Recensioni di definitelymaybe_

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Everybody's on the Run. - 27/08/22, ore 20:13
Capitolo 6: Waiting for the rapture.
Eccomi. Ritorno come se avessi letto fino a ieri. Sarei dunque ripetitiva se dicessi che se allungo la mano mentre leggo i personaggi sembra di toccarli, anche Sally, che in un certo senso non esiste ma in realtà esiste tantissimo. E poi ho sorriso tutto il tempo. Ho proprio riso. È un difetto della mia memoria — ricordo con più facilità i dolori? — o Sally non è mai stata così serena? Così simpatica, aggiungerei, seppure mi abbiano sempre divertita le sue frecciatine. (Sono sicura di averne riutilizzata qualcuna negli anni). Ma c'è una sorta di freschezza, di spigliatezza, non saprei come dire, in questi capitoli, anche nel loro ritmo, come di qualcosa che scorre liscio. Che poi di tensioni in realtà ce ne sono. Gli Oasis non ci sono più. I fantasmi del passato non se ne vanno. Noel vuole sposare Sally. Sally ha detto "prendiamoci una pausa", Noel ha risposto "col cazzo". In un'altra decade forse Sally avrebbe lasciato che tutto questo le desse alla testa, che cadesse anche lei mentre cadevano i pilastri della sua vita, oggi invece risponde prendendosi il suo tempo, la sua vita, il suo lavoro, prendendosi anche il lusso di rifiutare Noel Gallagher, di tenerlo tra il pollice e l'indice — tanto dove vuoi che vada? Lontano da lei? E comunque se c'è una cosa che ho capito in questi anni è che donne come Sally cercano ovunque per il mondo un centro per scoprire che poi il centro sono loro. Mi piace pensare che questa sospensione della tensione nella storia sia lo specchio di qualcosa di positivo che sta avvenendo anche dentro di te, o almeno è ciò che ti auguro sempre. Se sei tornata a scrivere, ad ogni modo, qualcosa di bello c'è. A presto <3 P.s. Ho letto con dispiacere che la tua storia è stata plagiata. Spero tu abbia segnalato e che la copia sia stata rimossa. Non ho parole se non espressioni di incredulità e disgusto.
Recensione alla storia Everybody's on the Run. - 17/01/18, ore 15:32
Capitolo 2: As a friend, as a known enemy.
Cara, che piacere tornare a leggerti!
Perdona, come al solito, la mia costanza nel fare tardi.
Devo ammettere che questa non era la reazione di Sally che mi aspettavo, ma era quella che volevo. Mi spiego: leggo di questo personaggio da così tanto, ed ho imparato a distinguere una Sally più irrequieta e impulsiva, che è quella più giovane, ed una Sally più pacata, matura e riflessiva, che è quella di queste ultime fasi del racconto. Credevo che, seppure in questo momento di innegabile instabilità, avrebbe affrontato Noel come la seconda Sally, e invece sono contenta che la sua reazione sia stata questa. C'è della rabbia incontrollabile, della furia e soprattutto una terribile tristezza in questa donna che sta assistendo alla separazione di una band che ha visto nascere e con la quale è cresciuta, della quale è stata membro e fan allo stesso tempo, e della quale fanno parte due uomini che conosce da sempre e che in un modo o nell'altro l'hanno definita. La reazione di Sally è un po' la stessa che avrebbe (o che ha avuto) ciascuno di noi, forse anche egoisticamente: come ti permetti, Noel Gallagher, con quale agghiacciante calma prendi i nostri sogni e li fai a pezzi così, semplicemente andandotene? Dal canto suo, Noel è tranquillo, anzi è sollevato, perché non poteva proprio "lavorare" con Liam un giorno di più. Spesso mi sono chiesta se lasciare gli Oasis lo abbia reso realmente felice, e spesso mi sono detta di sì, siccome non ha mai fatto marcia indietro e non ha alcuna intenzione di farlo adesso. Ma è anche vero che, come Sally, tutti noi altri siamo arrabbiati e probabilmente anche confusi, è difficile comprendere come si possa volontariamente voltare le spalle ad un progetto così grande e potente, che nel bene o nel male è stato la tua vita per così tanto tempo. Ma ahimè, trovo Noel così insondabile che ho rinunciato a darmi qualunque risposta. Al contrario, tu mi sei sempre sembrata più che all'altezza per interpretare le sue azioni, le sue parole e i suoi no comment, perciò sono curiosa di scoprire come il tuo Noel si destreggerà a questo punto della storia. E come si muoverà Liam, che è quello che più di tutti mi sembra di sentire parlare di fronte a me quando ti leggo, nonostante non sia nemmeno il personaggio principale. Ma soprattutto, come si comporterà Sally. In questo capitolo si sente persa, spaesata, sradicata: come immagini un modo senza gli Oasis se tu stessa sei gli Oasis? Lei che forse più di tutti si è immersa in questa band, le ha donato il cuore, la testa e molti anni della sua vita, dovrà nuovamente ritrovare sé stessa in assenza di ciò che la definiva. Insomma, sono molto curiosa di scoprire come vedi questi anni che tanto si avvicinano al presente, se immagini diversi scenari e se il recente e sincrono ritorno di Liam e Noel sulle scene ti abbia ispirata in qualche modo.
Ti abbraccio forte, e ti aspetto.
Recensione alla storia Everybody's on the Run. - 28/07/17, ore 12:28
Capitolo 1: Somewhere down the road.
Cara Part of the Masterplan, credo che non mi stancherò mai di Sally. Sono passati anni, ormai, da quando ti leggo e ancora non riesco a farne a meno. E' come seguire le avventure di un'amica, e un pò lo è davvero, visto che mi ritrovo ogni volta a confrontarmi con le tue parole che sento sempre come quelle di una persona vicina. Sono bastati questi pochi paragrafi per ritrascinarmi in questo mondo. Damon Albarn. Come hai scritto tu la scorsa volta, chi se lo sarebbe aspettato? Non conosco molto i Blur e il suo mondo, se non riguardo la "gara" contro gli Oasis negli anni 90, non so precisamente cosa aspettarmi, perciò sono doppiamente incuriosita. Ricordo di una Sally che una volta lo aveva fotografato, ma non gli era poi piaciuto tanto.
Non so bene cosa aspettarmi nemmeno da questo post - Oasis, non so quale sarà la posizione di Sally, le sue sensazioni, le sue paure, dato che gli Oasis sono sempre stati il motore propulsivo della sua vita. Lo dice anche in questo capitolo: quelli con la band sono stati gli anni migliori. Si sono divertiti, hanno amato e cantato con la stessa intensità di chi ha in mano il mondo - e lo avevano - hanno esagerato spesso e volentieri, sono andati a letto tardi. Sono stati più fortunati. Lo sono stati per il semplice fatto che non hanno mai adottato il mood nirvaniano "mi odio e voglio morire". Loro erano quelli che non avevano niente e si alzavano eccitati ogni mattino, perchè chissà cosa ha in serbo per te la vita? E' una delle cose che più amo degli Oasis. Ora che Noel ha lasciato la band, come reagirà Sally e quale sarà il suo approccio alla vita?
Ci sono molti punti aperti e spunti di riflessione e sono sicura che hai in mente per noi qualcosa di bellissimo e allo stesso tempo distruttivo, come sempre. Ti aspetto, a presto <3
Recensione alla storia She's a Waterfall. - 14/05/17, ore 14:14
Capitolo 24: "I'll always be Oasis, it's in my veins."
Sarà difficile. Scrivere questa cosa, sarà difficile. Gli occhi mi si sono inumiditi. Proprio lì, al "saremo per sempre gli oasis, noi tre". Le lacrime non sono scese, gli occhi poi si sono asciugati, ma di solito io sono così. Mi viene la pelle d'oca, mi monta un qualcosa dentro, sembra toccare il culmine e poi niente, resta lì. Ma sento che è l'equivalente di cento pianti. Mi sono sentita così per tutto il capitolo. Ben tornata, Part of the Masterplan.
Non me lo aspettavo. Nè un aggiornamento, nè quel "completa". E' passato tanto tempo. E adesso eccoci qui.
Come non sentire un brivido, il primo di tanti, nel leggere queste frasi: "Chissà come sarà il prossimo album degli Oasis, quale suono troverà. Che cosa darà alla gente, che cosa daremo alla gente". Il concerto in Argentina, uno dei migliori. Sally che continua ad ascoltare Noel e il solo suono della sua chitarra. Il posto è diverso, la scena è la stessa. Che sia una stanzetta di Burnage o un enorme palco a Buenos Aires.
Questo capitolo è stato duro per molti aspetti: era l'ultimo, c'è stato lo scioglimento, e poi i flashback. Lì ho pensato a Supersonic, il film, e a Liam che registra Champagne Supernova. Come al solito, come sempre, tu racconti e scrivi davvero come se fossi stata lì. Se non avessi visto il documentario, avrei comunque conservato quelle stesse immagini nella memoria solo leggendo questo capitolo. Dì la verità: tu c'eri e poi sei tornata nel futuro per potercelo raccontare. Perchè se no non me lo spiego.
E poi: “Come fa a esserci così tanto nella vita? Lo sapete da che cazzo di posto arriviamo… Eppure siamo qui. Io lo sento che stiamo conquistando tutto. Tutto il cazzo di universo”. A volte mi capita di guardarmi attorno e pensare semplicemente che il mondo sia bello, così bello e così grande che non ho mai la sensazione di averlo fatto tutto mio. Quando ascolto gli Oasis, succede qualcosa di diverso. Davvero sembra di poterlo conquistare, di averlo in mano. Di volerlo, di poterlo fare. Con arroganza e nonchalance. E' l'effetto Oasis. Ti fanno venire voglia di essere grande.
E poi anche loro si sono spaccati, e con la stessa atmosfera fredda, ovattata, lontana, quasi come in un sogno, accolgo questa realtà come Sally al telefono. Questa parte è perfetta, questo capitolo è perfetto. “Promettiamoci una cosa”, “Che cosa?”, “Che saremo per sempre gli Oasis. Noi. Noi tre”. Ecco, di nuovo quella assurda sensazione. Non c'era persona più azzeccata per raccontare l'epilogo di una band che ha cambiato la storia, la vita di una generazione, anzi due, anzi di più. La mia vita, la tua vita. Dall'inizio alla fine, hai scritto tutto in modo così naturale, così reale. Ho avuto anch'io la sensazione di essere lì. E te lo ripeto, non avrei mai immaginato di potermi legare così tanto ad una fanfiction - termine molto riduttivo, a mio avviso - per così tanto tempo, senza mai dimenticare un passaggio, un aneddoto. Non sarebbe stato possibile se non fossi stata tu a scrivere. Non sono solo gli Oasis che mi hanno spinta a leggere, a commentare. Sei stata tu, e sei bravissima. Così tanto che io non so chi sei, ma alla fine, in profondità o alla lontana, io lo so. Perciò, fidati di me, non hai perso alcuna capacità nello scrivere. Scrivi ancora, qualunque cosa vuoi, per te stessa o per chi vorrai. Scrivere è una passione così strana da spiegare, almeno per me, ma guarda quanto può dire di noi, quanto può aiutarci a capirci qualcosa, quanto può unire. Se tornerai, io ti verrò sempre a leggere.
Per ora ci salutiamo così, con un "a presto". Ed un grazie infinito per tutto ciò che hai scritto. Dall'inizio alla fine. Per avermi fatto vivere anni in cui nemmeno ero nata, o non avevo ancora la consapevolezza che da qualche parte, nel mondo, c'era una band, e che era fatta a posta per me. Per tutti noi, che saremo sempre gli Oasis.
Recensione alla storia She's a Waterfall. - 13/03/16, ore 19:11
Capitolo 23: We can just forget about life in this town.
Ho finito le scuse per il mio costante ritardo, perciò vado dritta al punto. Sono felice di tornare a perdermi tra i pensieri di una Sally ormai matura e sono felice di tornare a scriverti. In un periodo, penso il più lungo della mia breve vita, in cui non riesco più a scrivere per me ed analizzarmi, a pormi quei "perchè" e a trovare quelle risposte scomode che non sarei in grado di darmi se non le posassi su carta, lasciare questa recensione è dura. Ma allo stesso tempo, man mano che vado avanti sento tornare le dita pizzicarmi e fremere dalla voglia di scrivere. Questo è dovuto anche a te, perchè sei una delle poche cose che riesco a leggere con piacere in questo momento. Perciò grazie.
In particolare, questi ultimi due capitoli mi lasciano addosso molta dolcezza e molta malinconia. La solita malinconia di quegli anni 90 che non ho mai vissuto. Non in prima persona. Una Sally matura, responsabile, forse più sensibile ma paradossalmente più forte di quella che era prima, sta attraversando quel periodo della vita in cui non hai più 20 anni, ma non ne hai neanche 40, hai molte più responsabilità rispetto al periodo sex-drugs-and-rock'n'roll, ma non sei nemmeno in quella fase in cui hai già fatto tutto quello che dovevi fare e costruito tutto quello che potevi mettere su (lavoro, famiglia, ecc). In effetti, mentre le sue amiche si sposano e hanno figli, Sally si chiede se arriverà mai anche il suo momento per farlo. Il bello di questa domanda, pero, è che non è un pensiero di rammarico, un bisogno forzato dalla forma e dalle convenzioni. E' più una speranza, un dolce sogno che ti viene in mente quando sei serena accanto all'uomo della tua vita. E lei ora lo è. Lei e Noel stanno finalmente inseguendo quel sole che aspettavano di vedere insieme da troppo tempo. Lui che la presenta ufficialmente alla madre come sua fidanzata, lei che felice come una bambina si gode finalmente un Natale in famiglia senza tragedie e senza intoppi (seppure l'ombra scura del passato e la colpa quasi di essere scappati da una realtà fatale continui a tormentarla). Tutto finalmente è un concentrato di armonia vera, di ritrovata calma, ben lontana da quello spettro di serenità che Sally pensava di aver trovato prima di ricongiungersi con Noel. L'unica pecca è purtroppo il travagliato rapporto tra Noel e Liam, che fa capolino in ogni capitolo senza mai scoppiare veramente. Un pò come lo è stato nella realtà: le liti e le zuffe erano sui tabloid dal 94, tanto da sembrare la normalità, una sorta di equilibrio alla Gallagher.
Vorrei "rivedere" Liam e vorrei rivederlo affianco a Noel, e immagino che il matrimonio di Jackie sarà l'occasione giusta.
E' sempre bellissimo, inoltre, ritornare ai tempi dell'infanzia. Ad un Noel che nasconde Sally per fare una sorpresa alla mamma - così come farà anni dopo. Il loro rapporto è così solido, così duro, che non basterebbero secoli per spezzare il legame, per questo amo leggere i ricordi di Sally, in cui due piccoli bambini ancora innocenti ignorano il futuro che li aspetta, le liti, i drammi, le dipendenze, ma anche il cambiamento, il successo e l'amore che li forgeranno.
Detto questo, ti rifaccio i complimenti perchè la scrittura è come smepre impeccabile e spero di rileggerti presto e di essere in grado di risponderti con un tempo decente. Così, giusto per non farmi riconoscere.
Un abbraccio forte :)