Recensioni di Noyriam

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Scherzo - 15/06/21, ore 19:04
Capitolo 1: Scherzo
Oh, mamma, da quanto tempo che non recensivo. Più o meno due anni, se non di più. E io che non capivo cosa significasse la frase Efp oramai non è un posto dove poter dire di sentirmi a casa, ma poi ho compreso che quando nessuno legge più o è un posto dove non c'è più controllo di niente, ti passa la voglia di pubblicare e di avere voglia di un po' di scoprire nuove storie. Però sono qui, tra l'altro per puro caso. Stavo cercando delle storie che mi potessero distrarre da quello che ho visto in un anime ieri sera, di persone che venivano maciullate e poi mangiate dai bovini, dagli animali. Non so se conosci l'anime 7 Seeds, ma ecco... era Horror e io mi ci sono comunque tuffata. Ho sbagliato. E oggi sono un po' strana, con pensieri storti per sogni storti, per cui ho detto Cerchiamo una storia che mi possa un po' distrarre ed ecco qua. O meglio, avevo intravito l'altra tua storia intitolata Sogno e volevo leggere quella, ma mi sono incuriosita e sono entrata per vedere quante storie tu avessi scritto nella raccolta e pure questa mi ha catturata.
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Una cosa: per chi non mi conosce, sono solita inserire argomenti personali come un'anteprima della recensione, che poi tanto uno deve dire cose personali (se si vuole) o comunque dare un'interpretazione dove si espongono motivi per il quale questa storia è piaciuta. Quindi...
Partendo dall'inizio di quello che ho letto, posso già dirti che io ho avuto problemi di bullismo dall'asilo fino al termine della scuola superiore, più problemi di autolesionismo e avere la voglia, il desiderio più volte di sparire. E attualmente sto attraversando momenti ancora più gravi correlati tramite una sola parola: DOC. Quindi comprendo le parole che hai inserito nella tua FlashFic o Drabble, non mi ricordo adesso quante parole devi avere per una delle due.
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Le persone che subiscono sono talmente dentro che poi non sanno a chi rivolgersi e, se lo fanno, se si fanno aiutare, purtroppo dall'altra parte non c'è sempre qualcuno disposto a dare il proprio contributo. Io ora adesso nell'aver letto questa tua storia ho captato che questa persona stesse sputando fuori la sua frustrazione a persone che non hanno aiutato per niente. E posso comprendere la voglia di dire quell'Andate via, perché anch'io avrei dovuto farlo, invece non l'ho ancora fatto. Non per il bullismo, però. Non perché degli amici hanno fatto finta di niente, nel campo del bullismo, di quello che ho avuto tramite il bullismo. Ho letto questa storia perché mi sono sentita parte delle parole Era per scherzare, più altre. Perché sì, ho amiche che hanno detto queste parole tanto per..., tanto per tirarmi su il morale e intanto scherzavano e facevano finta di niente di sapere, di conoscere, di andare più a fondo. Le amiche che ancora adesso sono nella mia vita poiché non le ho lasciate indietro - e non so neanche per quale motivo, a dirti la verità -, avendo forse paura di perdere tra virgolette la mia seconda famiglia dove può succedere di tutto.
(questo è il pensiero che continuo a dirmi, su che in una famiglia ci possono essere anche cose brutte, cose fastidiose)
(famiglia intesa come un insieme di amiche, anche, ovviamente)
Però io so che dovrei lasciarmele indietro perché me ne hanno fatte di veramente tanto, per cui quando ho letto questa storia, mi sono sentita il dovere di inserirla tra le ricordate così che magari quando succederà che anch'io dirò quel Andate via, mi rileggerò questa e mi sentirò meno in colpa.
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La tua storia l'ho letta perché, avendo subito la tematica dello stalking, ho avuto amiche che mi hanno detto Non ti preoccupare, sappiamo quello che hai subito, ma questo scherzo era solo per scherzare un po', per tirarti su di morale, per distrartiCavolo, non sapevo che scherzare e farmi uno scherzo telefonico dove ho subito telefonate anonime per stalking di quel periodo, fosse un modo per tirarmi su di morale e scherzare un po', metterla sullo scherzo. Ma forse, vedendomi come una persona sarcastica di natura, che prova sempre a farsi battute da sola, di me avranno pensato che potevo superare questo loro fato, non so. E' un mio ragionamento che ancora adesso mi viene in mente, provare ad avere una giustificazione. Non so neanche cos'altro dire, sinceramente, per quei loro atteggiamenti. Però sono andata avanti, o forse è una cosa che mi ripeto io.
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Ad ogni modo, ecco qua ciò che penso della tua storia. Mi è servita per ragionare un po', e ora passo all'altra sul Sogno, che sono curiosa di sapere un po' cosa c'è scritto. Poi mi tengo buono il tuo profilo, che non si sa mai che quando voglio distrarmi vengo qui e mi aiutano queste tue storie.
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Per il resto, buona giornata e
Au revoir
Recensione alla storia In the desert - 25/07/17, ore 18:27
Capitolo 1: In the desert
Ciao.
So bene che non dovevo recensire questa tua storia, però quando ho letto il titolo e l'introduzione, mi sono detta che era proprio un contesto crudo e amaro, mi sono un po' incuriosita e sono entrata a leggerla. Non mi sono per niente annoiata né ho trovato il testo troppo descrittivo. Mi sembra piuttosto una specie di monologo, dove qualcuno sta parlando e sta raccontando che cosa significa veramente combattere, ora non so se si riferisca alla guerra di un deserto quindi a un film o a una verità di un western, oppure una guerra in generale. Ad ogni modo, quello che hai detto è vero, purtroppo chi va in guerra non torna più se stesso. Né quando si tratta di militari, né quando si tratta di qualcosa che bisogna per forza fare come un tempo, perché io penso che la guerra sia uguale per tutti.
Che siano militari o poliziotti o carabinieri o gente normale a dover andare in guerra, io penso che partendo come un umano alla fine si torna come un animale. E ciò che dici, riguardo al fatto che per combattere bisogna mettere da parte tutti i sentimenti che si hanno avuto prima, così come il proprio cuore è vero. Sei riuscita a descrivere quello che potrebbe essere la guerra per te in questo caso per questa persona anonima, inserendo aggettivi e descrizioni molto crude e purtroppo realistiche, con uno stile molto complicato. Da un lato con frasi corte per andare direttamente al centro del contesto, e dall'altra parte hai utilizzato dei termini che sono molto tosti per appunto dare un quadro generale alla situazione che hai voluto inserire nella tua storia.

Penso che alla fine questo tuo scritto serva a tutti per ragionare su che cosa sia veramente andare in guerra, lasciando la famiglia e le persone che amiamo. E sono d'accordo con te che la guerra distrugge le convenzioni sociali creando cannibali assetati solo di dolore e di pensieri che uccidono gli altri.

Arriverò un po' in ritardo a recensire la tua storia, perché ci tengo a leggere qualche capitolo in più, non solo il 15 e il 16 o 17, mi piacerebbe andare avanti. Quindi per lo scambio sul gruppo, arriverò un po' più in là con i giorni.
Ti auguro una buona giornata per il resto, sperando che tu possa stare bene.
Au revoir
Recensione alla storia Maledetto Labirinto - 23/05/17, ore 10:01
Capitolo 1: Maledetto Labirinto
Ciao,
Scusa del ritardo, ma non volevo scegliere le storie con Isabeau perché lì avrei messo più passione e non fretta. Recupererò con calma tutte le storie che hai scritto, di quella parte, che mi manca la dolce Isabeau con il suo divertente Callisto. Ma adesso passiamo a questa storia, perché seppure corta, mi ha lasciata molto giù. Malinconica. Solo un piccolo appunto: hai sbagliato un paragrafo, dovresti aggiungere un verbo in queste righe "'...frammenti di universo che avrebbero dovuto scontrarsi ed invece si sono soltanto sfiorati e a soffrirne SAREI stata solo io, ora orbito intorno ad un ricordo vuoto..."

OPPURE

"...frammenti di universo che avrebbero dovuto scontrarsi ed invece si sono soltanto sfiorati, PECCATO CHE a soffrirne SAREI RISULTATA SOLTANTO io, ora orbito intorno ad un ricordo vuoto..."

Ecco, dovresti mettere uno di questi cambiamenti. Invece passando al tuo stile, molto delicato e allo stesso tempo poetico. Il tuo modo di farci capire che questo scritto è malinconico e allo stesso tempo profondo, è riuscito. Mi dispiace che tu abbia dovuto soffrire così tanto, ma si sente la voglia di quella persona di aver voluto fare di più e invece non ha potuto. Peccato. Ha fatto bene a parlare esprimendo i suoi sentimenti, ma almeno si è potuta risentire nella sua mente e non è stata una sciocca, è stata coraggiosa. Non molte persone lo avrebbero fatto, probabilmente, preferendo voltare le spalle. E riguardo a lui, magari in futuro si pentirà di non aver detto nulla o magari neanche, non lo so. Ad ogni modo la tua storia mi è piaciuta, e il titolo lo hai praticamente azzeccato tenendo conto che la ragazza continua a rivedere i ricordi nella sua testa e questi sono come dei labirinti, da cui è impossibile uscire e quindi sei stata brava.

Buona giornata,
Au revoir
Recensione alla storia Strong emotions and many paradoxes - 16/12/16, ore 08:41
Capitolo 1: Strong emotions and many paradoxes
Waaaa rieccomi.
Stamattina voglio passare a farti recensioni a tutte le storie che mi sono rimaste nel cuore, e questa credo sia l'ultima perché delle due drabble non riuscirei tentendo conto che son troppo corte. Appunto, son drabble. LOL
Maaa passiamo al punto: questa storia l'ho dovuta rileggere velocemente per ricordarmi ed è stata fa-vo-lo-sa di nuovo e un sorriso è affiorato sulle mie labbra perché appunto mi sono affezionata a Silvia e Holly, ma anche a quel David - padre dei suoi amati e tanti figli e mi è dispiaciuto tantissimo leggere della morte di Silvia, Sara, che quindi ogni cosa cambierà in fretta. Per non parlare, poi, di Matthew tant'è che tra me e me poco fa mi son chiesta E se Viols pubblicasse una long su questi due? perché sì, io mi devo affezionare e farmi male. Quindi, ancora complimenti, perché ho apprezzato le parti deboli della storia - quella sulla droga, sull'alcool, quindi le critiche e il dovere farsi curare perché giusto così, poi l'anare via di casa e rifarsi una vita lontano dai familiari e il resto -, ma anche quelle più forti con le nuove amicizie, l'aver scritto una lettera al padre per dire che stava bene e di non cercarla - giustamente, si vuole rifare una vita soprattutto poi se avesse avuto gli occhi di tutti quanti sulla nuca perché appunto ha dei problemi di quel genere. E adesso vive bene, ma di certo non mi sarei mai aspettata di leggere di Matthew, della sua famiglia a cena e di quella di Silvia di ritorno e che avrebbero dormito lì, ma sono contenta per come tu l'abbia messa giù.

Agli inizi dei guai e delle critiche perché sono dei bambini, ma c'era ancora la madre, ma poi l'idillio per Silvia finisce in fretta eppure c'è la crescita e ci si affeziona tra loro com'è avvenuto per Silvia e Holly e poi c'è la fuga-crescita interiore che ho apprezzato moltissimo perché andarsene per fare capire di volere dello spazio va bene anche così. Io, probabilmente, nei suoi panni, lo avrei fatto.
Poi c'è la questione dell'alcool e droga che viene più o meno curata anche se qualche scappatella ci vuole sempre per debolezza e ricordi tristi quali la morte della madre Sara, le litigate coi fratelli e l'aver avuto un padre, magari, poco presente, poi forse il bullismo a scuola e infine le domande silenziose delle persone che l'hanno circondata. Quindi comprendo e cerco sempre di mettermi nei panni degli altri e questo per Silvia l'ho fatto e mi sono sentita fiera di lei.

Di altro, cosa ho da dire? Giusto, lo stile.
Parte semplice, e trasparente perché si parla dell'infanzia di Silvia con Sara e i primi problemi, e poi continua sempre più con complessità perché vi sono annessi i vari problemi spuntati dopo. Quindi il restante delle situazioni causate da quanto le avviene nella vita, proseguendo con quanto avviene alla fine con quel ragazzo - in piena tempesta, è vero, si arriva a vedere che le cose migliorano sempre più finché uno spiraglio di luce non la raggiunge. E così è proprio bello.

Brava, Viols.

 
Recensione alla storia Broken Squad - 16/12/16, ore 08:26
Capitolo 1: Broken Squad
Ciao, Viols. :3
Le storie che ti ho betato, ovviamente, mi sono rimaste nel cuore e io come faccio a non recensirtele infine? Ho deciso di passare perché è giusto per te e per me che voglio darti un mio parere.
Parto con lo stile, che per me è stato semplice e allo stesso tempo misterioso perché se all'inizio la situazione pare lenta e felice, quindi una normale - o almeno che si avvicina ad esserlo - famiglia che cerca di prendersi cura di Stephanie come più può e lei giustamente ha anche degli amici avendoli avuti vicini nei momenti più neri della sua vita. Quindi ogni cosa parte bella, come se fosse la famiglia del mulino bianco, ma allo stesso tempo sappiamo che non è così perché il padre di Stephanie ha avuto - e forse ha ancora - dei problemi di alcool, quindi non è perfettamente una gioia vivere lì per lei. Ma ha i suoi amici, quindi un lavoro e c'è la scuola, cosa si vuole di più? Niente, appunto.
Quindi lo stile rimane ancora pulito e quasi giocoso, che saltella qua e là mandando il lettore mano a mano verso il rigo successivo per far capire che dobbiamo proseguire perché non sarà ancora così e difatti... *rullo di tamburi* gli amici cominciano a domandare cosa vuole fare dopo la scuola, mettendola un po' in imbarazzo così come per le lezioni extracurricolari, e quindi c'è qualcosa che prima o poi si spezzerà. Cosa sarà mai? Ecco che mano a mano lo stile cede, quindi si spezza fino a scoppiare alla scoperta della sorella Melanie che gli amici, la famiglia persino dei Gordon e penso anche dei suoi genitori, le hanno nascosto. Per quale motivo? Potevano anche dirglielo, essendo una notizia importante. Oppure no? Voglio dire, una sorella non è un giocattolo, oltretutto la situazione a casa di Stephanie non è mai stata delle migliori e poi si scopre che ha pure una sorella e che tutti lo sapevano? Che quindi farà l'università e che è una studentessa modello? Ogni cosa, a poco a poco si distrugge fino a frammentarsi e a non riconoscere più i pezzi iniziali della famiglia che si era costruita prima: voglio dire, era tutta una menzogna? A quanto pare, sì.
Quindi Stephanie si sente spezzata e preferisco continuare per la sua di strada, stavolta, capendo che attaccarsi agli amici e alla famiglia sua dei vicini di casa, non sempre va bene perché giustamente poi quando escono dei litigi e delle situazioni imbarazzanti come questa della sorella, potrebbero addirittura non appoggiarti più riconoscendo che l'altra parte della tua famiglia può superarti. Quindi amici, famiglia e vicini divengono incredibilmente più tosti, più senza peli sulla lingua e certe cose che prima non le hanno detto, saltano fuori come difatti è avvenuto a Stephanie per la sua scelta a non proseguire con l'università come, invece, ha deciso di fare la sorella Melanie.

Il titolo è azzeccatissimo a quanto accade qua dentro, e la tua spiritosaggine a mandare avanti sempre più il lettore verso la finale che si poteva aprire come un quadro dolce e pulito, invece si è trasformato in qualcosa di deludente per la povera Stephanie e anche per noi lettori, perché ci aspettavamo qualcosa di diverso. Ma sei riuscita a stupirci, Viols, e questo non è poco.
O perlomeno, io non mi aspettavo che potesse finire così. ^^

Mi è piaciuta, ecco tutto.