Recensioni di QueenOfEvil

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Recensione alla storia Requiem - 15/01/18, ore 17:40
Capitolo 1: Requiem
NO PAPERONE NON È MORTO!
*Scappa via urlando e mettendosi le dita nelle orecchie*
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Ok, ora che mi sono calmata e mi sento in grado di lasciare una recensione quantomeno sensata... vediamo di provarci.
La prima cosa che ho pensato leggendola è stata "Perché a me". La seconda "Ma io mi devo davvero fare male da sola tutte le volte?". La terza "Don Rosa farebbe bene ad essere già morto perché sto seriamente pensando di ucciderlo io". La storia è triste, deprimente e proprio per questo mi è piaciuta da morire (sì, da brava amante dell'angst ho incorporata anche una buona dose di masochismo): pensare a Paperone (il mio personaggio preferito di tutto l'universo a fumetti Disney insieme ad Amelia -con cui, ammetto con vergogna, ho la tentazione di shipparlo ogni tanto) m...morto durante una sua ultima avventura è credo al contempo la fine degna per il suo personaggio, così carico di forza, così VITALE, e insieme ingiusta. Sì, ingiusta perché adesso i suoi cari -e anche la città, che gli deve praticamente tutto- non hanno neanche un corpo su cui piangere: il tempo passa, si invecchia, si cresce e...
Si muore.
Hai ragione, la maniera di concepire il tempo di Don Rosa è meravigliosa, perché rende ancora più reali dei personaggi che già spesso nella nostra infanzia ci sono sembrati così vivi da poter essere lì, con noi, nella nostra cameretta mentre leggevamo di loro e delle loro avventure (io in particolare ho vissuto la mia infanzia a pane e Topolini -e non ho nessun problema ad ammettere che ancora adesso sogno di poter andare a Paperopoli e vivere quelle meravigliose avventure con i paperi che ormai considero quasi amici miei-)... ma io, nella mia mente da eterna bambina e da irriducibile sognatrice, amo trastullarmi anche nella visione di Paperopoli come una città sospesa del tempo, e dell'universo della Disney come qualcosa di intoccabile: d'altronde, dovremo pur avere un motivo di sognare ad occhi aperti di un luogo in cui nulla è definitivo e tutto può sempre succedere, giusto? Per una pessimista cronica come me, almeno, è essenziale.
E niente, la tua storia mi è piaciuta veramente tanto perché mi ha fatto riflettere e, come ogni volta che qualcuno infrange la bolla dorata in cui ripongo i miei paperi preferiti, mi sono sentita ferita io stessa (ma in modo buono eh, per carità!).
Questo fandom è un po' abbandonato ma mi rende felice sapere che, quando qualcosa viene scritto, viene scritto bene e col cuore, come in questo caso.
A risentirci!
L_A_B_SH
Recensione alla storia Un caldo abbraccio - 02/05/17, ore 21:51
Capitolo 1: Un caldo abbraccio
... ti odio. Non ti conosco neanche, ma ti odio con tutto il cuore, perché con questa... cosa mi hai fatto quasi piangere.
Non amo Brigitta, mai amata e mai l'amerò, ma il suo rapporto con Paperone è forse quello che più mi piace del suo personaggio e tu hai saputo renderlo perfettamente. Non amo Brigitta, ma amo Paperone, il mio secondo personaggio preferito in tutta Paperopoli (subito dopo Amelia che shippo forsennatamente con lui coff coff) e io l'ho sempre visto come una figura immortale, eterna ed intaccabile... e troppo spesso mi dimentico che invece non è così. Che se nei fumetti, sospesi in un periodo di tempo indeterminato, miliardi di avventure possono accadere, nell'universo reale il tempo passa, le cose cambiano, le persone cambiano ed è tutto estremamente deprimente, soprattutto se si pensa al rimpianto di chi tempi diversi (forse migliori, forse peggiori, chissà) li ha visti e li rimpiange: la decisione di Brigitta di abbandonare Paperopoli è comprensibile, dopo tutto, una città che ti ha dato così tanto e che adesso non riconosci più non può che apparirti malignamente estranea, ma la scena con i fiori e la tomba... perché. Perché dovevi proprio descriverla in modo così triste?
Probabilmente non leggerai neanche questa recensioni, ma ci tengo davvero a farti sapere quanto mi sia piaciuta, perché la vitalità di Paperone è qualcosa di eccezionale e sembra che, con la sua morte, anche la città che tutti noi abbiamo amato e con cui siamo cresciuti sia scomparsa con lui. E, sinceramente, io penso proprio che le cose andrebbero esattamente come le hai presentate tu.