Izzy nascondere informazioni a lui, che è il suo capo? Come si è permesso di agire senza dirgli niente per poi ricordarsi di essere un sottoposto solo quando ha avuto bisogno di un ordine da impartire? Un'ottima strategia, che però un po' crolla nel momento in cui insiste per sapere dove Stede sia tenuto prigioniero. Izzy lo sa, ovviamente, lo sente che ha già perso il suo capo e che sarà solo questione di tempo prima che accada l'inevitabile, ma non può fare altro che ubbidire, preparandosi al peggio, perché più che offrirgli i suoi servigi in modo così esplicito e supplichevole non può fare.
E arriviamo così al primo incontro dopo tre anni. Date le premesse, non avevo davvero la minima idea di cosa avrei trovato. Hai preparato una situazione psico-emotiva per entrambi i personaggi che avrebbe reso valide tante opzioni, anche molto cruente. Ho letto con trepidazione per arrivare finalmente a vedere l'interazione e ho potuto avveritre sulla mia pelle il timore che prova Ed nell'avvicinarsi alla cella della persona che ha amato - e che ama ancora, non prendiamoci in giro. Hai un modo particolarmente efficace di costruire la tensione e di gestire le emozioni di chi legge in crescendo, andando di pari passo a quello che provano i personaggi all'interno della narrazione.
Mi è piaciuto il fatto che tu abbia descritto l'effetto che Stede ha su Ed come un incantesimo. E' sicuramente un leitmotiv della letteratura, certo, ma credo che in queste circostanze, con questa coppia, sia particolarmente appropriato. Anche Izzy potrebbe arrivare a definirlo così, o magari con una connotazione più marcatamente negativa, come un maleficio. Il cambiamento che Ed ha vissuto nel corso della conoscenza con Stede, che lo ha portato ad essere sé stesso per la prima volta dopo tanti anni, ha davvero un che di magico ai suoi occhi e rivedere proprio quella persona che lo ha mosso a mostrarsi per quello che è, per una persona che ha delle emozioni e il diritto di provarle, lo riporta a quella dimensione magica che per un attimo lo blocca e gli impedisce di reagire. Quando poi effettivamente lo fa, quando si riprende dal sortilegio, la reazione è violenta e improvvisa, tutta istinti e passioni, addirittura precede il pensiero, ed Ed torna in un lampo Barbanera, perché crede di aver perso quel diritto di provare qualcosa di forte e dolce nei confronti dell'altro uomo. Dovrebbe essere solo furibondo, invece per un momento ha considerato la possibilità che Stede possa aver pensato di aver fatto qualcosa di sbagliato. Sono cose piccole, dettagli insignificanti, che però Ed ha la lucidità di registrare poco prima di tornare ad essere il pirata spietato di cui ha la fama.
Ma Ed ha sottovalutato il problema e sopravvalutato sé stesso. Avrebbe decisamente dovuto lasciare il lavoro sporco a Izzy perché lui non è in grado di compierlo nemmeno per scherzo. Per quanto possa di nuovo erigere quel muro difensivo che è Barbanera, o addirittura il Kraken, visto che punta la pistola direttamente in faccia a Stede in un chiaro gesto omicida, Ed c'è sempre e guardare Stede negli occhi ha risvegliato il suo lato dormiente, quello che intenerito dal ricordo si sfiora le labbra con le dita, quello che nei momenti più bui si rifugia in un passaggio segreto della nave e annusa le saponette di Stede. E quando quest'ultimo gli dice che aveva desiderato di rivederlo e basta è un colpo al cuore per lui. E' il punto di svolta, quello in cui chi legge tira un sospiro di sollievo perché ha già capito che Ed non farà assolutamente niente, ma lui ancora non se ne rende conto. Ancora pensa di poterlo uccidere dopo una confessione come quella, ma ovviamente cede perché cos'altro può fare se non dichiararsi sconfitto e battere la ritirata?
Mamma mia, un capitolo con i fiocchi! Due scene complesse dal punto di vista emotivo che si sono fatte leggere con facilità e scorrevolezza, con un ritmo impeccabile e una gestione dei personaggi altrettanto precisa. Non vedo l'ora di scoprire come andrà avanti questa reunion che non è cominciata nel migliore dei modi, però almeno non sono volati proiettili e di questo siamo tutt* content*!
Per ora, dunque, ti saluto e ti mando un forte abbraccio.

Menade Danzante
Recensione alla storia Act of kindness - 30/04/22, ore 21:13
Capitolo 1: Act of kindness
Ciao!

Che bello che tu abbia analizzato questo momento! In effetti è un missing moment di cui noi avevamo bisogno, ma che la serie non ci ha voluto dare. E' giusto porre rimedio perché siamo stat* privat* di una scena potenzialmente tenerissima in modo così plateale e non era veramente il caso. Grazie per aver compiuto questo atto di gentilezza nei nostri confronti!
Innanzitutto, voglio partire dicendo che la frase separata dell'introduzione mi aveva dato l'idea che il punto di vista sarebbe stato se non completamente di Ed - perché nel resto dell'intro era chiaramente Stede -, almeno onnisciente così da passare da Ed a Stede senza alcun tipo di problema. Invece ho trovato solo il Pirata Gentiluomo. Nonostante l'aspettativa tradita, questa cosa in realtà mi è piaciuta tantissimo e l'ho trovata, anzi, estremamente favorevole al tuo scopo, cioè descrivere come Ed sia stupito di ricevere tanta bontà e tanta cura per la prima volta dopo tantissimo tempo, probabilmente dalle cure materne. Mi è piaciuto perché ha creato un gioco di conoscenza-ignoranza tra noi e i personaggi davvero molto efficace: noi sappiamo benissimo che questa attenzione posta da Stede nei confronti di Ed abbia causato a quest'ultimo una serie di colpi al cuore in rapida successione, ma è stato bello vedere la totale ignoranza di Stede riguardo a ciò che per noi è praticamente ovvio. Stede è concentrato a curare Ed per tutto il tempo e al massimo nota da parte sua reazioni che non immaginava di poter avere in sua presenza - come i rapidi sguardi al petto, o l'atto di sistemargli i capelli via dal volto. Non si pone minimamente il problema di come si possa sentire Ed in quelle circostanze, tanto che quando alla fine Barbanera gli farà la sua confessione, Stede sarà genuinamente sorpreso. Lui è completamente avulso, poi, all'idea del corteggiamento e del contatto fisico in una relazione sentimentale, perché quella che ha avuto con Mary è stata frutto di imposizioni sociali e non di emozioni pure, quindi non lo sfiora neanche un secondo l'idea che Ed possa essere affetto a qualche titolo da quella delicatezza. Certo, qui non stiamo parlando di un contatto fisico con sfumature sessuali, il racconto non va in quella direzione - e l'ho trovato assolutamente coerente al tema trattato - ma la gentilezza che Stede dimostra a gesti e a parole in questa circostanza per Ed ha anche una sfumatura emotiva molto forte. Se assumiamo la fine della 1x05 come il momento in cui Ed si rende conto di provare qualcosa di forte nei confronti di Stede, di sicuro questa scena che hai descritto qui con tanta delicatezza e tanta cura non ha fatto altro che incentivare questo tipo di sensazione in lui. E' una di quella situazioni in cui Stede si ritrova a sedurre l'altro in modo del tutto involontario, senza rendersene assolutamente conto. Che poi finisca per essere sedotto a sua volta è un altro paio di maniche, ma è sempre tutto frutto di atti e gesti volti a qualcos'altro, come il semplice bendaggio di una ferita.
Il gioco che dicevo prima tra conoscenza di chi legge e ignoranza del punto di vista interno si fa sentire, ad esempio, quando Ed trema al tocco di Stede e quest'ultimo immagina che sia per il dolore perché deve essere abituato a persone che trattano le sue ferite come sta facendo lui in quel momento. Dal punto di vista di Ed probabilmente avremmo scoperto che in realtà quella è una reazione del tutto incontrollata generata dalla totale mancanza di abitudine e dal piacere che gli provoca il pensiero di Stede che lo accudisce, che gli dedica attenzioni per farlo stare meglio.
Hai descritto un momento davvero molto tenero e intimo, in cui Ed accetta di mostrarsi vulnerabile in nome della fiducia che nutre nei confronti di questo strambo pirata che gli dà parole di conforto e che si fa perdonare per averlo passato da parte a parte con una spada. Ripeto: un momento del genere ce lo saremmo proprie meritat* nella serie, ma per fortuna ci sono le ff! Grazie mille per aver riempito questo vuoto!
Un abbraccio e alla prossima!

Menade Danzante
Recensione alla storia Sapeva di amore - 27/04/22, ore 18:06
Capitolo 1: Sapeva di amore
Ciao!

Ho letto questa storia a ridosso della pubblicazione, l'ho salvata e finalmente passo a recensirla! Parto subito col dirti che mi è piaciuta molto e che ho trovato il tutto coerente con quanto abbiamo visto nella serie e con tutte le speculazioni che possono essere fatte al momento riguardo a come Stede si comporterà nelle prime fasi del viaggio verso la Revenge.
Ho apprezzato tanto il contrasto creato tra la situazione di pace e tranquillità iniziale, con la barca che scivola sull'acqua in una notte illuminata dalla luna, e quella che invece è l'agitazione dei pensieri di Stede in quello scenario. Forse agitazione è un termine eccessivo, ma di sicuro Stede non è calmo: non riesce a riposare, è tormentato da quello che i suoi occhi e la sua mente gli restituiscono quando abbassa le palpebre per cercare un po' di quel ristoro che gli manca. E' in uno stato mentale non sereno, che lo porta a rimanere sveglio in quella posizione scomoda assunta per far stare meglio gli altri. Ecco, in questo gesto vedo già una grande evoluzione del personaggio: l'abbiamo sempre visto attento alla sua ciurma, per carità, ma nel ritagliarsi un posticino a prua con le gambe incrociate al petto per occupare meno spazio possibile vedo un altruismo consapevole e una rinuncia proprio a quell'egoismo che lo ha guidato non una ma ben due volte in scelte sbagliate nella sua vita, cioè lasciare moglie e figli senza spiegazioni per intraprendere una vita criminale e lasciare Ed al molo per tornare a casa e cercare di rimediare a una vita che gil sta stretta. Qui invece vuole far star bene gli altri, a costo di percepire una privazione o comunque una ristrettezza fisica e morale. Probabilmente c'è anche del grande senso di colpa per come ha mollato anche loro, oltre che Ed, con tutte le conseguenze del caso e questo lo porta a considerarsi come un peso da dover ridurre il più possibile. In sostanza, nella tua scelta di mettere Stede in questa posizione vedo un cambiamento psicologico in lui e lo trovo in linea con la serie, quindi ottimo lavoro!
Hai fatto bene, secondo me, a ripercorrere brevemente il momento che noi in realtà non abbiamo veramente visto, cioè quando Stede è rimasto solo sulla spiaggia a pensare alla proposta di Ed, alle scelte che ha compiuto nella vita e che lo hanno portato a quel momento, al fatto di non essere un uomo coraggioso e di avere quindi paura di intraprendere un percorso così incerto e potenzialmente più pericoloso dei guai che ha passato in mare nei pochi mesi di attività piratesca che è riuscito ad assaporare prima di essere catturato. Ma l'incertezza comunque è stata spazzata via dall'amore per Ed, amore che avrebbe potuto dargli la forza di fare qualsiasi cosa, ma che non è stato abbastanza per via dei suoi fantasmi e delle persone che lo hanno sempre trattato come un perdente. Ora non può che pentirsene e piangere, credendo di essere l'unico testimone di quelle lacrime che gli scorrono sul volto mentre ripensa all'unico bacio che Stede ed Ed si sono scambiati.
L'interazione con Olu è stata bellissima. Olu è sicuramente uno dei miei personaggi preferiti, di cui apprezzo, tra le altre cose, la spiccata e gratuita bontà d'animo. Qui è emersa tutta. E' discreto, è delicato, è presente: è tutto ciò che al momento serve a Stede per alleggerire un po' il peso che sente sul cuore. Olu non gli fa domande sul suo stato d'animo, gli porge un fazzoletto e basta: non è invadente, è solo lì a dirgli a gesti che c'è e che, qualora Stede lo volesse, sarebbe pronto a consolarlo, a farlo sfogare.
Il momento in cui Stede avvista il pezzo di seta rossa è stato toccante. Credo che lo rivedremo nella seconda stagione perché è stato davvero un simbolo potente nell'episodio 1x05, e penso che possa effettivamente avvenire un ritrovamento di questo tipo da parte di Stede, della serie: "le coincidenze"! Mi è piaciuto che tu abbia mantenuto il significato del cuore che gli è stato associato nella serie: non è più il cuore di Ed, ma quello di Stede e questo è molto poetico. Pur non essendo vicini ora, quel quadrato di seta li unisce e li rende una cosa sola nonostante gli screzi e il mare a separarli. Legato al polso, poi, dà quasi l'idea che si sia compiuto una sorta di rito nuziale iniziato dopo la festa sul veliero francese con Stede che lo sistema nel taschino di Ed e che solo adesso, con il cambio di proprietario, trova una fine. Questo gesto dà speranza a Stede, che finalmente riesce a decidersi a riposare un po' prima di riprende la lunga ricerca del suo amato.
Concludo dicendoti che il tono malinconico che pervade l'intera shot ha riscontrato pienamente il mio gusto e si è sposato bene con la tematica che hai affrontato, nonché con la tipologia di finale a cui la serie ci ha lasciat* appes*. Speriamo che l'attesa non sia troppo lunga!
Io ti ringrazio per aver scritto ancora di loro e ti mando un grosso abbraccio! Alla prossima!

Menade Danzante
Recensione alla storia iQué viva Tortuga! - 27/04/22, ore 12:52
Capitolo 2: II
Va bene l'analisi, ma un momento vagamente triviale me lo concedo: Stede con la barba è una benedizione universalmente riconosciuta. Sia lodata l'immagine mentale che adesso ho di questo Bonnet. Grazie.
Torno seria! Il capitolo mi è piaciuto tantissimo. Mi piace, soprattutto, che tu ti stia prendendo i giusti tempi per raccontare tutto: avresti potuto trattare il rinnovato incontro tra Ed e Stede già da questo momento, ma giocare con il tempo ti fa raggiungere due obiettivi ugualmente importanti: da un lato ci fa sapere senza fretta come i tre anni di lontananza abbiano cambiato Stede e il suo modo di pensare; dall'altro aumenta l'aspettativa e instilla sempre più curiosità in chi legge, anche grazie agli evidenti contrasti tra gli atteggiamenti dell'uno e dell'altro visibili grazie al confronto tra questo capitolo e il precedente. Cominciano, ad esempio, a crearsi quei momenti di ironia interna che fanno sorridere le persone che hanno fruito dei pensieri di Ed e che hanno quindi una conoscenza superiore a quella di Stede e del resto della sua ciurma. Sin dall'inizio si parte così: Stede pensa di essere arrivato in un porto sicuro con la folla quasi festante, ma Ed progetta vendetta, anche se con tutte le sue riserve, e l'intera Tortuga è stata avvisata del loro arrivo ma di certo non per portare loro onori e grazie. Questo contribuisce a mentere viva l'atmosfera della serie, facendoci oscillare sempre tra la comicità della situazione presente e l'ansia per quello che avverrà.
Lucius è vivo, e questo mi fa molto piacere - non credo che ci sia davvero persona viva che al momento pensi che lui sia morto, ma è sempre bene ribadirlo e gioirne -, ma mi sono fatta una risata colossale nel saperlo con una cicatrice sul volto che gli ha procurato, tra tutti, proprio Stede. Oltre al danno, anche la beffa! Però adoro che vada in giro a dire di essere stato brutalmente aggredito da Barbanera in persona. Gonfiare il proprio curriculum in un contesto piratesco ha un certo fascino!
Mi piace che il guardaroba di Stede sia sì più scarno del precedente, ma comunque raffinato. Di fatto, l'ultima scena che lo vede protagonista nella serie ce lo mostra comunque molto composto, anche se non più sfarzoso, e il titolo di Pirata Gentiluomo va mantenuto anche nell'abbigliamento, non solo nei modi. Trovo questo compromesso molto azzeccato. La Revenge II invece denota tutta la mancanza di fantasia dell'intera ciurma. Mi sembra molto giusto anche questo!
Tre vascelli in due mesi è un traguardone! Non so nemmeno se sono ironica nel dirlo, guarda! Considerando che la sua prima impresa è stata una barchetta di  due pescatori, in effetti questo è un miglioramento non indifferente. Poi con dell'ottimo pesce. Sicuramente apprezzo tantissimo il modo naturale con cui ci fornisci queste informazioni: l'eventuale lettura divertita viene a posteriori, conoscendo il personaggio di riferimento e le sue gesta nello show, ma tu segui il filo dei pensieri di Stede come se fosse effettivamente lui a parlare. Lo stile fresco e immediato dà un effetto di commedia, ma si sente che Stede ci crede tantissimo: si avverte come per lui in effetti il porto sia estremamente ammirato nei suoi confronti, e anche Lucius viene fuori bene, tanto che la sua sorpresa appare diversa da quella di Stede, anche se non si esprime a parole. La cattura - che Stede per un momento troppo lungo pensa essere da parte degli Inglesi!!! - chiude benissimo questa introduzione al pirata più incompetente del porto.
Un'altra cosa che mi fa piacere puntualizzare qui è il sollievo che Stede prova quando il prigioniero ubriaco smette di cantare perché forse è svenuto. Mi è piaciuta perché ti ha dato l'occasione di farci vedere un lato del personaggio che passa in sordina e che spesso viene proprio oscurato in favore di una presunta aura di tenerezza che invece Stede non ha, o comunque non così accentuata. "Forse era svenuto, si disse, ma era bello non dover sentire più le stesse quattro strofe cantate all’infinito" è una frase che, nella sua brevità, racchiude tutto: purché lui provi sollievo, gli altri possono anche stare male. Invece di preoccuparsi, di farsi venire un minimo moto di empatia verso un altro che è probabilmente nella sua condizione, ma anche più disperato, quello che Stede riesce a pensare è "Grazie a dio ha smesso di parlare". Sembra una cosa piccola, ma secondo me è caratterizzante nella sua sinteticità e non posso che apprezzare.
L'incontro con Izzy per me è bellissimo. Ho notato che in questa storia non avverto cambi di tono rispetto all'inglese. I personaggi sono riconoscibili e parlano con la loro voce nonostante non ne abbiamo mai sentito una trasposizione in italiano. Spesso mi risulta faticoso il passaggio da una lingua all'altra per questo motivo, perché non sempre con gli adattamenti, anche e soprattutto quelli ufficiali, ritrovo le caratteristiche dell'originale e mi sembra di vedere come dei personaggi sdoppiati che si muovono nello stesso universo e con le stesse battute, ma con un'altra tonalità, con un colore diverso. Qui invece vedo, leggo e sento Izzy e Stede in tutto il loro splendore. L'uno che minaccia, deride, inveisce e l'altro che sdrammatizza, tenta lo scherzo e pensa di agire come se i tre anni che li hanno separati non siano che uno strano ricordo incerto. Perfetti. La rabbia di Izzy di fronte al nome proprio di Barbanera è azzeccata ed è il momento in cui l'incontro si fa ansioso, ma non troppo perché "Mi odia, vero?" mi ha fatto morire, però ha comunque lasciato presagire un potenziale scontro a venire tra Ed e Stede a cui sono sempre più curiosa di assistere.
Scopriamo finalmente che ha fatto Stede in questi tre anni. Il tutto è coerente con quanto conosciamo del personaggio. Ce lo vedo a continuare la ricerca nonostante tutto quello che è successo e per cui dovrebbe essere furioso, ma in qualche modo credo che le proprie colpe evidenti e la vergogna superino, nella sua mente, qualsiasi atto criminale Ed possa aver compiuto nei confronti dei suoi. Si sente responsabile dei sentimenti negativi di Barbanera, della sua ridiscesa nell'oscurità  e tutto ciò che desidera è chiedere scusa. Lo trovo molto adatto alla situazione: una volta ritrovati tutti i suoi uomini vivi, anche se con l'incertezza di Jim e Frenchie, Stede sicuramente sarà in grado di comprendere meglio la questione e, perché no?, anche perdonare. Se per Ed il dolore non ha lasciato spazio alla malinconia, Stede ha fatto questo passo e, in un certo senso, in questo momento della storia è proprio lui il più emotivamente maturo da poter affrontare il discorso con fare civile perché ha elaborato le proprie colpe e sa di aver sbagliato. Ed forse veste i panni di Barbanera in maniera ancora troppo soffocante. Staremo a vedere!
Io ti ringrazio per questo secondo capitolo, ancora per Stede con la barba e ti saluto! Alla prossima!
Un abbraccio,

Menade Danzante