Recensioni di Soul Mancini

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Recensione alla storia Panika - 29/04/20, ore 18:40
Capitolo 1: Panika
DECIMA CLASSIFICATA

“Panika” di Frenzthedreamer




Grammatica e stile: 4/10


Credimi, Frenz, mi dispiace tantissimo accoglierti con un punteggio così basso in questo parametro :/ ma, vista la brevità delle storie che mi sono state consegnate, gli errori e le sviste hanno avuto un certo peso e quindi sono stata abbastanza ‘severa’, soprattutto nei testi in cui ne ho trovato parecchi.
Nel tuo testo non ho trovato tanti errori di grammatica, ma ci sono stati alcuni difetti che ti segnalo di seguito:
“Dì la verità.”
In questo caso la voce del verbo dire vorrebbe l’apostrofo (di’ la verità) perché è un troncamento di ‘dimmi’. ‘Dì’ con l’accento sta a significare ‘giorno’.
Oltre questo, ho notato che in alcuni punti, soprattutto all’inizio, sei passato dal tempo passato al presente, quando stavi parlando dei dati più generici riguardanti la band e la loro formazione. Ti copio una frase d’esempio:
“Il territorio moldavo è relativamente piccolo, e le condizioni socio-economiche costringono molti loro connazionali a emigrare all’estero.”
Anche se la situazione della Moldavia dovesse essere rimasta la stessa ancora oggi, comunque l’intera storia è scritta al passato ed è importante che tu specifichi com’era la situazione in quel determinato momento, quindi al posto di quel ‘è’ ci sarebbe stato meglio un ‘era’. Sono cose che ingannano parecchio in realtà mentre si scrive (per esempio io spesso nelle storie al passato remoto mi lascio sfuggire ‘la verità è che…’, quando anche in quel caso ci vuole ‘era’ XD), ma che si possono ovviare con un’attenta rilettura ^^
Purtroppo, però, devo ammettere che questo ha pesato parecchio sul punteggio.
Un’altra cosa che mi ha portato ad abbassare il punteggio è la formulazione di molte frasi, che mi ha lasciato parecchio dubbiosa e che non ho trovato particolarmente efficace o corretta, soprattutto nella prima parte della storia. Ovviamente non ho copiato ogni singola frase, ma ti posso riportare alcuni esempi:
“La ragazza era quella col look più “eccentrico”, sfoggiando anch’essa dei dread neri con le punte rosse, creando uno scadente effetto “incandescente”.”
In questo caso sono quei verbi al gerundio che mi lasciano un po’ perplessa, la frase suona in maniera strana.
“Lena restò per ancora qualche secondo”
Qui invece è l’ordine delle parole che non mi torna, sarebbe più corretto dire ‘ancora per qualche secondo’.
“chiusa nella camera della sua stanza a Roma”
In questo caso invece è proprio il senso della frase che mi lascia stranita, la scelta dei vocaboli, soprattutto per ‘la camera della sua stanza’. Ci ho messo un po’ a capire il senso, sarebbe stato meglio magari ‘la camera del suo appartamento’ o ‘del suo alloggio universitario’, non so, perché spesso camera e stanza vengono usate come sinonimi.
Ecco, questi alcuni esempi. Poi magari è tutta una questione di gusto personale e di stile, ma devo ammettere che alcune frasi mi hanno fatto storcere il naso.
Un’altra cosa che non ho trovato esteticamente molto carina è stata la presentazione dei componenti della band all’interno del testo con l’uso delle parentesi, che ha conferito a quella parte del testo un aspetto molto didascalico, quasi da enciclopedia o articolo di giornale. Ho apprezzato tantissimo che hai deciso di presentarci la band (con componenti inventati e non), e anzi, ti ringrazio per aver chiarito tutto alla perfezione e reso accessibile la storia anche a chi non conosce la band, ma credo che avresti potuto ricorrere a qualche altro modo per presentarli, per esempio tramite un dialogo tra i componenti del gruppo, da cui magari poteva emergere anche il loro background e la storia della loro formazione, anche se solo accennata. Esattamente come poi hai fatto quando Lena, Vidick e Kapa mentre parlavano degli altri componenti: hai dato un’infarinatura dei personaggi tramite le loro parole e questo, almeno secondo il mio punto di vista, è il modo migliore per inserire dettagli senza nulla togliere alla vivacità e alla dinamicità del testo… insomma, senza bloccare la narrazione per diversi paragrafi ^^
Ho trovato molto ben gestiti invece i dialoghi, che sono risultati molto spontanei e credibili; il fatto che poi si susseguissero velocemente, certe volte quasi come dei botta e risposta, ha reso l’intero testo più fresco e vivido ^^
Ho però due cosette da segnalarti riguardo ai trattini, proprio per quanto riguarda i dialoghi.
La prima è che non sono inseriti in maniera univoca: alcuni erano lunghi e altri corti. Lo so che a volte il programma di scrittura li cambia in maniera automatica, ma a livello estetico rende il testo molto disordinato… e credo sia proprio il rischio maggiore che si corre nel preferire i trattini alle virgolette!
La seconda invece riguarda i punti, e per parlartene copierò una frase dal testo:
“- Così non la aiuti, Dragomir. – intervenne Kapa.”
In genere non sono molto pignola su questo fattore perché so che la punteggiatura presso i dialoghi non ha una maniera universale per essere inserita, anche nei libri varia a seconda delle case editrici, ma sono certa che non ci vuole il punto al termine del discorso se la frase continua poi fuori dai trattini, per esempio con verbi come ‘disse’, ‘chiese’ o, come in questo caso, ‘intervenne’. Se la frase indiretta fosse del tutto slegata dal dialogo si potrebbe fare, ma in questi casi il punto interrompe solo il flusso della frase, rendendo il tutto più macchinoso. Dunque il risultato finale dovrebbe essere questo:
“- Così non la aiuti, Dragomir - intervenne Kapa.”
Questo è tutto per quanto riguarda i dialoghi.
Ma, dato che siamo nell’ambito della punteggiatura, ne approfitto innanzitutto per copiarti una frase in cui ci sono due volte i due punti, che è una cosa scorretta:
“Gli altri tre avevano look leggermente più “sobri”: uno di loro era rasato con una lunga barba nera, che gli arrivava fin sopra i capezzoli, mentre gli altri due avevano il classico look degli slavi: biondi, rasati e con corpi quasi scheletrici.”
In realtà ha senso averli inseriti in quei punti, ma purtroppo due volte i due punti nello stesso periodo non ci possono stare.
Un’altra cosa che ho notato (poi, te lo giuro, ti lascio in pace perché immagino che mi starai odiando XD) è che spesso inserisci una virgola prima della ‘e’ congiunzione, come in questo caso:
“Avanzò verso il centro del palco con passo deciso, e si stupì di ciò.”
Nel caso si stesse avendo a che fare con un periodo molto lungo sarebbe una cosa lecita, capita anche a me, ma in frasi così brevi, come quella che ti ho appena copiato, la virgola è in eccesso: la virgola e la ‘e’ congiunzione svolgono la stessa funzione, dunque si dovrebbe scegliere tra l’uno e l’altro per non appesantire troppo la frase.
Bene, ho finito di torturarti, scusami XD ovviamente io ho dovuto notare ogni più piccolo dettaglio, ma ci tengo anche a dirti che il tuo stile mi è piaciuto un sacco, l’ho trovato equilibrato, fresco e coinvolgente! Sei riuscito a calibrare introspezione, dialoghi e azioni, senza mai rendere la lettura pesante, e questa è una grande qualità!
Spero che tu non te la prenda per tutte queste precisazioni e soprattutto che non ti scoraggi, ovviamente questi sono solo dei consigli e non delle critiche, che spero ti possano aiutare ^^ poi comunque so che hai scritto e consegnato questa storia in pochissimo tempo e ci sta che alcune cose ti siano sfuggite, in preda all’ispirazione!


Trama e personaggi: 9/10

La trama, per quanto piuttosto semplice e lineare, è ben chiara e definita, oltre che ben gestita. Mi è piaciuto il tuo partire da molto prima, da quanto la band doveva ancora fare il soundcheck, per sviluppare pian piano l’ansia di Lena, fino poi al momento in cui è salita sul palco e, una volta conclusasi la raccolta, arrivare a una risoluzione del problema. Ho adorato un sacco anche il modo in cui hai fatto emergere la fobia: prima vediamo Lena in preda alla preoccupazione e scopriamo che soffre di ansia da palcoscenico, una paura che potrebbe essere dettata anche solo dalla timidezza, ma tu non lasci nulla al caso e più avanti ci racconti l’evento scatenante di tale ansia, componendo pezzo dopo pezzo il quadro della situazione, dando a ogni evento il suo tempo.
L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ dubbiosa è stato l’inizio che, rispetto a tutto il resto della storia, mi è parso un po’ statico e infatti la narrazione ci ha messo un po’ a ingranare, ma superato questo primo ostacolo il testo ha mantenuto sempre lo stesso ritmo, molto coinvolgente ed equilibrato.
Per quanto riguarda i personaggi, devo dirtelo: sei andato veramente fortissimo! Nonostante la brevità della storia e la quantità di personaggi (sei non sono affatto pochi), sei riuscito a dare una spennellata di ognuno e definire il suo modo di fare!
Lena in primis appare come una ragazza dolce, che tenta di mostrarsi forte e sicura ma che infine lascia trapelare la sua grande insicurezza. Molta della sua caratterizzazione è emersa durante il racconto del suo trauma alle superiori, sia per il modo in cui l’ha raccontato, sia per il fatto stesso di essersi aperta con Vidick.
A tal proposito, ho adorato il rapporto che hai definito tra cantante e chitarrista! Non so, li ho visti molto uniti, il modo in cui Vidick l’ha sostenuta mi ha raccontato una bellissima amicizia che scorre tra loro.
Ma in generale tutti i personaggi mi sono parsi brillanti, in particolare Dragomir col suo modo di fare scettico e un po’ rude e Artiom con la sua positività e il suo essere caloroso; ben riuscito anche Răzvan, taciturno e che interviene solo quando necessario… in generale mi ha colpito la varietà di questi personaggi: alcuni erano agli antipodi ed è stato anche questo contrasto che ti ha aiutato a definirli maggiormente e renderli ancora più tridimensionali! Bravo!


Utilizzo del pacchetto: 9,5/10

Come già accennato nell’altro paragrafo, ho apprezzato molto il modo in cui hai sviluppato l’ansia di Lena agli occhi del lettore: sei partito da un accenno che pareva quasi insignificante, per poi farci scoprire la sua crescente agitazione, che l’ha portata quasi sull’orlo delle lacrime. Ci hai svelato da dove ha origine quest’ansia da palcoscenico, il che l’ha resa ancora più tangibile e credibile, poi ci hai fatto vedere come i compagni di band le hanno infuso forza e quali sono stati le sue difficoltà nel salire sul palco, fino al superamento vero e proprio della paura e al lieto e bellissimo fine.
L’ansia da palcoscenico quindi, oltre che essere l’argomento centrale della storia, è stata trattata da tutti i punti di vista, con cause e conseguenze.
L’unica cosa che mi è leggermente mancata forse è un pochino di introspezione in più, magari avresti potuto aggiungere giusto qualche frase per delineare meglio lo stato emotivo di Lena e rendere l’ansia ancora più ‘palpabile’ a livello sensoriale, ma a parte questo minuscolo dettaglio, ottimo lavoro!


Gradimento personale: 5/5

Questo fandom mi sta piacendo davvero davvero tanto, mi ci stai facendo appassionare e già per questo sono felice che hai deciso di partecipare con una storia sugli Infected Rain *-*
Poi mi hai raccontato una bellissima storia di amicizia, una cosa per cui STRAVEDO e che non ho potuto non adorare!
Inoltre mi hai anche raccontato di una band emergente al loro primo show – altra cosa che amo particolarmente – e di una personale vittoria. Per questo ho trovato il finale assolutamente perfetto: Lena non sa se la sua band riuscirà ad avere successo e diventare nota in tutto il mondo, non sa dove quest’avventura la porterà, ma in ogni caso è riuscita a lasciarsi il passato alle spalle ed è in un certo senso rinata, si è liberata di un peso che le impediva di esprimersi al meglio. Questo per lei è già un enorme passo avanti!
E poi i personaggi, con i loro caratteri e i loro dialoghi, hanno contribuito a dare vita a una trama davvero carina! È stato davvero semplice affezionarsi a loro ^^
So che il parametro di grammatica e stile ti ha penalizzato parecchio, ma non devi avere dubbi sul fatto che, nonostante tutto, la storia mi è piaciuta ed è stata davvero una piacevole lettura, quindi grazie per avermela consegnata *-*


Totale: 27,5/35