Recensioni di crazy lion

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Recensione alla storia Voglio il suo Ritorno - 02/05/17, ore 12:28
Capitolo 1: Voglio il suo Ritorno
Ehi, sono ancora io. :)
Allora, faccio una piccola premessa: non conosco il videogioco su cu i hai scritto la storia, quindi mi baseòr solo sul testo e sulle emozioni che mi ha trasmesso.
Ci sono alcuni errorini, per esempio:
"uccermi" anziché "uccidermi", oppure una ripetizione:
"Sapevo di dover fare qualcosa, ma non sapevo cosa",
che potresti modificare con:
"Ero consapevole di dover fare qulcosa, ma non sapevo cosa".
Oppure, prima, hai scritto:
"imbottina" anziché "imbottita", nelle prime righe.
Purtroppo, poi, ho notato tre di errori piuttosto gravi:
"Non so se ciò dipendeva dalla mia malattia o dal fatto che il mio stupore era tale da scaturirmi quella reazione."
Io, dopo "non so", metterei il congiuntivo, quindi:
"Non so se ciò dipendesse dalla mia malattia o dal fatto che il mio stupore fosse tale da scaturirmi quella reazione."
Suona meglio, così, secondo me. Tu che dici?
Questache ti sto facendo non è una critica. La recensione sarà positiva, ma come ti ho precedentemente detto in altre storie, quelli che ti do sono solo aiuti per miliorarti. Sappiamo entrambe che sai scrivere piuttosto bene, ma che, come tu stessa hai detto, avolte devi stare più attenta; e va bene così, voglio dire capita a tutti di sbagliare, quindi tranquilla, okay? Anch'io a volte faccio errori con i congiuntivi o ho dubbi sulla costruzione delle frasi. E' assolutamente normale!
Poi, non ricordo in che punto, ha i scritto una cosa del tipo:
"Peccato che a mia gola era..."
invece, secondo me, ci dovrebbe stare il coingiuntivo anche qui, quini:
"Peccato che la mia gola fosse...",
o, sevuoi usare l'indicativo:
"Purtroppo la mia gola era..."
Infine, l'ultimo errore, quello che, ahimè, è il più serio:
"Aspettai che tutto passò, riprendendomi."
Qui ci va il congiuntivo di sicuro, quindi:
"Aspettai che tutto passasse, riprendendomi."
Bene, errori finiti. :) Ripeto, non sono critiche, quindi sta' tranquilla. :)
Ora passiamo ai complimenti, che superano sicuramente i piccoli difetti (ovvero gli errori) di questa storia.
Forse dovrei conoscere il videogioco per capire perché hai pensato che il tuo OC, ovvero Andrew, doveva essere disarmato. Voglio dire, mi sembra strano che sia in battaglia e non abbia nemmeno un'arma, ma sicuramente c'è una ragione, se hai fatto questa sclta.
Sono felice e sollevata che il soldato no l'abbia uccisa. Forse avrebbe voluto dirle qualcosa. Quel sospiro sembrava un segno del fatto che avrebbe voluto qualcuno con cui parlare, sfogarsi, o con cui semplicemente scambiare due parole sul fatto che la guerra è la cosa più schifosa e orrenda che gli uomini possano fare (pensiero mio, ovviamente, anche se credo che tu lo condivida). A cosa serve la guerra? A niente! Porta solo dolore, morte, lacrime, sangue, disperaizone e distruzione, oltre a tutta una seriedi problemi politici.
Comunque, l'altro soldato, che lei ha definito, giustamente, "schifoso", è stato verament un bast****. Non solo ha ftto fuori quell'altro in un modo orrendo e nemmeno sntendosi in colpa (a parte che comunque in guerra non si ha il tempo di sentirsi in colpa, credo, perché si pensa solo a salvarsi, ma in fondo il soldato che è stato ammazzato no stava facendo niente, quindi perché ucciderlo?). Ricomincio, non slo ha fatto questo, ma si è anche permesso di prendere in giro Andrew in un momento del genere. Guarda, è meglio che io non commenti, altrimenti mi arrabbio davvero e comincio a scrivere parolacce a manetta e non voglio.
Andrew è una donna piena di compassione di amore, sentimenti che, grazie al cielo, non sono stati intaccati dalla crudezza della guerra. Questo passaggio mi ha commossa:
"Una volta aver raggiunto il capo trapassato del soldato, poggiai il mio palmo contro la sua fronte. Era fredda, nonostante il tessuto della maschera intriso di sangue tiepido. Con una rapida occhiata, scorsi un velo lucido negli occhi della vittima di fronte a me. Erano persi e vuoti, ma le sue iridi erano ancora cariche di quella tonalità limpida che avevo osservato qualche istante prima. La mia mente fece un balzo, trasportando l'immagine del soldato dritta verso la sezione dedicata ai miei ricordi. Lì vidi chiaramente la figura di mio marito. Anche lui, come me, era un soldato...Anche lui protava la maschera. Ebbi l'impressione che quel corpo fosse suo. Cominciai ad avere i brividi, scuotendo lentamente la testa; mentre il mio animo cominciava a supplicare pietà.
Quand'ero partita per la missione ricordo di aver salutato mio marito sulla porta di casa.
Si trovava ancora lì, al sicuro?
Nostro figlio era ancora con lui?
La nostra casa era ancora in piedi? E se fossero stati presi anche loro a mia insaputa?
Ormai erano giorni che non li sentivo. Non avevo ancora avuto la possibilità di chiamarli, nemmeno per 5 minuti.
Mentre pensavo a tutte le disgrazie che mi sarebbero potute capitare, il ricordo di mio marito svanì dalla mia vita facendomi tornare alla realtà. Chiusi gli occhi, ritrovandomi la salma del soldato non appena li riaprii.
Mi domandai se anche lui aveva una famiglia, a casa, che lo aspettava. Sperai vivamente di no, corrugando la fronte con espressione egoista. Non so perché lo pensai...Forse per non far provare a qualcun altro la stessa sofferenza che stavo provando io.

Mi di-spia-ce...
Per-do-na-mi...

Lo dissi con una voce che proprio non voleva arrampicarsi in gola.
Ebbi un attimo d'esistazione, poi però lo feci. Appoggiai le dita sulle sue palpebre, chiudendole. Non pensavo che un giorno avrei avuto la possibilità di farlo...Ma si sà, c'è sempre una prima volta nella vita."
Ah sì, c'è anche l'errore "esistazione" anziché "esitazione", me n'ero dimenticata.
Comunque, andiamo per gradi.
Immaginavo he Andrew volesse chiudere gli occhi delsoldato ed è stata brava e ocraggiosa a farlo. Io credo che vedendo una scena del genere sarei stata malissimo e non sarei nemmeno riuscita a fare nulla; o forse sarei morta per il dolore, chissà... Anche perché immagino che, non vedendo, avrei sentito l'odore nauseabondo del sangue e la cosa mi avrebbe scioccata ancora di più immaginando come fosse mortoquell'uomo...
Avrei voluto che parlassi un po' di più del marito di Andrew e del loro bambino. Non si sa nulla di loro, né come si chiamano, né ci sono molti ricordi che le vengono in mente... ma forse in quel momento, non riuscendo a pensare lucidamente, la ragazza non ce l'h proprio fatta a ricordare. Dev'essere terribile stare via da casa, non vedere il marito, il bambino... Io proprio non ce la potrei fare!
Spero che ora Andrew stia bene, che abbia potuto tornare a casa dalla sua famiglia a raibbracciare il marito e il piccolo; e mi auguro che non abbia sviluppato il diturbo post-traumatico da stress, perché, dopo aver vissuto un'esperienza drammatica come quella, la cosa èmolto probabile.
La storia è estremamente commovente, emozionante, forte dal punto di vista emotivo, scritta bene a parte gli errori che ti ho segnalato. Lo stile è scorrevole, la sintassi praticamente perfetta; e i pochi errori non intaccano quasi per niente la scorrevolezza del testo e proprio per niente il continuo fluire delle emozioni.
Mi hai commossa tantissiom e fatta emozionare un sacco, come sempre!
Complimenti!
Giulia